Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 25 marzo 2016

La Passione del Signore descritta da un medico

Leggiamo e meditiamo in questo giorno cos'ha subìto per noi Gesù, nostro Signore e nostro Dio, nella sua umanità.
Egli si privò (volle privarsi) degli attributi della divinità che pur possedeva. E così «noi abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato» (Eb 4,14-15 ). «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché si adempisse...» (2 Cor 5,21).
Cristo è vittima del nostro peccato da cui ci ha redenti a caro prezzo! Ma non si è "fatto peccato", se ne è addossato le conseguenze, ha condiviso la nostra sorte di peccatori: cioè il castigo, compiendo l'espiazione, che è Redenzione, al nostro posto! L'abisso di amore che ci salva e ci trasforma. L'Unico necessario...


La Passione del Signore descritta da un medico

Alcuni anni fa un dottore francese, Barbet, si trovava in Vaticano insieme con un suo amico, il dottor Pasteau. Nel circolo di ascoltatori c’era anche il cardinal Pacelli (futuro Pio XII). Pasteau raccontava che, in seguito alle ricerche del dottor Barbet, si poteva ormai essere certi che la morte di Gesù in croce era avvenuta per contrazione tetanica di tutti i muscoli e per asfissia.

Il cardinal Pacelli impallidì. Poi mormorò piano:- Noi non ne sapevamo nulla; nessuno ce ne aveva fatto parola.

In seguito a quella osservazione Barbet stese per iscritto una allucinante ricostruzione, dal punto di vista medico, della passione di Gesù. Premise un’avvertenza:
«Io sono soprattutto un chirurgo; ho insegnato a lungo. Per 13 anni sono vissuto in compagnia di cadaveri; durante la mia carriera ho studiato a fondo l’anatomia. Posso dunque scrivere senza presunzione ».

«Gesù entrato in agonia nell’orto del Getsemani – scrive l’evangelista Luca – pregava più intensamente. E diede in un sudore come di gocce di sangue che cadevano fino a terra ». Il solo evangelista che riporta il fatto è un medico, Luca. E lo fa con la precisione di un clinico. Il sudar sangue, o ematoidròsi, è un fenomeno rarissimo. Si produce in condizioni eccezionali: a provocarlo ci vuole una spossatezza fisica, accompagnata da una scossa morale violenta, causata da una profonda emozione, da una grande paura. Il terrore, lo spavento, l’angoscia terribile di sentirsi carico di tutti i peccati degli uomini devono aver schiac­ciato Gesù.
Questa tensione estrema produce la rottura delle finis­sime vene capillari che stanno sotto le ghiandole sudori­pare… Il sangue si mescola al sudore e si raccoglie sulla pelle; poi cola per tutto il corpo fino a terra.

Conosciamo la farsa di processo imbastito dal Sine­drio ebraico, l’invio di Gesù a Pilato e il ballottaggio della vittima fra il procuratore romano ed Erode. Pilato cede e ordina la flagellazione di Gesù. I soldati spogliano Gesù e lo legano per i polsi a una colonna dell’atrio. La flagel­lazione si effettua con delle strisce di cuoio multiplo su cui sono fissate due palle di piombo o degli ossicini. Le tracce sulla Sindone di Torino sono innumerevoli; la maggior parte delle sferzate è sulle spalle, sulla schiena, sulla re­gione lombare e anche sul petto.

I carnefici devono essere stati due, uno da ciascun lato, di ineguale corporatura. Colpiscono a staffilate la pelle, già alterata da milioni di microscopiche emorragie del sudor di sangue. La pelle si lacera e si spacca; il sangue zampilla. A ogni colpo il corpo di Gesù trasale in un sopras­salto di dolore. Le forze gli vengono meno: un sudor freddo gli imperla la fronte, la testa gli gira in una verti­gine di nausea, brividi gli corrono lungo la schiena. Se non fosse legato molto in alto per i polsi, crollerebbe in una pozza di sangue.

Poi lo scherno dell’incoronazione. Con lunghe spine, più dure di quelle dell’acacia, gli aguzzini intrecciano una specie di casco e glielo applicano sul capo.
Le spine penetrano nel cuoio capelluto e lo fanno san­guinare (i chirurghi sanno quanto sanguina il cuoio ca­pelluto).

Dalla Sindone si rileva che un forte colpo di bastone dato obliquamente, lasciò sulla guancia destra di Gesù una orribile piaga contusa; il naso è deformato da una frattura dell’ala cartilaginea.
Pilato, dopo aver mostrato quello straccio d’uomo alla folla inferocita, glielo consegna per la crocifissione.

