Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 20 maggio 2025

I vescovi di Francia e il cardinale Roche ancora in guerra contro i pellegrinaggi tradizionali della Francia. Cosa farà Leone XIV?

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli. Nelle ultime settimane, i Cardinali Roche, Aveline e i vescovi francesi hanno preso provvedimenti per evitare la celebrazione del TLM nel pellegrinaggio di Chartres di quest'anno, gettando enormi ostacoli sulla sua strada. Precedenti a partire a qui. E più di recente sembrava ci fosse una contro-tendenza a favore della Messa qui. Sarà molto interessante vedere come i coordinatori e il clero in pellegrinaggio risponderanno a questa escalation senza precedenti. Come dice la fonte francese: "È evidente che i nostri vescovi sono particolarmente preoccupati per il successo pastorale di questi pellegrinaggi, che riuniscono moltitudini di giovani pellegrini, portando alcuni di loro a tornare alla pratica religiosa, proprio perché queste manifestazioni di fede non rientrano nell'ambito del nuovo programma pastorale. Non importa che questo programma ora è chiaramente fallito! La loro cecità ideologica, che non cambia da decenni, gli fa credere di poter inserire questo impulso cattolico nello stampo della loro liturgia. O peggio, preferiscono soffocare e uccidere questo impulso piuttosto che vederlo attribuito alla vecchia liturgia."

I vescovi di Francia e il cardinale Roche ancora in guerra contro i pellegrinaggi tradizionali della Francia. Cosa farà Leone XIV?

A volte le decisioni possono aspettare. Altre volte devono essere prese in fretta. Ad aprile e all'inizio di maggio, sfruttando l'interregno per i loro nefandi fini, i vescovi antitradizionalisti di Francia hanno tramato con il cardinale Roche, prefetto del culto divino, per rendere il più difficile possibile la celebrazione della messa latina tradizionale e dei sacramenti durante il pellegrinaggio Parigi-Chartres e tutti gli altri pellegrinaggi in Francia.

Leone XIV non è stato coinvolto in queste decisioni. Cosa farà ora? Cosa farà ora Roche?

Da Paix Liturgique :
Il Dicastero per il Culto Divino affidato al cardinale Roche e la Conferenza dei vescovi francesi del cardinale Aveline auspicano che i pellegrinaggi tradizionali, tanto fiorenti in Francia, siano svolti secondo l'ordinamento liturgico di Paolo VI.
Quindi, una lettera del 6 maggio dell'arcivescovo Jordy di Tours e Lebrun, arcivescovo di Rouen, incaricato delle relazioni con le comunità sacerdotali tradizionali, indirizzata a tutti i vescovi di Francia, li informa delle risposte del cardinale Roche dell'8 aprile circa la forma di culto durante il pellegrinaggio della cristianità.
È chiaro che queste disposizioni romane sono state richieste dai vescovi firmatari, i quali, sapendo che la difesa della liturgia tradizionale è in gran parte opera dei fedeli laici, cercano in ultima analisi di riconquistare potere sul mondo tradizionale affermando il principio secondo cui solo il vescovo è padrone della liturgia nella sua diocesi, il che sarebbe un principio valido in una situazione normale, ma non quando è il vescovo stesso a promuovere una riforma deleteria.
Per questo motivo, si intende imporre ai sacerdoti che accompagneranno il pellegrinaggio una serie di misure drastiche:

1 – Pertanto, in stretta applicazione della Traditionis Custodes (16 luglio 2021):

- I sacerdoti ordinati prima della TC potrebbero celebrare la Messa tradizionale, ma dovrebbero chiedere il permesso ai vescovi di ogni diocesi attraversata lungo il cammino (ad esempio, Évry, Versailles, Chartres).

- Per i sacerdoti ordinati dopo la TC, il vescovo dovrà chiedere il permesso al Dicastero per il Culto Divino.

2 - Tutti i sacerdoti dovrebbero poter celebrare la nuova Messa durante il pellegrinaggio.

3 - Inoltre, per le confessioni dei pellegrini, i sacerdoti usino il nuovo rituale.

Misure impraticabili: riuscite davvero a immaginare sacerdoti pellegrini che, prima di ogni messa, chiamano con i loro cellulari i vescovi nel cui territorio stanno per celebrare all'aperto?

