Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 23 gennaio 2023

Il cardinale Müller il suo nuovo libro e la denuncia di molte derive dell'attuale pontificato

Non è la prima volta che il card. Müller prende posizione su gravi aspetti dell'attuale situazione della Chiesa. Li abbiamo tutti pubblicati in diretta. Ora in qualche modo vuota il sacco in maniera ancor più esplicita e articolata. Visualizzabile qui un'anteprima.

Apprendiamo da Mil che è in uscita per i prossimi giorni un nuovo libro del Card. Müller: "In Buona fede. La religione del XXI secolo", Ed. Solferino.
Intervistato dalla vaticanista Franca Giansoldati de Il Messaggero, il cardinale accenna ai suoi rapporti con Benedetto XVI e al caso Becciu (stigmatizzando il brutale discredito riservatogli), il clima di assolutismo che vige nei Sacri Palazzi, la riforma "intoccabile" della Curia gestita con despotismo, la situazione del card. Zen, le ordinazioni inspiegabilmente bloccate nella diocesi di Tolone e la stessa sua "rimozione" improvvisa e dispotica dall'incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, senza alcun preavviso.
Emblematica la citazione dal libro: «Francesco mi abbracciò sul sagrato della basilica dicendomi di avere piena fiducia in me. Il giorno seguente mi disse:Hai terminato il tuo mandato. Grazie per il tuo lavoro" senza fornirmi alcun motivo».
Nel frattempo Il Messaggero titola: Papa Francesco, il cardinal Mueller: «Intorno a lui un cerchio magico che decide le nomine. Su abusi privilegiati i suoi amici»
L'ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha deciso di togliersi tutti i sassolini dalle scarpe dopo che nel 2017 fu congedato da Francesco.

Rispetto alle dichiarazioni di Mons. Gänswein (qui, che pur rivelando verità scomode, nel suo libro ha utilizzato un linguaggio felpato e curiale), il cardinale Müller è molto più esplicito.
La presentazione del libro:
In questo momento vedo la Chiesa su un crinale e mi viene in mente quando, durante l’assedio a Costantinopoli, i teologi si concentravano su disquisizioni sul colore degli occhi della Madonna.» Il cardinale Gerhard Müller, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede con Benedetto XVI, ed esponente di spicco dell’ala più ortodossa (direi meglio conservatorista - ndr) della Chiesa, per la prima volta racconta dall’interno alcuni degli episodi salienti degli ultimi due pontificati. Una lunga intervista senza censure, a cura della vaticanista Franca Giansoldati, in cui il teologo tedesco spiega la confusione dottrinaria che rischia di soffiare sul fuoco di nuove eresie e affronta i temi più scottanti del papato di Francesco: dalla politica estera del Vaticano alla gestione degli scandali di pedofilia, dalle questioni di genere, aborto e fine vita alla rinuncia di Ratzinger, dalla guerra in Europa al rischio di uno scisma e alla previsione sul prossimo conclave. Cosa c’è stato all’origine dell’allontanamento dell’autore dall’ex Sant’Uffizio? È vero che la nomina dei nuovi cardinali risponde a un tentativo di accentramento di potere da parte del Papa? Quali sono i limiti dell’enciclica Praedicate Evangelium? Esiste una lobby gay in Vaticano? Perché sul controverso caso Becciu non è mai intervenuto il collegio cardinalizio? Perché il latino è ancora importante? Esiste una tendenza a riformare la Chiesa in senso protestante? E cosa sta succedendo alla Chiesa in Germania? E in America? Le risposte schiette e rivelatrici a queste e molte altre domande danno vita a un libro di riflessione e intervento attuale sulla religione nel XXI secolo ma anche all’inedito racconto personale di un protagonista della vita della Chiesa.

6 commenti:

Da La Verità ha detto...

Il cardinale Sarah: «Oggi c’è confusione a livello dottrinale, morale e liturgico. Prima di risolvere i problemi sociali viene l’annuncio che non c’è salvezza senza la fede cristiana. Ci serve lo stesso coraggio dei primi discepoli».

Anonimo ha detto...

Aurelio Porfiri:
Mi ha molto incuriosito il fatto che papa Francesco abbia comunicato alla curia che ci si doveva organizzare in proprio per gli esercizi spirituali di Quaresima.
Immagino il Papa abbia ragioni valide per aver preso questa decisione, nondimeno mi sembra un po’ bizzarra.
Quello che è uno dei non tanti momenti in cui tutta la curia si ritrova insieme per meditare durante un tempo così denso come quello quaresimale, era un momento da sfruttare per far vedere quale comunità fraterna è la Chiesa.
Così lascia un po’ l’impressione di quando ti dicono “vieni già mangiato” per sottointendere che non ti offriranno il pranzo.
Ripeto: sono sicuro che i motivi sono molto validi e che ci sarà un’altra occasione. Che poi è anche una frase che dicono quando non ti vogliono invitare a pranzo.
Vabbeh, lasciamo perdere!

Anonimo ha detto...

Se ne accorge adesso?

Anonimo ha detto...

- Sondaggio sulla Chiesa governata da Bergoglio . Il Papa, nonostante sia in fisiologico calo di 20 punti percentuali, resta molto popolare : tre su cinque non si fidano di lui. Per la cattedra di Pietro, non esulterei. La fiducia nella Chiesa guidata dal Pontefice Argentino e ai minimi storici , è al 40%, sotto il livello del papato di Ratzinger che godeva del 90 %, di consensi tra fedeli e intellettuali. Cosa significa? Significa che Bergoglio attira tanti, va molto di moda anche e soprattutto tra i non credenti, ma una cosa è essere popolare e un’altra è convincere i fedeli a tornare a messa. Cosa che infatti puntualmente non avviene.

Una sofferenza infinita ha detto...

Che le chiese - succursali del liberismo mondialista - dove si celebra la messa moderna si svuotino è un MIRACOLO. In generale, la gente è entusiasta di Bergoglio. Non è il caso di meravigliarsi. Ci sarebbe da meravigliarsi se fosse nostalgica di un S. Pio X. Tutto procederà in favore del great reset con la benedizione della chiesa conciliare. Ho appena avuto problemi per pagare due rate condominiali in contante alla solita banca dove l'amministrazione detiene il conto del condominio: non è più possibile, hanno già eliminate le macchinette. Io devo andare nella banca dove possiedo il conto e pagare non in contante. Il ragioniere mi ha detto che io sono l'unico, ma proprio l'unico, ad essermi presentato con il denaro contante. Il mio, quindi, non è né pessimismo, né disfattismo, né altro del genere, bensì la triste, sofferta visione della realtà, che è così e non è caritatevole travestire, così come non è caritatevole ingannare un moribondo. Urge la carità della verità. Questo non significa che noi dobbiamo arrenderci. Tuttavia, se io ritorno nella stessa banca, in luglio, per pagare le altre rate del condomio, io so già che è inutile, che non è possibile. DUNQUE, DEVO O NON DEVO - DE FACTO - ARRENDERMI A NON PAGARE IN CONTANTE?

Anonimo ha detto...

Rimangono molte altre occasioni per pagare in contante.