Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 26 marzo 2015

Müller: "Poteri dottrinali alle conferenze episcopali? È assolutamente anticattolico"

Matteo Matzuzzi su Il Foglio di ieri [qui].
Per chi vuole approfondire, una interessante riflessione [qui] e un importante documento del Cardinale [qui]. E inoltre: [vedi qui Maradiaga e sinodalità - qui sul "consiglio della corona" - qui su collegialità conciliarista e allineamenti]

Trema il Cupolone, e non per le raffiche di vento che si sono abbattute impetuose oggi su Roma. Il cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, ha rilasciato un'intervista al settimanale francese Famille Chrétienne in cui non solo ha ribadito con forza la sua posizione sul Sinodo prossimo venturo, ma è andato anche oltre, mettendo in discussione la possibilità di concedere ampi poteri alle conferenze episcopali nazionali, vale a dire uno dei capisaldi dell'esortazione Evangelii Gaudium, il programma di questo pontificato, come ha chiarito, mettendolo nero su bianco, Francesco: "Sottolineo che ciò che intendo qui esprimere ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti".
Il porporato tedesco dice senza perifrasi edulcorate che l'idea di "delegare alcune decisioni dottrinali o disciplinari sul matrimonio o la famiglia alle conferenze episcopali è assolutamente anticattolica", visto che le conferenze episcopali locali – pur avendo autorità su determinate questioni – "non non costituiscono un magistero affiancato a un Magistero, senza il Papa e la comunione con tutti i vescovi". Il problema è che la questione (da sempre delicata e assai spinosa) era affrontata con estrema chiarezza in un passaggio dell'Evangelii Gaudium: "Ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale. Un'eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria".
A giudizio del cardinal prefetto, però, "la Chiesa non è un insieme di chiese nazionali, i cui presidenti votano per eleggere il loro leader a livello universale". Il pensiero di Müller non è nuovo. Già nell'autunno del 2013 era stato pubblicato sull'Osservatore Romano un suo lungo articolo in cui negava la possibilità di concedere la riammissione all'eucaristia dei divorziati risposati, uno dei punti più controversi dibattuti al Sinodo straordinario dello scorso ottobre.

25 commenti:

Alessandro Mirabelli ha detto...

Chapeau anche a lei, Eminenza Müller. Grazie per la sua chiarezza. Il buon Kasper vuole farci diventare un po' protestanti con la Comunione ai divorziati risposati ed un po' ortodossi con le conferenze episcopali che si trasformano in santi sinodi ortodossi.

Anonimo ha detto...

Comunque, i sinodi locali avevano per secoli il potere di fare decisioni dottrinali e disciplinari come è visto in tutta la storia della Chiesa.

La distinzione dovuta non è che i locali non possano farle e che soltanto gli universali possano.

La distinzione dovuta è che qualsiasi decisione che si fa, deve essere conforme al deposito della fede e limitato all'appoggio e proclamazione di quel deposito unico perenne...

Quindi, la critica di Muller non è ben fondata...


Romano

Luisa ha detto...

A proposito di "dottrina fredda"e di "cuori petrificati" ecco l`ultima di papa Bergoglio:

“Soltanto avevano un sistema di dottrine precise e che precisavano ogni giorno in più che nessuno le toccasse. Uomini senza fede, senza legge, attaccati a dottrine che anche diventano un atteggiamento casistico: si può pagare la tassa a Cesare, non si può?
Forse, i dottori della legge – osserva con ironia il Papa – potevano anche divertirsi, “ma senza gioia”, anzi “con paura”. “Questa è la vita senza fede in Dio, senza fiducia in Dio, senza speranza in Dio”. E “il loro cuore era pietrificato”. “E’ triste – sottolinea Francesco - essere credente senza gioia e la gioia non c’è quando non c’è la fede, quando non c’è la speranza, quando non c’è la legge, ma soltanto le prescrizioni, la dottrina fredda”
"


E non poteva mancare il commento di Tornielli che fa sua la visione in bianco e nero di Bergoglio:

"E ancora una volta Francesco mette a confronto l'atteggiamento dei «dottori della legge» che riducono la fede in regole, da quello degli autentici credenti, che vivono l'amore per Dio e per il prossimo."

