Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 15 gennaio 2016

Venerdì 15 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

Perdurando la grave sofferenza in cui vive la Chiesa siamo tenuti a un sempre maggior impegno nella preghiera. Per aiuto comune ricordiamo le indicazioni che accompagnavano l'annuncio [qui] della nascita della Lega cattolica per la Preghiera di Riparazione: “Come praticare la preghiera di riparazione: ogni venerdì (possibilmente), dopo aver detto l’Atto di Offerta “Cuore Divino di Gesù” ponendo come intenzione “in riparazione dei peccati contro il vostro Cuore sacratissimo”, recitare il S. Rosario a cui far seguire le Litanie del S. Cuore di Gesù con relativa orazione. Nei limiti delle possibilità, questa pratica si faccia davanti al SS. Sacramento o comunque si sosti almeno un quarto d’ora davanti al tabernacolo in adorazione ed espiazione. In caso di particolare necessità, verranno suggerite ulteriori forme di riparazione e di penitenza, secondo il principio dell’agere contra”.
Inoltre ricordiamo che è possibile, cliccando qui, scaricare e stampare l’utilissimo libretto con gli atti di devozione al Sacro Cuore di Gesù e le litanie del Sacro Cuore di Gesù.

Come lettura di formazione questa settimana proponiamo alcuni pensieri di Padre Jérome OCSO (del quale riportiamo in calce una breve biografia), tratti dal libro Anne Bernet, Père  Jérȏme – Un moine au croisement des temps, Editions du Cerf, Paris 2015.

Pensieri di Padre Jérome OCSO
tratti dal libro Anne Bernet, Père Jérȏme – Un moine au croisement des temps,
Editions du Cerf, Paris 2015

Mistero di supplenza
“Alcune anime si sentono la missione di supplire offrendo a Dio il massimo di sé per coloro che rifiutano a Dio anche il minimo richiesto. Coloro la cui religione non ha che poco rapporto con Dio non sospettano nemmeno che questo mistero di supplenza possa esistere. Altri, che ne comprendono la necessità, sembrano credere che solo la sofferenza supplisce. Fanno unicamente appello alla sofferenza dei malati. Certo, la sofferenza può avere un grande valore di redenzione. Ma la sofferenza non è un’istituzione della Chiesa, la Chiesa non si augura che ci siano dei malati per avere il beneficio dei loro meriti; lei cerca solo di tirare un bene spirituale da ciò che in sé è un male. Per contro, la Chiesa vuole dei contemplativi per coloro che non credono, che non adorano, che non amano, che non pregano. È dunque secondo l’intenzione della Chiesa che gli apostoli facciano appello principalmente all’aiuto dei contemplativi. La testimonianza data dal contemplativo ha tutto ciò che ci vuole per essere  efficace. Essa è: assoluta rinuncia, ricerca di Dio portata più lontano possibile, disinteressata: nessuna preoccupazione di propaganda; sincera: non è la loro parola che testimonia, è tutta la loro vita che suppone e afferma Dio. Dio è abbastanza grande per occupare esclusivamente tutta una vita. Il fine dell’uomo non si trova quaggiù…Fedeltà nella solitudine, vigilanza nella notte”.

L’attività planetaria più urgente
“Se volete lavorare all’attività planetaria più urgente adorate Dio, pregate Dio, testimoniate davanti agli uomini dell’esistenza di Dio e delle realtà soprannaturali. Ed è perché siete impegnati in quest’attività di salvezza che non dovete avere nessuna vergogna davanti agli uomini”.

Compensare i debiti dei fratelli
“Gli amici di Dio compensano i debiti dei loro fratelli. Il mistero angosciante dato dalla carenza religiosa di così tanti uomini trova una delle soluzioni e forse quella che vale di più in questa possibilità di supplenza davanti a Dio assicurata da altri uomini. Alla soglia della loro vita futura, molti beneficeranno del sovrappiù di religione che avranno riempito altre anime”.