Caricano sulle spalle di Gesù il grosso braccio orizzon­tale della croce; pesa una cinquantina di chili. Il palo verti­cale è già piantato sul Calvario. Gesù cammina a piedi scalzi per le strade dal fondo irregolare cosparso di cottoli. I soldati lo tirano con le corde. Il percorso, fortunatamente, non è molto lungo, circa 600 metri. Gesù a fatica mette un piede dopo l’altro; spesso cade sulle ginocchia.
E sempre quella trave sulla spalla. Ma la spalla di Gesù è coperta di piaghe. Quando cade a terra la trave gli sfugge e gli scortica il dorso.

Sul Calvario ha inizio la crocifissione. I carnefici spo­gliano il condannato; ma la sua tunica è incollata alle piaghe e il toglierla è semplicemente atroce. Non avete mai staccato la garza di medicazione da una larga piaga contusa? Non avete sofferto voi stessi questa prova che richiede talvolta l’anestesia generale? Potete allora rendervi conto di che si tratta.

Ogni filo di stoffa aderisce al tessuto della carne viva; a levare la tunica, si lacerano le terminazioni nervose messe allo scoperto nelle piaghe. I carnefici dànno uno strappo violento. Come mai quel dolore atroce non provoca una sincope?

Il sangue riprende a scorrere; Gesù viene steso sul dorso. Le sue piaghe s’incrostano di polvere e di ghiaietta. Lo distendono sul braccio orizzontale della croce. Gli aguzzini prendono le misure. Un giro di succhiello nel legno per facilitare la penetrazione dei chiodi e l’orribile supplizio ha inizio. Il carnefice prende un chiodo (un lungo chiodo appuntito e quadrato), lo appoggia sul polso di Gesù; con un colpo netto di martello glielo pianta e lo ribatte saldamente sul legno.

Gesù deve avere spaventosamente contratto il viso. Nello stesso istante il suo pollice, con un movimento vio­lento, si è messo in opposizione nel palmo della mano: il nervo mediano è stato leso. Si può immaginare ciò che Gesù deve aver provato: un dolore lancinante, acutissimo che si è diffuso nelle sue dita, è zampillato, come una lingua di fuoco, nella spalla, gli ha folgorato il cervello il dolore più insopportabile che un uomo possa provare, quel­lo dato dalla ferita dei grossi tronchi nervosi. Di solito provoca una sincope e fa perdere la conoscenza. In Gesù no. Almeno il nervo fosse stato tagliato netto! Invece (lo si constata spesso sperimentalmente) il nervo è stato di­strutto solo in parte: la lesione del tronco nervoso rimane in contatto col chiodo: quando il corpo di Gesù sarà sospeso sulla croce, il nervo si tenderà fortemente come una corda di violino tesa sul ponticello. A ogni scossa, a ogni movimento, vibrerà risvegliando il dolore straziante. Un supplizio che durerà tre ore.

Anche per l’altro braccio si ripetono gli stessi gesti, gli stessi dolori.
Il carnefice e il suo aiutante impugnano le estremità della trave; sollevano Gesù mettendolo prima seduto e poi in piedi; quindi facendolo camminare all’indietro, lo addos­sano al palo verticale. Poi rapidamente incastrano il brac­cio orizzontale della croce sul palo verticale.

Le spalle di Gesù hanno strisciato dolorosamente sul legno ruvido. Le punte taglienti della grande corona di spine hanno lacerato il cranio. La povera testa di Gesù è inclinata in avanti, poiché lo spessore del casco di spine le impedisce di riposare sul legno. Ogni volta che Gesù sol­leva la testa, riprendono le fitte acutissime.

Gli inchiodano i piedi.

È mezzogiorno. Gesù ha sete. Non ha bevuto nulla né mangiato dalla sera precedente. I lineamenti sono tirati, il volto è una maschera di sangue. La bocca è semiaperta e il labbro inferiore già comincia a pendere. La gola è secca e gli brucia, ma Gesù non può deglutire. Ha sete. Un soldato gli tende, sulla punta di una canna, una spugna imbevuta di una bevanda acidula in uso tra i militari.

Ma questo non è che l’inizio di una tortura atroce. Uno strano fenomeno si produce nel corpo di Gesù. I muscoli delle braccia si irrigidiscono in una contrazione che va accentuandosi: i deltoidi, i bicipiti sono tesi e rilevati, le dita si incurvano. Si tratta di crampi. Alle cosce e alle gambe gli stessi mostruosi rilievi rigidi; le dita dei piedi si incurvano. Si direbbe un ferito colpito da tetano, in preda a quelle orribili crisi che non si possono dimenti­care. È ciò che i medici chiamano tetanìa, quando i crampi si generalizzano: i muscoli dell’addome si irrigidiscono in onde immobili; poi quelli intercostali, quelli del collo e quelli respiratori. Il respiro si è fatto a poco a poco più
corto. L’aria entra con un sibilo ma non riesce quasi più a uscire. Gesù respira con l’apice dei polmoni. Ila sete di aria: come un asmatico in piena crisi, il suo volto pallido a poco a poco diventa rosso, poi trascolora nel violetto purpureo e infine nel cianotico.

