Festa di Santo Stefano Protomartire
Tra le opere pervenute sino a noi e che appartengono all’ultimo periodo, gli anni in cui Giotto si occupa degli affreschi con le Storie di San Francesco nella Cappella Bardi in Santa Croce - è senza dubbio la bellissima tavola raffigurante Santo Stefano, conservata al Museo Horne di Firenze.
Riconoscibile per le pietre poste sul capo, rimando alla lapidazione a cui fu sottoposto e per la dalmatica e la chierica - che definiscono il suo ruolo di diacono - il Santo - celebrato il 26 dicembre - è raffigurato a mezzo busto, su un ricco fondo oro.
Giotto è uno dei primi pittori a sintetizzare tale martirio con la collocazione delle pietre sul capo del santo.
Tale iconografia fungerà da prototipo per alcune celebri e successive raffigurazioni del santo, influenzando l'arte di Donatello e quella di Carlo Crivelli.
Durante la lapidazione Santo Stefano ripeteva: "Signore non imputare loro questo peccato"
Chiediamo a questo grande santo la grazia di imparare a perdonare, di pregare per i nostri nemici e di chiedere per loro tante benedizioni dal Cielo, proprio come ha fatto lui ottenendo così la conversione di San Paolo che si trovava tra i tuoi persecutori.
4 commenti:
Chiediamo anche che lo stuolo impressionante di teologi e Prelati Neomodernisti abbandoni quella Nouvelle Theologie che fonda la Fede sul dubbio.
Andrea Sandri
Santo Stefano, protomartire
Oggi si può dire che, in un certo qual modo, Stefano corregge Pietro dandogli, per primo, l'esempio nella sequela del Signore: non tenta Gesù con parole troppo umane, ma Lo segue sulla Croce. Oggi il Papa ha ancora, ogni giorno, l'imbarazzo della scelta.
"Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio»"
UN'ANALISI DELLE CIRCOSTANZE DEL MARTIRIO DI SANTO STEFANO.
Perché lui sì e Cristo no?
Oggi è la festa di Santo Stefano, primo dei martiri della vera Fede. Se si legge con attenzione il racconto del martirio, si vede come il Sinedrio non solo condanni a morte il diacono ma poi la stessa popolazione giudaica lo lapida; lo stesso Sinedrio che con Cristo invece non aveva potuto agire perché non era lecito mettere a morte nessuno senza passare dall'autorità romana.
Come mai in questo caso santo Stefano fu ucciso? Contraddizione?
Le scritture mentono?
No: in breve bisogna contestualizzare la vicenda.
La vicenda per come narrata presenta dei dettagli storici molto importanti, che ci permettono addirittura di datare con una precisione incredibile la nascita al cielo di Stefano.
Vi ricordate il governatore Ponzio Pilato?
Su una cosa aveva ragione; era sotto lo sguardo di Roma. Governare la Giudea era uno dei compiti più ingrati che potesse capitare ad un romano e Pilato era stato rimosso dal suo ufficio dopo aver usato la mano pesante durante la cosiddetta "Rivolta del monte Garizim", in cui aveva fatto massacrare i samaritani.
Poiché dunque nominalmente non vi era un procuratore romano (quello nuovo doveva ancora giungere), il Sinedrio sfruttò il vuoto di potere per agire. Caifa, già noto per magheggi simoniaci coi quali aveva ottenuto la carica di sommo sacerdote, fece quindi giustiziare Santo Stefano senza necessità di passare dall'autorità di Roma.
La mossa gli costò il posto; venuto a sapere del fattaccio, il nuovo governatore rimosse Caifa dalla sua carica di Sommo sacerdote.
Questo permette di datare il martirio di Santo Stefano all'anno 36 ovvero quando Pilato fu rimosso e installato Marcello.
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