Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 24 marzo 2016

Le apprensioni dei cattolici alla vigilia dell’Esortazione post-sinodale

Un articolo di Roberto De Mattei, da Corrispondenza Romana.

In questa Settimana Santa del 2016 i sentimenti di dolore per la Passione di Cristo che si rinnova si confondono con quelli di grave apprensione per la dolorosa situazione in cui versa la Chiesa. Le maggiori preoccupazioni riguardano la prossima esortazione apostolica post-sinodale che Papa Francesco ha firmato il 19 marzo, ma che sarà pubblicata solo dopo la Santa Pasqua.

Secondo il vaticanista Luigi Accattoli, «le indiscrezioni prevedono un testo senza affermazioni clamorose, dottrinali o giuridiche, ma con molte scelte pratiche innovative per quanto riguarda la preparazione al matrimonio e le coppie in situazione irregolare: non solo i divorziati risposati ma anche le coppie di fatto, quelle composte da un credente e da un non credente, quelle che sono sposate soli civilmente» (Corriere della Sera, 20 marzo 2016) .

Quali saranno queste “pratiche innovative”? La parola chiave del documento è «integrazione». Coloro che si trovano in una situazione irregolare saranno “integrati” nella comunità: potranno divenire catechisti, animatori liturgici, padrini di battesimo o di cresima, testimoni di nozze e così via. Tutte attività che la prassi tradizionale della Chiesa fino ad oggi loro interdice a causa della situazione di pubblici peccatori.

Invece, scrive Alberto Melloni su La Repubblica del 19 marzo, «sulla comunione dei divorziati risposati non si aspettano novità. Perché il problema è legittimare una prassi (…), non fondarla teologicamente». Il documento non prevederebbe una «regola generale» di accesso all’Eucarestia, ma lascerebbe che siano i confessori e i singoli vescovi a permettere, «caso per caso», la ammissione ai sacramenti. La novità, spiega ancora Melloni, è affidata non alle parole, ma ai fatti, «chiamando a responsabilità i vescovi a cui restituisce poteri effettivi, segnando, come ha detto il cardinale Kasper, una vera e propria “rivoluzione”».

Immaginiamo ora che qualcuno dicesse: la morale esiste, ma comportiamoci come se non esistesse. Essendo la morale la norma della condotta umana, sarebbe un invito ad una società senza regole: un vero e proprio Far-West morale, in cui tutto è permesso, purché non lo si teorizzi. Gesù ha detto: «chi mi ama osserva i miei comandamenti» (Gv 14, 21). In questo caso, in nome di un falso amore misericordioso, si trasgredirebbero i comandamenti di Dio e ci sì farebbe beffa di lui. Eppure è proprio questo lo scenario di “legittimazione della prassi” auspicato da Melloni.

Se le indiscrezioni sono veritiere, chi si trova in una situazione di peccato notoria e permanente, potrebbe assurgere al ruolo di testimone, guida ed educatore della comunità cristiana. Ciò varrebbe evidentemente non solo per i divorziati risposati, ma per i conviventi pubblici di ogni tipo, etero od omosessuali, senza discriminazioni.

Sarà possibile applicare ad un documento del genere la “ermeneutica della continuità”, intesa come il tentativo di ritenere conforme alla Tradizione ogni atto o parola delle gerarchie ecclesiastiche, qualsiasi esse siano? Perché esista continuità con il passato, non basta ribadire l’indissolubilità del matrimonio.

La continuità della dottrina si dimostra con i fatti e non con le parole. Di fronte a queste novità nella prassi, come si fa a dire che nulla cambierà? E come si fa a proporre come soluzione l’ermeneutica della continuità, già fallita per quanto riguarda i documenti del Concilio Vaticano II? Nel discorso del 14 febbraio 2013 al Clero romano Benedetto XVI, che dell’ermeneutica della continuità è stato il più autorevole promotore, ha ammesso la débâcle di questa linea di interpretazione degli eventi.

La sua rinuncia al trono pontificio è stata innanzitutto la sconfitta del tentativo di arginare la deriva religiosa e morale post-conciliare ponendosi sul piano di un puro dibattito teologico ed ermeneutico. Quando lo stesso Benedetto XVI si è spostato dal piano dell’ermeneutica a quello dei fatti, con la concessione del Motu Proprio Summorum Pontificum, ha vinto invece la sua battaglia. E il Summorum Pontificum rappresenta il punto più alto del suo pontificato.

