Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 25 maggio 2018

No all’8 x mille alla Nuova Chiesa - Danilo Quinto

Qualche giorno fa, sulla mia pagina facebook, ho ripreso una lettera di un sacerdote pubblicata da Marco Tosatti, su “Stilum Curiae”. L’argomento trattato era l’8 x mille nella dichiarazione dei redditi a favore della Chiesa Cattolica. Come ha scritto Tosatti, si trattava di una lettera amara e coraggiosa, di un prete incardinato in una Diocesi del Nord, che da 3 anni non destina più l’8 x mille alla Chiesa “per un’esigenza di coscienza”, dice, “non volendo contribuire a scelte e azioni della Gerarchia ecclesiastica che giudico contrarie alla Verità, contrarie al Vangelo”.

Trovo queste parole ineccepibili e ampiamente condivisibili. Corrispondono all’esercizio di quel “retto giudizio” che Gesù, nel Vangelo, ripetutamente invita i Suoi discepoli ad esercitare. Per questa ragione le ho riprese e le riprendo qui. 

Aggiungeva il sacerdote: “La Chiesa Cattolica (faccio riferimento alla dimensione umana e fallibile della Chiesa, non alla Sposa immacolata di Cristo), lo dico con dolore lancinante, è ogni giorno di più sfacciata nella sua “conversione” ad agenzia ideologica con una agenda politico-culturale molto simile ad un manifesto radical-progressista. Ogni giorno mi accorgo, e come me molti, che le strutture ecclesiastiche sono messe a servizio di idee anti-cristiane, idee che un Pannella o una Bonino non farebbero fatica alcuna a sottoscrivere … in questo il quotidiano Avvenire può essere eletto a paradigma italiano!”.

Devo dire che questa è una considerazione che non solo condivido, ma – come dire – “mi appartiene”. La cosa più stupefacente che ho vissuto negli anni della mia conversione è la sovrapponibilità delle battaglie radicali con quelle della Nuova Chiesa, che non dice una parola che sia una sul divorzio breve, sul testamento biologico=eutanasia, sulle unioni civili o sull’omosessualità. Anzi, in quest’ultimo caso si va dal “Chi sono io per giudicare?” a quanto Bergoglio avrebbe detto – come ha riferito Paolo Rodari su “Repubblica del 21 maggio – a Juan Carlos Cruz, omosessuale cileno che da piccolo fu abusato da un prete pedofilo, che dopo l’incontro con Bergoglio, ha riferito: "Mi ha detto: 'Juan Carlos, che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il papa ti ama così. Devi essere felice di ciò che sei'". “Le parole di Cruz al quotidiano spagnolo ‘El Paìs’”, scrive Rodari, “sono state riprese dal ‘Guardian’, che le definisce ‘probabilmente il più sorprendente commento di accettazione dell'omosessualità mai pronunciato dal capo della Chiesa cattolica romana”.

Scrive il sacerdote nella lettera a Tosatti: “(…) Penso che ogni credente che abbia gli occhi aperti sulla realtà ecclesiale che lo circonda se ne renda tristemente conto, si renda perfettamente conto dello sfacelo che tutto sembra travolgere. (…) La grave crisi che ferisce la Chiesa, a detta di molti senza precedenti, non solo ci chiede di astenerci da complicità con l’opera di ‘autodemolizione’, ma pure ci chiede un impegno attivo per combattere l’errore, ciascuno secondo le proprie possibilità, le proprie competenze, il proprio ruolo. In questo impegno rientrano i Dubia cardinalizi, la Correctio filialis, la recente dichiarazione del cardinale Eijk, l’impegno teologico, filosofico, storico di molti per resistere a e correggere la marea pan-eretica montante. Tutte iniziative benedette ma … già Aristotele diceva che è inutile dialogare con chi neghi il principio di non contraddizione. (…) Si tratta, in fondo, di un praxismo rivoluzionario agnostico (il grande filosofo tomista Cornelio Fabro direbbe ateismo dato il principio di immanenza presupposto teoreticamente) paludato retoricamente di cristianesimo. Ma un simile praxismo, pervasivamente diffuso ormai metastasicamente in tutto il corpo ecclesiale, come lo si combatte? Certo l’impegno veritativo sul piano dottrinale è irrinunciabile, ma temo assolutamente inefficace rispetto alle strutture di potere ecclesiastico dominate da simile praxismo irrazionale. Chi sposa l’ideologia della praxis non capisce altre ‘ragioni’ che la forza bruta dell’effettività che si impone. Ecco allora che il denaro (o meglio la privazione di denaro) diviene il più efficace degli argomenti. ‘Affamare’ economicamente le strutture ecclesiastiche è forse l’unica medicina capace di arrestare lo sviluppo canceroso della metastasi. E lo dico, sia chiaro, con le lacrime agli occhi! Sottrarre risorse economiche alla Chiesa Cattolica, nell’attuale stato patologico in cui versa, è fare il bene della Chiesa Cattolica in quanto si contribuisce a bloccare lo sviluppo tumorale che la affligge”. 