Sembra chiaro che questa lettera fosse indirizzata al nuovo presidente della CEF, eletto il 2 aprile. Sappiamo anche che il presidente della CEF, il cardinale Aveline, è stato interrogato da mons. Olivier de Germay, arcivescovo di Lione, in merito alla decisione da lui comunicata ai membri dell'associazione Via Lucis: il divieto di celebrare la Messa tradizionale al termine del pellegrinaggio che intendevano organizzare alla Basilica di Fourvière. L'arcivescovo ha proposto di sostituirla con una Messa di Paolo VI in latino, proposta che Via Lucis ha ovviamente rifiutato, preferendo annullare il pellegrinaggio.

D'altronde, la ripresa nel 2025 del pellegrinaggio provenzale Nosto Fe, con partenza da Cotignac e arrivo alla chiesa di Saint Maximin la Sainte Baume con una messa tradizionale (celebrata l'anno scorso da Mons. Rey), sta suscitando grande agitazione tra tutti i vescovi della provincia e incontrando le maggiori difficoltà con Mons. Touvet, nuovo vescovo di Fréjus-Tolone.

È evidente che i nostri vescovi sono particolarmente preoccupati per il successo pastorale di questi pellegrinaggi, che riuniscono moltitudini di giovani pellegrini, spingendone di fatto alcuni a tornare alla pratica religiosa, proprio perché queste manifestazioni di fede non si inseriscono nel quadro del nuovo programma pastorale. Non importa che questo programma sia ormai chiaramente fallito! La loro cecità ideologica, immutata da decenni, li porta a credere di poter adattare questo impulso cattolico allo stampo della loro liturgia. O peggio, preferiscono soffocare e uccidere questo impulso piuttosto che vederlo attribuito alla vecchia liturgia.

E che dire del nuovo papa Leone XIV?

Chiaramente, vuole calmare gli animi. Ma è improbabile che si sia interessato finora a questa scottante questione liturgica. Il suo pontificato, come disse Valéry Giscard d'Estaing il primo giorno della sua presidenza – mi si perdoni il paragone… – è una pagina bianca, su cui si possono scrivere molte cose.

Care sentinelle parigine, preghiamo intensamente per lui e per la libertà della Messa mentre recitiamo i nostri rosari davanti agli uffici dell'arcidiocesi, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30, a Saint-Georges de La Villette, 114 avenue Simon Bolivar, il mercoledì e il venerdì alle 17:00, davanti a Notre-Dame du Travail, 59 rue Vercingétorix, e anche a Sainte-Clotilde, il lunedì alle 12:45. [ Fonte ]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Michael Matt dice che i vescovi francesi non si sono fermati ma non riusciranno a fermare la Messa antica nel pellegrinaggio di Chartres e nella cattedrale stessa.

Anonimo ha detto...

In questo video, minuto 2-3, Michael Matt riporta che la CITTÀ DI PARIGI ha dato il permesso alla SSPX di celebrare la Messa antica nella piazza della Cattedrale di Notre Dame alla fine del proprio pellegrinaggio da Chartres a Parigi . Scacco matto?

https://youtu.be/L3PBbRxvlxI?si=JK5G9QNGuUUS81Bd

Laurentius ha detto...

La volontà di questi cattolici tradizionali (conservatori!) di porsi sotto l'egida della setta conciliare li obbliga ad obbedire alle loro ingiunzioni. Visto che essi riconoscono la bontà del Concilio Vaticano II, della messa moderna, dei nuovi sacramenti, perché dovrebbero opporsi alle richieste dei vescovi che desiderano messa montiniana e formula di assoluzione riformata per la confessione? Può darsi che l'eletto, giusto per continuare la commedia degli anni Woytila-Ratzinger, graziosamente conceda la liturgia tradizionale: salti di gioia dei conservatori! Non riuscite a capire che sono tutte prese in giro?

Anonimo ha detto...

Credo che il tempo delle viole mammole sia terminato.
Occorre fare come ha fatto il clero modernista: disobbedire!
Con un bel sorriso, semplicemente, i sacerdoti presenti al pellegrinaggio senza dare nell’occhio devono impartire i sacramenti tradizionali.
I modernisti, nella loro pervicace cattiveria, hanno fatto solo ciò che noi gli abbiamo permesso di fare. E adesso è il nostro turno. Loro hanno disubbidito, contestato, occupato. Bene, ora tocca a noi!
Loro lo hanno fatto per distruggere la chiesa, noi per ricostruirla.
Nel codice di diritto canonico si impone ai chierici l’abito sacerdotale, il celibato ecclesiastico, la celebrazione dell’ufficio di divino. In quanti hanno disatteso? Quante volte sono stati richiamati? Bene, ancora una volta il metodo ce l’hanno insegnato loro, e vi garantisco, funziona!

