Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 7 ottobre 2013

Super flúmina Babylónis

« Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
[...]
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza ».

Che n'è stato del bastone e del vincastro del Buon Pastore, Colui che « in pascoli erbosi ci fa riposare, ad acque tranquille ci conduce e poi ci prepara una mensa sotto gli occhi dei nostri nemici»?
Egli ci dona l'erba delle pecore che corrisponde al «latte», cibo delicato per chi ancora non Lo conosce; ma poi dà anche il «cibo solido» della mensa che prepara per gli uomini che diventano adulti nella Fede ('adulti' sempre ulteriormente, s'intende).
Anche la Sapienza mescola acqua e vino in dosi diverse a seconda del bisogno, aumentando l'acqua per un insegnamento più umanato ma mescendo una maggiore quantità di vino per chi contempla la Sua gloria.

Il Buon Pastore, si caratterizza proprio perché nel condurre il gregge sa usare
  • ora il bastone: la salda fermezza, la verità, l'autorità, l'insegnamento, il governo, la parola che istruisce e quella che rimprovera;
  • ora il vincastro, la verga usata sia per difendere se stesso e il gregge dagli assalti dei briganti e dei lupi sia come sostegno per gli agnelli ancora non fermi sulle gambe, sui terreni impervi. E dunque l'appoggio, il soccorso nella difficoltà, il sostegno per non far inciampare e cadere.
    (Avvertiamo, ad esempio la mancanza di una voce ferma e chiara, sull'ideologia del genere ed implicazioni connesse: il più serio vulnus antropologico che si profila all'orizzonte a livello globale, di cui il Successore di Pietro, ma soprattutto Vicario di Cristo in terra, non parla, così come tace sulle molte derive in campo bioetico).
La desistenza dal governo comporta la breviatio manus Domini (Is 59,1- «ecco non è troppo corta la mano del Signore da non poter salvare»), come ricordava Romano Amerio. Il che avviene quando non vengono rimossi gli errori dalla sfera dottrinale, rifiutando gli argomenti erronei e mostrando che essi non sono convincenti.
«...l’uomo ha bisogno di conoscenza, ha bisogno di verità, perché senza di essa non si sostiene, non va avanti. La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci. Oppure si riduce a un bel sentimento, che consola e riscalda, ma resta soggetto al mutarsi del nostro animo, alla variabilità dei tempi, incapace di sorreggere un cammino costante nella vita». (Lumen Fidei, 24)
La tenerezza senza la giustizia e la fermezza dell'autorità non forma nessuno. Serve per accogliere, seguire, ma poi bisogna anche formare e 'costituire', come ha fatto il Signore: li chiamò e ne costituì Dodici (Marco 3,13-19), i primi del suo esercito di sacerdoti fino alla fine dei tempi. La fermezza, propria di chi esercita l'autorità, non è autoritarismo ma autorevolezza: Gesù non dialogava, insegnava con autorità. Senza il bastone: l'autorità e la forza della Verità inseparabile dall'Amore, chi ci difende dagli assalti della menzogna, dalle lusinghe delle ideologie, dai falsi messianismi? Poi abbiamo anche bisogno del vincastro, cioè della Carità con la quale veniamo risollevati ogni volta che cadiamo, sperimentando che non è il male l'ultima parola, ma che il nostro Signore ci salva e ci trasforma.

Diceva a tale proposito il Santo Padre Benedetto XVI:
«Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza»: il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili. Ambedue le cose rientrano anche nel ministero della Chiesa, nel ministero del sacerdote. Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore – vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore». (Benedetto XVI, Omelia Conclusione Anno sacerdotale ).
La Chiesa, che nel tempo e nello spazio prosegue l’opera del Buon Pastore deve anch’essa poter e saper usare e il bastone e il vincastro. È proprio per questo che il Papa, in luogo del «pastorale» dei vescovi ha la ferula pontificalis. Perché è anche il pastore dei pastori.

Chiediamo al Signore la grazia di vedere come, attraverso la Chiesa e il suo Sommo Pontefice, usa e il bastone e il vincastro.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Per avere i piedi A TERRA ricordiamo che il muro non puo' e non potrà mai dare sangue....

Anonimo ha detto...

I piedi li abbiamo A TERRA e gli occhi in alto.

Non possiamo attenderci risultati; ma nemmeno tacere.

sam ha detto...

