Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 agosto 2022

Nicaragua, i cattolici «disobbediscono» e tengono la processione

Centinaia di fedeli in strada per Nostra Signora della Misericordia sfidano, per la fede, la repressione del regime. Precedenti qui - quiqui.
Nicaragua, i cattolici «disobbediscono» e tengono la processione

Un corteo composto da centinaia di fedeli e membri del clero, accompagnati da una banda di ottoni, seguono pregando un’immagine della Madonna, e nello specifico di Nostra Signora della Misericordia, snodandosi per le vie cittadine, per concludere il corteo con la Santa Messa.
Un quadretto, questo, se vogliamo in qualche modo ormai desueto – in relazione alla disaffezione crescente alla pratica religiosa-, o che sa di nostalgico – nel suo richiamare un tempo in cui la manifestazione anche pubblica della fede era un tassello normale del vivere sociale -, ma in fondo non strano. Non troppo, quantomeno. Se non ci fosse un “ma”, e non di poco conto: il fatto sommariamente descritto, come riporta Catholic News Agency, si è svolto nella mattinata di domenica 21 agosto nella diocesi di León, in Nicaragua, quindi in un contesto che vede ormai da mesi il susseguirsi di atti di repressione contro esponenti e fedeli della Chiesa cattolica, portati avanti da parte del regime dittatoriale di Daniel Ortega.

I fatti di cronaca in tal senso, purtroppo, non mancano. Ne richiamiamo qui solamente tre, a titolo d’esempio rispetto alla gravità della situazione in cui versano i fedeli cattolici nel Paese. Innanzitutto, all’inizio di questo mese di agosto, precisamente giovedì 4, il vescovo Rolando José Álvarez, e con lui alcuni altri sacerdoti, seminaristi e semplici fedeli erano stati posti agli arresti domiciliari nell’edificio della curia vescovile della diocesi di Matagalpa; arresti domiciliari che hanno visto un’evoluzione della notte del 18 agosto, quando «nel pieno della notte forze di polizia e agenti paramilitari del Nicaragua hanno fatto irruzione nell’edificio della curia vescovile» e hanno portato via nove persone, tra le quali il vescovo, per portarle nella capitale, Managua, dove ad oggi il prelato è agli arresti domiciliari nella sua abitazione privata.

Accanto a questo, è noto come nel marzo scorso il regime abbia espulso dal Paese il Nunzio apostolico della Santa Sede, monsignor Waldemar Stanislaw Sommertag, presente a Managua dal 2018 e, nel giugno scorso, abbia riservato lo stesso trattamento alle suore di Madre Teresa, ree a quanto affermato di «violare le leggi contro l’antiterrorismo». Infine, come non ricordare il divieto emesso dal Governo alla metà di agosto, ufficialmente per motivi di «sicurezza interna», di dare attuazione a una processione in onore di Nostra Signora di Fatima per le strade di Managua?

Sono questi solo alcuni esempi, ma molti altri se ne potrebbero fare, del clima di repressione anticattolica che si respira quotidianamente in Nicaragua. Esempi che però restituiscono in maniera evidente la portata dell’evento della processione dietro all’immagine di Nostra Signora della Misericordia. Processione che, come ogni anno, ha preso avvio verso le 8 del mattino, dopo che padre Mauro Paniagua ha benedetto l’immagine mariana presso il santuario omonimo e questa è stata quindi posta su una lettiga portata da alcuni uomini, si è snodata «fino al Fortín de Acosasco, un vecchio forte militare in cima al colle Acosasco, oggi utilizzato come una stazione meteorologica».

Qui, giunta attorno alle 13.00, si è svolta la Santa Messa, terminata con canti in onore della Vergine; quindi, l’immagine ha fatto ritorno al santuario. Ma, al di là della mera cronaca, questa processione, nelle persone di tanti consacrati e laici, ha reso al mondo una testimonianza di fede rara e commovente, ponendosi nella condizione di dimostrare che manifestare con orgoglio e pubblicamente il proprio credo vale, se così deve essere, il martirio. E di certo vale la disobbedienza civile di leggi ingiuste. - Fonte

11 commenti:

Anonimo ha detto...

“I cattolici”? Per voi, questi sono eretici modernisti che partecipano a cerimonie neoprotestanti.

Forse siamo troppo tiepidi e non abbiamo sentinelle del mattino . ha detto...

Il coraggio della fede in Colei che tutto puo'.
Forse, dopo la mancata processione del Corpus Domini a Roma, tutti i cattolici avrebbero dovuto reagire organizzandone una ...a mo'di shock, a mo'di sveglia .

Streaming avviato 15 minuti fa. ha detto...

