Qui l'indice degli articoli dedicati alla rimozione a ai numerosi interventi del coraggioso vescovo Strickland.
Il vescovo Strickland sul nuovo papa
Con l'elezione di Sua Santità Papa Leone XIV, la Chiesa entra in un nuovo capitolo del suo pellegrinaggio attraverso la storia.
Affidiamo il Santo Padre alla guida dello Spirito Santo e alla protezione della Beata Vergine Maria, pregando affinché custodisca fedelmente il Deposito della Fede e confermi i suoi fratelli nella Verità.
In questi tempi difficili, possiamo tutti noi – clero e laici – rimanere saldi nel nostro amore per Cristo, la Sua Chiesa e le Sacre Tradizioni tramandate attraverso i secoli.
Monsignor Strickland, Vescovo emerito
9 maggio a.D. 2025
With the election of His Holiness Pope Leo XIV, the Church enters a new chapter in her pilgrimage through history. We entrust the Holy Father to the guidance of the Holy Ghost and the protection of the Blessed Virgin Mary, praying that he may faithfully uphold the Deposit of… pic.twitter.com/RLpovx8MPT
— Bishop J. Strickland (@BishStrickland) May 8, 2025
12 commenti:
Sono passate appena 24 ore da quando Papa Leone XIV è salito al soglio pontificio, eppure ogni suo gesto, ogni sua parola, parla già di una Chiesa che desidera tornare all’essenziale: a Cristo.
Durante la sua prima omelia nella Cappella Sistina, ha scelto di commentare il Salmo del giorno: «Canterò al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie». E con voce semplice ma profonda ha invitato i cardinali a non dimenticare che le meraviglie le compie Dio, non noi. «Sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato» — sono parole sue, forti, limpide. Parole che parlano di una Chiesa che si spoglia della vanità per tornare a essere faro, casa e madre.
Ha poi lanciato un monito chiaro contro una fede svuotata, ridotta a formalismo o ideologia. Ha detto che quando si trasforma Gesù in un semplice “leader carismatico o superuomo”, si cade in una forma di ateismo pratico, anche dentro la Chiesa. E questo, ha aggiunto, accade “quando non si prega, quando si vive come se Dio non esistesse”.
Mi commuove la sua storia: da piccolo, giocava a fare il prete con l’asse da stiro della mamma come altare. E ora eccolo, Papa. Ma sempre con quell’umiltà che non ha mai abbandonato.
La sua scelta del nome “Leone” è carica di significato: richiama Papa Leone XIII, il grande Pontefice della Rerum Novarum e autore della potente preghiera a San Michele Arcangelo — quella stessa preghiera composta dopo una visione inquietante, in cui vide il combattimento tra le forze del bene e quelle del male.
E come se non bastasse, l’elezione di Papa Leone XIV è avvenuta proprio l’8 maggio, giorno della festa dell’apparizione di San Michele Arcangelo sul Monte Sant’Angelo. Un luogo santo dove, secondo la tradizione, l’Arcangelo apparve nel V secolo, consacrando quel luogo alla lotta spirituale e alla protezione della Chiesa.
Ci chiediamo: serve davvero un segno più chiaro? In un tempo di grande battaglia spirituale, ci viene dato un Papa che porta il nome di Leone — come colui che invocò l’aiuto di San Michele — e viene eletto nel giorno stesso in cui la Chiesa celebra la sua apparizione. Tutto sembra gridare: questo è un segno celeste.
Davvero… tutto ha un sapore celeste.
Zarish Imelda Neno
Padre Miguel Ángel Martín Juárez, OSA, biblista ed ex segretario generale degli Agostiniani, ha scritto un profilo del Cardinale Prevost, OSA, intitolato 'Un agostiniano entra in conclave':
- Padre Juárez ha scritto il profilo "sulla base della mia amicizia e del mio grande affetto per Roberto, con il quale ho vissuto per 12 anni nella Curia generale (2001-2013)".
- Francesco dice subito quello che pensa; Prevost si ferma a riflettere".
- "È calmo, riservato, discreto, equilibrato, laborioso".
- Tutti noi che abbiamo lavorato con lui possiamo testimoniarlo, così come la sua gentilezza, prudenza e buon senso".
