Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 4 marzo 2024

Lettera di Mons. Strickland ai vescovi / Torniamo a Cristo e alla Sua Via, e siamo audaci come i nostri predecessori dei primi secoli

Nella nostra traduzione dal suo sito, pubblichiamo il testo della lettera recentemente rivolta ai Vescovi da mons. Strickland. Una sintesi tanto stringata quanto efficace nel ripareggiare la verità, oggi così distorta. Alcuni precedenti a partire da qui - qui - qui.

Miei cari Fratelli Vescovi,
Sono obbligato a parlare a tutti i miei fratelli vescovi nel mondo, compreso Papa Francesco, vescovo di Roma. Per molti versi sono l'ultimo tra voi, ma condivido con voi l'unzione come successore degli apostoli e la chiamata a custodire il Deposito della fede, e vi parlo con questo spirito.

Vi prego, ritorniamo a Cristo e alla Sua Via, e siamo audaci come i nostri predecessori del primo, secondo e terzo secolo, molti dei quali seguirono il Signore fino alla morte, portando pesanti croci nel Suo nome. Restiamo al fianco dei nostri fratelli, che nel XX secolo erano abbastanza forti da parlare contro i governanti dispotici anche se ai loro tempi erano una voce minoritaria. Cerchiamo, nel 21° secolo, di essere vigorosi nel conoscere e proclamare Gesù Cristo come Luce del mondo e Signore della verità. Proclamiamo con profonda convinzione la pienezza del messaggio di Gesù Cristo e resistiamo a ogni tentazione di condividere solo la porzione della Sua Verità che il mondo accetta per evitare le ire di un mondo che ancora Lo odia.

Parliamo a piena voce dell'inerranza della Sacra Scrittura e proclamiamo che è veramente Parola di Dio, a noi rivelata e trasmessa come un tesoro sacro, che ci conduce dalle tenebre alla luce. Condividiamo la gloriosa Buona Novella che Gesù Cristo è la Sacra Parola incarnata e che il rispetto per la Sua Parola è rispetto per la Sua reale e sacra Presenza tra noi, proprio come Egli ha promesso. Chiediamo un risveglio eucaristico mondiale che proclami, con un annuncio di grande gioia, che Gesù Cristo è veramente presente – Corpo e Sangue, Anima e Divinità – nella Santa Eucaristia in ogni Messa, in ogni tabernacolo e in ogni altare dell'Adorazione Eucaristica. Insegniamo ai nostri greggi che tutti i sacramenti sono Gesù Cristo, presente e operante tra noi, che ci chiama al pentimento, alla guarigione e alla pace, e ci rafforza con la grazia santificante affinché, nel condividere la Sua Buona Novella,  possiamo raggiungere i poveri, gli emarginati e i disprezzati. Aderiamo coraggiosamente alla nostra antica fede secondo cui Gesù Cristo è l'unica Via, Verità e Vita, inviataci dal nostro Padre Celeste. Invitiamo il mondo all'unico Signore, all'unica fede e all'unico battesimo che ci guida attraverso la sua Chiesa una, santa, cattolica e apostolica alla vita eterna con Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Fratelli, siamo forti e chiari riguardo a tutti gli insegnamenti della nostra fede cattolica che parlano della sacralità della vita dal concepimento alla morte naturale. La Sposa di Cristo proclama la verità che Dio ci ha creati maschio e femmina. La Chiesa, Corpo mistico di Cristo, proclama la verità che il matrimonio è un legame sacro tra un uomo e una donna, impegnato per la vita e aperto alla prole, e che questo modello ordinato da Dio guiderà l'umanità fino alla fine dei tempi. Impegniamoci a non lasciare mai coloro che incorrono in peccati sessuali di qualsiasi tipo vagare nell'oscurità di uno stile di vita peccaminoso. Cerchiamo di essere la Chiesa che accoglie tutti, ma non abbandona mai nessuno al peccato e alle vie tenebrose del mondo. Spalanchiamo le porte della Chiesa di Cristo e accogliamo tutti nel sacro cammino della grazia e della vita, insegnando che l'amore sacrificale che Cristo configura per noi è l'unico vero amore.

Fratelli miei, possa la nostra chiamata a pascere e nutrire il gregge del Signore non cadere mai preda di compromessi con un mondo che tenta di diminuire la forza e il vigore del Vangelo e di rendere la nostra fede irrilevante e vuota. Cristo ci ha chiamati ad essere nel mondo ma non del mondo. Resistiamo alle correnti del nostro tempo che cercano di creare un mondo a “nostra” immagine e di eliminare Dio dal suo posto al centro della creazione. Resistiamo alle voci che troppo spesso provengono anche dall'interno della stessa Chiesa, che ci chiamano ad abbandonare la verità che Gesù Cristo ha proclamato, e cercano invece di distorcere, alterare e aggiornare questa verità fino a renderla irriconoscibile e non più radicata nella realtà.

