Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 22 gennaio 2016

La triste realtà di Colonia

Ormai succede per una moltitudine di eventi estemporanei della subcultura, come le feste da sballo in grande stile con musiche a volumi pazzeschi e consumo e spaccio di sostanze stupefacenti. 
Quegli odiosi misfatti di Colonia e delle altre città potrebbero essere avvenuti in un modo simile. 

Ciascuno di noi lo ha intuito facilmente: non poteva che trattarsi di premeditazione organizzata, cosa che ha trovato conferma da parte della Polizia tedesca. Non è stato specificato, ma è facilmente immaginabile che, come spesso accade, quei farabutti si siano messi d'accordo via SMS per architettare in contemporanea quegli odiosi stupri di massa: davvero l'ideale come atto di gratitudine per essere stati così generosamente appena accolti... in massa!

Una violenza dedicata in esclusiva verso chi li ospita? A quanto pare non è proprio così: come lo fanno presso di loro, lo hanno fatto anche nel paese ospitante, come fosse la cosa più naturale del mondo, meglio detto, per loro la più connaturale.
Si scopre dunque che si tratta di una perversa consuetudine sociale dei cosiddetti migranti, acquisita e consolidata, che ha le sue radici nella disumana concezione della donna insita nella loro credenza religiosa, quale "frutto spirituale" al termine del loro lungo digiunare secondo le coraniche prescrizioni.

Ne ha parlato Michele Moor (che ringrazio per la disponibilità) il 20 gennaio 2016 sul Giornale del Popolo, quotidiano della Svizzera Italiana in una lettera aperta meritevole di essere diffusa. (marius)

L’integralismo più ostinato rivela il volto di parziali verità.

Le incresciose aggressioni di Colonia, che fanno salire a 653 il numero delle denunce esposte alla polizia tedesca, hanno sollevato un polverone mediatico, tristemente ideologizzato, che pone sullo scacchierei più acerrimi nemici del mondo islamico (dalla destra di “Pegida” a quella meno estremista) e i cosiddetti anti-razzisti o femministi, che per difendere il valore della donna, la sua dignità e le libertà civili duramente conquistate e strappate alla società maschilista occidentale, minimizzano la portata di un crimine che a onor del vero risulta essere stato commesso da uomini di nazionalità africana o provenienti dal mondo arabo. 

Che i fatti di Colonia siano stati premeditati e organizzati da gruppi efferati di uomini è stato confermato dal capo del Bundeskriminalamt (l’anticrimine federale), Holger Muench, e dal ministro della giustizia tedesco Heiko Maas. Quest’ultimo ha evidenziato un’analogia con il “Taharrush Gamea”, ovvero la consuetudine diffusa in Paesi come Tunisia, Egitto e Marocco, di consumare atti di violenza e molestie ai danni di giovani fanciulle, durante i festeggiamenti che seguono il periodo di digiuno obbligatorio per gli islamici. Non si tratta di un caso isolato ma di un problema del quale i governi nordafricani si stanno occupando, proponendo misure di controllo del territorio e degli spazi pubblici più a rischio. 

A sostegno di quanto detto finora, le riflessioni dello scrittore algerino Kamel Daoud sollevano il velo d’ipocrisia che circonda l’intera faccenda: Nel mondo di Allah la donna è «l’incarnazione di un desiderio necessario, e per questo ritenuta colpevole di un crimine orribile: la vita. Una convinzione condivisa, che negli islamisti appare palese. Poiché la donna è donatrice di vita e la vita è una perdita di tempo, la donna è assimilabile alla perdita dell’anima. Il corpo della donna è il luogo pubblico della cultura: appartiene a tutti, ma non a lei». 
Nella frustrante mortificazione del sesso, essa diventa oggetto di attrazione e disprezzo al contempo. Violarne l’integrità non significa per l’Oriente privarla di un diritto che è fondamentale in Occidente, la libertà, ma consiste nel capriccio “legittimo” di un branco di uomini ubriachi. Non è il caso di ribadire quanto complessi e problematici siano i rapporti fra l’Islam e le donne: innumerevoli i casi di violenza e di stupri compiuti dallo Stato islamico durante la conquista dell’Iraq o il trattamento riservato alle donne yazide. 

