Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 9 gennaio 2023

Il Papa esorta i teologi ad «andare oltre»

Avrei tanto da dire su quanto apprendiamo dall'articolo ripreso di seguito. Invece di riportarlo integralmente avrei voluto estrarre le citazioni dei punti significativi e integrarle con le mie considerazioni; ma la situazione contingente di questo momento non me lo consente. Tuttavia il blog è pieno di riflessioni e approfondimenti sui temi affrontati. Vi prego quindi di usare le parole chiave del motore interno per trovare quanto possa essere utile a ovviare al deficit del mio solito impegno di sintesi. Ma mi aspetto le vostre osservazioni e vi chiedo preghiere...

Il Papa esorta i teologi ad «andare oltre»

In occasione dell’incontro del 14 novembre 2022 con i membri della Commissione Teologica Internazionale, creata da Paolo VI nel 1969, Papa Francesco si è espresso sulla «fedeltà creativa alla Tradizione». Egli ha esortato ad «andare oltre» nella ricerca.
Uscendo più volte dal suo discorso, il Papa ha distinto il teologo dal catechista. La missione di quest’ultimo è «dare la dottrina giusta, la dottrina solida, non le eventuali novità». Ha ingiunto di non insegnare mai ai bambini «nuove dottrine che non sono sicure».
Quanto al teologo egli «rischia di andare oltre», perché «cerca di spiegare meglio la teologia», ha proseguito il Papa. E toccherà «al Magistero fermarlo» se necessario, ha aggiunto. Francesco ha raccomandato ai professori di teologia di impartire lezioni che «provochino stupore in chi le segue». E ha dato tre direttrici di marcia.

Un grande pericolo: il ritorno all’indietro
Il Papa ha indicato che la prima direttrice di marcia è quella della fedeltà creativa alla Tradizione. Si tratta di «assumere con fede e con amore e di declinare con rigore e apertura l’impegno di esercitare il ministero della teologia – in ascolto della Parola di Dio, del sensus fidei del Popolo di Dio, del Magistero e dei carismi, e nel discernimento dei segni dei tempi – per il progresso della Tradizione apostolica, sotto l’assistenza dello Spirito Santo».
Si tratta, ha precisato il Papa, di evitare «un grande pericolo, che è andare in un’altra direzione: l’“indietrismo”. Andare indietro. “Sempre è stato fatto così”». E si è riferito come esempio ad «alcuni movimenti, movimenti ecclesiali», rimasti « fissi in un tempo, in un indietro».
Essi, ha spiegato il Papa, si oppongono alla regola della crescita e «l’indietrismo li porta a dire che “sempre è stato fatto così, è meglio andare avanti così”, e non ti lascia crescere. Su questo punto, voi teologi pensate un po’ a come aiutare».

Approfondire il Vangelo 
Il successore di Pietro ha poi incoraggiato i teologi a cogliere «l’opportunità, al fine di realizzare con pertinenza e incisività l’opera di approfondimento e di inculturazione del Vangelo, di aprirsi con prudenza all’apporto delle diverse discipline grazie alla consultazione di esperti, anche non cattolici».
Ed infine ha concluso «I temi affidati alla vostra attenzione e perizia rivestono grande importanza in questa nuova tappa dell’annuncio del Vangelo che il Signore ci chiama a vivere come Chiesa a servizio della fraternità universale in Cristo».

Nella collegialità
«La terza direttrice, infine, è quella della collegialità. Essa acquista particolare rilevanza e può offrire uno specifico contributo nel contesto del percorso sinodale, in cui è convocato tutto il Popolo di Dio», ha detto il Papa.
Il Papa ha anche suggerito di aumentare il numero delle donne «non perché siano di moda, ma perché hanno un pensiero diverso dagli uomini e fanno della teologia qualcosa di più profondo e anche di più “saporito”».
Attualmente la Commissione conta cinque donne, tre religiose e due laiche, tra la trentina di teologi che la compongono.
Stupore, fedeltà creativa alla tradizione, inculturazione, collegialità, teologia femminile … ecco i cliché di tutti i Sommi Pontefici postconciliari.- Fonte

21 commenti:

Ecco la neo-chiesa ha detto...

Per il Direttore de La Civiltà Cattolica Antonio Spadaro sj la Chiesa del futuro è come un concerto jazz dove si suona seguendo l’ispirazione condivisa nel momento.

“Ecco, non si deve immaginare la Chiesa come una costruzione di mattoncini Lego diversi che si incastrano tutti al punto giusto secondo debite proporzioni. Sarebbe, questa, un’immagine meccanica della comunione ecclesiale. Potremmo meglio pensarla, appunto, come una relazione sinfonica, di note diverse che insieme danno vita a una composizione. Non si tratta di una sinfonia dove le parti sono già scritte e assegnate, ma di un concerto jazz, dove si suona seguendo l’ispirazione condivisa nel momento. Questo è il ritmo del futuro: il jazz”

Gian ha detto...

