Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 15 maggio 2025

Iznik, l'antica Nicea che attende Leone XIV

Papa Prevost raccoglie l’eredità di Francesco e conferma il viaggio nella città turca, sede del primo Concilio cristiano, oggi simbolo di unità- Precedente qui.

Iznik, l'antica Nicea che attende Leone XIV

AGI - Papa Leone XIV ha raccolto l'eredità di Papa Francesco e ha manifestato l'intenzione di portare avanti l'agenda di quest'ultimo, a partire dal viaggio in Turchia ad Iznik, l'antica Nicea dove 1.700 anni fa si svolse il primo concilio della storia della Chiesa cristiana. [qui]

Eletto dal conclave lo scorso 8 maggio, Leone XIV ha espresso la volontà di recarsi in quella che oggi è una piccola cittadina della Turchia ricca di storia, sospesa tra colline di uliveti e l'omonimo lago, il quinto più grande del Paese.

Una cittadina che negli ultimi mesi ha moltiplicato gli sforzi per preparare la visita di Francesco, ha seguito con apprensione l'evoluzione delle condizioni di salute di quest'ultimo, ne ha pianto la morte con preghiere e con l'offerta di dolci ai turisti cristiani, ma ha poi accolto con gioia la volontà del nuovo Papa di recarsi a Iznik.

"La notizia della morte di Francesco è stata accolta con profonda tristezza dalla nostra comunità. Abbiamo espresso le nostre condoglianze a tutto il mondo cristiano. La preparazione per la visita è però andata avanti, vogliamo che l'antica basilica divenga un museo", ha dichiarato il sindaco di Iznik Kagan Mehmet Usta.

La preparazione della cerimonia e i lavori in corso Una piattaforma-palco di 42 metri quadrati è in fase di costruzione e si prepara ad accogliere il Papa e ospitare la messa. Una seconda piattaforma-tribuna sarà invece situata a pochi metri dalla prima, sarà ben più grande e in grado di accogliere 2.000 persone.

I palchi saranno montati in prossimità della riva adiacente la basilica, emersa nel 2014 dalle acque del lago e ritenuta dagli archeologi la Basilica di San Neofito di Nicea [vedi]. Questo il luogo prescelto per la cerimonia che sarà officiata dal Papa.

Situata a circa 20 metri dalla riva a una profondità di 1,5 metri, al momento la basilica è oggetto di febbrili lavori di restauro e della costruzione di una passerella che la renda visibile.

Altrettanto febbrile è la preparazione della chiesa di Santa Sofya. Ritenuta il luogo dove il concilio si riunì, è oggi una moschea, ma la struttura architettonica originale è intatta e ben visibile. In base a quanto reso noto dal sindaco, i lavori dovrebbero terminare a giorni.

Simboli di fede e pellegrinaggio
Il cardinale Jakob Koovakad ha visitato la cittadina all'inizio dell'anno, una nuova delegazione vaticana è attesa in città.

La speranza delle istituzioni è che Iznik, con l'antica città, il teatro romano, la chiesa di Santa Sofya e il museo archeologico, divenga un luogo simbolo della cristianità e meta di pellegrinaggio.

Il primo concilio di Nicea
Il Concilio di Nicea segnò infatti un momento fondamentale nella storia della cristianità. Fu convocato nel 325 per volontà dell'imperatore Costantino per porre rimedio alle controversie portate dall'Arianesimo, una corrente secondo cui Gesù non aveva natura divina, ma apparteneva al creato.

Nella antica chiesa di Santa Sofya di Nicea il nodo fu sciolto con il "Credo di Nicea": fu decretata l'origine divina di Cristo con il termine homoousios, "della stessa sostanza", e l'Arianesimo bollato come eresia.

Al contrario, il Concilio non riuscì a trovare un'intesa per fissare un giorno per festeggiare la Pasqua, ma decise che la data sarebbe caduta nella domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera.

