Nella nostra traduzione dal New Catholic Register, pubblichiamo l'intervista rilasciata a Edward Pentin da Claudio Pierantoni, studioso di patristica romano di origine, che insegna a Santiago del Cile ed è membro di JAHLF [vedi] (Accademia Giovanni Paolo II per la vita umana e la famiglia). Il prof. Pierantoni smaschera la strategia della recente esortazione apostolica Gaudete et Exultate di identificare come aderenti a "gnosticismo" e "pelagianesimo" coloro che criticano le posizioni del papa in rottura con la fede e la dottrina della Chiesa. Ciò secondo lui rappresenta una sorta di "contrattacco" nei confronti di quei cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli che si oppongono alla “Amoris Laetitia”, che contraddice Gesù Cristo e il Nuovo Testamento, promuovendo la Santa Comunione agli adulteri impenitenti.
Lo studioso di patristica Claudio Pierantoni ha una visione critica della nuova esortazione apostolica di Papa Francesco che New Catholic Register ha appreso essere stata consegnata alla Congregazione per la Dottrina della Fede solo poco prima della pubblicazione.
Subito dopo la pubblicazione (9 aprile) dell'esortazione apostolica di Papa Francesco sulla santità, Gaudete et Exsultate, vari studiosi sono stati invitati a dare le loro risposte al documento sulla scorta dell'articolo del Register pubblicato la scorsa settimana.
Uno di essi è il professor Josef Seifert, il filosofo cattolico austriaco, la cui versione positiva del documento è stata pubblicata per esteso su questo blog qui. Un altro è il professor Claudio Pierantoni, docente di patristica e di filosofia medievale presso l'Università del Cile, che ha una visione più critica e il cui contributo integrale è pubblicato di seguito.
Pierantoni dice che il documento contiene "pagine belle e utili sulla santità", ma sui passaggi che equiparano l'aborto ad altre questioni di giustizia sociale, alla sofferenza dei migranti, ricorda ai lettori che l'aborto è un "atto intrinsecamente malvagio, mostruosamente giustificato" dalla legalizzazione, mentre le questioni come l'immigrazione sono questioni di "giudizio prudenziale".
Ritiene che la sezione dedicata allo gnosticismo e al pelagianesimo è "centrale" ed è anche la parte "più debole e più pericolosa" dell'esortazione. La vede indirizzata a coloro che aderiscono alla "dottrina e ai comandamenti ortodossi" come un "contrattacco" contro i cardinali che hanno emesso i dubia (richiesta di chiarimenti su alcuni punti di Amoris Laetitia) e contro coloro che lo scorso anno hanno emesso la correzione filiale, accusando il papa di diffondere l'eresia, specialmente attraverso Amoris Laetitia e le sue interpretazioni.
Pierantoni afferma che tali attacchi contro i difensori dell'ortodossia servono a "sostenere l'errore dell'etica situazionale", che nega l'esistenza di atti intrinsecamente malvagi. Egli crede che si tratti della "principale eresia dei nostri tempi".
Secondo fonti attendibili, Gaudete et Exsultate fu presentato alla Congregazione per la Dottrina della Fede solo a ridosso della pubblicazione, e dunque il dicastero non è stato messo in grado di fornire raccomandazioni o emendamenti al testo.
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Professor Pierantoni, qual è la sua reazione nel veder mettere le vite dei non nati sullo stesso piano di altre questioni di giustizia sociale? Ciò può essere giustificato teologicamente?
Papa Francesco dice:
"La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo sviluppo. Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, degli indigenti, degli abbandonati e dei diseredati, ecc. "(101)
Non c'è apparentemente alcun errore teologico nell'affermare che la vita del non nato sia ugualmente sacra come la vita dei poveri, dei bisognosi, ecc. Ma il problema che vedo qui è che, quando parliamo di non nato, ci riferiamo ad un'azione specifica, cioè l'uccisione di un essere umano innocente, cioè l'assassinio. Questa è un'azione intrinsecamente malvagia, mostruosamente giustificata dalla legge di tanti paesi "civilizzati". Al contrario, l'ingiustizia sociale è qualcosa che dobbiamo certamente sforzarci di superare, ma le azioni politiche positive che realmente favoriscono il superamento della povertà sono oggetto di discussione tra diverse scuole di pensiero.
