Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 29 maggio 2024

Psalterium Romanum (Nuova edizione)

Nella nostra traduzione da Sicut incensum una notizia che riguarda gli appassionati; ma ci è utile per comprendere quanta e quale diminutio sia stata subita dai Messali tradizionali, anche per quanto riguarda l'Ufficio Romano. L'iniziativa è molto interessante e speriamo susciti la curiosità del mondo tradizionalista che troppe volte, soprattutto in Italia, è refrattario a comprendere l'estrema importanza della celebrazione dell'Ufficio divino o ha molti ingiustificabili pregiudizi. 
Pio X, per quanto fosse santo, ha di fatto cambiato alcune cose, lasciando così le porte aperte ai nostri nemici. Inoltre ha reso più facile schiacciare la parte fedele della Chiesa permettendo così indirettamente a clerici infedeli di fare la loro Rivoluzione al suo interno. Se vogliamo riprenderci il nostro rito, dobbiamo scavare a fondo, recuperare molto, e farlo anche strenuamente. Non si tratta dell'Archeologismo denunciato dalla Mediator Dei ma di riappropriarci di ciò che abbiamo perso soprattutto per effetto della Riforma di Paolo VI.

Psalterium Romanum

La riforma dell'Ufficio Romano voluta da Papa San Pio X non solo rappresentò uno sconvolgimento del salterio, ma modificò anche inspiegabilmente molte antifone del cursus feriale, sostituendole con nuove formulazioni anche quando avrebbero potuto continuare ad essere utilizzate quelle tradizionali. Si lamenta, ad esempio, la scomparsa delle antifone Fidelia per il salmo 110, In mandatis per il salmo 111, e Nos qui vivimus per il salmo 113 dei Vespri domenicali, a cui è stato permesso di conservare solo due delle sue antiche antifone, e dell'antifona Quoniam in aeternum che così egregiamente si adatta alla recita del salmo 135 ai Vespri del giovedì. Le gioiose ripetizioni del grido "alleluia" nelle ore minori della domenica e alle Lodi nel tempo pasquale - specialmente l'esuberante alleluia nove volte per i salmi Laudate - sembrano aver colpito i riformatori come insopportabili, e quelle antifone furono sostituite con nuove quelli che incorporavano versetti di salmi per i quali gli alleluia servono come parentesi. Queste mutazioni fecero sì che l'antifonale romano prodotto da Solesmes e approvato dal Vaticano nel 1912 non potesse essere utilizzato per cantare l'antico Ufficio, anche prescindendo dalla rivoluzionaria disposizione dei salmi.

I curatori del Canticum Salomonis sono lieti quindi di annunciare la pubblicazione della pars diurna del Psalterium Romanum tradizionale, completa della notazione musicale di tutte le antiche antifone, responsori e inni pre-Urbano VIII. Questo volume contiene l'intero Ufficio feriale delle Lodi, Prima, Terza, Sesta, None, Vespri e Compieta, comprese le antifone stagionali, i responsori e gli inni di Avvento, Quaresima, Tempo di Passione e Tempo di Pasqua. Comprende anche le collette annuali della domenica, rendendolo una risorsa autosufficiente per cantare l'ufficio feriale nella maggior parte dei giorni. Non sono invece incluse le antifone proprie del sabato e della domenica e delle ferie penitenziali, poiché non sono state toccate dalle riforme piodecimali e si può quindi ricorrere ai libri di Solesmes.
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La notazione musicale è stata ripresa principalmente dal secondo volume del nuovo Antiphonale monasticum, pubblicato nel 2006, che segue migliori principi di restauro rispetto alle edizioni precedenti; gli episemi [segni distintivi -ndT] però sono stati inclusi, e alcune restaurazioni di antifone sono nuove. Gli inni sono stati tratti dall'Antiphonale monasticum del 1934; sono musicalmente identici a quelli stampati nel Liber hymnarius del 1983. Una sezione Toni communes comprende i toni 'arcaici' C e D presenti nell'antifonale del 2006 per coloro che desiderano usarli, ma i toni standard forniti anche per le antifone cui sono assegnati appartengono a un passato lontano. Coloro che desiderano seguire la diffusa usanza medievale di cantare medianti [consonanze -ndT] su parole ebraiche o monosillabiche in modo da riflettere la loro pronuncia ossitona possono anche trovare le istruzioni necessarie in quella sezione. L'antifonale del 1912 suggerisce di recitare le preces feriali alle Lodi e ai Vespri recto tono, ma chi preferisce cantarle troverà la musica per il Pater noster cantata dall'ebdomadario anche in Toni communes, tratta dall' Antiphonale monasticum del 1934.
Preghiamo affinché questo volume unico aiuti la devozione dei cattolici che desiderano pregare il Salterio feriale romano così come era conosciuto da secoli di santi, e contribuisca alla restaurazione liturgica autentica e così felicemente avvertita in tutto il mondo cattolico. Ante mori quam novitatibus consentire !
Il libro è disponibile sia in edizione rigida che morbida negli store Amazon statunitensi, britannici, canadesi, spagnoli, francesi, italiani, tedeschi, olandesi, polacchi e svedesi (presto in Australia e Giappone).