Gesù, colpito da asfissia, soffoca. I polmoni, gonfi d’arìa non possono più svuotarsi. La fronte è imperlata di sudore, gli occhi gli escono fuori dall’orbita. Che dolori atroci devono aver martellato il suo cranio!

Ma cosa avviene? Lentamente, con uno sforzo sovru­mano, Gesù ha preso un punto di appoggio sul chiodo dei piedi. Facendosi forza, a piccoli colpi, si tira su, allegge­rendo la trazione delle braccia. I muscoli del torace si distendono. La respirazione diventa più ampia e profonda, i polmoni si svuotano e il viso riprende il pallore primitivo.

Perché tutto questo sforzo? Perché Gesù vuole par­lare: « Padre, perdona loro: non sanno quello che fanno ». Dopo un istante il corpo ricomincia ad afflosciarsi e l’asfissia riprende. Sono state tramandate sette frasi di Gesù dette in croce: ogni volta che vuol parlare, Gesù dovrà sollevarsi tenendosi ritto sui chiodi dei piedi… Inimma­ginabile!

Uno sciame di mosche (grosse mosche verdi e blu come se ne vedono nei mattatoi e nei carnai), ronza attorno al suo corpo; gli si accaniscono sul viso, ma egli non puo scacciarle. Fortunatamente, dopo un po’, il cielo si oscura, il sole si nasconde: d’un tratto la temperatura si abbassa. Fra poco saranno le tre del pomeriggio. Gesù lotta sempre; di quando in quando si risolleva per respirare. È l’asfissia periodica dell’infelice che viene strozzato e a cui si lascia riprendere fiato per soffocarlo più volte. Una tor­tura che dura tre ore.

Tutti i suoi dolori, la sete, i crampi, l’asfissia, le vibra­zioni dei nervi mediani, non gli hanno strappato un lamento. Ma il Padre (ed é l’ultima prova) sembra averlo abbandonato: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abban­donato?».

Ai piedi della croce stava la madre di Gesù. Potete immaginare lo strazio di quella donna?

Gesù dà un grido: « È finito (compiuto) ».
E a gran voce dice ancora: «Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito».
E muore (lanciando un alto grido).
[Fonte]

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Venerdì Santo dell'Europa e di tutto l'Occidente cristiano:

In Belgio, un non Paese che in certe aree somiglia più a Raqqa che ad una nazione europea, si moltiplicano le segnalazioni di festeggiamenti da parte di immigrati islamici di seconda e terza generazione nelle scuole. Del resto, sono i fratelli minori di Salah Abdeslam e degli altri kamikaze islamici di Bruxelles e Parigi. Non c’è da meravigliarsi.

http://voxnews.info/2016/03/24/strage-bruxelles-ondata-festeggiamenti-islamici-nelle-scuole-del-belgio/

bernardino ha detto...

Se da Bergoglio, all'ultimo prete che stà su questa terra, leggesse questa spiegazione (che ripetiamo è di un medico di lungo corso ecc.) o diventerebbe un vero Santo e capirebbe il Sacrificio della S.Messa, oppure capirebbe che oggi in questa chiesa dovrebbe lasciare e fare un'altra missione di carità, in quanto il sacerdozio non è la sua missione.
L'omelia di ieri di un vero sacerdote che ho ascoltato durante la Messa in Cena Domini, è stata tutta impostata sulla S.Eucarestia, sul Sacerdozio che Cristo ha trasmesso ai Suoi Dodici l'una complementare dell'altra. Diceva il Sacerdote che non esiste Messa senza sacerdozio e non esiste Eucarestia senza Sacerdozio; questi sono i grandi doni che Gesù ci ha dato prima della Sua Passione-morte e resurrezione, per la salvezza dell'uomo, per mezzo della S.Messa. Per questo la S.Messa, è il più grande mistero che Gesù ci ha lasciato - Eucarestia e Sacerdozio.
Poi è venuto alla lavanda, ed ha spiegato: poi Gesù disse ai Suoi dopo aver lavato i piedi, ""fate tra di voi come Io ho fatto ora con Voi, siate caritatevoli l'un con l'altro - significato Amore e Carità.
Solo se la gerarchia attuale facesse questo, farebbe capire che crede davvero nel Mistero di Cristo - ma fa tutto il contrario - purtroppo se non si conosce a fondo la Passione ed il vero sacrificio di Cristo, si trasmette solo una ipocrita bugia e falsamente si manda allo sbando il Suo Gregge, come stà succedendo attualmente.
Speriamo che Dio ci aiuti ad uscire da questa apostasia asfissiante della santa Chiesa e ci doni veri Pastori che rileggano tutto il Vangelo alla luce della Tradizione Cristiana e non più materialista.

