Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].
Altre notizie a avvisi su Riscossa Cristiana [qui]
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Gli ultimi avvenimenti politici, con l’approvazione in Senato della legge sulle unioni civili, indicano chiaramente la deriva anticristiana della società. L’offesa a Dio e alle Sue leggi viene codificata e imposta. La campagna propagandista atea predispone l’opinione pubblica ad accettare ormai tutto, complice anche la meschinità di quanti, pur definendosi cattolici, hanno finora saputo solo avviare negoziati, seguire la teoria del “male minore”, ottenendo emendamenti di pura facciata, che servono solo a rimandare e non a evitare il disastro.
Di fronte a questa situazione possiamo apparire umanamente perdenti, anche perché il livello di corruzione è tale che solo l’intervento divino potrà fermarlo.
Con queste specifiche intenzioni sarà celebrata una S. Messa in Rito antico giovedì 17 marzo alle ore 21.00 nella Parrocchia di S. Antonio Abate a Linarolo (PV)
Con queste specifiche intenzioni sarà celebrata una S. Messa in Rito antico giovedì 17 marzo alle ore 21.00 nella Parrocchia di S. Antonio Abate a Linarolo (PV)
Si fa quindi quanto mai urgente e necessario un nostro impegno straordinario di preghiera, in riparazione delle offese continue e legalizzate al Sacro Cuore di Gesù e per chiedere al Signore di salvarci e salvare le nostre famiglie e la nostra società.
Proponiamo a tutti di impegnarsi come segue:
- Con la celebrazione di S. Messe – ove possibile in Rito antico – di riparazione
- Con la recita fedele di almeno una tra queste preghiere:
- Lettura dei sette salmi penitenziali il mercoledì e il venerdì, accompagnato dal digiuno ecclesiastico (un solo pasto completo, più due piccole refezioni di cibo);
- Ogni giorno la recita del S. Rosario, seguito dalle litanie della Madonna, del Sacro Cuore, del Nome di Gesù alternate;
- Col mese di marzo, recitare ogni giorno per un mese il Sacro Manto di S. Giuseppe;
- Ogni sabato, dopo il S. Rosario recitare le litanie mariane domenicane.
Possiamo così vivere intensamente questa Quaresima, facendo del bene con un impegno serio e preciso che ci vedrà uniti spiritualmente nell’opera più preziosa: rendere onore e culto a Dio, confidare in Lui, testimoniare la Fede.
Come Lettura di formazione della settimana, viene proposta la conclusione della “Vita di Antonio” di Sant’Atanasio di Alessandria:
Morte di Antonio
Si congeda dai suoi fratelli
89.1. Poiché lo desiderate, è giusto che io ricordi e che voi sappiate anche quale fu la fine della sua vita. Anch’essa è degna di emulazione. 2. Secondo la sua abitudine, si era recato a far visita ai monaci che abitavano nella parte esterna della montagna e, istruito dalla Provvidenza riguardo alla sua morte, parlava con i fratelli e diceva: « Questa è l’ultima visita che vi faccio; mi stupirei se ci vedessimo ancora in questa vita. 3. Anche per me ormai è tempo di sciogliere le vele, dato che ho quasi centocinque anni ». I fratelli, all’udire le sue parole, piangevano, abbracciavano e baciavano l’anziano, 4. ma Antonio, come se dovesse partire da una città estranea per far ritorno alla propria, parlava loro con gioia e li esortava a non scoraggiarsi nelle fatiche e a non perdersi d’animo nell’ascesi, ma a vivere come se dovessero morire ogni giorno e, come ho già detto, li esortava a custodire con ogni cura la loro anima dai pensieri impuri e a emulare i santi. Li esortava ancora a non avvicinarsi agli scismatici meleziani – diceva: « Ben conoscete il loro disegno malvagio e perverso » – e a non aver rapporto con gli ariani perché anche la loro empietà è nota a tutti. 5. « Anche se vedete dei giudici prendere le loro difese, non spaventatevi. Il loro inganno avrà fine, è destinato alla morte, durerà poco. 6. Mantenetevi puri da ogni contatto con loro, custodite la tradizione dei padri, soprattutto la vera fede nel Signore nostro Gesù Cristo, che avete appresa dalle Scritture e che io spesso vi ho ricordato».
