Sta dunque di fatto che l'abdicazione, inaugurata da Papa Ratzinger, rischia di diventare una consuetudine. Tutti i possibili riferimenti e approfondimenti sulla vexata quaestio del "papa emerito" potete trovarli tra gli articoli di questo indice. Tutti gli interventi di Joseph Ratzinger dal 'recinto di Pietro' qui.
Via il titolo di Papa e addio al Vaticano:
il codice di Francesco per i futuri "emeriti"
Allo studio nuove norme: c'è anche la veste nera per chi lascia. Il nodo del prossimo incarico di padre Georg e del monastero "Mater Ecclesiae"
La veste bianca potrebbe sparire, così come la possibilità di rimanere a vivere all'interno del Vaticano e di utilizzare l'appellativo «Papa». Con la morte di Benedetto XVI gli esperti di diritto canonico, già da tempo al lavoro per regolamentare la figura del Pontefice emerito, sono tornati a ipotizzare una futura pubblicazione di norme ad hoc per eventuali nuovi passi indietro.
Quell'11 febbraio del 2013, quando Benedetto annunciò al mondo la sua decisione di rinunciare al ministero petrino, tutti rimasero spiazzati, soprattutto gli studiosi del codice: nessuno fino a quel momento si era posto il problema su come comportarsi, tanto che Ratzinger decise autonomamente su come gestire il suo futuro da emerito: avrebbe mantenuto la veste bianca senza segni pontificali, si sarebbe fatto chiamare Papa emerito, continuando a vivere all'interno del recinto di San Pietro, seppur rimanendo nel nascondimento.
Quell'11 febbraio del 2013, quando Benedetto annunciò al mondo la sua decisione di rinunciare al ministero petrino, tutti rimasero spiazzati, soprattutto gli studiosi del codice: nessuno fino a quel momento si era posto il problema su come comportarsi, tanto che Ratzinger decise autonomamente su come gestire il suo futuro da emerito: avrebbe mantenuto la veste bianca senza segni pontificali, si sarebbe fatto chiamare Papa emerito, continuando a vivere all'interno del recinto di San Pietro, seppur rimanendo nel nascondimento.
Se per una questione di rispetto nei suoi confronti fino a oggi non si è mai affrontato l'argomento, con la sua scomparsa, Papa Francesco potrebbe autorizzare la pubblicazione di un regolamento specifico: per i Papi che faranno un passo indietro si autorizzerebbe l'utilizzo di una veste nera e non più bianca con l'appellativo di «vescovo emerito di Roma», abbandonando per sempre quello di «Papa emerito».
Oltre a questo, chi rinuncia potrebbe ritrovarsi a vivere non più in Vaticano ma a Roma o nella sua diocesi d'appartenenza. Papa Francesco in un'intervista, ad esempio, ha chiarito che se in un futuro dovesse decidere di fare un passo indietro sceglierebbe una vita da confessore, trasferendosi definitivamente a San Giovanni in Laterano, a Roma, o in una piccola parrocchia sempre della capitale, tornando a fare, in questo modo, il pastore, quella che è sempre stata la sua vocazione. Di certo non ha mai pensato a un ritorno in Argentina. Delle norme chiare sul «Papa emerito» sono state chieste in passato da più parti, anche all'interno della Curia Romana perché non sono mancate occasioni di strumentalizzazione dovute alla coabitazione inedita dei due papi in Vaticano. Qualcuno, infatti, soprattutto tra i sostenitori «delusi» di Ratzinger, da lui stesso criticati, ha più volte provato a far passare l'idea che il vero Papa fosse Benedetto e non Francesco, quest'ultimo «eletto illegittimamente». Tra veleni e pugnalate, tanti anche all'interno delle Mura leonine hanno usato la figura del Papa emerito in chiave anti-Bergoglio e anti-conciliare e per questo una regolamentazione di questa figura potrebbe evitare nuove polemiche. Non tutti sono però stati d'accordo che si debba assolutamente stilare una normativa specifica. Il cardinale Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, parlando della necessità di una legislazione apposita per il Papa emerito ha affermato: «Non tutto deve essere regolato da leggi. Per il resto la teologia (che pure ha la sua forza normativa mediata) ci ha già insegnato l'essenziale: che il Papa è uno e uno solo, e a lui e a lui solo compete il Primato sia d'insegnamento sia di giurisdizione nella Chiesa. Si vedrà se per questo ufficio di emerito incomincerà a formarsi una consuetudine».
