Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 2 gennaio 2016

L'indulgenza non è una tregua

Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno IX n° 1 - Gennaio 2016

Perché la Chiesa ha fatto gli Anni Santi, perché ha pensato ai Giubilei con le loro indulgenze plenarie? Semplicemente perché gli uomini devono tornare a Dio, allontanandosi dal peccato che causa loro la morte eterna. Non c'è altra ragione, non ce n'è proprio un'altra!

Si assiste a una strana insistenza sulla misericordia di Dio, che suona straniera, molto straniera ad orecchie cattoliche. Si sente parlare del Signore che perdona sempre, ma questa insistenza non è mai preceduta e accompagnata dal ricordo della gravità del peccato, con le sue mortali conseguenze.


È la solita storia: si prendono verità cattoliche, le si isolano da tutto il resto, trasformandole così in qualcosa d'altro. È la tecnica per fondare una nuova Chiesa, la chiesa dell'umanità che non è più la Chiesa di Cristo.

E tutto questo ha qualcosa di illogico, di non ragionevole: perché mai il Signore ti accoglierebbe con misericordia, se non perché tu hai bisogno di essere strappato dal peccato e dalla morte?

Ma no! oggi va di moda, e proprio nella Chiesa, parlare della bontà accogliente di Dio, senza richiamare la gravità del peccato, di ogni peccato. Anzi, chi ancora nella Chiesa si attarda a denunciare il male e la sua gravità, viene visto come nemico della misericordia di Dio, da eliminare come falso apostolo, affinché la bellezza della “nuova chiesa” possa finalmente risplendere.

Quanti disastri morali si compiranno in questo Anno Santo, se non si tornerà alla Misericordia vera, quella di Cristo, che accogliendoti in pianto per i tuoi peccati, ti perdona e ti dice “d'ora in poi non peccare più”.

La misericordia di Dio, quella di Cristo, non può mai essere disgiunta dalla condanna ferma del peccato, di ogni peccato. Anzi, è proprio insegnando la gravità del peccato che la Chiesa ha sempre aperto i cuori alla vera misericordia di Dio.

Il beato Cardinal Newman ha parole impressionanti proprio sulla necessità della condanna severa del peccato. Parlando del compito dottrinale della Chiesa così si esprime:
“Anzitutto, la dottrina del maestro infallibile deve iniziare da una vibrata protesta contro lo stato attuale dell'umanità. L'uomo si è ribellato al suo Creatore. Questa ribellione ha provocato l'intervento divino; e la denunzia della ribellione dev'essere il primo atto del messaggio accreditato da Dio” (Apologia pro vita sua, cap. V).
Non c'è che dire, il grande Cardinal Newman, spacciato troppe volte per anticipatore della confusione conciliare, su questo è chiaro: la ribellione dell'uomo a Dio va denunciata, e questa denuncia sta all'inizio del parlare della Chiesa, viene prima di tutto, con essa incomincia tutto!

Ma continuiamo con Newman:
  “La Chiesa deve denunciare la ribellione come il più grave di tutti i mali possibili. Non può scendere a patti; se vuole essere fedele al suo Maestro, deve bandirla e anatemizzarla” (ibid.)
Altro che la confusione che ci circonda e ci sommerge! Altro che questa confusione seguita al sinodo sulla famiglia, che ben ha preparato la confusione del giubileo.

La mancanza della denuncia del peccato è di fatto un scendere a patti col peccato; così è percepita dai più. È colta come una tregua, come una rinuncia della Chiesa alla lotta contro il male e il demonio. È colta come un cambiamento di morale, come un depennare alcuni comandamenti dal decalogo, per far tregua con il mondo che non vuole cambiare.

Sì, si rischia di intendere l'Anno Santo, con la sua misericordia “larga”, come una grande tregua al peccato, che prelude alla nascita di una nuova chiesa pacificata col mondo moderno, che di cambiare non ne ha proprio voglia: che illusione mortale!

Illusione mortale, quella di pensare di conquistare il mondo con un perdono che non richiede il dolore del peccato e il proponimento di non commetterlo più! Illusione mortale, quella di pensare di riempire le chiese non chiedendo più niente alle anime. Illusione mortale, quella di pensare di spalancare le porte a tutti senza chiedere nulla: entreranno forse in molti, ma occuperanno una chiesa debole, che si trasformerà in loro; e dopo averla resa simile alla loro casa confusa da cui provenivano, la rigetteranno per l'ennesima volta come una chiesa inutile.

Ma sì!: cosa se ne fanno gli uomini di una chiesa che benedice senza avere più la voglia di convertire? Cosa se ne faranno di una chiesa che ha rinunciato alla grande opera di Cristo, quella di salvare le anime, suscitando e consacrando con la Grazia la loro vera conversione? Cosa se ne faranno di una chiesa che, infedele al suo maestro, si vergogna di ripetere le sue parole sante: “Va, i tuoi peccati sono perdonati, e d'ora in poi non peccare più, perché non ti capiti qualcosa di peggio” ?