Un’obiezione che mi è stata fatta sulla mia pagina facebook da un altro sacerdote, è la seguente: “Questo lo può scrivere un sacerdote in cura d’anime… ma, noi, poveri scartati per malattia (tecnicamente “in previdenza integrativa “), lontani da figlioli e benefattori, bisognosi di cure, come potremo fare senza il sostentamento Clero (8x1000) e senza l’assicurazione sanitaria CEI? Le nostre famiglie cercano di aiutarci come possono, ma i Superiori e confratelli mai mandano qualche intenzione di Messa e rare sono le visite, financo le telefonate. Quando entriamo in agonia comincia il volo degli avvoltoi in cerca di ‘ricordi’ per la inconsolabile perdita, guai però a guarire e deludere le loro aspettative, ritorna il deserto e la solitudine, in attesa di un definitivo suono di campane a morto, per un funerale che ci dovremo pagare noi! Dunque: volete andarvene anche voi che ci fate la carità della firma per l’8x1000? Eppure, quando stavamo bene ed eravamo ‘titolati’ facevate a gara con inviti a fare da elegante ‘tappezzeria’. In te Domine speravi, non confundar in aeternum!!!”.

Un intervento drammatico, che già aveva avuto una risposta dal sacerdote che aveva scritto a Tosatti, che affermava nella sua lettera: “Si dirà: ma i poveri preti onesti e buoni di cosa vivranno? Le opere pie che la Chiesa compie come si finanzieranno? Capisco l’obiezione, obiezione che mi sono lungamente posto anch’io da cristiano e da prete. Penso che la Provvidenza saprà trovare i modi per finanziare i buoni e le opere loro anche senza passare per le casse della ufficialità istituzionale ecclesiastica. Non solo saprà trovare, ma già le trova, se tante belle e sante iniziative crescono anche senza contributi dai fondi 8×1000. E poi non firmare l’8×1000 a favore della CEI non significa disconoscere l’obbligo “di sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno in base alle proprie possibilità” come dice il precetto. Ogni credente è chiamato a contribuire, anche economicamente, all’opera della Chiesa. L’8×1000 sarebbe una modalità di ciò, ma oggi de facto contribuisce all’autodemolizione della Chiesa più che alla sua azione propria (quella voluta da Nostro Signore per la Sua Chiesa). Concretamente ciascuno dia il proprio contributo (anche economico) solo a quei preti, a quei religiosi, a quelle opere che realizzano, senza compromessi e deviazioni, il mandato di Cristo. Gli altri è bene siano ‘messi a dieta’!”.

Aggiungo, nella mia pochezza, che di sacerdoti VERI ce ne sono tanti. Soffrono nel silenzio e pregano. Sono a loro profondamente e spiritualmente vicino. Faccio quel che posso, nella mia povertà e rispetto moltissimo la loro situazione. Il denaro per me è lo sterco del diavolo e la carità si può praticare anche non donando l'8 per mille ad una Nuova Chiesa che mostra di non credere più nei dogmi e nella Persona di Nostro Signore Gesù Cristo, che è Persona-Dogma. Sarebbero colpiti anche i VERI sacerdoti? Loro si salveranno. Li proteggerà la Santissima Madre di Dio.
Danilo Quinto

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Una vera coscienza critica

La CEI ha detto alla Lega che i vescovi saranno la "coscienza critica" di questo governo riguardo gli immigrati.
Beh... ci auguriamo che lo siano alla stessa identica maniera con cui sono stati coscienza critica, per cinque anni, del governo PD riguardo il tema del genderismo, dell'eutanasismo, del poliamorismo, della lotta di classe dei generi (con la a finale), della difesa dei valori morali, civili ed educativi della nostra tradizione e della disoccupazione.
Noi sì che siamo fortunati ad avere questi vescovi, che "respirano" in unisono con la Tradizione della Chiesa e con i bisogni dei cattolici.
Chi di noi non si riconosce in loro?
Massimo Viglione

irina ha detto...

