Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 23 maggio 2025

Un movimento in crescita promuove l’adorazione eucaristica: un invito per tutti

Un movimento in crescita promuove
l’adorazione eucaristica: un invito per tutti


«Se non riesci a dedicare 15 minuti al giorno a coltivare questa amicizia con il Signore, come pensi di poter trascorrere l’eternità in cielo con Lui?»

Questa magnifica perla di semplice saggezza è stata pronunciata da Alfredo Janson. Il signor Janson non è un sacerdote né un religioso. È un ingegnere delle telecomunicazioni e un adoratore abituale nella cappella di adorazione perpetua della chiesa cattolica di San Benedetto, a Hialeah, in Florida. Un articolo dell’Associated Press lo ha citato in un servizio dedicato a quella che l’agenzia definisce «una tendenza cattolica in crescita».
L’articolo dell’AP descrive anche la cappella semplice che il signor Janson frequenta ogni mattina, dalle sei alle sette.

«Dieci sedie rivolte verso un ostensorio a forma di raggiera — il contenitore dove viene esposta un’ostia consacrata insolitamente grande.»

L’adorazione è una pratica tipicamente cattolica. Si fonda sulla dottrina della transustanziazione — la fede che il pane e il vino offerti nella Santa Messa diventino realmente il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo.

Echi della Trasfigurazione
Lo scrittore cattolico Mike Aquilina definisce l’adorazione eucaristica «una devozione antica per tempi moderni». Egli vede in essa dei collegamenti con la Trasfigurazione del Signore. Si consideri questo passo di Matteo 17,1-8:

«Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete". Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.»

Confrontiamo l’esperienza dei tre discepoli con quella di un adoratore eucaristico. Il Signore chiama l’adoratore a distaccarsi dalla vita ordinaria per un luogo appartato. Là, nell’ostensorio, il Signore risplende, con raggi dorati emsssi dalla Sua presenza. Come Pietro, l’adoratore riconosce che sta ricevendo una grazia speciale. Il primo impulso può essere di timore o smarrimento, ma alla fine rimane solo la Sua presenza consolante che infonde forza per il cammino. E, come i discepoli, l’adoratore viene trasformato in modi che non comprende del tutto.

Un atto inizialmente scomodo che diventa un’abitudine
All’inizio, la profonda serenità di una cappella di adorazione può risultare scomoda per chi non vi è abituato. La vita moderna è talmente piena di rumore e distrazioni che anche pochi istanti di silenzio possono disorientare.

Privata all’improvviso dello stimolo costante, la mente può agitarsi freneticamente. Portare con sé un elenco di persone per cui pregare, un Rosario o alcune immaginette può aiutare il nuovo adoratore a entrare più facilmente in compagnia del Signore. Un’altra pratica utile è leggere in silenzio un Salmo o le letture del giorno, usando la Bibbia o un Messale. In breve tempo, contemplando le letture, anche i neofiti scoprono profondità che non si possono cogliere ascoltandole rapidamente durante la Messa.

Allo stesso tempo, i nuovi arrivati non dovrebbero scoraggiarsi vedendo altri adoratori trascorrere ore in cappella. Anche pochi minuti possono bastare per accendere una sete di adorazione che dura tutta la vita. Un amico dell’autore ha iniziato quando si è reso conto che poteva modificare il tragitto verso il lavoro per passare alcuni minuti ogni giorno in preghiera. Un consiglio comune è: non guardare l’orologio. Entra, resta in silenzio per qualche secondo, parla con il Signore di ciò che è importante in quel momento, e poi, se necessario, esci. Nessuno fa caso alla durata della visita altrui.

Inoltre, non esiste un rituale prescritto per le preghiere da recitare. Alcuni adoratori stanno semplicemente seduti in silenzio alla presenza del Signore. Altri utilizzano uno dei tanti sussidi disponibili per l’Ora Santa. Anche leggere un buon libro spirituale, come una vita di un santo, può essere utile — soprattutto se si ha una pila di libri devoti a casa in attesa di essere letti.

Un glorioso “incidente”
Da un punto di vista puramente umano, si può dire che la prima cappella di adorazione perpetua sia nata per caso. L’11 settembre 1226, il re Luigi VIII di Francia (padre del re san Luigi IX) entrò nella Cappella della Santa Croce ad Avignone. Due giorni prima, la città — fino ad allora roccaforte degli eretici albigesi — si era arresa all’esercito reale dopo un lungo assedio. Il re chiese che fosse esposto il Santissimo Sacramento in atto pubblico di ringraziamento. Fin qui, nulla di inusuale.

Tuttavia, appena aperta la cappella, una folla di adoratori la riempì. Alcuni finivano le preghiere e uscivano, ma altri entravano. Alla fine della giornata, il sole calò, ma gli adoratori non se ne andavano. Poco dopo, questo atto di adorazione divenne perpetuo. Continuò per 556 anni, fino a quando i soldati della Rivoluzione francese chiusero la cappella nel 1792. Nel 1829, un gruppo chiamato Confrérie des Pénitents Gris (Confraternita dei Penitenti Grigi) riprese l’adorazione, che continua ancora oggi.