Disapprova le usanze funebri degli egiziani
90.1 I fratelli volevano costringerlo a restare presso di loro perché lì portasse a compimento la sua vita, ma Antonio non accettò per diversi motivi che lasciò capire pur senza dirli, e soprattutto per questo: 2. gli egiziani, quando muore un uomo virtuoso e specialmente quando muoiono i santi martiri, amano dare sepoltura ai loro corpi avvolgendoli in lenzuola di lino e non li nascondono sotto terra, ma li dispongono su dei lettucci e li conservano nelle loro case; credono, in questa maniera, di onorare quelli che sono morti. 3. Antonio aveva spesso pregato i vescovi di ammonire il popolo circa quest’uso 4. e aveva dissuaso i laici e ammonito le donne dicendo che ques’usanza non era né lecita, né santa. «Le tombe dei patriarchi e dei profeti, infatti, sono conservate ancora oggi e il corpo del Signore fu deposto in un sepolcro e una pietra, posta all’ingresso, lo nascose fino a che risuscitò il terzo giorno ». 5. Con queste parole dimostrava che quelli che, dopo la morte, non nascondono i corpi dei defunti, anche se fossero santi, trasgrediscono la legge. Che cosa c’è, infatti, di più grande e di più santo del corpo del Signore? 6. Molti, dopo averlo sentito, decisero di seppellire sotto terra i loro morti e ringraziavano il Signore per aver ricevuto questo sapiente insegnamento.
Le sue ultime parole ai fratelli
91.1. Antonio, conoscendo tale usanza e temendo che facessero così anche per il suo corpo, salutò i monaci che stavano fuori del monte e si affrettò a partire. Entrò nella parte interna della montagna, là dove abitava di solito, e pochi mesi dopo si ammalò. Chiamò allora i suoi compagni – erano due che abitavano con lui nella parte interna della montagna e che da quindici anni conducevano vita ascetica e lo servivano poiché era molto anziano – e diceva loro: 2. « Io, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri. Vedo che il Signore mi chiama. Voi siate vigilanti, non lasciate che la vostra lunga ascesi si perda, ma preoccupatevi di tener viva la vostra sollecitudine come se cominciaste soltanto adesso. 3. Conoscete le insidie dei demoni, sapete quanto sono feroci eppure deboli. Non temeteli, dunque, ma respirate sempre Cristo e abbiate fede in lui. Vivete come se doveste morire ogni giorno, vigilate su voi stessi e ricordate le esortazioni che avete udite da me. 4. Non abbiate alcun rapporto con gli scismatici, nessun rapporto con gli eretici ariani: sapete come anch’io li evitassi a motivo della loro dottrina avversa a Cristo ed eretica. 5. Cercate piuttosto, anche voi, di unirvi innanzitutto al Signore e poi ai santi perché, dopo la vostra morte, vi accolgano nelledimore eternecome amici e familiari. A questo pensate e riflettete. 6. E se mi volete bene e vi ricordate di me come di un padre, non permettete che il mio corpo sia portato in Egitto per metterlo in qualche casa. È per questo motivo che sono rientrato sulla montagna e sono venuto qui. 7. Sapete anche come cercavo sempre di convincere quelli che così facevano e come li ammonivo a desistere da quest’uso. Seppellite voi il mio corpo, nascondetelo sotto terra e osservate quello che vi ho detto, cosicché nessuno, tranne voi soli, conosca il luogo dove è deposto. 8. Nel giorno della risurrezione dai morti io lo riceverò incorrotto dal Salvatore. Dividevi le mie vesti. Al vescovo Atanasio date una delle mie vesti di pecora e il mantello su cui mi stendevo; me l’aveva dato nuovo e io l’ho consumato; 9. al vescovo Serapione date l’altra pelle di pecora; voi tenete la veste di pelo. E ora, figlioli, addio! Antonio se va e non è più con voi ».