LNBQ,Aurelio Porfiri,http://www.lanuovabq.it/it/se-la-messa-diventa-un-lego-da-costruire-e-disfare

Se la messa diventa un Lego da costruire e disfare
EDITORIALI25-05-2018
A Cuneo l'altare si costruisce con dei mega Lego. La Messa non è più qualcosa che riceviamo dal Signore, ma qualcosa che facciamo noi, che montiamo e smontiamo come meglio ci conviene. La foto del prete sull’altare fatto di Lego è il simbolo più vivo degli abusi liturgici del dopo Concilio.

Luisa S. ha detto...

Mons. Bassetti ha anche detto con una faccia di tolla incredibile,
"per quello che eventualmente va contro la famiglia e i migranti, saremo coscienza critica. Senza collateralismi. Abbiamo paletti fermi che sono irrinunciabili: la persona, la Costituzione, la scelta chiara per la democrazia e l'Europa".
Al di là delle parole sulla famiglia, che fanno solo pangere pensando a tutto quello che è passato nella precedente legislatura, i criteri di riferimento della CEI sono la Costituzione la democrazia, l'Europa.

Da Fb ha detto...

Se si esce dall'euro bisogna uscire anche dall'Unione europea. All'insaputa dei popoli, l'articolo 59 del trattato costituente l'Unione prevede una clausola ignorata da molti, anche a livello governativo. La clausola era ben conosciuta da Prodi e da Ciampi e fu imposta dai tecnocrati di Bruxelles su ispirazione dei tedeschi che temevano ripensamenti da parte dei governi della destra da sempre ritenuta euroscettica. Per indurre le classi dirigenti dei Paesi che aderiscono al sistema della moneta unica le banche e i centri di interesse finanziario possono contare su un esercito di 1700 lobbisti con una dotazione di 120 milioni di euro gestiti per oliare il consenso a livello governativo. Un'altra montagna di soldi non quantificata costituisce il fondo europeo per manipolare l'opinione pubblica, finanziando ricerche di economisti e articoli dei giornali, servizi televisivi e troll che contrastano gli euroscettici del web. L'Europa per anni è riuscita a occultare la protezione fiscale attribuita alle multinazionali americane e la spesa di 4500 miliardi per salvare le banche di affari collassate dalla speculazione sui derivati che ha compromesso soprattutto le banche tedesche. Le politiche di austerità imposte dall'Europa hanno bloccato la crescita del nostro Paese con la scusa di proteggere l'Italia dall'inflazione. Una menzogna contraddetta da quando si verificò con la crisi del 1992, quando la lira fu aggredita dalla speculazione dei Soros. Ci fu in 4 mesi la svalutazione del 30% della nostra moneta, ma l'attesa ondata inflativa non si verificò. Anzi la svalutazione della lira diede una portentosa accelerata al nostro sistema economico. Smentendo, così, tutte le previsioni catastrofiste dei tecnoburocrati di Bruxelles. La svalutazione delle monete è un mezzo per affrontare le crisi e rendere competitivo a livello internazionale un sistema economico. Le banche centrali di America, Inghilterra, Giappone e persino la solida Svizzera hanno sostenuto la loro economia negli anni dell'ultima crisi con la svalutazione delle loro monete. Ottenuta con montagne di soldi stampati con i quali è stato monetizzato il debito pubblico. Gli Stati, cioè, hanno comprato il loro debito pubblico con la loro moneta nazionale, come è avvenuto in Italia fino al 1981, fino al maledetto divorzio tra Tesoro o Bankitalia. Che impedì allo Stato di comprare il suo debito senza cadere nelle mani dello strozzinaggio della speculazione. Gli Stati non sono come una famiglia che si indebita con le banche. Gli Stati sovrani sono in grado di stampare soldi per comprare il loro debito. Basta recuperareare quella sovranità monetaria che abbiamo ceduto alla Bce. La crisi del rapporto di Renzi con gli ambienti che ne finanziarono la cavalcata irresistibile verso Palazzo Chigi è iniziata quando suggestionato dall'economista Zingales l'ex premier si convinse che bisognava riformare l'eurozona e iniziò a polemizzare con i vertici europei. A quel punto a Palazzo Chigi Renzi si lasciò sfuggire che i costi della permanenza dell'Italia nell'Europa nell'arco di 2 anni sarebbero diventati proibitivi. E che uscire dall'euro sarebbe stato il male minore. Da quel momento Renzi divenne inaffidabile. Fu scatenata una campagna politica e mediatica per annientarlo. I Cinquestelle furono lo strumento di una campagna manipolatrice. A parole i grillini erano contro l'euro, ma nei fatti il loro compito, parzialmente riuscito, era quello di frenare i veri sovranisti come Salvini e la Meloni. Dopo una serie di rovinose sconfitte Renzi ha capito l'antifona ed è diventato uno scatenato europeista. Un po' come Berlusconi che dopo anni di condanne giudiziarie, sputtanamenti internazionali e il golpe dello spread del 2011 si è rifugiato sotto le ali protettive di una Merkel malridotta, ma ancora in grado di rilasciare certificati di buona condotta europeista.