Un panorama desolante di vere e proprie “conquiste sessuali” meticolosamente concertate ed eseguite all’interno di quella che è stata definita la “teologia dello stupro”. Dopo un’accurata selezione, le donne rapite vanno incontro al loro triste destino, essere comprate come schiave. L’esercizio della forza bruta non passa soltanto attraverso la soddisfazione degli istinti, ma trova nell’interpretazione del Corano, e quindi nella religione, le basi della sua legittimazione. 
Dalla testimonianza di una bambina di 12 anni stuprata da un combattente dell’ISIS, emerge, quale giustificazione alla violenza, il diritto e il dovere sancito dal Corano di disporre del corpo di chi è considerato miscredente. 

Questa e simili pratiche, istituzionalizzate nel manuale del “dipartimento della ricerca e della fatwa” dell’ISIS, sono indice di profonde differenze culturali che dividono inesorabilmente la mentalità islamica da quella occidentale cristiana. È sufficiente soffermarsi sulla condizione della donna, nelle due confessioni, per constatare quanto ciò sia vero. Come spiegato da uno dei maggiori teologi e studiosi arabi, Samir Khalil Samir, la donna islamica è soggetta alla poligamia, può essere facilmente ripudiata dal marito ed essere comprata come schiava. Inoltre non le viene riconosciuta la potestà genitoriale e la sua testimonianza in tribunale vale molto meno di quella di un uomo. La disparità giuridica, economica e sociale ne lede profondamente la dignità, ponendola costantemente in una situazione di rischio. 

Ben diversa è la considerazione della donna nel mondo cristiano. Non soltanto perché il cristianesimo si è perfettamente integrato con i valori e principi delle moderne società occidentali, ma perché è forse l’unica religione ad averne riconosciuto la parità di fronte all’uomo. Tale uguaglianza non riguarda le funzioni specifiche dell’uomo e della donna, ma si costruisce sulla dignità dei due sessi. Il matrimonio cristiano ad esempio si realizza con l’accordo perfetto tra le parti e sancisce l’indissolubilità e l’unione di un rapporto monogamico, che già di per sé costituisce una garanzia per la donna. All’uomo non è permesso ripudiare la moglie, sposarne altre o trattarla come un oggetto. Il rispetto incondizionato degli sposi si estende anche all’esercizio della sessualità. 
Nella Lettera ai Corinzi San Paolo afferma: «Il marito dia alla moglie ciò che le è dovuto; ugualmente anche la moglie al marito. La moglie non è padrona del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è il padrone del proprio corpo, ma lo è la moglie». L’unione sponsale, quindi, si costruisce e si rafforza in un possesso reciproco, non fondato sulla prevaricazione e la forza. 

Si intuisce in questo modo l’incompatibilità di culture che, al di là dello spazio, sembrano condividere ben poco sul piano pratico. Forse è giunta l’ora di interrogarsi sull’opportunità di politiche dell’immigrazione, che invece di favorire l’integrazione contribuiscono a disgregare e minare i valori di un’Europa sempre più immemore delle proprie origini cristiane. 
Michele Moor

12 commenti:

Anonimo ha detto...

In un'intervista Sami Abu-Yusu difende i molestatori della notte di Capodanno | LaPresse - CorriereTv

Gli uomini che aggredirono le donne a Colonia la notte di Capodanno non sono colpevoli. Lo dice l'imam della moschea salafita Al Tawheed della città tedesca dove a San Silvestro sono state decine le molestie per strada compiute da individui descritti come arabi o nordafricani. Secondo Sami Abu-Yusu, intervistato da una televisione russa, la colpa degli abusi sarebbe da ricercare nelle vittime stesse: le donne - finora sono 521 le denunce - erano vestite all'occidentale, quindi in modo sconveniente, e avevano un profumo in grado di istigare gli uomini alla violenza.