Morte e sepoltura di Antonio
92.1. Dopo queste parole i fratelli lo abbracciarono. Antonio sollevò i piedi e, come vedesse degli amici venire da lui, pieno di gioia per la loro presenza – giaceva sdraiato con il volto radioso – spirò e fu riunito ai suoi padri. 2. I fratelli, secondo l’ordine ricevuto, lo avvolsero in un lenzuolo e lo seppellirono nascondendo il suo corpo sotto terra. Nessuno fino a oggi sa dove sia nascosto, tranne quei due monaci. 3. Ciascuno di quelli che hanno ricevuto la pelle di pecora del beato Antonio e il suo mantello consumato custodisce queste vesti come un grande tesoro. Quando le guardano, è come se vedessero Antonio e, quando le indossano, è come se portassero con gioia i suoi ammonimenti.
Suo ultimo ritratto
93.1. Questa è la fine della vita di Antonio nella carne, quello fu l’inizio della sua ascesi. E anche se quello che ho narrato è molto poco in confronto alla sua virtù, tuttavia già da questo potete comprendere anche voi chi fosse l’uomo di Dio, Antonio, che mantenne identico zelo nell’ascesi dalla giovinezza alla vecchiaia. Non si lasciò vincere nemmeno durante la vecchiaia dal desiderio di cibi raffinati, né si lasciò indurre dalla debolezza del corpo a cambiare il modo di vestire o a lavarsi anche solo i piedi. Tuttavia si conservò in ottima salute. 2. Aveva occhi sanissimi e ci vedeva bene, non gli era caduto nessun dente, erano solo consumati sotto le gengive a motivo dell’età avanzata. Mani e piedi erano sani e appariva sempre più vivace e più forte di quanti si nutrono di cibi svariati e usano lavarsi e indossare vesti diverse. 3. Il fatto che ovunque si parli di lui, che tutti lo ammirino e che anche quelli che non l’hanno visto lo rimpiangano, è segno della sua virtù e della sua anima amante di Dio. 4. Non ho prescritte, né sapienza mondana, né qualche arte, ma solo l’amore di Dio rese celebre Antonio. Nessuno può negare che questo sia un dono di Dio. 5. Come mai fino in Spagna, in Gallia, a Roma e in Africa si sentiva parlare di quest’uomo che viveva nascosto su un monte, se non fosse stato Dio stesso a farlo conoscere, Dio che fa conoscere ovunque i suoi e che fin dall’inizio promise questa fama ad Antonio? 6. Anche se questi uomini restano nascosti e vogliono restare sconosciuti, il Signore li mostra a tutti come lampade, perché chi li ascolta sappia qual è la potenza dei comandamenti e desideri seguire la via della virtù.
