La Fraternità di San Pio X torna sotto il fuoco di fila dei severi commenti degli organi di stampa. Ieri avevo letto un titolo su La Croix che metteva in risalto il fatto che Mons. Fellay aveva dichiarato gli ebrei "nemici della Chiesa". Il Distretto degli USA inquadra in discorso nella sua giusta luce; ma intanto ancora una volta la Fraternità viene trascinata nel fango della riprovazione. Rispetto a La Croix, più corretto e completo appare il resoconto di Catholic News Agency che riporto dopo il comunicato.
Penso sia necessario aggiungere una postilla sugli ebrei. I rapporti fraterni e di amicizia che essi hanno allacciato con la Santa Sede rendono difficile la definizione di nemici: va più di moda chiamarli "fratelli maggiori" (Giovanni Paolo II) e, paradossalmente, si è arrivati perfino a definirli "padri nella fede" Benedetto XVI, Luce del mondo) quando non si può affatto dire né che professiamo la stessa fede né che adoriamo lo stesso Dio. Ogni volta che se ne parla ci si trova su un terreno minato. C'è chi la chiama la reductio ad hitlerum che imperversa nei confronti di chi non è politicamente e/o religiosamente corretto !
Per questo gli oppositori della Fraternità e della Tradizione (parliamo in questo caso della maggior parte dei media) non si lasciano sfuggire l'occasione di dare il gustoso boccone in pasto ad un pubblico abituato per lo più a recepire i 'pacchetti preconfezionati' di informazioni filtrate attraverso la lente deformante dell'ideologia che condiziona la cultura dominante.
Aggiornamento: Trovo che La Vie - edizione 7 gennaio ha battuto finora il record della denigrazione preconcetta, accusando direttamente Fellay di "complottismo" e di "antisemitismo". Chi ha un briciolo di spirito critico e di conoscenza delle cose non solo a livello di fede sa discernere la dose di veleno e di confezionamento anti-FSSPX e dunque anti-Tradizione che ne vien fuori...
Aggiornamento 2: La presa di distanza non è tardata: Padre Lombardi, dal Vaticano, 8 gennaio. Una tradizione magisteriale lunga decenni da parte dei Papi e della Chiesa, unita al loro impegno nel dialogo interreligioso, dimostra che non è assolutamente possibile parlare degli ebrei come di “nemici della Chiesa”. Senza entrare nel merito delle dichiarazioni di mons. Fellay, padre Lombardi ha voluto sottolineare come la posizione della Chiesa cattolica nei suoi rapporti con gli ebrei sia autorevolmente espressa in particolare nel documento del Concilio Vaticano II Nostra Aetate, e come i Papi abbiano dimostrato frequentemente con parole e atti la grande importanza attribuita al dialogo con gli ebrei. Padre Lombardi ha anche rammentato le significative visite dei due ultimi Pontefici a diverse sinagoghe e al Muro del Pianto di Gerusalemme. Di Benedetto XVI, in particolare, ha ricordato le visitate alla sinagoga di Colonia (2005), a una sinagoga a New York (2008) e alla sinagoga di Roma (2010).
Penso sia necessario aggiungere una postilla sugli ebrei. I rapporti fraterni e di amicizia che essi hanno allacciato con la Santa Sede rendono difficile la definizione di nemici: va più di moda chiamarli "fratelli maggiori" (Giovanni Paolo II) e, paradossalmente, si è arrivati perfino a definirli "padri nella fede" Benedetto XVI, Luce del mondo) quando non si può affatto dire né che professiamo la stessa fede né che adoriamo lo stesso Dio. Ogni volta che se ne parla ci si trova su un terreno minato. C'è chi la chiama la reductio ad hitlerum che imperversa nei confronti di chi non è politicamente e/o religiosamente corretto !
