Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 8 gennaio 2019

Marcello Veneziani sui saldi di fine cristianità. Unica sorte delle Chiese vuote, la vendita

Immagine tratta da Panorama su cui è pubblicato l'articolo
Foto sul titolo: Mario Vespasiani - Le nove porte celesti -
Chiesa di Sant'Andrea di Gualtieri -
Mostra d'arte – Credits: Mario Vespasiani
Nessuna voce di cardinale o vescovo o chierico si è levata (che io sappia). Precedente qui. Ancora una volta la testimonianza di un laico, acuta appassionata ed efficace, com'è la penna di Marcello Veneziani...
Questo, a suo tempo, il commento lapidario di un lettore del blog. Bergoglio: «Bisogna constatare che molte chiese fino a pochi anni fa necessarie, ora non lo sono più, per mancanza di fedeli e di clero, o per una diversa distribuzione della popolazione nelle città e nelle zone rurali; questo va accolto nella Chiesa non con ansia, ma come un segno dei tempi». Bene, già che ci siamo, chiudiamole tutte le chiese, nessun problema, no? Sono "segni dei tempi". Ma che cavolo significa "segni dei tempi"? Niente ansia se chiudiamo baracca e burattini, nessun problema. Sono "segni dei tempi". Liquidiamo senza ansia il cattolicesimo, sono "segni dei tempi". Ma cosa vuol dire "segni dei tempi"? Che razza di impostura si cela dietro a questa espressione, "segni dei tempi"? Parole vuote, false, insipienti, senza senso, senza verità, indegne di chi pretende di detenere l'Auctoritas.
E non considera, Bergoglio, che le chiese non gli appartengono ma che, oltre ad essere patrimonio spirituale, sono anche patrimonio culturale dei popoli che le hanno costruite in due millenni di fede ininterrotta? Così come l'eventuale alienazione dei doni dei fedeli, degli arredi sacri destinati al culto, sarebbe in sintonia con ciò che diceva Giuda?