Anonimo ha detto...

Ogni giorno decine di esseri umani subiscono trattamenti come questo

Anonimo ha detto...

25 marzo 2016: due eventi prodigiosi in un'unica data, Annunciazione e Passione e Morte di Gesù Cristo. Riporto parte dello scritto di Michele Loconsole, studioso delle reliquie della Passione di Gesù, apparso sulla "nuova bussola quotidiana".
"Quando il 25 marzo, festa dell’Annunciazione (o del concepimento di Gesù), coincide con il Venerdì Santo (memoria mobile della morte di Gesù) le Sacre Spine tratte dalla Corona di Cristo mostrano, e solo per quel giorno, una prodigiosa trasformazione fisica, come è stato documentato da numerosi atti notarili negli ultimi quattro secoli e, più recentemente, anche da fotografie e filmati. Alcune di esse rinverdiscono (l’aculeo sembra come ringiovanire o rinvigorirsi), altre prendono a fioreggiare (appaiono gemmazioni o funghi lattiginosi), altre ancora, infine, rosseggiano (le macchioline di sangue raggrumate, ove sono presenti sullo stelo legnoso, prendono a ravvivarsi di un rosso intenso).
Non mancano casi in cui i fenomeni prodigiosi si manifestano nella duplice o nella triplice forma, come per le Sacre Spine di Andria (Bari), di Montone (Perugia) e di Napoli (Monastero delle Carmelitane Scalze ai Ponti Rossi). La concomitanza liturgica, rarissima, accade due o tre volte ogni cento anni. Nel secolo scorso è accaduto nel marzo del 1910, del 1921 e del 1932. Nel nostro secolo soltanto nel 2005 e nel 2016. In quello successivo, nel 2157 e nel 2168. La motivazione sembra chiara: è la coincidenza liturgica della memoria dell’Incarnazione di Cristo (prima Creazione) con la sua morte (che apre alla seconda Creazione o Risurrezione)".






Anacleto ha detto...

Queste atrocità non sono una "punizione di Dio", perché Dio non è vendicativo, né è un dio dell'Olimpo, che ragiona in termini umani.
Dio non gradisce gli olocausti, ma un cuore contrito ed umiliato (cfr. l'ultima parte del salmo 50, Miserere). L'ira di Dio è cosa totalmente altra dall'ira umana.
Queste tremende sofferenze sono semplicemente la conseguenza del peccato originale e dei peccati di tutti gli uomini, che Gesù ha preso su di sé fino alla morte. Con queste ha tolto ogni potere a Satana - che credeva Gesù un uomo "divinizzato" e non Dio stesso - e, dopo essere disceso agli inferi ed averli - per usare un'immagine di Hans Urs von Balthasar - "scaricati" laggiù, è risorto sfondando le porte degli inferi, che non hanno potuto prevalere. È su questa Fede che si fonda la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica.

mic ha detto...

Con queste ha tolto ogni potere a Satana - che credeva Gesù un uomo "divinizzato" e non Dio stesso

E questo chi lo dice? I demoni che Gesù scacciava lo riconoscevano, altro che! e dunque perché doveva non riconoscerlo satana?
E' chiaro che Gesù è stato tentato nella sua umanità perché ha voluto sottoporsi a tutto ciò che la mette a dura prova anche attraverso le tentazioni, il cui nocciolo mette in luce la triplice concupiscenza e sostanzialmente è la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza. Il che deve indurci a verificare quale posto ha Dio nella nostra vita.

irina ha detto...

L'agonia di Gesù comincia nel Getsemani. Nel Getsemani dunque Egli si è già caricato delle conseguenze del nostro peccato, condiviso il peccato può andar bene se lo si intende come un genitore può condividere un misfatto del figlio. Il figlio ha rubato, ucciso, il genitore non solo ne condivide la vergogna, lo scontare la pena,ma si fa carico della pazzia del figlio, delle debolezze,della corruzione del figlio cercando di trovarne le cause, i perchè, i per come, i per chi. In questo caso il genitore condivide le conseguenze e le cause e tutto quel mondo di peccato che ruota intorno al peccato del figlio.Da Luca il medico sappiamo che il nostro peccato aveva condotto già Gesù all'agonia nell'orto del Getsemani.
Continuo poi.