Per questo gli oppositori della Fraternità e della Tradizione (parliamo in questo caso della maggior parte dei media) non si lasciano sfuggire l'occasione di dare il gustoso boccone in pasto ad un pubblico abituato per lo più a recepire i 'pacchetti preconfezionati' di informazioni filtrate attraverso la lente deformante dell'ideologia che condiziona la cultura dominante.
Aggiornamento: Trovo che La Vie - edizione 7 gennaio ha battuto finora il record della denigrazione preconcetta, accusando direttamente Fellay di "complottismo" e di "antisemitismo". Chi ha un briciolo di spirito critico e di conoscenza delle cose non solo a livello di fede sa discernere la dose di veleno e di confezionamento anti-FSSPX e dunque anti-Tradizione che ne vien fuori...
Aggiornamento 2: La presa di distanza non è tardata: Padre Lombardi, dal Vaticano, 8 gennaio. Una tradizione magisteriale lunga decenni da parte dei Papi e della Chiesa, unita al loro impegno nel dialogo interreligioso, dimostra che non è assolutamente possibile parlare degli ebrei come di “nemici della Chiesa”. Senza entrare nel merito delle dichiarazioni di mons. Fellay, padre Lombardi ha voluto sottolineare come la posizione della Chiesa cattolica nei suoi rapporti con gli ebrei sia autorevolmente espressa in particolare nel documento del Concilio Vaticano II Nostra Aetate, e come i Papi abbiano dimostrato frequentemente con parole e atti la grande importanza attribuita al dialogo con gli ebrei. Padre Lombardi ha anche rammentato le significative visite dei due ultimi Pontefici a diverse sinagoghe e al Muro del Pianto di Gerusalemme. Di Benedetto XVI, in particolare, ha ricordato le visitate alla sinagoga di Colonia (2005), a una sinagoga a New York (2008) e alla sinagoga di Roma (2010).
Comunicato del Distretto USA
Nel corso di una conferenza di 2 ore, tenuta in Ontario, Canada il 28 dicembre 2012, il vescovo Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità San Pio X, ha commentato le relazioni tra la Santa Sede e la Fraternità nel corso degli ultimi due anni .
Durante la conferenza Mons. Fellay ha dichiarato: "Chi, in quel periodo, era il più contrario a che la Chiesa riconoscesse la Fraternità? I nemici della Chiesa: gli ebrei, i massoni, i modernisti ..." La parola nemici utilizzata qui da Mons. Fellay è, naturalmente, un concetto religioso e si riferisce a qualsiasi gruppo o setta religiosa che si oppone alla missione della Chiesa cattolica e ai suoi sforzi per compierla: la salvezza delle anime.
Questo contesto religioso si basa sulle parole di Nostro Signore Gesù Cristo come tramandate nei Santi Vangeli: "Chi non è con me, è contro di me: e chi non raccoglie con me, disperde."(Matteo 12:30)
In riferimento agli ebrei, il commento Mons. Fellay era rivolto ai leader delle organizzazioni ebraiche, e non al popolo ebraico, come è stato insinuato da parte dei giornalisti. Di conseguenza, la Fraternità di San Pio X denuncia le ripetute false accuse di antisemitismo o di espressioni di odio rivoltele nel tentativo di mettere a tacere il suo messaggio.
5 gennaio 2013 - [Fonte]______________________________
CNA - Contropiede del vescovo: Ebrei, Massoni e Modernisti sono "nemici della Chiesa"
New Hamburg, Canada, 4 gennaio 2013 / 04:37 pm (CNA/EWTN News).- Mons. Bernard Fellay, capo della società tradizionalista di San Pio X, menziona gli ebrei come "nemici della Chiesa" in un recente discorso in cui riesamina la situazione della Fraternità, come è stata considerata rispetto alla piena comunione con Roma lo scorso anno.
"Chi, in quel periodo, era il più opposto Rispetto al riconoscimento della Fraternità da parte della Chiesa? I nemici della Chiesa. Gli ebrei, i massoni, i modernisti" Mons. Fellay, superiore generale della società, lo ha detto durante un discorso tenuto il 28 dicembre presso la Cappella di Nostra Signora del Monte Carmelo a New Hamburg, Ontario.