Anonimo ha detto...

Un bellissimo percorso penitenziale a ostacoli, così come lo fecero i primi Apostoli
e i primi cristiani, per la conversione dei poveri peccatori e dei poveri Vescovi dal
sangue languido. Scenda il Fuoco dello Spirito Santo sui cuori di tutti !
Veni, Sancte Spiritus! Veni per Mariam! Amen.

Anonimo ha detto...

Per chi capisce il francese, a proposito dell`opposizione ( si potrebbe definire odio) dei vescovi francesi contro i pellegrinaggi tradizionali, propongo questa discussione su Forum Catholique, è lunga ma interessante :

https://www.leforumcatholique.org/message.php?num=987679

Laurentius ha detto...

È quello che hanno fatto non pochi sacerdoti, quando Montini impose la messa moderna, subendo persecuzioni di ogni sorta. Purtroppo, clero e fedeli attuali - tranne qualche lodevole eccezione - sono molto meno battaglieri di quelli di un tempo.

Anonimo ha detto...

SÌ BELLA NICEA MA

20 Maggio 325, concilio di Nicea.
Contrariamente a quanto si pensi

1) Nicea non è il primo concilio della Chiesa, ve n'è sono stati almeno una decina prima di Nicea.
2) Non è nemmeno il primo concilio Ecumenico.
3) Nicea è semmai il primo concilio Ecumenico di cui abbiamo gli Atti che ci sono pervenuti ma prima di Nicea vi sono altre riunioni.

Anonimo ha detto...

On voudrait jeter cette belle jeunesse, qui renaît à la foi des anciens jours, dans les bras des orthodoxes, qu'on ne s'y prendrait pas autrement.

Anonimo ha detto...

La tendenza purtroppo è quella di soffocare il Summorum Pontificum e gruppi collegati, compresi gli istituti Ecclesia Dei; e favorire i lefebvriani, che fanno meno paura alla gerarchia perché possono essere etichettati come "scismatici". E grazie a questa etichetta la gerarchia pensa di tenere lontani da loro i cattolici parrocchiali beccaccioni...
Altra ragione, grazie al SP la Messa antica poteva essere celebrata in qualsiasi chiesa cattolica, senza bisogno di permesso, e stava diffondendosi a macchia d'olio. I lefebvriani invece sono comunque pochi, e il loro campo d'azione è dunque molto limitato. Per questo non fanno paura.

Catholicus ha detto...

La Rivoluzione divora i suoi figli....prima o poi succederà anche per il clero modernista, ribelle e rivoluzionario ((teniamolo bene a mente : non siamo noi, tradizionalisti, i ribelli, sono loro, e da diversi decenni, ormai), eretico e apostata. Ribellarsi a leggi ingiuste è non solo lecito, ma doveroso, un obbligo morale e religioso, per dei veri cattolici. Mons Viganò lo insegna e dà l'esempio. Conservatori conciliari, pavidi, fautori dei piccoli passi, del male minore, sono tutti in errore, nessuno escluso. Cristo ordina " il vostro parlare sia si si, no no, il resto viene dal maligno'" : più chiaro di così..

Anonimo ha detto...

Catholicus (15:43), vous avez mille fois raison.

Il Santo del giorno ha detto...

Festa di san Bernardino da Siena (1380 – 1444), apostolo del SS. Nome di Gesù, denunciò con vigore l'usura degli israeliti.

Anonimo ha detto...

Santo Padre non abbia paura di confermarci nella fede! - Schneider
Fede & Cultura Universitas
https://www.youtube.com/watch?v=RrIO0cuRA_k
In diretta streaming alle ore 18:00 del 20 Maggio 2025

Anonimo ha detto...

Fuori tema, non troppo
A proposito di "guerre", il candidato sconfitto alle presidenziali in Romania chiede l'annullamento delle elezioni per interferenze esterne di Francia e Moldavia e voti taroccati.
Ormai la credibilità delle istituzioni europee è ai minimi livelli.

Aloisius ha detto...

Attendiamo con ansia se, come e quando provvederà in merito Papa Leone.
Il discorso alle chiese orientali fa ben sperare.
Per noi è solo quella la scelta cruciale e decisiva, anche con tutte le contraddizioni e ambiguità che dovesse avere
Del resto la situazione non consentirebbe nemmeno ipotetiche restaurazioni violente sognate da alcuni, analoghe e contrarie alle uscite violente di Francesco.
Né Papa Leone, da quello che si è visto, è intenzionato a fare, sia per convinzione, sia per carattere.
Dobbiamo pregare tanto e se possibile seguire i bravi sacerdoti che organizzano queste iniziative.
Non posso certo celebrarmi da solo il Rito antico, la disobbedienza citata da qualche amico devono e possono farla solo i sacerdoti.
Aloisius

Aloisius ha detto...

