Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 23 marzo 2018

I sacerdoti non sono obbligati a lavare i piedi alle donne - Card. Robert Sarah

Nell'imminenza dei riti della Settimana Santa ricordiamo che i sacerdoti non sono obbligati a lavare i piedi alle donne durante la Messa in Coena Domini il Giovedì Santo. Una chiarificazione del Card. SARAH (intervista del 26 febbraio 2016) dopo l'innovazione liturgica del 6 gennaio, alla quale sembrava essersi adeguato [qui] e che aveva destato preoccupazione nei presbiteri. Tuttavia resta il problema che una dichiarazione nel corso di un'intervista resta indicativa per chi è 'in ascolto' ma non dispiega efficacia nella pastorale rispetto ad un Decreto emanato per ordine del Papa.

Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha detto ai giornalisti a Roma il 26 febbraio che ogni vescovo o sacerdote “deve decidere in base alla propria coscienza, e in base all’obiettivo per il quale il Signore ha istituito questa celebrazione”.

La chiarificazione del porporato giunge in risposta a un’apparente disparità tra il decreto del 6 gennaio, In Missa in Cena Domini, e la nota esplicativa di accompagnamento scritta dal segretario della Congregazione per il Culto Divino, l’arcivescovo Arthur Roche.

Il decreto stabilisce che “i pastori possano scegliere un gruppetto di fedeli che rappresenti la varietà e l’unità di ogni porzione del popolo di Dio” e che “tale gruppetto può constare di uomini e donne”.
Nella nota esplicativa, tuttavia, l’arcivescovo Roche sembra suggerire un obbligo a scegliere un gruppo rappresentativo dell’intero popolo di Dio, senza specifiche quanto al sesso. Scrive il presule: “Spetta ai pastori scegliere un gruppetto di persone rappresentative dell’intero popolo di Dio – laici, ministri ordinati, coniugati, celibi, religiosi, sani e malati, fanciulli, giovani e anziani – e non di una sola categoria o condizione”.

La chiarificazione del cardinale Sarah arriva dopo che vescovi e sacerdoti hanno dato voce a preoccupazioni per la nuova regola, che permette di lavare i piedi delle donne durante la messa in Coena Domini. Prima che il mandato della lavanda dei piedi venisse modificato da papa Pio XII e inserito nella Messa del Giovedì Santo, i piedi delle donne potevano essere lavati ma solo da altre donne, e la cerimonia aveva luogo al di fuori della Messa.

In un’intervista del 2 febbraio scorso(1), il vescovo Athanasius Schneider, ausiliare di Astana, in Kazakistan, ha detto che in base alla sua coscienza non poteva includere le donne nella cerimonia della lavanda dei piedi del Giovedì Santo. Il vescovo Schneider ha riconosciuto che il mandato rivisto non è vincolante, affermando che “grazie a Dio nessun sacerdote o vescovo è obbligato a lavare pubblicamente i piedi delle donne il Giovedì Santo, perché non c’è alcuna norma vincolante al riguardo, e la stessa lavanda dei piedi è facoltativa”.

Il sacerdote gesuita e fondatore della Ignatius Press, padre Joseph Fessio, SJ, è intervenuto suggerendo con scetticismo che i permessi sono spesso fraintesi venendo considerati requisiti: “Ovviamente dovrebbe essere chiaro che si tratta di un permesso, non di un requisito”, ha dichiarato, “ma anche questa chiarezza non influirà su ciò che accade realmente”.
“Ecco una situazione simile della quale possiamo già vedere i risultati: quando è stato dato il permesso per le servitrici dell’altare, era un permesso dato ai vescovi, non direttamente ai sacerdoti (ovvero se un vescovo sceglieva così poteva permettere la pratica nella diocesi). Era chiaro nel decreto che nessun sacerdote doveva avere per forza delle servitrici dell’altare, anche se il vescovo aveva dato il permesso. Cosa si è fatto? Molti vescovi hanno insistito affinché l’uso regolare delle chierichette fosse normativo per tutte le Messe”.
“Anche questo nuovo permesso verrà quindi trattato (e lo è già stato) come un requisito”.
Quanto alla sostanza, padre Fessio ha aggiunto che “il rito della lavanda dei piedi non è mai un requisito. Il Diritto Canonico parla di duodecim viri, non di duodecim homines”.