Ma quale oltre, la Chiesa ha bisogno di "tornare", di guardare in alto! Basta con le frasi ad effetto. Basta sinodi dell'assurdo. Basta sbandamenti con la smania di scimmiottare il mondo. Cambiare aria che si soffoca.

Anonimo ha detto...

Non ti affannare per quello che puoi fare, per quello che puoi scrivere; prega silenziosamente, con fiducia umile, con umiltà fiduciosa.
La preghiera porta nel combattimento il piano di guerra del generale, vi porta il rifornimento del cielo.
Tu preghi e le grazie piovono, e gli angeli si attivano.
La preghiera è come il bombardamento fatto dall'alto: prima di fare l'avanzata contro il male, monta in aeroplano, sali in alto nel cielo, e di là farai cadere le bombe che sconvolgono il piano di satana.

Prega con fiducia in Dio, con sicurezza:
"Signore, fate finire questo male, ve ne supplico, per la vostra gloria".

Questa frase, così semplice, salendo nel cielo diventa una nube, si carica di elettricità celeste, si curva verso la terra, vi scocca un fulmine, brucia i depositi di polvere, fa saltare le artiglierie, dissoda la terra e poi si apre in pioggia salutare.

(Servo di Dio Dolindo Ruotolo (1882-1970) - Sacerdote diocesano napoletrano, terziario francescano in Santa Chiara di Napoli)
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Anonimo ha detto...


Il concetto di "fedeltà creativa alla tradizione" è un ossimoro che i modernisti devono adottare per evitare di dire che vogliono seguire le loro idee anziché la tradizione. Sono obbligati a simili contraddizioni proprio perché non possono dirsi anti-tradizionali anche se lo sono fino al midollo. Per capire quanto dannoso e depravato sia tale concetto basta applicarlo alla vita tra due sposi i quali con la "fedeltà creativa" intendono un paravento per nascondere scappatelle, scambi di coppia e ammucchiate. Il tutto fatto conservando (illudendosi) la "fedeltà". Come si può vedere il concetto di fedeltà creativa è una vera e propria depravazione. Sia applicato alla vita matrimoniale che alla speculazione teologica o alla vita liturgica. Ed il modernismo è depravazione allo stato puro. Una depravazione intima che per ciò stesso e per renderla "appetibile" il modernista deve edulcorare ed infiorare per farla apparire bellissima, intrigante, interessante, giusta, utile, necessaria, indispensabile. Nihil sub sole novi. E' il medesimo principio usato dal diavolo che ci fa apparire bello il peccato, ce lo rende attraente, ce lo fa percepire pure utile e necessario. Donfi.

Da Fb ha detto...

LA TEOLOGIA DI BERGOGLIO…
7 di 7

Sul punto, bisognerebbe chiedere soccorso al teologo, ammesso che esista teologo cattolico non ricattato, in malo modo, da Bergoglio.
Sicché, altro non si può fare che collazionare, alla rinfusa, varie stravaganze ed alcune dichiarazioni teologiche gravemente eterodosse espressi da costui:
11. Bergoglio durante il Sinodo amazzonico (6-26 ottobre 2019) torna a criticare il celibato ecclesiastico, nonostante il rimprovero rivoltogli da p. Benedetto XVI, tramite una lettera pubblica.
12. Bergoglio, il 4 ottobre del 2019 nella Basilica di San Pietro, presiede, infrangendo il I° Comandamento, una processione con l’ effige di una divinità tribale amazzonica, la Pachamama, a cui, è notorio in America Latina, si rendono sacrifici umani.
13. Bergoglio, ad oggi, non ha risposto ai cardinaliche chiedevano spiegazioni sulla questione della comunione ai divorziati risposati, dubbi posti, a loro dire, dall’enciclica del 2016 Amoris Laetitia.
14. Bergoglio con il Motu proprio -2021- Traditionis Custodes e con la successiva Lettera apostolica Desiderio desideravi abolisce il rito antico della Liturgia latina, contraddicendo, in modo plateale, il documento magistrale, Summorum Pontificum del suo predecessore.
15. Bergoglio non si inginocchia mai davanti al Santissimo Sacramento dell’Eucarestia.
16. Bergoglio si inginocchia e bacia i piedi dei suoi ospiti politici.
17. Bergoglio rilascia dichiarazioni irrituali sulla Madonna. Definita, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, alla vigilia di Natale del 2021, “una donna di strada”.
18. Bergoglio in un’ omelia ad Astana, svolta a settembre del 2022, dichiara “Gesù Cristo si è fatto diavolo”.
19. Bergoglio ha definito delinquenti i preti che non concedono o differiscono l’ assoluzione del penitente in confessione, che è come chiamare delinquente Padre Pio.
20. Bergoglio ha fatto sospendere una trasmissione radiofonica di p. Cavalcoli, trasmissione in cui il teologo domenicano argomentava su peccato e castigo.
21. Bergoglio ha fatto sospendere a divinis p. Cavalcoli.
22. Bergoglio nulla ha fatto per accertare le accuse di abusi sessuali al gesuita artista (?) Rupnik, mosse da gruppi di monache.

