Lo scrittore Salman Rushdie è stato accoltellato in una località dello stato di New York dove si trovava per un evento. Su di lui l’Iran aveva posto una taglia di oltre 3 milioni di dollari.
L'aggressore è salito sul palco con il volto coperto: è stato identificato come Hadi Matar, 24 anni, di Fairview in New Jersey ed era entrato con un regolare biglietto. Il New York Post cita fonti nelle forze dell’ordine e dice che Hadi sarebbe un simpatizzante del governo iraniano. Aveva una patente falsa intestata a un «martire» di Hezbollah e immagini di Khomeini sui profili social.
L'aggressione violenta da parte di un islamico mostra per l'ennesima volta la natura pericolosa dell'islam, essenzialmente violento.
E fa ricordare le ragioni di Oriana Fallaci nelle sue critiche contro l'islam oltre alla celebre memorabile lezione di Benedetto XVI a Ratisbona.
Salman Rushdie accoltellato a New York. È ancora in gravi condizioni
Da oltre 30 anni sotto la minaccia di morte dell'Iran e dell'estremismo islamico, lo scrittore Salman Rushdie rischia di perdere un occhio dopo essere stato accoltellato ad un festival letterario nello Stato di New York.
L'autore dei 'Versi satanici' è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico dopo il trasporto in elicottero in ospedale e adesso è attaccato ad un respiratore, con gravi danni al braccio e al fegato.
Per l'aggressione è stato arrestato un 24enne del New Jersey, Hadi Matar, ma non è ancora chiaro il motivo di un attacco così violento contro lo scrittore da anni nel mirino dei fondamentalisti e dell'ayatollah Khomeini che, l'anno dopo la pubblicazione del famoso libro considerato da una parte dell'islam 'blasfemo', offrì una taglia di 3 milioni di dollari come ricompensa per la sua morte.
"Le notizie non sono buone. Salman è attaccato ad un respiratore, in questo momento non è in grado di parlare", ha fatto sapere l'agente dello scrittore, Andrew Wylie, dopo l'intervento chirurgico durato diverse ore, chiarendo che la situazione per lo scrittore accoltellato al collo e all'addome è più grave di quanto sembrasse. "Probabilmente perderà un occhio, i nervi del suo braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato ferito e danneggiato", ha fatto sapere al New York Times.
L'attacco è avvenuto alle 10.45 ora locale (le 16.45 in Italia), poco dopo che Rushdie era salito sul palco del Chautauqua Institution, a un centinaio di chilometri da Buffalo, per tenere una conferenza. Hadi Matar, che secondo il racconto dei testimoni indossava una mascherina nera, si è alzato dalla platea, è saltato sul palco e si è avventato sullo scrittore colpendolo "al collo e almeno una volta all'addome", secondo la ricostruzione della polizia. Colpito anche il moderatore della conferenza, Ralph Henry Reese, che è stato dimesso dall'ospedale qualche ora dopo.
"Tutto si è svolto in una manciata di secondi", ha detto un testimone che era seduto tra il pubblico. "Era coperto di sangue, colava sul pavimento", ha raccontato. "Ho visto del sangue intorno ai suoi occhi e colargli giù per la guancia". Lo scrittore è stato soccorso subito da un medico presente in sala e poi è stato trasportato in elicottero in ospedale. Resta ignoto il movente dell'aggressione, alle indagini sta collaborando anche l'Fbi.
In serata una folla di curiosi e vicini si è ammassata davanti alla casa dell'aggressore a Fairview, in New Jersey, ma è stata allontanata dalla polizia che ha chiuso la strada. "Condanniamo ogni forma di violenza e vogliamo che tutti abbiano la libertà di parlare e scrivere la verità", ha dichiarato subito dopo l'attacco la governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, elogiando il poliziotto intervenuto subito dopo l'assalto allo scrittore. "Gli ha salvato la vita", ha detto.
