Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 20 ottobre 2013

Parole inflessibili contro idee tradizionali


Parole virili di Giuliano Ferrara, un intellettuale laico che usa la ragione. Da incorniciare.

I nuovi eretici
Parole inflessibili contro idee tradizionali, dalle parti dell’anatema

Curiosa coincidenza. Questo giornale ha pubblicato, tra molti altri articoli problematici, di studio, di curiosità e di sostegno alla nuova chiesa o antica di Francesco, una serie di articoli critici. Gli ultimi, ma non in ordine di importanza, erano firmati da uno scrittore cattolico e da uno studioso e canonista, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Non hanno la tonsura, in questo senso sono laici. Si definiscono “paolotti” della bergamasca. Sono credenti devoti, hanno una loro idea della tradizione liturgica, teologica, e una loro impostazione di cultura religiosa ispirata agli aspetti più rigorosi e appunto canonici dell’apostolato cristiano. Curiosa coincidenza. Senza por tempo in mezzo, senza nominarli, il Papa ha attaccato come peccaminosa la rappresentazione delle loro opinioni nella sua predica focosa e cinquecentesca di Santa Marta dell’altro ieri, quella del mattino, quella in cui l’appello alla misericordia quotidiano si intreccia alla denuncia anch’essa quasi quotidiana dell’azione del diavolo.

Questo Papa ha una sua caratura di inflessibilità che sarebbe interessante mettere alla prova del pensiero laico, anche di quegli atei devoti che lo incensano con qualche sapore di zolfo e non si accorgono di certe allusioni difficili da accettare per chi crede in un pensiero razionale, e nella condizione libera che lo rende possibile anche in materia di fede e di cristianesimo. Dico per esempio della caccia agli sparlanti ed altri peccatori dello spirito critico, additati una volta da Francesco, in una cerimonia temporalistica con la sua polizia di stato, come banditi degni di essere accompagnati alla porta di Sant’Anna dalla gendarmeria pontificia, un messaggio trasversale che prende insieme il pettegolezzo fastidioso e ben poco innocente, tipo Vatileaks, e la libertà di pensiero e di parola. Un messaggio di cui la stampa internazionale volterriana non si è accorta, felice com’è di essere accolta e di poter accogliere un Pontefice in armonia con una condizione secolare che egli stesso non si ritiene in grado di giudicare con un metro diverso dalla libertà di coscienza in relazione a una nozione individuale di Bene e di Male.

Gnocchi e Palmaro, che non fanno pettegolezzi e sono estranei al can can anticlericale andato in pagina su tutti i giornali italiani tranne il Foglio, in particolare su quelli liberal che sono i prediletti del Papa, si sono esercitati con un linguaggio aspro nei contenuti ma rispettoso nella forma proprio su temi come la coscienza newmaniana, da distinguersi dall’ego antropocentrico degli atei devoti militanti; la “liturgia di Copacabana” oggetto delle attenzioni restauratrici e liberalizzanti di Benedetto XVI; la funzione eminente del papato cattolico e il suo modo di esercizio in cui Dio viene o dovrebbe venire prima della persona e dei suoi gesti e delle sue masse adoranti in istato di papolatria. E su moltre altre cose. Hanno opinato in sostanza che “questo Papa non gli piace”. Detto in ambito cattolico, è un pensiero forte. Eccita nervosismo e reazioni di pelle. Sono stati cacciati su due piedi da una radio cattolica, che ora li addita come nemici della fede con le solite focose intemerate del buon padre Livio. Vabbè. La figlia di uno di loro è stata malamente apostrofata all’uscita da scuola da un pronipote di Roncalli. Vabbè. 

Ma ora il vescovo di Roma in persona se la prende, alla lontana e alla vicina, con le loro idee. E predica che “quando un cristiano diventa discepolo dell’ideologia, ha perso la fede e non è più discepolo di Gesù”. Anche questo è forte, come pensiero omiletico. Siamo dalle parti dell’anatema. Il Papa ha il diritto disciplinare e pastorale di usare il vangelo, nel caso quello di Luca, per bollare di farisaismo gli scribi che non sono d’accordo, non certo sul fatto che per un cattolico e per un cristiano Gesù è l’alfa e l’omega della fede, bensì sul modo di praticare l’evangelizzazione nel mondo moderno, in relazione al peso che sempre il deposito di fede e di cultura del passato ha avuto nella storia della chiesa, in relazione a certe caratteristiche peculiari della prassi e dell’opinione contemporanea e dei suoi mezzi di comunicazione. Ma agitare come un bastone nodoso la fede cristocentrica, il suo cuore non razionalizzabile, la sua immediatezza estranea all’ideologia e, se è per questo, straniera anche alla ragione che dovrebbe spiegarla, non sembra a noi, laici e devoti ma non come e quanto i baciapile illuministi e nemici della chiesa militante e giudicante, la via maestra.

