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Non mi dilungo sui dati biografici dell'aquinate, né su quell'entusiasmante capolavoro che è il suo sistema filosofico, ma mi permetto una piccolissima riflessione.
Siamo in Quaresima, periodo durante il quale è buona usanza, unitamente alla pratica di digiuni e astinenze, scegliere dei “fioretti”, piccoli sacrifici o rinunce, o qualche sano proponimento, a beneficio della propria salute spirituale e a maggior gloria di Dio. Essendo la Quaresima, inoltre, eminentemente un momento di “conversione”, potrebbe non essere un inadeguato impegno quello di voler approfondire il tema della situazione attuale della Chiesa (dal Vaticano II in poi) e particolarmente quello dell’autorità in Essa, per poi, magari, compiere scelte ponderate ed assumere comportamenti coerenti.
Il Cattolicesimo è per gente intellettualmente onesta e moralmente coraggiosa.
La filosofia cattolica è oggettivista, la (pseudo)filosofia moderna è soggettivista. Il soggettivismo distrugge il senso del reale e il corretto uso della ragione, conducendo inevitabilmente a relativismo, ateismo, nichilismo.
La filosofia e la dottrina cattoliche non sono mai, assolutamente mai, in contrasto con il corretto uso della ragione. Ogni eresia, invece, ha innanzitutto bisogno, per svilupparsi e affermarsi, di distruggere il corretto uso della ragione.
Il modernismo, "cloaca in cui confluiscono tutte le eresie" (Papa San Pio X), detesta la filosofia scolastica in generale e il tomismo in particolare.
I sostenitori del modernismo, che tentavano di infiltrarsi nella gerarchia cattolica almeno dai tempi di San Pio X, videro il successo dei loro intenti quando, con il conciliabolo Vaticano II, riuscirono a far sì che gerarchie falsamente cattoliche prendessero a spacciare eresie in luogo della dottrina cattolica.
L’apostatica pseudoChiesa postconciliare propone una religione totalmente diversa ed incompatibile con il Cattolicesimo, il cui obiettivo è, se mai fosse possibile (e non lo è), distruggere la Chiesa Cattolica.
L'ateismo è una forma di deficienza mentale e il rifiuto del Cattolicesimo è l'esito non solo del rifiuto del corretto uso della ragione, ma di quello dell’idea stessa di verità. La verità è inseparabile da bontà e bellezza. Quella contemporanea è l’età della menzogna, del brutto e dell’odio.
L’unica autentica soluzione a questa marea, apparentemente inarrestabile, di follia e orrore è lo splendido rigore del Magistero infallibile di Santa Romana Chiesa. L’unica soluzione è la conversione.
In questo marasma di idiozia e perversione, lo studio della filosofia scolastica, ovviamente dopo la prima preoccupazione che dev'essere quella della grazia santificante che ci viene dalla Santa Messa e dai Sacramenti, costituirebbe un encomiabile impegno e un appiglio luminoso e sicuro. Ci vorrebbe, però, un po' di buona volontà.
«Ogni articolo della "Somma Teologica" è un miracolo.» (Papa Leone XIII)
«San Tommaso è il più saggio dei Santi e il più santo dei saggi.» (Papa Pio XI)
San Tommaso d'Aquino, prega per noi. (Dalle segnalazioni dei lettori)
6 commenti:
Di passaggio: la chiesa ortodossa greca chiede (a chi?) la scomunica dei parlamentari che hanno approvato il matrimonio tra invertiti in Grecia. Trattasi di chiesa scismatica o anche eretica, non so bene distinguere in tutto il ginepraio delle varie chiese autocefale.
Comunque tanto di cappello!
Giusto auspicare il ritorno allo studio di S.Tommaso. Ma in pratica, come fare?
L'Aquinate è un pensatore difficile. Anche dal punto di vista metodologico, con quella sua tecnica medievale di risposte a quesiti, confutazioni, etc.
Da dove cominciare?