Il sordo dalla nascita
“Si dice: molte persone non provano alcuna preoccupazione religiosa e vivono come tutti gli altri. La questione non è lì, dato che l’uomo può rimanere in un’indigenza reale e non accorgersene. Per contro, coloro che hanno il senso religioso percepiscono una mancanza essenziale nel non credente. Il sordo dalla nascita ignora ciò di cui è privato. Non è lui che ci dirà la gioia che ci è data dall’integrità delle facoltà umane”.

 Debito di giustizia
“È perché la religione appartiene all’ordine della giustizia che un uomo può supplire per un altro, parzialmente, nei suoi doveri religiosi. Credo, adoro, spero e vi amo per tutti coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano  (invocazione raccomandata dalla Santa Vergine durante le apparizioni di Fatima). Tutti questi sentimenti sono dovuti a Dio come debito di giustizia. È per questo che le anime fedeli possono offrirli a Dio nel nome degli ignoranti e dei recalcitranti e a loro beneficio.

Padri e madri spirituali
“Monaci e monache sanno che essi sono i padri e le madri spirituali di una folla di esseri umani, vale a dire che essi devono, per questo ministero di supplenza, generare invisibilmente molti uomini alla vita eterna. Affare tra loro e il Signore, per il Cristo Salvatore, e per il suo sacrificio rinnovato all’altare. Il ruolo di supplenza è in effetti una delle note essenziali della vocazione contemplativa.”

Solidarietà senza limiti
“Dedito a tutti coloro per cui supplica davanti a Dio, l’uomo religioso è immerso in una solidarietà senza limiti perché essa è ispirata da Dio, la cui intenzione salvifica è universale… Infine, come tutti questi supplenti e con loro, l’uomo religioso è unito soprattutto agli uomini che possono essere i beneficiari della sua preghiera. È così legato ad una folla di persone, e a dei popoli interi, legato a loro in vista del loro bene supremo”.

Intercedere o supplire?
“Si supplica per tutte le anime che hanno bisogno di una certa supplenza. Perché impiegare qui questi nomi nuovi supplenza, supplire, e non dire: “pregare per, intercedere per”? Perché la parola supplenza indica un intervento più completo in favori di altri. Intercedere è intervenire in favore di un altro in vista di ottenere una grazia o un beneficio. Per contro, si può supplire non soltanto per chiedere ma ancora di più per compiere altre obbligazioni religiose che l’interessato non compie. L’intercessione non si effettua che nella linea della domanda, tanto che la supplenza può esercitarsi ugualmente nella linea dell’adorazione e della lode. In favore di che esercitare questa supplenza? In favore di tutti gli uomini del nostro tempo e fino agli indifferenti, i più opachi e fino agli atei più amari”.

“Il momento privilegiato per un’ intercessione che avvolge tutto il genere umano, per categorie più o meno dettagliate, è evidentemente la santa Messa. Grazie a questo Sacrificio, in effetti, colui che supplisce per gli uomini davanti a Dio mette nella bilancia non soltanto, come nella preghiera ordinaria, i legami di amicizia che l’uniscono a Dio, ma un valore indipendente dalla propria persona, e di un’eccellenza assoluta: il prezzo infinito che ha il Figlio di Dio agli occhi del Padre. Ogni supplente ha dunque la santa Messa come mezzo essenziale d’azione. Ogni anima religiosa deve saper far parlare la Messa, farla parlare in favore degli uomini”.

Il valore di un prete
“Allora, cosa vale un prete se non ha una fede assoluta nell’Eucaristia? Egli perde la sua ragione di essere ed il suo onore, fa precipitare a terra i suoi poteri soprannaturali. In un’epoca dove la fede cristiana non significa per molti niente di preciso e di fermo, dovrei forse sentirmi infastidito di manifestare troppo rispetto verso il Signore Stesso sotto le Sacre Speci? Sarei colui che arrossisce di Lui, della sua Presenza, così semplice e misteriosa? Non è, al contrario, l’ora di testimoniare un rispetto deciso, franco, regale?”