Un editoriale di Avvenire, scritto da una giornalista bergoglista e pubblicato da un direttore del giornale dei vescovi che si sono per lo meno dimenticati di avvertire i lettori del contr’ordine compagni, del cambiamento di rotta di 180 gradi rispetto a quello che hanno scritto in quelle pagine fino a ieri ruiniane e ratzingeriane e giovanpaoline, peggiora le cose. Si dice in sostanza che queste posizioni snaturano la fede e, citando Péguy, sono per questo le più pericolose. I sostenitori di idee tradizionali sono trattati come cinghiali selvatici che squassano la vigna del Signore, o poco meno, sono “rigidi eticisti”, “specialisti del Logos” secondo De Lubac (ma uno specialista universalmente riconosciuto del Logos non abita forse, orante, le emerite stanze del Vaticano?); sono inoltre estranei alle “dinamiche sacramentali” dell’avvenimento cristiano (allusione un po’ sordida ai sacramenti, sa di scomunica minacciata); e poi sono “adulteratori ideologici della fede”; “cultori di format ideologici in versione cristiana” che trafugano, cioè rubano, dai cromosomi della tradizione dottrinale argomenti speciosi; sono una mutazione genetica e la grazia non li riguarda più. Cazzo. Ma non state esagerando. Chi siete voi per giudicare?
Giuliano Ferrara

[Fonte: Il Foglio 19 ottobre 2013]

47 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che Ferrara abbia ben inquadrato il clima odierno: nella nuova chiesa di Bergoglio c'è posto per tutti, atei e fedeli di altre religioni compresi, ma non sono ammessi i cattolici che esprimono dubbi sul nuovo corso. Come dimostrano i fatti, con loro non si deve parlare e devono essere emarginati se non estromessi.
Qui un buon esempio sprezzante della linea (in particolare dal minuto 20):

http://www.radiomaria.it/sabato-19-ottobre-2013.aspx

Quindi quei cattolici poco o molto sconcertati che si aspettano comprensione e dialogo come quelli riservati agli altri stanno prendendo una cantonata: sono, siamo, i nuovi e unici nemici. Da eliminare.
Segnalo un interessante articolo di Socci:

http://www.antoniosocci.com/2013/10/per-orientarsi-da-buoni-cattolici-su-cio-che-i-giornali-scrivono-sul-papa/

Miles

Anonimo ha detto...

Eh, addio. Se Ferrara diventa uno dei nostri guru di riferimento, è segno che siamo proprio alla frutta.

Luisa ha detto...

O quando un filosofo ebreo sa quel di cui ha bisogno la Chiesa: Zygmunt Bauman è "incantato da quanto Francesco va facendo", crede che " che il suo pontificato costituisca una chance, non solo per la Chiesa cattolica, ma per l'umanità intera».

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-28803/

Raoul de Gerrx ha detto...

« l’appello alla misericordia quotidiano si intreccia alla denuncia anch’essa quasi quotidiana dell’azione del diavolo » (Ferrara).

C'est très curieux, ce sont deux traits que l'historien protestant Frantz Funck-Brentano note à quasiment toutes les pages de son célèbre essai sur Luther ("Luther", Paris : Grasset, 1934).

Pour Luther, on peut aussi ajouter (Funck-Brentano ajoute) : les femmes.

Anonimo ha detto...

Beh, Raoul, le donne nella chiesa le ha già nominate, sottraendole alla cosiddetta "schiavitù" ;)
Vedremo se sarà solo una boutade accattivante o se davvero ci sono cambiamenti in vista.

Raoul de Gerrx ha detto...

1513-2013 … La lotta continua.

Raoul de Gerrx ha detto...

Chère Mic, c'est précisément pour arracher Catherine de Bora à la « schiavitù » de son couvent cistercien que Luther l'a raptée et, plus tard, bien plus tard, épousée…

Anonimo ha detto...

Si può discertare su Ferrara, ma non si può negare che sia intelligente e che parli spesso, anche durante il precedente pontificato, fuori dal coro, il Foglio lo ha sempre difeso (BXVI),da Ratisbona in poi,qualche volta è un po' autocompiacente, ma non prono, mai banale;purtroppo molti altri si sono rivelati per quel che sono, meschini servi di partito, qualunque esso sia, transeamus;vorrei dire alla sig.Mic, che sì Ratzinger aveva qualche scaglia di passato progressista del vat2, ma distingueva sempre,anche nell'ultimo discorso ai preti romani lo ha fatto in maniera puntuta....tutti i suoi discorsi, soprattutto quelli fatti fuori dall'Italia sono dei gioielli da incastonare, bisognerebbe recuperarli tutti, ma non si trovano più tra le pubblicazioni LEV, ho tentato in 1000 modi di ordinarli......strano o esauriti, (mai quanto la mia pazienza), o in ipotetiche ristampe, insomma introvabili, e questo la dice lunga.Grazie per il suo incomparabile lavoro di divulgazione della dottrina e.....grazie per l'ospitalità offertami, un'ultima domanda, ma lei è per il proselitismo o per la fiamma condivisa?(ipse dixit 2 ore fa):D.GR2

Anonimo ha detto...

Caro GR2,
il problema sta nell'incertezza su qual è la "fiamma condivisa"...

Fabiola ha detto...

"Senza difesa il nostro mondo
giace sotto la notte attonito;
eppure, accesi ovunque,
ironici punti di luce
lampeggiano là dove i Giusti
si scambiano i loro messaggi:
oh, che io possa, composto come loro
d’Eros e di polvere,
assediato dalla medesima
negazione e disperazione,
mostrare una fiamma che afferma. H.W.Auden

Ho sempre amato questi versi di Auden (1 Settembre 1939).

Ma "la fiamma condivisa che riscalda i cuori" non è neppure buona poesia.
E' solo un'altra delle metafore sibilline autointerpretabili.

bernardino ha detto...