Sacré-Cœur di Montmartre
Forse la pratica di adorazione perpetua più conosciuta si svolge anch’essa in Francia, nella Basilica del Sacro Cuore a Montmartre, Parigi. Qui, la catena ininterrotta di adorazione iniziò il 1º agosto 1885. E continua ancora.

Il National Catholic Register ha intervistato suor Cécile-Marie, delle Benedettine del Sacro Cuore di Montmartre, responsabili dell’adorazione notturna nella basilica.

«L’adorazione non si è mai interrotta, nemmeno per un minuto, nemmeno durante le due guerre mondiali. Anche durante il bombardamento del 1944, quando alcuni frammenti caddero proprio accanto alla basilica, gli adoratori non se ne sono mai andati.»

Durante la pandemia da COVID, anche la basilica — come tutti i luoghi di culto — fu sottoposta a quarantena. Nei due mesi in cui il pubblico non poté accedervi, le quattordici suore della comunità organizzarono la loro vita in modo tale che almeno una di loro fosse sempre presente accanto al Signore. Questo atto di fedeltà richiese che ciascuna suora trascorresse due ore al giorno in adorazione.

Il crescente movimento di adorazione è un segno incoraggiante di come il Signore attragga le anime nei momenti di bisogno. Anche in tempi difficili, lo spirito che muove gli adoratori del Sacré-Cœur è lo stesso che anima tante cappelle di adorazione perpetua nel mondo. «Non lasciamo mai solo il Signore.» Edwin Benson
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Nota
Molte fonti attribuiscono erroneamente le azioni di Luigi VIII a suo nonno Luigi VII, morto nel 1180, ben 46 anni prima.
Fonte: Retunr to Order, 21 aprile 2025. Traduzione a cura di T.F.P. – Italia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualche pensiero fuori tema su Leone XIV americano.
Un europeo, un orientale nasce in ambienti anche molto umili, lontani da traffici e guerre, ma intorno a lui esistono tracce del passato remoto che parlano, anche se nessuno al giovane europeo o orientale gliene parla. In America del nord le cose sono andate diversamente, i nuovi arrivati, pur portando il loro bagaglio culturale, dei nativi e della loro cultura hanno fatto terra bruciata. L'America del nord, come la conosciamo noi, nasce e cresce nel presente e nel futuro, non avendo traccia alcuna del suo passato remoto. E' pur vero che cultura europea ed orientale si sono riversate, sono state coltivate ed approfondite in America, ma i resti del suo passato remoto sono stati cancellati fin dall'inizio della sua storia che conosciamo.
Leone XIV è nato in America e l'ambito storico più storico che ha trovato e nel quale si è inserito spontaneamente, naturalmente e felicemente è stato il Cattolicesimo. Il piccolo Robert aveva trovato la storia giusta dove collocare le sue radici ed il suo passato remoto. E qui si trovò benissimo. Ma, senza volere, nel piccolo Robert forse rimase un po' di confusione dei tempi storici, del loro legame con il presente e del fatto che Bene e Male sono spalmati in ogni tempo. E non è detto che il tempo della nostra vita sia migliore del passato remoto e che il passato prossimo abbia aperto alla santità per tutti. No, in ogni tempo l'essere umano è chiamato a riconoscere Bene e Male, a rifiutare il Male e seguire il Bene. Quindi per non sbagliare è sempre opportuno guardare ai buoni certi del passato remoto ed affinare il nostro giudizio su di loro. Nel Cattolicesimo il passato remoto dei buoni certi è chiamato Tradizione. Tradizione che attraversa i tempi, quasi stella polare, meglio Stella Cometa che indica la strada verso Gesù Bambino.
Quindi Leone XIV non si lasci ingannare dal presente, né dall'imperfetto, né dal passato prossimo, né men che meno dal futuro radioso, ma tenga lo sguardo fisso sulla Tradizione, Stella Cometa, seguita dai Saggi d'Oriente, mentre ai pastori, pastori che facevano il loro dovere, proprio gli Angeli indicarono la strada.
Preghiamo per Leone XIV ché Dio lo istruisca nel dettaglio!

Anonimo ha detto...

Pensa a una persona e prega per lui, lei. L'evangelizzazione inizia in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento.

La frase "Quando non puoi parlare a qualcuno di Dio, parla di lui a Dio" è attribuita a Sant'Agostino di Ippoona, teologo e filosofo cristiano del V secolo. Questa frase riflette l'idea che la preghiera e l'intercessione possono essere più efficaci delle parole quando si tratta di condividere la fede con qualcuno. Sant'Agostino sottolineava l'importanza della preghiera e della fiducia in Dio in tutte le situazioni della vita.

Anonimo ha detto...

Al riguardo, ascoltato stamattina:
https://youtu.be/7J7DyUrOvJ4?si=ACvhCWGPQZ82_HJY