Insomma, se rispetti la legge e le regole non puoi essere un autentico credente, non puoi essere gioioso, il tuo cuore è petrificato.
In quella visione manichea la legge, le regole, la dottrina, diventano pietre d`inciampo per la vita di un cattolico, per la sua gioia, la sua speranza.
L`amore senza regole e senza legge, è quel che già vivono coloro che di quelle leggi se ne infischiano da tempo.
E non mi sembra che siano un esempio di autentici credenti, salvo a considerare che la fede cattolica è stata geneticamente modificata.

Anonimo ha detto...

Il fuoco cova sotto la cenere. E' dura e sarà ancora più dura. Ma queste scintille che di tanto in tanto si intravedono rischiarano le tenebre fitte. E danno sollievo. Confidiamo nel Signore.

Anna

Marius ha detto...

OT
Veleno sui FFI da Tornielli
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/francescani-del-immacolata-franciscanos-de-la-inmaculada-40038/

Anonimo ha detto...

@ Luisa:
le regole, che sono espressione dell'intelligenza di Dio, sono lo strumento principale attraverso il quale l’amore di Dio agisce e sono finalizzate ad esprimere questo amore. Non c’è contrapposizione. Le regole fanno sorgere il sole ogni mattina ed alternano il riposo dell'inverno all'esplosione della primavera. Le regole generano i nostri figli e muovono il creato, materia e spirito. Le regole sono espressione del Logos, per mezzo del quale tutto esiste e dal quale procede l'amore.

Non c'é amore senza ragione, non c'é misericordia senza giustizia.
Sappiamo chi é il principe del caos, l'autore della deformazione agostiniana "ama e fa' ciò che vuoi".

Sai cos'è che mi lascia serena ? Che non possono farmi del male. Non possono nulla sulla mia anima, che é legata a Dio, che è il sommo bene. Una volta leggevo una frase che mi sembrava paradossale. Diceva: non possono farci niente, al massimo ci possono uccidere (aggiungerei anche previa tortura, che é un po' peggio, ma comunque). Era la pura verità e mi é restata impressa e mi sostiene quando sono tentata dallo sconforto. Possono incidere sugli accessori, ma non sull’Essenziale. Quindi non ho nulla da temere. Mi sputano addosso, mi prendono in giro, mi disprezzano ? Hanno fatto con Lui così. Hanno fatto con Lui di peggio. Penso non alla sua uccisione ma alla “incoronazione”, col mantello rosso, e la canna in mano, le battute e gli sputi. Quello è il momento della passione che mi sembra il peggiore. La derisione, il disprezzo massimo. Le risate. Sarà dura, Luisa. Ma non bisogna mai perdere quel Bene, che nessuno può toglierci, possiamo abbandonarlo solo noi. E sai qual’è il rischio più grande ? Quello di farci prendere dalla disperazione e dall’odio. Mi è rimasta impressa una scena del film The passion di Mel Gibson. E’ quella in cui Gesù guarda Barabba andare via libero dopo la scelta della folla. Lo sguardo verso Barabba è un misto di consapevolezza e amore tenero, uno sguardo che ha convertito l’attore che impersonava Barabba. Così era Gesù nella sua vita terrena, anche nella sua passione. Così è Gesù. Gesù è quello che ha chiamato Giuda “amico” nel momento del tradimento. E che ha chiesto perdono per quelli che lo avevano messo sulla croce, mentre agonizzava. E il perdono è davvero una panacea. E’ una difesa dell’anima. Perché non consente al veleno dell’odio di agire. E’ come quando spremi una ferita per fare uscire il sangue e le schifezze che possono infettarla. Aiuta molto la compassione. Aiuta il pensiero che chi fa del male agli altri fa del male a se stesso più che a quello che lo riceve, che chi respinge Dio, chi lo combatte, fa il suo sommo male ed è il più disgraziato dei disgraziati. I nostri inevitabili momenti di sofferenza, poi, sappiamo a Chi offrirli, lasciandoli così andare via. Senza lasciarci imprigionare e cullare da loro.