Più complessa la questione relativa al celibato per il clero, per la risoluzione della quale bisognerà attendere i Concili Lateranensi del XII secolo.
Massimo Maugeri - Fonte

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Verosimilmente Leone XIV è stato la pezza messa sopra ai cent'anni di improntitudine global/modernista. Forse LeoneXIV è santo, forse no. Ancora non possiamo mettere la mano sul fuoco per lui. E occorrerà molto tempo perché ciò possa accadere. Ma nonostante i lunghi tempi che ci attendono per dare a lui piena fiducia, noi sappiamo che sotto la pezza R.F.P c'è un verminaio che è presente, più o meno, in ogni istituzione cattolica. Che fare? Ci portiamo dietro branchi e branchi di lupi vestiti da prete, da laici finti devoti? Certo noi dobbiamo dare il buon esempio e pregare per vermi e lupi. Basterà? No. In questi cento e passa anni fior di Santi e Sante hanno pregato per la Chiesa, missionari sono morti ammazzati in terra di missione, laici credenti hanno donato la loro vita per la Chiesa, ma non è bastato a bonificare la chiesa. Quindi bisogna pregare lo Spirito Santo che ci dia Fortezza ed Intelletto per combattere e vincere questa devastante guerra. Sperando che Leone XIV si metta a capo di questa nostra armata di cenciaioli, per riportare la Fede Cattolica a come il Signore l'ha voluta e la vuole per sempre.

Anonimo ha detto...

DIOincidenza? Ci vuole un nuovo concilio di Nicea che rigetti per sempre la somma di tutte le eresie riciclate nell' apostasia finale predetta da san Paolo ( 2 tess.2) per la fine dei tempi ed il ritorno di Cristo nella gloria, di modo che questa povera umanitá sgraziata si pissa redimere e salvare.

Anonimo ha detto...

Il cardinale Hollerich, che è stato relatore generale nell’ultimo Sinodo, sottolinea una dimensione che gli è cara: la sinodalità, e spiega: «Papa Leone XIV, nel suo primo messaggio, ha parlato di “Chiesa sinodale”. Avendo partecipato ai lavori del Sinodo, noi abbiamo un Papa che conosce la sinodalità, che la comprende, che osa essere sinodale. Non ci sarà una rivoluzione, ma una evoluzione».

Anonimo ha detto...

se medito quanto scrivi sono tentato contro la fede: con tutte queste offerte, dove sei Signore?
Quanto può il male quando l'uomo vi resiste!
quanto è potente satana quando chi dovrebbe scacciarlo gli apre la porta!
Sono tempi di grande sofferenza per i giusti; gli empi godono...li attende una rovina eterna.

mic ha detto...

"Vorrei accennare a un altro aspetto della realtà lasalliana che ritengo importante: la docenza vissuta come ministero e missione, come consacrazione nella Chiesa. San Giovanni Battista de La Salle […] amava dire: “Il vostro altare è la cattedra”. […] Così il carisma della scuola, che voi abbracciate con il quarto voto di insegnamento, oltre che un servizio alla società e una preziosa opera di carità, appare ancora oggi come una delle esplicitazioni più belle ed eloquenti di quel 𝘮𝘶𝘯𝘶𝘴 sacerdotale, profetico e regale che tutti abbiamo ricevuto nel battesimo.
Papa Leone XIV
15 maggio 2025"

Attenzione alla 'variazione' conciliare di esaltare il sacerdozio battesimale a tutto scapito e diminutio di quello ordinato... magari è un discorso occasionale e in futuro potrebbero non mancare affermazioni che valorizzano nel giusto modo il sacerdozio ordinato, superiore per grado ed essenza (ma scottati come siamo ora stiamo in guardia)

mic ha detto...

Parole di per sé molto belle...

Anonimo ha detto...

Festa di San Giovanni Battista de La Salle, Confessore (1651 –1719). E' in fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

O Dio, per educare i bambini poveri nella vita cristiana e per rafforzare i giovani nella via della verità, hai scelto San Giovanni Battista de La Salle, e lui nella tua Chiesa ha fondato una nuova congregazione religiosa. Concedici, attraverso la sua intercessione e il suo esempio, di cercare la tua gloria per la salvezza delle anime, affinchè un giorno condividiamo con lui la vostra ricompensa nei cieli. Così sia.

Anonimo ha detto...

Non è tempo di pronostici, ma di preghiera. Preghiamo, cari fedeli, affinché il nuovo Sommo Pontefice sia docile alle ispirazioni dello Spirito Santo e conduca la barca della Chiesa al Porto della Salvezza, affinché compia la Volontà di Dio sulla Chiesa.

- Abbé Gonzague Peignot FSSPX via La Porte Latine