In generale, i doveri positivi sono diversi da quelli negativi (cioè i divieti), perché sono oggetto di giudizio prudenziale, e non vi è alcuna azione positiva specifica che debba essere assolutamente eseguita a questo riguardo. Ad esempio, è vero che dobbiamo essere generosi nei confronti degli immigrati, ma è una questione di giudizio prudenziale su quanti immigrati e in base a quali regole un paese può ragionevolmente accogliere in un determinato periodo di tempo. Ora, è del tutto inquietante che, da un lato, il Papa sia stato "flessibile" su questioni che, secondo la dottrina cattolica, sono oggetto di un divieto specifico e assoluto, dicendo ad esempio che "non dobbiamo insistere troppo su tali questioni [dell'aborto] ", o lodando e persino invitando personalità pro-abortiste come Emma Bonino, per poi supportare in modo assoluto e rigido le decisioni politiche sull'immigrazione, che sono chiaramente oggetto di giudizio prudenziale. In questo senso, dà la forte impressione di usare la sua influenza papale per promuovere le sue idee politiche piuttosto che affermare la dottrina cattolica, come sarebbe suo dovere.
Secondo lei tutto questo com'è espresso in Gaudete et Exsultate?
Nel n. 101 di questa esortazione, [Francesco] lamenta che "in coloro che trovano sospetto l'impegno sociale degli altri, considerandolo superficiale, mondano, laico, materialista, comunista o populista si riscontra un dannoso errore ideologico".
Ora, è vero che in alcune occasioni può sussistere un sospetto ingiustificato che l'azione sociale sia di per sé "materialista o comunista, ecc.". Ma sta di fatto che, negli ultimi 50 anni, una importante scuola di pensiero, specialmente in America Latina, è stata la Teologia della Liberazione che ha sostenuto concretamente un'alleanza tra la dottrina sociale cattolica e il marxismo. Pertanto, è più che ragionevole che possa sorgere tale sospetto. Lo stesso Bergoglio si era opposto a questa tendenza da arcivescovo in Argentina. Ma, come Papa, le sue critiche sono state costantemente rivolte contro i pericoli del capitalismo e mai contro i pericoli del marxismo. Non ha mai criticato regimi marxisti come quello di Maduro in Venezuela, e recentemente una dichiarazione sbalorditiva e abbastanza scandalosa è stata resa dal vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, capo della Pontificia Accademia delle Scienze, il quale ha riconosciuto al regime comunista cinese una buona applicazione della dottrina sociale cattolica [qui]. I suoi commenti non sono stati corretti dal papa. Naturalmente, anche in passato, alcuni aspetti del sistema capitalistico sono stati fortemente criticati dai Papi, ad esempio da Giovanni Paolo II. Ma poi c'è stato il bilanciamento di una pari critica al comunismo. Quindi, ancora una volta, il Papa sta dando l'impressione di promuovere il suo personale programma ideologicamente orientato a sinistra piuttosto che affermare una presentazione equilibrata della dottrina sociale cattolica. Certamente, in passato, alcuni aspetti del sistema capitalistico sono stati fortemente criticati dai papi, ad esempio da Giovanni Paolo II. Ma poi sono stati bilanciati da una pari critica al comunismo. Quindi, ancora una volta, il Papa sta dando l'impressione di promuovere il suo personale programma ideologico di sinistra, piuttosto che affermare una presentazione equilibrata della dottrina sociale cattolica. Quindi sembra aver dato lui stesso ottime ragioni per rafforzarsi.
Che conseguenze vede dell'intento di criticare coloro che aderiscono rigidamente alla dottrina e ai comandamenti? Che cosa dice della visione secondo cui questa strategia mira ad allontanarsi dal fare "idoli" della dottrina, della legge e di alcune formulazioni dottrinali (argomento di alcuni sostenitori dell'approccio di Papa Francesco) e a porsi come modo per "trasformare la coscienza" "delle persone per farle diventare più misericordiose?
Prenderò in considerazione queste due domande insieme, perché sono due aspetti dello stesso problema.
