Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 26 aprile 2014

“Unam Sanctam” di Paolo Pasqualucci

Annunciato da circa quattro mesi nelle “novità” dell’Editore Marco Solfanelli, il 18 marzo scorso è andato in distribuzione il libro del filosofo e saggista cattolico Paolo Pasqualucci:  “Unam Sanctam.  Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa cattolica del XXI secolo”, pp. 440, Euro 34.  Si tratta di uno studio assai impegnativo (in venti capitoli) dei testi più contestati del pastorale Concilio Ecumenico Vaticano II.  Con il gentile permesso dell’editore, ne pubblichiamo qui la pagina introduttiva, dedicata “Al Lettore”.

“Il presente saggio, quali che siano i suoi limiti, vuole offrire un contributo al dibattito attuale sul Concilio Ecumenico Vaticano II.  Il cinquantesimo anniversario del suo inizio (11 ottobre 1962), testé conclusosi, ha visto celebrazioni che ne esaltavano i supposti grandi vantaggi che ne sarebbero derivati alla Chiesa universale.  Tuttavia negli ultimi anni ha preso pubblicamente piede un discorso critico sul Concilio, alimentato da una minoranza di teologi e laici; discorso che, nonostante l’ostilità della maggioranza, schierata a priori con la vulgata dominante, sta trovando un’attenzione un tempo impensabile presso i fedeli.  Non si tratta ovviamente di masse sterminate e tuttavia un certo interesse per “il problema” posto dal Vaticano II comincia a diffondersi.  Di fronte al perdurare ed anzi all’aggravarsi della crisi della Chiesa Cattolica, che covava sotto le ceneri per esplodere con il Vaticano II, si sente sempre più il bisogno di discutere liberamente del Concilio e delle sue conseguenze, e vale sempre meno il ricorso al principio d’autorità per impedire sul nascere ogni discussione, delegittimandola a priori.

Il saggio, pensato e scritto dal punto di vista del Cattolico comune e non dello specialista, è basato soprattutto sull’analisi e sul raffronto dei testi, e di testi che credo nessuno abbia mai confrontato tra loro.  È anche un saggio di controversistica cattolica, critico nei confronti delle tesi sostenute dal prof. Pietro Cantoni, nel suo recente libro intitolato:  Riforma nella continuità.  Riflessioni sul Vaticano II e sull’anti-conciliarismo (SugarCo, Milano 2011), dove “l’anti-conciliarismo” sarebbe la critica al Vaticano II; tesi che partono dal presupposto che il Concilio sia intoccabile perché dotato di una sua propria, peculiare infallibilità.  Un’impostazione del genere, che esprime l’atteggiamento ancora dominante presso l’odierna Gerarchia, non si può accettare nei confronti di un Concilio Ecumenico che non ha dichiarato dogmi né condannato errori, fissando persino per iscritto questa sua desistenza dall’esercizio delle tradizionali facoltà del magistero straordinario della Chiesa, intrinseco ad un Concilio Ecumenico:  definire in modo solenne le verità di fede e condannare gli errori che le insidiano.

Le tesi del prof. Cantoni sono dirette specificamente contro gli argomenti di mons. Brunero Gherardini, decano dei teologi italiani, emerito della Lateranense, il quale, in particolare negli ultimi anni, ha sottoposto i testi del Concilio ad obiettive quanto penetranti critiche alla luce della Tradizione della Chiesa [vedi - vedi - vedi - vedi - vedi]. Inoltre, ha rivolto al Papa [S.S. Benedetto XVI] una rispettosa supplica affinché egli voglia consentire all’apertura di un dibattito teologico pubblico ed ufficiale sul Concilio stesso, supplica rimasta finora senza risposta.

L’analisi da me condotta trae naturalmente ampio ammaestramento dall’opera di mons. Gherardini e si riallaccia idealmente a Iota Unum di Romano Amerio, il testo fondamentale, che ha permesso a tanti Cattolici di inquadrare nella giusta luce il Vaticano II.  La mia non è opera che abbia pretese di originalità.  Per quanto sta alle mie capacità, è nient’altro che una difesa della dottrina tradizionale della Chiesa, oscurata dal “fumo di Satana” penetrato nella Chiesa stessa sin dall’epoca del Concilio.  Una difesa, pertanto, dell’Unam Sanctam, come recita il nostro Credo.  Alla fine, ne siamo per fede tutti sicuri, con l’aiuto di Dio essa trionferà della pur grave crisi che da più di cinquant’anni l’affligge e la consuma”.