Io come punto di riferimento voglio avere sempre i Romano Amerio, Mons. Gherardini nonche' gli esempi lampanti di P.Kolbe, S.Pio (Francesco Forgione) i F.I. tra cui Padre Lanzetta, ecc. Roberto de Mattei, ed altri.
Ma per carita' cristiana lasciatemi lontani i gerarchi della nuova chiesa conciliare eretico/protestante.
Ormai chi cerca di esprimere dubbi sul concilio pastorale e sui suoi accoliti di ogni ordine e grado e sul nuovo corso, esiste solo la grande purga delle dittature di un tempo che fu'e si chiama epurazione.
Chi non e' con me e' contro di me, quindi solo la mannaia, o l'anatema.

viandante ha detto...

Vedo che iniziando dalla forte presa di posizione di Gnocchi e Palmaro, fino alle recenti dichiarazioni di Giuliano Ferrara, passando per l'articolo odierno di Blondet e senza dimenticare le esternazioni di De Mattei e di tanti altri, inizia a farsi sentire un coro di autori che non sulla base di sentimenti ma sulla base di fatti e parole razionalmente verificabili iniziano a preoccuparsi di ciò che sta capitando nella Chiesa.
La ragione é contrapposta alla fede, il logos alla fede.
Il principio di non contraddizione è morto e sepolto, anzi, anche a lui non sono stati concessi i funerali... Non esiste più e basta.

È dura, ma credo che la nebbia davanti agli occhi degli uomini si stia dissolvendo. Questo non vuol dire che tutto andrà meglio ma vuol dire che si potrà e dovrà prender posizione chiaramente. Non ci sarà più la scusa che la situazione non é chiara o che é ambigua. No, nella sua drammaticità, la domanda finale e più importante sarà una sola e chiara per tutti: ami e aderisci a Cristo o no?
A viso scoperto dobbiamo rispondere sì o no. Senza barare.

rosa ha detto...

pour Raoul: il semble encontrer tous les jour la charmante Chaouqui, avec la quelle il est souvent a table. Mais bien sur mieux la Chaouqui que monseigneur (or-se) Ricca...
Rosa

rosa ha detto...

segnalo l' articolo di ieri su Rorate coeli, una breve rassegna stampa, in cui ci si interroga sul come potrebbe finire questa anomala situazione
Rosa

Luisa ha detto...

Riporto qui un commento che ho letto su Fides et Forma e che trovo molto interessante, tralascio l`inizio che riguarda il nuovo blog:

El Cid ha scritto:

"Un criterio di prudenza che consiglio è distinguere oggi tra la “cattolicità numericamente intesa” e la Chiesa cattolica.
Se così non si distingue, è chiaro che le crisi di coscienza ed i ricatti morali tipo “sentire cum Ecclesia” andranno a proliferare.
Tra l’altro, era una distinzione perfettamente individuata da papa Montini nel libro di confidenze scritto tramite Jean Guitton.
Se si tiene questa distinzione, si scopre per esempio l’inanità di marcare le differenze di papa Bergoglio verso Martini, la teologia della liberazione e la cordata progressista che l’ha eletto.
È chiaro che la “cattolicità numericamente intesa” è oggi al 95% “martiniana”.
Il papa attuale è la guida perfettamente ricalcata su questa cattolicità: il gregge riconosce il proprio pastore, il pastore riconosce le proprie pecore.
Non solo: è un gregge che riconosce (in senso forte, anche giuridico) soltanto quel tipo di pastore e il pastore riconosce (in senso forte, anche giuridico) soltanto quel tipo di pecore.
L’incongruenza – che prima o poi qualcuno, anche solo dal punto di vista sociologico, dovrà pur notare – è che con questa corrispondenza biunivoca tra pecore e pastore si sta realizzando il contrario dell’uscita della cattolicità da se stessa, verso le periferie esistenziali.
Infatti tutto in Bergoglio – come testi, come gesti, come contesti – finora è stato un discorso INTERNO ALLA “CATTOLICITÀ MARTINIANA”.
Le lettere e le interviste ratificano questa autoreferenzialità; si seleziona l’interlocutore apparentemente lontano, in realtà organico.
Il disorganico, il renitente, l’alieno verso questa cattolicità “martiniana”… semplicemente non esiste come soggetto ecclesiale, non è riconosciuto (in senso forte, anche giuridico).
La situazione sarebbe tragica e apocalittica, se non vigesse la sopra indicata distinzione di papa Montini.
Visto che vige, la situazione della Chiesa cattolica si limita ad essere drammatica."

Raoul de Gerrx ha detto...

Il fut un temps où l'un des beaux titres du Souverain Pontife était celui de "Père commun".

Père commun ! Père et protecteur de tous, sans exclusive d'origine, de sensibilité, d'école, d'idéologie, de pastorale, de spiritualité, de rite…

Père commun ! Y avait-il un titre plus catholique que celui-là ?

RIC ha detto...

E stasera e' prevista la presenza del "teologo" Mancuso da Fazio. Ovviamente me ne terro' alla larga per non rovinarmi la nottata. Ma gia' immagino i fiumi di parole mielose che verranno utilizzate per descrivere il nuovo corso.

Anonimo ha detto...

A proposito di cattolicità numericamente intesa bisogna stare in guardia dalla forza d'attrazione della massa, ma anche dalla sindrome dei pochi eletti. In sé la maggioranza non fa la verità, ma non la fa nemmeno la minoranza. Il problema non è, insomma, di natura algebrica, per cui il profilo numerico non ha molto da dire al riguardo. Il punto da dirimere è capire chi sta nella Chiesa e chi no, e chi ci sta effettivamente, chi solo nominalmente, chi né nominalmente né effettivamente. E i criteri cui improntare tale chiarimento non sono per nulla scontati.