Santuario Gesù Bambino di Praga
https://www.youtube.com/watch?v=X5ifn6TEvwE

Nel 25 del mese di agosto, la diretta della preghiera a Gesù Bambino di Praga: catechesi, benedizione dell'olio della lampada e unzione dei fedeli, S. Messa.

N.S. del HISPANIDAD, Prega per noi e per l'America Latina ha detto...

http://www.unavox.it/Santuari_per_internet/35_Basilica_Nostra_Signora_del_Pilar/35_Basilica_Nostra_Signora_del_Pilar.htm

Anonimo ha detto...

OT ma forse non del tutto

KIEV CONVOCA NUNZIO APOSTOLICO PER IL PAPA SU DARYA DUGINA.

Il ministero degli Esteri di Kiev ha convocato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas a proposito del recente commento di papa Francesco sulla morte di Darya Dugina. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, riporta Ukrinform. "Abbiamo studiato attentamente la citazione completa di Papa Francesco e abbiamo deciso di convocare il Nunzio Apostolico per esprimere il disappunto dell'Ucraina", ha detto Kuleba aggiungendo che presto sarà diffusa una dichiarazione al riguardo, con maggiori dettagli.

(Fonte: ANSA - Tramite Giubbe Rosse).

Messaggio chiaro. La Chiesa, se vuole essere tollerata al giorno d'oggi, deve allinearsi al pensiero unico liberal-progressista, che ha deciso dove si trova il bene e dove si trova il male. Se la Chiesa non si allinea, viene subito rimessa in riga. La religione ufficiale, insomma, è un'altra. E la sua sede non è a Roma e nemmeno a Kiev, naturalmente.

Anonimo ha detto...

Soltanto la Religione Universale sarà tollerata nella Repubblica Universale in avanzata fase di edificazione.

Valeria Fusetti ha detto...

Soltanto la religione universale sarebbe tollerata nella repubblica universale se Dio fosse d'accordo, ma la cosa non risulta.

Anonimo ha detto...

Non conosco le divine intenzioni. Finora l'edificazione procede a meraviglia, senza nessun intoppo, compreso l'assassinio di Darya. Io guardo esclusivamente alla realtà delle cose. Per esempio, se io voglio andare alla S. Messa di sempre, io devo compiere un bel po' di kilometri: e li compio da quarant'anni! E nemmeno mi sogno di andare ad una 'messa' moderna. Però la realtà è quella che è. Dio vuole che le cose continuino così per riguardo alla Messa? faccia come crede, io continuo a viaggiare per andare al S. Sacrificio della Messa,

Anonimo ha detto...

"Sulla fede in Dio genuina e pura si fonda la moralità del genere umano. […] Nessun potere coercitivo dello Stato, nessun ideale puramente terreno, per quanto grande e nobile, potrà sostituire a lungo andare i più profondi e decisivi stimoli, che provengono dalla fede in Dio e in Gesù Cristo. Se a chi è chiamato ai più ardui cimenti, al sacrificio del suo piccolo io in bene della comunità, si toglie il sostegno morale che gli viene dall’eterno e dal divino, dalla fede elevante e consolatrice in Colui che premia ogni bene e punisce ogni male, allora il risultato finale per innumerevoli uomini non sarà l’adesione al dovere, ma piuttosto la diserzione".
(Pio XI, Mit Brennender Sorge, 1937)

Anonimo ha detto...

KIEV CONVOCA NUNZIO APOSTOLICO PER IL PAPA SU DARYA DUGINA.

Bene. Bene. Qui si parrà sua nobilitate.

Anonimo ha detto...

Ecco cosa disse nel lontano 1906 il Servo di Dio Giuseppe Lang, allora padre spirituale dei seminaristi presso il Seminario Maggiore di Zagabria (più tardi anche vescovo ausiliare) - e se dice questo, vuol dire che allora era necessario dirlo, vale a dire che già allora era iniziato il cammino verso il baratro:
"Ma ricordate comunque, carissimi, senza l'amore, senza quel tenero amore per la Madonna non diventerete mai esemplari sacerdoti, né sarete buoni chierici. E sarà un buon chierico e un buon sacerdote, solo chi ama Nostro Signore Gesù Cristo con tutta la sua anima; ma di solito il cammino che porta a questo amore passa anzitutto per l'amore per la Madonna. Chi non ama Maria, non ama neppure Gesù, chi nutre per Maria un amore debole, ama debolmente anche Gesù, chi dà poco a Maria, dà poco anche a Gesù. Il chierico che non ama Maria è in uno stato di morte o di torpore; in lui manca la vocazione sacerdotale, oppure si trova sulla strada di perdere questa santa vocazione».