L’arcobaleno, uno dei fenomeni naturali più affascinanti del Creato, il simbolo per eccellenza dell’unione tra il Cielo e la terra, da chi è stato platealmente stravolto, anzi usurpato? Proprio da chi ha fatto strame della Legge Naturale dell’Onnipotente, il Creatore dei cieli e della terra e di ogni cosa dell’universo, dell’uomo e della donna con la loro meravigliosa diversità sessuale mirabilmente ordinata alla procreazione. Quest'altro marchio farlocco di “arcobaleno”, presentato nel titolo sul sito web della città per lanciare l’evento, evoca invece tutt’altro: non è che un incongruo simulacro evidenziante appunto non l’unione bensì la frattura tra Cieli e terra, tra Dio e l’uomo.
Ed ecco così che per la prima volta, dopo le lodevoli reticenze degli scorsi anni che un po' facevano ben sperare, ora pure a Lugano, con la collaborazione economicamente iperinteressata delle autorità locali, facendo scaltra leva sullo sfruttamento delle notevoli potenzialità paesaggistiche e turistiche della regione, l'amena città sul golfo sarà teatro per quasi una settimana di una varietà di manifestazioni improntate ai rapporti contro natura e snaturati addentellati, con perfino esplicito invito alle famiglie (da parte dell’ente organizzatore) di portare i loro figlioletti, evidentemente affinché già fin dalla tenera età e in modo molto tangibile e socialmente integrante possano essere iniziati alla sconsiderata ideologia omosessualista: un vero e proprio attentato all’innocenza dell'infanzia, con l’avvallo compiacente dell’amministrazione comunale. Appunto nel tipico ormai super-collaudato clima di godereccio orgoglioso festino, così da inneggiare tutti insieme appassionatamente a distorti concetti di "solidarietà", "accoglienza" e a sbandierati presunti “diritti umani”.
Quest'è quanto annuncia senz’ombra di scrupoli nientemeno che il sito ufficiale della Città di Lugano:
"Il Pride sarà una grande opportunità per rimuovere i pregiudizi e mostrare che le differenze sono una ricchezza, un’occasione per tutta la popolazione di incontrarsi e mostrare solidarietà insieme. Il comitato organizzatore è felice della collaborazione con la Città di Lugano, che si dimostra un luogo solidale, accogliente, aperto, dinamico e attento ai diritti umani.”
"La manifestazione attirerà molte persone da tutta la Svizzera e dall’estero, gli organizzatori vogliono un Pride amichevole, confederale, ricco di scambi tra Svizzera italiana e le persone provenienti da fuori, tra persone LGBT e eterosessuali. I promotori si impegneranno per garantire un ambiente accogliente, gioioso e amichevole per tutti i partecipanti."
"La settimana della manifestazione inizierà mercoledì 30 maggio per concludersi domenica 3 giugno 2018, la “Pride Week” includerà eventi gratuiti, culturali e di approfondimento sulle tematiche LGBT."
LGBT??? Sigla incompleta! Hanno omesso di informare il lettore in modo esauriente sull'enigmatico seguito: LGBTQIAPK. E certamente sarà ancora estendibile,... perché al peggio non c’è mai fine.
Qui abbiamo proprio il mondo alla rovescia, in cui tutto quanto è più assurdo ed è da aborrire assurge nientemeno che a valore da proporre “per rimuovere i pregiudizi". Ma ormai si sa: "pecunia non olet”. E il denaro, il cosiddetto “sterco del demonio”, sta evidentemente in cima alla scaletta dei valori etici degli amministratori locali.
Vi sono molti cittadini (contribuenti) che intimamente conservano una sana naturale posizione per nulla politically correct a proposito di queste bollenti problematiche, ma si guardano bene dall’esprimerla per la comprensibile paura di venire bollati con commiserazione e disprezzo, e considerati, anzi accusati anche pesantemente come "omofobo", neologismo scagliato come infamante e come tale ritenuto: invece a ben guardare è più che giustificato aver “fobia", cioè paura di una cosa che sta distruggendo la nostra società; in realtà tutta questa ostentazione dell’orgoglio-gay, per chi si appella al proprio retto buon senso suona spontaneamente come un plateale insulto al naturale pudore e alla ragionevolezza.
Detto per inciso e scanso di eventuali equivoci va precisato che il nostro è un giudizio sull’ideologia ed i suoi conseguenti risvolti pratici, non è per nulla un giudizio sulla singola persona che in quanto tale va rispettata, come è dovere verso qualsiasi persona umana.