Circa a Ferrara, è uomo sagace, sì. Ma se guardiamo con sospetto agli interventi filobergogliani di un ebreo, ad esempio, non possiamo non guardare con sospetto agli interventi antibergogliani di un ateo. Proprio perché intelligente, Ferrara non può essere considerato un utile idiota: la sua difesa di una certa linea non può non obbedire a un intento ben preciso, che, non essendo egli né un cattolico né un cristiano né un credente, deve avere alla base moventi del tutto estrinseci ed estranei anche rispetto alla religiosità tradizionale. Quindi cautela, molta cautela.

Anonimo ha detto...

Caro Raoul,
sai cosa stavo pensando prima di leggere questo tuo intervento?

Che quella che è in crisi, oggi - e non solo da oggi, ne abbiamo visto il 'precipitare' nel '68 ed ora ci siamo ancora dentro in pieno - è la figura del PADRE, e l'AUTORITA'.

- Tutta questa tenerezza e misericordia senza giustizia (solo materna);
- tutto questo sentimento senza ragione (in fondo più femminile e devirilizzato, senza dimenticare che anche le donne sono "uomini", appartenendo al genere umano, come diceva Santa Teresa la grande alle sue suore: "siate uomini"!;
- tutta questa volontà senza Logos, che rischia di sfociare nell'irrazionale, se già non ci siamo
- tutto questo voler uscire da regole prefissate riconosciute e non arbitrarie per navigare in "mare aperto", ma in questo modo senza bussola...

Ci farò un articolo.
La questione è molto complessa!

Alla faccia del "macho" Colafemmina che da razionale è diventato sentimentale e ci crede chiusi in un ghetto, quando stiamo vivendo la libertà dei veri "Figli di Dio".

Noi non facciamo "ricami" o non lavoriamo "riccioli" e non facciamo solo "lamenti": proponiamo e dialoghiamo, oltre a criticare quel che è sacrosanto non tacere (lo dobbiamo al Signore prima che a noi stessi e agli altri), né andiamo a spiattellare al resto del mondo cosa facciamo per i poveri o quali sono i nostri carismi.

I veri poveri siamo noi che siamo rimasti senza padre (parlo del Sommo Pastore in terra, perché il Pastore Bello del cielo e della terra lo abbiamo con noi in noi e per noi) e di questo passo rischiamo di rimanere senza madre (quel che resta della chiesa visibile) perché in quella Una Santa Cattolica Apostolica Romana siamo saldamente incardinati,

checché ne dicano i soloni prezzolati o meno, i "galletti" di turno, i piazzisti, gli esteti, gli utili idioti del Nuovo Ordine Mondiale e quant'altri costituiscono la fauna di questo nostro mondo disorientato...

SENTINELLA ha detto...

Fantastico Ferrara!
Per l'Anonimo di cui sopra: il cattolico non ha nessun guru di riferimento. Gli basta Cristo Dio, che non è un guru...evidentemente!
Il Ferrara usa la Ragione e "ciò che dice" la Fede, e così lui è arrivato -senza avere la Fede! - a capire il vero senso e la legittimità di una critica mossa al Papa per motivi di ragione e di fede; altri, che pure dicono di avere la Fede e di volerla difendere, non hanno voluto cogliere la realtà così com'è (che qualche errore e ambiguità è stata CHIARAMENTE detta dal Papa e trascritta nero su bianco, papalepapale...).

Anonimo ha detto...

A proposito di cattolicità numericamente intesa bisogna stare in guardia dalla forza d'attrazione della massa, ma anche dalla sindrome dei pochi eletti. In sé la maggioranza non fa la verità, ma non la fa nemmeno la minoranza. Il problema non è, insomma, di natura algebrica, per cui il profilo numerico non ha molto da dire al riguardo. Il punto da dirimere è capire chi sta nella Chiesa e chi no, e chi ci sta effettivamente, chi solo nominalmente, chi né nominalmente né effettivamente. E i criteri cui improntare tale chiarimento non sono per nulla scontati.

Sono perfettamente d'accordo. Lo penso e l'ho sempre pensato e credo di averlo anche espresso più volte.

Sui criteri, posso dire che sono fissati da due millenni e nella Tradizione Perenne, viva, non cristallizzata né fossilizzata, ché noi non siamo nostalgici di un passato che non può tornare, ma di un futuro tutto da costruire partendo da un presente reale, standoci dentro consapevolmente e con tutto quello che siamo e possiamo, come l'Incarnazione del Signore ci insegna e la Sua Risurrezione ci consente di vivere continuando a pregare sperare e ad essere quelli che siamo, in Lui.
Il resto è conseguenza e non dipende da noi.

Anonimo ha detto...

Ottimo questo è ragionare.
Come si possa rallegrarsi per l'aver trovato appoggio sulla spalla di una volpe mossa da chissà quale appetito mi rimane un mistero e come dice anonimo delle 12, 52 se questo è un nuovo guru di riferimento della tradizione non rimane che dire: adieu!
framp

Anonimo ha detto...

Per l'Anonimo di cui sopra: il cattolico non ha nessun guru di riferimento. Gli basta Cristo Dio, che non è un guru...evidentemente!

