Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 22 maggio 2018

Reggio-Emilia: un commento a caldo - Cristiano Lugli

Massimo Camisasca, presiedendo la “veglia anti-omofobia” di Regina Pacis, è intervenuto con un discorso di circa 15 minuti. Come prevedibile, avendo corso troppo, da buon democristiano è corso ai ripari facendo un discorso che, se ascoltato con orecchie di chi vuole raccogliere le briciole salvabili da una triste vicenda dove si è dato modo di sbeffeggiare Cristo e la Chiesa, può sembrare persino ortodosso. 
Il coraggio è stato più di quello previsto, ma purtroppo ormai è tardi e, comunque, resta gravissimo l’aver non solo permesso lo scandalo, ma anche averlo presieduto. Poche ora prima, non contento, il parroco di Regina Pacis ha ribadito in un’intervista che la Chiesa deve aprirsi all’omosessualità e alle nuove terminologie. 
Anche le multinazionali del tabacco, d’altronde, lasciano che si scriva sui pacchetti “il fumo nuoce gravemente alla salute”.
Ma, dopo aver visto il crocifisso arcobaleno di fianco al nome di un vescovo, ogni parola è oro colato per chi vorrebbe sanare l’insanabile.

Soffermiamoci dunque su qualche punto permettendo a tutti poi, in piena trasparenza, di ascoltare integralmente le parole di Camisasca [qui] così da farsi una propria idea:
- “Sono qui perché un vescovo vuole aiutare tutte le persone”. Come mai però, ci chiediamo, non ha ascoltato nessuna di quelle che hanno duplicato il suo aiuto - tanto fedeli della città ci hanno scritti disperati per non essere stati presi in considerazione dal vescovo -  e lo hanno esortato a non gettarsi in un ginepraio senza uscita? 
- Durante tutto il suo discorso, Camisasca non ha mai parlato dei rischi derivanti dalla parola “”omofobia” e simili, ponte levatoio per omosessualizzare la Chiesa.
-Atteggiamento sempre e totalmente propositivo: “secondo me”, “per me”, “vi affido alcune domande”.
- “Ogni forma d’amore esige una distanza”, ha detto il Vescovo ponendo il discorso, come per tutto il resto del tempo, su di una dimensione totalmente antropocentrica. Sostanzialmente, si è parlato di forme di amore senza far presente che l’omosessualità è evidentemente una deviazione la quale non può neanche lontanamente esser pensata come forma di amore, e nemmeno di affetto.
-Camisasca ha parlato anche, seppur timidamente, di castità. Ne ho parlato, dice, anche “nella dichiarazione con cui ho reso pubblica la partecipazione a questa veglia”, senza però precisare come mai tutte le testate - locali e non - lo abbiano saputo prima da Gay News.it che dalla diocesi. 
-Il Vescovo ha poi precisato che spesso “la sessualità è una strada per appropriarsi dell’altro”, e che quindi è sbagliata. Anche qui, la dimensione del discorso, si pone tutta su un binario emotivo e figlio del più becero personalismo: una cosa è male perché lede la persona. La persona diventa il centro di ogni cosa, non più Dio, seppur lo si menzioni. 
-Nel finale, non ha mancato di ribadire ciò che il Nuovo Catechismo dice: “gli atti omosessuali sono disordinati”. Camisasca si è soffermato a spiegare che sono disordinati in quanto questo tipo di atto non è aperto alla vita. Ha evitato però di ricordare che c’è differenza fra un atto non aperto alla vita (uso dell’anti-concezionale, ad esempio) e atto contro natura, come quello praticato dai sodomiti o anche da eterosessuali affetti da una deviazione perversa.
Un discorso dunque sì, apparentemente ortodosso, ma totalmente incentrato sull’emotività e sui sentimenti. Il personalismo - cioè il giudizio sulle cose a secondo del grado in cui ledono la persona, in contrapposizione alla filosofia dell’essere su cui sempre si è fondata la dottrina e la morale insegnata infallibilmente dalla Chiesa  - è il baluardo di un conservatorismo ormai superato e buttatosi fra le braccia dell’omosessualismo, che stasera, aldilà delle parole quasi fuori contesto, ha fatto un grande e nuovo grande passo in avanti. 