  Ma ascoltiamo ancora il grande Henry Newman:
  “La Chiesa cattolica pensa sia meglio che cadano il sole e la luna dal cielo, che la terra neghi il raccolto e tutti i suoi milioni di abitanti muoiano di fame nella più dura afflizione per quanto riguarda i patimenti temporali, piuttosto che una sola anima, non diciamo si perda, ma commetta un solo peccato veniale, dica una sola bugia volontaria o rubi senza motivo un solo misero centesimo” (ibid).

È ancora così la nostra coscienza cattolica? È inteso ancora così il compito della Chiesa?

Carissimi, il compito della Chiesa non può cambiare, perché Cristo non cambia. Non fidiamoci dei falsi maestri che scambiano il perdono, l'indulgenza plenaria, con una “tregua” dal sapore troppo umano che sa di diabolico.

La Chiesa è stata posta come baluardo per la salvezza delle anime dal male, dall'abisso del peccato.
“All'intensità del male che si è impossessato del genere umano, è stato contrapposto un potere capace di fronteggiarlo; e il primo atto di questo potere istituito da Dio è ovviamente una sfida al nemico. Questo preambolo dà un senso alla posizione della Chiesa nel mondo, e dà una chiave per interpretare tutto il suo insegnamento e la sua condotta attraverso i secoli.” (ibid).
Ecco perché una Chiesa che intende la misericordia come “tregua” è un puro non senso, è la distruzione della Chiesa stessa. Una Chiesa così ridotta non avrà più una posizione nel mondo... anzi, non l'ha già più.

Preghiamo il Signore e la Vergine Maria, perché ci concedano pastori secondo il cuore di Dio, che non temano di fronteggiare il peccato, di porsi come sfida al nemico.

E a noi tutti dia l'intelligenza per riconoscere pastori così.

10 commenti:

tralcio ha detto...

E' interessante la notazione all'inizio dell'articolo: le parole usate sono cristiane (la misericordia) ma chi ascolta, da cristiano cattolico, ode accenti molto estranei/stranieri, ne' -per una volta- lo Spirito Santo riesce a colmare questa incomunicabilità, malgrado le parole siano pronunciate nella stessa lingua! O forse è proprio il discernimento, elargito da Dio come dono del Suo Santo Spirito, a sancire questa incomunicabilità.
E' come quando senti parlare da qualcuno qualche parola della tua lingua o del tuo dialetto... Una parola potrebbe farti pensare a uno che conosce la lingua, ma già la seconda ti fa capire che non la conosce affatto... Non basta dire "jammo jà" per essere napoletani veraci.
La misericordia senza il peccato suona come la voce di quell'ucraina che entrando in un caseificio novarese parlando un perfetto italiano, senza accenti, chiese "la gorgonzola" e si stupì che avessero capito che non era italiana...
Qui ciò che non suona all'orecchio attento è la "salus animarum"...
Suona un po' il malus animarum...
E' come quando senti babbo rosso e barba bianca che scampana jingle bells e ti dicono che è Natale... Tu pensi a un bambino nella grotta, agli angeli in cielo, alla Madonna e San Giuseppe... e lo sai che è tutta un'altra cosa.
Certo, è spiazzante che a essere babbo natale sia la gerarchia ecclesiale.
Che ti dice di essere accogliente, per cui, che vuoi che sia un accento strano.
Eppure hanno sempre detto tutti che il diavolo si nasconde nei dettagli...
Tu vedi una bella persona, che fa bei ragionamenti, educata, profumata, sorridente, ben vestita... però con la coda che sbuca da sotto il soprabito!

irina ha detto...

Non pochi auguri natalizi, quest'anno, hanno girato intorno alla misericordia.
I ringraziamenti e il ricambio sono stati incentrati su NSGC unico Maestro.
Nel silenzio della propria cameretta poi una preghiera per i misericordiosi ed un atto di dolore per l'ira funesta che l'ipocrisia mielosa è capace di tirar fuori a chiunque. Così in questi giorni santi, a giorni alterni si entra in confessionale, fuori dagli stracci, causa bile da misericordia.

Anonimo ha detto...

Preghiamo il Signore e la Vergine Maria, perché ci concedano pastori secondo il cuore di Dio, che non temano di fronteggiare il peccato, di porsi come sfida al nemico.

E a noi tutti dia l'intelligenza per riconoscere pastori così.


Come in altri scritti, dopo pagine e pagine e pagine ciò che si propone è quanto scritto nelle ultime tre righe ultime tre righe.
Sempre.
Mai che si ipotizzi una "energica" reazione dei cattolici laici verso coloro che esercitano il magistero in modo discutibile. Eppure - una volta - accadeva. Sbagliavano?
A che serve limitarsi a parlare vista la considerazione con cui vengono accolte le rimostranze?

Cesare

mic ha detto...