E' vero che il cattolico non ha bisogno di un guru e il suo punto di riferimento è Cristo Signore, lo ribadisco anch'io.
Ma il cattolico, come ogni vero credente, ha bisogno della Chiesa sacramento di Cristo, dei sacramenti nei quali opera la sua grazia...

Sul resto sono d'accordo. Ci sono dati la cui obbiettività è riconoscibile anche solo usando la ragione. E di questi dati stiamo parlando, infatti, non di qualcosa di immaginario, come le interpretazioni più o meno di comodo o per cecità inguaribile che molti ne danno.

Anonimo ha detto...

Come si possa rallegrarsi per l'aver trovato appoggio sulla spalla di una volpe mossa da chissà quale appetito mi rimane un mistero e come dice anonimo delle 12, 52 se questo è un nuovo guru di riferimento della tradizione non rimane che dire: adieu!

Framp,
non ci si sta affatto rallegrando e non si è trovato appoggio su nessuna spalla, tanto meno di un guru o di una volpe che sia.
Si sta semplicemente constatando la fondatezza delle nostre argomentazione se qualcuno, estraneo alla materia del contendere (chiamiamola così), formula gli stessi ragionevoli assunti.

Raoul de Gerrx ha detto...

Chère Mic, je partage entièrement votre point de vue, exprimé dans vos deux commentaires.

En outre :
Un monde de "frères" ?
Des "frères" qui n'ont pas de père ?
Ou qui n'en veulent pas ?
Ou qui n'en veulent plus ?
Et des "pères" qui voudraient être les "frères" de leurs fils, dans une impossible égalité, sans vouloir assumer la responsabilité, et donc la différence irréductible, découlant de tout engendrement ?

Contradictiones in terminis.

Anonimo ha detto...

Liberté (dalla Rivelazione, e dunque dai dogmi) égalité fraternité (con la decapitazione del Papato), fatte proprie dalla Chiesa?

Raoul de Gerrx ha detto...

C'est certainement le but poursuivi, depuis l'abandon — ô combien symbolique ! — de la tiare pontificale, jusqu'à la multiplication des interviews dans la presse.

A quoi tient AUSSI le prestige de la couronne britannique ?
Au fait que la reine Élisabeth — mère de la Nation — ne donne jamais d'interviews…

Quand Sandro Magister écrit que l'interview est la modalité actuelle de l'encyclique, cela signifie, dans le fond, que la parole et la fonction du pape n'ont désormais pas plus que de valeur que le papier-journal.

On peut en faire ce qu'on veut…

Raoul de Gerrx ha detto...

On aura compris — mais il est peut-être bon de le préciser — que je ne confonds pas la reproduction d'une encyclique papale dans la presse et l'interview donnée directement à un journal ou à un journaliste. C'est celle-ci que je réprouve.

Anonimo ha detto...

Preoccupa che a difendere Gnocchi e Palmaro debba essere un ateo come Ferrara e non qualche uomo di Chiesa. Per quale motivo sono stati epurati da Radio Maria? Risposta: non si può essere critici del Papa e contemporaneamente essere conduttori della radio. Domanda: si suppone giustamente che il Papa sia il garante della fede e dunque sia probabilmente in errore il suo critico, giusto? R: SI. D: Gnocchi e Palmaro hanno detto qualcosa contrario alla morale cattolica? R: No. D: Dunque perché sono stati epurati? Ci si chiede anche perché Radio Maria continua a dare ampio spazio alle apparizioni di Medjugorje. Quando e in che modo sono state approvate dalla Chiesa? Quando e in che modo sono state oggetto di trattazione nel Magistero dei pontefici? Se mi si risponde che nessun messaggio è in contraddizione con la morale cattolica, rispondo che nessun articolo di Gnocchi-Palmaro è in contraddizione con la suddetta morale.
Zag

rosa ha detto...

l' "uccisione" del padre- e del Padre - e' una delle terribili eredita' della scuola di Francoforte (Adorno e company). Se elimini il padre, fai fuori ovviamente il matrimonio e la famiglia, e poi le sostituisci con le pseudofamiglie omosessuali. E se fai fuori la famiglia, fai fuori la societa'. E poi lo Stato, la Chiesa, ecc.ecc. Alla fine resta il nulla.
Rosa

Anonimo ha detto...