Il premier britannico Boris Johnson ha condannato l'attacco. "Inorridito dal fatto che Salman Rushdie sia stato accoltellato mentre esercitava un diritto che non dovremmo mai smettere di difendere", ha twittato. "In questo momento i miei pensieri sono con i suoi cari. Speriamo tutti che stia bene". Emmanuel Macron ha assicurato che la Francia "è al fianco di Rushdie". "La sua lotta è la nostra", ha scritto su Twitter il presidente francese. Solidarietà all'autore è stata espressa da tutto il mondo letterario e da tanti scrittori.
Salman Rushdie è autore de 'I versetti satanici', il libro che venne bandito in Iran nel 1988 perché considerato blasfemo. L'ayatollah Khomeini, l'anno dopo la pubblicazione del libro, lanciò una fatwa contro lo scrittore indiano offrendo una ricompensa da 3 milioni di dollari a chi lo avesse ucciso. La guida suprema Ali Khamenei ha rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019 via Twitter. - Fonte
_____________________P.S. L'aggressore è salito sul palco con il volto coperto: è stato identificato come Hadi Matar, 24 anni, di Fairview in New Jersey ed era entrato con un regolare biglietto. Il New York Post cita fonti nelle forze dell’ordine e dice che Hadi sarebbe un simpatizzante del governo iraniano. Aveva una patente falsa intestata a un «martire» di Hezbollah e immagini di Khomeini sui profili social.
L'aggressione a Salman Rushdie è sulle prime pagine dei siti delle principali testate in Iran, dove il libro “Versetti satanici” è bandito dal 1989. La notizia ha fatto irruzione mentre nel Paese l'attenzione è concentrata su quello che sembra essere lo sprint finale per arrivare al ripristino dell'accordo sul nucleare e alla revoca delle sanzioni americane. Sull'agenzia ufficiale Irna l'articolo si intitola: "Attacco a Salman Rushdie autore del libro blasfemo Satanic Verses". All'interno il pezzo riferisce che "Salman Rushdie, l'autore del libro Satanic Verses, che insultava il Profeta dell'Islam, è stato aggredito venerdì mentre stava per tenere un discorso a New York" si riporta nel pezzo. Più sintetico il dispaccio dell'agenzia semiufficiale Isna che anche lei nel pezzo ricorda Rushdie come autore "blasfemo", ma non nel titolo. Il sito della Press tv, che trasmette in inglese e francese, riporta la notizia tra le breaking news e anche questa testata ricorda Rushdie come "autore blasfemo", ma poi si limita a riportare la cronaca citando i media americani.
Un rappresentante della Sezione Interessi della Repubblica Islamica dell'Iran negli Stati Uniti, parte dell'ambasciata pakistana a Washington - che rappresenta diplomaticamente il governo iraniano negli Usa - ha rifiutato di commentare l'aggressione allo scrittore Salman Rushdie. "Non ci intromettiamo nella vicenda", si è limitato a dichiarare il rappresentante.
17 commenti:
Una precisazione su Rushdie, era stranamente senza scorta, l'attentatore non era solo, sono stati trovati oggetti che fanno pensare ad un'azione premeditata di più persone, da anni vive in USA e quindi sotto il controllo e protezione dell'FBI, il suo editore giapponese è stato assassinato, quello italiano accoltellato, ma sopravvissuto, quello francese è stato freddato a colpi d'arma da fuoco la shaaria avanza, sveglia Europa prima che sia troppo tardi.... un piccolo pensiero per il ragazzino inglese 12enne vittima di sentenza capitale di H.M.Q. Elizabeth II, i genitori hanno avuto un ripensamento e poco prima che la condanna a morte venisse eseguita, l'hanno fatto battezzare.... no comment.
L'islam è sempre lo stesso: chi non è mussulmano o si sottomette o si converte o deve esser spazzato via. Tanto più questo vale per chi ha criticato la dottrina di Maometto, come lo sventurato Rushdie.
Il suo romanzo non l'ho letto, ma ironizzava su alcuni versetti del Corano che sembrano ispirati da Satana, dicono gli esperti. Ironizzava quindi sul Corano, come fonte autentica di origine divina?