“Ovviamente, in quanto legislatore supremo, il papa può (in teoria) modificare la legge in qualsiasi modo desideri”, ha riconosciuto padre Fessio, “ma il prototipo è ovviamente l’Ultima Cena in cui Gesù lava i piedi non dei suoi discepoli, non di persone scelte a caso tra la folla, ma degli apostoli, e dice loro che dovranno lavarsi i piedi a vicenda. Ciò vuol dire che i ministri ordinati dovrebbero seguire questo esempio tra di loro, il che è probabilmente il motivo per il quale, anche se le prove per il rito nella Chiesa delle origini sono molto esigue, sappiamo che nell’XI secolo il papa lavava i piedi dei suddiaconi. Sicuramente dal periodo di Trento (XVI secolo) al 1955 il rito non è stato parte della Messa”.

“Una cosa è certa”, ha dichiarato padre Fessio. “C’è una ‘dissonanza simbolica’, o una mancanza di connessione. L’umiltà e il servizio di cui Gesù dà un esempio sono una cosa che ogni cristiano deve a chiunque. Nonostante questo, l’origine storica dell’esempio è il fatto che Gesù lava i piedi dei 12 apostoli. Cercare di rendere il gesto più ‘inclusivo’ di quello che ha fatto Gesù non fa altro che confondere l’immagine storica”.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]
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1. Nota di Chiesa e post-concilio
Per quanto concerne l’innovazione di far lavare i piedi alle donne durante la Santa Messa dell’Ultima Cena, il Giovedi Santo: questa Santa Messa celebra la commemorazione dell’istituzione dei sacramenti dell’Eucaristia e del Sacerdozio. Pertanto, lavare i piedi alle donne insieme agli uomini, non solo distrae dall’attenzione principale sull’Eucaristia e sul Sacerdozio, ma genera confusione per quanto riguarda il simbolismo storico del “dodici” e degli apostoli, che sono di sesso maschile. La tradizione universale della Chiesa non permetteva la lavanda dei piedi durante la Santa Messa, ma la collocava al di fuori della Messa, in una cerimonia apposita. A proposito: il lavare pubblicamente e baciare i piedi di donne da parte di un uomo (nel nostro caso di un sacerdote o di un vescovo) è considerato da ogni persona di buon senso, in tutte le culture, come improprio e persino indecente. Grazie a Dio nessun prete o vescovo è tenuto a lavare pubblicamente i piedi delle donne il Giovedi Santo, perché non vi è alcuna norma vincolante per essa, e la stessa lavanda dei piedi è facoltativa».

19 commenti:

irina ha detto...

Il compito dei dodici era ed è quello di andare e portare la lieta novella. Si va usando i piedi, su mandato del Signore nostro Gesù Cristo. Quindi il lavaggio ed il bacio sono purificazione e benedizione per la missione che loro vanno ad affrontare, usando i piedi. Ricordo che anche un salmo benedice i piedi dell'uomo di Dio. Aiutatemi nel ricordare il salmo e correggetemi dove necessario. Grazie.

mic ha detto...

Isaia 52, "Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace"
Se ne trova eco anche in san Paolo nrlla lettera ai Romani...

irina ha detto...

Grazie, mic.

irina ha detto...