Gentile Padre Livio (direttore di Radio Maria),
io non so se leggerà mai questa lettera, ma forse qualcuno gliela riferirà prima o poi. Sono molto addolorato per il trattamento che ha riservato ai collaboratori Gnocchi e Palmaro, rei di aver espresso critiche al Papa su di un giornale. L'epurazione causerà innumerevoli danni al popolo di Dio in quanto i due bravi giornalisti non potranno illuminare le coscienze dei credenti negli ambiti di loro competenza. Mi amareggia pensare ad esempio che gli ascoltatori di Radio Maria saranno privati della competenza di Palmaro sulla bioetica, in un campo cioè dove si sta perpetrando una grande battaglia contro la vita. Lei purtroppo si è macchiato di una responsabilità molto grande, la sua decisione ha inculcato il timore nel cuore dei credenti, il timore che seguire la propria coscienza possa portare ad una separazione dalla Chiesa, che è nostra madre. A questo grave atto Lei potrebbe tuttavia rimediare reintegrando i due giornalisti e scusandosi pubblicamente con loro per questo trattamento. Essi dovrebbero essere liberi di dire quello che vogliono, purché siano cose non in contrasto con il Magistero. Ma di quale crimine si sono macchiati costoro? Aver criticato il Papa per gesti e comportamenti inappropriati? Aver cioè criticato il Papa per interviste che secondo l'opinione dominante non rientrano nemmeno nel Magistero? Ma se non sono Magistero, perché cacciare i due giornalisti? Reverendo padre, nei giorni successivi all'epurazione, l'ho sentita alla radio mentre commentava le notizie del giorno e diceva: "Ci vuole umiltà quando si parla del Papa, umiltà...". E' vero, reverendo, ma Le rispondo che ci vuole prudenza quando si è Sommo Pontefice. Prudenza, molta prudenza, perché certe cose dette con facilità possono avere tante brutte conseguenze. Un altro giorno, mentre Lei commentava un'omelia del Papa nella quale parlava diffusamente del demonio, Lei ha detto, sorridendo: "Mi sembra un'omelia alla...padre Livio!". E' questo il problema, reverendo, ma non so se se ne rende conto: abbiamo bisogno del Papa, per il resto c'è Lei, ci sono gli altri sacerdoti. Abbiamo bisogno cioè di qualcuno che ci confermi nella fede in questo particolare momento storico, e ci sappia indirizzare nel groviglio di situazioni legislative, sociali e culturali del nostro tempo. Qualcuno cioè che sappia mediare il Vangelo nella cultura odierna. Da questo nascevano le critiche di Gnocchi e Palmaro, cioè dall'amore alla Chiesa. Reintegri i due collaboratori, chiami il Papa, lo inviti in trasmissione, organizzi una tavola rotonda per discutere nel merito dei problemi. Sono sicuro che Sua Santità la ascolterebbe e verrebbe volentieri per chiarire la sua idea di Chiesa e dissipare tutti i dubbi.
Cordialmente,
Zag

Josh ha detto...

A Mic che risponde a Raoul...

La questione del Padre è fondamentale anche per me. L'altro giorno parlavamo di Verdi ...si notava che nelle sue opere c'è una centralità insistita della figura paterna, che ha un ruolo sacrale quasi, e così tutti a concordare che Verdi è tutto nell'800 col sentire.

A dire: si nota così tanto, perchè il 900 è il secolo della distruzione della Paternità,
è palese da ogni manifestazione culturale e di massa.

Padre-Paternità (uno dei nemici del 68) sono valori legati a Legge, Autorità, Metodo, Educazione, e anche Patria (anche quest'ultima distrutta, privata di sovranità anche se inserita nei Continenti-Mercato in vista del NWO).
Quindi Autorità.

Mic "tutta questa volontà senza Logos, che rischia di sfociare nell'irrazionale, se già non ci siamo"

ci siamo, per me....la mancanza di legge quindi di paletti, di codici disciplinari (in senso buono di saggi limiti entro cui) è da un pezzo dare il via all'irrazionalità quanto al "così è se vi pare", di lì deriva lo spontaneismo, il solipsismo, accento sull'esperienza solo individuale...anche in Fede, Pensiero e Filosofia.
la Verità sarebbe tale solo "in relazione a", e non esisterebbe una Verità assoluta.

rosa ha detto...

verdi perse due bambini dalla prima moglie, e non ne ebbe dalla seconda. sia lui, sia la moglie nsoffrirono molto. anche per questo la figura del padre e' cosi importante nelle sue opere.
la classicita' si e' dibattuta per secoli tra l' apollineo ed il dionisiaco, per dirla alla Nietsche, risolvendo l' antagonismo, razionale/irrazionale, dedicando al primo la filosofia, al secondo il teatro. agli adepti dei misteri orfici, precursori ed affiancatori del culto dionisiaco, si prometteva : " i nostri riti vi faran uguali agli dei"...mangiate di quest' albero, e conoscerete il bene ed il mare, e sarete come Dio.
orfismo, dionisiaco, gnosi, irrazionalita' ...tout se tient.
rosa

rosa ha detto...

sulla cattolicita' martiniana - ammesso fosse cattolicita' - leggete quanto scrive carradori sul suo blog
rosa

Josh ha detto...

Rosa, l'art. di Carradori su Martini, intendi questo pezzo?

http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/10/la-profezia-di-un-vescovo-il-concilio.html

Non dice moltissimo....
comunque diciamo che oggi l'essere cattolico, secondo la percezione generale, è essere su una linea Martini.

Per cui a molti sembra obblihatorio e vincolante far proprie le sue posizioni di estrema fluidità tra Cattolicesimo e vari riformati, chiave comunista nell'interpretazione della società e dottrina sociale solo "umana", dialogo con islam ed ebraismo tale da creare una diminutio delle proprie ragioni di Cristiani (e di maggioranza nel paese, almeno allo stato attuale, prima di essere dhimmi e goym definitivamente), apertura e anzi auspicio di legalizzazione alle unioni civili gaie,
adozione per i single (...), nessuna necessità di politiche in difesa dalla famiglia comunemente intesa,
la chiesa è indietro di 200 anni, dentro ognuno di noi ci sono un credente e un non credente perennemente in lotta tra loro.

Sulla questione del non credente e del credente che lottano per sempre dentro di noi, come la conversione non fosse mai avvenuta e l'uomo vecchio sia sempre lì, mai vinto,
c'è anche 1Corinzi 10,21
"non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni."

