Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 27 agosto 2022

Il Patriarca Kirill non incontrerà papa Francesco in Kazakistan

Il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill non andrà al congresso di leader religiosi1 in Kazakistan a settembre, a cui invece è prevista la partecipazione di papa Francesco [vedi]. Dal Vaticano non sono arrivate proposte ufficiali su una nuova data e un nuovo luogo per l'incontro tra il Pontefice e il patriarca Kirill, aggiungendo che tale incontro dovrebbe essere un evento separato, e non svolgersi "a margine" di un forum. - Fonte
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1. In realtà si tratta del VII Congress of Leaders of World and Traditional Religions al quale Bergoglio si riduce a partecipare come uno sciamano qualsiasi in tema, con quanto ha sottoscritto ad Abu Dhabi [vedi], mentre evidentemente il Patriarca Kirill prudentemente vi si sottrae. Del resto questi sono gli obiettivi del Congresso.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero vivamente che il Patriarca Kirill I non vada a quel congresso ispirato da satana, che non si lasci convincere da nessuno, che non cada in trappola.

Anonimo ha detto...

Ma se l'articolo dice proprio che NON andrà...

Anonimo ha detto...


Astana = Satana

Anonimo ha detto...

A Nur Sultan (ex Astana) vive ed opera il vescovo Mons. Schneider: credo farà certamente qualcosa per il bene di Francesco e della Chiesa. E' un vescovo che ha nel DNA la Salus Animarum, un vescovo la cui carità ha brillato più volte a beneficio di noi tutti. Per questo credo che non si lascerà sfuggire questa occasione...Preghiamo e speriamo la Provvidenza "usi" questa tappa perchè Francesco oda un "nuovo" richiamo di Dio per la bocca di un santo prelato alto in gerarchia e, soprattutto, in virtù. Preghiamo per mons. Schneider!

Anonimo ha detto...

EURO PRIDE IN SERBIA PER "NORMALIZZARE" UN PAESE RECALCITRANTE ...
Come si fa a non capire che i gay pride rappresentano la testa d’ariete che il cosiddetto mondo libero utilizza per sfondare le resistenze di quei paesi che ancora si ostinano a voler affermare la propria sovranità? Sei mesi fa il patriarca della chiesa russa ortodossa, padre Kirill, lo aveva detto chiaro e tondo, e tutti a far finta di scandalizzarsi per quelle parole di verità.
Che cosa aveva detto, tra l'altro, il patriarca? Che «oggi c’è un test per la lealtà di questo governo, una sorta di passaggio a quel mondo “felice”, il mondo del consumo eccessivo, il mondo della “libertà” visibile».
Di quale test parlava padre Kirill?
«Il test è molto semplice e allo stesso tempo terribile: questa è una parata gay. Le richieste a molti di organizzare una parata gay sono una prova di lealtà a quel mondo molto potente.
E sappiamo che se le persone o i paesi rifiutano queste richieste, allora non entrano in quel mondo, ne diventano estranei».
Quando il patriarca disse queste parole, all’interno di un discorso più ampio, nel nostro mondo “libero” si scatenò una cagnara contro la grave omofobia espressa nell’omelia del primo rappresentante della chiesa russa ortodossa.
L’ultima prova della verità che i gay pride rappresentino un terribile test, una prova di lealtà al mondo sponsorizzato dai grandi potentati occidentali, ce lo offre la Serbia.
La quale ha comunicato tramite il suo presidente, Aleksander Vučić, che ha cancellato l’Euro Pride che si sarebbe dovuto tenere a settembre perché l’evento rischia di favorire scontri tra gli Lgbt che arrivano da tutta Europa e quei serbi che non accettano la politicizzazione dell’orientamento sessuale con annessa propaganda.
Se andiamo a dare uno sguardo al sito https://www.epoa.eu/home/ ci rendiamo ben conto a che cosa servano questi eventi.
Nel sito, tra l’altro, si dice che: l’organizzazione europea lavora per sostenere gli organizzatori del Pride in ambienti ostili; attualmente gran parte degli sforzi sono concentrati sul sostegno ai colleghi in Ucraina; si invita tutti a unirsi nello sforzo di far riuscire l’EuroPride a Belgrado dal 12 al 18 settembre. Sì perché hanno comunque deciso di farlo, in barba al divieto.
Ma perché proprio la Serbia quest’anno deve subire questo test? Innanzitutto ricordiamoci di come la Serbia sia stata ferocemente bombardata dagli americani (con il nostro aiuto, allora presidente del consiglio D’Alema) nel 1999 e nessuna anima pia democratica allora provò dolore e sofferenza per una tragedia che si consumava nel cuore dell’Europa a poche centinaia di chilometri da noi.
Poi teniamo presente che nonostante le forti pressioni la Serbia non si è allineata alle sanzioni internazionali contro la Russia, anzi ha trovato un’intesa strategica con essa per il rinnovo di altri tre anni del contratto sulla fornitura di gas naturale a condizioni estremamente favorevoli.
Da considerare inoltre che la Serbia ha stretto un accordo con l’Ungheria (altro paese da praidizzare) che permetterà a questa di immagazzinare nei suoi impianti gas russo.
Chiaro a cosa serve l’Euro Pride.
Padre Kirill era un visionario assillato da omofobia?

Anonimo ha detto...

“L'Europa non ha forse altri modi d'evitare di essere decomposta dall'influenza americana che attraverso un contatto nuovo, vero, profondo, con l'Oriente.“

Simone Weil (1909-1943)

Ex Oriente Lux ha detto...

Parole sacrosante. Tuttavia, nell'anno di grazia 2022, l'Europa si trova di già in avanzato stato di decomposizione: ci vorrà un miracolo per resuscitarla a nuova vita. E il miracolo verrà certamente dall'Oriente.