Tante le testimonianze LGBT applaudite, in un contesto più carnevalesco che altro. A breve nuovi e approfonditi commenti anche sulla figura di “don” Paolo Cugini.

Alla Veglia di riparazione una settantina di persone: grande successo vista la compattezza con cui stampa, politica e diocesi hanno tentato di abbattere e ghettizzare in tutti i modi il malcontento di tanti cattolici.

Cristiano Lugli

11 commenti:

Marisa ha detto...


OT:
https://www.rossoporpora.org/rubriche/svizzera/781-svizzera-ticino-un-bel-cantone-dalla-ga-y-etta-pelle.html

Anonimo ha detto...

Ma l'omosessualità non mandava le anime all'inferno per l'eternità fino a cinque anni fa?

Si può sapere dov'è finita la gravità del peccato?
Non ne sento MAI parlare, MAI!

Come puoi risvegliare le coscienze se non dici la verità?

La Madonna in tante apparizioni e visioni, lungo il corso della storia, e spesso con protagonisti i bambini, mai si è stancata di mostrare il fuoco eterno, dove le anime vi si trovano per sempre dannate!
Questa è la CATECHESI del Cielo, ed è sempre la stessa col mutare dei tempi, non si adatta ai tempi, ma chiede ai tempi di adattarsi a lei.

Lo dico una volta per tutte:

I COMANDAMENTI DIVINI NON SONO IDEALI, chiaro???

Basta con questo subdolo utilizzo di un vocabolario perverso e pervertitore.

La CASTITÀ non è un IDEALE da raggiungere, la CASTITÀ è un dono di GRAZIA che va accolto!

La CASTITÀ è una GRAZIA insita nel COMANDAMENTO, i Pastori si studino il Concilio di Trento senza travisarlo, il Signore non chiede ciò che non dà, e dà SEMPRE la GRAZIA di obbedire ai suoi COMANDAMENTI, SEMPRE!
Chiaro???

Se noi cadiamo è un difetto della nostra cattiva volontà, che non esercitata alla VIRTÙ diventa VIZIO, non è una carenza della Provvidenza... Chiaro?

E la GRAZIA si ha in DONO con una VITA di GRAZIA, attingendo continuamente alla GRAZIA dei SACRAMENTI,
CONFESSIONE, e COMUNIONE ricevuta in STATO di GRAZIA, CHIARO?

Non c'è nessun IDEALE da raggiungere, capito JORGE MARIO BERGOGLIO?

Se poi pecchiamo non diamo la colpa alla Chiesa che non ci accoglie, facciamoci un bell'esame di COSCIENZA, al posto che utilizzare una falsa concezione di COSCIENZA per giustificare la trasgressione dei COMANDAMENTI.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo 0103 : caro amico e fratello in Cristo Gesù: come condivido le tue sante parole, sono per me una linfa vitale che mi consola e mi rafforza nella battaglia che anch'io da anni ormai combatto contro questi chierici che hanno tradito e continuano a tradire, dal vertice alla base di quella "chiesa"che ormai non è più "una, santa, cattolica e apostolica", ma è diventata un covo di imbroglioni, ciarlatani, ingannatori del gregge loro affidato da NSGC affinché lo conducessero in Paradiso e non perché lo confondessero, disorientassero, confermassero nei suoi peccati (magari dicendo che Dio non chiede loro di esimersene se non ci riescono, cfr Amoris Laetitia, cap. VIII). Come è diversa la voce di un vero pastore (S. Pio X nell'enciclipa Pascendi) da quella di questi ciarlatani da fiera di paese. Consiglio di leggersi questo articolo http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/5887-cosi-parla-un-vero-pastore. Pace e bene a tutti.

Annarita ha detto...

Quante illusioni: i vescovi si illudono di conquistare le anime lasciandole razzolare nel peccato; i peccatori credono di vincere una battaglia conquistando l'approvazione di certi vescovi. Ma alla fine lo sanno cosa vincono? L'inferno! Gli uni e gli altri, oltre naturalmente ai politici che facilitano il tutto con leggi inique.
Se questa non è la terza guerra mondiale dove periscono tante anime, gli assomiglia molto.

E.P. ha detto...

