Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 24 gennaio 2016

Don Elia. Il “corpo mistico” dell’Anticristo

Lo Spirito del Signore è su di me…
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri (Lc 4, 18).

Nel santo Vangelo (quello scritto e trasmesso, non quello ridotto a vuota parola che ognuno riempie delle sue idee) non c’è traccia di appelli a trasformazioni politiche e sociali, né tanto meno alcuna chiamata alle armi per la rivoluzione. La povertà è uno dei tanti effetti del peccato originale e si vince unicamente, da una parte, con una lotta incessante contro i peccati (sia quelli dei ricchi che quelli dei poveri) e, dall’altra, con le opere di misericordia e con l’esercizio della carità teologale (che non è il mero volontariato, praticato anche dagli atei). È ovvio che ognuno debba combattere anzitutto i peccati propri, prima di pensare a correggere quelli altrui. I poveri, come tutti gli altri, hanno l’obbligo morale di ascoltare la voce di Dio, che risuona nella loro coscienza e nel Magistero di sempre. Essi non sono santi a priori a motivo della loro condizione, ma possono santificarsi – esattamente come i ricchi – mediante l’umile accettazione della volontà di Dio a loro riguardo e la pratica delle virtù cristiane. È pur vero che i primi hanno meno opportunità di istruirsi dei secondi; ma fino a pochi decenni fa bastava andare in chiesa e ascoltare la predica del parroco per sapere con certezza come bisogna comportarsi per essere graditi a Dio e meritare la Sua grazia, nonché per ottenere l’immancabile aiuto della Provvidenza per le necessità di questa vita.

Ecco il lieto annunzio che il Messia ha portato ai poveri: essi non sono esclusi dal Regno di Dio, ma godono anzi di una predilezione speciale da parte Sua, purché Gli siano umilmente obbedienti e non ardiscano sfruttare la divina Parola per sovvertire l’ordine costituito, incantati da false promesse. Le gravi ingiustizie che subiscono attualmente sono risultato diretto di quella modernità che si è voluta sbarazzare di qualsiasi soggezione nei confronti del Creatore e della Sua Legge, producendo così un sistema economico e politico disumano; ma la sola via d’uscita è la conversione, il ritorno a quella fede nella regalità sociale di Cristo che un tempo, seppure imperfettamente, regolava il vivere civile. La liberación perseguita dal ceto clericale in Paesi un tempo cattolici ha cancellato la sana dottrina e tolto ogni argine all’immoralità più sfacciata; i poveri hanno certamente di che ringraziare, se dopo una vita d’inferno rischiano pure la dannazione eterna… a causa dei preti.

Ma no, il buon Dio perdona tutto, sempre e comunque! Certo, non c’è peccato che la potenza infinita della Sua misericordia non possa perdonare… salvo quello contro lo Spirito Santo: è il peccato con cui ci si oppone alla verità e, di conseguenza, ci si ostina nell’errore e nelle cattive azioni che ne conseguono. Sì, questo è un rischio corso più spesso da gente istruita che non dalle persone semplici, finché anch’esse non vengano fuorviate dalla propaganda dei falsi profeti, che deforma le loro coscienze in modo spesso irrimediabile. Saranno per questo tutte pienamente scusate? Non è detto: anche un povero poco formato, per quanto ingenuamente fiducioso nelle parole di chi ha autorità, può decidere se acconsentire o meno alla menzogna; di sicuro chi lo inganna – spesso a sua volta ingannato – avrà da rispondere della sua sorte eterna, oltre che della propria, perché avrà anch’egli liberamente dato credito all’errore. La questione, dunque, non è affatto così semplice come ci vorrebbero far credere; chi siamo noi, d’altronde, per metterci al posto di Dio e pretendere di sapere meglio di Lui come deve regolarsi?

E sia! Nostro malgrado, siamo figli del marxismo e della psicanalisi, che hanno oscurato la dimensione trascendente dell’uomo, negandone la libertà e riducendolo a essere manipolabile a piacimento. Con il controllo mentale ed economico si ottiene un dominio pressoché totale sugli individui e sui popoli – nonché sugli istituti religiosi: perché, altrimenti, si starebbero accanendo tanto contro una fiorente congregazione che assicurava da sé la formazione teologica delle nuove leve e si era sottratta (ottima mossa) al controllo finanziario del Vaticano dominato dalla massoneria? È questa duplice forma di controllo, del resto, che garantisce la riuscita e la tenuta di qualsiasi regime totalitario, compreso quello della sedicente Chiesa “rinnovata” (cioè privata delle sue armi spirituali e consegnata ai suoi nemici). Non a caso, marxismo e psicanalisi hanno furoreggiato per decenni nei seminari e nei conventi, facendo strage di vocazioni e trasformandoli in cloache di impurità, per usare i termini della profezia della Salette. L’essere umano, spogliato della sua dignità, non è più imputabile di nulla; i suoi comportamenti non sono altro – secondo il nuovo “vangelo” – che un prodotto di meccanismi psicologici o socio-economici.

