Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 28 febbraio 2020

Coronavirus, a San Miniato vescovo espone il crocifisso "miracoloso" contro la peste del 600

Monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, nel Pisano, invitando tutti i fedeli alla preghiera, ha deciso l'esposizione straordinaria del crocifisso "prodigioso" da stasera alle ore 21 fino a domenica prossima, 1 marzo, nella chiesa di San Domenico a San Miniato. La popolazione si era rivolta con speranza al Crocifisso durante i difficili anni dal 1628 al 1631 segnati dal flagello della peste. E alla fine la città mantenne il voto di costruire un santuario per quella croce lignea, proprio per essere stata risparmiata dall'ennesima epidemia. Non sono previste tuttavia specifiche celebrazioni religiose, «se non quelle previste dalla vita ordinaria della parrocchia».
«Considerata la delicata situazione che stiamo vivendo, a causa della diffusione della sindrome influenzale da coronavirus, insieme alle disposizioni già date anche come vescovi toscani, mi preme invitare tutti alla preghiera per questa ragione, valorizzando uno dei segni della nostra tradizione religiosa, verrà straordinariamente esposto il Santissimo Crocifisso di Castelvecchio». Il vescovo raccomanda «l'opportunità di una visita» e invita i fedeli «in ogni caso alla preghiera personale».
La straordinarietà della decisione è evidente, scrive «La Nazione» dando la notizia. Negli ultimi quarant'anni ci sono state due aperture eccezionali (ovvero fuori dalle tradizionali celebrazioni di ottobre), di cui una fu un momento di preghiera per la grave siccità del 2003. Mai prima d'ora c'erano stati cinque giorni di esposizione continua. Al crocifisso - pare trovato da viandanti e che i sanminiatesi portarono nelle città della Toscana in guerra come segno di pace - la popolazione si è sempre rivolta quando è stata colpita da carestie ed epidemie.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:
Avrebbero potuto appellarsi fondatamente a qualche norma concordataria per evitare questo scempio. Invece hanno dato esecuzione a ordinanze regionali e decreto governativo, come una perfetta Chiesa di Stato. Il sensus fidei dei fedeli è stato evidentemente più forte e ora cercano di rabberciare prendendosela con l’esselunga. Non si sa proprio se piangere o ridere.

https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/02/26/news/il_vescovo_di_torino_messe_vietate_ma_c_e_piu_gente_nei_supermercati_che_nelle_chiese_-249598253

Marisa ha detto...

OT

https://www.radiospada.org/2020/02/ivereigh-biografo-di-bergoglio-ora-vescovi-amazzonici-possono-richiedere-ordinazione-viri-probati-diocesi-per-diocesi-e/

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=4Uro2uDJjfs

Xylella in Puglia: la verità dietro al taglio degli ulivi - Speciale #TgTalk

N.B In tema o fuori tema?

Restiamo realisti ha detto...

Se non volete ascoltare me, ascoltate Peter Piot, lo scienziato che ha scoperto Ebola. Ha appena dato una intervista al Financial Times sul coronavirus: “E' grave, non possiamo permetterci di non considerarlo una minaccia seria. Potrebbe finire tra pochi mesi, ma non dimentichiamoci che stiamo già superando i 1.000 morti. Non è un dettaglio. Ora, diciamo, il tasso di mortalità è dell'1 per cento. La grande domanda è: quante persone verranno infettate? Centinaia di migliaia o milioni? Ora l'1 per cento di un milione è 10.000; sono 10.000 persone che moriranno. Non è la Sars, questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che si diffonde molto più velocemente. Il virus Sars si trova in profondità nei polmoni. Questo virus è in gola e molto più contagioso. Tutto ciò che abbiamo sono modi di contenimento medievali: isolamento, quarantena, tracciabilità dei contatti”. Ora ricordate quello che ho già detto, citando lo storico Walter Laqueur: in guerra si salvano sempre i pessimisti, l'ottimismo fideistico è un lusso che non ci possiamo permettere.
(Giulio Meotti)

mic ha detto...