Non serve nemmeno il nostro parere personale.
Principi come quelli su elencati non sono quelli cattolici.

Anonimo ha detto...

x Josh : complimenti per il tuo scrfitto : semplice, efficace e dottrinalmente irreprensibile !
Certo che il post su traditio catholica non voleva dire nulladi più di tutto quello che si è detto e scritto sul controverso cardinale di Milano. Il post voleva solo mettere in risalto come le esequie del porporato son servite da spunto per mostrare i muscoli da parte di coloro che ora sono convinti di aver vinto ...
Quanto alla signora Rosa che ha scritto " sulla cattolicita' martiniana - ammesso fosse cattolicita' - leggete quanto scrive carradori sul suo blog
rosa " consigliamo di mettere un bel paio di occhiali e soprattutto di riflettere prima di commentare altrimenti torniamo alla famosa trasmissione televisiva " a bocca aperta " ...

Latinista ha detto...

Zag: "nessun messaggio è in contraddizione con la morale cattolica"

Con la morale forse no, ma date un'occhiata qui:

http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/le-fonti-di-medjugorje-svelate.html

In particolare alla sezione "Un cattolicesimo geneticamente modificato" (ma tutto il sito merita un'attenta lettura).

Josh ha detto...

Latinista, ne avevamo accennato tempo fa...sono scettico anche io, ma ci sono alcuni lettori che ne sono devoti e si rischia un flame.

Ci sono state anche trasmissioni tv a riguardo: è chiaro che in quel caso c'entrano l'emittente, il palinsesto, le persone che portano testimonianze, lo stesso montaggio che taglia o esclude/include parti. I bollettini parrocchiali in giro per decenni "l'eco di M." a me mai convinsero.
Meno ancora la questione del sole,
o la "prova" per discernere lo spirito dell'apparizione fatta con ...acqua e sale.

Latinista ha detto...

Josh,
è soprattutto per gli eventuali lettori devoti, che segnalo quel sito quando capita l'occasione: non certo per provocare, ma perché il sito presenta il fenomeno sotto un'angolazione che magari per loro è nuova. Il suo autore è molto pacato e obbiettivo nel presentare i fatti, anche se è ben chiaro che cosa pensa. Non denigra e non insulta. Credo che chiunque possa leggerlo senza sentirsi offeso.
È una cosa che mi sta molto a cuore, per questo batto un po' su questo punto, finché mic me lo permette.

Anonimo ha detto...

È una cosa che mi sta molto a cuore, per questo batto un po' su questo punto, finché mic me lo permette.

Anch'io Latinista su questo evento ho la mia idea che coincide con la vostra .
Hai notato che preferisco evitare gli approfondimenti sul tema, perché si rischierebbe un flame e ho molta stima di lettori che vi aderiscono in buona fede come di altri che come me lo rifiutano. E del resto ho una personale idiosincrasia per il ricorso a rivelazioni private in appoggio a riflessioni e ragionamenti, perché - pur con tutto il rispetto che possono avere quelle riconosciute tipo Fatima - non le pongo sullo stesso piano di Scrittura e Tradizione.

Però confermo quel che tu dici. E' comunque doveroso dare degli avvertimenti e la possibilità di approfondire. Poi ognuno è libero di fare la sua scelta.

Di regola preferisco glissare per le ragioni dette sopra, proprio per non distogliere l'attenzione dai nostri approfondimenti che mi sembrano abbastanza seri e cogenti, in questo momento.

Anonimo ha detto...

Forse, anzi senza forse, più attinenti al periodo tremendo che dobbiamo vivere, poi le opinioni su Medjugorjie possono divergere, ma meglio non prendere posizioni troppo nette nell'uno e nell'altro caso, condivido Josh, rispetto gli altri.Lupus et Agnus.

rosa ha detto...

ad anonimo 6.23: non ho capito cosa intenda dire con il mettersi gli occhiali per guardare la tv. io gli occhiali li porto dai18 anni, in senso materaile e metaforico. Sul cardinal Martini ho da tempo la mia idea, e mi sarei stat felice se, invece di GPII o BXVI, ci fosse stato un Pio V, onde comminargli una bella scomunica, e salvare la diocesi di Milano. un altro che scomunicherei e' Vito Mancuso, che se non fosse stato per quel"king maker" di Ferrara non sarebbe nessuno. infine scomunicherei Rvasi e sciglireri nell' acido il suo Cortile dei gentili, e mandrei lui, non Don Siano, in Africa
Dopodiche se sentite che un fulmine si e' abbattuto su Milano, ed ha incenerito uno stabile, beh, sappiate che l' oggetto dello Zot divino sono stata .
Rosa

sam ha detto...

@Latinista, Josh, Mic, ecc.

Come già scrissi a Josh, ho letto parti del sito da voi segnalato e vi ho trovato critiche immediatamente smontabili per chi conosca Medjugorje da fonti certe.
Comprendo e per certi versi apprezzo la vostra prudenza, perchè intorno e anche dentro Medjugorje si vede spesso all'opera (e, avvicinandosi la grande battaglia, sempre più spesso) il principe della menzogna. Tuttavia continuo ad invitarvi ad andare là, in Parrocchia, a vedere coi vostri occhi e senza filtri, non le suggestioni straordinarie, ma la straordinarietà dell'ordinario.
Nel frattempo vi sfido a cercare qui dentro http://medjugorje.altervista.org/index.php/ricerca se in tanti e tanti messaggi riuscite a trovare alcunché di contrario alla sana dottrina.
Penso che il giorno in cui il mondo della tradizione, così fedele alla Madonna e ai messaggi di Fatima, scoprirà la vera Medjugorje, questo sarà una grande grazia.