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
(ora che sono sola ce n'è più bisogno)
IBAN - Maria Guarini
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Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho una domanda: nel Piccolo Catechismo sulla Nuova Messa della FSSPX alla fine si dice che partecipare al Novus Ordo sotto certe condizioni può essere peccato mortale. Quale è la posizione degli Istituti ex Ecclesia Dei? Perché la FSSPX usa ancora il Messale del 1962 e non quello precedente alla riforma della Settimana Santa del 1955?
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV4111_Don-Di-Sorco_Piccolo_catechismo_della_nuova_Messa.html

Anonimo ha detto...

Il 29 maggio 1954 papa Pio XII canonizzava il beato Pio X, il papa che volle restaurare ogni cosa in Cristo.

Anonimo ha detto...

Voler tirare dentro ad ogni costo san Pio X, "che avrebbe aperto le porte dove si sono poi infilati i chierici infedeli", mi sembra una forzatura piuttosto pesante.
Anche Pio XII ha lasciato passare qualche spiffero (ricordiamo che nel 1955 il grande Pio XII ebbe anche problemi di salute piuttosto gravi che consentirono aki tanti nemici interni alla chiesa di iniziare l'opera devastatrice), dove si è tosto infilato il sulfureo Mons. Bugnini, ma non confondiamo il diavolo con l'acqua santa, perché le devastazioni liturgiche portano ben impresse sui portali della fede i nomi dei "novatori" neomodernisti, che ancora costituiscono il nucleo duro della deep church.

Serge ha detto...

Però tenete presente che l'Ufficio com'era previsto cominciava a divenire impossibile da rispettare in pieno considerata l'evoluzione degli stili di vita e l'ordinamento delle giornate.

Anonimo ha detto...

https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/posts/pfbid0eAm9JD4TpbsVaHZZue88qrKyPeX5y7vkX9aAAPJcZ1Fo66AbYrFViMdvKuXKKNpl

Anonimo ha detto...

S. Pio X era un gran santo ma purtroppo la sua riforma del Breviario ha avuto gravi conseguenze. D'altra parte un Papa non fa tutto da solo e dipemde nelle sue valutazioni dai pareri e dei vota di molti esperti, specialmente in materie piuttosto tecniche.

Piuttosto, qualcuno sa se esiste una ristampa utilizzabile per la recita privata del Breviario ante-Pio X, senza notazioni musicali?

Anonimo ha detto...

Per riguardo all'uso del Messale del 1962, io ho sempre saputo che Mons. Lefebvre impediva l'uso del Messale precedente in quanto egli notoriamente ricercava un accordo col Vaticano e sosteneva che il Vaticano non avrebbe mai accettato di consentire alla FSSPX l'uso del Messale precedente alle riforme di Pio XII e di Giovanni XXIII.
Per riguardo alla S. Messa, leggo nella biografia di Mons. Tissier de Mallerais che Mons. Lefebvre, col passare del tempo, sconsigliava l'assistenza alla nuova messa e aveva dei dubbi circa la validità di essa e degli altri sacramenti (ordine sacro e cresima), che egli reiterava sotto condizione.

Anonimo ha detto...

Me lo chiedevo da tanto tempo. Anni, per la precisione.
Quanto tempo ci sarebbe voluto perché qualcuno giudicasse troppo “moderne” perfino le riforme liturgiche di S. Pio X?
Ecco, oggi ho avuto la mia risposta.
Domanda: ma fin quanto indietro volete arrivare, voi che criticate chi si ispira ai primi cristiani perché fa “archeologismo”?
....

mic ha detto...

Qui nessuno vuol criticare Pio X. E viene detto esplicitamente che non si tratta di archeologismo... Avevo avvertito nell'incipit che si trattava di un discorso per appassionati. Ma interessante comunque...

Anonimo ha detto...

https://blog.messainlatino.it/2024/06/psalterium-romanum-nuova-edizione.html?m=1