Penso che questo sia il punto più debole e più pericoloso del documento. È importante notare che non è una parte marginale ma centrale del documento. Praticamente l'intero capitolo II - più di 20 paragrafi - è dedicato alla denuncia di due "sottili nemici della santità": gnosticismo e pelagianesimo. Ora, ciò che colpisce in queste pagine è che tutte le caratteristiche visibili attribuite a persone che si suppone siano colpevoli di queste eresie sono precisamente l'adesione alla dottrina e ai comandamenti (e alla liturgia) ortodossi, cioè le stesse caratteristiche che identificano le persone che si sono fortemente opposte al Papa nelle recenti controversie e che egli definisce sempre "rigidità" o atteggiamento "farisaico". Quindi, la novità qui è che questo apparentemente "rigido" atteggiamento è identificato con precise dottrine eretiche. Ciò appare molto come un contrattacco da parte del Papa contro quelle persone che hanno lasciato intendere che lui è eretico o hanno detto che promuove e favorisce la diffusione di eresie (specialmente Amoris Laetitia e le sue interpretazioni), come hanno fatto gli autori del Correctio Filialis de Haeresibus Propagatis (Correzione filiale emessa lo scorso anno) o, in altro modo, i cardinali autori dei dubia o gli autori di altre lettere e dichiarazioni, come quelli del prof. Seifert, del vescovo Schneider e di altri, giornalisti e blogger conservatori, ecc.
Ora, preoccupante non è solo il fatto che attacchi particolari persone: ancora molto più preoccupante che questi insulti siano funzionali a dare ancora una volta sostegno all'errore dell'etica della situazione (la dottrina che nega l'esistenza di azioni intrinsecamente malvagie, non giustificabili in nessuna situazione) che egli ha favorito, in particolare, nel campo delle regole relative al matrimonio e alla bioetica. In effetti, vari passaggi lo indicano chiaramente. Ad esempio, nel n. 173 il Papa da un lato afferma correttamente:
"Naturalmente, questa attitudine all'ascolto comporta come criterio ultimo l'obbedienza al Vangelo , ma anche al Magistero che lo custodisce, mentre cerchiamo di trovare nel tesoro della Chiesa ciò che è più fruttuoso per l'" oggi "della salvezza".Ma poi continua:
"Non si tratta di applicare ricette o di ripetere il passato, poiché le medesime soluzioni non sono valide in tutte le circostanze e quello che era utile in un contesto può non esserlo in un altro. Il discernimento degli spiriti ci libera dalla rigidità, che non ha spazio davanti al perenne oggi del Risorto. Unicamente lo Spirito sa penetrare nelle pieghe più oscure della realtà e tenere conto di tutte le sue sfumature, perché emerga con altra luce la novità del Vangelo." (173)
In astratto, e fuori dal contesto, si potrebbero interpretare queste frasi in modo ortodosso: ma in pratica, tenendo presente il contesto delle controversie emerse durante il presente pontificato, specialmente attorno ai due Sinodi sulla Famiglia e Amoris Laetitia, è difficile negare che un'affermazione come questa, sotto un velo sottile, in effetti sostiene con forza l'indebolimento di Veritatis Splendor e Humanae Vitae e tutti quei cambiamenti, sia nella prassi che presentati come "sviluppo della dottrina", proposti dai card. Kasper, Schönborn, Marx, e da p. Chiodi, p. Martin, mons. Paglia e altri.
Così ora i promotori di questi cambiamenti ed errori, che tanti fedeli cattolici considerano eretici e sconcertanti, non solo sono confermati nelle loro ragioni, ma ora sono dotati dell'aura di combattere una sacra battaglia per l'ortodossia contro pericolosi eretici.
Questo è, quindi, il significato profondo della novità del Papa che trasforma i suoi critici da semplici "farisei rigidi" in "gnostici sinistri" e pelagiani.
Quanto sono fondate queste etichette di gnosticismo e pelagianesimo?
È facile osservare che il fondamento logico di una tale identificazione tra i difensori dell'ortodossia e i Comandamenti da una parte, e gli gnostici o i pelagiani dall'altra, è molto debole, per non dire assurdo.