Respiriamo... e resistiamo.

http://www.gliscritti.it/approf/2005/conferenze/dandrea/benedetto01.htm

Anonimo ha detto...

Una miniera d'oro, Sam.
Grazie del link!

sam ha detto...

Dovere ;-)

Anonimo ha detto...

Segnalo articolo su Catholic herald'There is no 'democratic revolution' in the Vatican di fr Alexandre Lucie Smith.PER MIC SOLO DON ARIEL GUALDI E' STATO ALLONTANATO DAL SUO VESCOVO E GLI E' STATO PROIBITO DI SCRIVERE ARTICOLI ALTRO CASO DI FI SIAMO ALLA DITTATURA BIECA NESSUNO PUO'DIRE NIENTE CONTRO BERGOGLIO RORATE SI E' AUTOCENSURATO MIL PASSA POCHISSIMI COMMENTI COLAFEMMINA HA CALATO I SUOI TONI RAFFAELLA CENTELLINA CI RESTA QUESTO FINCHE' PERMESSO VIGILIAMO.GR2

Anonimo ha detto...

L'articolo sintetizza notizie di stampa che assimilano la primavera/vaticana alla primavera/araba, facendo i dovuti distinguo...

Dice che non è altro che un trucco giornalistico di bassa lega che sminuisce sia ciò che resta da fare in Vaticano che le istanze emerse dal mondo arabo.

E' un parallelo tendenzioso che non mette in luce i problemi in Vaticano non risolti e soprattutto che lì non c'era nessun tiranno da deporre, se mai si verifica il contrario...

Anonimo ha detto...

A proposito di similitudini

Benedetto XVI nell'Enciclica Deus Caritas est
31 c) La carità, inoltre, non deve essere un mezzo in funzione di ciò che oggi viene indicato come proselitismo. L'amore è gratuito; non viene esercitato per raggiungere altri scopi

Bergoglio intervistato da Scalfari:
Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso.
È l’amore per gli altri, come il nostro Signore l’ha predicato. Non è proselitismo, è amore. Amore per il prossimo, lievito che serve al bene comune».
Mi pare d’aver già detto prima che il nostro obiettivo non è il proselitismo ma l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza

Anonimo ha detto...

Anonimo,
mi documento e leggo anche il seguito, di Benedetto XVI, che cambia e completa questo senso monco...

"Ma questo non significa che l'azione caritativa debba, per così dire, lasciare Dio e Cristo da parte. È in gioco sempre tutto l'uomo. Spesso è proprio l'assenza di Dio la radice più profonda della sofferenza. Chi esercita la carità in nome della Chiesa non cercherà mai di imporre agli altri la fede della Chiesa. Egli sa che l'amore nella sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo e dal quale siamo spinti ad amare. Il cristiano sa quando è tempo di parlare di Dio e quando è giusto tacere di Lui e lasciar parlare solamente l'amore. Egli sa che Dio è amore (cfr 1 Gv 4, 8) e si rende presente proprio nei momenti in cui nient'altro viene fatto fuorché amare. Egli sa — per tornare alle domande di prima —, che il vilipendio dell'amore è vilipendio di Dio e dell'uomo, è il tentativo di fare a meno di Dio. Di conseguenza, la miglior difesa di Dio e dell'uomo consiste proprio nell'amore. È compito delle Organizzazioni caritative della Chiesa rafforzare questa consapevolezza nei propri membri, in modo che attraverso il loro agire — come attraverso il loro parlare, il loro tacere, il loro esempio — diventino testimoni credibili di Cristo. "

C'è da dire che certamente tira in ballo Cristo e la Chiesa, che la sua fede più pura non l'ha mai imposta.

Tuttavia tutta questa cautela, corre il rischio di "castrare" la testimonianza non solo di gesti ma anche di parole che ne danno il senso e che spesso sono proprio esse ad indurre alla conversione (non ad imporla...)

I casi in cui non si può che "tacere e condividere lasciando parlare l'amore", spesso sono i casi limite... ma non si può mai fare casistiche. Bisogna innanzitutto premurarsi di vivere una fede salda e matura: il resto la fa il Signore.

Forse in queste parole si avverte quel certo clima conciliare del sospetto nei confronti di ciò che viene chiamato "trionfalismo" e invece è parresìa...

Japhet ha detto...