Il Papa annuncia che i luoghi sacri, senza fedeli, vanno riconvertiti per l'accoglienza. Il segno di una crisi profonda
Alle soglie di Natale la Chiesa annuncia che chiuderà per mancanza di preti e di fedeli. Non era mai capitato di sentire una cosa del genere, e non da gente qualunque o da un sacerdote irriverente ma dal Vicario di Cristo in terra, il Papa in persona. Molte chiese, ha detto Bergoglio, «fino a pochi anni fa necessarie, ora non lo sono più, per mancanza di fedeli e di clero». La Chiesa deve adattarsi ai tempi cambiati, ha proseguito Francesco, deve dismettere le chiese e aiutare i poveri, giacché «non ha valore assoluto il dovere di tutelare e conservare i beni culturali della Chiesa, perché in caso di necessità devono servire al maggior bene dell’essere umano e specialmente al servizio dei poveri». Un annuncio storico, per giunta sotto Natale, ma è passato quasi inosservato. Siamo alla liquidazione dell’esercizio? In passato avevamo sentito i papi denunciare la scristianizzazione della società ma nessuno si era mai spinto a parlare di chiese senza devoti e senza sacerdoti da riadattare come ospizi per barboni e migranti, o da cedere allo stesso scopo filantropico. Che regalo di Natale...
Un patrimonio religioso diventa patrimonio immobiliare, la religione della fede diventa «religione dell’umanità», avrebbero esultato i positivisti e i socialisti. Un luogo sacro e santo che si trasforma in ostello è lo specchio di una Chiesa che diventa Organizzazione umanitaria. Come una qualsiasi ditta, la Chiesa con Papa Francesco sta cambiando la sua «ragione sociale»? E noi qui a discutere del presepe, del crocifisso nelle aule pubbliche, o delle moschee. E la gente applaude a Matteo Salvini e ai ministri Lorenzo Fontana e Marco Bussetti che sollevano il tema della difesa della civiltà cristiana e dei suoi simboli millenari, la croce, il presepe. A proposito, non bastava l’annuncio papale ma a cancellare il Natale ora ci sono anche i preti d’assalto: il genovese don Paolo Farinella non celebra il Natale in odio a Salvini e alla politica sui migranti. E il prete padovano don Luca Favarin si rifiuta di fare il presepe perché gli dà fastidio il suddetto fronte presepista di Diopatriaefamiglia. Su una cosa però hanno ragione: non si può diventare cattolici solo a Natale, e andare a messa e farsi i selfie col presepe. Il ministro della cultura della Chiesa, il cardinal Ravasi dice che i cattolici sono ormai una minoranza in Occidente, nell’Occidente cristiano, e non solo nel mondo, c’è ormai apatia religiosa e le chiese vuote, se non vogliamo che finiscano come pizzerie, diventino almeno musei o luoghi di dibattito. Come dire, non più luoghi di culto ma di cultura; la fede lascia la chiesa in eredità agli intellettuali. Soluzione illuminista.
Intanto, in giro, le chiese sconsacrate diventano resort, trattorie, teatri, luoghi polifunzionali. O peggio, come si stava facendo a Bergamo con la chiesa dei Cappuccini, rischiano di essere comprate dagli islamici per farne una moschea; una specie di nemesi religiosa, se si considera che molte chiese cristiane sorgono su luoghi di culti precristiani.Ah, se li sentisse il cardinal Carlo Caffarra che ha fatto in tempo a morire nel 2017. Si chiedeva l’arcivescovo di Bologna - di cui è uscito ora un libro postumo Scritti su etica, famiglia e vita (ed. Cantagalli) - «è rimasta solo la Chiesa a farci sentire il respiro dell’eternità nell’Amore umano. E se anch’essa rinunciasse a farlo sentire?».
L’impressione è che la Chiesa vi abbia rinunciato. Ma se le chiese vanno dismesse per mancanza di utenti e trasformate in centri d’accoglienza, «il respiro dell’eternità» non cede all’affanno dei tempi? Se i papi nei secoli avessero distribuito i soldi ai poveri del loro tempo anziché edificare altari, conventi e cattedrali, oggi non avremmo capolavori d’arte né luoghi di preghiera in cui viene consacrata e affidata la nascita, la morte, il matrimonio. In ogni chiesa è riflesso il travaglio di popoli e di generazioni, il sacrificio e la fede di chi l’ha edificata, amata, vissuta; c’è il ricordo dei santi e dei martiri, il legame sacro di una comunità, la sua anima, la sua storia, la sua identità. È desolante vedere le chiese vuote ma si può liquidare una fede cambiandole la destinazione d’uso, riducendola a pura assistenza sociale? Magari per aiutare i poveri si potrebbe usare il vasto patrimonio immobiliare della Chiesa. Meglio cedere un edificio per usi profani piuttosto che una chiesa. Ed è meglio che le chiese celebrino il Natale e allestiscano il presepe, piuttosto che ridursi a sedi per assemblee di migranti.
Qualche anno fa ebbi la fortuna di visitare le parti del Vaticano non aperte al pubblico: in 200 metri vidi la più alta concentrazione di capolavori che ci sia al mondo: la Cappella paolina di Michelangelo, le sale del Bernini per ricevere i sovrani, le logge dipinte dalla scuola di Raffaello, la prima carta geografica con l’America collocata a Oriente, vidi perfino un minuscolo e magnifico bagno del segretario di Stato dipinto dallo stesso Raffaello. Non c’è al mondo tanta densità di grazia e di bellezza in uno spazio così intensamente popolato d’arte, contiguo alla Cappella Sistina: in quegli affreschi era descritta la condizione umana, il viaggio di anime e corpi tra cielo e terra, luce e tenebra. Là c’era tutto l’uomo, nella sua massima grandezza e nel nudo confronto con la sua miseria di mortale. Se al posto di tutta quella bellezza, la Chiesa avesse soccorso i poveri, sfamato un po’ di gente, cosa avrebbe lasciato alle generazioni seguenti, quali risposte avrebbe dato alla vita, alla morte, alla speranza? Certo, sconforta vedere sotto Natale le chiese vuote. Ma ancor più sconforta l’annuncio dei saldi di fine cristianità.
Marcello Veneziani - Fonte

10 commenti:

irina ha detto...

"..., il cardinal Ravasi dice che i cattolici sono ormai una minoranza in Occidente, nell’Occidente cristiano, e non solo nel mondo, c’è ormai apatia religiosa e le chiese vuote, se non vogliamo che finiscano come pizzerie, diventino almeno musei o luoghi di dibattito. Come dire, non più luoghi di culto ma di cultura; la fede lascia la chiesa in eredità agli intellettuali. Soluzione illuminista..."