Infatti, la persona "gnostica" che il Papa illustra non ha le caratteristiche specifiche della vera dottrina gnostica, ma ha tutti i difetti che il Papa suppone esistano nei suoi avversari teologici. Per esempio, lui (o loro) ha una "sicurezza dottrinale o disciplinare" (35), "analizza e classifica gli altri, e invece di facilitare l'accesso alla grazia, esaurisce le sue energie nel controllare." (35, cit da EG 94), "assolutizza le proprie teorie e costringe gli altri a sottomettersi al proprio modo di pensare" (39), "pretende di definire dove Dio non è, perché Dio è misteriosamente presente nella vita di ciascuno, così come Egli desidera e non possiamo negarlo con le nostre presunte certezze "(42), "pretende che il proprio modo di comprendere questa verità ci autorizza ad esercitare una controllo stretto sulle vite degli altri ".(43),
Queste sono, naturalmente, tutte le caratteristiche che il Papa attribuisce gratuitamente a coloro che si oppongono all'etica della situazione, che insistono sul fatto che ci sono atti intrinsecamente malvagi e comandamenti divini che non possono essere modificati. Ora, attribuire a tutti loro un atteggiamento così violento e inquisitorio, una "superiorità narcisistica" e così via, è un'aggressione più offensiva e offensiva contro così tante migliaia di cattolici seri e sinceri la cui unica preoccupazione è di mettere fedelmente in pratica le parole di Gesù. Ciò non significa negare che, naturalmente, alcuni di loro avranno tali difetti o peccati. Alcuni avranno altri difetti o peccati, ma per dedurre generalmente tali terribili difetti o peccati mortali dal semplice fatto che sono seguaci della tradizione morale cattolica e sostenitori di Veritatis Splendor è, da parte del Romano Pontefice, non solo gratuito, ma ingeneroso e gravemente controproducente. Così papa Francesco - sentendosi vittima dell'accusa (del tutto ragionevole) di sostenere l'etica della situazione, e di aver rifiutato di rispondere ai dubia e a molte altre domande e osservazioni - ora formula l'accusa ridicola che tali fedeli cattolici sarebbero, per qualche oscuro motivo, anche "gnostici". Ciò significa che li vede non solo come eretici, ma "aderenti a una delle peggiori ideologie" (40), senza insicare una sola caratteristica specifica del vero gnosticismo, e limitandosi a menzionare qualche atteggiamento generale di "essere superiore", o "razionalista", o "saperne più degli altri" - cioè, nulla di specifico. Potrebbe essere altrettanto valido, o meglio, essere applicato, al teologo colto che sostiene l'etica della situazione.
Ultimo ma non meno importante, si deve osservare che in tutto il documento i Dieci Comandamenti non sono mai nemmeno menzionati, come se la loro osservanza non fosse la base essenziale per la santità cristiana - tranne in un passaggio superficiale in cui rimprovera le persone che nei media cattolici sostengono il Comandamenti, perché presumibilmente violano l'ottavo, calunniando gli altri, (n ° 115). Ora, naturalmente, ci sono persone che superano i limiti della moderazione e della decenza in Internet. Ma con questo atteggiamento, il Papa non rende giustizia a tutti quei cattolici che sinceramente, e senza violenza, sostengono i Comandamenti e rafforza il già forte sospetto che per lui non siano così importanti, specialmente nel caso del sesto. E questo è, a proposito, un sintomo della vera dottrina gnostica.
Qual è il senso esatto del termine pelagiano?
Ugualmente assurda è l'accusa di essere "pelagiani". In questo caso, l'argomento raggiunge forse il suo punto più grottesco, quando il Papa dice:
"Quelli che rispondono a questa mentalità pelagiana o semipelagiana, benché parlino della grazia di Dio con discorsi edulcorati, «in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico».[46] Quando alcuni di loro si rivolgono ai deboli dicendo che con la grazia di Dio tutto è possibile, in fondo sono soliti trasmettere l’idea che tutto si può fare con la volontà umana, come se essa fosse qualcosa di puro, perfetto, onnipotente, a cui si aggiunge la grazia. Si pretende di ignorare che «non tutti possono tutto»[47] e che in questa vita le fragilità umane non sono guarite completamente e una volta per tutte dalla grazia.[48] In qualsiasi caso, come insegnava sant’Agostino, Dio ti invita a fare quello che puoi e «a chiedere quello che non puoi»;[49] o a dire umilmente al Signore: «Dammi quello che comandi e comandami quello che vuoi»"(n.49)
Qui, siamo informati che l'eresia pelagiana contagia proprio il tipo di persone che "parlano della grazia di Dio con discorsi edulcorati" e "dicono ai deboli che con la grazia di Dio tutto è possibile". Ora, dov'è la nostra consapevolezza che sono pericolosi i "pelagiani" che dovrebbero venire? Bene, a quanto pare, dobbiamo solo credere al Papa - o ad una persona del suo entourage dotata di poteri divinatori - che "in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico" e che "in fondo sono soliti trasmettere l’idea che tutto si può fare con la volontà umana, come se essa fosse qualcosa di puro, perfetto, onnipotente, a cui si aggiunge la grazia". Usando la stessa logica, possiamo ben supporre che lo stesso Sant'Agostino, in particolare quando parlava calorosamente della grazia di Dio, "in fondo" fosse in realtà un pelagiano.