Come Lettura di formazione della settimana, viene proposta la conclusione della “Vita di Antonio” di Sant’Atanasio di Alessandria:
Dalla Vita di Antonio
di Sant’Atanasio di Alessandria
Morte di Antonio
Si congeda dai suoi fratelli
89.1. Poiché lo desiderate, è giusto che io ricordi e che voi sappiate anche quale fu la fine della sua vita. Anch’essa è degna di emulazione. 2. Secondo la sua abitudine, si era recato a far visita ai monaci che abitavano nella parte esterna della montagna e, istruito dalla Provvidenza riguardo alla sua morte, parlava con i fratelli e diceva: « Questa è l’ultima visita che vi faccio; mi stupirei se ci vedessimo ancora in questa vita. 3. Anche per me ormai è tempo di sciogliere le vele, dato che ho quasi centocinque anni ». I fratelli, all’udire le sue parole, piangevano, abbracciavano e baciavano l’anziano, 4. ma Antonio, come se dovesse partire da una città estranea per far ritorno alla propria, parlava loro con gioia e li esortava a non scoraggiarsi nelle fatiche e a non perdersi d’animo nell’ascesi, ma a vivere come se dovessero morire ogni giorno e, come ho già detto, li esortava a custodire con ogni cura la loro anima dai pensieri impuri e a emulare i santi. Li esortava ancora a non avvicinarsi agli scismatici meleziani – diceva: « Ben conoscete il loro disegno malvagio e perverso » – e a non aver rapporto con gli ariani perché anche la loro empietà è nota a tutti. 5. « Anche se vedete dei giudici prendere le loro difese, non spaventatevi. Il loro inganno avrà fine, è destinato alla morte, durerà poco. 6. Mantenetevi puri da ogni contatto con loro, custodite la tradizione dei padri, soprattutto la vera fede nel Signore nostro Gesù Cristo, che avete appresa dalle Scritture e che io spesso vi ho ricordato».
Disapprova le usanze funebri degli egiziani
90.1 I fratelli volevano costringerlo a restare presso di loro perché lì portasse a compimento la sua vita, ma Antonio non accettò per diversi motivi che lasciò capire pur senza dirli, e soprattutto per questo: 2. gli egiziani, quando muore un uomo virtuoso e specialmente quando muoiono i santi martiri, amano dare sepoltura ai loro corpi avvolgendoli in lenzuola di lino e non li nascondono sotto terra, ma li dispongono su dei lettucci e li conservano nelle loro case; credono, in questa maniera, di onorare quelli che sono morti. 3. Antonio aveva spesso pregato i vescovi di ammonire il popolo circa quest’uso 4. e aveva dissuaso i laici e ammonito le donne dicendo che ques’usanza non era né lecita, né santa. «Le tombe dei patriarchi e dei profeti, infatti, sono conservate ancora oggi e il corpo del Signore fu deposto in un sepolcro e una pietra, posta all’ingresso, lo nascose fino a che risuscitò il terzo giorno ». 5. Con queste parole dimostrava che quelli che, dopo la morte, non nascondono i corpi dei defunti, anche se fossero santi, trasgrediscono la legge. Che cosa c’è, infatti, di più grande e di più santo del corpo del Signore? 6. Molti, dopo averlo sentito, decisero di seppellire sotto terra i loro morti e ringraziavano il Signore per aver ricevuto questo sapiente insegnamento.
Le sue ultime parole ai fratelli
91.1. Antonio, conoscendo tale usanza e temendo che facessero così anche per il suo corpo, salutò i monaci che stavano fuori del monte e si affrettò a partire. Entrò nella parte interna della montagna, là dove abitava di solito, e pochi mesi dopo si ammalò. Chiamò allora i suoi compagni – erano due che abitavano con lui nella parte interna della montagna e che da quindici anni conducevano vita ascetica e lo servivano poiché era molto anziano – e diceva loro: 2. « Io, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri. Vedo che il Signore mi chiama. Voi siate vigilanti, non lasciate che la vostra lunga ascesi si perda, ma preoccupatevi di tener viva la vostra sollecitudine come se cominciaste soltanto adesso. 