Dell’ampio e denso studio vogliamo segnalare i temi fondamentali:  l’analisi del nuovo concetto di Chiesa “allargato” ai non-cattolici in nome del nuovo ecumenismo (costituzione conciliare Lumen Gentium 8 e decreto Unitatis Redintegratio 3) – capp. I e II;  l’accurato parallelo tra gli artt. 1-7 dello schema preparatorio sulla Chiesa, scartato grazie ai colpi di mano dei progressisti in Concilio, intitolato Aeternum Unigeniti  e gli articoli 1-8 della Lumen Gentium – parallelo che permette di vedere come lo schema scartato sia stato modificato in modo da far sparire (in quello definitivo, approdato alla fine alla Lumen Gentium) tutti i riferimenti al Primato di Pietro, alla Chiesa come unico nuovo “Israele dello Spirito”, al concetto di Chiesa “militante”, etc. (capp. III-VIII);  l’analisi critica del nuovo concetto di Incarnazione che compare nella costituzione Gaudium et spes 22, [vedi nel blog] come “unione in certo modo di Cristo ad ogni uomo”, non conforme alla Tradizione della Chiesa e fortemente sospetto di panteismo (di blondeliano “pancristismo” secondo mons. Gherardini) – capp. XI-XIII; l’esposizione del possibile “antropocentrismo” di Gaudium et spes  12 e 24,[vedi] per il modo nel quale si presenta il concetto della creazione dell’uomo, “sola creatura che Dio abbia voluto  per se stessa”, quasi l’azione creatrice di Dio avesse avuto nell’uomo il suo “termine” ultimo (cap. XIV);  la critica della nuova collegialità (Lumen Gentium 22), che sembra aver creato due distinti titolari e due distinti esercizi della suprema potestà di governo sulla Chiesa universale:  il Papa da solo ed il Collegio dei vescovi con il Papa (non più il Papa da solo e quando è in concilio con tutti i vescovi nell’esercizio del magistero straordinario del Concilio ecumenico ma il Papa da solo e il Collegio con il Papa, con l’unico limite al Collegio di non poter esercitare la sua titolarità della detta giurisdizione senza l’autorizzazione del Papa) – cap. XV;  la critica al nuovo concetto di “libertà religiosa”(dichiarazione conciliare Dignitatis humanae) che appare in effetti un laico corpo estraneo nel contesto dottrinale del Concilio (cap. XVI).  In questo capitolo (il più lungo dell’opera) l’autore dedica un’accurata analisi all’esegesi biblica di Spinoza (considerato uno dei padri della moderna libertà religiosa, anche dai cattolici progressisti) dimostrandone gli errori e le falsità, condotta com’è da Spinoza all’insegna di una luciferina avversione sia per l’Antico che per il Nuovo Testamento.  Due capitoli sono poi dedicati ai gravi problemi posti dalla costituzione Dei Verbum sulla divina rivelazione, che, oltre ad aver introdotto un concetto ambiguo di “tradizione vivente” sembra aver intorbidato alquanto il dogma dell’Inerranza delle Scritture (capp. XVII e XVIII).  Una riflessione sull’insostenibile concetto di dogmaticità che si vuole attribuire al pastorale Vaticano II (cap. XIX:  “Se esiste un’infallibilità implicita e surrettizia allora anche il Vaticano II è un concilio dogmatico”) e sul carattere neoilluministico della Gaudium et spes, costituzione “sulla Chiesa nel mondo contemporaneo” aperta a tutti i soffi del pensiero  moderno e contemporaneo, concludono il volume.
[Fonte: Riscossa cristiana]

11 commenti:

Anonimo ha detto...

“fumo di Satana” penetrato nella Chiesa stessa sin dall’epoca del Concilio.

da dire piuttosto: "GRAZIE al concilio stesso", vero cavallo di Troia nella Città Santa, introdotto dai capi stessi della Città, incantati e convinti della bontà del regalo, foriero di meravigliose (neo-pentecostali) novità!

Anonimo ha detto...

Tuttavia negli ultimi anni ha preso pubblicamente piede un discorso critico sul Concilio, alimentato da una minoranza di teologi e laici;

ma cari amici, vi siete resi conto che, come diceva un blogger* la venerazione del nuovo santo G23 è fissata all'11 ottobre, santificando così il concilio21 stesso, nella data di apertura ?
dunque dal 27 aprile sarà VIETATISSIMO ai neocattolici criticare il concilio!
Pasqualucci, mons.Gherardini, De Mattei, i Fi....e tutti noi, ce ne rendiamo conto ?