In conclusione: da un lato, questo documento ha pagine belle e utili sulla santità. Ma non le ho analizzate perché sono già statecitati e apprezzate, anche da alcuni critici papali, come il Prof. Seifert nella sua intervista più recente, pubblicata qui. Citerò solo, come esempi, le pagine sulla chiamata universale alla santità - una chiamata che è per tutti e in ogni situazione della vita - riguarda decisioni importanti e tutti i piccoli dettagli della vita di tutti i giorni. Queste sono le pagine in cui il Papa esorta i fedeli a trovare momenti di preghiera e adorazione; le pagine in cui parla del combattimento spirituale e della reale esistenza del diavolo, e così via.
Ma, d'altra parte, se il documento viene letto nel contesto delle attuali controversie nella Chiesa, in particolare quella su Amoris Laetitia e l'etica della situazione, si ha la forte impressione che molti passaggi siano indirizzati direttamente a rimproverare duramente tutte quelle persone (cardinali, studiosi, giornalisti e semplici laici che scrivono sui blog) che si sono opposti all'agenda papale di dare la Comunione ai divorziati risposati, la Comunione ai protestanti, permettendo in alcuni casi la contraccezione, un'opposizione o un silenzio troppo mite di fronte alla legislazione anti-famiglia e anti-vita (pro-aborto, pro-eutanasia pro-controllo delle nascite e matrimonio omosessuale). In questo senso, il documento non porta alcun progresso o chiarezza in nessuna delle posizioni più controverse e anti-dottrinali di Papa Francesco. Anzi, al contrario, sembra rappresentare un ulteriore passo avanti verso il dare una sorta di approvazione ufficiale all'etica della situazione.
Quindi, la lettura di questo documento dovrebbe ancora una volta spingerci a supplicare davanti al Papa una risposta ai dubia, e in particolare al dubium no. 2 sull'esistenza di atti intrinsecamente malvagi, che non sono giustificabili in nessuna situazione. Non dovremmo dimenticare che negare questa dottrina, o seminare dubbi a riguardo, in qualsiasi campo dell'etica, è la principale eresia dei nostri tempi e il più pericoloso nemico della santità.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
12 commenti:
dalle Lodi
SALMO 23
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Vangelo San Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Il figlio del falegname... motivo di scandalo. Il profeta disprezzato a casa sua.
Carissimo San Giuseppe, con il tuo lavoro onesto e giusto hai provveduto al sostentamento della tua famiglia e all'educazione umana di Gesù. Lo hai fatto insieme alla tua beatissima sposa della quale inizia -nel tuo nome- il mese a lei dedicato. Santi sposi di Nazaret, otteneteci la grazia di poter stare nel luogo santo di Gesù, saliti al monte del Signore. Che Gesù non sia mai motivo di scandalo, non sia mai disprezzato e possa operare prodigi tra noi che vogliamo essere "gente Sua", senza vergognarci di te artigiano e di Maria, disprezzando chi è più credente del Cristo e ne vive l'intimità non da mestierante del sacro o da interprete a soggetto della Parola, ma stando con Lui sempre, anche in croce.
Dopo che ho iniziato a balbettare, poi a parlare semplicemente , ancora poi sono chiamato a sapere cosa è l'alfabeto, poi l'analisi grammaticale, poi quella logica, poi quella del periodo.
L'alfabeto, è la base delle basi: consonanti, vocali, suoni, accenti, sillabe e altre sottigliezze.
Nel nostro ambito, direi, che le dieci parole sono il nostro alfabeto.
Se vuoi parlar cristiano da questo alfabeto devi partire, su questo mantenerti.
E' veramente poco quello su cui disquisire.
Questo è quello che passa questo convento, se vuoi parlare altra lingua, vai dove la si parla , la impari e lì resti a parlarla con quelli che la usano abitualmente.
Se vuoi fare il giocoliere con le tre carte, vai, similis cum similibus.
In cinque anni siamo stati portati in giro, senza trovar una fonte di acqua fresca, un verde prato, un albero ombroso. Siamo stati buttati nell'arena con le bestie feroci; adesso basta, chi vuole morire ammazzato, si ammazzi disidratato e lasci il prossimo bere una bella sorsata di acqua fresca alla fonte della Parola.
