Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 31 ottobre 2013

Le stragi di cristiani non cessano. Impotenza e sgomento anche di fronte alla desistenza della Santa Sede

Riprendo da Avvenire di oggi: Siria, strage di cristiani Fosse comuni a Sadad. Riporto il testo, che non posso fare a meno di collegare con quanto segnalatoci dalla lettrice Sam sull'atteggiamento della Santa Sede, di cui parliamo a seguire.
Sono stati rinvenuti in due distinte fosse comuni i corpi di trenta civili cristiani, inclusi donne e bambini, uccisi dalle milizie islamiste in Siria nella città di Sadad. Nel complesso sono 45 i civili cristiani uccisi nella cittadina a metà strada fra Homs e Damasco. La notizia è stata data all’agenzia Fides dal Patriarcato Siro-ortodosso di Damasco.
La città di Sadad, insediamento cristiano, è stata invasa e occupata dalle milizie islamiste il 21 ottobre ed è stata riconquistata nei giorni scorsi dall’esercito regolare siriano. I rappresentanti del Patriarcato e le famiglie delle vittime, rientrati in città, vi hanno trovato, nell’orrore generale, due fosse comuni, dove hanno rinvenuto i cadaveri dei loro parenti e amici. In una atmosfera di lutto, sdegno e commozione, i funerali dei trenta cristiani sono stati celebrati dall’arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh, Metropolita siro-ortodosso di Homs e Hama, che ha fornito a Fides l’elenco delle vittime.
Secondo il racconto di testimoni oculari, molti dei civili sono stati uccisi dai miliziani delle bande di al-Nusra e Daash mentre cercavano di fuggire o di mettersi in salvo, il giorno dell’invasione improvvisa. La città risulta oggi distrutta e saccheggiata. Alcuni dei militanti che hanno invaso la città si erano rintanati nella chiesa siro-ortodossa di San Teodoro, che è stata profanata. Sadad è un antico villaggio risalente al 2000 a. C., situato nella regione del Qalamoon, 160 chilometri a nord di Damasco. Conta 14 chiese e un monastero, icone storiche e siti archeologici. La cittadina, di 15.000 abitanti in maggioranza cristiani siro-ortodossi, finora era rimasta fuori dal conflitto.
[...] Circa 2.500 famiglie sono fuggite da Sadad, portando con sé solo i vestiti che avevano indosso, a causa dell’irruzione dei gruppi armati e oggi sono profughi sparsi tra Damasco, Homs, Fayrouza, Zaydal, Maskane, e Al-Fhayle”.
L’arcivescovo manifesta tutta la sua amarezza: “In città mancano del tutto elettricità, acqua e telefono. Tutte le case di Sadad sono state derubate e le proprietà saccheggiate. Le chiese sono danneggiate e dissacrate, private di libri antichi e arredi preziosi, imbrattate di scritte contro il cristianesimo. Le scuole, gli edifici governativi, gli edifici comunali sono distrutti, insieme con l'ufficio postale, l'ospedale e la clinica. Ai bambini di Sadad è stato rubato il futuro. Molte case non potranno nemmeno essere ricostruite”. “Quanto accaduto a Sadad – afferma – è il più grande massacro dei cristiani in Siria e il secondo in tutto il Medio Oriente, dopo quello nella Chiesa di Nostra Signora della Salvezza in Iraq nel 2010”.
L’arcivescovo conclude: “Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dov'è la coscienza cristiana? Dov'è la coscienza umana? Dove sono i miei fratelli? Penso a tutte le persone sofferenti, oggi nel lutto e nel disagio: ho un nodo alla gola e mi piange il cuore per quanto è successo nella mia arcidiocesi. Quale sarà il nostro futuro? Chiediamo a tutti di pregare per noi”.
Se "il resto del mondo" cui si appella il presule, naviga - a seconda dei contesti - tra l'indifferenza, l'impotenza e la strumentalizzazione, la Santa Sede cosa fa? 
L'attenzione va all'udienza di ieri. Queste le parole del papa: [Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq. Quando sperimentate insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede cercate di confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, di trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri. Quanto è bello sostenerci gli uni gli altri nell’avventura meravigliosa della fede! Il Signore vi benedica!]
Scrive Sam, proprio in riferimento all'udienza di ieri:
... Francesco si è rivolto ai Pellegrini provenienti dall'Iraq invitandoli ad affidarsi a Dio, all'umiltà e ad aprirsi agli altri. Ma cos'è, uno scherzo di Halloween di cattivo gusto???!!!