Una piccola postilla sugli sviluppi recenti del lavamento e baciamento indiscriminato: Gesù Cristo era ed è onnisciente, per chi crede in lui, quindi conosce passato, presente e futuro, quello che è stato e quello che sarebbe potuto essere,quello che è e che sarebbe potuto essere, quello che sarà e che potrebbe essere. Quindi quando NSGC ha detto o fatto qualcosa, l'ha detta e fatta a conoscenza veduta, considerando anche tutti i possibili(es:aggiornamenti ai tempi, alle situazioni, alle condizioni meteo, meglio di un pc), noi dunque possiamo fidarci con grande tranquillità, non siamo noi che dobbiamo aggiustare, a nostra discrezione, quello che Lui ha detto e fatto, nè renderlo più rigido, nè renderlo più elastico, dobbiamo solo ripetere il detto ed il fatto del nostro Maestro. Altro Lui non chiede a nessuno.

Sacerdos quidam ha detto...

Prima firma il documento voluto da Papa Bergoglio sull'ammissione anche delle donne alla lavanda dei piedi, poi dice che però è facoltativo.
Avrebbe fatto meglio a dimettersi due anni fa prima di firmarlo.
Mah,'sti cardinali conservatori...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Sacerfos quidam, così come sono sicuro che la norma permessa diventerà norma.
Aggiungo,se non ricordo male, che Bergoglio ha lavato i piedi anche ai mussulmani che non essendo battezzati nemmeno potrebbero partecipare alla cerimonia.
Magari faranno diventare abitudine anche questo.
Antonio

Anonimo ha detto...

Dal momento che la lavanda dei piedi e' facoltativa, e che nella mia parrocchia e' un momento di esibizionismo e vanagloria per uomini e donne 'che contano', sarei molto grato che si segnalassero le Messe 'in coena Domini' in cui questo momento viene omesso. Abito a Roma. Ringrazio di cuore.

marius ha detto...

@ anonimo 23 marzo 2018 20:23
A Roma città può andate a Trinità dei pellegrini

marius ha detto...

@ anonimo 23 marzo 2018 20:23

http://www.unavoceitalia.org/wordpress/2015/07/09/messe-tridentine-roma/

Anonimo ha detto...

Vorrei solo sottolineare che, a chiare lettere (rosse!), nella rubrica del Messale Romano in uso in tutte le parrocchie italiane, non si fa alcunissima mensione del "bacio" dopo aver versato l'acqua sui piedi dei prescelti rappresentanti degli Apostoli.
Se lo faceva qualcuno, di santa memoria, non è detto che adesso tutti lo debbano fare. Non ne vedo neanche il carattere pastorale, liturgico, teologico, sacramentale, didattico (inventatevi voi qualsiasi altra scusa!) per fare questo gesto a mio parere inutile (e dannoso!). L''osculum' nella liturgia è tutta un'altra cosa.
un parroco romano

Anonimo ha detto...


irina ha detto...
Il compito dei dodici era ed è quello di andare e portare la lieta novella. Si va usando i piedi, su mandato del Signore nostro Gesù Cristo. Quindi il lavaggio ed il *bacio* [...].
Per favore, cercate su internet immagini di Papi che compiono tale cerimonia. Non so G.P.2, ma certamente Paolo VI, non ha mai baciato i piedi che lavava.
Le prime foto di ecclesiastici che baciano i piedi che lavano il giovedì santo, che ho visto, e che mi hanno lasciato a grattarmi la testa, riguardano proprio l'allora Mons. Bergoglio che era andato a compiere tale rito in un istituto per giovanissime ragazze madri. Ed anche la faccia di alcune queste quasi-bambine con il pupo in braccio, sembrava esprimere sentimenti tra la sorpresa e l'imbarazzo.

lister ha detto...

Ad Albano Laziale, FSSPX

Giovedì Santo - 2 aprile
Ore 7.30 Canto delle Tenebre
Ore 19.00 Messa in Coena Domini
a seguire: processione al sepolcro, spoliazione degli altari, adorazione fino a mezzanotte

@marius ha detto...