Per chi è credente tutto ciò è anzitutto un gravissimo affronto al Creatore, al Sua sacra Legge Naturale; per riparare a questo oltraggio noi vi invitiamo ad unirci a noi in preghiera di riparazione, sotto la speciale protezione di S.Michele Arcangelo.
Perciò nei giorni mercoledì 30, giovedì 31 maggio e venerdì 1° giugno ci impegneremo a pregare in privato la Coroncina della Divina Misericordia, da concludere con la preghiera di S.Leone XIII a S.Michele Arcangelo, quella che si recita senza interruzione dal 1886 al termine della S.Messa Cattolica Tradizionale;
sabato 2 giugno invece, cioè nel giorno dell’insano corteo, ci troveremo insieme in un determinato luogo che verrà comunicato a tempo debito secondo ben precise modalità, per pregare insieme il S.Rosario, sempre intercalato ad ogni decina dalla sopraccitata preghiera
infine domenica 3 giugno presenzieremo tutti insieme alla S.Messa, che sarà celebrata secondo la medesima intenzione di riparazione all'oltraggio contro l'Onnipotente.
Chi desidera partecipare è invitato ad annunciarsi via mail a questo indirizzo (clicca qui) comunicando:
- nome e cognome,
- domicilio,
- numero telefonico,
- comunità ecclesiale (fraternità, parrocchia, movimento ecc.) e - domicilio,
- numero telefonico,
- nominativo/recapito del sacerdote di riferimento,
dopodiché riceverà le necessarie indicazioni di servizio.
POSTSCRIPTUM
Scrivevo questo testo durante la scorsa settimana, mentre poi durante il fine settimana ero all’estero senza possibilità di comunicazione. Al ritorno ho la sorpresa di scoprire sul domenicale leghista e sulla stampa web locale che un gruppo a noi finora sconosciuto, Helvetia Christiana, ha ricevuto il diniego del Municipio alla richiesta di disporre di uno spazio in città per recitare il S.Rosario in difesa dei valori cristiani in antitesi a quelli propagandati dal gaypride. Vedi qui.
È uscita pure un’intervista al sindaco leghista della città, Marco Borradori, dove spiega che questa associazione cristiana è a suo avviso molto profilata, considerando ciò naturalmente come un punto negativo (i suoi protetti del gaypride non lo sono forse pure loro? Sì, ma nella direzione lui gradita) e, avendo fatto una valutazione degli interessi in gioco (e che interessi !!!), ha ritenuto che non fosse opportuno concedere l’autorizzazione al Rosario in piazza. Vedi qui.
Al che prende posizione il presidente dell’associazione cristiana, puntualizzando alcuni dettagli: sul fatto che la sua associazione è in pratica discriminata e non le vengono garantiti i medesimi diritti garantiti al gaypride; sul fatto che la sua associazione non è affatto contro le persone; e su alcuni dettagli organizzativi. Vedi qui.
Il presidente del gaypride Mattia Modini poi a sua volta ribatte, affermando ovviamente che loro sono aperti a tutti, ribadendo i soliti mantra stereotipati dell’inclusione, della non-discriminazione, dei diritti per tutti, equiparando etnie religioni e orientamenti sessuali. Vedi qui.
Il vescovo di Lugano è intervenuto l'8.4.18 anche sul GdP, di cui è l'editore. |
Infine, dopo un paio di giorni si legge sul Corriere del Ticino, quotidiano laico ticinese, la presa di posizione del Vescovo di Lugano, mons. Valerio Lazzeri, il quale in soldoni afferma di essere perplesso, in quanto la preghiera per sua natura non è mai contro qualcuno o per farsi vedere dagli altri; conclude dicendo che egli non avrebbe chiesto l'organizzazione del pride, ma malgrado ciò mica bisogna generare un movimento contrario ogni volta che sorge qualcosa che non corrisponde alla nostra visione, bensì dobbiamo metterci in ascolto. Vedi qui.
Sancte Michaël Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude
Amen.
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude
Amen.
35 commenti:
- Caro Vescovo , la preghiera di riparazione l'ha esortata la Santa Vergine a Fatima , e non puo' impedire ai figli di Dio di manifestare pubblicamente il dolore , la sofferenza , il dispiacere e al contempo l'amore che asciughi le lacrime che versa giorno e notte la Madre di Dio .