Il commento è stato fatto in un passaggio dell'ampio discorso, della durata di un'ora e 40 minuti.
La Fraternità San Pio X è stata fondata da Mons. Marcel Lefebvre nel 1970 come risposta a ciò che egli ha descritto come gli errori insinuatisi nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. I suoi rapporti con il Vaticano divennero tesi nel 1988, quando Mons. Lefebvre consacrò quattro vescovi senza il permesso del Papa Giovanni Paolo II.
Da quando Benedetto XVI è diventato Papa, le voci di riconciliazione della fraternità con la Chiesa si sono intensificate, con un particolare incremento nel 2012. Tuttavia, le discussioni sembrano essersi interrotte durante l'estate.
Parlando di questa impasse, Mons. Fellay ha detto che gruppi "al di fuori della Chiesa, che chiaramente nel corso dei secoli erano nemici della Chiesa", si sono opposti alla riconciliazione della società tradizionalista con la Chiesa cattolica. Il riferimento ai "gruppi" sembra riconducibile alla sua precednete menzione di "ebrei, massoni, modernisti."
Il vescovo ha detto che il 2012 ha visto prove "estese a quasi tutta la Fraternità," un'esperienza che lo ha preoccupato e che potrebbe significare che "alcune persone hanno poi perso la fiducia nell'autorità".
Mons. Fellay ha detto che la società ha ricevuto segnali contrastanti da Roma, e che i colloqui alla fine si sono interrotti con l'accusa alla FSSPX di essere "protestanti", e quella ai cattolici romani di essere "modernisti".
La posizione del gruppo, secondo Mons. Fellay, è che le parti del Concilio Vaticano II "che si oppongono rispetto a ciò che la Chiesa ha sempre insegnato" devono essere respinte. Ha detto che l'"ermeneutica della continuità" di Papa Benedetto XVI è insostenibile perché i documenti conciliari si trovano su posizioni "contrarie" o "opposte alla Tradizione."
Ma Mons. Fellay ha detto che resta fiducioso per la situazione a lungo termine, anche se la riconciliazione non sarà possibile in un prossimo futuro. "La situazione non è disperata, no. Non è peggio di prima ... c'è qualche speranza. Non non penso immediatamente, per ora, ma quanto a noi, dobbiamo solo continuare." Dobbiamo "continuare a pregare la Beata Vergine Maria, a pregare il Rosario" ha concluso Mons. Fellay.
Il vescovo ha detto che il 2012 ha visto prove "estese a quasi tutta la Fraternità," un'esperienza che lo ha preoccupato e che potrebbe significare che "alcune persone hanno poi perso la fiducia nell'autorità".
Mons. Fellay ha detto che la società ha ricevuto segnali contrastanti da Roma, e che i colloqui alla fine si sono interrotti con l'accusa alla FSSPX di essere "protestanti", e quella ai cattolici romani di essere "modernisti".
La posizione del gruppo, secondo Mons. Fellay, è che le parti del Concilio Vaticano II "che si oppongono rispetto a ciò che la Chiesa ha sempre insegnato" devono essere respinte. Ha detto che l'"ermeneutica della continuità" di Papa Benedetto XVI è insostenibile perché i documenti conciliari si trovano su posizioni "contrarie" o "opposte alla Tradizione."
Ma Mons. Fellay ha detto che resta fiducioso per la situazione a lungo termine, anche se la riconciliazione non sarà possibile in un prossimo futuro. "La situazione non è disperata, no. Non è peggio di prima ... c'è qualche speranza. Non non penso immediatamente, per ora, ma quanto a noi, dobbiamo solo continuare." Dobbiamo "continuare a pregare la Beata Vergine Maria, a pregare il Rosario" ha concluso Mons. Fellay.
27 commenti:
Troppo comodo dare la colpa ad altri. Che poi, francamente, queste tesi del complotto, oltre ad aver stancato, hanno credibilità nulla e son degne di certi programmacci televisivi.