Il link risale a tre anni fa. E' ancora attendibile? Comunque, se non sbaglio, mi sembra che la S. Pontificorum NON si applica nel triduo pasquale. Ovvero che le Messe Tridentine in quel periodo NON possono essere celebrate che SOLO da istituti, per di così, "specializzati" e/o in situazioni da "Indulto" ovvero come gentile deroga, volta per volta concessa (o negata), ma sempre nello spirito di confermare che quella non è la forma da seguire.

Anonimo ha detto...

Il problema è che il SANTO Vangelo inerente alla lavanda dei piedi ha un Preciso Significato Sacramentale e Sacerdotale ! Ma negli anni lo si è svuotato facendolo diventare un mero gesto di elemosina materiale verso chiunque ! Di conseguenza le rappresentazioni in vivo sono una Palese FALSIFICAZIONE dello stesso Vangelo !

Dicebamus HERI ha detto...

metaraf ha detto...
cominciamo il cammino a ritroso Aperi, Domine, os meum
L'opera prima di Annibale Bugnini.

Annibale Bugnini, subito dopo la guerra, iniziò la sua opera di banalizzazione della Lex Orandi cattolica, abolendo la seguente ORAZIONE, da recitarsi prima dell'Uffizio (in pratica si recitava in apertura delle 7 Ore Canoniche). Non pochi vecchi preti, accolsero tale abolizone borbottando.

Da quanto mi risulta, ormai sono pochi coloro che la recitano, anche nell'ambiente FSSPX e, per lo più, solo come devozione privata.
Ebbene, visto che Bugnini ha cominciato così, ripartiamo pure noi da qua.
TUTTI i cattolici di sensibilità tradizionale, tutti coloro che non sono entusiasti di Assisi 3, dell'alleluja delle lampadine, dei giudizi "positivi" sui condom, insomma tutti coloro che non pensano che "Tutto va bene, Madama la Marchesa", e che le meravigliose sorti e progressive" si aprono di fronte alla primavera "Conciliare", si impegnino a recitare non dico sette volte al giorno (come era la regola a suo tempo) ma ALMENO una volta al giorno. Va proprio bene nel corso delle preci del mattino e/o all'inizio del Rosario.
Ovviamente, TUTTI i Cattolici (almeno quelli di sensisibilità tradizionale) recitano le preci del mattino e/o almeno una posta di Rosario (o no?). Come che sia, recitiamola.
DIO non potrà che rendercene merito

Oremus. Aperi, Domine, os meum ad benedicendum Nomem Sanctum tuum: munda quoque cor meum ab omnibus vanis, perversis, et alienis cogitationibus; intellectum illumina, affectum inflamma: ut digne, attente ac devote hoc officium recitare valeam, et exaudiri merear ante cospectum Divinae Maiestatis tuae. Per Christum Dominum nostrum. Amen
Domine in unione illius divinae intentionis, qua ipse in terris laudes Deo persolvisti, has tibi Horas persolo
Versione Italiana:
Preghiamo. Aprite, o Signore, la mia bocca, affinché io degnamente benedica il vostro santo Nome: purificate inoltre il mio cuore da tutti i vani, perversi e profani pensieri: illuminate l'intelletto, infiammate la volontà, perché degnamente, attentamente e devotamente io possa recitare quest'uffizio e meriti di essere esaudito davanti il trono della vostra Divina Maestà. Per i meriti di Gesù Cristo Nostro Signore. Amen
Signore, unendo la mia alla vostra divina intenzione, con la quale voi in terra lodaste il vostro divin Padre, io pure vi lodo e per sempre vi benedico.

23 settembre 2011 19:39

irina ha detto...

"...Il bacio del piede

Prima della riforma della Settimana Santa voluta da Pio XII, il bacio del piede appena lavato dal sacerdote faceva parte delle rubriche del rito. Ma tale menzione venne omessa, e non si ritrova neanche nel messale del 1962 e nei successivi. Comunque è rimasto fino ad oggi come gesto tradizionale e spesso lo si vede compiere dai sacerdoti che impersonano il "Cristo che serve" (lo faceva anche Giovanni Paolo II)..."