Che ne sa lei se questa preghiera non cambiera' il cuore di qualcuno di questi figli degeneri ? Preferisce che il Sangue del Figlio sia stato sparso invano , che questi figli siano stati redenti invano ?
- Eh no caro Vescovo , non comprende che questa e' una occasione che lo Spirito Santo le manda per riacciuffare qualche anima ?
Se una parte di figli di Dio invoca i propri diritti alla morte e lei per quieto vivere , per fair play lascia fare , (per dirla con Pilato se ne lava le mani ), potra' serenamente continuare a guardare Dio nel SS. Sacramento ?
- Caro Vescovo , perche' l'altra parte di figli di Dio , che invoca il diritto alla vita , si deve rinchiudere in un cantuccio , zitti e a cuccia , e non ha diritto al proprio diritto di pregare Dio pubblicamente per amore e angoscia al pensiero della perdizione di questi stessi fratelli ?
Tante Fiaccole Accese segnalate per oggi 9 Maggio :
http://www.lanuovabq.it/it/veglie-per-il-compleanno-di-alfie-perche-preghiamo
La derisione , l'offesa alla Chiesa Cattolica e' favorita dall'interno :
https://www.ilpost.it/2018/05/08/met-mostra-moda-vaticano/
L'ho incontrato questo inverno , in tarda serata , attraverso via Lata si recava in direzione via del Corso .
Incideva diritto , sguardo altero di chi sembra abituato a dominare , mi e' sembrato compiaciuto di se' .
Indossava un cappotto nero e un cappello invernale di pelliccia karakul ,non so perche' m'e' venuto il pensiero di lanciargli dell'acqua benedetta . Signore , perdonami !
"banalizzazione della religione cattolica"
http://www.marcotosatti.com/2018/05/09/anche-il-bondage-con-crocefissi-al-gala-del-met-con-presenza-vaticana/
Riflessi di una gerarchia ecclesiastica che se avesse impiegato sul caso di Alfie Evans anche un decimo del tempo speso nel mettersi a disposizione del Met per sensibilizzare il red carpet, forse oggi racconteremmo un'altra storia. Una gerarchia che si disinteressa delle questioni di morale e di etica, della crisi della fede per baloccarsi con queste operazioni di cultura pop così asservita al principe di questo mondo, per paura di sembrare troppo retrogradi: l'evangelizzazione è zero, la mondanità è tutto.
http://lanuovabq.it/it/reliquie-e-parati-sacri-lintreccio-tra-vaticano-e-met
... E D'ALTRA PARTE VI SONO PRETI E VESCOVI CHE SOSTENGONO ATTIVAMENTE GLI LGBT CON VEGLIE DI PREGHIERA CONTRO L'OMOFOBIA E LA TRANSFOBIA...
Al proposito riporto un'articolo apparso di recente su questo blog
http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2018/05/la-chiesa-omofila-alla-riscossa.html?m=1
.. il curatoreispiratore ...
https://www.youtube.com/watch?v=ZKi5Z3SdC6c
Una maschera di bondage di cuoio drappeggiata di perline di rosario, un bustier ingioiellato con le sue gemme strategicamente posizionate e un abito fuschiato ispirato alle vesti dei cardinali - con una scollatura che lasciava il seno del manichino per lo più esposto - facevano parte della mostra di moda a tema cattolico al Met Gala, e Dolan aveva già avuto un'anteprima della collezione.
https://pagesix.com/2018/05/07/catholic-themed-met-gala-includes-bondage-mask-with-crosses/
Le sette opere di misericordia spirituale
Consigliare i dubbiosi.
Insegnare agli ignoranti.
Ammonire i peccatori.
Consolare gli afflitti.
Perdonare le offese.
Sopportare pazientemente le persone moleste.
Pregare Dio per i vivi e per i morti.
****Ammonire i peccatori = con la recita del Santo Rosario do prova di amarli e di salvarli .
DA MEDITARE...quando i VESCOVI, giustificando forme di famiglia diverse da quella voluta da Dio, contrariano la preghiera pubblica di riparazione, ma non condannano il pubblico scandalo!
RINASCITA MARIANA AFFERMA L'IMPORTANZA DELLA PREGHIERA DI RIPARAZIONE PER I PECCATI CHE GRIDANO AL COSPETTO DI DIO, IN QUESTO CASO PER I PECCATI DI SODOMIA E IMPURITA' DI OGNI TIPO, LA BLASFEMIA E L'OFFESA ALLA MORALE E PER L'OSTENTAZIONE CON ATTI INDECOROSI CHE SI PERPETRANO DI CONSUETO AI "GAY PRIDE" RICHIESTI DALLE ASSOCIAZIONI LGBT.