Anonimo ha detto...

Cosa dici tu mic! Come potevano i demoni conoscere la profonda essenza del Cristo? Non facciamo supposizioni senza costrutto

mic ha detto...

Cosa dici tu mic! Come potevano i demoni conoscere la profonda essenza del Cristo? Non facciamo supposizioni senza costrutto

Ho semplicemente replicato ad un'affermazione che satana riconoscesse Gesù come uomo "divinizzato" e non come Dio...
Invece i demoni che lui scacciava lo riconoscevano, eccome!
Cito Luca 8,28: Appena vide Gesù, lanciò un grido, si inginocchiò davanti a lui e disse a gran voce: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi». E Mt 8, 29: Ed ecco si misero a gridare: «Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci?».
Ovvio che chi parlava non erano gli indemoniati ma chi li possedeva...

Ovvio che riconoscerlo come Figlio di Dio era riconoscerne la divinità e certamente non il 'conoscere' in senso biblico, che è di chi gli appartiene!

irina ha detto...

Continuazione 14:45

Mi preme portare avanti il confronto tra la condivisione del padre con il peccato del figlio, ladro o assassino o altro, e Gesù che si carica dei nostri peccati. Molti genitori non hanno retto alla catastrofe del figlio e sono morti, di crepacuore. Altri si sono ammalati gravemente per poi morire, qui mi torna alla mente la tragica figura della madre di Eluana, lacerata tra la figlia e quel marito, sempre silenziosa nell'ombra. Persone quindi che si fanno carico, che condividono i peccati, le mancanze, le tragedie di chi hanno intorno. Non sono loro ad aver peccato, a mancare in qualche cosa (almeno apparentemente), ad aver subito una catastrofe ma ne condividono il peso ed il peso li schiaccia. Nei casi qui accennati si tratta di genitori, uomini e donne già consumati dal vivere normale. Gesù era nel pieno vigore della sua età adulta, uomo e Dio,eppure già nel Getsemani, quando accetta di bere il calice che il Padre gli porge, il peso è tale che suda sangue, entra in agonia. Quello che avviene dopo è, a mio parere,un allargarsi manifesto dei cerchi originati dal peso contenuto in quel calice.E il fatto che solo San Luca ci dia questo particolare ci riporta a diversi articoli recenti sulla medicina contemporanea. Perchè è importantissimo questo particolare, a mio avviso, perchè San Luca come medico ha visto la connessione tra male morale e sconvolgimento fisico,in un fisico forte, di un uomo e Dio, eppure già agonizzate prima che la tragedia vera e propria prenda inizio.Questo ci riporta alla medicina contemporanea che recentemente abbiamo definita tecnologica e che questa mattina nel libro di Emanuele
Samek Lodovici, Metamorfosi della gnosi(quadri della dissoluzione contemporanea), Ares, a pag 170 "... davanti a noi non c'è altro che una scienza corrotta dalla gnosi, o una gnosi che si paluda in vesti scientifiche." Il discorso era incentrato sul femminismo ma riporto la citazione per dare un cenno delle diverse confluenze che troviamo nella scienza e che nulla possono con la chiara osservazione di San Luca, medico.

Anonimo ha detto...

Hagios o Theos - Sanctus deus
Hagios Ischyros - Sanctus fortis
Hagios Athanatos eleison hemas - Sanctus immortalis, miserere nobis

Rr ha detto...

Scola lava i piedi a sei- donne-sei, Bagnasco solo ad una, ma comunque lava, molti altri pure, qui in Italia e non dubito nel mondo.
Quando BXVI promulgo' il Motu proprio Summorum Pontificum, ci manco' poco che lo linciassero. Ora il VdR dice che si "possono" lavare i piedi anche ad altri appartenenti al "Popolo di Dio" e tutti a lavare i piedi alle donne. Cos'è un modo per prendere due piccioni con una fava, fare i leccac...o del VdR e far capire xhe "ci piacciono le donne"?
Mic, puoi anche non pubblicare, non è un commento da Venerdi Santo, ma non ce la facevo più a tenermelo dentro.
Ma sono proprio tutti dei Don Abbondio senza palle! Il celibato e la castita non significano tagliarsele !
Rr

mic ha detto...