Bah ! ha detto...

Povere donne che brutta fine hanno fatto , hanno perso del tutto la bussola ! Da gentili , femminili si sono trasformate in virago poi a schiave ( a giocattoli sessuali ), poi a " prodotto " commerciale :
http://www.tempi.it/bruxelles-fiera-utero-in-affitto#.VqHmCFPhCi4

Marco P. ha detto...

Le dichiarazioni dell'imam riportate sopra ribadiscono e sono una conferma (se ce ne fosse bisogno) della vera realtà che è il maomettanesimo di ogni gradazione (moderato, estremista, integralista etc etc): una non religione costruita solo per soddisfare gli istinti del più forte che con la forza di deve imporsi, sia come conquista/furto di beni altrui (terra, casa, possedimenti etc), sia come sottomissione dell'altro in modo integrale: quanto di più antitetico e lontano (come l'oriente dall'occidente) vi sia dal cristianesimo.
I cattolici nell'atto di dolore si propongono di fuggire le occasioni prossime di peccato, perché mettersi nella situazione potenzialmente pericolosa è già un peccato, in un percorso ascetico che li conduce a rivestirsi sempre più di Cristo per essere da Lui poi accolti nel regno del Padre; questi qui invece dopo digiuni (solo di giorno però, di notte al buio, alè che si magna e si beve....), e preghiere (... a chi ?) sortiscono questi effetti: stupri di massa, violenza, soprusi. Dai frutti li riconoscerete, ma visto che similes cum similibus, nessuna sorpresa che vengano accolti e financo giustificati dal corrotto, corrutture, decaduto e mortifero occidente, infatti entrambi (l'occidente che ha abbandonato e ripudiato la vera religione e l'unico Dio, e l'islam) non guardano allo spirito ma solo alla materia, ancorché da punti di vista differenti, ma queste sono differenze accidentali, non essenziali.

Anonimo ha detto...

La triste realtà di Colonia diverrà una triste realtà per tutto l'occidente, alimentata da molti alti, altissimi ecclesiastici, da proni politici e naturalmente da i loro predicatori coranici. Una curiosità, che quasi regolarmente mi viene sta nel fatto che si dice uomini islamici, mussulmani ecc..."ubriachi". Ma non hanno la proibizione al bere alcolici ? Anche se in realtà non occorre una risposta perchè li si vedono anche sulle nostre città...eccome se bevono, non mi risulta che acqua minerale o coca-cola o aranciata crei ebrezza. Andrebbe sottolineato anche per rispondere a questi difensori di parte. fr.

Anonimo ha detto...


@ L'imam ha torto, tuttavia...

La colpa della violenza e' di chi la commette. I maschi maomettani dovevano tenere le mani a posto. Sembra che anche nei loro paesi facciano cosi', quando possono. Anche li' le donne vanno in giro (s)vestite e "profumante" come le nostre? Saranno sicuramente profumate ma non credo (s)vestite come le nostre. E allora? Forse che un profumo femminile giustifica la molestia e l'aggressione a chi se lo mette? No, e' chiaro.