Lo sconcerto di RINASCITA MARIANA deriva dalla risposta del Vescovo di Lugano Lazzeri sulla richiesta dell'Associazione Helvetia Christiana, respinta dal Municipio, di poter recitare pubblicamente un rosario nei giorni del gay Pride, la manifestazione prevista in città dal 28 maggio al 3 giugno e organizzata dall'Associazione LGBT.
IL VESCOVO al fine di motivare la sua contrarietà alla richiesta della recita pubblica del santo Rosario, strumentalizza le parole evangeliche di nostro Signore Gesù Cristo affermando che Gesù "ebbe parole molto forti verso chi pregava per essere visto o ammirato dagli altri". Per cui non solo il VESCOVO formula un giudizio contro tale richiesta cristiana, presumendo che si tratti semplicemente di una richiesta di ostentazione, non scorgendone invece l'aspetto spirituale di "riparazione pubblica" verso il "pubblico scandalo" perpetrato dal "gay-pride", ma addirittura afferma che: "nella società ci sono tante correnti, tante espressioni che non corrispondono al nostro modo d'intendere la vita, l'uomo, la famiglia e le relazioni, ma questo – ammonisce – non significa che ogni volta che qualcosa non corrisponde a questa nostra visione dobbiamo generare un movimento contrario. Anzi, dobbiamo ascoltare in modo profondo queste rivendicazioni».
ED ECCO QUINDI LA DERIVA RELATIVISTA... ECCO ASSISTERE AD UN VESCOVO CHE RINNEGA IL VANGELO, CHE ADDIRITTURA AMMONISCE COLORO CHE SI ATTIVANO PER AFFERMARE LA "VISIONE DI DIO" DELLA UMANITA' E NON QUELLA DEL PRINCIPE DI QUESTO MONDO IL DIAVOLO... IL VESCOVO DOVREBBE ESSERE CUSTODE DEL DEPOSITO DELLA FEDE E PASCERE IL GREGGE PER LA SALVEZZA DELLE ANIME, DOVREBBE PROCLAMARE LA VERITA' E AFFERMARE CON CHIAREZZA CHE LA FAMIGLIA E' AD IMMAGINE DEL MODELLO VOLUTO DA DIO, E CHE IL MATRIMONIO E' L'UNIONE SACRAMENTALE FRA UN UOMO E UNA DONNA E CHE I FIGLI NON SONO UN DIRITTO CHE POSSONO RIVENDICARE COPPIE DELLO STESSO SESSO, CON PRATICHE FRA L'ALTRO ABOMINEVOLI COME L'UTERO IN AFFITTO, MA UN DONO DELLA PROCREAZIONE FRA UN UOMO E UNA DONNA. Invece questo Vescovo "giustifica" il peccato che deriva dalle pretese del "gay-pride" affermando che "nella società ci sono tante correnti, tante espressioni che non corrispondono al nostro modo d'intendere la vita, l'uomo, la famiglia" ...
PREGHIAMO CHE QUESTO VESCOVO SI CONVERTA!
POVERA CHIESA!
E POVERE ANIME!
https://www.cdt.ch/ticino/lugano/193296/recita-del-rosario-al-gay-pride-sono-perplesso
Pagati e tacitati con ricatti. Ecco la verità. Ma chi, da vero Cristiano, non è ricattabile e non ha vizi, deve farsi sentire insieme a noi.
"Niente patrocinio anche dal Sindaco di Genova, Marco Bucci (civico, centro-destra) che ricorda come la propria amministrazione abbia fin da subito dichiarato di voler patrocinare solo «iniziative non divisive per la cittadinanza o comunque non offensive per qualsiasi fascia della popolazione genovese, avendo questa scelta anche un onere economico per la collettività».
È evidente che qualcosa sta cambiando: gli esponenti dei partiti hanno probabilmente capito che i voti della galassia LGBT sono minimi (a Bologna, nel 2017, soltanto 109 donatori) e fanno perdere voti, specialmente nelle piccole città di provincia."
Tratto da:
http://www.bastabugie.it/mobile/articoli.php?id=5169
OTTIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE PER IL SINDACO ED IL MUNICIPIO DI LUGANO
Caro Marius, grazie dell’articolo, ma perché scrivi che il sindaco di Lugano è leghista?