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/2018/05/23/italia/ora-bruxelles-deve-trattare-con-un-governo-antisistema-WKBBRUWwED8MEzcfWOZ6IK/pagina.html

Aloisius ha detto...

Siamo sicuri che tagliare i viveri a questa Chiesa non acceleri, anziché rallentare, il modernismo imperante?

Temo che possa essere un pretesto per smantellarla del tutto
Ad esempio, velocizzando i decentramenti: diocesi piu' filoprotestanti, come quelle tedesche o scandinave, potrebbero trovare finanziamenti da generosi "benefattori e filantropi" tipo Soros, che in cambio vorrebbero, e otterrebbero, corrispondenti "aperture dottrinali" di veacovi ormai autonomi sia a livello dottrinale che economico.

Oppure un ulterior pretesto per tagliare i viveri a realtà ancora cattoliche, che sarebbero le prime a saltare, posto che le risorse servirebbero alla più importante causa della autodistruzione della Chiesa in uscita

Se lo scopo del modernismo, e della massoneria che lo sostiene, è quello di distruggere la Chiesa, l'impoverimento della Chiesa-istituzione è un fronte importante.

Francesco da dentro, impoverimento da fuori, due bombe atomiche.
Non sono convinto che, a lungo termine, sia una mossa vincente.

Anonimo ha detto...

Le chiese protestanti sono tutte chiese di stato, con pastori-dottori pagati e dagli stati stessi e dalle onerose tasse religiose, solo in Germania la DKK incassa con la kirchenstauer qualcosa come 6.5 mld. di euro, là si versa dal 4 all'8% del reddito ed è obbligatoria, chi non vuole pagare viene cancellato e non ha diritto più a niente, nemmeno estrema unzione o funerali, quindi........tanto lo stato italiano troverà sempre il mezzo per darglieli i soldi, tra fratelli ci s'aiuta sempre. La mossa vincente finale spetta a Cristo, a nessun altro.

Anonimo ha detto...

La dissoluzione e lo sfacelo dell'Italia, determinato i un crescendo inesorabile dai governi e dalle loro bieche politiche della peggiore sinistra, in combutta con le delinquenti lobby economiche, finanziarie, bancarie quali espressioni dirette di pericolose associazioni a delinquere, conosciute con il termine di "poteri forti"riconducibili a logge varie, non ha eguali nella storia repubblicana. L'Italia è stata letteralmente "svenduta", ceduta, depredata, razziata e ridotta in miseria. Completamente succube e asservita agli Stati stranieri, all' Unione Europea. Inoltre, la follia delle frontiere aperte a tutti che ha consentito l'ingresso indiscriminato del peggiore materiale di risulta di tutto il PATTUME umano universale, DESTABILIZZANDO l'Italia sotto il profilo economico e sociale. La criminale politica di sinistra che ha decretato la criminale e destabilizzante immigrazione non può restare impunita. l'Italia è sull'orlo della insurrezione vera e propria. Occorre subito drasticamente invertire le infauste politiche immigratorie finora prodotte dai governi europeisti del PD e sinistra varia. ...Il tutto è avvenuto in quanto scientemente pianificato da tempo e consapevolmente attuato sotto mentite spoglie, travisato da "emergenze" e attuazioni politiche varie, deleterie per noi tutti.

Luisa S. ha detto...

@ Aloisius: quello che lei dice potrebbe verificarsi, ma ciò dimostrerebbe che all'interno della chiesa di Cattolico non è rimasto nulla. I veri Cattolici non hanno paura della povertà, come mi hanno insegnato i miei nonni, perchè credono nella Provvidenza.

Sacerdos quidam ha detto...