Grazie per i tuoi contributi, che mi hanno dato tanto.

Anna

Luisa ha detto...

Olé!
Danziamo, battiamo le mani, sculettiamo, è così che ci si prepara, aspettando l`arrivo del cardinale, alla celebrazione della Santa Messa in Messico.
Spettacolo triste di una chiesa mondana, dove sono i sacerdoti e le suore a animare la baldoria, convinti di recepire l`esempio e gli insegnamenti di papa Bergoglio

http://www.adelantelafe.com/lamentable-espectaculo-en-morelia/

Luisa ha detto...


"Sai cos'è che mi lascia serena ? Che non possono farmi del male. Non possono nulla sulla mia anima, che é legata a Dio, che è il sommo bene."

Cara Anna, spero di saper fare tesoro delle tue parole.
È vero è dura, ma lasciarsi parasitare dall`odio significherebbe mantenere dei legami tossici e dare il potere a chi ci fa, e ci vuole fare, del male.
È vero, in questi tempi anomali la rabbia, la collera, ogni tanto vengono ad esprimersi anche se oramai i "campi" e le loro armi-argomenti sono ben definiti, e dunque scontati, banali e prevedibili.
La banale ripetività di certi attacchi dovrebbe averci resi immuni, e se è vero che un silenzio pietoso è la migliore reazione, ciò non significa restare insensibili all`odio che veicolano.
Quando vedo come la Santa Messa è ridotta ad uno spettacolo per attirare la gente, ad un`orizzantalità privata del senso del sacro, quando leggo certa prosa e vedo come con sorrisi beffardi viene derisa la mia Fede, la Messa Antica, quel che è sacro e prezioso, non sempre riesco a mantenere quella giusta distanza che quel che tu descrivi così ben dovrebbe darmi.
Se per me è importante non soffocare quelle emozioni ma accoglierle nella loro "legittimità", se considero giusto dare loro lo spazio che meritano, in qualche modo prenderne cura, è ancor più importante non alimentarle, "non lasciarsi cullare da loro" ma porle ai piedi della Croce
Non è facile vivere la sensazione di estraneità a questa chiesa, non aver fiducia in chi la guida, sentire di non condividere la stessa fede di chi oggi ci viene detto essere l`autentico credente, il vero cattolico, non è facile , è una sofferenza da offrire.

Marco P. ha detto...

Bene mic per l'avviso postato oggi più sopra.
Noi siamo e saremo, con la Grazia di Dio che Egli ci dona e a cui vogliamo aderire e a gloria del Suo Nome, per la Verità.
Ci giovi la meditazione che la Chiesa ci propone in questa settimana di Passione e nella Settimana Santa dei misteri di quanto Cristo soffrì e patì in espiazione dei nostri peccati e per la nostra redenzione e di quanto soffrì la nostra Madre celeste, la B.V. Maria S.ma, corredentrice.

A lato segnalo questo articolo che condivido al 1000 % (millepercento)
http://radiospada.org/2015/03/dedicato-alla-verita/

Anonimo ha detto...

A lato segnalo questo articolo che condivido al 1000 % (millepercento)
http://radiospada.org/2015/03/dedicato-alla-verita/

Però leggete con attenzione anche i commenti.

Angheran70 ha detto...

mah 1000 %.. sembra il solito discorso del neoconvertito che , preso dalla foga , non trova altro di meglio che attaccare la gerarchia (e poi si rifugia nelle apparizioni non riconosciute). Normale che venga esaltato dai sedevacantisti di RS.

mic ha detto...