Va bene che certi personaggi dell'ebraismo e del progressismo abbiano pubblicamente dichiarato che la riconciliazione fra Roma ed Econe era una pietra di scandalo, tuttavia da qui a dire che ci sia stato un complotto è veramente avvilente per le nostre intelligenze. Fellay, in realtà, sta cedendo alla retorica di Williamson per non cedere a Williamson medesimo. Il Sud America gli è ostile, si parla di una sua defenestrazione...insomma, sta fallendo su tutti i fronti. Quindi prova a ritornare alla vecchia aggressiva retorica nella speranza di far contenta l'anima dura e pura.
ottimo materiale per chi fa l'equazione tradizionalisti= fascisti.
Per Domenicano,
non ho letto da nessuna parte la parola "complotto". Il fatto è che, per andar lisci, gli ebrei non bisognerebbe mai nominarli o farlo piegati ad angolo retto...
La verità è che sono stati indicati tra i nemici della Chiesa insieme ai massoni e ai modernisti, cosa che forse Mons. Fellay avrebbe fatto bene a risparmiarsi per prudenza: è il termine nemici che dà fastidio ai benpensanti.
In ogni caso le varie lobby in giro per il mondo, sono molto attive nei contatti con la Curia e il Papa e pronte ad intromettersi nelle vicende interne della Chiesa e lo fanno del tutto indebitamente; il problema è che glielo permettono.
Esse, sia nel mondo che nel Vaticano, appaiono più influenti della Verità; e non possiamo certo dire che Le siano amiche...
Se è la parola "nemici" che disturba, trovatene un`altra, ma come chiamare una lobby che si infiltra e si impone nelle decisioni che riguardano solo la Chiesa cattolica, come ad esempio la Beatificazione di Pio XII?
Conoscete don Ariel Stefano Levi di Gualdo?
http://neocatecumenali.blogspot.ch/2008/10/la-chiesa-e-lebraismo.html
l Sud America gli è ostile, si parla di una sua defenestrazione...insomma, sta fallendo su tutti i fronti. Quindi prova a ritornare alla vecchia aggressiva retorica nella speranza di far contenta l'anima dura e pura.
Ha riconosciuto di essere preoccupato per una caduta dell'autorità.
Io credo che questo sia un grosso problema, che investe la Fraternità così come la Chiesa.
In ogni caso non è solo questione di crisi di autorità, credo che il dramma è che più passa il tempo e più le posizioni si divaricano.
Chi ama la Tradizione senza per questo essere lefebriano si trova spiazzato su tutt'e due i fronti... almeno se riuscissero a trovare un punto d'intesa, sapremmo da chi andare.
I troppo "duri e puri" rischiano di diventare superbi e di chiudersi a riccio; il che non è solo rischioso, ma terribilmente dannoso per la Chiesa tutta.
Con l'aria che tira parlare in certi termini degli ebrei diventa un "casus belli" e non so se era proprio opportuno alienarsi Roma un altro po'...
"ottimo materiale per chi fa l'equazione tradizionalisti= fascisti."
Ottimo materiale per chi confonde la religione con la politica.
oh Mic, non prendiamoci in giro. Fellay accusa Roma di aver mostrato segnali contrastanti ma la FSPPX non è stata da meno: ci sono stati palesi tentennamenti. Con buona pace di chi crede che essa sia infallibile.
Usasse più umiltà e dicesse d'aver sbagliato farebbe un servizio alla Chiesa e alla Fraternità. Questo voler difendere l'indifendibile è veramente odioso, tanto più a rileggere le sue dichiarazioni durante e dopo le trattative.
Invece di dar la colpa a ebrei e massoni, pensi alle sue di colpe.
Se gli ebrei fossero amici del cristianesimo in 2000 anni qualcuno se ne sarebbe accorto. O no?
Comunque tutti dovrebbero sapere che un cristiano non odia i propri nemici, anzi prega per loro...
