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lunedì 14 gennaio 2013

Nuovo « assassinio nella Cattedrale », questa volta a Pordenone?

Nell'agosto del 2011 poteva leggersi questo confortante articolo sul Messaggero Veneto: Nuovo altare del Duomo. Il progetto è stato bocciato, del quale riporto l'incipit:
“È finito nel sottoscala il plastico in scala del restyling dell’altare maggiore del duomo di San Marco, ma a Pordenone fa ancora discutere. Le statue degli angeli sull’altare sono del Torretti, acquistate dalla chiesa dell’ex Convento di San Domenico, cioè l’attuale biblioteca civica, come il Callido che è un esemplare importante della schiera di organi “griffati” dal famoso costruttore veneziano. L’idea di intervenire sul presbiterio, provoca dopo due anni, reazioni a getto.
« Il coro ligneo, le statue e il Callido sono frutto di un acquisto costato sacrifici alla comunità, nei primi decenni dell’Ottocento – ha ricordato lo storico Giordano Brunettin -. L’assetto attuale del presbiterio è frutto di un impegno notevole della chiesa e della popolazione di Pordenone. L’idea di cambiare l’assetto della chiesa, è da rigettare come hanno fatto i Beni culturali » e la stessa commissione d’arte sacra della Curia che hanno sostanzialmente chiuso le porte all’ipotesi di modificazione dell’altare storico del Duomo di Pordenone. [...] « Idea da rottamare – ha incalzato Brunettin del partito conservatore dell’esistente -. Chiudiamo la questione e salviamo i nostri patrimoni di arte sacra ».”
Nonostante questo precedente, su Mil in questi giorni compare questo allarme:
« Il nuovo vescovo, mons. Giuseppe Pellegrini, a fine cerimonia ha annunciato pubblicamente l'intenzione di dare seguito ad un vecchio progetto, bloccato dalla sovrintendenza alle bella arti e da molti pordenonesi, di rivoluzionare il presbiterio per far spazio a molti sacerdoti durante le concelebrazioni, al fine di completare la nuova cattedrale.
Il progetto prevede la demolizione dell'altare maggiore per ricavarne la mensa da posizionare al centro del presbiterio, e di riposizionare gli antichi scanni a semicerchio attorno all'altare.
Si riproporrà anche qui la situazione vissuta a Reggio Emilia ed in altri centri che hanno visto la distruzione del luogo più sacro della città.
Sicuramente se questo progetto passerà, avrà effetto domino su altre chiese non solo del pordenonese che vedranno rasi al suolo i loro altari antichi in nome della nuova liturgia ».
Commenta giustamente Roberto: Se ciò fosse permesso (speriamo che « le belle arti » resistano e non cedano!) si compirebbe un ennesimo « assassinio [nella cattedrale] » come, tra gli altri, a Reggio Emilia

Lanciamo anche noi l'allarme. Che possa servire a suscitare maggiori efficaci reazioni nei confronti di questo ennesimo crimine contro il Vero e il Bello, coinvolgendo le Belle Arti, ultimo baluardo di difesa delle nostre Chiese da Pastori iconoclasti, nell'inerzia e nel silenzio più assordante di una Curia indifferente se non connivente.

5 commenti:

Anonimo ha detto...


Non è l'unico caso, non sarà l'ultimo.
Ma c'è chi vuole fermare gli scempi, a parte qualche fedele più sensibile e totalmente impotente?

C'è chi ha fatto un buco dell'acqua anche ricorrendo alla belle arti.

Pensiamo anche a quanti esempi di Chiese (nuove o ristrutturate) addirittura secondo la nuova estetica kikiana, che sottende una nuova teologia con una visione antropomorfa dei simboli, lontani mille miglia dai significati cattolici...
La chiesa-parrocchia (in sostanza, la Comunità NC) è vista come una donna partoriente: l'altare rappresenta la pancia della donna; sulla mensa eucaristica, infatti, si svolge la «santa cena» e non si ripresenta al Padre, in modo incruento, l’offerta del sacrificio di Gesù, morto per la nostra salvezza e ci si nutre del Suo Corpo e il Suo Sangue con riferimento alla Pasqua ebraica piuttosto che all’ultima Cena. L'ambone rappresenta la bocca della donna (con accentuazione della proclamazione della parola); infine c’è la sede presidenziale che rappresenta la testa della donna. Il fonte battesimale è l’utero. Il presbitero è il semplice presidente dell'assemblea celebrante, una sorta di primus inter pares il cui carisma è quello semplicemente di ministro del culto, perché non si tiene conto della differenza sia di gradi che di essenza del sacerdozio ordinato da quello battesimale dei fedeli.

Auguri agli amici di Pordenone!

RIC ha detto...

A proposito:

http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/liturgia-arte-21339/

Anonimo ha detto...

Proprio in questi, in piena crisi economica, un ordine francescano sta chiedendo soldi su soldi per sfascire l'ntico altre del santuario piu' amato della zona ...
Tutto questo è una vergogna !

Anonimo ha detto...

Conclude l'articolo di Vatican Insider, segnalato:

"L’urgenza di approfondire l’argomento a partire dalla costituzione «Sacrosanctum Concilium», di fronte a sciatterie, brutture ma anche spericolate sperimentazioni che hanno portato a costruire negli ultimi decenni chiese che non sembrano chiese, è all’origine della recente iniziativa voluta dal Benedetto XVI e dal cardinale Prefetto della Congregazione del culto divino che ha istituito un nuovo dipartimento dedicato proprio all’arte e all’architettura sacra legata alla celebrazione della messa. "

Se pensiamo che quel dipartimento è affidato a Canizares, il cardinale double face che celebra con i neocatecumenali e dice che per gli abusi liturgici bisogna riscoprire il concilio, che cadano le braccia è il minimo...

Amicus ha detto...

In questo caso, come in tutti gli altri,la colpa è anche e soprattutto dei fedeli. Se i prelati neomodernisti dissacratori imperversano, è solo perchè trovano chi acquista i loro biglietti. I fedeli passino in blocco alla FSSPX e lascino loro le chiese deserte. E poi stiamo a vedere di nascosto l'effetto che fa.