Monsignor Massimo Camisasca FSCB ha pagato pegno alla lobby gay, convinto che ora lo lascino in pace.

Bravo, bravissimo. Così si fa. Vuoi vedere che adesso arriva pure l'avanzamento di carriera? Oggi il sale senza sapore avanza sempre.

Saranno felici i tuoi compagni di Comunione e Liberazione per il tuo discorso "totalmente incentrato sull'emotività e sui sentimenti", questo sì che è il ciellinissimo sguardo leale sulla realtà.

Anonimo ha detto...

A : 23 maggio 2018 01:03

Esattamente .
La vita e' per la lotta , il riposo si avra' dopo (nell'altra).

Sacerdos quidam ha detto...

Mons. Camisasca, per chi non lo sapesse, negli anni '80 è stato il fondatore della Fraternità San Carlo Borromeo (che oggi si starà rivoltando nella tomba). Un Santo tanto 'aperto al mondo' e alla 'pastorale del dialogo e dell'inclusività', che aveva fatto allestire negli scantinati dell'Arcivescovado un carcere per rinchiudervi i preti eretici.
Un vero Camisasca ante litteram, insomma.

Anonimo ha detto...

Il pensiero del Vescovo
https://www.americamagazine.org/faith/2018/05/21/italian-archbishop-endorses-new-pastoral-attitude-lgbt-catholics

ilfocohadaardere ha detto...

La Chiesa vi ama, ma siate casti”
Il discorso del vescovo agli omosessuali
21/5/2018 –QUI: http://www.reggioreport.it/2018/05/la-chiesa-vi-accoglie-ma-dovete-praticare-la-castita-il-discorso-del-vescovo-camisasca-agli-omosessuali/
Devo dire che Camisasca si dimostra (nonostante i sospetti che inzialmente avevano colpito anche me)un Vescovo integro e onesto,e,forse,va detto, alla fine della vicenda, egli ha scelto davvero la strada ("strategia") migliore per esercitare il suo difficile compito di pastore in questo caso difficile,dove si trovava un po' tra l'incudine e il martello...E' stato presente alla veglia (=non ha solo scelto di non vietarla),e questo ha un valore di "vigilanza" episcopale, e di evangelizzazione,laddove in quella veglia anche UNA SOLA persona vi fosse che aveva bisogno di quella presenza e vicinanza;ugualmente,non ha rinunciato a dire la verità.Ha sconfessato il suo stesso prete militante e errante,che "dimenticava"di dire la verità sulla castità(o la negava);forse,alla fine,ha anche fatto capire quale è la strada giusta a chi è giustamente preoccupato e indignato per i gay pride e l'omoeresia.Nonostante qualche sbavatura,in Camisasca(lontano anni luce dai casi di palermo e bergamo,dove emerge su tutto ignoranza e conformismo mondano)vedo l'applicazione della massima evangelica:"vi mando come AGNELLI in mezzo ai lupi: siate dunque astuti come serpenti e semplici come colombe"...

Cristiano Lugli ha detto...

Carissimo, lei non tiene conto di un dato fondamentale: questa era una “veglia anti omofobia”. L’omofobia, come saprà. - e come sa il vescovo reggiano -, non esiste, ma è il baluardo LGBT per far breccia nella Chiesa. Se ha visto i video del post “veglia”, in larga parte Camisasca viene criticato. Come mai? Se il vescovo - come da lui stesso ammesso - ha partecipato a due incontri precedenti nella stessa parrocchia, con “cristiani LGBT”, perché prima tutti erano entusiasti per questi due appuntamenti e ora, dopo le parole di Camisasca alla “veglia”, lo criticano? Molto semplice. Monsignore nei due precedenti incontri non aveva parlato chiaro, non aveva menzionato gli atti disordinati e la castità. Questa volta, sotto i riflettori e sotto le forti pressioni, è stato costretto. Troppo semplice così. E, aldilà di questo, foss’anche stato tutto corretto ed esemplare, Camisasca ha deciso di buttarsi (quanto meno inutilmente) e di prestare il fianco a chi non ha nessun interesse per la conversione.
Che dire? Noi glielo avevamo detto.
Cordialità,
Cristiano

Marisa ha detto...

http://www.bastabugie.it/mobile/articoli.php?id=5179