Testo preso da: La lavanda dei piedi il Giovedì Santo: attenzioni rubricali e teologiche http://www.cantualeantonianum.com/2009/04/la-lavanda-dei-piedi-il-giovedi-santo.html#ixzz5AgmE5Ngi
http://www.cantualeantonianum.com

Certo è che oggi anche il gesto più santo può essere interpretato con malizia, naturalmente, figuriamoci un bacio. Nella giostra sulla quale ci troviamo tutto può far ghignare. Il senso del sacro l'abbiamo perso, anche nelle celebrazioni più solenni, buona grazia, se uno riesce a compenetrarsi nell'azione liturgica per pochi minuti. Tuttavia proprio per la nostra ottusità presente, sarebbe necessaria una lenta ed accorata solenne celebrazione, dove ogni parola possa risuonare in piena chiarezza, dove musiche e canti aiutino a disciogliere tutte le pesantezze mondane ed elevare l'anima e lo spirito verso il Signore. Bisognerebbe assistere ogni giorno ad una solenne celebrazione della Santa Messa ed il mondo potrebbe migliorare.

marius ha detto...

@ anonimo 24 marzo 2018 08:08

Trinità dei pellegrini è gestita dalla Fraternità San Pietro. Io non sono di Roma, ma son certo che essa assicura tutto l'anno liturgico.
E non essendo di Roma è più difficile per me verificare l'attendibilità dei dati pubblicati in internet. Lascio a voi amici romani di occuparvene, accontentandomi di aver dato solo un input.
Fuori Roma, come ben detto da Lister, c'è la Fraternità San Pio X ad Albano Laziale. Fossi di Roma io andrei certamente lì pur sobbarcandomi qualche km in più.
Quello che Lei dice sul mondo SP corrisponde a quanto si può facilmente osservare.

Rev. Joseph Dwight ha detto...

“Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una LOTTA TREMENDA contro le potenze delle tenebre” (CCC 409).
Combattiamo fratelli! Eternità è lunga!
Se nessuno combatte, ci fa credere a Dio che siamo contenti come stano le cose!!!
C'è meno preghiera che mai, più peccato che mai, ancora peggio, l'indifferenza come il peccato non esistesse più, e perciò abbiamo dato tanto potere al “padre della menzogna”, Satana (Gv 8,44). In particolare Satana ha più potere di “mascherarsi come un angelo di luce” (2Cor 11,14), per offrire le sue belle bugie mortali come fossero “la verità che ci fa liberi” (Gv 8,32)!
Perciò è molto importante in questi tempi di grande confusione, quando perfino i vescovi cattolici non sono più d’accordo in quando riguarda le cose fondamentali della fede e della morale, di non soltanto pregare molto e di studiare il Catechismo della Chiesa Cattolica degli adulti, ma di tenere i nostri occhi aperti per non cadere nelle belle bugie di Satana presentate come fossero la Verità!!!
PER GLI AGGIORNAMENTI sugli inganni fondamentali, nascosti e mascherati del antico serpente, visitate uno dei miei siti indici per vedere gli ultimi articoli più importanti:
(e anche I DOCUMENTI DELLA APPROVAZIONE ECCLESIASTICA della TESTIMONIANZA di GLORIA POLO).
http://giuseppedwight.blogspot.com
https://josephdwight.wordpress.com/2015/09/21/giuseppe-dwight-indice/
https://www.scribd.com/doc/282241370/Giuseppe-Dwight-Indice
Don Jo (Joseph) Dwight

Anonimo ha detto...

Sarah è davvero ineffabile, prima firma, poi ritratta, fa ancora la voce che chiama nel deserto sulla comunione sulla mano ma poi nemmeno degna di una firma i dubia... mah, 'sti cardinali conservatori che fanno la guerra a colpi di libri, interviste e conferenze...