I veri maestri sono ministri della Verità non principii della verità, non creatori della dottrina ma servitori della dottrina. San Tomaso
Dietro le apparenze
http://www.lanuovabq.it/it/messico-la-via-crucis-ideologica-contro-i-confini
Il salmo 23, struggente, era stato storpiato dal Massone Kipling nella poesia "If", dedicata al figlio, nella parte finale, in cui afferma: "se saprai superare l'attimo che non perdona, tua allora è la terra, e tutto ciò che dona!" Non sappiamo se il povero ragazzo abbia saputo far propri questi insegnamenti, perché mori' giovanissimo pochi anni dopo.
Cara Mic, ti capisco. Non se può più di commenti stile "signora mia" fatti però dalla Cattedra più alta della Cristianità. "Profondamente colpito" dalla vicenda del piccolo Alfie...Lui che con una parola poteva impedire un infanticidio, risponde come in uno stucchevole ed ipocrita bigliettino di condoglianze degli anni '50. Non ho parole, ho voglia di verità. Tanto il Vescovo di Roma ha già i suoi "fedeli": Patty Smith, Kate Perry, Sting...ognuno col proprio gregge.
Kate Perry. Questa?
"La carne umana è la carne più raffinata del mondo, secondo Katy Perry, che mette il " sapore squisito " della carne fino a " la natura tabù del prodotto " e il fatto che "i piaceri proibiti sono sempre i più deliziosi ".
Andando fino a sostenere che il cannibalismo è " molto più popolare di quanto si possa pensare ", Katy Perry ha anche affermato che " molte persone a Hollywood dicono che la carne umana è la migliore, la migliore in assoluto, la carne nel mondo ".Parlando alla radio francese, il cantante Bon Appetit ha anche affermato che il cannibalismo ha " ottenuto un brutto colpo " a causa di " schizzinosi cristiani e le loro virtù e moralità ipocrite ", ma consumare la carne degli umani è in realtà " super sano e buono per te ".
http://informare.over-blog.it/2018/01/la-nuova-frontiera-dei-semicolti-il-cannibalismo.html
Le cardinal Burke à Brastislava : l’assaut dévastateur contre l’Église vient même de « sa tête ».
Les ennemis de l’Église se réjouissent de « l’assaut dévastateur en cours » contre l’autorité donnée à l’Église par Dieu, et qui proviennent de l’intérieur de son corps et « même de sa tête », a déclaré le cardinal Raymond Burke à Bratislava, en Slovaquie, le 27 avril.
S’exprimant lors du festival "Bratislavské Hanusove Dni" sur le mariage et la famille, il a souligné que les ennemis de l’Église ne manifestent pas publiquement leur joie afin que les gens stupides ne comprennent pas ce qui se passe, « jusqu’à ce que la destruction soit terminée ».
https://gloria.tv/article/BEya77XGpLkg6SKE8HWJZkfb9
2 maggio: Sant'Atanasio.
Indomito assertore della verità di Cristo contro gli eretici ariani, seppe prendersela anche con chi voleva accettare il compromesso dottrinale. «Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portate il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. Volete stare nel mezzo tra la luce e il mondo. Siete maestri del compromesso e marciate col mondo. Io vi dico: fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui regno non è di questo mondo».
Il concilio convocato ai suoi tempi definì il Vescovo di Alessandria con questi termini: “arrogante”, “superbo” e “uomo che vuole la discordia”. Aveva ragione, ma ebbe quasi tutti contro.
Vangelo del giorno: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Il Signore ci conceda la grazia di essere tralci saldamente attaccati alla vite, come Sant'Atanasio. Potati quanto serve, portatori di frutto e di un frutto che sia uva vera e non qualche fantasiosa innovazione per cui sul tralcio crescono pere, ciliegie o manghi...
Ogni tralcio è differente, può star anche lontano dalla Vite, ma la linfa che vi scorre è quella. Il Signore ci conceda la grazia di questa linfa e di poter dare vino consacrato per la Santa Messa, vino buono come per le nozze di Cana e non qualche intruglio tagliato e annacquato adatto agli all you can eat.
Occultismo e satanismo in "Dark Horse" di Kate Perry
https://gloria.tv/article/YD7nH6McXSpL4UNKdFsNWAdWj
Katy Perry quella che due giorni fa era a colloquio con papa Francesco?
http://leozagami.com/2018/05/02/satanist-katy-perry-welcomed-in-the-vatican/
e
https://www.kikapress.com/gallery/katy-perry-orlando-bloom-incontrano-papa-francesco
OT ma neanche tanto, un istituto di ricerche di Maastricht, e te pareva, ha annunciato la 'nascita' del primo embrione artificiale..........homunculus in arrivo, news da Ansa, qualche ora fa.no comment.
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