Dobbiamo riconoscere che ci troviamo sull'orlo di un abisso di devastazione, come il mondo non ha mai visto. Apriamo gli occhi sulle forze del male che portano divisione e oscurità, anche se pretendono di offrire una nuova via per l’umanità. Troviamo l’audacia di dire “no” a queste tendenze che cercano di cancellare Dio e di annientare la facoltà, dataci da Dio, di scegliere il bene dal male nella libertà e autonomia personale. Diciamo semplicemente “no” alle voci subdolamente suadenti a favore della detronizzazione di Dio nel tentativo di insediare uno stato globale al Suo posto.

Fratelli miei, tutto è possibile a Dio e la Sua Misericordia è sempre dedicata a concederci nuove opportunità per passare dalle tenebre alla luce. Non è troppo tardi, ma il tempo è poco per compiere la nostra missione. Non indugiamo a prendere insieme il testimone che abbiamo ricevuto con la nostra consacrazione episcopale e annunciamo nuovamente Gesù Cristo!
Cerchiamo di essere pastori.
Vescovo Joseph E. Strickland,
Emerito della Diocesi di Tyler
_____________________
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
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10 commenti:

mic ha detto...

Una cronaca dall'abisso (non pubblico perché mi ripugna incommensurabilmente)
....
Davvero c’è bisogno che la Chiesa sposi operazioni di voyerismo pittorico capaci soltanto di profanare il sacro e turbare occhi e coscienza? Sarebbe interessante chiederlo all’artista, ma non abbiamo ricevuto risposta alla nostra richiesta. E forse anche al vescovo di Modena Erio Castellucci, che ha dato il via libera alla kermesse, forse senza neanche sapere di che cosa si trattasse.

https://lanuovabq.it/it/una-mostra-blasfema-nella-chiesa-del-vescovo-e-la-chiamano-arte

mic ha detto...

Mi segnalano:
"Oggi 4 marzo nel 1979 san GIOVANNI PAOLO II pubblica la lettera enciclica REDEMPTOR HOMINIS, «ai venerati fratelli nell'episcopato, ai sacerdoti e alle famiglie religiose, ai figli e figlie della Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà all'inizio del suo ministero pontificale», che contiene il programma del suo pontificato. http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_04031979_redemptor-hominis.html

Unitamente all'intrepido amore verso la Chiesa, la quale - come afferma il Concilio - è «sacramento, o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano», Giovanni Paolo II, al numero 10 dell'Enciclica afferma che IN CRISTO DIO RIVELA LA VERITÀ DELL'UOMO."

Sì, ma se non specifica che la vera unità è tra coloro che accolgono Cristo perché in Lui sono "redenti", non abbiamo la "comunione dei santi" ma il globalismo...
Inoltre altrove dichiara che "Cristo si è inarnato in qualche modo in ogni uomo"; il che renderebbe la salvezza automatica... Invece Il Signore si è incarnato in un uomo particolare, Gesù di Nazareth, ed è solo accogliendo Lui che coloro che diventano Suoi (i cristiani) hanno la salvezza se restano fedeli!

https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/10/svnt-nomina-rervm-cose-concrete-quelle.html?m=1

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

L'esortazione di tornare a comportarsi come i primi cristiani potrebbe essere un'arma a doppio taglio: certe innovazioni post-conciliari ebbero la stessa motivazione. In Italia ebbe questa motivazione anche la soppressione della Congrua e fu ripetuta nelle prime pubblicità per le "offerte per il sostentamento".

@mic
Pensavo di aver visto il peggio del peggio quando in una chiesa di Trieste mi era capitato di vedere un San Sergio... cubista, ma al peggio pare non sappiano porre un freno.

Anonimo ha detto...

Mic 7:01

Il vescovo di Modena monsignor Castellucci è indaffarato nella gestione dei bonifici da elargire a Casarini e ONG varie e perde di vista l'organizzazione di Gratia Plena, l' oscena "mostra sacra" del cosiddetto artista locale , Andrea Saltini, nel museo diocesano di Carpi.
Tale Saltini si autodescrive come "poeta maledetto, scrittore, foodie, predicatore subliminale, sciupafemmine, regista, sperimentatore di noise, performer, filosofo del caos, punk star, marito premuroso".