Più che dalla Summa Theologiae dalla Summa contra gentiles, testo non facile ma meno difficile della Summa. O, meglio ancora, da un compendio ben fatto. C'è il Compendium theologiae, dello stesso Aquinate, che si presterebbe alla bisogna. Esiste un'edizione francese, bilingue, delle Nouvelles Editions Latines, con ampia introduzione e glossario. Sicuramente ce ne sarà anche un'edizione italiana. Inoltre, leggere qualche buon autore su san Tommaso e il tomismo.
Notazione a margine: nei confronti della filosofia moderna ci vuole più umiltà, non ha senso qualificarla in blocco come pseudofilosofia. Vogliamo dire che Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel, per fare solo qualche nome, erano degli "pseudofilosofi"?
Disprezzare l'avversario è un grave errore. Bisogna riconoscerne i meriti, quando ci sono, per poterlo meglio controbattere.
Certo tradizionalismo cattolico ce l'ha il vizietto di usare l'insulto al posto del concetto, un atteggiamento del tutto sbagliato, che fa il gioco dell'avversario.
Non dimentichiamoci che quello che chiamiamo pensiero moderno comincia a svilupparsi per reazione alla crisi della Scolastica, inariditasi dall'interno, con il nominalismo di Ockham e lo sperdersi nelle definizioni, a base di distinzioni e sottodistinzioni (p.e., della Grazia, trentasei o giù di lì).
Giusto auspicare il ritorno allo studio di S.Tommaso. Ma in pratica, come fare?
L'Aquinate è un pensatore difficile. Anche dal punto di vista metodologico, con quella sua tecnica medievale di risposte a quesiti, confutazioni, etc.
Da dove cominciare?
Più che dalla Summa Theologiae dalla Summa contra gentiles, testo non facile ma meno difficile della Summa. O, meglio ancora, da un compendio ben fatto. C'è il Compendium theologiae, dello stesso Aquinate, che si presterebbe alla bisogna. Esiste un'edizione francese, bilingue, delle Nouvelles Editions Latines, con ampia introduzione e glossario. Sicuramente ce ne sarà anche un'edizione italiana. Inoltre, leggere qualche buon autore su san Tommaso e il tomismo.
Notazione a margine: nei confronti della filosofia moderna ci vuole più umiltà, non ha senso qualificarla in blocco come pseudofilosofia. Vogliamo dire che Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel, per fare solo qualche nome, erano degli "pseudofilosofi"?
Disprezzare l'avversario è un grave errore. Bisogna riconoscerne i meriti, quando ci sono, per poterlo meglio controbattere.
Certo tradizionalismo cattolico ce l'ha il vizietto di usare l'insulto al posto del concetto, un atteggiamento del tutto sbagliato, che fa il gioco dell'avversario.
Non dimentichiamoci che quello che chiamiamo pensiero moderno comincia a svilupparsi per reazione alla crisi della Scolastica, inariditasi dall'interno, con il nominalismo di Ockham e lo sperdersi nelle definizioni, a base di distinzioni e sottodistinzioni (p.e., della Grazia, trentasei o giù di lì).
Mi permetto di aggiungere, da tomista (piccolo piccolo), che in certi casi la difesa del pensiero classico-cattolico può farsi meglio perfino con argomenti di filosofi "nemici". Vi do un esempio: legga, chi non le conosca, le pagine di Hegel su matrimonio e famiglia ("Lineamenti di Filosofia del Diritto "); qui, colui che in tutto il resto ha insegnato a interpretare la realtà in maniera immanentistica,dice, tuttavia, bellissime e verissime parole, che difficilmente troviamo in filosofi ortodossi. Non lo dico io ma la grande tomista Sofia Vanni Rovighi
Le reciproche scomuniche furono cancellate in una giornata storica, il 7 dicembre 1965, da Paolo VI e Atenagora. Per chi riconosce l'autorità dei Pontefici a partire da Giovanni XXIII fino a Francesco, la cancellazione è indubbiamente valida.
Libri in lingua francese alla portata di tutti, soprattutto il primo, su San Tommaso d'Aquino:
Père Raphaël Sineaux : Initiation à la théologie de Saint Thomas d'Aquin, Pierre Téqui Éditeur
Idem : Sommaire théologique de Saint Thomas d'Aquin, Pierre Téqui Éditeur, 3 volumes
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