*Luisa ieri sera:
"è stato detto senza esitare che quelle due santificazioni equivalgono alla santificazione del Concilio...

regime ha detto...

inoltre:

Di fronte al perdurare ed anzi all’aggravarsi della crisi della Chiesa Cattolica, che covava sotto le ceneri per esplodere con il Vaticano II, si sente sempre più il bisogno di discutere liberamente del Concilio e delle sue conseguenze, e vale sempre meno il ricorso al principio d’autorità per impedire sul nascere ogni discussione, delegittimandola a priori.
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discutere liberamente diventerà impossibile;
l'autorità che sta commettendo gravi abusi di POTERE, v. distruzione dei FI, continuerà, anzi con giri di vite estenderà il divieto di discussione, attraverso vescovi e parroci proni al regime: ci vuole tanto a prevederlo?
temo che saranno anche oscurati i blogs che pretendessero di allargare il dibattito.
Ci insegna niente la estromissione di De Mattei, Gnocchi e Palmaro fatta dal bravo "ligio" p. Livio ?

bernardino ha detto...

E, chi è che mi vieta di criticare il cvII? Bergoglio oppure Maradiaga, oppure il vescovo della mia diocesi?
Io sono Cattolico Apostolico Romano, e mene vanto.
Attenzione a coloro che hanno distrutto e tutt'ora stanno delirando. Il Signore è misericordioso con i veri misericordiosi, ma è un giudice severo, unico ed inappellabile; quando ha emesso un giudizio, quello resta. Ricordate il giardino dell'Eden? "Dio disse ad adamo ed eva di non disobbedire" loro si credevano superiori al Creatore e fecero il contrario; Dio, li punì, e sappiamo come.
Così avvenne per caino ed abele, Caino hai disobbedito al comandamento di Dio, quindi non avrai pace fino alla morte.
Chi ha introdotto il fumo di satana nel Tempio di Dio ed ha ridotto la Chiesa in questa crisi tremenda, già è passato per gran parte al giudizio dell'Altissimo, e solo Lui sà quale giudizio ha emesso.
Ormai il concilio pastorale è santificato e canonizzato (dagli eretici) quindi i veri Cattolici di fronte ad un'eresia, hanno il diritto (visto che non si tratta di dogma)di credere o non credere.
Basta avere la passione, il tempo e la volontà di rileggersi le 4 costituzioni conciliari, i nove decreti e le tre dichiarazioni; nonchè capire l'abolizione de facto e non de iure del Messale Romano di San Pio V e la promulgazione del messale di P.VI (obbligatoria de facto e de iure).
I veri Cattolici si vedono di fronte al martirio come si sono visti i Cristiani nel colosseo sbranati dai leoni dell'impero romano, ma non rinnegare Dio.
Dasl 27 aprile, io sò già come seguire N.S.G.C., perchè chiedo incessantemente il Suo aiuto.
Una piccola oasi c'è e spero di seguirla sempre, che crede davvero nella Chiesa Cattolica Apostolica, e non ti tradisce, si chiama FSSPX.
Davvero si stanno compiendo i cento anni di libertà di satana, ma la Chiesa (La Chiesa) alla fine dei cent'anni sarà salva e unita al Suo Sposo.
Chi perirà lo sà Dio e la gerarchia deve rimanere col fiato sospeso perchè davvero si troverà faccia a faccia col Giudice Supremo che sarà implacabile.

Unknown ha detto...

Mic, un fatto gravissimo: vietato pellegrinaggio ufficiale a Pompei ai fedeli campani legati ai FFI. http://messatridentinanapoli.wordpress.com/2014/04/26/il-pellegrinaggio-negato/

Carlo Maria ha detto...

Non approvo le parole di bernardino perché sono intrise di un senso di sconfitta per noi Cattolici a cui non rimarrebbe che aspettare il Giudizio di Dio. Non è questo che il Signore ci chiede, vuole invece che ogni giorno si dia testimonianza del nostro Credo lottando anche contro i titani ma Lui non ci abbandonerà mai! Se ci ritiriamo saremo artefici e colpevoli della nostra disfatta. Dobbiamo essere attivi tra i fedeli e non scoraggiarci per qualche resistenza, non possiamo nasconderci dietro un computer!

bernardino ha detto...