Chi usa il metodo ermeneutico, deve accettare la possibilità di interpretazioni diverse di un medesimo testo od evento. Se si nega la pluralità delle interpretazioni, affermando che un documento o un atto papale deve essere obbligatoriamente letto in continuità con il Magistero precedente, il metodo ermeneutico è in sé stesso vanificato. La regola dell’interpretazione, inoltre, come quella di ogni atto umano, è la ricerca di ciò che è vero, non di ciò che è conveniente.

Per questo, la distinzione tra Magistero infallibile e non infallibile, che ammette la possibilità di errori da parte dei supremi Pastori della Chiesa, è l’unica che ci aiuta a comprendere l’esistenza di divergenze tra documenti magisteriali. Se tutti i documenti del Magistero dicessero le stesse cose e non potessero mai entrare in contraddizione tra di loro, le parole stesse perderebbero di significato. All’oggettività dei testi si sostituirebbe l’abilità dialettica dell’ermeneuta, capace di conciliare l’inconciliabile. Ma chi interpreterebbe l’interpretazione dell’ermeneuta? Il processo è interminabile e ogni ermeneutica è, come dice il filosofo tedesco Otto Friedrich Bollnow, un “forma aperta”, che tutto può contenere, perché il baricentro è spostato dall’oggetto conosciuto al soggetto conoscente. D’altra parte l’ermeneutica ha bisogno dell’oscurità e prospera solo nelle terre in cui non sorge il sole della chiarezza.

L’Esortazione post-sinodale non conterrà «nessuna spaccatura», annuncia Alberto Melloni. Il Papa, ben conoscendo lo stretto confine che separa l’eresia dall’ortodossia, non valica questa linea rossa, ma si colloca in una zona grigia, evitando quel passo fatale che Melloni definisce «lo strappo». Ma perché un documento sia cattivo non è necessario che sia formalmente eretico, è sufficiente che sia volutamente ambiguo e, nella sua oscurità, prossimo o inducente all’eresia. Tra verità ed errore, l’ambiguità non costituisce un tertium genus accettabile, ma una area oscura che va chiarita e definita. Un buon documento può contenere qualche passaggio equivoco, che andrà interpretato alla luce del contesto generale, ma se le zone di oscurità prevalgono su quelle di luce, il messaggio non può che essere infido e malsano.

Sono passati due anni da quando il card. Kasper avviò il dibattito sinodale e lo stesso Kasper canta oggi vittoria usando la medesima formula da lui proposta il 20 febbraio 2014: «La dottrina non cambia, la novità riguarda solo la prassi pastorale». Kasper ha davvero vinto la sua battaglia? Ci auguriamo di vivo cuore che le nostre preoccupazioni siano smentite nei prossimi giorni dal documento papale. Ma se dovessero essere confermate, ci auguriamo altrettanto vivamente che quei Pastori della Chiesa che hanno cercato, nel corso degli ultimi due anni, di sbarrare la strada alle idee del card. Kasper, esprimano ora con chiarezza il loro giudizio sull’esortazione post-sinodale.

Il testo che sarà pubblicato è un documento pastorale che non intende formulare una dottrina, ma dare indicazioni di comportamento. Se queste indicazioni non corrisponderanno alla tradizionale prassi cattolica, bisognerà dirlo con rispettosa franchezza. Oltre un milione di cattolici hanno rivolto una “Filiale Supplica” a Papa Francesco, chiedendogli una parola chiara sui gravi problemi morali oggi sul tappeto. Se questa parola chiara non verrà dall’esortazione apostolica, chiediamo di pronunciarla ai cardinali che hanno eletto il Papa e che hanno il potere di riprenderlo, di correggerlo e di ammonirlo, perché nessuno può giudicare il Papa, a meno che, come insegnavano i decretisti medievali, si allontani dalla retta via della fede ortodossa (Gratianus, Decretum, Pars I, Dist. XL, c. 6). (Roberto de Mattei)

27 commenti:

Cattolico ha detto...

Perché continuare ad affliggerci per le miserie della neochiesa conciliare. A me sembra più utile, per i rimanenti cattolici, cominciare a dire che è giunta l’ora di adempiere quello che dice l’Apocalisse.
Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.” Apocalisse 18,4-5.

Sia Lodato Gesù Cristo

Anonimo ha detto...

A proposito di apprensioni, confermato il lavaggio di piedi mussulmani, inaugurata in Vaticano nei presi dell'Elemosineria, una statua rappresentante un barbone avvolto in stracci addormentato su di una panchina, è il Cristo vagabondo. Non commento perché siamo in piena Settimana Santa, ma ne avrei.......Anonymous.

mic ha detto...

«Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.” Apocalisse 18,4-5.

Attenzione. Credo non sia inutile ricordarlo. La Parola è riferita a Babilonia. Dunque significa "Uscite da Babilonia" non dalla Chiesa... La terribile crisi attuale è nella Chiesa non della Chiesa, che è e resta pura e immacolata nel Suo Sposo, anche se la sua visibilità ci sembra quella di un falcetto di luna (per usare una immagine di Sant'Ambrogio)!

mic ha detto...

A proposito di apprensioni, confermato il lavaggio di piedi mussulmani

Vedere piccola riflessione pubblicata sopra.

Luís Luiz ha detto...

Prima dell'Apocalisse c'è ancora una uscita molto semplice: l'invalidità della rinuncia di Benedetto XVI. Ovvia, semplice, inevitabile. E pluft, spariscono le eresie, bestemmie, ambiguità e sacrilegi vaticani, come la neve di un tempo.

mic ha detto...

E pluft, spariscono le eresie, bestemmie, ambiguità e sacrilegi vaticani, come la neve di un tempo

Verrà un papa che "ripareggerà" la verità oppure non so cos'altro...

Cattolico ha detto...

Storicamente Babilonia è stata considerata come il nome in codice per Roma.

1 Pietro 5:13: "Vi saluta la Chiesa, che è in Babilonia, con voi eletta, e Marco mio figlio."

L' uscita è riferita dalla falsa Chiesa Cattolica essente sorta con il Concilio Vaticano II.

Sia Lodato Gesù Cristo




mic ha detto...

È noto che per Babilonia si intendeva Roma. Ma la Roma storica, non la corrispondente dizione di Chiesa Romana.
E, se è giusto e indispensabile prendere le distanze dalle eresie, è rischioso invitare ad "uscire" dalla Chiesa, sia pure quella contingente, senza fare i dovuti distinguo.

Luís Luiz ha detto...

Una cosa importante che mi sembra non ha ricevuto ancora la dovuta attenzione: esiste in Jorge Bergoglio un habitus di eresia. Non si tratta di un punto di dottrina o due, è un attacco metodico, sistematico, quotidiano contro la dottrina inquanto tale, formato da centinaia di piccole semi-eresie, ambiguità, ma anche da eresie formali, come la negazione della pena eterna dei peccatori morti impenitenti. In questo caso, cambia la gravità della cosa - e forse anche la sua natura.

mic ha detto...

Puro delirio di D'Alema:
"Vorrei che queste persone si sentissero a tutti gli effetti cittadini europei, – ha dichiarata l’ex premier – preferirei che potessero costruire le loro moschee come si costruiscono le chiese con il denaro pubblico, In Italia c’è l’8 per mille per la Chiesa cattolica, ma c’è un milione e mezzo di musulmani che non sono riconosciuti”.
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che su Facebook scrive: “D’Alema propone di istituire l’8 per mille a favore degli islamici, perché possano ‘costruire le MOSCHEE con DENARO PUBBLICO’. Ma questo è matto??? Per me è una follia, voi che ne dite?”.

Che c'è una logica perversa in questa follia.

Anonimo ha detto...

mic, cosa ti aspettavi da un rivoluzionario; poi riciclatosi atlantista (leggi bombardamenti mei Balcani sotto il suo governo) e perciò pur accidentalmente sul versante opposto essenzialmente sempre e cpmumque sotto la bandiera dei nemici di Cristo?
È questa la follia: rifiutare la croce, rifiutare Cristo, tifiutare la salvezza, volersi perdere.
Vaticinare costruzioni di moschee sul suolo italiano è odiare Cristo che qui ha scelto di stabilire la sede del suo vicario; volerlo fare coi soldi pubblici è una perversione coerente a quest'odio. È una sfida al Cielo che lascerá la libertá di fare ma la cui Giustzia si fará sentire proporzionalmente all'offesa ricevuta.
Marco P

Anonimo ha detto...

http://www.imolaoggi.it/2016/03/23/perche-non-colpiscono-mai-un-qualunque-palazzo-del-potere-economico/

Anonimo ha detto...

Perché non se li porta a fare un giro sul suo yacht o li ospita nei suoi mega appartamenti romani con attico e con fitto a 200 euro al mese? Pare che oggi le ginocchia del vdr andassero a meraviglia, 12 inginocchiamenti di seguito senza problemi, neanche in 3 anni di vdrato.....

Anonimo ha detto...