Oltre a questo aspetto, non pochi, anche all'interno delle stanze vaticane, si chiedono quale sarà il futuro di monsignor Georg Gaenswein, l'arcivescovo segretario particolare del Papa emerito e cosa succederà al monastero Mater Ecclesiae, in passato luogo di preghiera e contemplazione di ordini religiosi femminili e poi adattato alle esigenze di Ratzinger, diventando la sua residenza. Per padre Georg, che è anche formalmente Prefetto della Casa Pontificia anche se ormai da diversi anni si dedicava esclusivamente alla cura dell'anziano Benedetto XVI, Papa Francesco potrebbe decidere di conferirgli, nei prossimi mesi, un incarico di responsabilità fuori dall'Italia o gli permetterebbe di rientrare nella sua diocesi in Germania. Di certo, l'arcivescovo in futuro non risiederà più all'interno del monastero: dopo l'ultima ristrutturazione del 2013 la struttura rimarrà almeno per i primi tempi senza alcun ospite.
(Fabio Marchese Ragona - Fonte)
Oltre a questo, chi rinuncia potrebbe ritrovarsi a vivere non più in Vaticano ma a Roma o nella sua diocesi d'appartenenza. Papa Francesco in un'intervista, ad esempio, ha chiarito che se in un futuro dovesse decidere di fare un passo indietro sceglierebbe una vita da confessore, trasferendosi definitivamente a San Giovanni in Laterano, a Roma, o in una piccola parrocchia sempre della capitale, tornando a fare, in questo modo, il pastore, quella che è sempre stata la sua vocazione. Di certo non ha mai pensato a un ritorno in Argentina. Delle norme chiare sul «Papa emerito» sono state chieste in passato da più parti, anche all'interno della Curia Romana perché non sono mancate occasioni di strumentalizzazione dovute alla coabitazione inedita dei due papi in Vaticano. Qualcuno, infatti, soprattutto tra i sostenitori «delusi» di Ratzinger, da lui stesso criticati, ha più volte provato a far passare l'idea che il vero Papa fosse Benedetto e non Francesco, quest'ultimo «eletto illegittimamente». Tra veleni e pugnalate, tanti anche all'interno delle Mura leonine hanno usato la figura del Papa emerito in chiave anti-Bergoglio e anti-conciliare e per questo una regolamentazione di questa figura potrebbe evitare nuove polemiche. Non tutti sono però stati d'accordo che si debba assolutamente stilare una normativa specifica. Il cardinale Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, parlando della necessità di una legislazione apposita per il Papa emerito ha affermato: «Non tutto deve essere regolato da leggi. Per il resto la teologia (che pure ha la sua forza normativa mediata) ci ha già insegnato l'essenziale: che il Papa è uno e uno solo, e a lui e a lui solo compete il Primato sia d'insegnamento sia di giurisdizione nella Chiesa. Si vedrà se per questo ufficio di emerito incomincerà a formarsi una consuetudine».
Oltre a questo aspetto, non pochi, anche all'interno delle stanze vaticane, si chiedono quale sarà il futuro di monsignor Georg Gaenswein, l'arcivescovo segretario particolare del Papa emerito e cosa succederà al monastero Mater Ecclesiae, in passato luogo di preghiera e contemplazione di ordini religiosi femminili e poi adattato alle esigenze di Ratzinger, diventando la sua residenza. Per padre Georg, che è anche formalmente Prefetto della Casa Pontificia anche se ormai da diversi anni si dedicava esclusivamente alla cura dell'anziano Benedetto XVI, Papa Francesco potrebbe decidere di conferirgli, nei prossimi mesi, un incarico di responsabilità fuori dall'Italia o gli permetterebbe di rientrare nella sua diocesi in Germania. Di certo, l'arcivescovo in futuro non risiederà più all'interno del monastero: dopo l'ultima ristrutturazione del 2013 la struttura rimarrà almeno per i primi tempi senza alcun ospite.
(Fabio Marchese Ragona - Fonte)
17 commenti:
Bisogna solo far piazza pulita delle mooolte diavolerie e dei loro portatori umani.