Messaggio del 14 aprile 1982 (Messaggio straordinario dato a Mirijana dopo che satana le si era presentato travestito da Madonna cercando inutilmente di convincerla a seguire lui invece della Madonna, messaggio che secondo alcuni esperti chiarirebbe la visione che ebbe il sommo pontefice Leone XIII)

Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si é presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l'intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai! Questo secolo in cui vivete é sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Gia ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò é diventato ancora più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l'uso dell'acqua benedetta!

Messaggio del 25 aprile 1983 (Messaggio straordinario)

Il mio Cuore brucia d’amore per voi. La sola parola che desidero dire al mondo è questa: conversione, conversione! Fatelo sapere a tutti i miei figli. Chiedo solo conversione. Nessuna pena, nessuna sofferenza mi è di troppo pur di salvarvi. Vi prego soltanto di convertirvi! Pregherò mio figlio Gesù di non punire il mondo, ma vi supplico: convertitevi! Voi non potete immaginare ciò che accadrà, né ciò che Dio Padre manderà sul mondo. Per questo vi ripeto: convertitevi! Rinunciate a tutto! Fate penitenza! Ecco, qui c’è tutto ciò che desidero dirvi: convertitevi! Portate il mio ringraziamento a tutti i miei figli che hanno pregato e digiunato. Io presento tutto al mio divin figlio per ottenere che egli mitighi la sua giustizia nei confronti dell’umanità peccatrice.

Messaggio del 25 agosto 1991

Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, adesso come mai prima, quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e desidera bloccare i progetti della pace e della gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente. Vi invito alla rinuncia durante nove giorni, affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!


Comunque grazie, perchè tornando su quel sito, nella sezione delle notizie in diretta non filtrate su Medjugorje, ho trovato un'agenzia dell'Agi che riporta un ennesimo miracolo di guarigione.

Chiudo, sapendo che il tema è Off Topic e ringraziando Mic per la possibilità di replica che sempre mi offre.

Anonimo ha detto...

Bel commento a Colafemmina

Il “bello” che ancora un po’ ci circonda a cui questo blog vuol dare nuova visibilità , appartiene al passato. E’ ciò che è scampato alla furia modernizzatrice di quegli ideologi al potere che oggi segnano ovunque nel mondo un’avanzata trionfale senza precedenti, e senza incontrare rilevanti resistenze.
Lei, egregio Colafemmina, ha perfettamente ragione: la partita è persa, definitivamente persa.
Firmato l’armistizio, tra gli applausi del popolo ignavo, alle truppe abbandonate minacciate e derise non resta che adeguarsi, deporre penne e cervelli ai piedi dei vincitori.

Josh ha detto...

s'è per quello
ora in quel blog là si lascia dire impunemente che Qui dipendiamo dalla teologia ...di Ferrara, per 1 art. suo, e per un paio pubblicati sul Foglio e qui ripresi.

Per es. a parte questi argomenti, non sono un Ferrar-iano.
Mi pare invece che qui siano state fatte indagini accurate (e non "calunniose" come amano scrivere) con tanto di Magistero, Tradizione, Scritture sondati e collegamenti vari e qui non si dipenda comunque dal Foglio.
E' che quando hanno deciso di darti addosso, si attaccano a qualunque cosa, ma non entrano, come evidente, nel merito dei problemi reali.

Zag ha detto...

@sam
Nessun fedele è tenuto a credere alle apparizioni della Madonna, nemmeno a quelle riconosciute dalla Chiesa (io comunque a queste ultime ci credo). Non si capisce perché si debba andare lì piuttosto che a Lourdes, Fatima, Guadalupe ecc. A vedere cosa? Conversioni? Non ci sono queste a Lourdes? Se dunque siamo nell'ambito di (presunte) apparizioni ancora in corso, perché prendere posizioni ufficiali su una radio che si caratterizza per essere in comunione con il Papa? Vogliamo anticipare forse il giudizio della Chiesa o la Chiesa ha già dato un giudizio di cui gli ascoltatori non sono a conoscenza? Io non seguo i messaggi di Medjugorje ma non ho motivo di dubitare che, come dici tu, non siano in contrasto con la morale. Ma nemmeno Gnocchi e Palmaro scrivono cose contrarie alla morale.

Zag ha detto...

@sam
Nessun fedele è tenuto a credere alle apparizioni della Madonna, nemmeno a quelle riconosciute dalla Chiesa (io comunque a queste ultime ci credo). Non si capisce perché si debba andare lì piuttosto che a Lourdes, Fatima, Guadalupe ecc. A vedere cosa? Conversioni? Non ci sono queste a Lourdes? Se dunque siamo nell'ambito di (presunte) apparizioni ancora in corso, perché prendere posizioni ufficiali su una radio che si caratterizza per essere in comunione con il Papa? Vogliamo anticipare forse il giudizio della Chiesa o la Chiesa ha già dato un giudizio di cui gli ascoltatori non sono a conoscenza? Io non seguo i messaggi di Medjugorje ma non ho motivo di dubitare che, come dici tu, non siano in contrasto con la morale. Ma nemmeno Gnocchi e Palmaro scrivono cose contrarie alla morale.