@ Aloisius:
Lei ha perfettamente ragione: il problema è farlo capire ai pancisti urlatori del "noottopermilleallaCEI", imitatori dei "noTAVaqualunquecosto".
I confratelli davvero bisognosi e di retta fede? Ma è semplice: li si "abbandona alla Provvidenza". Ti tolgo il sostentamento, ma ti "abbandono alla Provvidenza". E si ha pure il coraggio di usare il Nome di Dio per sostenere queste idee.
Quando poi ho letto che il 'confratello' pubblicato da Tosatti vuole finanziare gli scismatico-eretici sedicenti ortodossi, che già da secoli han messo in pratica la sacrilega benedizione e Comunione agli adulteri e sono frammentati in tante entità autocefale anticipando 'profeticamente' le mire bergogliane verso la Chiesa Cattolica, ho alzato le braccia. Mi arrendo, nel senso che parlare con questo tipo di persone è pura perdita di tempo, non vale la pena neppure replicare.
Tanto più che, visto che la propaganda di costoro finisce infallibilmente in 'quella' direzione, qualche sospetto alla fine mi viene.

mic ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/2018/05/24/la-cei-gia-avverte-lega-e-m5s-sui-migranti-saremo-coscienza-critica/1531664/

Anonimo ha detto...

Adesso i bargelli dell’UE stanno fissando la coalizione ribelle italiana con curiosità professionale. Da rompere, è una noce più dura della Grecia. Per la prima volta dalla creazione dell’unione monetaria, essi hanno a che fare con un governo la cui massa critica è euroscettica. I drappelli di “Italy First” della Lega esibiscono la patriottica Lira, o nuovo fiorino come sarà forse chiamato.[ma è un'invenzione] Un tentativo troppo brutale di bullizzare la Lega e i tecno-mistici del Cinque Stelle rischia di suscitare atti di resistenza e una pericolosa catena di reazioni, che finirebbe con una bancarotta di 2 mila miliardi sui crediti della Germania verso l’Europa del Sud e la devastazione del progetto UE.
“Gli sgherri devono essere sottili. Cercheranno di staccare i “grillini” del 5 Stelle, che con Di Maio, loro leader nominale, mostrano già fervore di farsi accettare dalla UE. Sfrutteranno le spaccature nella società italiana, proprio come strumentalizzano quelle britannica per il Brexit. Mobiliteranno i “poteri forti” [in italiano nel testo] di Confindustria e la classe dei mandarini [parassiti pubblici]. (Ambrose Evans-Pritchard, giornalista del Telegraph)

Rr ha detto...

Io non do' più l’otto x mille, che non va alla Chiesa cattolica, ma alla CEI- che non mi risulta sia stata fondata da Ns Signore, ma che e' un “parto” del CVII - da quando, al referendum per convalidare o no la riforma costituzionale votata dal Centrodestra (2006), la CEI si schiero' compatta contro.
Che c'entrava, e c'entra, la CEI con la Costituzione italiana, scritta avendo come modello anche la Costituzione sovietica del 1932 ?
so bene che comunque anche cosi la CEI si "cucca" una parte delle mie tasse, ma almeno non con il mio esplicito avvallo.
Se fosse per me, abolirei otto x mille, Kirchenstauer, ecc., e lascerei liberi i cittadini fedeli di contribuire o no, al sostentamento dal clero e della Chiesa, come succede per es. in USA.

Anonimo ha detto...

Ora che anche in Irlanda è stata approvata la legalizzazione dell'aborto, solo una nazione resiste, imperterrita e orgogliosamente "medievale", nel cupio dissolvi dell'Europa.
Polonia semper fidelis.

Anonimo ha detto...

IL GENDER SI. L'ARCIVESCOVO NO.
ECCO LA SCUOLA ITALIANA!

«Cosa ci vado a fare, a parlare ai muri? Ha reagito così l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, quando ha saputo che la scuola media Brofferio di Cavasse lo invitava a incontrare i ragazzi solo all’uscita», scrive Il Corriere di Torino. Doveva essere un incontro di una mezz’ora, per presentarsi e rispondere alle domande degli allievi. Il preside non era riuscito ad avere il parere favorevole di tutti gli insegnati, perciò il monsignore non poteva entrare in classe: la sua presenza è stata «concessa» a fine lezione, alle ore 14.

Forse i docenti, però, sarebbero stati favorevoli a lezioni sul gender!

Anonimo ha detto...