BERGOGLIO E WOODY ALLEN
Pur di non parlare di islamismo, cioè dell'ideologia di morte che produce terroristi e stragi in tutto il mondo, papa Bergoglio oggi ha detto: "Dietro gli attentati terroristici di Bruxelles ci sono i fabbricatori, i trafficanti di armi".
E allora all'origine della strage dell'11 settembre ci sono i fabbricanti di aeroplani? E dietro all'Isis che nel febbraio 2015 ha tagliato la testa a 23 cristiani egiziani innocenti, c'è l'industria dell'acciaio che fabbrica le lame?
Si resta basiti davanti a tanta superficialità (che serve solo a non dire la verità): IL PROBLEMA E' L'IDEOLOGIA DELL'ODIO CHE ARMA I CUORI, NON I MEZZI MATERIALI CHE SI USANO! PERCHE' SI AMMAZZA ANCHE CON LE NUDE MANI O CON LEGGI CRIMINALI E SENTENZE DI TRIBUNALI CHE CONDANNANO A MORTE ASIA BIBI SOLO PERCHE' CRISTIANA!
Se non ci fosse da piangere, perché ci sono tante vittime innocenti, mi verrebbe da dire che Bergoglio per queste baggianate s'ispira a una celebre battuta di Woody Allen: "La psicoanalisi è un mito tenuto vivo dall'industria dei divani".
Più o meno lo stesso concetto e la stessa profondità di giudizio.
Ma la tragedia è che Bergoglio non fa il comico. Fa il Papa...
(Antonio Socci)

irina ha detto...

Paul Ricoeur ha scritto diversi articoli, saggi sulla filosofia del linguaggio che sono confluiti in un testo dal titolo "Il conflitto delle interpretazioni".Ora sono certa che un documento del Magistero non debba creare conflitti interpretativi ma dare la retta chiave di lettura della vita quando la si è perduta. Non è il caso di scrivere romanzi storici su tutti i casi del mondo; sì sì no no come era valido allora lo è anche ora. Alla fine sono problemi vecchi come il mondo, chi vuole darsi alla goduria, segua le sue inclinazioni senza pretendere nè una legge pro goduria, nè una benedizione sulla goduria, goda tutte le ore di tutti i giorni di tutti gli anni della sua vita e se possibile trapassi pure godendo.Libero lui, liberi gli altri di seguire le indicazioni date da Gesù Cristo, loro Maestro.


Luìs Luiz 17:44

Riscrivo la definizione dello Zingarelli:caratteriale, di bambino o adolescente affetto da disturbi del comportamento, quali l'impulsività e l'aggressività,dovuti ad insufficiente assimilazione delle elementari norme morali.
Credo ancora che il nostro rientri più o meno in questa definizione.

Mic 18:38

Se non ricordo male le sue origini sono levantine, forse è criptoislamico. Perchè tutti coloro che hanno questi amori viscerali per altre culture, religioni, paesi non vi si trasferiscono con famiglia e cane?

RR ha detto...

D'Alema è colui che, mentre i carri armati sovietici entravano a Praga e Jan Palach ed almeno altri due studenti cechi si davano fuoco, corse ad iscriversi al PCI, che era completamente succube di Mosca. Se un diciottenne fa una scelta del genere, che aspettarsi da un ultrasessantenne ?
Inoltre dimostra la sua crassa ignoranza sulla situazione locale: a Bruxelles è pieno di moschee, costruite coi soldi dell' Arabia saudita. Ce ne sono almeno una decina solo nel famigerato quartiere di Moellenbeeck. Ed in tutti i Paesi arabi, dove si scannano da millenni gli uni con gli altri (molto più di quanto ci siamo mai scannati noi Europei), di moschee ce n'è ovviamente un fottio.
Ah, chissà perchè si ammazzano in Yemen ? No moschee là ? E chissà come mai non arrivano profughi yemeniti...
RR

RR ha detto...

Irina,
non si traferiscono nel mondo islamico, così come non si trasferivano in URSS. Sapevano benissimo che cosa fosse, e quindi restavano in Occidente. Come ora, che restano qui ad ammorbarci l'aria. E siccome hanno fatto un patto col Diavolo, ce li dobbiamo sorbire fin quando non crepano, di solito ultaottantenni o ultranovantenni.

Anonimo ha detto...