Anche quanto dirò di seguito non è da Venerdì Santo. Ma purtroppo siamo nel Venerdì Santo della Chiesa. Poi cercherò di conservare il silenzio il più possibile.
Ho visto una foto di Scola che baciava anche lui i piedi. Non mi pare che nella lavanda del Signore fosse compreso il bacio che, se non sbaglio, è stato introdotto da Bergoglio in quell'infausto primo Giovedì Santo e che, devo dire, a me fa un po' senso (non per fare la moralista, ma per quel minimo di riserbo sacerdotale)...

irina ha detto...

Tutte le omelie, la via Crucis, le preghiere, tutto condito con la misericordia.
Alla fine con quale dignità ci appelliamo sempre alla misericordia di Dio?
E' vero cadiamo cento volte al giorno, ma non possiamo neanche scientemente approfittarne. Smidollati noi e chi ad ogni pie' sospinto lo suggerisce.

Anonimo ha detto...

e che, devo dire, a me fa un po' senso (non per fare la moralista, ma per quel minimo di riserbo sacerdotale).
In molte culture (come proprio quelle orientali) è un atto di intimità estrema. Ed anche per molta gente, è un comportamento che ha piena collocazione in camera da letto.

Anonimo ha detto...

La Passione di Nostro Signore continua ancora con il Vescovo di Roma che invece di predicare la strada in salita e la porta stretta coonesta chi passa sotto la porta larga abbracciando il peccato.

Ma perchè il Papa non dice una parola (salvo le frasi anni 70' contro i fabbricati di armi, le industrie che avvelenano la terra, i ricchi che rendono più poveri i derelitti etc) di difesa della retta dottrina?

mic ha detto...

Ecclesiae tuae, quaesumus, Domine, preces placatus admitte: ut, destructis adversitatibus et erroribus universis, secura tibi serviat libertate. Per Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Daniele ha detto...

ANNO DEL GRAN PERDONO
per grazia di Dio e, come già detto, questo Venerdì Santo, sarà una "grazia speciale"! si commemorano nello stesso giorno due grandi misteri della nostra redenzione, quando il Verbo di Dio è sceso dal cielo e si è incarnato nel seno verginale di Maria Santissima, la donazione di lei ed il sublime e più grande atto d'amore di nostro Signore: morire per amore al Padre e per amore nostro, e così saldare il debito e con la sua morte aprirci le porte del Cielo; per questo motivo dall'antichità è chiamato "giorno del gran perdono"!
questo succede ogni 141 anni. Dio nostro Signore che è la bontà stessa, per mezzo della sua Chiesa, tesoriera delle sue grazie, concede in questo giorno l’Indulgenza plenaria di tutti i peccati! Per ottenerla allle solite condizioni: Confessione; Comunione; Preghiera secondo le intenzioni del Papa.(Credo, Pater Ave e Gloria) Aggiungendo, a scelta, una delle seguenti opere di carità: Recita comunitaria del Santo Rosario, anche in casa, oppure: Il pio esercizio della Via Crucis davanti alle quattordici stazioni, in Chiesa; oppure: Visita al Santissimo Sacramento e Adorazione per almeno mezz’ora, in Chiesa; oppure: Lettura della Sacra Scrittura a modo di lettura spirituale, per almeno mezz’ora, in casa.
Dobbiamo fare una visita ad una chiesa che sia dedicata alla Vergine Santissima, già che da Lei venne il Cristo nell'incarnazione e dalla croce Cristo ce la consegnò come Madre.

Rendiamo grazie a Dio per questi doni e approfittiamo in questo giorno per ottenere questa Indulgenza ed il perdono dei nostri peccati visto che la prossima volta sarà nell'anno 2157 e a nessuno di noi sarà concesso di vederlo. Sia Gloria a Dio!

Miserere mei, Deus.... ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=36Y_ztEW1NE

Josh ha detto...

ieri sera giovedì ho partecipato a una Coena Domini, forse davvero una delle poche, in cui è sì avvenuta la lavanda dei piedi, ma:
_a 12 uomini, di cui 10 sacerdoti e 2 soli non sacerdoti ma connessi alle attività di chiesa;
_senza bacio, ma mantenendo l'atto simbolico e sobrio;
_la lavanda non era all'interno dell'offertorio, per non desacralizzare l'Eucarestia, e così è stato chiaramente spiegato;
_tutta l'omelia verteva su istituzione di Eucarestia e del Sacerdozio ordinato e solo alla luce della missione di quest'ultimo è stata giustificata e inquadrata la lavanda dei piedi

ho partecipato solo perchè sapevo da prima che sarebbe andata così e non diversamente
non chiedetemi dove, se no mandano il commissario anche lì, stile FFI
non era un Vetus Ordo o un Summorum

Anonimo ha detto...