I Cristiani iracheni sono passati dopo la guerra da due milioni a 2/300 mila circa e soffrono quotidianamente ogni sorta di persecuzione... rapimenti, attentati, omicidi, stupri, violenze, ingiustizie e discriminazioni di ogni tipo... Io stessa ho conosciuto personalmente sacerdoti che erano stati rapiti e torturati e fedeli rimasti invalidi a seguito di attentati...
I Cristiani in Iraq sono rimasti pochi, ridotti ad una riserva, sempre più spaventati e soli, ma al contempo sempre più saldi nella loro testimonianza di fede.
Se ci sono dei Cristiani che meritano l'ammirazione, la gratitudine, l'incoraggiamento, la solidarietà e la vicinanza di tutta la Chiesa sono proprio loro e invece proprio a loro il Papa della misericordia e solidarietà a buon mercato per tutti riserva predicozzi e ammonimenti?!
Sono basita... non so più che dire...
Chiedo perdono al Signore e a tutti voi per questo sfogo amaro, ma nella Chiesa 2.0 provo un sentimento di profonda ingiustizia, un'ingiustizia grottesca: che madre è - mi chiedo - quella che vuole adottare tutto il mondo, ma si mostra matrigna dei propri stessi figli?
Qui non c'entra un tubo la parabola del Figliol Prodigo.. la parabola non dice che il padre abbandona il figlio buono per andare a far baldoria col prodigo o con gli estranei al casinò!
Il tutto tra l'altro davanti ad una delegazione di sovraintendenze irachene e rappresentanti di diversi gruppi religiosi dell'Iraq... alla fine dell'udienza il Vescovo di Roma ha fatto un appello per la pace e la riconciliazione in Iraq... Non era forse l'occasione giusta per rivolgere un appello alle autorità e ai "fratelli" dell'Islam per metter fine alle violenze contro i Cristiani?
Invece neanche mezza parola che minimamente ricordasse le loro sofferenze e il loro martirio, anzi, li si è fatti passare quasi per scoraggiati, superbi e chiusi! Basta chiudo le trasmissioni, ogni volta che cerco di seguire fiduciosamente questo Papa, provo sempre più dolore... non ce la faccio più.
Auxilium Christianorum, ora pro nobis!
E così ci comunica proprio poco fa, nella discussione che si è dipanata nel thread precedente:
Più leggo queste parole e più penso alla fede solida e viva, al coraggio, all'umiltà e alla testimonianza quotidiana usque ad sanguinem dei miei fratelli iracheni e più queste parole mi sembrano grottesche, quasi una presa in giro. 
Ha ragione Luisa, quei Cristiani hanno tanti problemi per la loro sopravvivenza fisica, siamo noi quelli che lottiamo per la sopravvivenza della fede!
E meno male che loro confidano davvero in Dio, perchè se dovessero confidare nella solidarietà di noi indifferenti, mollaccioni e allegri Cattolici d'Occidente, stan freschi!
L'avesse fatta un sacerdote là, questa predica, rischiando la pelle insieme a loro, magari ci poteva stare, ma calata giù nel clima ridanciano di un Vaticano mai così poco 'perseguitato' ed anzi tanto osannato dal mondo, mi fa davvero star male.
Anch'io come Luisa non ammetto alcuna offesa e giudizi temerari verso il Papa regnante, che riconosco e rispetto, ma oggi qualcuno mi ha fatto notare che anche provare un tale fastidio per le sue parole sarebbe un segno di superbia e significherebbe non essere davvero cattolici... 
Può darsi. Ma forse è molto più grave che, a questo punto, del patentino di "cattolica" non me ne freghi proprio più niente. D'altro canto non ha detto il Papa che anche Dio non è cattolico?
Se il Signore vuole, continuerò a seguire la mia coscienza e a servire Cristo e la Sua Santa Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica nei miei fratelli di fede crocifissi, affidando la mia povera anima di peccatrice superba e temeraria all'infinita misericordia del buon Dio e all'intercessione dei santi martiri di cui la mia via, per Sua grazia, è costellata. Amen.
Stavolta chiudo le trasmissioni per davvero. 
Cara Mic, per la mia salute spirituale ho bisogno di staccare la spina dalle parole, dalle troppe parole che confondono lo spazio e il tempo in cui viviamo, per ritrovare la Parola, la sola che conta. Tu e gli amici del blog pregate per me. Dio benedica e purifichi il vostro, nostro zelo per la Verità. Buon lavoro!
Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te.Sir 4,28