Il dato di fatto che più colpisce è il seguente: quando può l'islam ricorre al terrorismo (uccisioni individuali a tradiamento o di massa) e alla guerriglia. Sono sistemi impiegati dallo stesso Maometto. Nessuno lo prendeva sul serio in patria. Emigrato a Medina si autonominò "profeta" mediando in nome di Allah tra le varie fazioni in lotta e acquisendo in tal modo potere. Cominciò un'espansione armata taglieggiando le carovane dei ricchi meccani,che alla fine cedettero, riconoscendolo come inviato di Allah per salvarrsi la testa e la borsa. Fece inoltre Maometto assassinare alcuni suoi nemici personali, poeti che lo avevano deriso pubblicamente (era un uso beduino, questo dei poeti).
INsomma, nulla è cambiato. Siamo noi che siamo cambiati, in peggio, avendo perso, oltre la fede, la percezione del nemico, del vero nemico, che ci mettiamo allegramente in casa travestito da "migrante".
La perdita della fede ha causato la perdita del senso della realtà.
O.
Annalisa Masseroni Robinson
Negli ultimi giorni vedo spesso Salman Rushdie descritto, in modo opinabile, come un eroe della libertà di pensiero e di parola. Tuttavia io ricorderei chi gli permise di essere un eroe - vivente e non defunto - in nome della legge e dei diritti fondamentali dei cittadini britannici (come Rushdie all'epoca), indipendentemente dalle loro convinzioni. Ovvero Margaret Thatcher.
Si legge negli scritti di quest'ultima, ideologicamente lontana da Rushdie, sulla vicenda: "Il punto non è essere o non essere d'accordo con le opinioni di Rushdie. Dobbiamo reagire fermamente contro il perseguimento dell'assassinio di un nostro cittadino da parte di qualsiasi Stato."
Precedentemente Rushhdie, sempre vocale sulle "luride stalle di Augia dell'imperialismo [...] che genera pidocchi e parassiti", si era espresso con virulenza nei confronti del Paese in cui viveva: "Per i cittadini di questo nuovo Impero d'importazione, per gli asiatici e i neri colonizzati della Gran Bretagna, le forze di polizia rappresentano un esercito colonizzatore."
Eppure dopo la fatwa Rushdie chiese, e gli venne accordata senza alcuna esitazione dal governo conservatore, la protezione a tempo pieno da parte di quelle stesse forze di polizia, a spese del contribuente britannico. Nei cinque mesi in cui la minaccia era più temibile Rushdie venne spostato in ben 57 luoghi diversi, rimanendo sempre costantemente protetto.
Commentò all'epoca il compianto Auberon Waugh (figlio di Evelyn), con una punta di sarcasmo: "Forse la vera questione non è tanto se Rushdie debba essere giustiziato per avere insultato il Profeta, bensì quanto dovremmo sforzarci noi, in quanto profondamente corrotti imperialisti bianchi, per proteggerlo dalla sua gente."
Salman Rushdie uscì dalla sua forzata clandestinità nel 1998, a seguito di impegni assunti dall'allora gioverno iraniano nei confronti del governo britannico. Tuttavia la fatwa non venne mai annullata e - tristemente - da allora gli attacchi alla libertà di pensiero e di espressione si sono fatti incessanti.
Col tempo le posizioni di Rushdie su Mrs. Thatcher e sulla polizia si sono ammorbidite e, probabilmente, liberate di qualche preconcetto: "Ho incontrato Margaret Thatcher solo due volte. Quando la incontrai pensai che fosse straordinariamente intelligente. Bisognava veramente stare in guardia altrimenti ti demoliva."
E' arrivato a confessare di provare non solo ammirazione ma anche simpatia per molti componenti dei servizi di sicurezza e di intelligence, a tutti i livelli: "Ho ancora, per quanto appaia inverosimile, parecchi amici nei reparti speciali britannici."
Continua a ritenere il Foreign Office "inaffidabile".
Quanto sopra si ritrova:
a) nel terzo volume della biografia autorizzata di Margaret Thatcher, scritta da Charles Moore (collaboratore ed ex direttore del "Daily Telegraph", del "Sunday telegraph" e dello "Spectator") e basata sul libero accesso aille carte della baronessa, nonché su interviste finora mai pubblicate con lei e con tutti i suoi colleghi;
2) un'intervista di Salman Rushdie al "Guardian " del 6 aprile 2008.