"D’altra parte, il soprannaturale non si può né volatilizzare né modificare: esso è fermo e preciso; ha un volto determinato, una configurazione completa e definitiva: dopo l’Incarnazione del Verbo, dopo la Croce redentrice e la discesa dello Spirito Santo, il solo soprannaturale che esiste è cristiano e cattolico. Esso è reale solo in Christo Jesu et Virgine Maria et Ecclesia Christi. Perciò se ancora si conserva nel proprio animo il punto di vista del Vangelo di Gesù Cristo e dei primi venti Concili, si vede con tutta chiarezza ciò che ricaccia nel niente la chimera dell’unità ecumenica: l’obbligo di piegare il ginocchio davanti al Figlio dell’Uomo, autore e dispensatore sovrano della salvezza, sì, ma unicamente nell’unica Chiesa da Lui fondata. "

citazione da padre Calmel

http://radiospada.org/2013/09/frecce-per-radio-spada-11-padre-roger-thomas-calmel/

rosa ha detto...

mic, segnalo li'ultimo Magister con un altra riflessione del prof De Marco. silenzieranno anche loro ?
Rosa

Anonimo ha detto...

Cara Rosa,
è una riproposizione di un testo già pubblicato sul blog Settimo cielo, che avevamo ripreso giorni fa.

Comunque è un altro che - razionalmente - è costretto ad uscire dal coro...

rosa ha detto...

Mic, il testo di de marco e' quello, ma i commenti di magiste, sun nuovo tipo di enciclica - ENCICLICA - sono nuovi
rosa

Anonimo ha detto...

Cara Rosa,

Il nuovo magistero liquido...
ma è un liquido corrosivo e sul quale non abbiamo presa.
Che fa i suoi danni perché lancia messaggi (nota bene il termine) invertiti : c'è una drammatica "inversione" di tutta la realtà, in tutti gli ambiti, se ci fai caso: la Chiesa ovviamente è il "cuore" di tutto. Non a caso è colpita la Santa Messa e silenziata la Tradizione.
Questi nuovi parametri pseudo-spirituali, fondati sull'uomo anziché su Dio, fanno presa sul grande pubblico attraverso la contro-pastorale mediatica e servono allo scopo di pilotare il nuovo popolo bue...

Japhet ha detto...

"Chiediamo al Signore la grazia di vedere come, attraverso la Chiesa e il suo Sommo Pontefice, usa e il bastone e il vincastro."

Dov'è più il Sommo Pontefice e il bastone e il vincastro?

rocco ha detto...

ogni volta che sento dire che dobbiamo difendere il papa perche' distorcono le sue parole mi chiedo se debbano essere le pecore a difendere il pastore?
le parole di benedetto poi venivano trattate in modo ben diverso da media e fedeli e tutti, da come vengono trattate le parole di Francesco. mentre per il primo lo sforzo veniva fatto per denigrare e far apparire il pontefice un rimbambito che aveva passato il pontificato a coprire misfatti, per Francesco e' all'opposto. tanto da dire che dobbiamo difenderlo dall'esposizione mediatica , alla quale tra l'altro egli stesso si presta. il gregge deve difendere il pastore dai lupi?

Anonimo ha detto...

"Il gregge deve difendere il pastore dai lupi?"
Io non lo difendo, anzi. Non sopporto come hanno trattato ingiustamente Benedetto XVI sia i media, che la CC, costruendo campagne stampa diffamatorie contro di lui , ai limiti della blasfemia, e nessuno ha mai mosso un dito per difenderlo. Io non mi omologo alla massa, non l'ho mai fatto nella mia vita, figuriamoci se lo faccio adesso. Dopo Benedetto XVI e' cambiato tutto, per me' è finito un ciclo.
Neri

hpoirot ha detto...

Magdi Cristiano Allam (il primo apostata cattolico della storia) pubblica oggi una lettera aperta di Ugo Tozzini al papa ...

Magdi, pur avendo abbandonato la Chiesa, in meno 100 righe parla di peccato, confessione, assoluzione e si preoccupa della deriva protestante della Chiesa ...

Insomma, UN SANTO !!

http://www.ioamolitalia.it/blogs/verita-e-libeta/lettera-a-francesco-siamo-prossimi-all-auto-assoluzione-del-peccatore-visto-che-persino-il-papa-ritiene-di-non-poter-giudicare.html

Gederson Falcometa ha detto...