Preghiera (Credo, Pater Ave e Gloria) secondo le intenzioni dei Papi.Cioè:
ESALTAZIONE DELLA SANTA MADRE CHIESA; ESTIRPAZIONE DELL'ERESIA e CONCORDIA TRA I GOVERNANTI Cristiani.

Anonimo ha detto...

Oggi si celebra l'Unica Messa

Luisa ha detto...

Desidero segnalarvi questo articolo di Magdi Cristiano Allam che sottoscrivo in toto nella sua drammatica e realistica lucidità:

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/perch-loccidente-schiavo-dellislamicamente-corretto-1239467.html

Più i terroristi islamici uccidono in mome di Allah e più spuntano le buone anime pronte a difendere l`islam che sarebbe solo pace e amore, più i terorristi musulmani seminano l`orrore e il terrore e più i musulmani prendono la parola, sono presenti con arroganza sicuri di aver l`appoggio dell`intelligentsia di sinistra, di chi cerca il loro voto, della chiesa , non hanno nemmeno più bisogno di difendere la loro religione ci pensano i loro difensori a prescindere che probabilmente non hanno mai aperto il Corano ma sanno ripetere slogan menzogneri.

Rr ha detto...

Mic,
ci aono su FB filmati di Paolo VI-Paolo VI, non S.Pio X - che fa la lavanda. In nessuno si vedono baci, ma semplicemente un po' d'acqua versata e subito il piede asciugato.
Sul significato erotico dei baci ai piedi in molte, se non forse tutte, le tradizoni culturali, ci sono interi volumi.
E va be' che "omnia munda mundis", ma poiché di "mundi" sembrano ne siano rimasti molto pochi, sarebbe meglio evitare donne, giovani e soprattutto baci.
Rr

irina ha detto...

In questi ultimi sessanta,settanta anni dove tutto si è voluto mettere a disposizione di tutti, perchè tutti uguali,tutti buoni e ogni distinguo è stato valutato becero pregiudizio, si è perso nei fatti ogni criterio di giudizio oggettivo. La mancanza di criterio oggettivo, cioè fondato sulla realtà dispiegata davanti ai sensi e alla capacità di comprensione umana detta anche ragione e/o bene dell' intelletto, ha fatto sì che le scelte di quasi tutti siano state ideologiche, fondate sulla pretesa uguaglianza e bontà di tutti. Questa scelta universale senza criterio si è poi riversata in ogni ambito dello spirito, della cultura, della politica, della economia. I risultati sono quella bontà di facciata senza ragion d'essere che chiamiamo buonismo o politicamente corretto,quell'apparenza che ha svuotato l'arte dei contenuti,quella economia che stampa moneta senza creare lavoro e benessere nella popolazione.E per venire a noi le scelte stesse degli aspiranti al sacerdozio,a mio parere, sono state conseguenti: bravi ragazzi.Bravi ragazzi che sono stati nutriti con brioches ed omogeneizzati senza pretendere da loro nè forma rigorosa, nè contenuto di sostanza, senza mai diventare soldati di Cristo nè suoi imitatori.Questa mancanza assoluta o quasi di vigore la troviamo ormai ai più alti gradi della gerarchia che non ha retto, è passata al nemico senza neanche accorgersi forse che era tale o perchè forse vi ha scorto qualcosa di sostanza che non sapeva neanche esistesse in casa sua. Quando vediamo vescovi, cardinali e ancora, non solo culturalmente impreparati, ma anche incapaci di porsi con Cristo davanti al mondo con quella dignità regale di soldato e maestro che solo la Verità dona, allora è facile comprendere che loro per primi sono e si sono lasciati ingannare e continuano a volersi ingannare perchè adulati dal mondo.Questa è anche la passione di Cristo che continua con pochi sollievi e delicati conforti che non verranno mai meno.

Anacleto ha detto...

Sulla consapevolezza o meno di Satana riguardo alla natura di Gesù.

Dall'omelia di San Girolamo al Vangelo secondo Matteo (1, 18-21) per la Festa di San Giuseppe.

Quare non de simplici virgini, sed de desponsata concipitur? Primum, ut per generationem Joseph, origo Mariæ monstraretur; secundo, ne lapidaretur a Judæis ut adultera: tertio, ut in Ægyptum fugiens haberet solatium.
Martyr Ignatius etiam quarta addidit causam, cur a desponsata conceptus sit: Ut partus, inquiens, ejus celaretur a diabolo, dum eum putat non de virgine, sed de uxore generatum.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che i riti ad amplificazione mediatica della chiesa bergogliana di questi giorni siano stati una gigantesca celebrazione dei dogmi del Mondo e dei suoi Signori. Un'altra religione rispetto a quella di prima.
Miles

Anonimo ha detto...