Anche per noi è necessario un maggiore distacco da questa sarabanda di parole insignificanti da un lato e di gesti dirompenti dall'altro (pensiamo a Maradiaga, al G8 e a ciò che implicherà per la Chiesa... e a diverse altre cose).
Pur nella maggiore sobrietà e distacco, tuttavia, abbiamo il dovere di non tacere, senza lasciarci prendere né dallo zelo amaro né dalla sfiducia, né dall'esagerato rincorrere i dati.
Parleremo solo di ciò che davvero conta.

18 commenti:

Sam ha detto...

Grazie Mic della comprensione e condivisione, ma ho proprio bisogno di uscire dalla rete e dal mondo dei media e del virtuale. C'è un reale che grida da cui non voglio farmi strappare.
Prima di andarmene, però, devo assolutamente precisare che quando ho scritto di getto il mio sfogo, non immaginavo in alcun modo che ne sarebbe stato tratto un articolo, altrimenti certe affermazioni un po' estreme e paradossali non le avrei scritte. Comunque pace, tanto chi vuole intendere male lo fa comunque e chi vuole intendere bene saprà cogliere il tono provocatorio del mio grido per quello che è, l'amplificazione del grido di sconcerto di tanti fratelli perseguitati dinanzi all'indifferenza generale: “Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dov'è la coscienza cristiana? Dov'è la coscienza umana? Dove sono i miei fratelli?" Questo lo ha gridato un Arcivescovo.
Non starò quindi a fare le pulci, e so che se ne possono fare molte, a ogni cosa che ho scritto, ma una cosa almeno la devo chiarire bene a scanso di equivoci e cioè che, quando ho scritto che non me ne frega nulla del patentino di "cattolica", non intendevo assolutamente dire che non me ne frega nulla di essere cattolica, ma solo che non me ne frega nulla di apparire tale ai "benpensanti" e di riceverne da loro l'attestato. Ringrazio Dio ogni giorno perchè mi ha fatto cattolica, amo da morire la Sua Santa Chiesa Cattolica (che non è riducibile soltanto al Vaticano-2013) e ritengo una grazia incommensurabile servirla, anche quando mi fa soffrire molto più Lei dei Suoi nemici...
Questo lo dovevo, perchè non vorrei contribuire, con una battuta provocatoria, alla banalizzazione della grazia di essere cattolici.
Grazie e arrivederci in tempi migliori.

mic ha detto...

Questo lo dovevo, perchè non vorrei contribuire, con una battuta provocatoria, alla banalizzazione della grazia di essere cattolici.

Era più che chiaro, parlavi di "patentino"... non della realtà di essere cattolici in sé.

Mi spiace. Anch'io a volte mi lascio andare a caldo, a termini che, ragionando, smusserei o eviterei.
Mi scuso se non ne ho tenuto conto.
Ma penso che il momento è davvero buio e il nostro grido ci sta tutto. E si capisce a Chi e perché gridiamo.
Almeno chi ha orecchi per intendere... gli altri frainterebbero comunque, come tu stessa dici.

Sei stata un dono, in questo tratto di percorso che è partito dai "poveri carne di Cristo", ricordi?

Che il Signore ti e ci accompagni.
Ti porto nel cuore e nella preghiera. Ti chiedo di fare lo stesso.

Un abbraccio, nel Signore Nostro Gesù Cristo e nella Vergine Santa.

una sola fede ha detto...