Oh, ma come si fa a negare o, quantomeno, a dubitare che gli Ebrei (intesi tali per religione e non per razza) siano nemici della Chiesa Cattolica?
L'Ordine massonico ebraico del B'nai B'rith che, potente com'è, tiene i fili dell'enorme baracca massonica di burattini dell'ONU, in una riunione tenuta a Parigi nel 1936 dichiarò tra l'altro: "Abbiamo
coperto la Chiesa Cattolica con le più abominevoli calunnie; abbiamo falsificato la sua storia, abbiamo imputato ad essa la malvagità dei suoi nemici. Abbiamo compiuto gran parte del nostro lavoro...ma la Chiesa è ancora viva... dobbiamo distruggerla senza pietà. Fate divenire Cardinali e Vescovi qualcuno dei nostri figli, in modo che essi distruggano la Chiesa Cattolica!"(Chiesa viva, n.430, sett.2010)
Ci sono riusciti, a partire dal 1960 a tutt'oggi.
E basta col "piegarsi ad angolo retto" davanti agli Ebrei(intesi di religione, non razza)!
Lo sa, Domenicano, che il Talmud, libro sacro degli Ebrei, dice che:
I Cristiani devono essere sterminati e ove non sia possibile, bisogna attaccarli indirettamente ovvero causare loro ogni male possibile, fino alla distruzione finale...? ( Apologia cattolica - Rev. I.B.Pranatis: Il Talmud smascherato)
Quel che non capisco è perché mons. Fellay abbia aspettato ad espellere mons. Williamson a dopo il fallimento dell'accordo.
Alla fine poi infatti l'accordo non è stato fatto, proprio come voleva mons. Williamson.
Avrei capito l'espulsione di mons. Williamson ad accordo fatto o almento quando l'accordo sembrava prossimo.
Mi saperi aspettato che mons. Fellay avesse detto a mons. Williamson: "alla fine sono stato ingannato da Roma, avevi ragione tu".
Mi sarei aspettato che mons. Fellay avesse detto a mons. Williamson: "alla fine sono stato ingannato da Roma, avevi ragione tu".
Infatti. Anche voi, però, avreste dovuto capirlo, invece di arzigogolare con la speranza e la Provvidenza.
Ci sono elementi che dicono che l'espulsione fosse nell'aria da tempo.
La Vie di oggi mi pare abbia battuto il record della denigrazione preconcetta, accusando direttamente Fellay di "complottismo" e di "antisemitismo".
Chi ha un briciolo di spirito critico e di conoscenza delle cose non solo a livello di fede sa discernere la dose di veleno e di confezionamento anti-FSSPX e dunque anti-Tradizione che ne vien fuori...
ll cattolicesimo ambrosiano e l’ebraismo di sinistra marciano divisi per meglio colpire il ratzingerismo
di Giorgio Israel, 16 gennaio 2009
http://www.ilfoglio.it/soloqui/1712
Angel
l'"ermeneutica della continuità" di Papa Benedetto XVI è insostenibile perché i documenti conciliari si trovano su posizioni "contrarie" o "opposte alla Tradizione."
Amen.
Ecco il Mons.Fellay che amiano. D'altro canto il solo, perché non ha mai cambiato...
Angel,
è un testo del 2009, che non credo abbia perso di attualità (tranne che i colloqui ebraico cristiani sono ripresi dopo questa dichiarazione di Bagnasco nell'incontro con i rabbini Laras e Di Segni 22 settembre 2009):
« Non c’è, nel modo più assoluto, alcun cambiamento nell’atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II. A tale riguardo la Conferenza Episcopale Italiana ribadisce che non è intenzione della Chiesa Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei ».
Tra l'altro un impegno di tale portata poteva esser preso da una sola persona, e cioè dal Papa!!!
Il problema non siamo noi che VOGLIAMO convertirli, perché l'Annuncio è sempre una "proposta", mai un'imposizione, è che sono loro che vorrebbero riassorbire il cristianesimo e con molti che si credono ancora cristiani ci stanno riuscendo...