3. Conoscete le insidie dei demoni, sapete quanto sono feroci eppure deboli. Non temeteli, dunque, ma respirate sempre Cristo e abbiate fede in lui. Vivete come se doveste morire ogni giorno, vigilate su voi stessi e ricordate le esortazioni che avete udite da me. 4. Non abbiate alcun rapporto con gli scismatici, nessun rapporto con gli eretici ariani: sapete come anch’io li evitassi a motivo della loro dottrina avversa a Cristo ed eretica. 5. Cercate piuttosto, anche voi, di unirvi innanzitutto al Signore e poi ai santi perché, dopo la vostra morte, vi accolgano nelledimore eternecome amici e familiari. A questo pensate e riflettete. 6. E se mi volete bene e vi ricordate di me come di un padre, non permettete che il mio corpo sia portato in Egitto per metterlo in qualche casa. È per questo motivo che sono rientrato sulla montagna e sono venuto qui. 7. Sapete anche come cercavo sempre di convincere quelli che così facevano e come li ammonivo a desistere da quest’uso. Seppellite voi il mio corpo, nascondetelo sotto terra e osservate quello che vi ho detto, cosicché nessuno, tranne voi soli, conosca il luogo dove è deposto. 8. Nel giorno della risurrezione dai morti io lo riceverò incorrotto dal Salvatore. Dividevi le mie vesti. Al vescovo Atanasio date una delle mie vesti di pecora e il mantello su cui mi stendevo; me l’aveva dato nuovo e io l’ho consumato; 9. al vescovo Serapione date l’altra pelle di pecora; voi tenete la veste di pelo. E ora, figlioli, addio! Antonio se va e non è più con voi ».
Morte e sepoltura di Antonio
92.1. Dopo queste parole i fratelli lo abbracciarono. Antonio sollevò i piedi e, come vedesse degli amici venire da lui, pieno di gioia per la loro presenza – giaceva sdraiato con il volto radioso – spirò e fu riunito ai suoi padri. 2. I fratelli, secondo l’ordine ricevuto, lo avvolsero in un lenzuolo e lo seppellirono nascondendo il suo corpo sotto terra. Nessuno fino a oggi sa dove sia nascosto, tranne quei due monaci. 3. Ciascuno di quelli che hanno ricevuto la pelle di pecora del beato Antonio e il suo mantello consumato custodisce queste vesti come un grande tesoro. Quando le guardano, è come se vedessero Antonio e, quando le indossano, è come se portassero con gioia i suoi ammonimenti.
Suo ultimo ritratto
93.1. Questa è la fine della vita di Antonio nella carne, quello fu l’inizio della sua ascesi. E anche se quello che ho narrato è molto poco in confronto alla sua virtù, tuttavia già da questo potete comprendere anche voi chi fosse l’uomo di Dio, Antonio, che mantenne identico zelo nell’ascesi dalla giovinezza alla vecchiaia. Non si lasciò vincere nemmeno durante la vecchiaia dal desiderio di cibi raffinati, né si lasciò indurre dalla debolezza del corpo a cambiare il modo di vestire o a lavarsi anche solo i piedi. Tuttavia si conservò in ottima salute. 2. Aveva occhi sanissimi e ci vedeva bene, non gli era caduto nessun dente, erano solo consumati sotto le gengive a motivo dell’età avanzata. Mani e piedi erano sani e appariva sempre più vivace e più forte di quanti si nutrono di cibi svariati e usano lavarsi e indossare vesti diverse. 3. Il fatto che ovunque si parli di lui, che tutti lo ammirino e che anche quelli che non l’hanno visto lo rimpiangano, è segno della sua virtù e della sua anima amante di Dio. 4. Non ho prescritte, né sapienza mondana, né qualche arte, ma solo l’amore di Dio rese celebre Antonio. Nessuno può negare che questo sia un dono di Dio. 5. Come mai fino in Spagna, in Gallia, a Roma e in Africa si sentiva parlare di quest’uomo che viveva nascosto su un monte, se non fosse stato Dio stesso a farlo conoscere, Dio che fa conoscere ovunque i suoi e che fin dall’inizio promise questa fama ad Antonio? 6. Anche se questi uomini restano nascosti e vogliono restare sconosciuti, il Signore li mostra a tutti come lampade, perché chi li ascolta sappia qual è la potenza dei comandamenti e desideri seguire la via della virtù.
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