Grazie sam per le tue accorate parole totalmente condivisibili...
Un paio di anni fa qua riuscimmo a raccogliere tra tutti una piccola somma (purtroppo non riuscimmo a far di più perché le persone aderenti furono pochissime) che consegnammo ad un sacerdote iracheno che tenne da queste parti, ma viveva provvisoriamente a Roma per studio, una piccola conferenza sulle condizioni dei cattolici in Iraq. Ci colpì profondamente. Ora vorrei tra l'altro ricontattarlo per sentire come vanno le cose. Egli a sua volta la consegnò al vescovo di Mosul che ringraziò con una lettera commovente. Da allora è sempre stato un impegno cercare di far conoscere i veri, nuovi martiri del cristianesimo.

Anonimo ha detto...

Mi spiace per Sam, che tante volte mi ha consolato in altro blog, le auguro un tempo fruttuoso di riflessione e di preghiera, con affetto e gratitudine.....per la Siria, penso che la sua sorte sia già segnata, i cristiani fuggiranno come dall'Irak, la strategia è chiara, d'altra parte il presidente del paese egemone nel mondo è mussulmano, inutile girarci intorno.GR2

Anonimo ha detto...

Osservo invece che su altre tragedie politicamente corrette e conformi la Santa Sede è invece presente, loquacissima, solidale e attivissima. Evidentemente ci sono vittime scomode e poco funzionali alle proprie politiche di cui è meglio non parlare.
Miles

rosa ha detto...

caro GR2,
il presidente dela paese egemone, che sia o no lui musualmano, prende, non da', ordini ad chi non e' ne' musulmano, ne' cristiano.
Rosa

una sola fede ha detto...

" prende, non da', ordini ad chi non e' ne' musulmano, ne' cristiano."

Chi ci sarà dietro? indovina indovinello: finanza mondiale...governo mondiale...fratellanza mondiale...religione mondiale...

Silente ha detto...

No, non c'è da stupirsi: Iraq, Siria, Egitto, la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente si fa sempre più cruenta e feroce. E' la duplice morsa dell'Islam e del laicismo relativista dominante in Occidente, oggettivamente alleati e complici. Israele gongola e soffia sul fuoco. E nessuno chiederà interventi umanitari, i grandi organi di stampa silenzieranno i massacri, non vedremo manifestanti per le strade.
Chi si stupisce dell'atteggiamento vile e rinunciatario della Chiesa, che non osa alzare neppure un flebile sussurro di protesta, ha capito poco della paurosa deriva della barca di Pietro dal cvii in poi. Questa è la Chiesa che ha rinnegato Poitiers, le Crociate, Lepanto, Vienna, la Vandea, i Cristeros, la Cruzada spagnola, dimentica di Leone Magno, di San Pio V, del Beato Marco d'Aviano.
Una Chiesa che ha elevato a norma i terribili errori dell'irenismo, dell'indifferentismo, del latitudinarismo, dell'ecumenismo, sguazzante in un pacifismo straccione e vigliacco, una Chiesa devirilizzata e compiaciuta della retorica del multiculturalismo, dell'antirazzismo, dell'accoglienza.
Per chi lo sa cogliere, c'è un visibile, sottile ma solido filo rosso tra Assisi (un, due, tre) e il tragico silenzio sui massacri; tra la "Lumen Gentium", "Nostra Aetate" e l'attuale omissiva viltà vaticana. Tout se tient.

Negli anni settanta e ottanta, durante la guerra civile libanese, i cattolici difesero con le armi la loro presenza e la loro esistenza. Con l'immagine della Madonna appiccicata ai calci dei kalashnikov, la Falange Libanese dei Gemayel difese l'identità cristiana del Libano.
In Siria, nella città martire cristiana di Maloula e altrove, milizie di autodifesa si stanno formando. E' un segnale di speranza. Non solo per la Siria.



Maria Guarini ha detto...

Stamattina il Cardinal Hoyos è stato ricevuto dal papa.
Lo avrà ridotto a più miti consigli sul Ritus Romanus?

maura ha detto...

Per ore 19:21 : aiutare concretamente mi trova favorevole contate pure su di me . Purtroppo proprio ieri ho seguito un breve video in cui un fondamentalista ha spaccato , scagliandola per terra , una statua della Vergine Maria inneggiando ad Allah ! E questo si verifico' anche da noi a Roma . Nella Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro un senzaDio ( forse un ateo) ando' a prelevare la statua della Vergine Maria per scagliarla sull'asfalto di via Merulana . Possiamo aiutare in questa tragedia ?

Josh ha detto...