...LA RIPONIANO NEGLI SCAFFALI DI CATHOPEDIA?

Anonimo ha detto...

Vecchie tiritere. Oggi come oggi è pericoloso parlare con un cattolico perché non sai quale frullato può uscire dalla sua bocca. Occorrerebbero almeno cento anni di pontificati Piodecimi.

Anonimo ha detto...

Francamente non so se lo stesso Ratzinger abbia autorizzato mons. Gänswein a pubblicare quel testo (ne sarei incuriosito, ma serve a poco). Ci possono essere ragioni valide per credere che vi si affermi la verità, almeno in parte, sul pensiero del Papa emerito. Tale pubblicazione costituisce di fatto una condanna della Traditionis Custodes, documento che rinnega quanto stabilito dal Predecessore di Francesco e che questi scrive mentre l'emerito è ancora in vita. Si tratta di un testo dirompente del quale non è difficile prevedere le conseguenze sulla Chiesa: irrigidimento del Papa regnante sulle sue posizioni, incremento dell'astio nei suoi confronti da parte non solo di alcuni tradizionalisti, ma anche di moltissimi giovani che amano il rito antico e NON NE POSSONO PIÙ delle assemblee domenicali. Soprattutto grave è l'aver proibito la celebrazione in Vetus nelle parrocchie. Quanti apprezzano e frequentano il rito antico si sentono sempre più esclusi, ghettizzati. Tutto ciò non dovrebbe (se il cattolico ha piena fiducia in Dio) portare ad una rottura, ma stimolare la preghiera per l'unita dei cattolici e per il santo Padre. Temo che la "bomba Gänswein" il quale poteva almeno avere l'intelligenza di aspettare si placassero un pochino le acque, scateni un disastro a livello ecclesiale, ossia uno scisma. Gänswein non si è tolto dei sassolini dalle scarpe, ma delle pietre! Non so cosa ne pensiate e francamente non so se Ratzinger avesse gradito una così repentina presa di posizione.
Kyrie eleison!

mic ha detto...

Temo che la "bomba Gänswein" il quale poteva almeno avere l'intelligenza di aspettare si placassero un pochino le acque, scateni un disastro a livello ecclesiale, ossia uno scisma.

La bomba Gänswein non porterà alcuno scisma. Un vero cattolico resta saldo nella Chiesa di sempre che prima o poi sarà purificata!

Gian ha detto...

Saldo con quale Chiesa?

Anonimo ha detto...

La chiesa di sempre! Ve lo dicono da anni. Ormai bisogna obbedire solo a Dio. Siamo in quei giorni.

mic ha detto...

La Chiesa bimillenaria, oscurata ma non distrutta, da quella visibile attualmente egemone sulle generazioni purtroppo addottrinate con elementi spuri. E che, pur nelle difficoltà attuali, non cessa di riaffermare le verità ricevute custodite e vissute nonché di continuare a celebrare il culto autentico anche se al momento parrebbe votato ad una dimensione catacombale. Ma non è detta l'ultima parola: la resistenza è forte...

Anonimo ha detto...

Un vero cattolico resta saldo nella Chiesa di sempre.
Ma Bergoglio è uscito da un pezzo da tale Chiesa.
Dire che la chiesa bergogliana non cessa di riaffermare le verità ricevute è una pia illusione senza riscontro nella realtà :
L'amoris laetitia dichiarata magistero autentico?
La libertà religiosa?
La salvezza per ebrei e non cattolici GRAZIE alla loro religione?
Il permissivismo su sodomia e aborto?
La persecuzione verso i sacerdoti fedeli alla perenne dottrina?
Gli insulti quasi quotidiani ai cattolici fedeli al dogma?
Le bestemmie mai ritrattate?
La Comunione che, secondo l'attuale codice di diritto canonico, si potrebbe dare anche ai non cattolici e ricevere anche da loro?
Si potrebbe continuare.
Coloro che attualmente professano integralmente la dottrina cattolica lo fanno NONOSTANTE la chiesa bergogliana, non GRAZIE alla chiesa bergogliana.
Siamo in stato di scisma capitale: la Chiesa Cattolica sopravvive ancora e durerà in eterno ma non ha niente a che fare con Bergoglio.

mic ha detto...

Ma è nella Chiesa di sempre che il Signore è presente fino alla fine dei tempi, perché è il Suo corpo mistico, come chiesa militante qui e purgante e trionfante nell'al di là.