Rr, già a 10 anni teneva comizi con tanto di fazzoletto rosso attorno al collo, ci sono foto attestanti, all'epoca di Praga aveva più di 20 anni, formidabili quegli anni qualcuno in più, ma siamo lì, da altre fonti so che ce ne sono più di 20 di moschee, che Saudi Arabia stia profondendo mln. di dollari, pardon petroldollari, per la costruzione di moschee in tutta Eurabia, mi chiedo perché non se li tengano loro i cari profughi, soldi non mancano, ma neanche un po'? Sono mussulmani come loro e che diamine.....la Grecia sta per fare boom, ergo si riverseranno sulle coste prospicienti e l'eroe proud and rich commie, che farà, li accoglierà a braccia aperte, lui e l'amico suo avvolto in sciarpe di puro Kashemere? E pensare che mln. di co***oni ancora li votano per l'idea, perché fanno il bene del popolo, da deportare in massa nei laogai e lasciarli lì in paradiso, ormai Cuba si è venduta per pochi spiccioli all'uomo nero, americano per caso. Anonymous.

Anonimo ha detto...

Ma è quando si parla della strategia offensiva, della possibilità di bombardare lo Stato islamico, che Luttwak estrae dal cilindro la più pirotecnica delle proposte: "Bombardare lo Stato islamico? “No, quella è una ideologia. Si può risparmiare carburante e soldi, non andare fino in Mesopotamia. Si può bombardare Molenbeek". Insomma, per il politologo sarebbe il caso di bombardare il ghetto di Bruxelles, la tana dei terroristi islamici in Europa. "Evidentemente - riprende - questi funzionari europei che passano le giornate a regolare le dimensioni del tappo delle bottiglie non si sono accorti che si stava preparando un campo armato davanti ai loro uffici”, conclude.

http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11891978/luttwak-bombardare-molenbeek-bruxelles-isis-terrorismo-islamico.html

Silvano M. ha detto...

Dopo i 2 motu propri sul divorzio cattolico subito e gratis, cos'altro peggio potrà mai decidere?La Comunione ai divorziati? ma se annullano il matrimonio il problema non sussiste.

Anonimo ha detto...

OT: Non c'è più fondo dove arrivare! Dal Giornale: Si chiama “Legge di identità ed espressione di genere e uguaglianza sociale e di non discriminazione”. È l’ultima innovazione approvata dall’assemblea autonoma di Madrid con l’intento dichiarato di sancire per legge che il sesso genitale di una persona “non è un concetto puramente biologico, ma soprattutto psicosociale”, come ha spiegato la presidentessa Cristina Cifuentes.
Ognuno potrà, quindi, costruire la propria identità di genere senza che “sia necessario accreditare in nessun caso l’identità di genere manifestata mediante informazioni psicologica o medica”. Una deputata ha esultato: “Da oggi ci saranno bambini con vagina e bambine con il pene”.

Anonimo ha detto...

Beh, deputati senza cervello ce n'è a iosa.....sempre da Il giornale, Scola ai titoli di coda, sostituto Pizzaballa, il frate della Terra Santa. no comment.

Marisa ha detto...

Le apprensioni riguardano i (pochi) fondamentalisti, non i cattolici

mic ha detto...

Le apprensioni riguardano i fedeli.
Che poi a certi personaggi della neo-chiesa protestantizzata faccia comodo far passare gli autentici cattolici (pochi o tanti che siano) per fondamentalisti, ormai è un deja vu...

Luisa ha detto...



"Le apprensioni riguardano i (pochi) fondamentalisti, non i cattolici"

E chi sarebbero "i cattolici" secondo Marisa?

Stravolgimento e pervertimento della verità in questa chiesa della misericordia, i cattolici fedeli alla dottrina della Chiesa vengono chiamati "fondamentalisti" , chi invece calpesta la Dottrina pretende l`aggiornamento della Parola del Signore considerandosi al di sopra di Lui
Chi è cattolico?
Chi è fedele alla Parola del Signore o chi la tradisce?

mic ha detto...

Le apprensioni riguardano i fedeli.
Che poi a certi personaggi della neo-chiesa protestantizzata faccia comodo far passare gli autentici cattolici (pochi o tanti che siano) per fondamentalisti, ormai è un deja vu...

Anonimo ha detto...


@ La proposta di Luttwak

Va presa come una battuta, e di cattivo gusto. Se vuol esser seria, allora e' demenziale.
L'unica cosa valida e', nelle attuali circostanze, spingere a fondo la lotta militare contro ISIS in M. Oriente e NordAfrica. Se ISIS venisse alla fine distrutta sul campo, questo sarebbe un duro colpo per il terrorismo. A. R.