Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 1 gennaio 2019

Anche per chi non lo ricorda: oggi è la festa di Maria Madre di Dio.

Testimonianza viva e sentita di un lettore, purtroppo comune a troppi cristiani. La estraggo, perché in questi giorni bui quella che è a rischio è la salus animarum e chi legge può trarne profitto.

Semplicemente: oggi è la festa di Maria Madre di Dio. 
Alla Santa Messa, seppur molto curata, il parroco non ne ha fatto menzione.
Oggi è la giornata della pace e l'omelia è stata incentrata sul messaggio di Francesco. 
La parte che è stata presentata era tutta incentrata sulla politica. 
Naturalmente non si sono fatti nomi (o cognomi): solo buone intenzioni e cura per tutti e per tutto, anche l'ambiente. Nel mondo ideale fatato che prevede un percorso parrocchiale volto a progettare la città nei prossimi decenni, mi ha colpito un passaggio: 
«Cosa c’è di più bello di una mano tesa? Essa è stata voluta da Dio per donare e ricevere. Dio non ha voluto che essa uccida (cfr Gen 4,1ss) o che faccia soffrire, ma che curi e aiuti a vivere. Accanto al cuore e all’intelligenza, la mano può diventare, anch’essa, uno strumento di dialogo». Scritto da un esperto in silenzio stizzito, contumelia pubblica e dimissione di chi non riga diritto, inclusi i sinodi taroccati per far dire "allo Spirito" quel che si era già stabilito che dicesse...
In tutto ciò tanti bei progetti, ma nemmeno un cenno alla Maternità divina di Maria SS.ma.
Sarà che anche lei ha dovuto diventare santa, occupandosi del bene comune. 
Lei, una donna tra le altre, alle prese con un ministero dell'interno ostile e pretenzioso.
Lei e il marito, rifugiati in Egitto, terra accogliente e ben disposta con chiunque. 
La divina maternità di Maria in realtà avrebbe meritato qualche sottolineatura, giusto per non dimenticarla del tutto o facendola passare come una cosa "normale" oppure "assurda": non è normale che Dio abbia una mamma, ma nemmeno che l'Eterno sia generato da una creatura. La maternità del Verbo incarnato, del Dio fatto uomo consiste nel mistero della generazione della natura umana di Cristo: Maria è madre del farsi uomo di Dio. Ci sono stati santi capaci di immagini purissime di questa realtà salvifica che porta alla pace di Cristo, data certamente non al modo che la dà il mondo. E anche fare politica, da cristiani, ha poco a che vedere con l'ennesima partecipazione ai riti mondani, se non viene da una radicata fede e da una profonda devozione a Gesù e alla sua mamma santissima. 
Proprio quel che manca in tanti messaggi e in tante proposte pastorali. 
E' la fede incrollabile in Dio di Maria che permette il concepimento verginale, non il dialogo dubitabondo e compromesso con il mondo che bolla (anche pastoralmente) di integrismo ogni devozione. 
La maternità di Maria non è semplice biologia, ma il distillato spirituale di un'anima (una mente, un intelletto puro) innamorata di Dio che magnifica il Signore e il cui spirito esulta per il suo Salvatore, sapendo (custodito nel silenzio orante) chi porta in grembo. 
La maternità di Maria è pienezza di Grazia prima ancora che pienezza di un feto. 
La pienezza, lo shalom biblico, non è la pace dei trattati, delle tregue o degli armistizi.
Non è l'azzeramento del bene e del male in un indistinto compromesso da far rispettare autoritariamente, accusando di essere contro la pace chiunque osi criticare quel progetto.
La pienezza biblica è una gioia che viene dalla Grazia, cioè dalla volontà di Dio. 
La pace che viene da Nostro Signore è molto differente dalla melassa zuccherosa e della assemblee a maggioranza semplice o qualificata. No: passa dal sacrificio e dalla croce.
Passa dallo smascheramento del peccato e dalla sconfitta, poco animalista, della serpe. 
Maria resta Madre anche sotto la croce, divenendo -da creatura- la corredentrice. 
Oggi però, giornata della pace, conta di più il messaggio di chi agisce lo spoil system. 
Buon anno!

6 commenti:

Ave Maria ! ha detto...

La distribuzione della Comunione sulla mano: perché NO

http://www.dogmatv.it/la-distribuzione-della-comunione-sulla-mano-perche-no/

Presentazione del libro di Don Federico Bortoli, “La distribuzione della Comunione sulla mano”. Le ragioni di un NO a questa infelice novità. Ringraziamo il GRIS di Imola per aver messo a disposizione di tutti questa importantissima conferenza.

Anonimo ha detto...

Aggiungo che, nel rito Tridentino, si sottolinea anche un ulteriore aspetto. Oggi è la ricorrenza della Circoncisione di Gesù. La prima volta che il Sangue Preziosissimo è stato versato. Dicono i Padri della Chiesa, che già solo questa effusione sarebbe stata sufficiente per dare compimento alle Profezie e lavare/espiare tutte le scelleratezze dell'universo. Dio ha voluto fare di più. Il Sangue spargerlo proprio tutto. Ricordiamocene.

by Tripudio ha detto...

Permettetemi di segnalare anche questo:

Comunione sulla mano? NO!
Perché intendiamo valerci della facoltà di continuare a ricevere l'Eucaristia sulla lingua:

https://neocatecumenali.blogspot.com/p/comunione-sulla-mano-no.html

Sono passati trent'anni dalla pubblicazione di tale libretto, che tristemente resta ancora attualissimo.

Anonimo ha detto...

Padre Pio diceva: «Gesù Cristo e la Madonna sono stati traditi anche in molti ambienti della Chiesa e le conseguenze saranno terribili». Lucifero, quando c'è il tradimento, entra e si impossessa dei governanti laici o ecclesiastici e poi questi demoni, messi al posto degli antichi sapienti, portano una grande confusione, una grande miseria che si può vincere solo con la benedizione di Dio rinnovata.
Padre Pio diceva che il tradimento a Cristo, alla volontà di Dio, al pensiero del Vangelo non è altro che una maledizione che scende sulla terra e che rende gli uomini sempre più divisi, sempre più Caino nei riguardi di Abele.

irina ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/01/02/don-minutella-ecco-perche-combatto-la-chiesa-liquida/

Anonimo ha detto...

Spiace notare come l'esemplarità della Madre di Dio, in questi anni, venga svilita, travisata.
Alcuni le dedicano una devozione tutta sentimentale, solo affettiva, personale, fatta di pratiche che non comprendono l'incontro con Cristo nei sacramenti e nella preghiera liturgica.
Altri ne studiano gli aspetti teologici e dottrinali che divulgano poi su libri e trattati che accrescono più la cultura del lettore che non la crescita della vita spirituale e della carità.
Altri ancora (ed è una moda che si è diffusa anche in certe omelie temono di non apparire abbastanza moderne) ammirano in lei la femminilità, la ragazza intraprendente, l'amica fidata, la brava donna di casa, anziché la "Vergine e Madre", "Piena di grazia", "Immacolata", "Madre della Chiesa" ecc. E mai un accenno a s. Giuseppe. Dicono di farlo "per sentirla più vicina" ma in realtà l'hanno secolarizzata. Non le chiedono più di presentarsi come Madre di Dio ma come la donna ideale dei nostri tempi!