Tuttavia, l'episodio brutto di Colonia, dovrebbe far riflettere sul modo nel quale tante donne in Occidente usano della loro liberta', modo comunque inaccettabile perche' insolente e sfacciato, contrario alla modestia e al senso del pudore, che sembra ostentato per provocare i peggiori istinti dei maschi. Nelle citta' italiane d'estate donne e ragazze in gran numero vanno in giro con l'ombellico in mostra come niente fosse. Della femminilita' in senso proprio hanno fatto strame, queste donne. E l'aspetto lascivo esteriore e' la punta dell'iceberg, rappresentato dal ben noto modo di vivere edonistico e materialistico cui anche troppe donne si concedono oggi, causa prima della denatalita' che ci sta affossando.
Lasciando colpevolmente entrare in Europa orde di maschi giovani, senza donne e famiglia, senza lavoro e per di piu' musulmani, che nessuno riesce effettivamente a controllare, dato il numero, le donne "emancipate" della nostra decadente societa' dovranno confrontarsi contro masse crescenti di uomini per i quali la donna e' soprattutto una necessita' fisiologica e un bene di consumo, per cosi' dire, da prendersi senza tanti complimenti, soprattutto se "infedele" cioe' non musulmana.
Piu' che le denunce alla polizia servirebbe cambiare rapidamente modo di vivere, tornare alla vera femminilita', fare figli nel matrimonio secondo natura, ristabilire il principio d'autorita' a cominciare da quella dello Stato, cui spetta la legittima difesa delle frontiere, anche con la forza, se necessario. Bisognerebbe certamente chiudere le frontiere e abolire Schengen, ma per far questo gli Stati dovrebbero credere nella propria autorita' e nella legittimita' dell'uso della forza, cose delle quali l'Occidente c.d. "pacifista" e "dialogante", "femminista" e "omofilo", non vuol sentir parlare.
Non bisogna dimenticare che si raccoglie cio' che si semina. parvus

Anonimo ha detto...

Nei loro paesi è proibito lo stupro,le rare volte in cui avvengono atti sessuali al di fuori del matrimonio, la colpa è sempre e comunque della donna e viene lapidata, gli omosessuali vengono impiccati in paesi 'modernizzati' leggi Iran, o scaraventati giù dalle finestre o dai grattacieli, ci sono video a bizzeffe, i maschi mussulmani sono nei loro paesi oppressi sessualmente, ma hanno le antenne paraboliche e vedono tv occidentali, compresi canali porno e film su cellulari, youtube, e quant'altro, quindi quando sbarcano fottono qualsiasi cosa, non solo donne di tutte le età, anche ragazzini, ma le solerti, correttissime polizie nord occidentali tacciono su queste cose, temono disturbare la pax mediatica, per lavoro sono costretto a leggere e vedere e tradurre di tutto e di più, sono esterrefatto da ciò di cui vengo a conoscenza e qui rispondo al cortese Catholicus ed al suo gentile invito, semplicemente, io non posso isolarmi e chiudermi in una stanza, il mio lavoro non me lo consente, vedo, leggo, fatti che non posso esternare e divulgare, sono, pur mio malgrado, a conoscenza di cose da far rabbrividire, questo paese ignorante è 'tutelato', non conoscendo le lingue, dalla diffusione di notizie, che definire allarmanti, è puro e sciocco eufemismo, non fatemi dire altro, ma sappiate che l'Imam dice qualcosa di vero, che anche Lutero diceva qualcosa di vero nelle sue proteste, sappiamo tutti cosa è successo, ma la bella addormentata Europa nei boschi scuri del profondo nord non ha ancora trovato chi la svegli, e non con un bacio, ma con un calcio dove non batte il sole. Crudo? Se solo potessi dire.....Anonymous.

Anonimo ha detto...

Se solo potessi dire.

Bene, visto che hai questo canale riservato di informazioni, per motivi di lavoro, fa' capire anche a noi come stanno le cose; anche perché credo che l'anonimato ti protegga. E allora, dicci pure.

Anonimo ha detto...

Io faccio traduzioni su richiesta, non per passarle a tutti, poi io almeno mi firmo, il tuo nick dov'è?

Rr ha detto...

Beh, sul "profumo" e l'aspetto fisico delle loro donne, vedendole tutti i giorni in metropolitana e sui tram a Milano, avrei moolto, molto, da dire. E non per giustificare il modo di (s)vestirsi e di fare di molte ragazze e donne adulte, ma loro guardano in un certo qual modo anche le signore di mezz'età sovrappeso, e coperte da capo a piedi, come ora, visto il freddo. E più sono giovani, più ti guardano, affamati.
Rr

Anonimo ha detto...




Anonymous sarebbe una firma?

anonymous

mic ha detto...

Anonymous è solo un nick, ma ha il pregio di rendere riconoscibile ed essere riferibile sempre alla stessa persona.

Bah ! ha detto...

Ben detto Anonymous !
E tanto basta ( e avanza ) .