Oggi ho letto un brano di S. Tommaso (In Matth. Evang., V, lect. 2, n. 249) che dice così:

"«La misericordia senza la giustizia è madre della dissoluzione, mentre la giustizia senza la misericordia è crudeltà»"

Questa deve essere la principale ragione della dissoluzione conciliare. Al scegliere non condannare e applicando assolutamente la storia del Buon Samaritano, il Concílio ha divetato la misericordia senza giustizia un principio. Quello che manca nel post-concilio è la giustizia, è il bastone e il vincastro!

Luisa ha detto...

Bisognerebbe avere la correttezza di non paragonare chi rapportava, con malafede e disonestà intellettuale, troncandole, contorcendole, ie, inventandone,le parole di Benedetto XVI, parole, le sue, che mai hanno suscitato a livello dottrinale confusione nei cattolici, è vero tutto il contrario, Papa Benedetto ha passato otto anni a ricordarci i fondamenti della nostra Fede.
Le parole del suo successore, invece, in troppi casi, sono fonte di confusione e sconcerto per gli uni e immensa gioia per altri che vedono aprirsi una nuova era per la Chiesa.
Da Colafemmina si è detto che dobbiamo salvare Papa Bergoglio ....al limite Papa Bergoglio è da "salvare" da sè stesso visto che ha ammesso che spesso non si riconosce nelle sue prime reazioni o parole, ipse dixit nell` intervista a Civiltà cattolica.
E forse ci vorrebbe qualcuno che gli ricordasse che le sue parole non sono più quelle di un vescovo di una Diocesi per importante possa essere ma quelle del papa di tutta la cattolicità come lui stesso si è definito.

rocco ha detto...

luisa mi ha capito.

rocco ha detto...

cioe' volevo dire mentre benedetto andava difeso giustamente perche era ingiustamente attaccato, dobbiamo ora difendere il papa perche' e' troppo osannato a causa delle sue parole a volte ambigue?

hpoirot ha detto...

cioé fatemi capire il Ratzinger che afferma che il Magistero non puo' essere né Kantiano né relativista nell'articolo di Sam...

é lo stesso che ha detto alla SPX che non é cattolica finché non accetta senza remore un Concilio che dopo 50 anni non si sa ancora cosa voglia dire? talmente kantiano che ne esiste una versione per diocesi???

Anonimo ha detto...

E' quello che hanno fatto uscire con abili pericopi coloro che non volevano,non vogliono e non vorranno mai,vescovo di roma in primis,i tradi di ritorno,poi ci sarebbe molto da discutere sul carteggio Cdf e FSSPX, cose che mai si chiariranno.Ratzinger ha fatto 2 errori,da cardinale ,si è distanziato dalla curia,soprattutto quando c'erano da spartire gli oneri ed onori di maciel and co. e da papa quando ha pensato di fare trasparenza sia sui casi di pedofilia,sia sul riciclaggio dei soldi ior,errori imperdonabili perchè si è scontrato da solo coi potentati massonmedia,che gli sono costati salute e dimissioni,la rinuncia al papato peserà come un macigno sul giudizio storico del suo pontificato,verrà sempre ricordato come'colui che fece per viltade il gran rifiuto'infatti viene sempre presentato in foto di spalle,il papa incapace di governare,di imporsi,di usare la frusta....hanno vinto 'loro'quelli che per 8 lunghissimi anni di calvario benedettiano istruivano il prescelto già di allora,quello che avrebbe'cambiato'la CC,ora non si parla più di proselitismo,sarà smantellata la segreteria di stato,la Cdf, ci sarà un consiglio permanente di 8,10,'saggi'che decideranno intorno alla tavola rotonda il da farsi,niente più ministero verticale,niente più encicliche che nessuno legge,meglio interviste su repubblica,hanno più audience,seguire la corrente, non andare contro il mainstream ideologico,preti e vescovi per strada(li voglio proprio vedere),nelle baraccopoli e periferie del mondo,perchè l'uomo è al centro,l'uomo è la carne di Cristo che chiede aiuto....gioiscono Calvino,Lutero,Huss e tutti quelli che con grande spargimento di sangue hanno contribuito a discerpare il corpo della Sposa di Cristo,fino a quando Lui non tornerà a mettere le cose a posto,le tenebre sono sempre più fitte,il male(avete notato che nell'intervista col gurueugene è scritto in maiuscolo?)avanza e la CC è alla deriva e basta con 'sta scemenza che il pastore sta dietro alle pecore e le spinge avanti,ma quali pecore.....ma per favoreeeee.Anonymous