CASTELLUCCI, VERGOGNATI E CORRI A BRUCIARE LE TELE

Anonimo ha detto...

“Che cosa ho fatto per meritarmi una cosa così?”

Ci sono molte brave persone che si agitano sui loro letti di dolore, i loro corpi afflitti dalle malattie, il cuore spezzato dalle sofferenze o dal dolore per aver perso un caro amico o una fortuna. Se queste anime vogliono recuperare la pace, devono innanzitutto capire che non c’è nessun legame intrinseco tra la sofferenza e il peccato personale. Un giorno Gesù, “Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: Né lui ha peccato né i suoi genitori.” (Gv 9, 1–3) Arriviamo così al disegno imperscrutabile di Dio, che non possiamo capire, come un topolino in un pianoforte non può capire che cosa sta facendo il musicista che disturba il suo sonno. Le nostre menti così limitate non possono capire il mistero di Dio. Ma ci sono due verità che anche le anime più tribolate devono tener ben presenti, se vogliono acquistare un po’ di pace.

In primo luogo Dio è amore. Pertanto dobbiamo provare gratitudine per tutto quello che ci arriva da Lui. Dio è buono, anche quando non fa quello che noi vorremmo facesse per noi. Egli ci dà esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. I genitori non danno ai figli di cinque anni dei fucili per giocare, anche se non c’è bimbetto di cinque anni che non vorrebbe avere un fucile. Come dice Giobbe “Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?” (Gb 2, 10). In secondo luogo, la ricompensa per la virtù non ci arriva in questa vita, ma nella prossima. Come una stoffa viene tessuta non dal diritto, ma dal rovescio, così in questa vita noi vediamo solo il rovescio del disegno di Dio.

Il nostro non è fatalismo, che sarebbe banale sottomissione alla necessità; è pazienza, è obbedienza alla volontà del Divino Amore, che alla fine non desidera altro che la nostra felicità eterna e la perfezione di chi ama. Il fatalismo è un’assurdità, è come un uomo che cammina pericolosamente sul bordo di una nave nel mare in tempesta e che dice, a chi lo guarda preoccupato, “Sono un fatalista”. Altra cosa è l’obbedienza paziente, come quella di un bimbo che dice al padre: “Papà, non so perché vuoi che vada in ospedale per farmi operare. Fa male. Però so che mi vuoi bene.”

(Fulton J. Sheen, da "Il pianto del Cristo" edizioni Mimep) P.S. Il libro è appena uscito e si può acquistare sul sito della casa editrice Mimep delle suore.

Anonimo ha detto...

Il vescovo Castellucci sapeva di ciò che trattava la mostra, tanto è vero che ha dato di fatto degli incompetenti ai poveri fedeli che hanno protestato (leggo da quanto esposto su NBQ) e sarà allestito un "bugiardino" per spiegare meglio ai visitatori il senso delle opere di questo "artista".
E' sconsolante dover constatare l'abisso morale e di fede ovviamente in cui è precipitato parte del clero, che un tempo sarebbe stato destinato ad altra via anziché quella di corrompere la fede.

M.

Sulla mostra blasfema ha detto...

Sacrosanctum concilium n. 124: " I vescovi abbiano ogni cura di allontanare dalla casa di Dio e dagli altri luoghi sacri quelle opere d'arte, che sono contrarie alla fede, ai costumi e alla pietà cristiana; che offendono il genuino senso religioso, o perché depravate nelle forme, o perché insufficienti, mediocri o false nell'espressione artistica.".

Non c'è altro da aggiungere. Si scriva con chiarezza a quella Diocesi dove il Concilio è non colto.

Si ricorda inoltre che la Grazia di stato è un dono che va custodito da ciascuno nel proprio stato di vita e che l'appartenenza reciproca in Cristo porta a responsabilità.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Dopo l'articolo de La Bussola sulla mostra blasfema, curia di Carpi tempestata da un mail bombing senza precedenti. La diocesi guidata dal vescovo Castellucci nega la blasfemia e difende la mostra "Gratia plena" nella chiesa del museo diocesano invitando a guardare il quadro senza pregiudizi e con «sguardo limpido». Che schifo!

Anonimo ha detto...

Sono basita, incredula e scoraggiata per questa cocciutaggine del Vescovo di carpi. Il quadro è semplicemente blasfemo e comunque orrendo. Mi auguro che il Superiore del vescovo, si svegli dal sonno e ordini la chiusura di una mostra che prende in giro pure il nome della Madonna. Kyrie eleison!

Jacqueline Masi Lanteri ha detto...

Già inviato commento come Anonimo.