Egr. Carlo Maria,
Quando ogni giorno vogliamo dare testimonianza del nostro Credo, ci ritroviamo nelle condizioni in cui si trovano i fedeli del pellegrinaggio alla Madonna di Pompei, oppure come ci siamo trovati noi (c'ero anch'io e Mic. sà tutto) nella Basilica di S.Maria Maggiore, dove il Cardinale/ arciprete della stessa ci ha chiuso la Cappella Cesi.
Ecco perchè parlo dei Cristiani sbranati dai leoni nel colosseo.
Infatti noi lottiamo con tutti i mezzi a nostra disposizione come semplici fedeli, ma davanti a noi troviamo i giganti che hanno in mano il potere usurpato (certo che Dio non vuole questo) ma noi oltre la preghiera (come volevamo fare in S.Maria Maggiore)non possiamo che pregare nelle piazze.
Oppure non conosci neppure quello che avvenne nella Chiesa di Gesù e Maria al Corso? Avremmo dovuto celebrare la S.Messa in Piazza del Popolo.
Ma capisci con che tipi abbiamo a che fare?
Io, non mi sento sconfitto, sono cattolico fin dentro le midolla, purtroppo dobbiamo lottare contro dei giganti, anche se Lui non ci abbandonerà mai.
Prova ad essere attivo tra la gente attuale (chiamali pure fedeli) e vedrai cosa ti aspetta.
Io non mi nascondo mai dietro un computer, affronto la gente qualunque, ma a questa è giàstato fatto il lavaggio del cervello.
Giusto, non approvi le mie parole, ma prova ad accostarti alla gente delle parrocchie e vedrai. Io le mie esperienze l'ho fatte e le faccio continuamente, ma alla fine mi ritrovo da solo con il Signore.
Egregio, ma cosa devono farci ancora dopo quello che ci hanno fatto per 50 anni?
Poi ricordati che il Giudizio Divino arriva prima o poi, ma arriva.
Se non decide Dio di cambiare le cose, credi che noi possiamo , o siamo all'altezza di cambiare la nuova chiesa 2.0? noi siamo una nullità, solo Lui può cambiare il tutto, e decide i tempi ed i modi. Oggi non conosciamo il perchè stiamo soffrendo tutto questo, Dio lo sà.

Carlo Maria ha detto...

Gli apostoli avevano tutto il mondo contro ma lo hanno evangelizzato. Troppo spesso mostriamo nelle parrocchie il nostro zelo amaro, con posizioni rigide ed intransigenti, mentre sarebbe bene dal partire con il mostrare anche semplicemente la bellezza della messa tradizionale. Ho così portato molti amici, anche non credenti, ad assistervi. Inoltre posizioni radicali come quelle che criticano l'evoluzionismo o le teorie scientifiche ci rendono solo ridicoli oltre a non essere la posizione della Chiesa.

bernardino ha detto...

Carlo Maria,
Gesù, diceva ai Suoi Apostoli, "quando entrate in una casa e vedete di essere non graditi e ascoltati, uscite e battete i calzari affinchè non resti neanche un granello di polvere."
Gesù andava a predicare ed a convertire, non andava a dialogare.
Chi lo rifiuta non lo vuole, e non c'è verso di fargli cambiare idea. I progressisti o novatores, tali sono e tali rimangono, odiano la Chiesa bimillenaria e basta.
Se vuoi capire bene, altrimenti fai come credi.
Bernardino.

Silente ha detto...

"Inoltre posizioni radicali come quelle che criticano l'evoluzionismo".
Premesso che non esiste "un" evoluzionismo, ma decine di teorie non dimostrate, premesso che la Chiesa mai l'ha accettato, almeno nelle sue rozze elaborazioni "darwiniane", sempre di più la comunità scientifica sta prendendo le distanze, spesso imbarazzata, da quello che è un assunto più ideologico che scientifico.
L'evoluzionismo non è un dogma (la scienza non ha, e non può avere, dogmi, e non può rappresentare, epistemologicamente, la verità).
La critica all'evoluzionismo, ben rappresentata in Italia dai testi del genetista Sermonti o, in termini più divulgativi, da Blondet, si sta affermando non solo negli Stati Uniti, dove le teorie dell' "intelligent design" stanno acquistando credibilità non solo negli ambienti "cristiani".
L'evoluzionismo non è una verità scientifica. E' indimostrata, criticabile e basata su assunti ideologici. E ciò a prescindere dalla sua totale impossibilità teologica.

Silente ha detto...

Torniamo al post. Grazie a Riscossa Cristiana e a Mic per la segnalazione di questo bel libro di Pasqualucci. Puntuale e documentato. Da consigliare a tutti.
Più in generale, noto una incoraggiante ripresa dell'editoria "tradizionalista" anche grazie a editori come Fede & Cultura, Solfanelli e altri.
Ma anche i lettori devono fare la loro parte, acquistando, leggendo e divulgando i nostri libri.
Solo così si potrà migliorare la distribuzione, innescando un circolo virtuoso sul circuito della divulgazione.