Carissimi, sono una persona che lavora nel.mondo della scuola e vi dico che i presidi nell'ordinamento attuale,hanno poco o punto potere. Il potere è invece in mano, per legge, alle delibere spesso scellerate e faziose del Collegio dei docenti, il vero organo direttivo della scuola, di cui la legge ha sciaguratamente e demagogicamente rafforzato i poteri nell' ultimo contratto collettivo. I docenti, come i taxisti, i notai ed i farmacisti, anche se guadagnano infinitamente meno di queste categorie, sono ormai da tempo una vera e propria casta la cui aspirazione è spesso manipolare l'anima dei nostri figli. Non sparate a zero sul preside...probabilmente vive una situazione di cui lui è la prima vittima. Dio ci salvi dai docenti!

Silente ha detto...

Sì, anch'io, con decisione meditata, ho deciso di non devolvere l'8 per mille alla CEI (ha ragione da vendere Rosa delle 19:31 di ieri: la CEI è un'invenzione modernista post-conciliare che non ha nessun ancoraggio nell'organizzazione tradizionale della Chiesa). Per entrare in molte chiese storiche, compreso il mio Duomo di Milano, bisogna pagare, perché la Curia afferma di non avere fondi per la manutenzione. Però i fondi per pagare il parassitismo sociale degli invasori, mantenendo nullafacenti quando non criminali se non terroristi, fare propaganda immigrazionista con vaneggianti spot di sdolcinato cretinismo, sacerdoti vestiti da operai del gas, bieca propaganda antirazzista, poveri negretti diffusi a go-go, la CEI i soldi li trova. E trova anche il modo di ingerirsi pesantemente nelle questioni più tecnicamente politiche: è contraria alla flax-tax: perché e con quale giustificazione dottrinaria?, sostiene a spada tratta l'invasione (e Lepanto? e Vienna?), paga un quotidiano come l'Avvenire che è su posizioni di estrema sinistra, attacca i "populisti", è dimentica della scomunica dei comunisti del 1949, tutt'ora valida perché mai abrogata, non si vergogna di augurare buon ramadan agli occupanti musulmani.
E tralasciamo la persecuzione dei tradizionalisti, le S. Messe (quelle vere) vietate, il caso dei Francescani dell'Immacolata, le idiozie teologiche, civili e scientifiche de "Laudato si" con i suoi girini, le semi-eresie, o eresie tout-court dell' "Amoris laetitia", il "chi sono io per giudicare", le apologie dell'omosessualismo e di altre perversioni e via elencando.
Spiacente, pur consapevole del "sovvenire alle necessità della Chiesa", io a coloro che vogliono distruggere la nostra etnia, la nostra storia, la nostra tradizione, la nostra morale, la nostra vera religione non regalo neppure un centesimo.

Fabrizio Giudici ha detto...

@Aloisius

I finanziamenti dai massoni li prendono già, non è una cosa che potrebbe arrivare. A NY il card. Dolan si è mostrato così aperto nei confronti della sfilata e della mostra blasfema forse perché uno degli organizzatori rimpinza di milioni la diocesi.

Aggiungo poi che l'8x1000 è sbagliato di principio, perché crea un legame tra Stato e Chiesa, e mette quest'ultima in condizione di sudditanza. I finanziamenti alla Chiesa devono essere organizzati, ma senza coinvolgere lo Stato. Come è stato sopra ricordato, un meccanismo di cooperazione ancora più stretto, come quello degli stati di cultura germanica, probabilmente non è affatto estraneo al fatto che sia in testa all'apostasia.

Sono d'accordo che non basta dire "affidiamoli alla Provvidenza", visto che la Provvidenza poi vuole che facciamo la nostra parte. Come è stato detto, iniziamo ad organizzarci singolarmente con delle donazioni private ai buoni preti. Poi però ci vorrebbe un'entità che si dia da fare per dare un po' di struttura a questo tipo di finanziamento.

Anonimo ha detto...

Il 5 per mille l'ho stornato alla ass.ne a/simmetrie

Il 2 per mille l'ho stornato a Giorgia Meloni (C12)

Il punto di vista di Paola de Lillo per lo storno dell'8 per mille
http://www.lamadredellachiesa.it/perche-e-cosa-buona-e-giusta-destinare-l8x1000-alla-chiesa-cattolica/

Fabrizio Giudici ha detto...

Ho tantissima stima per Paola de Lillo: tutto il ragionamento è giustissimo quando si parla di appartenenza alla Chiesa Cattolica, Corpo Mistico; però la logica del ragionamento cade sull'8x1000, perché esso non va alla Chiesa, ma ad un organismo terreno che ne è una parte, ovvero la CEI.