È stato un lapsus calami, sono gli effetti del fendant du Valais o l’Italia ha annesso il Canton Ticino e io non ne sapevo niente?
IL RITRATTO DI OSCAR WILDE CHE LA VULGATA GAY NASCONDE
Il recente film Happy Prince: l'ultimo ritratto di Oscar Wilde, scritto, diretto e interpretato da Rupert Everett, uno dei nomi più importanti del cinema britannico, ha il grande merito di presentarci gli ultimi giorni di uno dei più celebri e celebrati scrittori degli ultimi due secoli mostrandocelo in tutta la sua interezza, con tutte le sue contraddizioni, con la sua fragilità di fronte alle tentazioni, ma anche con quel desiderio di Dio che lo portò, prima di morire, a convertirsi al Cattolicesimo e a chiedere i Sacramenti.
Un aspetto, quello della religiosità di Oscar, che è spesso censurato da chi lo vuole ridurre a semplice icona gay.
Mentre era detenuto nel carcere di Reading, condannato a due anni di lavori forzati, lesse numerose opere religiose, tra cui tutte le opere di John Henry Newman. In carcere si riconciliò con la moglie: si abbracciarono dopo tanto tempo, parlarono tutto il tempo possibile, soprattutto dei figli e Oscar si raccomandò che la moglie non li viziasse, e li educasse in modo che qualunque cosa facessero, anche la più sbagliata, non mentissero e tornassero comunque da lei per raccontargliela: solo così poteva insegnare loro cosa fosse la redenzione.
Wilde aveva avuto modo di riflettere profondamente sulla sua storia, e sul suo rapporto con Bosie Douglas, il giovane che l'aveva condotto alla rovina. Scrisse una lunga lettera all'ex amico, che anni dopo venne pubblicata col titolo De Profundis. Era davvero il grido di dolore di Oscar dal profondo delle sua notte più oscura, un'oscurità che tuttavia non aveva preso la sua anima. Anzi: dopo molto tempo Oscar sembrava riuscire a scorgere dentro se stesso, a leggere tra le righe della sua vita.
Scrisse: "Ora trovo nascosto in fondo alla mia natura qualche cosa che mi dice che nel mondo intero niente è privo di significato, e tanto meno la sofferenza. Quel qualche cosa nascosto in fondo alla mia natura, come un tesoro in un campo, è l'umiltà. È l'ultima cosa che mi sia rimasta, e la migliore di tutte; la scoperta finale a cui sono giunto; il punto di partenza per una evoluzione nuova".
Dopo la scarcerazione, Oscar trascorse due anni di vagabondaggio, di confusione, di solitudine. Rivide purtroppo Bosie, che lo portò con sé in Italia, a Napoli, dove Oscar vide per l'ultima volta la sua natura malvagia in azione, e chiuse definitivamente il loro rapporto. Non rivide più la moglie, che morì a Genova per gli esiti di una lesione alla spina dorsale. Infine trascinò la sua vita, segnata ormai dalla malattia, a Parigi.
...segue
Venne raggiunto a Parigi dal vecchio amico Robbie Ross, che era stato il suo primo amante di sesso maschile. Robbie, tuttavia, proprio grazie ad Oscar aveva scoperto il Cattolicesimo, si era convertito e aveva mutato radicalmente la propria vita. Robbie ora era per Oscar "solo" un amico, un'amicizia profonda e preziosa. Con Ross parlava dei suoi figli, che l'amico visitava regolarmente, e fu felice di sapere che uno di loro, Vyvyan, era diventato cattolico.
Ora voleva anche lui compiere finalmente il grande passo, dopo aver atteso tutta la vita. Robbie fu sorpreso e commosso, e sembrava quasi non credergli. Gli chiese se fosse proprio convinto. "Il cattolicesimo è la sola religione in cui morirei" aveva detto dopo il suo rilascio dal carcere, ed ora, per una volta, voleva essere di parola.
Aveva vacillato tutta la vita, mentre intorno a lui i suoi amici, uno dopo l'altro, si convertivano: Robbie, Gray, Beardsley, e infine suo figlio.
Oscar morì con questa consolazione. Robbie quando vide che stava iniziando l'agonia si precipitò a cercare un sacerdote. Andò presso un vicino convento di padri passionisti, e per quanto incredibile possa sembrare, vi trovò un religioso irlandese, padre Cuthbert Dunne.
Oscar ricevette i Sacramenti dalla mani di un connazionale, un uomo dell'Isola del Destino che la Provvidenza aveva voluto che incontrasse nel momento finale. Perse coscienza mentre nelle sue mani stringeva il rosario di padre Cuthbert.