«Le nuove frontiere della bioetica non impongono una scelta fra
la scienza e la morale, ma piuttosto un uso morale della scienza. Mi rammarico ancora una volta per gli attacchi all’integrità della famiglia»
Benedetto XVI, 7 gennaio 2008
Il lungo lamento funebre si accompagna nel popolo al ricordo di essere di essere stato cattolico e scopre di volerlo essere ancora. Grazie, Signore!
La fedeltà si vede anche nelle questioni più piccole: il 26 luglio 2017, in occasione della festa di Sant'Anna, Ganswein presenta il suo nuovo stemma episcopale, che sostituisce la blasonatura pontificia di Benedetto XVI con quella del regnante papa Francesco. Dal 2012 al 2017, il suo stemma episcopale riporta nella parte sinistra, quello di Benedetto XVI, poi lo cambia con quello di Bergoglio. Doveva rassicurare ulteriormente qualcuno?
Una premessa: considero Bergoglio un vero papa eretico (figura contemplata dal codice di diritto Canonico ma che per problemi teologici e dogmatici - dato che il Papa non può essere deposto da nessuno - non si sa come liberarsene). Non ho mai considerato e mi sono sempre rifiutato di considerare Ratzinger un papa emerito (figura inesistente nel Codice di Diritto Canonico e soprattutto inesistente nel Codice la differenza tra munus e ministerium per quanto riguarda la figura del Pontefice, dove, invece questa differenza, sempre nel Codice, viene fatta per la figura del Vescovo e dei Sacerdoti dove il munus è il famoso sigillo sacramentale - sacerdote per sempre - e il ministerium è la potestà di governo - amministrare i sacramenti, governare una Diocesi o una parrocchia, per intenderci. Il munus pietrino è inscindibile dal ministerium, vale a dire è la stessa cosa. Tutti i commentari di diritto Canonico ( si veda il Ghirlanda, il Chiappetta, il commentario del Vaticano stesso) traducono la parola latina munus all'articolo 332 con la parola ufficio e non distinguono MAI questo termine da un fantomatico ministerium. In pratica per il Codice di diritto Canonico Essere Papa e fare il Papa è la stessa cosa perchè così è anche sotto l'aspetto teologico e dogmatico. Una volta questo era molto chiaro e il Papa che si dimetteva tornava ad essere un semplice Vescovo. Purtroppo devo dire che gli atti di Ratzinger (definirsi un papa emerito, vestire di bianco, ecc.) ha portato molta confusione alla già enorme confusione che si vive nella chiesa da 60 anni a questa parte. Se è vero quello che dice l'articolo, per paradosso l'eretico papa Francesco può contribuire senza volerlo a salvare la figura del Papa. Si tenga presente che se per disgrazia venisse codificata la figura orribile del papa emerito si potrebbero aprire le porte a infiniti scismi (ogni papa emerito potrebbe decidere di tenere il munus e quindi considerare il successore un anti-papa, e se non lui qualche suo adepto, don Minutella docet. In conclusione, nonostante l'avversione che ho per questo Papa che più volte ha chiaramente esternato eresie manifeste, non posso che sperare, per il bene di tutta la Santa Chiesa che questa riforma accennata nell'articolo vada in porto.
"Per padre Georg Papa Francesco potrebbe decidere di..rispedirlo in Germania..con velocita' perfino.
Ma cosa vuoi regolamentare, fai l'unica cosa giusta: libera il campo, prima che la verità sia gridata dai tetti. Sarebbe troppo doloroso.
Tutti questi discorsi sono inutili e deleterii: la chiesa conciliare non è la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Non lasciatevi fregare da teorie strane, rigettatele da subito!
Insomma il papato è diventato una carica come una direzione generale o la presidenza di un governo.
Ottim consiglio e verità inoppugnabile : la cd " chiesa conciliare" non è cattolica, ha usurpato Santa Romana Chiesa, ne occupa abusivamente tutte le sedi. Così rispose Mons. Lefebvre al card. Benelli, che lo esortava a sottomettersi alla chiesa conciliare :"Io non conosco nessuna chiesa conciliare, conosco solo la Chiesa Cattolica"; poi disse anche "continuo a fare quello che facevo prima del Concilio, quando ne venivo elogiato, mentre adesso sono punito per lo stesso comportamento". Chiaro, no?