Del processo di giudaizzazione presente nella Chiesa è riprova un recente articolo a firma di Marco Morselli “L'ebraismo e i diritti culturali” ove egli afferma, tra l'altro: « Non vi è una Nuova Alleanza che si contrapponga a una Vecchia Alleanza, non vi è neppure un’unica Alleanza Vecchio-Nuova che costringerebbe gli ebrei a farsi cristiani o i cristiani a farsi ebrei. Vi è un’unica Torah eterna che contiene molte Alleanze, i molti modi in cui il Santo, benedetto Egli sia, rivela il suo amore per gli uomini e indica le vie per giungere all’incontro con Lui », salvo che loro restano “il popolo dell'Alleanza” e noi i goym... Nella conclusione, Morselli cita Elia Benamozegh, il grande rabbino livornese che in un’opera postuma pubblicata a Parigi nel 1914 scriveva: « La riconciliazione sognata dai primi cristiani come una delle condizioni della Parusia, o avvento finale di Gesù, il ritorno degli ebrei nel seno della Chiesa, senza di cui le diverse confessioni cristiane sono concordi nel riconoscere che l’opera della redenzione rimane incompleta, questo ritorno si effettuerà non come lo si è atteso, ma nel solo modo serio, logico e durevole, e soprattutto nel solo modo proficuo al genere umano. Sarà la riunione dell’ebraismo e delle religioni che ne sono derivate, e, secondo la parola dell’ultimo dei profeti, il sigillo dei veggenti, come i dottori chiamano Malachia, “il ritorno del cuore dei figli ai loro padri” » (Ml 3,24).
Citazione peraltro strumentale di Malachia, che parla anche della riconciliazione dei padri verso i figli e nessuno autorizza a pensare che i padri siano gli ebrei e i figli siano i cristiani, il quali sono innanzitutto figli di Dio nel Figlio. (Giovanni, Prologo 12-14)
Sapete cos'è che mi ha colpito di più esplorando il link gentilmente dato da Angel?
La foto del Papa che, se non erro, accende una menorah...
"...I nemici della Chiesa: gli ebrei, i massoni, i modernisti ...".
Bene, vedo che Mons. Fellay dice le stesse cose che scriveva San Massimiliano Maria Kolbe. Sto pensando di fare un gentil florilegio degli scritti di quest’ultimo, e di inviarlo al Santo Padre e all'ineffabile p. Lombardi, che a nome della Santa Sede ha appena preso le distanze dal Superiore della FSSPX.
E voglio vedere, nei prossimi giorni, i titoli cubitali sull'Osservatore Romano:
"Quell'antisemita di San Massimiliano Kolbe"; "Il Cardinal Amato avvia la procedura per la de-canonizzazione del p. Kolbe, ignobile complottista antisemita"; "Massimiliano Kolbe, triste precursore dei lefebvriani"; “P. Kolbe, un oppositore ante-litteram del Concilio Vaticano II”…
Poteva mancare all'appello il solito Tornielli con le sue pennellate ben assestate?
Non stupisce caro Amicus la "presa di distanza" del Vaticano... e chi li sente, poi, i "fratelli maggiori"?
Invece di gettare acqua sul fuoco, ci vanno con tonnellate di benzina...
"Sapete cos'è che mi ha colpito di più esplorando il link gentilmente dato da Angel? La foto del Papa che, se non erro, accende una menorah...".
La foto ha immortalato l'allora Card. Joseph Ratzinger mentre accendeva una delle sette lampade del candelabro, posto accanto ad un Crocifisso, nel corso della famigerata "Giornata del perdono" del 12 marzo del 2000, in cui la Santa Chiesa fu umiliata come mai prima dai suoi stessi pastori.
Le sette lampade furono accese una dopo l'altra in corrispondenza delle sette 'richieste di perdono' ufficiali, una delle quali formulata appunto dal medesimo Ratzinger, anch'egli complice di quell'indegna celebrazione.