Angheran.
Danilo Quinto non è poi così neo-convertito. Ormai la sua conversione risale a molti anni fa. E trovo ingeneroso riferirsi in questi termini nei confronti di una persona che mette generosamente i suoi talenti - che non sono pochi - a difesa della verità, anche se ciò molto gli costa persino negli ambiti che dovrebbero essere i più accoglienti nei suoi confronti.
Che trovi spazio su Radio Spada (ma non solo) non meraviglia.
Sul sedevacantismo di quel contesto, credo di dover aggiustare il tiro. Intatti è vero che alcuni componenti della redazione lo sono, la redazione stessa non può essere definita sedevacantista tout court, in quanto molto variegata, pur avendo in comune l'orientamento tradizionale e l'evidente impegno politico.
Ma, tornando a Danilo Quinto, non parla da politico, parla da credente che ben conosce l'intero versante della realtà che ci è dato vivere in questo tempo. E lo fa senza messi termini e senza sconti per nessuno. E, soprattutto, senza compromessi.
E, per finire, dato che lo conosco personalmente, non mi pare proprio sia solito rifugiarsi in apparizioni di alcun genere.

Silvio B. ha detto...

Mic, vedo che hai ritenuto di chiudere i commenti alla tua ultima puntualizzazione.
Desidero ringraziarti a nome dei lettori di questo sito perchè la misura è più che stracolma.
E mentre interi episcopati criticano il Papa, mentre è oramai impossibile trovare un prete in chiesa, mentre sta passando il matrimonio gay, la comunione agli adulteri e l’eutanasia, mentre la chiesa è atomizzata in gruppi, gruppuscoli, movimenti, ognuno con la sua dottrina e mentre i Pontefici pensano all’ecologia, il naufrago di Patmos vede un solo mortale pericolo: lo stramaledetto tradizionalista.

mic ha detto...

Ti ho scritto che è l'ironia l'unica arma nei confronti di certe gatte randage oltre che naufraghe travestite da filosofe e dalle unghie troppo affilate, perché ormai è assodato che non può esserci dialogo con chi usa i metodi già ampiamente descritti, probabilmente anche con una forma di squilibrio che va attribuendo ad altri.
Ma credo che anche l'ironia non servirebbe a nulla e c'è un limite a tutto. L'unica arma che possiamo avere è la preghiera, la coerenza e la fedeltà anche a questo impegno.
Piuttosto mi intrigherà rispondere, appena posso, al duo Livi-Cannone sul tradizionalismo.
E con questo passo e chiudo sull'increscioso argomento.

Marco P. ha detto...

@ Anonimo 10.11:
ho letto i commenti, ehmbé ?
io ho scritto e detto che condivido l'articolo al 1000% (millepercento) non ho parlato dei commenti.

@ Angheran70:
Anche se uno fosse convertito da un nanosecondo che differenza fa rispetto all'Eterno ? non se la ricorda la storia del buon ladrone ? mi pare si fosse convertito in extremis e ciò gli fu accreditato dal Signore che non era lì con il calendario a vedere quanto tempo era trascorso.
l'attaccho alla gerarchia è contestualizzato nella famosa intervista a Scalfari andata e venuta sul sito del Vaticano per parecchio tempo (adesso non so se c'è o meno, non ho controllato e non controllo: il danno è stato fatto ormai. Servirebbe una contro-dichiarazione del tipo: "il Bene esiste ed è oggettivo, non soggettivo e coincide con tutto ciò che la Chiesa Cattolica, l'unica vera professa"). Quindi l'attacco è giustificato, a meno che lei non sia un infallibilista in senso super esteso anche a ciò che non è coperto da infallibilità come insegnato da S. Romana Chiesa (e qui parte la solita polemica).
In quanto al sedevacantismo: embè ? se uno dice una cosa giusta bisogna guardare a dov'era quando l'ha detta ?. Se domani fosse pubblicata su Repubblica un'intervista con la dichiarazione come quella che ho scritto poco sopra, ne sarei ben contento, a prescindere da Repubblica.
E poi sul sedevacantismo, ancorché tale posizione non mi veda oggi favorevole, quantomeno si può dire che coloro che in quella sede la propugnano lo fanno argomentando, a differenza invece di altri che parlano per slogan o sofismi mascherati da ragionamenti autorevoli.
Infine trovo il sito Radiospada e le sue pubblicazioni interessanti, stimolanti, arricchenti, direi notevoli alle volte sicuramente di ciò che si trova su altri lidi conformisti e paludosi, in una parola normalisti e normalizzanti.