Padre Giuseppe Pagano, 65 anni, OSA, priore degli Agostiniani di Firenze, ha dichiarato in un video pubblicato su Internet:
https://gloria.tv/post/nbMLZiciy1hC1v66aFcwucy4G
Parolin è entrato papa nel Conclave e ne è uscito cardinale. La stessa cosa sembra sia accaduta nel Conclave precedente, quando ad entrare papa e ad uscirvi cardinale sembra sia stato Scola.
È cmprensibile l'entusiasmo per il nuovo papa, dopo aver subito per 12 anni un Bergoglio.
Bisogna tuttavia essere cauti, aspettare i suoi primi atti concreti di governo.
Il testo integrale delle dichiarazioni del nuovo papa dal balcone di S. Pietro e della sua prima omelia si trovano in inglese sul sito LifeSiteNews.
Le dichiarazioni dal balcone sembrano tutto sommato abbastanza scontate e non dicono nella sostanza nulla di nuovo, rispetto all'impostazione del papa precedente.
Nettamente migliore la sua prima omelia, che appare ponderata ed equilibrata, animata da uno spirito religioso assente dalle esternazioni del predecessore. Tuttavia, sembra sempre di muoversi nell'ambito della spiritualità novella creata dal Vaticano II. Si proclama la necessità del ritorno a Cristo unico Salvatore, di praticare una fede e una vita cristiana, di evitare l'insidia dell'ateismo nel quale cadono anche molti credenti, ma il sovrannaturale sembra sempre il grande assente: manca la proclamazione della necessità della conversione a Cristo per la salvezza eterna dell'anima di ciascun uomo. Non si ribadisce nemmeno stavolta che l'uomo è afflitto dal peccato originale, avendo quindi bisogno della Chiesa fondata dal vero e unico Dio per la propria salvezza dalla dannazione eterna. Anzi, aleggia sempre lo spettro della salvezza garantita a tutti, di quell'esiziale errore la cui principale responsabilità ricade su Giovanni Paolo II e la cui radice si trova già nell'art. 22 della Gaudium et spes, citato invece positivamente, sia pure ad altro fine, da Leone XIV.
T.
Continuerà tutto come prima, sia pure in veste conservatrice. Figuriamoci una vecchia strega ben vestita.
Poteva sicuramente andare peggio.
Si è presentato bene.
Pero', pur non conoscendolo, da quello che leggo in giro sono moderatamente pessimista.
Può essere interessante cercare di capire perché ha scelto quel nome.
LA SCELTA DEL NOME
( di Davide Lovat )
"Un uomo che assume la carica più pesante del mondo - a prescindere da come la si pensi - non sceglie il nome a caso. Robert Francis Prevost ha scelto LEONE.
Leone I "Magno" (papato 440 - 461) fermò i barbari di Attila, confermò Roma come centro del cristianesimo, presiedette tramite i suoi legati il fondamentale Concilio di Calcedonia che definì in modo chiaro alcune caratteristiche della verità eterna della fede cristiana cattolica apostolica.
Leone X (papato 1513 - 1521) scomunicò Martin Lutero e ribadì la verità della fede apostolica di fronte alle derive che originarono l'eresia detta comunemente "protestantesimo".
Leone XIII (papato 1878 - 1903) fu il primo papa non più Re, successore dell'ultimo papa Re Pio IX, e fu strenuo difensore della verità della fede contro il modernismo, fu iniziatore della Dottrina Sociale della Chiesa con la "Rerum Novarum" e zelantissimo nemico della Massoneria con diverse encicliche, su tutte la "Humanum Genus".
Un uomo dal curriculum studiorum che presenta Sua Santità Leone XIV non può aver scelto il nome senza aver apprezzato queste cose che quel nome reca con sè".
Francamente non capisco commenti del tipo "poteva pure andare peggio".
Non stiamo parlando del presidente del consiglio o altro.
Al fondo c'è sempre la falsa idea del male minore, frutto soprattutto di un modo di pensare mondano, politico.
Noi abbiamo bisogno di un vero Papa, validamente eletto, che confermi noi e tutti i fratelli, nell' autentica fede cattolica e, possibilmente santo.
