E' stata definitivamente soppressa la celebrazione della Messa Tridentina che veniva officiata, dal 2012, nella parrocchia di S. Leopoldo Mandic a Mirano (Venezia), l'unica celebrazione regolare in rito romano antico della Diocesi di Treviso.
Contestualmente, informiamo che prosegue regolarmente, ogni quarta domenica del mese alle ore 16.00, la celebrazione della S. Messa in forma straordinaria nella chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo a Oriago di Mira (provincia e diocesi di Venezia). La Messa è curata dal Coetus "Amici della Messa Tradizionale nel Veneziano".
Francesco Boato - tel. 334-2953547
6 commenti:
E' possibile conoscere i motivi della soppressione? 'Niet' del vescovo, pochi fedeli, mancanza di un sacerdote disponibile?
Le suddette Messe sono quelle celebrate in terraferma veneziana.
Ricordo che a Venezia città c'è la Messa cantata ogni domenica e festa di precetto alle 11 e la Messa letta ogni giorno alle 18.30, per le cure della FSSP.
E naturalmente c'è anche la Fraternità Sacerdotale San Pio X a Lanzago di Silea, con Messa cantata ogni domenica alle 10:30: https://www.sanpiox.it/i-priorati/silea/
Mi dispiace per gli amici veneti, e una Messa una volta al mese è sempre meglio che niente Messa, ma questa è l'ennesima dimostrazione che dalle Messe celebrate saltuariamente o una volta ogni tanto non nasce niente. Al massimo si trascinano per anni in attesa di una occasione di soppressione: Mirano è solo l'ennesimo caso, ma guardate cosa è successo in Cattolica, o altrove.
Se la Messa non è celebrata almento tutte le domeniche, assorbe sforzi e energie in quantità e 'produce' poco. Certo non cambia il volto della Chiesa locale.
Nella mia regione ci sono molti casi di Messe celebrate una volta al mese, alcune da decenni: non si sono mai trasformate in una celebrazione regolare che permetta ai fedeli di vivere la loro fede al ritmo della liturgia tradizionale. Solo in un caso, dove la Messa è mensile con i fedeli che mordono il freno e non possono ottenere di più, essa produce almeno frutti di vocazioni, ma lì la prospettiva è comunque quella dello sviluppo, garantita dalle peculiarità dei celebranti.
Lo stesso si nota in alcune grandi città italiane e straniere.
Alla radice è la questione: la liturgia tradizionale è il nostro modo di vivere nella Chiesa, e allora non possiamo fare a meno di poterla vivere almeno tutte le domeniche e feste, o è una saltuaria incursione in un mondo 'altro', cui ci abbndoniamo con diletto quando ci va, come facendo un 'turismo' liturigico, applicando alla liturgia la modalità di fede 'à la carte' di cui ha parlato a suo tempo il Card. Ratginger?
Il coetus motivato cominicia con una messa al Mese quando non può ottenere di più, e poi, spesso a costo di sforzi inenarrabili (quanti si riconosceranno in questa espressione, che non è enfatica!), organizza una Messa ogni domenica, e punta a una Messa quotidiana, e poi almeno ai vespri la domenica, e poi ancora alle lodi etc. etc. La liturgia è un tutto unico: o la vivi o non la vivi.
Aggiungo: queste Messe mensili sono spesso controproducenti alla 'battaglia della tradizione': piacciono- o dispiacciono meno - alle curie, consapevoli della loro sterilità; piacciono a preti che accettano una celebrazione mensile per far piacere a qualche parrocchiano (magari benefattore...) un po' bislacco e se richiamati dal Vescovo possono dire "ma in fondo si tratta di una Messa al mese, magari feriale, non d'orario, la sera, per 4 gatti, che danno può fare?"; piacciono a gruppi di volontari liturgici che non hanno voglia di impegnarsi troppo, e di spendere troppo (perchè ahimè la Messa in latino tutte le domeniche costa...), e magari di 'brillare' come difensori della tradizione con poco sforzo.
Date retta: concentrate gli sforzi sulla Messa settimanale: se non riuscite a ottenerla in fretta in un posto, andate altrove. Non disperete energie. Ogni fronte ha i suoi punti di forza: combattete lì.
La Messa di Mirano è stata soppressa direttamente dal vescovo di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin (che dovrebbe andare in pensione il prossimo anno per raggiunti limiti di età).
La motivazione addotta è che la Messa Tridentina non è più proponibile nel 21° secolo, in quanto non più adatta ai tempi moderni e superata dal concilio vaticano II. La presenza di questa messa nella diocesi di Treviso è stata tollerata a malincuore per 6 anni, ma alla fine non è più stata sopportata e definitivamente chiusa.
Gli ukase degli zar erano meno arbitrari di questi editti tirannici.
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