Marco P. ha detto...

è sfuggito un "molto più" all'ultimo mi ocmmento, la frase finale corretta è:
Infine trovo il sito Radiospada e le sue pubblicazioni interessanti, stimolanti, arricchenti, direi notevoli alle volte; sicuramente molto più di ciò che si trova su altri lidi conformisti e paludosi, in una parola normalisti e normalizzanti".

Marco P. ha detto...

A dimostrazione di quanto ho scritto sopra circa la bontà in genere di quanto viene pubblicato su Radio Spada, e poi la chiudo anche perché questo blog non può diventarne l'eco, ecco questo link, fresco fresco, che condivido al 1000% (millpercento; non ho letto i commenti che di solito lì non leggo).
Il contenuto di quanto scritto non so se sia condivisibile anche da chi contesta quel sito per la sua politica editoriale.

http://radiospada.org/2015/03/mons-ravel-la-jihad-fa-17-morti-laborto-200-mila-lanno/

Mazzarino ha detto...

"mantenendo la rotta di sempre" E' la caratteristica di questo sito che lo rende vincente e perciò temuto. Stiamo navigando fra gli scogli ma seguendo una carta nautica con una rotta chiaramente tracciata e ben sperimentata. Una rotta ben nota ma che qualcuno si è fatto convincere a "personalizzare" con i propri ismi. E', per questo, che costoro, pur disponendo anch'essi di bussole e timoni, sono oggi "uomini in mare". E' in fondo comprensibile che cerchino di far deviare la rotta anche di questo sito per potervisi disperatamente aggrappare. O almeno per vederlo affondare assieme a loro fra gli scogli. Troppo tardi. E' arrivato il tempo della scelta. O con Santa Romana Chiesa 1.0 o con la Chiesa Ecumenica Conciliare 2.0. Fine della paludosa mediazione normalista. Siamo in mare e l'ecoscandaglio fra scoglio e scoglio indica almeno 10 m. Non si tocca più. E la riva è irraggiungibile. Ma, se l'approdo alla Chiesa Bergogliana 2.0 poteva, seppur con sofferenza, essere digerito come inevitabile, la vista del vascello da loro rifiutato mentre supera gli scogli e veleggia verso i porti di Santa Romana Chiesa 1.0 è insostenibile. Per questo Mic ti attaccano. Stanno affogando, se ne rendono conto, e proprio come chi sta per affogare tenta di salvare se stesso portando sotto chi si avvicina. Un capitano non può modificare la rotta mentre si trova fra gli scogli. Anche se giungono segnalazioni di "uomini in mare"! Gli isti in mare l'hanno capito e non possono non maledire il giusto capitano. Teniamo duro. Chi è ridotto ad offendere e minacciare è già finito. Proprio come l'entourage del vdr. Ancora qualche settimana di strambate e poi finalmente arriverà una navigazione serena a vele spiegate verso una terra a noi ben nota ove Bergoglio, Kasper, Maradiaga, Padre Livio e compagni di merende saranno solo un brutto sogno.

Anonimo ha detto...

Posto qui, e spero che questa squallida storia che non meriterebbe neppure menzione, finisse, perché siamo tutti ben più che adulti ed invece qualcuno non mi pare dia di sé impressione di essere un buon cristiano, tralasciando dispute da tifosi ultrà da bar, tornando al sodo, continuano le performances dell'instancabile vdr, dopo la visita alla chiesa valdese, ci sarà la visita alla comunità cinese di Prato, visita talmente strana e priva di razionalità da indurre P.L. a commentare 'Boh, cosa ci andrà a fare, forse c'è una forte comunità cattolica che noi non conosciamo' la frase si commenta da sé, tralascio per carità di patria la sbandieratissima visita dei clochards alla Sistina con tanto di frase ad effetto' Questa è casa vostra'......qualcuno dovrebbe educatamente ricordargli che tutto quel che è in Vaticano non appartiene al papa di turno e che non può disporne a suo piacimento, forse a Baires poteva, qui no, perché è papa, anche se così non vuol parere, ignoro volutamente lo scriba assoldato, non diamo troppa pubblicità a certi soggetti. Dott.ssa Guarini,'non ragioniam di lor, ma guarda e passa' sia il suo motto. Lupus et Agnus.

bernardino ha detto...