Era il 30 novembre del 1900, ed Oscar Wilde moriva in pace.
(Rino Cammilleri)
Buondì Roger,
nel Canton Ticino esiste un partito dal nome "Lega dei ticinesi", fondata dal fu Giuliano Bignasca (che aveva collegamenti con Umberto Bossi)
Anonimo 8,05:
chi conosce un po’ Rupert Everett sa che non poteva non fare un film cosi.
Infatti ci ha messo anni per trovare i finanziamenti.
Manca una chicca all'articolo di cui sopra di Cammilleri, a scoprire e denunciare la presenza a Napoli di Wilde e dell'amico fu Matilde Serao.........non so se mi spiego disse la vela all'albero maestro......Wilde studente universitario frequentava sempre la Messa Cattolica perché amava il latino e il cerimoniale, leggere La ballata di Reading, è un capolavoro.
Liguria, Toti nega il patrocinio al Gay Pride: "Scelta di coerenza"
In linea con il Comune, anche la Regione Liguria non appoggia la marcia per i diritti LGBT. E Scalfarotto s'infuria
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/toti-no-patrocinio-gay-pride-1524849.html
http://www.lanuovabq.it/it/ok-agli-atti-omosessuali-in-belgio-e-chiesa-arcobaleno
Altro articolo interessante che esprime bene la posizione di Helvetia Christiana è il seguente: "Gay pride, Lugano impone la dittatura rosa", apparso il 9 maggio, cioè nel medesimo giorno in cui è uscito questo post su questo nostro blog.
http://www.cdt.ch/ticino/lugano/193376/gay-pride-lugano-impone-la-dittatura-rosa
Ieri un giornalista di ticinolibero.ch scopre apparentemente con grande sua sorpresa che a Bergamo si pregherà in riparazione per il gaypride e ne pubblica il volantino di annuncio. Pensate forse che lo faccia per informare le persone ed invitarle ad andare a pregare? Nient'affatto! Un attimo dopo egli riporta entusiasticamente le parole dell’Assessore del Comune Giacomo Angeloni, "che si definisce cattolico praticante, [il quale] ha voluto manifestare in una lettera il suo dissenso, dicendosi speranzoso che i frati che hanno accettato di ospitare l’evento non abbiamo compreso sino in fondo l’intento denigratorio del tutto.
Le sue parole: “Da amministratore e politico ritengo che non ci sia nulla da “riparare” dopo il Gay Pride, importante manifestazione che sta riscontrando un successo di adesioni in città e che vuole porre al centro dell’attenzione il tema delle discriminazioni, di cui l’Italia ha ancora un enorme bisogno. Da cattolico praticante penso alle periferie esistenziali di cui Papa Francesco parla quotidianamente. Le sue frasi di accoglienza, così evangeliche, stridono enormemente con quel volantino che allude ad una implicita condanna a chi frequenterà il Pride, usando in modo meschino ed erroneo quanto per noi cristiani è rappresentato dall’eucaristia, il cui senso profondo include e non discrimina. L’uscita del volantino, inoltre, rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco instaurato tra la diocesi e le organizzazioni promotrici del Gay Pride, le quali si sono mostrate sensibili e attente nel valutare la data dell’evento, in modo da non creare sovrapposizioni con la pellegrinatio del Papa Buono. Ho la triste sensazione, o forse la speranza, che i Frati Cappuccini, che tanto si spendono nei servizi caritativi, non abbiano compreso l’intento strumentalmente denigratorio sotteso a questa iniziativa, promossa da associazioni, private ed indipendenti, senza un vero riconoscimento ecclesiale”.
Vedi: http://www.ticinolibero.ch/it/article/37354/incredibile-a-bergamo-si-prega-davvero-per-riparare-al-gay-pride-un-assessore-cattolico-praticante-esprime-il-suo-dissenso
Evidentemente il giornalista è molto poco informato, gli sfugge che quasi in ogni città d'Italia dove si svolge quella diffusa turpe manifestazione di orgoglio sodomitico vi sono gruppi più o meno numerosi che si radunano per pregare in un determinato luogo o camminando in processione.