Se non fosse cosa seria ed anche tanto, verrebbe da sorridere, detta da uno che vive in hotel 5*****, veste che più sciatto e squallido non si può, porta croce d'argento e anellino metà argento e metà chissà cosa, che mai fa il papa se non quando deve esercitare i suoi poteri sovrani verso i sottoposti inferiori, fa solo pensare ad una cosa, se la stranezza del 'papa emerito' fu concessa contro ogni ragionevole ed inesistente diritto canonico, fu solo perché sapevano benissimo tutto e mettevano così a posto la loro sporca coscienza, ora a papa morto, si liberano di tutto, il loro compito, di cui JMB è solo esecutore testamentario, come fa rilevare M. Viglione in una bella intervista su tv libera, è quello di portare a compimento il piano di distruzione della chiesa e ci riusciranno, senza dubbio, per don Georg, non mi interessa il suo libro gossiparo e dubito che BXVI glielo avrebbe permesso, so che ne uscirà un altro ben più corposo del card. Mueller con G. Soldati, mi sfugge il titolo, ma penso sarà più interessante e di altra levatura. Preghiamo per noi, per Papa Benedetto e per la chiesa, la Chiesa non verrà mai distrutta e che Dio ci aiuti.
Preoccupazione infondata poichè qualunque Papa futuro potrà porre dei limiti alla rinuncia al Papato. La Chiesa è di Cristo.
Ottimo reminder. Mons. Lefèbvre fu inascoltato. Tutti i problemi che aveva già visto esplodono sempre più grandi.
È chiaro che qualunque papa che decidesse di dimettersi potrebbe decidere da sé (prima delle dimissioni, è ovvio) se portar la veste bianca o nera o chessoìo, se abitare in Vaticano o in Cina o sulla Luna, se farsi chiamare "papa emerito" o magari col suo nome di battesimo, e tutto il resto. E ne avrebbe il diritto.
Il problema è un altro: col sinodo tedesco e le vere e proprie eresie professate e difese e ostentate ai più alti livelli, che si fa? Qualcuno dovrà pure parlare chiaro e forte, perché sono stati superati tutti i limiti. Che fine ha fatto la "correzione filiale" del cardinal Burke? Lo chiedo con tutto il rispetto.
# "se fu concessa la stranezza del papa emerito"
Forse non è questo il modo esatto di porre la questione. Non ci fu né ci poteva essere "concessione" alcuna. Da parte di chi, visto che il Pontefice è un sovrano assoluto, tant'è vero che le sue "dimissioni" non abbisognano di accettazione, non esistendo un organo a lui superiore che le possa accettare o respingere?
Il papa, mentre era ancora in carica aveva minuziosamente regolato (e sicuramente da tempo) la sua vita post-dimissioni, creando a sorpresa la figura del "Papa emerito" etc. Siffatta regolamentazione nessuno aveva il potere di contestarla, nella Chiesa. Dovevano solo applicarla, anche se non la condividevano, per rispetto al Papa ma anche perché così risultava dall'ordinamento della Chiesa. Era un obbligo giuridico, questo rispetto. Tanto più che la singolare istituzione inventata da Ratzinger non violava né la fede né i costumi.
T.
Va chiarito una volta per tutte che il Papa pur essendo un "sovrano assoluto" (un termine che non mi piace perché implica il concetto di arbitrarietà che il Papa non ha) se si dimette perde il munus petrino ovvero l'ufficio da Papa. Torna ad essere un semplice Vescovo. Se la figura di papa emerito non è nel Codice di diritto Canonico è una figura inventata e senza senso giuridico che un semplice vescovo (tale era ormai Ratzinger) non poteva giuridicamente arrogarsi e che il Vaticano, se voleva, poteva benissimo contestare. Se non l'ha fatto è perché in questa Chiesa conciliare più si crea confusione e più sembrano tutti contenti. Quando nella Chiesa regnavano ordine e chiarezza i Papi che rinunciavano al munus petrino sapevano già che tornavano ad essere semplici vescovi senza pretese alcune. Basta anche solo accennare allo Scisma D'Occidente dove il Papa Gregorio XII e il suo rivale l'anti-Papa Giovanni XXIII per mettere fine allo scisma diedero le dimissioni e tornarono ad essere semplici vescovi e poi confermati Cardinali dal futuro Papa Martino V
https://www.provitaefamiglia.it//petizione/basta-propaganda-gender-sulla-rai-intervenga-il-governo-firma-ora
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