Esiste una rabbia che non ha niente a che fare con la cattiveria.
E’ il ruggito di chi sta difendendo la propria fragilità.
Oriana Fallaci
La fatwa è terribilmente pericolosa perché i potenziali esecutori sono a ogni angolo. Passa il tempo, ma l'autorizzazione a uccidere permane. I politici occidentali manifestano orrore per l'assalto a Rushdie, senza dire che esso corrisponde alla legalità mondiale dell'Islam che essi stessi hanno permesso e continuano a permettere.
Andres Sandri
La buona notizia è che il respiratore è stato staccato, che le condizioni generali migliorano, ma rischia di perdere un occhio, ricordo di lui una intervista rilasciata anni fa in Rai, in cui parlava della sua famiglia, e diceva che erano mussulmani, ma indifferenti, il padre era spesso ubriaco e non rispettavano affatto le regole religiose, emigrato in UK da ragazzino, non aveva grande stima degli ex padroni inglesi, ciononostante fu sempre sotto protezione, poi decise di andare in USA, ma come suddito britannico, comunque attenzione, la fatwa è sempre valida, oltre al paradiso colle Urì ci sono anche 3 mln.$ che fanno gola eccome......
Ultimissima da Il Cairo, incendio in una chiesa copta affollata da 5.000 fedeli, almeno 41 i morti, 55 ad ora i feriti, sconosciute le cause dell'incendio, news dal mondo 40 minuti fa.
Quei Rushdie d'Europa, fantasmi della nostra libertà. Non sappiamo neanche che esistono perché la nostra stampa conformista e timorata non racconta mai le loro storie incredibili. Vivono in mezzo a noi e secondo un dispositivo di sicurezza militare: devono dire in anticipo alla polizia cosa faranno durante la giornata, chi vedranno e quali locali intendono frequentare e, nel caso non sia ritenuto sicuro, sono costretti a cambiare programma. Spesso, se c’è una minaccia nuova, cambiano casa, scompaiono per un po’, protetti dall’anonimato. Ad alcuni hanno anche sparato sotto casa. Non sono pentiti di mafia, sono accademici, attiviste, scrittrici, giornalisti, intellettuali. Parliamo di oltre cento personalità in Europa. L'islamizzazione fa a pezzi la nostra tolleranza di cartapesta...
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https://meotti.substack.com/p/quei-rushdie-deuropa-fantasmi-della
Mi pongo spesso la domanda in ordine ai due fenomeni del nostro tempo in Europa: islamizzazione e radicalismo liberalsocialista. O, meglio, su come si rapportino gli immigrati musulmani verso il Great Reset e le tendenze suicide e sataniche dell'Occidente anarcoide e decadente.
I cattolici, questo è evidente, si trovano in mezzo a due fuochi, che dovrebbero essere spenti con vigore, mentre invece la gerarchia ecclesiastica e l'associazionismo cattocomunista li ravviva.
E uso il termine "cattocomunismo" perché il cattoprogressismo è un ossimoro, dato che il cattolicesimo "è" e non "diviene".
Il progresso è proprio delle cose materiali, non di quelle spirituali; tant'è che si può osservare come la nostra fede cattolica sia, in larga misura, sbiadita rispetto a quella dei nostri avi (e non parliamo, poi, di quella dei primi cristiani...).
Anche l'Islam prima o poi farà i conti con se stesso.
L'Islam se ne frega del grand reset, è una teocrazia, Allah e chi per lui, non ammette che le regole stabilite dal Kuran vengano disattese, attenti, il livello di guardia si deve alzare di molto, per un tweet di supporto a Rushdie, Rowling, la 'mamma' di Harry Potter, è stata minacciata di morte, Rushdie sta molto meglio, parla e ritrova l'uso degli arti, per l'occhio pare non ci sia niente da fare, una cosa che ho letto e mi ha lasciato di stucco, una famosa attrice USA di cui però non ho menzione, è stata subito staccata dalle macchine, morte cerebrale accertata, il tutto in meno di 2 h. Pensiamoci su......