Antonio
p.s. Nella storia della Chiesa ci sono stati due antipapi canonizzati:
Ippolito di Roma e Felice II
Da meditare...
Andrea Sandri
Il Papa americano
Contrariamente alla narrazione circolante, io ho l'impressione che Trump, vestendosi da Papa, abbia voluto (?) bruciare Dolan, un candidato americano ormai declinante nell'ombra dell'antiamericanismo trasversale (liberal, asiatici, africani ed europei), favorendo proprio Prevost (Burke purtroppo era perfetto e gli altri impresentabili). Per ora il partito cinese è stato messo all'angolo.
postille al commento sul nome di Leone.
-- che san Leone Magno abbia "fermato i barbari di Attila" con la sua autorità spirituale è in realtà una leggenda. In questo senso: duramente battuto in Gallia dall'esercito romano provvisoriamente ricostituito da Ezio alleatosi con i Goti, Attila era ricomparso poco dopo in Italia settentrionale con un altro esercito, devastando e saccheggiando, con l'intenzione forse di puntare su Roma, saccheggiata da Alarico quarant'anni prima. Stazionava in Lombardia ma al di là del Po era schierato l'esercito romano mentre la peste stava cominciando ad infierire nei suoi ranghi. L'imperatore romano d'Occidente ordinò ad un gruppo di autorevoli esponenti romani di andare a parlamentare con Attila. Tra di essi c'era san Leone. Dopo il colloquio Attila si ritirò dall'Italia settentrionale. Forse gli fu data anche una somma di denaro. Questi più o meno i fatti.
San Leone Magno dovrebbe invece esser ricordato soprattutto per il grande rigore dottrinale, per la famosa lettera (Tomus Leonis) che inviò al Concilio di Calcedonia (451), convocato dall'imperatore ma su pressanti richieste dello stesso Leone, lettera nella quale definiva mirabilmente la cristologia ortodossa, lettera che fu spontaneamente adottata all'unanimità dal Concilio, tra le acclamazioni ("Questa è la voce di Pietro!").
-- Leone X condannò Lutero ma non fu un buon papa. È considerato il tipico rappresentante del papato rinascimentale, anche nei suoi aspetti negativi. Era figlio di Lorenzo dei Medici che l'avrebbe fatto nominare cardinale a tredici anni, corrompendo a suon di zecchini le gerarchie vaticane del tempo. La simonia era allora piuttosto diffusa, come sappiamo.
Leone X non capì la gravità della situazione della Chiesa in Germania, gli sfuggirono i segni tempestosi dei tempi che si preparavano, vista la mancanza di quella riforma, soprattutto morale, della Chiesa che si richiedeva da più parti, non solo dalla Germania. Era soprattutto un umanista, cosa forse inevitabile, data la sua origine. Senza esagerarne le colpe, non lo porterei comunque ad esempio.
-- Leone XIII condannò anche l'americanismo, che già preludeva al modernismo. Sono importanti anche i suoi documenti sul rapporto tra Stato e Chiesa.
Speriamo che il nuovo Leone, Leone XIV, si riveli inaspettatamente erede del grande rigore dottrinale di san Leone Magno e "percuota nelli eretici sterpi".
H.
Condivido. L'adesione di Prevost agli errori del Concilio Vaticano II, più volte condannati dai Sommi Pontefici, e alla liturgia riformata che li esprime risolve la questione. Il comportamento dell'eletto durante la farsa pandemica e riguardo ad altri fatti contingenti, è certamente da tenere in conto , ma di secondaria importanza rispetto a Dottrina e Liturgia. Che da quel conclave non potesse umanamente uscire niente di meglio è vero, ma questo non significa che dobbiamo accontentarci di un male minore. È che molti ragionano come per le elezioni politiche, dove, volendo (preciso che non è nel mio stile), si può chiudere un occhio, in quanto è quasi impossibile trovare la perfezione assoluta.
Ricorderei pure che Leone XIII dichiarò nulle le ordinazioni anglicane; chiarificazione opportunissima cent' anni dopo, quando sortirono pretesse e vescove di quella confessione.
E cosa avrebbe dovuto fare Leone x? Accettare il cstechismo luterano come quello olandese e quello tedesco?
Posta un commento