Questo è quel che ho scritto su Fb

L'infezione da coronavirus non è la peste ma non è neanche una banale influenza. I giorni scorsi sembravamo rasentare la catastrofe, da ieri sera tutti il talk televisivi e oggi i media minimizzano a reti unificate. La verità è che ancora non se ne conoscono fino in fondo gli effetti. Il principio di precauzione, ben applicato, è la risorsa migliore, mentre una sottovalutazione del pericolo, in presenza di una pandemia di grandi proporzioni, oltre a far scoppiare il panico potrebbe rendere la situazione fuori controllo. Una comunicazione precisa e non contraddittoria - responsabile ed esaustiva quel tanto che basta - e relativi comportamenti è il sottile filo che lega questi due estremi.

Al Sacco hanno isolato il virus, parlano di "ceppo italiano". Non so bene ma si parlava di mutazioni e, se non sbaglio, forse la mutazione che circola qui è meno virulenta che in Iran e in Cina (o in Giappone dove sembra colpisca principalmente i bambini, se è vero quel che si legge), da dove abbiamo visto immagini inequivocabilmente ben più drammatiche. E mi auguro sia così... a giorni lo sapremo.

Carmelo G. ha detto...

Invochiamo l’aiuto di Santa Rosalia, la “santuzza” come la chiamano affettuosamente a Palermo.
Nel 1624, mentre a Palermo infuriava la peste, santa Rosalia apparve in sogno a un cacciatore. A lui Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città, che fu così purificata e liberata dalla peste.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2020/02/ivereigh-biografo-di-bergoglio-ora-vescovi-amazzonici-possono-richiedere-ordinazione-viri-probati-diocesi-per-diocesi-e/
...sul matrimonio amazzonico

Anonimo ha detto...

Commento da sottoporre ai nostri medici di fiducia: RR, Alfonso...
un immunologo oggi diceva che il coranavirus che si presenta come influenza, a differenza della sars che attacca i polmoni, il coronavirus invece attacca la gola.

Mia proposta di terapia preventiva e di mantenimento: gargarismi, 3 volte al giorno, con mezzo bicchiere di acqua bella calda e sale grosso q.b.; oppure gargarismi, 3 volte al giorno, con mezzo bicchiere di acqua bella calda con mezzo limone spremuto e miele. Questo almeno fino a giugno.

Anonimo ha detto...

E' da preferire la seconda ipotesi: acqua calda, succo di mezzo limone e miele in dose generosa.

N.B Sempre da sottoporre ai nostri medici di fiducia...

sergio ha detto...

I preti infedeli e increduli hanno seguito quello ordinato da Cesare infischiandosi di prestare a Dio l'omaggio dovuto. Male inconglierà a questa chiesa traditrice

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=E2jlb1GqT7k

EPIDEMIOLOGO DELLA SAPIENZA: ISTERIA CORONAVIRUS INGIUSTIFICATA - Stefano Petti

Rr ha detto...

La frase: il virus SARS si annida in fondo ai polmoni, questo in gola...
significa che sta generalmente nelle alte vie aeree, più in superficie, o meglio, vicino alla bocca, quindi ne esce con maggior facilità, ed è perciò più contagioso.
I gargarismi possono andar bene come la solita Aspirina.
Ma se si è sfortunati, o si è inalato una gran quantità di virus, o ci si “cammina sopra”, cioè invece di mettersi a letto ai primi sintomi, si va a lavorare, a correre, a giocare al calcetto, o si è malati già di altro, per es. Diabete, è facile che il virus se ne scenda nei polmoni e dia l'alveolite che sta portando in rianimazione tanta gente.

E comunque BASTA dire che e' come l'influenza solita.

RR

Anonimo ha detto...

@ RR,

Grazie!