Il terrorista islamico che ha voluto uccidere Rushdie l'ha fatto ottemperando a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Dobbiamo mettere fuori legge l'islam dentro casa nostra.
https://www.casadellacivilta.com/2022/08/15/il-terrorista-islamico-che-ha-voluto-uccidere-rushdie-lha-fatto-ottemperando-a-cio-che-allah-prescrive-nel-corano-e-a-cio-che-ha-detto-e-ha-fatto-maometto-dobbiamo-mettere-fuori-legge-lislam-dent/
Ma no, non capite niente.
Quello che ha condannato Rushdie e ucciso i traduttori ecc non è il vero Islam è solo islamismo.
Il vero Islam.......bla bla bla bla
"...morte cerebrale accertata, il tutto in meno di 2 h..."
Perché il tempo stringe e...potrebbe risvegliarsi!
Salman Rushdie è ancora ricoverato in ospedale, ma ha iniziato a parlare con gli investigatori che stanno indagando sull'attacco subito. Lo riferiscono fonti informate alla Cnn. Lo scrittore, accoltellato venerdì scorso ad un evento nello Stato di New York, ha parlato "in modo articolato", precisa la fonte. Non è ancora stato reso noto il movente dell'aggressione da parte del 24enne del New Jersey, originario del Libano, Hadi Matar.
Nel corso del suo lungo mandato in Africa, Mons. Lefebvre ha acquisito una perfetta conoscenza delle false religioni, dei riti di magia e specialmente dell'Islam.
In un'epoca in cui, dopo il Concilio e soprattutto dopo Assisi e la pratica di un ecumenismo insensato, i Vescovi moltiplicano le “riunioni di preghiera” tra “monoteisti”, in cui, da parte sia civile e politica sia religiosa, non si cessa di citare l'Islam come esempio e come fonte di arricchimento, la sua testimonianza riveste una particolare intensità.
“Effettivamente, nel momento in cui l'Islam compie un progresso galoppante in Africa e perfino in Europa, è sufficiente – dice Mons. Lefebvre – riferirsi sempre al magistero.
Rileggiamo le lettere che il Santo Padre Pio V indirizzava al re di Spagna. Il Pontefice giudica l'Islam che conosce bene, lui, il vincitore della battaglia di Lepanto, e denuncia i pericoli che fa correre al Cattolicesimo. Il Papa chiede a Filippo II d'intervenire fermamente e coraggiosamente contro l'Islam, per impedire che la corruzione e l'immoralità da esso diffuse raggiungano ambienti cattolici. Ognuno sa che in quell'epoca c'erano cattolici spagnoli che si lasciavano sedurre dall'Islam e apostatavano. Quello è stato un periodo molto doloroso. Ora nessuno conosce più la storia, non si accetta più di trarne le lezioni, soto il pretesto che ormai è tutto cambiato, che tutto va bene e che tutti sono buoni.
Tuttavia, per non citare che il caso di donne europee che hanno sposato dei musulmani, si vede che, appoggiandosi al Corano, coloro che hanno abbandonato le loro mogli, sottraggono loro i bambini nati dalla coppia con il pretesto che, secondo la legge coranica, in questi matrimoni misti, i bambini sono obbligatoriamente musulmani.
Mentre è di moda ammettere tutti i lassismi, l'Islam conserva i suoi costumi, le sue regole, il suo Corano, in modo tuttavia un po' differente secondo le regioni. E' così che i musulmani dell'Africa nera non hanno le stesse abitudini di quelli del Marocco o di altri paesi dell'africa del Nord, dove le donne sono ancora rinchiuse negli Harem. Senza voler toccare il delicato problema delle mutilazioni rituali, è la conservazione di una vera schiavitù della donna. Nel senegal, nel Mali, per esempio, le donne nere circolano liberamente. Non sono recluse. Non ci sono harem. Regna però una spaventosa immoralità: divorzi continui, scambi di donne come pratica corrente, e anche prostituzione aperta. A Dakar c'erano dei quartieri in cui infieriva una simile prostituzione, che era essenzialmente affare dei musulmani. Non c'erano né cristiane – grazie a Dio – né pagane. Era un “commercio” fatto pubblicamente da musulmani.