Pienamente d'accordo Sam.

Arrivano le delegazioni cattoliche da paesi martoriati, in cui i cristiano sono decimati nella violenza da anni, e cosa viene detto loro:
"...trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri"

Ha dell'incredibile.

una sola fede ha detto...

Maura,

in attesa che magari ci si possa coordinare per inviare aiuti mirati ai cristiani che stanno subendo vessazioni di ogni genere, ti segnalo intanto l'associazione "Aiuto alla Chiesa che soffre", che agisce in questo senso.

Anonimo ha detto...

Beh, quando un eminente card. spende più di una parola sulla morte di un rocker e ne cita i versi di una canzone a mo' di addio, quando si celebrano con grande visibilità i funerali di un povero ragazzo suicida, con enfasi, solo perchè presunto gay, mentre a roma ogni anno i suicidi per vari motivi, sono 250 e non un fiato sul loro gesto disperato, si evince subito che si dà notizia di ciò che serve politicamente, silenzio assordante su altro...poi un piccolo appunto, oggi i funerali sono show, non cerimonie o riti funebri e quanto mi danno fastidio gli applausi, i palloncini, gli stereo a pompa per canzoni tutt'altro che religiose, maglie di squadre calcistiche, moto da corsa accanto alla bara e glisso elegantemente su coloro che a volte salgono all'ambone per discorsi vari riguardo al defunto....Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Oggi all'Angelus, ha chiesto una preghiera in silenzio per le vittime trovate nel deserto, nulla sui morti siriani, etiopi, somali, nigeriani, irakeni......l'elenco sarebbe lungo, ma perchè non dire: 'commemoriamo tutti i cristiani morti per la loro fede e per i perseguitati che soffrono e fuggono nell'indifferenza generale'? Intanto israele manda altri coloni in palestina, per costruire fattorie di lusso, con grande dispendio di acqua, di cui sono privati quasi totalmente i profughi (ormai da 70 anni) palestinesi. Passante per caso 2.

Anonimo ha detto...

Questo pomeriggio, mi recherò al cimitero del Verano e celebrerò là la Santa Messa. Sarò unito spiritualmente a quanti in questi giorni visitano i cimiteri, dove dormono coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e attendono il giorno della risurrezione. In particolare, pregherò per le vittime della violenza, specialmente per i cristiani che hanno perso la vita a causa delle persecuzioni. "Pregherò anche in modo speciale per quanti, fratelli e sorelle nostri, uomini, donne e bambini sono morti assaliti dalla sete, dalla fame e dalla fatica nel tragitto per raggiungere una condizione di vita migliore. In questi giorni abbiamo visto nei giornali quell’immagine crudele del deserto: facciamo tutti, in silenzio, una preghiera per questi fratelli e sorelle nostre". (Papa Francesco, Angelus di oggi, https://www.youtube.com/watch?v=tq5fR9Ifda8&feature=c4-overview&list=UUSMBsiJalIb-5OEw-8lFacw)

Fabiola ha detto...

Meglio di niente.

Certo manca il dove, il come e il quando e si potrebbero contare le parole usate per i martiri cristiani rispetto a quelle utilizzate per i morti nelle migrazioni, ma sarebbe un conteggio meschino.

Così il card. Scola durante l'Omelia del Pontificale di Ognissanti:
"E come non accennare, sia pur con grande dolore, tra i segnati dalle beatitudini i non pochi fratelli cristiani ancor oggi esposti al martirio? Anche in questi ultimi giorni in Siria decine di cristiani sono stati barbaramente trucidati e le loro case e chiese sono state devastate."

una sola fede ha detto...

"In particolare, pregherò per le vittime della violenza, specialmente per i cristiani che hanno perso la vita a causa delle persecuzioni."


Nella bruma di questo primo giorno di novembre, almeno un raggio di sole allora i santi, con la loro intercessione, ce lo hanno regalato...

Anonimo ha detto...

Eppure legioni di pappagalli perfettamente ammaestrati, la maggioranza, appoggiano zelantemente tutto questo e ogni altro smantellamento dei diritti umani e civili. Una dittatura che fa tutto quello che vuole col consenso rimbambito di una parte e con l'indifferenza dell'altra.
E' per questo che, in termini umani, è pefetta ed invincibile.
Scarth