Che poi si trattasse in realtà di una menorah nessuno lo notò, ma le persone più acute lo capirono subito. Tutti - neanche a dirlo - ignobili 'complottisti antisemiti'...
Mons. Fellay si è semplicemente riferito al fatto che importanti organizzazioni ebraiche, copo il caso Williamson, hanno fatto pressione sul Vaticano perché la FSSPX non fosse reintegrata canonicamente.
Del resto si ricordano le dichiarazioni del Rabbino di Segni:
"Se la pace con i lefebvriani significa rinunciare alle aperture del Concilio, la Chiesa dovrà decidere: o loro o noi!": in un passaggio di un'intervista al mensile 'Il consulente Re' uscito il giorno prima della giornata della memoria del 2010 (26 gennaio).
Di Segni rievoca, al proposito, il discorso pronunciato in sinagoga in occasione della visita del Papa, quando, in riferimento alle "aperture" del Concilio vaticano II, ha affermato: "Se venissero messe in discussione, non ci sarebbe più possibilità di dialogo". Ora il rabbino spiega, in riferimento al discorso del giorno prima del Papa alla congregazione per la Dottrina della fede: "E' stata l'ultima aggiunta al discorso, dopo che venerdì mattina 15 gennaio c'è stata una strana apertura ai lefebvriani...".
Quindi Mons. Fellay non fa altro che ricordare la rivalità, ineludibile a rischio del rinnegamento dell'identità cristiana, tra Chiesa e Sinagoga...
La fretta del Vaticano a prendere le distanze dalle dichiarazioni del Monsignore non fa che dimostrare la consistenza e l'entità delle pressioni che riceve!
... e comunque perché si dimentica che mons. Fellay ha citato come nemici della Chiesa, a pari titolo, i massoni e i modernisti?
Di sicuro, nel giorno in cui malauguratamente dovesse davvero venir fuori una vera reviviscenza antisemita, i cattolici integralisti sarebbero i primi a soccorrere gli ebrei perseguitati.
Gli altri, come pecoroni, seguirebbero l'aria che tira...
Viviamo in una società di odio, di menzogna, di manipolazione e di vigliaccheria. La Chiesa non ha mai il diritto di sostenere che l'ostilità al giudaismo post-cristiano è un tradimento della « fede cristiana » ( Mons. Koch), come se il non-riconoscimento della divinità di Cristo da parte delle religioni ( giudaismo post-cristiano, islam etc), o da parte delle ideologie ( marxismo, nazismo, relativismo), fosse secondario. Il fatto che le religioni non-cristiane abbiano semi di verità non significa che globalmente esse non distolgano da Cristo. Sostenere il contrario è un totale non-senso. Ma dall'opposizione al giudaismo post.cristiano non deve evidentemente scaturire odio e disprezzo per le persone. Nei rapporti interpersonali devono sempre prevalere fiducia e rispetto. Sono queste distinzioni che la Chiesa sembra non abbia più diritto di fare. Potenti lobby vegliano per impedirlo e sono pronte a far scattare tempeste di odio, di menzogne e di violenza se essa oltrepassa la linea gialla che essi stessi hanno tracciato per mantenerla in servitù. Ma la Verità non sarà mai prigioniera della menzogna, mai sarà prigioniera della vigliaccheria. Preghiamo perché il nostro Papa ci liberi dalle menzogne e dalla vigliaccheria.
In tutta logica, se il cardinale Koch è tanto preoccupato di riprendere questo genere di discorso uscito dal suo contesto, non deve esitare a far vietare tutte le bibbie attraverso il mondo perché, in queste, gli Apostoli, particolarmente il primo - Pietro - manifesta il peccato del popolo ebreo. San Paolo non dice che gli ebrei - in quanto rifiutano il Messia - sono i nemici della chiesa, afferma che sono i "nemici di tutti gli uomini"...
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