Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 2 marzo 2024

Digiuni e astinenze - e le cose a cui non dovremmo indulgere

Ascesi è una parola di origine greca e significa: sforzo metodico per raggiungere qualcosa. Sia lo sforzo che il metodo ne sono costitutivi. L'ascesi richiama anche: lotta, combattimento, disciplina, mortificazione. Si tratta di atteggiamenti e comportamenti diversi, ma tutti appartengono alla stessa dimensione del cristiano. A questo orizzonte sono riconducibili l'astinenza e il digiuno. Chi li elude li ignora o li disprezza come fossero retaggio di pratiche superate, rischia di perdere un carburante necessario alla propria vita spirituale.

È comprensibile che certi cattolici che vivono la Quaresima (incluso il Papa) vorrebbero che certe sue pratiche tradizionali - come il digiuno e l'astinenza - riguardino meno il cibo e più l'evitare certi sgradevoli comportamenti. "Mangiate quel che vi pare in Quaresima", avrebbe detto il Papa in un meme reso popolare dai social media, "che il sacrificio non è nello stomaco ma nel cuore".

Il Papa, o almeno il meme, aggiunge: "si astengono dalle carni ma non parlano a fratelli e parenti, non fanno visita ai familiari né se ne preoccupano, non condividono il cibo coi bisognosi... un buon barbecue o una bella bistecca non ti renderanno una cattiva persona, così come mangiare un filetto di pesce non ti renderà santo".

Un altro meme quaresimale pure prende in giro il rinunciare a qualcosa durante la quaresima, raccomandando invece di rinunciare al lamentarsi, al pessimismo, ai giudizi temerari, alle preoccupazioni, all'odio, e così via. Raccomandazioni che sembrano suggerire - come il meme di cui sopra - un ridicolizzare il digiuno e l'astinenza quaresimali.

Il sottoscritto è d'accordo con quanto sopra ma... non limitatamente alla Quaresima. Sono d'accordo con quanto sopra perché all'odio e a quelle altre cose non dovremmo indulgere nemmeno fuori Quaresima.

Digiuno e astinenza nei tempi di penitenza riguardano il privarsi di qualcosa che è normalmente buono, come il cibo, il sonno, la compagnia. L'odio e quelle altre cose non sono qualcosa di buono, sono qualcosa che semplicemente dovremmo evitare sempre. In più, c'è l'ovvia obiezione che se in Quaresima ti comporti bene coi tuoi familiari, cosa farai una volta conclusa la Quaresima? Riprenderai a infischiartene di loro?

Magari non è ciò che intendevano gli autori di tali "raccomandazioni", ma ne è la conseguenza. E di questi tempi - in cui vige una vasta ignoranza sulle cose della fede - dobbiamo stare attenti a che non mandino messaggi sbagliati, sulla base delle buone intenzioni, con cui pavimentare ancor più la via per l'inferno. Non riesco a non sospettare che certi promotori di queste pratiche quaresimali alternative stiano in realtà cercando una scusa per scansarsi digiuni e astinenze. Digiunare è faticoso, fisicamente. Ed è esattamente quello il suo scopo: di farci tornare in noi stessi, faccia a faccia con la nostra fragile mortalità, le nostre umane debolezze, di ricordarci che in fin dei conti, a parte le nostre anime immortali, siamo nient'altro che polvere e cenere (e la Quaresima inizia con le ceneri e termina con un sepolcro).

Una volta che si abbandona la modalità tradizionale di digiuni e astinenze, sostituendola con altre cose, si aprono le porte ad ogni stupidaggine. Un prete cattolico americano piuttosto noto raccomandava di rinunciare al "carbone", in senso ecologista. Non per amore del Signore ma per amore "del pianeta".

In fin dei conti, le pratiche quaresimali di preghiera, digiuni, elemosine, non sono altro che un legarsi di più alla Croce di Cristo, senza altro motivo che l'amore per Lui. Ne seguiranno solo cose buone. Nel frattempo, evitiamo il male, ma evitiamolo non solo all'interno della Quaresima.

T. Rohr, "Stuff we shouldn't be doing in the first place"

1 commento:

Anonimo ha detto...

« Gli ebrei hanno visto miracoli. Vedrai anche tu, più grandi e più stupendi di quelli del tempo in cui gli ebrei lasciarono l'Egitto. Non hai visto il Faraone annegato in mare con il suo esercito, ma hai visto il diavolo travolto dalle onde con le sue armi. Gli ebrei hanno superato il Mar Rosso, tu sei passato oltre la morte. Loro sono stati liberati dagli egiziani e tu dal potere dei demoni. Loro sono fuggiti dalla schiavitù straniera e tu sei fuggito dalla schiavitù molto più triste del peccato.

Vuoi altre prove che sei stato onorato con favori più grandi? Gli ebrei non potevano contemplare il volto splendente di Mosè, che era uomo come loro e servo dello stesso Signore; tu invece hai visto la gloria del volto di Cristo. E Paolo esclama: Tutti noi, con il volto scoperto, contempliamo la gloria del Signore (2Cor 3,18). Gli ebrei avevano Cristo che li seguiva; ma ora ci segue in modo molto più reale. Così il Signore li accompagnava a causa di Mosè; ora ci accompagna non solo per Mose', ma anche per la nostra obbedienza. Gli ebrei, dopo l'Egitto, hanno trovato il deserto; tu, dopo la morte, troverai il cielo. A Mosè avevano una guida e un capo eccellente; noi abbiamo come capo e guida il nuovo Mosè, che è Dio stesso. » (Dalle catechesi di San Giovanni Crisostomo, Vescovo, V secolo)