...segue
Paesi d'oriente sono affetti dall'omosessualità. Alle fermate, i viaggiatori sono sollecitati da piccoli musulmani che si prestano a queste pratiche immorali per guadagnare denaro.
Se sono in buona fede, i vescovi s'ingannano stranamente quando vantano un Islam puro e disciplinato. A me è capitato di stabilire qualche parallelo tra l'attaccamento dei musulmani alla lingua araba nel momento in cui, sotto la pressione dei modernisti, la Chiesa ha abbandonato l'uso del latino, cemento della liturgia e dell'università cristiana.
C'è però in questa tradizione un lato in certo qual modo disumanizzante. Nelle scuole coraniche si vedono dei fanciulli diretti da un giovane che fa loro ripetere continuamente le sure del Corano per l'intera giornata, sure delle quali essi non comprendono niente. E' il mito dell'Arabo: chiunque è arabo è musulmano, chi è musulmano parla arabo. Esso è nello stesso tempo la lingua religiosa e una forza per l'Islam. Noi da parte nostra, abbiamo abbandonato la lingua latina che ci univa. Ormai c'è un polverone di riti, e non si può andare da una chiesa all'altra, perchè non si capisce più nulla.
Si può allora porre la questione di sapere se è possibile convertire i musulmani? Altri se la sono posta prima di noi. Da parte mia, penso che si possa soltanto sperare nella conversione dell'élite intellettuale, cioè di coloro che sono nelle nostre università. Essi ottengono dei titoli di studio che permetteranno loro di esercitare una professione che li farà vivere. Potrannosposarsi, avere una famiglia. Costoro saranno più accessibili a una conversione in seguito ai contatti con l'Europa, a condizione che questa ritrovi la sua cristianità. Alcuni senegalesi, per esempio, uomini politici o che esercitano delle responsabilità, si sono convertiti così. Ma questa prospettiva vien meno se i bambini restano tributari della famiglia per vivere, e specialmente le femmine. Tenuti dalla famiglia, se hanno la disgrazia di convertirsi rischiano le peggiori sevizie o perfino l'avvelenamento. Così noi non potevamo convertire i bambini musulmani delle nostre scuole, nelle quali tuttavia essi erano numerosi. Come ho già detto, è la ragione per la quale non volevamo superare il 15% degli effettivi. Perchè, dal momento in cui i musulmani si sentono numerosi, forti e importanti, impongono la loro volontà. Finché sono poco numerosi si sottomettono volentieri alla disciplina e allo studio. Baciano la mano che non possono tagliare, dice uno dei loro proverbi.
L'Islam progredisce nelle popolazioni non arabe perchè, al contrario della morale cattolica, la religione musulmana li conferma nei loro vizi. “Se passi all'Islam, diventerai un capo più grande, diventerai ancor più ricco, potrai avere un numero più grande di donne, potrai ridurre in schiavitù più sudditi che lavoreranno per te”. E questi ragionamenti sono accompagnati da adulazioni, da doni, da pezze di stoffa, da amuleti...
In questo modo progredisce l'Islam. Come ebbi occasione di dire: o l'Africa s'islamizzerà con lo sviluppo della schiavitù, dell'immoralità, della poligamia, oppure l'Africa si cristianizzerà e troverà l'ordine voluto da Dio e custodirà le sue naturali virtù di semplicità e di ospitalità.
SE LE NAZIONI OCCIDENTALI CHE AVEVANO IL COMPITO DI ELEVARE QUESTE POPOLAZIONI NON AVESSERO TRADITO LA LORO MISSIONE E SE LA CHIESA MEDESIMA NON AVESSE RINNEGATO SE' STESSA, INVECE DI REGISTRARE L'INQUIETANTE PROGRESSO DELL'ISLAM, LA PIU' GRAN PARTE DELL'AFRICA SAREBBE OGGI CATTOLICA”.
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