Per di più il giornalista fa uno strano collegamento tra i fatti di Bergamo e quelli di Lugano, citando il vescovo Lazzeri (la cui posizione evidentemente gli sta simpatica) dicendo che si attende una replica da Helvetia Christiana; tuttavia non si capisce compiutamente il senso della frase a causa della sintassi incerta:
"Helvetia Christiana, da cui attendiamo una replica, che arriverà, al Vescovo (il quale aveva detto che non la preghiera non va strumentalizzata), non è la prima e l’unica associazione cristiana che desidera pregare contro il Gay Pride."
Non da ultimo (grossa lacuna ;-) detto giornalista mostra di non leggere Chiesaepostconcilio senza cui non può sapere che la preghiera a Lugano in ogni caso si farà.
SALUTO DEL SINDACO
SCRITTO IL 29 APRILE 2018. POSTATO IN BLOG
Care amiche e cari amici,
saluto con piacere la prima edizione luganese del Pride.
Il Municipio è lieto di accogliere e patrocinare questo evento che animerà Lugano con momenti culturali, sportivi, di dibattito e approfondimento e con la coloratissima parata per le vie del centro. L’omofobia, l’ignoranza, l’intolleranza culturale così come gli stereotipi, l’estremismo religioso e politico e la chiusura verso l’altro sono fenomeni da combattere con intelligenza e fermezza per garantire la pace sociale. Il Pride che ci apprestiamo ad accogliere sulle Rive del Ceresio sarà un’importante occasione per promuovere il dialogo e la conoscenza. Auguro ai Luganesi e a tutti coloro che giungeranno in città dal resto del Paese e dall’estero un gioioso momento all’insegna del rispetto.
Marco Borradori
Sindaco di Lugano
mic14 maggio 2018 23:14
"I gay sono voluti da Dio", ha affermato il vescovo ausiliario di Essen, Ludger Schepers, durante il Katholikentag a Münster, Germania (11 maggio).
Secondo domradio.de, Schepers ha perfino chiesto che la Chiesa "riconosca la sua [presunta] storia di colpe] nel trattare gli omosessuali.
Ha detto che papa Francesco ha aperto le porte per la "riconciliazione" della Chiesa con gli omosessuali.
Per il futuro, Schepers spera che di saranno cerimonie liturgiche per benedire [il peccato mortale delle] convivenze omosessuali.
https://gloria.tv/article/L4JQACsUoVvX3NSLL2z4w9b64
Sacra Terra o Terra Ga(y)a? Domanda lecita dopo che l’esecutivo luganese ha dato via libera e patrocinato il primo Gay Pride in assoluto nella Svizzera italiana, vietando anche un Rosario pubblico per la difesa dei valori cristiani. Pure il vescovo Valerio Lazzeri considera inopportuna tale recita. Il politicamente corretto e gli interessi economici. Intanto il Governo ticinese dà il patrocinio a un libercolo di propaganda scolastica ‘arcobaleno’: evitare affermazioni “discriminatorie” come “ogni bambino ha un papà e una mamma”.
www.rossoporpora.org/rubriche/svizzera/781-svizzera-ticino-un-bel-cantone-dalla-ga-y-etta-pelle.html
Lugano: Pride omosessuale SI, Santo Rosario NO
Lo scorso 23 dicembre, l’associazione Helvetia Christiana, consorella svizzera delle TFP, aveva richiesto al Comune di Lugano l’autorizzazione per realizzare una manifestazione di carattere religioso in una piazza del centro città, in data sabato 26 maggio, mese dedicato alla Madonna. La manifestazione sarebbe consistita in un Santo Rosario, recitato dai giovani di Helvetia Christiana, per la rigenerazione spirituale e morale della Svizzera. Il Rosario aveva anche il carattere di riparazione per il Pride omosessuale, in programma il 2 giugno nella stessa città.
Dopo mesi di silenzio, nella seduta del 19 aprile, il Consiglio Municipale – che al Pride aveva concesso non solo l’autorizzazione ma addirittura il patrocinio – ha deciso di negare a Helvetia Christiana il diritto di pregare il Rosario, adducendo non meglio precisate “ragioni di parità di trattamento con simili richieste”.
In realtà, non c’era nessuna simile richiesta. A Helvetia Christiana era stata negata la libertà di espressione e la libertà di praticare la propria fede. Il diniego era tanto più clamoroso trattandosi di un Cantone a maggioranza cattolica. Mentre altri cantoni, di fede protestante, non avevano avuto il minimo problema nel concedere l’autorizzazione per la recita del Rosario. Per esempio Basilea (foto).