Il cardinal Ravasi, affetto lui sì da apatia religiosa, se avesse illuminato oltre l'erudizione anche la Fede, con la sua opera ed il suo esempio, ora le chiese sarebbero ancora piene di persone che credono alla Presenza Reale e al Sacrificio Propriziatorio. A cui i chierici, per primi, non credono più, si raccolgono infatti con i fedeli intorno alla mensa. Da cui discende la spaghettata in chiesa con chi capita capita. Conseguenti fino all'osso con il magna magna. Il cambio della messa in mensa ha trasformato, conseguentemente e naturalmente, la chiesa in trattoria. La materia-logia è stringente.

Catholicus ha detto...

Vorrei anch’io lanciare un appello, sull’esempio di quanto fatto da Roberto de Mattei ai monsignori (cfr www.fondazionelepanto.org) :
“Eccellenze, Eminenze Reverendissime, ricordate le parole rivolte da Gamaliele al Sinedrio, a proposito della predicazione degli Apostoli? Eccole :
“se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!». (At 5, 39)
Ebbene, oggi tra di voi non c’è nessun novello Gamaliele in grado di ricordare queste parole ai propri confratelli nell’episcopato (o nel cardinalato), a proposito della difesa della fede cattolica bimillenaria da parte dei cd “tradizionalisti”, laici o consacrati che siano? Preferite forse lasciare ad altri il compito di combattere la buona battaglia, evitando così fastidi, noie e rischi? Vi siete scelti il ruolo di don Abbondio (“il coraggio, se uno non ce l’ha, mica se lo può dare…”) e ve lo tenete ben stretto, ma forse dovreste ricordarvi le parole di Nostro Signore “"chi si vergogna di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando arriverà nella gloria del Padre” (Mc 8,38)

Anonimo ha detto...

A da passà a nuttata….

irina ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/la-bonta-della-neochiesa/

LA NEOCHIESA SI FA’ PARTITO
Maurizio Blondet 7 Gennaio 2019 11 commenti

Milano: 61 milioni di euro spartiti fra 5 enti, 24 milioni alla Carita$

Bergoglio e la CEI sono corresponsabili oggettivi anche di questo:

PORTATE IN ITALIA E POI UCCISE PER VENDERE GLI ORGANI: L’FBI INDAGA IN CAMPANIA SUL TRAFFICO DELLE GIOVANI NIGERIANE

Anonimo ha detto...

Perchè non aiutare i poveri con i soldi dello IOR?

Piano programmatico del Ministero dell'Istruzione dell'amore del prossimo ? ha detto...

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=618638855231599&set=gm.1775798812524436&type=3&theater&ifg=1
Riusciranno la' dove ad altri non e' riuscito ?
Siamo strumenti , strumenti nelle mani di Dio Creatore ed Egli ,che ci guarda sempre con occhi di Misericordia, compensera'....

Anonimo ha detto...

Una volta erano i nemici di Dio a profanare e chiudere le chiese!! Oggi lo fanno gli ecclesiastici!! Che tristezza!!

Anonimo ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/eminenza-una-prosciutto-e-funghi-basta-per-laldila
"Ci presenteremo davanti a San Pietro per la nostra destinazione eterna con il tovagliolo ancora allacciato sul collo " ...e ...aggiungo io...forchetta a sinistra e coltello a destra reclamando la pappa . E ' un'immagine niente male , direi da film in technicolor e cinemascope .

Anonimo ha detto...

"Comunità di Sant’Egidio che ormai da anni compie questo genere di cerimonie, a Roma e altrove. "
http://www.marcotosatti.com/2019/01/08/la-mensa-e-la-messe-una-riflessione-di-giorgio-spallone/

Finalmente qualcuno si e' accorto che la Chiesa Cattolica si avvale della scuola della Comunita' di s. Egidio da tempo ormai capofila e timoniere della barca ( di Pietro ?)..
Una prece

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/turchia-libera-degli-imam-s-spose-bambine-9-anni-1479796.html

Turchia, il via libera degli imam: "Sì alle spose bambine di 9 anni"
L'autorità pubblica per gli affari religiosi "autorizza" il matrimonio fino a 9 anni di età. È la piaga delle spose bambine