Mai che si ipotizzi una "energica" reazione dei cattolici laici verso coloro che esercitano il magistero in modo discutibile. Eppure - una volta - accadeva. Sbagliavano?
A che serve limitarsi a parlare vista la considerazione con cui vengono accolte le rimostranze?


Potrebbe essere diverso se il sensus fidelium fosse come per l'elezione di Ambrogio vescovo, o quando il popolo, temendo per il suo vescovo, si barricò in Chiesa per non consegnarla agli Ariani. Rimasero sotto assedio da parte delle truppe imperiali, ma non cedettero. Mentre successivamente Ambrogio si distinse per gli interventi dottrinali contro gli ariani...
Ma oggi, tanto per cominciare, dov'è il nostro Ambrogio? E dove sono fedeli così uniti, non ammaliati dalle sirene delle magnifiche sorti e progressive?

mic ha detto...

Inoltre, Cesare,
lei che da una tastiera e con uno pseudonimo auspica "energiche reazioni", se la prenderebbe la responsabilità di trascinare delle persone (ammesso che sia possibile) senza averne l'Autorità?

Anonimo ha detto...

http://www.askanews.it/esteri/in-nigeria-inaugurata-la-statua-di-gesu-piu-grande-dell-africa_711699241.htm

Anonimo ha detto...

http://www.askanews.it/esteri/in-nigeria-inaugurata-la-statua-di-gesu-piu-grande-dell-africa_711699241.htm

Anonimo ha detto...

Inoltre, Cesare,
lei che da una tastiera e con uno pseudonimo auspica "energiche reazioni", se la prenderebbe la responsabilità di trascinare delle persone (ammesso che sia possibile) senza averne l'Autorità?


Gentile mic,
se anziché uno pseudonimo utilizzassi nome e cognome, poco cambierebbe. Non ho alcuna "Autorità" o qualifica particolare eccetto l'essere incorporato nella Chiesa Cattolica in quanto a suo tempo battezzato e cresimato.
Sono quindi un semplice cattolico e tale voglio rimanere. Secondo le mie capacità e possibilità ho cercato di trasmettere alle persone cui sono stato vicino, quando se ne è presentata l'occasione, ciò che mi è stato insegnato, cosa questa che col passare del tempo è stata sempre più difficile proprio perché sempre più in contrasto con quanto predicato da chi l'"Autorità" la detiene.
Sono convinto che però non ci sia "Autorità" che tenga, a cominciare da quella del Papa, quando viene impiegata per sovvertire ciò che ci è stato trasmesso attraverso i Santi Vangeli e la Tradizione, e che anzi a questi tentativi bisogna opporsi con tutti i mezzi possibili.
Se si hanno prove inconfutabili dell'intelligenza col nemico da parte dello Stato Maggiore e di gran parte degli ufficiali generali, le loro direttive non vanno eseguite e anche dei soldati semplici, se vogliono rimanere fedeli al giuramento fatto, hanno l'obbligo di farlo, altrimenti si è traditori quanto loro.
L'attuale gerarchia è collusa irrimediabilmente con i fautori di un nuovo ordine mondiale e collabora attivamente alla sua realizzazione. Mi rendo conto che è ormai estremamente difficile organizzare una qualsiasi forma di resistenza collettiva a difesa della dottrina cattolica (sono convinto che saranno emanate anche leggi ad hoc). Più facile a livello individuale.
Bisognerebbe riflettere su quali potrebbero essere forme efficaci, escludendo ovviamente quelle finora poste in essere e rivelatesi chiaramente non idonee.
Non dimentichiamo che il tempo gioca a favore di chi il cattolicesimo intende distruggerlo.

Cesare

tralcio ha detto...

Gentile Cesare,
il tempo gioca a favore del ritorno di Cristo!
Nel breve periodo (con il nostro metro) non escludo di vedere "schifezze".
Nel breve (di Dio) mi attendo il Suo intervento.
Per chi sta giocando sporco giungerà il redde rationem.
Per quel che mi riguarda, cerco di non essere più simile ai giocatori sporchi di quanto a parole potrei dirmi diverso da loro. E' un rischio da non sottovalutare.
Per accelerare i tempi posso fare due cose: lavorare su di me e pregare che Dio mi istruisca.
Secondo ciò che Dio vorrà, potrei anche interessare qualcuno con le "mie" scelte/parole.
Per il resto ho questa speranza: il tempo gioca a favore di Dio.
Il diavolo ha sempre fretta, perchè il suo tempo è agli sgoccioli.
E' una creatura, una triste e fallita creatura.

Antonio ha detto...

Tutte queste sofferenze pare non superino i confini del commento, non ho ancora visto un benche' minimo riscontro da parte delle attuali alte autorita' ecclesiastiche a partire dal Papa ( una volta avrei detto Sua Santita',ma e' proprio lui che rifiuta), che a ragion veduta elude le nostre perplessita'.Che altro possiamo fare fratelli? Forse organizzare una giornata per la vita...cattolica ma veramente cristiana!