Laggasi "...la disobbedienza citata da alcuni può e deve essere attuata solo dai sacerdoti"

Anonimo ha detto...

Sacrificio, Cena o Pasto del Signore? Un po' di ordine tra le idee sulla Messa
P. Serafino Maria Lanzetta
In questa catechesi con i fedeli della Parrocchia di Sant'Alfonso in Sarno (SA), P. Serafino, su invito del Parroco, Don Marco Siano, svolge il tema della S. Messa come sacrificio glorioso dell'Agnello di Dio. Come riconciliare le numerose volte in cui invochiamo il Signore nella Messa quale Agnello di Dio con la paura, tutta "post-conciliare", di riferirsi alla S. Messa quale santo sacrificio? Cos'è sacrificio? Cosa significa entrare in chiesa per partecipare alla Messa? Cosa facciamo quando riceviamo la Santa Comunione? Tutti punti svolti in questa riflessione.
https://www.youtube.com/watch?v=3GbISel-qQk&t=29s

Anonimo ha detto...

"Il pellegrinaggio di Pentecoste raccoglierà, il 7 giugno, quasi 19.000 pellegrini. Nel corso degli anni, la camminata di 100 km che collega Parigi a Chartres non ha smesso di attirare folla. »

Anonimo ha detto...

Commento "sì, bella Nicea, ma.."
Un errore diminuire l'importanza del Concilio di Nicea, convocato come il primo sicuramente ecumenico dall'imperatore Costantino. Quel Concilio ristabilì per primo i fondamenti della nostra fede, seriamente minacciati dall'eresia di Ario. Il problema era nato dal tentativo di conciliare l'unità di Dio con la sua Trinità.
Per giungere a tale conciliazione si utilizzarono categorie del pensiero greco, quali il Logos e il Demiurgo. Riassume lo Jedin:
"Sulla scia di questa concezione greca diversi teologi del III secolo, quando, come Sabellio, non spiegavano come modi di apparizione dell'unico Dio le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (modalismo), proponevano la teoria del "subordinazionismo" cioè subordinavano il Figlio al Padre. Il prete alessandrino Ario prese questa concezione dal suo maestro, Luciano di Antiochia, aggravandola: "il Logos, secondo lui, è una 'creatura' del Padre ed è perciò privo dell'attributo dell'eternità: 'ci fu un tempo in cui egli non esisteva'.
[Dopo lunghe e accanite discussioni e lotte, alle quali prese parte lo stesso Ario, prevalse il partito ortodosso, sotto la guida dei vescovi Marcello di Ancira (Ankara), Eustazio di Antiochia, e del diacono alessandrino Atanasio]. "La confessione di fede elaborata escludeva ogni subordinazione del Logos al Padre: Egli è nato "dalla stessa essenza del Padre", è "Dio da Dio, luce da luce, vero Dio dal vero Dio, generato e non fatto, consustanziale [homousios] al Padre". In un'appendice vennero condannate le più importanti proposizioni di Ario. La Confessione di Fede fu adottata dal Concilio il 19 giugno 325. Solo due vescovi rifiutarono di sottoscriverla. Furono cacciati dalla Chiesa ed esiliati. Il simbolo fu promulgato dall'imperatore come legge imperiale".
Ma Ario, morto all'improvviso nel 336 ancora scomunicato, aveva un forte seguito che ad un certo punto prese il sopravvento presso l'anziano Costantino e con il suo successore. La lotta contro l'arianesimo dovette continuare ancora per decenni.
(Fonte : Hubert Jedin, Breve storia dei Concili, tr. it. di Nerina Beduschi , Herder, Roma, 1960, Parte I, p. 20 ss.).
[a cura di pp]

Anonimo ha detto...

L'idea del sacrificio, del sacrificarsi per senso del dovere e per gli altri, è scomparsa anche dalla vita civile. Quando tutti parlano sempre e comunque di "diritti", senza mai nominare i doveri, non c'è posto per l'idea del sacrificio, in generale.
Alla creazione di questo vuoto morale ha forse contribuito anche l'involuzione della Chiesa cattolica, che nella S. Messa riformata ha oscurato l'idea del Sacrificio espiatorio del Signore, per i nostri peccati.