Gentile Mic., sappi che ti sono e ti sarò sempre vicino con le idee e con la preghiera.
Non te la prendere, l'invidia e la cattiveria sono di questo mondo, ma tu pensa alle persone che condividono le tue idee e ti vogliono bene.

Luisa ha detto...

"il naufrago di Patmos vede un solo mortale pericolo: lo stramaledetto tradizionalista."

E fa una fissazione su Maria al punto da non rendersi conto che l`articolo che gli serve per la sua ultima carica avvelenata contro di lei, Maria l`ha ripreso da Mil e che il commento è di Dante Pastorelli, il buon sacerdote non dice niente su Mil e sul professore ( avrebbe trovato carne per i suoi denti...) ma coinvolge Maria nel suo solito modo offensivo e volgare, cadendo ancora una volta in allusioni a sfondo sessuale, ma almeno sappiamo che lui guarda l`isola dei famosi e conosce Siffredi.
Tutto ciò è ben triste se non squallido, spero che sappia fermarsi ma purtroppo temo che non sia in grado di rendersi conto che ha da tempo oltrepassato certi limiti.
E su questo anch`io passo e chiudo.

Anonimo ha detto...

Purtroppo il web (come la vita e la stessa chiesa) è popolato da opposte tifoserie, nelle quali c'è poca fede perchè evidentemente c'è chi l’ha persa o l'ha annacquata tanto da esprimere idee completamente simili a quelle quelle del mondo, mentre c’è chi ha bisogno di formalismi per corazzarsi dalle proprie insicurezze o di fughe in avanti per lo stesso motivo.
Lo strano è che questo papa, cosa inaudita per un Papa, DEVE essere interpretato. E tutto questo, oltre ad alimentare le opposte tifoserie, genera divisioni feroci e confusione massima.
E chi cerca di capirci qualcosa è ostracizzato dal resto del mondo.

A. ha detto...

http://radiospada.org/2015/03/mons-ravel-la-jihad-fa-17-morti-laborto-200-mila-lanno/

FORSE non e' stata nemmeno la jihad, se non come mera esecuzione. Nell'elenco delle vittime, figura un economista che stava elaborando un progetto di una rete di monete locali finalizzate all'implosione dell'euro. Progetto ormai prossimo ad alcune realizzazioni pratiche e che, speriamo, non venga abbandonato. C'è qualcuno cui è sorto un dubbio: e se il vero obbiettivo di qualche mano, che ha saputo manipolare tutti fosse stato proprio lui? Follie? Pensate da salotto di chi non ha altro da fare?

Anonimo ha detto...

la chiesa è dialogo non imposizione

mic ha detto...

Anonimo,
lei non sa di cosa sta parlando.
La Chiesa non impone nulla, così come il Signore non impone nulla perché ci vuole liberi. Ma ci ha creati ordinati a Lui. Al di fuori di questo ordine non c'è salvezza.
Esistono dei principi fissati da Lui e non da noi, ai quali siamo ordinati per rimanere nel progetto del Padre nel quale il Figlio ci reintegra con la sua Incarnazione-Passione-Morte-Risurrezione-Ascensione al Cielo-Pentecoste: da cui è nata la Sua Chiesa, alla quale il Signore ha affidato di essere sacramento e luce per ogni uomo.
Lui insegnava con autorità, per annunciare il Regno non dialogava.
Il dialogo può servire come approccio, ma non ha niente a che vedere con l'annuncio (andate ed evangelizzate, il compito di insegnare) e la santificazione (opera della grazia attraverso il culto e i sacramenti).
E l'Annuncio è una proposta, che è anche una chiamata, forte e molto seria - se vogliamo - perché ne va della salvezza dell'anima e della costruzione di un mondo secondo la volontà di Dio; ma non è un'imposizione.
Chi dialoga non insegna né annuncia né santifica. Non è questo per cui il Signore è venuto ed è morto e risorto per noi...