L’unico servizio necessario
 “La mia vita è di donarmi a Dio: dov’è l’egoismo? La mia vita è di spendermi per il culto solenne di Dio: dov’è l’egocentrismo? La nostra vocazione di contemplativi perché è una funzione della Chiesa non soltanto ci dispensa da ogni altro servizio, ma ce lo vieta. Non dobbiamo deviare dai servizi più necessari (ma meno apparenti) per dei servizi più apparenti (ma meno necessari) e che tanti altri possono compiere. Siamo già così poco numerosi nella nostra specialità…. Certe vocazioni troppo assolute devono rassegnarsi a rimanere incomprese. Quando qualcuno non comprende la ragione d’essere della vita contemplativa è sempre perché è deficiente l’idea che si fa di Dio”.

La carità autentica
“Si crede che la nostra umanità si perda per mancanza di carità fraterna. Che errore! La nostra umanità si perde per mancanza di virtù di religione. Troppo pochi sono gli uomini che rendono realmente a Dio questo dovere di religione che è per l’uomo la sola attitudine di verità e la condizione della Salvezza. Dio stesso si incarica di mostrarlo agli interessati: ogni volta che i cristiani prendono un’iniziativa per andare in soccorso dei poveri, Dio permette che i marxisti facciano dieci volte di più nella stessa via per semplice solidarietà umana. È questo che Dio chiederà a noi? Ma sottomettere realmente la nostra anima a Dio, riconoscere che Egli è ad ogni istante il Solo che ci sia necessario e il Solo che ci dona tutto. Per questo non c’è nessuno”.

Le auto degli amici di Dio
“Sul cammino del Paradiso noi siamo trasportati con le auto del buon Dio, dato che altrimenti nessuno arriverebbe mai in fondo. Ci sono alcune auto per gli amici di Dio, e una lunga fila di auto per gli altri. Queste ultime sono gratuite. Le auto degli amici di Dio pagano e questi biglietti costano cari. A tutti gli istanti, il Maestro passa nuovamente per domandare loro di pagare nuovamente. Gli amici finiscono per capire che li si fa pagare per gli altri, per coloro che viaggiano senza biglietto nella lunga fila di auto gratuite”.

Il secolo dei supermercati
“Voi lo sapete, il nostro secolo si vanta di aver costruito un supermercato, un grande bazar di idee. E lo scaffale della teologia è tra i meglio forniti. Non andate a camminare in questo bazar nemmeno se vi danno la merce gratis”.

La barca nella tempesta
“Nostro Signore, durante la tempesta, dormiva nella barca. Senza dubbio la barca era solida e ben diretta. Oggi c’è nuovamente tempesta. In più, l’equipaggio si accanisce a demolire la barca con le proprie mani. E noi siamo alcuni passeggeri che non possono nemmeno gridare all’equipaggio: “Fermatevi! Che state facendo?” In più, il Signore dorme  o manifesta un’incomprensibile indifferenza…
Per salire sulla barca ci vuole coraggio!”.

La settimana di 35 ore
“Ci vuole del monachesimo cento per cento e non la settimana di 35 ore. Poiché si tratta del servizio solenne di Dio, d’intimità e di supplica, il tutto per convinzione, al seguito di una chiamata personale e per amore”.

Alcuni cenni biografici Su padre Jerome Ocso
clicca per ingrandire

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'amore di lezione :
https://it-it.facebook.com/renata.petretti/videos/516367731861927/?fref=nf

Luisa ha detto...


Chissà se i cattolici di quella parrocchia, se il parroco e mons. Haas, che è preso di mira, celebreranno almeno una Messa di riparazione per il video clip di cui metto il link, dico almeno perchè se Haas non commenta già si sa che la Chiesa non sporgerà querela:

http://www.20min.ch/ro/news/suisse/story/Archev-que--execute--sur-YouTube--enqu-te-ouverte-31721048

L`argomento di non far pubblicità ai "realizzatori" di quel video potrebbe starci se non avessero girato la loro "opera" in una chiesa davanti all`altare con il Crocifisso come sfondo.
Ah, dimentico, la polizia, lei, ha sporto querela.

Domine non sum dignus.... ha detto...

http://gloria.tv/media/sv385U76MGV

mic ha detto...

Grazie del link. Un Agnus Dei bellissimo in un monastero cistercense della Boemia. Si allarga il cuore che ci siano queste oasi di Fede!