Ma ci domandiamo ancora una volta: questo basta a scusarlo del tutto? San Paolo ci ricorda che non basta correre o battere pugni, ma bisogna farlo in modo da conquistare il premio: nello stadio tutti corrono, ma uno solo l’ottiene. I padri d’Israele attraversarono tutti il Mar Rosso, furono tutti sfamati dalla manna e dissetati dalla roccia, sperimentarono tutti le mirabili cure divine, ma non tutti entrarono nella Terra promessa, bensì soltanto coloro che perseverarono nella fede e nell’osservanza dei Comandamenti (cf. 1 Cor 9, 24-10, 11). Dio, se vuole, può ben dare la stessa ricompensa agli operai della prima come a quelli dell’ultima ora (cf. Mt 20, 9-10): non però per quel rozzo egualitarismo che impera nella “cultura” contemporanea (anche chiesastica), ma per mettere alla prova i primi, i quali si sono esclusi dal Regno a causa della loro gelosia (cf. Rm 11, 11). Le vie della Sapienza divina, grazie a Dio, non sono certo quelle degli imbonitori – laicisti o clericali, cambia poco – del nuovo ordine mondiale.

Preferiamo essere ultimi nel Corpo mistico di Cristo piuttosto che primi in quello dell’Anticristo, che Padre Kolbe, a suo tempo, aveva già individuato nella massoneria, votandosi ad una lotta senza quartiere contro di essa. Allo stesso modo Padre Pio, con la sua passione fisica, morale e spirituale, combatteva dal suo isolamento la perversione della Chiesa militante minacciata dal modernismo. Abbiamo campioni simili che ci sostengono dal cielo per comando dell’Immacolata: che dovremmo temere? Con la preghiera, la parola, l’esempio, l’azione e la sofferenza offerta con fede, persistiamo nella nostra missione di guastatori contro lo pseudo-corpo mistico. Al momento fissato, il Signore farà rifiorire quello vero: dal tronco abbattuto, liberato dalle frasche che lo soffocavano, l’albero ricrescerà più forte e maestoso che mai.

Chi crede di stare in piedi guardi di non cadere (1 Cor 10, 12).

Così gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi (Mt 20, 16).

6 commenti:

Catholicus ha detto...

Ora capisco perché i nuovi commissari dei FF I non vogliono che i frati facciano più nessun riferimento esplicito a Padre Kolbe, né che si mettano al collo la Medagia Miracolosa, e impongono loro di togliere il riferimento all'Immacolata dal nome della Congregazione. E0 un'imposizione massonica, come dice Don Elia "si stanno accanendo tanto contro una fiorente congregazione che assicurava da sé la formazione teologica delle nuove leve e si era sottratta (ottima mossa) al controllo finanziario del Vaticano dominato dalla massoneria". La Chiesa uscita dal CV II, protestante, comunista, ecumenista caagrghe suicida, si riassume in un sol termine "massonica", frtutto di infiltrati masosni nella gerarchia, di massoni già puniti dai papi precedenti e richiamati poi da Roncalli e Montini nel CV II a smantellare la Chiesa Cattolica e la sua dottrina, con l'imbroglio dell'aggiornamento e del concilio "solo pastorale". La pubblicazione del libro di Padre Lanzetta sui massoni presenti nella gerarchia ecclesiastica ha portato alla condanna dei FF I, con l'ostinata e pervicace volontà di Bergoglio di farli sparire dalla faccia della terra, ma ne risponderà a Chi conta molto più di lui, questo è sicuro.

Anonimo ha detto...

Padre Pio (incaricò con Papa Pio XII) disse a don Villa di combattere la massoneria nella Chiesa? al tempo di montini arrivava alle sue pantofole ed ora?

RAOUL DE GERRX ha detto...

En écho à Catholicus…

Quelle image l’Histoire, près de finir, conservera-t-elle de Jorge Mario Bergoglio, pape intrus, persécuteur des catholiques, tandis que le vrai, contraint à la démission et soi-disant “émérite”, achève sa vie caché dans les jardins du Vatican ?

Ce sera celle du vieux bouffon à bille de clown, faisant des grimaces sur le parvis de la place Saint-Pierre et multipliant, ici et là, les propos dérisoires, tandis que dans la nuit romaine et sur la façade de Carlo Maderna se dresse l'inoubliable et indélébile figure d’un chimpanzé au poing levé, proclamant devant l'univers stupéfait : « Le singe de Dieu, ne croyez pas que c’est moi — c’est lui ! »

Car avec Bergoglio, saltimbanque de la théologie et du droit canon, et prestidigitateur du mondialisme, nous sommes désormais condamnés aux jeux du cirque. Et ne doutez pas que d’autres miséricordieuses surprises, méditées de longue main dans sa retraite de Santa Marta, sont encore à venir, qu’il cherchera à nous faire prendre, avec son comparse Schönborn et sa petite bande d'antichrists, pour les nouveaux dons multicolores du Saint-Esprit…

Anonimo ha detto...

De meditar:

http://adelantelafe.com/esta-francisco-sano-juicio/

Anonimo ha detto...

Ma il libro sui massoni è di padre Lanzetta o di padre Siano ?

Catholicus ha detto...

"Ma il libro sui massoni è di padre Lanzetta o di padre Siano ?" : chiedo scusa, sono andato a memoria, ma posso anche essermi sbagliato, so comunque che è frutto dello spirito che aleggiava nell'ordine dei FF I prima dell'assalto alla baionetta della "stasi" vaticana. Adesso forse li obbligheranno a partecipare alle celebrzioni del 5° cemtenario della Riforma Protestante, con celebrazione della cenainterconfessionae : ha, l'interreligiosità, che grande grazia ! mica la rigida e intollerante Chiesa preconciliare, che usava i precetti e la dottrina come pietre, scagiandole sui poveri malcapitati, e che faceva proseliti con la violenza, come i mercanti di schiavi (pesso islamici) in Africa.