Anonimo ha detto...

Grazie per rimetterci tutto in prospettiva.
Da quando ho scoperto il vostro blog ho capito tantissime cose. Siete una fonte preziosissima e anche i commenti sono sempre splendidi e molto colti.

Anonimo ha detto...

Ci siamo: stamattina Papa Francesco ha ricevuto in udiena mons. Gänswein
http://blog.messainlatino.it/2023/01/ci-siamo-stamattina-papa-francesco-ha.html

Da Roma a Berlino in aereo, in treno , a piedi..?

Anonimo ha detto...

“Esiste una falsa carità, fatta di colpevole indulgenza e di debolezza, come la dolcezza di coloro che non urtano nessuno perché hanno paura di tutti. Vi è anche una presunta carità fatta di sentimentalismo umanitario che cerca di farsi approvare dalla vera e che spesso, per il suo contatto, la inquina.
Uno dei principali conflitti dell’ora presente è quello che si erge fra la vera e la falsa carità. Quest’ultima fa pensare ai falsi cristi di cui parla il Vangelo; essi sono più pericolosi prima di essere smascherati che quando si fanno conoscere per veri nemici della Chiesa.”

Réginald Garrigou-Lagrange

Anonimo ha detto...

La Tradizione non muore con Joseph Ratzinger, e non muore con la soppressione del latino in Chiesa, di cui Benedetto XVI soffrì molto, secondo quando testimonia il suo fidato Padre Georg. Prosegue in altre forme, per altri corsi, facendosi carsica, sotterranea, e dunque momentaneamente invisibile. Perché la Tradizione ha sempre una parte invisibile e una parte che si rende visibile. Come la religione.
(Marcello Veneziani)

Anonimo ha detto...

La Tradizione è un alambicco che distilla lentamente le cose migliori del popolo.
Il Conservatorismo è un frigorifero che, per comodità, conserva qualsiasi cosa.
La Tradizione è un fiume di vita e avendo il popolo scelto le cose da tramandare
da quelle da dimenticare è lo strumento più democratico che esista.
La Tradizione è attenta al " passato " ma guarda sempre al futuro perché
ritiene essenziale trasmettere, non tutto, ma solo le cose buone che ha ricevuto.
La Tradizione non può essere "nostalgica" altrimenti sarebbe un'altra cosa, sarebbe conservatorismo e con questo molti la confondono.
E' facile definirsi seguace della Tradizione ma è molto difficile esserlo in quanto la persona ,seguace della Tradizione, ha il compito-dovere di " tradere - trasmettere " agli altri i valori distillati dall'alambicco della Tradizione. Se questo non accade e gli altri non recepiscono, quasi sempre è colpa della "tiepidezza" con cui la persona vive quello che dovrebbe trasmettere.

Anonimo ha detto...

Pura poesia!

Pio ha detto...

Bergoglio cammina sul solco tracciato dai suoi predecessori. Non arriva da Marte, è stato eletto da Cardinali che lo conoscevano (abbastanza) bene.
Mi pare molto in linea con coloro che fecero entrare il fumo di satana nella Chiesa (Giovanni XXIII e Paolo VI).
Il Signore ci ha fatto dono di uno come Bergoglio per aprirci gli occhi e la mente sul deragliamento in atto.
Ora non abbiamo più alibi.
Il frutto bergogliano era già nel seme roncalliano e, soprattutto, montiniano.
Non si capirebbe Bergoglio e la sua linea di condotta pseudo cattolica senza conoscere la rivoluzione avviata spavaldamente dai due pontefici lombardi (su cui la Chiesa Cattolica un giorno dovrà per forza tornare criticamente), gestita senza remore dal papa polacco e con qualche ammorbidimento da quello tedesco.

Anonimo ha detto...


I teologi dovrebbero "andare oltre"?
Che vuol dire?
I teologi non devono "andare oltre".
Il loro compito è quello di concorrere
alla difesa del Deposito della Fede
elaborando i migliori argomenti
possibili.
Devono insomma difendere il Deposito,
come intimava san Paolo al vescovo da
lui consacrato, non "andare oltre" -
che significa poi andar oltre nel
costruire teorie personali e perdersi
negli errori e nelle eresie.
Invece di raccomandar loro l'umiltà,
papa Francesco ne eccita l'orgoglio e
la superbia.

A proposito di umiltà: qui si sta
perdendo il senso della misura : il
card. Mueller, secondo un articolo de
la Nuova Bussola q. avrebbe paragonato
lo scomparso papa Emerito addirittura
a S. Agostino, come personalità. Ha
detto che Ratzinger è stato il sant'
Agostino del nostro tempo.
Con tutto il rispetto per il defunto,
cerchiamo di mantenere i piedi in terra.
T.