Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 25 marzo 2015

Sinodo: 500 preti dall’UK per la tradizione

Puntuale Tosatti su La Stampa [qui]. SE NON ORA, QUANDO? E qualcosa si muove.

Il Catholic Herald pubblica una petizione di quasi cinquecento preti dell’Inghilterra e del Galles, rivolta ai partecipanti al Sinodo per la famiglia dell’ottobre prossimo che chiede che la dottrina e la pratica pastorale “restino fermamente e inseparabilmente in armonia”.
I firmatari dicono di attendersi dal Sinodo “una dichiarazione chiara e ferma” che sostenga l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio. “Noi desideriamo, - scrivono - come preti cattolici, riaffermare la nostra incrollabile fedeltà alla dottrina tradizionale relativa al matrimonio e al vero significato della sessualità umana, fondati sulla Parola di Dio e insegnati per due millenni dal Magistero della Chiesa”.
Secondo il Catholic Herald si tratta di un gesto senza precedenti nella storia della Chiesa inglese e gallese. “Affermiamo l’importanza di mantenere la disciplina tradizionale della Chiesa per quanto riguarda la ricezione dei sacramenti, e che tale dottrina e la pratica rimangano fermamente e inseparabilmente in armonia”.
Uno dei firmatari, che desidera rimanere anonimo, ha detto al settimanale che “c’è stato un certo grado di pressione affinché non si firmasse la lettera e realmente una forma di intimidazione da parte di alcuni alti prelati”. Fra i firmatari più noti, almeno al pubblico britannico, ci sono teologi, come Aidan Nichols e John Saward, docenti di Oxford come Andrew Pinsent e noti prelati come Robert Billing, Tim Finigan e Julian Large.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

in hoc signo vinces

Anonimo ha detto...

Il resto fedele si oppone alla Falsa Chiesa....


bernardino ha detto...

500 preti firmano perchè non venga modificata la Dottrina attraverso la pastorale, intanto i giganti della Chiesa vengono messi ai margini da chi ha il potere; ieri è toccato al Card. Burke, oggi al Vescovo Oliveri; domani a chi toccherà?
Nei posti chiave e di rilievo intanto si mettono i fedelissimi.
Potete giurarla come volete, anche Papa Liberio era diventato ariano, ma Cristo ha mandato un angelo salvatore, Atanasio.
Domani chissà quale santo arriverà a salvare il disastro, oppure lo farà Gesù stesso.

bernardino ha detto...

Mic., se hai possibilità vediti l'intervista del vescovo di Siena, è un altro che chiede carriera ( se puoi facci un articolo).Grazie Bernardino.

Luisa ha detto...

Caro Bernardino, quel vescovo è molto, e banalmente, religiosamente corretto:
incurante di rigettare una legge universale della Chiesa, manifesta il suo disprezzo per il latino e la Messa Antica che lui MAI celebrerà,
con un sorriso beffardo esprime sarcasmo e disprezzo per i seminaristi che portano la talare ( mentre non dovrebbero (!) portarla) e il collo bianco, con il suo diploma di psicologo trovato in un ovetto Kinder li diagnostica afflitti di una personalità fragile e di un bisogno di identità!
Nel suo disprezzo arriva a paragonarli ai giovani che si fanno dei tatuaggi.
E non si vergogna.

Luisa ha detto...

E nella chiesa della misericordia questo succede a Albenga, pieni poteri e bolla papale:

http://blog.messainlatino.it/2015/03/diocesi-di-albenga-e-arrivato-il.html

Luisa ha detto...

Segnalo un articolo di Lorenzo Bertocchi:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-sinodo-faccia-un-annuncio-chiaro-e-fermo-12180.htm

lister ha detto...

@ Luisa
Ma lui, meschino, si è accorto che indossa la talare ed il colletto o gliel'hanno tatuata addosso?
Perché i preti no e lui sì?
Bah!

Anonimo ha detto...

già il fatto che si chieda a un sinodo di rispettare l'armonia tra dottrina e pastorale evidenzia la gravità della situazione. Le pressioni di alti prelati per non sottoscrivere tale petizione esprime la gravità del livello dei prelati.
andrea b.

A. ha detto...

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=313214:groupie-di-clausura&catid=23&Itemid=142

mic ha detto...

[...]
Per capire la portata di ciò che è avvenuto bisogna tenere presente che in Inghilterra e Galles i sacerdoti diocesani, tra quelli in attività e quelli in “pensione”, sono circa 3.800, mentre i religiosi sono circa 1.000. I firmatari della petizione rappresentano quindi oltre il 10% del clero inglese. Non solo, ma viste le pressioni che ci sono state da parte dei vertici della Chiesa inglese contro la firma di questa petizione, è chiaro che i sacerdoti concordi con questo appello sono assai di più di quelli che si sono voluti esporre.

Il presidente della Conferenza episcopale inglese, il cardinale Vincent Nichols, ha stigmatizzato la firma e la pubblicazione della petizione, sottolineando che un dibattito sui temi del Sinodo è ben accetto dai vescovi, ma che certe istanze non dovrebbe essere espresse in questo modo e sui media.

Come però fa notare un attento osservatore di cose cattoliche come il giornalista dello Spectator Damian Thompson, la realtà è che non solo la Conferenza episcopale inglese si è schierata sulle posizioni di Kasper, ma la cosiddetta libertà di dibattito interna, la libertà di dialogo e comunicazione con i pastori è assai aleatoria. Quello che si respira nel mondo ecclesiale e curiale britannico è piuttosto un clima di diffidenza, se non di chiusura e di intolleranza nei confronti di chi non vuole adeguarsi allo “spirito dei tempi” e invoca la fedeltà al Magistero bimillenario della Chiesa. Ed è questo che ha fatto sì che una fetta così importante del clero abbia scelto un’altra via per farsi sentire.

Si può anche aggiungere che quella dall’Inghilterra è forse la risposta più bella e significativa arrivata finora alla fuga in avanti di Kasper e accoliti, anche perché viene da una Chiesa che come altre del nord Europa è stata messa in crisi dal vento della secolarizzazione, dall’eterodossia e da non pochi scandali negli ultimi decenni. Ma evidentemente certe radici, e il pensiero va al martirio di san John Ogilvie e compagni, sono più forti del tempo, di tanti sbandamenti, di tante miserie e infedeltà umane.

http://www.iltimone.org/32926,News.html