L'erotismo del "bacio al piede" pero' e' sempre stato considerato (giustamente) come una cosa da depravati. Mi ricordo le foto di quelle donne cinesi o giapponesi che erano
costrette sin da piccole a portare calzature apposite, che non lasciavano crescere normalmente i piedi in modo che potessero poi avere piedini graziosi da bambole, per la gioia di libertini e corrotti di ogni tipo. Che orrore. Nel caso del "bacio al piede" introdotto da questo Papa l'erotismo comunque non c'entra niente, e' ovvio. Siccome sino ai tempi di Pio IX c'era ancora il rito arcaico del bacio di omaggio (in udienza) alla pantofola papale, questo Papa, per eccesso di umilta' nei confronti dell'Umanita', che per lui e' "il povero", l'emigrante, il rivoluzionario, vuol far vedere che ora il Papa si umilia lui a render omaggio? Dio solo lo sa, perche' ha introdotto questa variazione. Forse non lo sa bene nemmeno lui, Papa Bergoglio cioe'.

Aloisius ha detto...

Sulla lavanda dei piedi 'allargata' la questione è molto semplice:
Gesù non ha baciaTo i piedi agli apostoli, non ha lavato e baciato i piedi né a donne ne' a tutti i poveri e i carcerati della città.

Pertanto l'iniziativa di Bergoglio è del tutto personale, rappresenta una deviazione ispirata a principi umani e modernisti di democrazia, parità tra i sessi, ecc..che nulla hanno a che vedere con il Vangelo, ma che tanto piacciono ai nemici della Chiesa e ai finti cattolici.

Il motivo?
Un piccolo passo, di valore simbolico, al sacerdozio delle donne, che probabilmente Bergoglio desidera perché fa troppo fico sulla gente, cone le 'quote rosa'anche nella Chiesa.

Dal punto di vista simbolico il bacio dei piedi non ha nulla a che vedere, anzi è anzi contro l'amore evangelico, il servizio e l'umiltà che Gesù ci ha insegnato:
è un gesto di sottomissione e/o adorazione che Gesù non ha affatto avuto nei confronti degli apostoli...Ci mancava pure!

È poi pacifico che i piedi delle donne hanno un potenziale erotico per molti uomini, si chiama feticismo, viene da feticcio, cioè 'idolo' e chi ha questa deviazione erotica adora i piedi femminili (foot fetish) e, con risvolti masochistici, la donna.
Una idolatria erotica.

Ne consegue che la cerimonia modernista inventata da Bergoglio può suscitare e stimolare anche pensieri e sensazioni molto, molto impure nei Sacerdoti e nei fedeli che assistono.

Di fronte alle sofferenze fisiche di Gesù descritte così bene nell'articolo, creare una nuova cerimonia di Giovedi Santo con questo serpentello che si può insinuare nei momenti piu' sacri della vita cristiana mi sembra, senza esagerare, blasfemo.

Un altra chicca delle riforme bergogliane, pace e bene.

Anonimo ha detto...

perchè BXVI tace? consenziente....? chi tace...

Luís Luiz ha detto...

perchè BXVI tace? consenziente....? chi tace...
Tutta la vita del Papa Benedetto XVI è una dimostrazione della sua energica opposizione al bergoglismo, alla putrefazione della Fede.
La domanda dunque è pertinente:
Perchè tace?
Credo che una sola risposta s'impone.

Anonimo ha detto...

Pare che la celebrata preghiera finale letta iersera dal vdr parli di violenti 'appartenenti ad una certa religione' evidentemente dire Islam non paga, Regensburg docet......attendiamo con ansia la Relatio post-sinodale, poi vedremo se.......in caso, non penso proprio che BXVI tacerà, il sacerdozio femminile viene sussurrato troppo dal lato Reno del Tevere, per essere solo un fiato, intanto Cantalamessamale rimesta il polentone su Lutero, e che......diamine, anche a Pasqua 'sto scomunicato deve saltare fuori e che vada ad Erfurt e si chiuda a chiave nella sua cella, per sempre. Buona Pasqua a tutti. Anonymous.

PetrusLXXVII ha detto...

Signor Anacleto..
Dalla sua citazione riesce a comprendere che San Girolamo - a sua volta citando Ignazio - presuppone che la natura divina di Cristo fosse nota a Satana, dato che proprio in virtù di tale conoscenza la nascita di Nostro Signore gli sarebbe stata oscurata dalla Maternità Verginale?! Lei dunque cita un brano che la smentisce proprio in ciò che vuol dimostrare!

Michele Mirabella ha detto...

Petrus LXXVII: chapeau, caro amico, chapeau.