Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 28 aprile 2014

Roma 4 maggio 2014. Marcia Nazionale per la Vita

DOMENICA 4 MAGGIO
Programma:
ore 08:00 – ritrovo a piazza della Repubblica/Esedra
ore 09:00 – partenza della Marcia
 Percorso:
P.za della Repubblica –.P.za Venezia – Largo Argentina – Corso Vittorio – Castel S. Angelo
 ore 11:30 – arrivo a Castel Sant’Angelo

Ricordiamo che alle ore 7,30 di domenica 4 maggio, subito prima della partenza della Marcia, nella chiesa di S. Maria della Vittoria, in via XX Settembre 17, nelle immediate adiacenze di Piazza della Repubblica/Esedra (punto di ritrovo della manifestazione), mons. Marco Agostini  ceklebrerà una S. Messa usus Antiquior in suffragio di Mario Palmaro.

Colgo l'occasione per informare che presso la Cappella FSSPX di Santa Caterina in  via Urbana 85, oltre alla santa Messa abituale delle ore 11.00 un'altra Messa sarà celebrata alle ore 7.30, per consentire la partecipazione di coloro che parteciperanno alla Marcia per la vita domenica prossima e si trovassero in zona.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Partecipiamo numerosi alla Marcia Nazionale per la Vita, è il solo modo per arginare il disegno mondialista pro-morte. Non limitiamoci a denunciare in rete, Iddio ci chiede un impegno serio e costante come credenti.

Anonimo ha detto...

Vita e Famiglia in vista del Sinodo;:
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Il fatto è stato grave. Il papa ha salvato Kasper, ma in tal modo si è anche apertamente schierato. E invece «poteva e doveva stare zitto», si lamentano. Fin lì si era creduto che il papa avesse usato il teologo progressista Kasper per far venire allo scoperto le tesi liberal dell’episcopato mitteleuropeo, lasciandole poi impallinare in anticipo, per salvare la dottrina tradizionale della Chiesa in materia. Ma dopo l’irrituale e appassionata difesa di Kasper, è stato chiaro a tutti che il papa ha affidato la prolusione a lui proprio perché ne condivideva il pensiero. E su questa strada, col suo intervento diretto, vorrebbe indirizzare e se necessario spingere il Sinodo. Perché in sé avrebbe già maturato una decisione. In questo usando la tecnica tipica dei gesuiti, maestri nel dare alle assemblee l’illusione di prendere esse, democraticamente, le decisioni, ma in realtà portandole senza farsi accorgere a ratificare scelte che sono state già prese dal superiore. Persino Kasper sarebbe, in questo senso, solo una «pedina» di Bergoglio.
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E allora si capisce perché attorno a questo Sinodo tutte le componenti pensanti della cattolicità (romana e ortodossa) si stanno accampando in attesa della battaglia finale. L’unica possibilità che hanno è arrivare preparati al Sinodo di ottobre, giocando d’anticipo: consapevoli che dietro l’esangue maschera dell’ottuagenario Kasper, come hanno sospettato appena gliel’hanno strappata, potrebbe esserci il papa. Ed è questo il loro vero problema.

Ma come giocare d’anticipo avendo dinanzi il “mostro” mediatico di Francesco? Sensibilizzando i cattolici militanti con interventi delle punte di diamante dell’intellighenzia cattolica ortodossa, laici e cardinali compresi: con interventi e interviste mirate. E hanno in effetti cominciato a parlare, come dimostra la fluviale e toccante intervista di Caffarra. E nel frattempo escono cose strane, tutti vanno dicendo che il papa «è bravissimo», ma se leggi fra le righe si capisce che poi al Sinodo sarà il finimondo, se il tutto non scoppia prima, naturalmente. Finimondo verbale, teoretico, teologico: «per evitare derive».

http://www.qelsi.it/2014/i-cardinali-vanno-alla-guerra-del-sinodo-ma-bergoglio-con-chi-sta/