Esultò, ovviamente, la lobby LGBT che, per bocca del consigliere municipale Lorenzo Quadri, attaccò pesantemente Helvetia Christiana tacciandola di “setta omofobica”, “fanatica”, “organizzazione estremista e settaria”, “peggio degli islamici” e via dicendo. “Il Municipio ha fatto bene a negare l’autorizzazione”, concludeva Quadri.
Il caso è scoppiato sui media e sui social. In tre giorni sono stati pubblicati nientemeno che cinquanta articoli in merito. Il canale TV TeleTicino ha dedicato al caso ben tre programmi. È ovvio che si sia toccato un nervo scoperto. Sul sito di Helvetia Christiana, il traffico è aumentato del 870%.
Immediata la reazione anche della politica. Il gruppo parlamentare dell’UDC ha, infatti, presentato un’Interpellanza, dove si chiede al Comune, nella persona del sindaco Marco Borradori, il perché di questa politica di “due pesi due misure”.
Stavano così le cose quando il vescovo di Lugano, mons. Valerio Lazzeri ha deciso di scendere in campo… in difesa del Comune! Affermando “io non mi mobilito contro il Gay Pride”, il presule ha giustificato il diniego di autorizzare per il Santo Rosario in piazza: “Non si deve usare la preghiera per finalità politiche”.
Helvetia Christiana ha presentato un Ricorso, che è adesso al vaglio delle autorità.
UN ALTRO VESCOVO GAYFRIENDLY:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2018/05/colpo-di-scena-reggio-emilia-il-vescovo.html?m=1
PER FARE PER UNA BUONA VOLTA CHIAREZZA SULLA DIFFERENZA TRA TENDENZA OMOSESSUALE E ORGOGLIO-GAY. COME DEVE COMPORTARSI LA CHIESA.
http://www.lanuovabq.it/it/da-bergamo-a-palermo-arriva-il-club-dei-vescovi-gay-friendly
Ecco qui il testo dell'interpellanza indirizzata al Municipio di Lugano da parte dell'UDC sui motivi del rifiuto dell'Esecutivo a organizzare in città un Rosario di riparazione in occasione del gaypride:
http://www.ticinolibero.ch/it/article/37319/detto-fatto-arriva-l-interpellanza-udc-sul-rosario-la-polcom-pareva-non-essere-contraria-la-manifestazione-sarebbe-durata-un-oretta-con-una-statua-della-madonna-di-fatima
Sant’Agostino scrive:
“I delitti compiuti dai sodomiti devono essere condannati ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina”
Qui abbiamo perfino chi si profila favorevole al Rosario criticando aspramente il Municipio che lo ha vietato, ma leggete come giudicano la preghiera costoro:
https://www.liberatv.ch/it/article/37154/il-municipio-di-lugano-dia-il-permesso-a-helvetia-cristiana-di-recitare-il-rosario-in-piazza-contro-il-gay-pride-che-tanto-non-far-male-a-nessuno-tranne-a-chi-parteciper-alla-preghiera-coprendosi-di-ridicolo
Aggiornamento sulla vicenda.
Oggi 21 maggio si legge che è partito all'indirizzo del Consiglio di Stato [autorità cantonale] il ricorso dell'associazione Helvetia Christiana contro la decisione del Municipio di Lugano che ha negato la recita di un rosario in una piazza di Lugano in difesa "della dottrina cattolica, dei valori cristiani e in riparazione dei peccati".
Se inizialmente l'associazione aveva dichiarato di voler riunirsi durante i giorni del Pride, la manifestazione prevista in città dal 28 maggio al 3 giugno e organizzata dall'Associazione LGBT, ora fa sapere però di aver proposto due altre date: il 28 luglio o il 4 agosto, tra le 14 e le 18.
http://www.cdt.ch/ticino/lugano/193934/rosario-in-piazza-a-lugano-c-e-il-ricorso
Ricordo che due politici della città avevano già a loro volta inoltrato un'interpellanza all'Esecutivo, ma finora non se ne conosce l'esito.
È molto probabile che la decisione di Helvetia Christiana di procrastinare la data dipenda dai tempi lunghi necessari affinché il ricorso possa essere evaso.
MALGRADO CIÒ DA PARTE NOSTRA CONFERMIAMO CHE
NEL GIORNO DEL CORTEO DEL GAYPRIDE
SABATO 2 GIUGNO
A LUGANO VI SARÀ IL ROSARIO DI RIPARAZIONE
NELLA MODALITÀ DA NOI PREVISTA
COME GIÀ ANNUNCIATO QUI SOPRA NELL'ARTICOLO.
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