Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 22 febbraio 2019

Messaggio di mons. Viganò al Papa e ai vescovi riuniti nel vertice in Vaticano

Riprendiamo da Stilum Curiae un messaggio che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha scritto indirizzandolo al Pontefice e ai vescovi riuniti nel vertice in Vaticano nella giornata in cui si ricorda San Pier Damiani, un grande santo che si batte contro l’omosessualità e la simonia nella Chiesa.

Non possiamo evitare di vedere come un segno della Provvidenza che voi, Papa Francesco e Fratelli Vescovi che rappresentano l’intera Chiesa, vi siate riuniti proprio nello stesso giorno in cui celebriamo la memoria di San Pietro Damiano. Questo grande monaco nell’XI secolo ha messo tutta la sua forza e il suo zelo apostolico nel rinnovare la Chiesa nel suo tempo, così profondamente corrotto dai peccati di sodomia e simonia. Lo fece con l’aiuto di fedeli Vescovi e laici, in particolare con l’appoggio dell’abate Hildebrand dell’Abbazia di San Paolo extra muros, il futuro Papa San Gregorio Magno.
Consentitemi di proporre per la nostra meditazione le parole del nostro caro Papa Emerito Benedetto XVI indirizzate al popolo di Dio nell’udienza generale di mercoledì 17 maggio 2006, commentando proprio il brano del Vangelo di Marco 8: 27- 33 che abbiamo proclamato nella messa di oggi.
“Pietro doveva vivere un altro momento importante del suo viaggio spirituale vicino a Cesarea di Filippo quando Gesù chiese ai discepoli una domanda precisa:” Chi dicono che io sia? ” (Mc 8, 27). Ma per Gesù il  “sentito dire” non era sufficiente. Voleva da coloro che avevano accettato di essere personalmente coinvolti con lui una dichiarazione personale della loro posizione. Di conseguenza, ha insistito: “Ma tu chi dici che io sia?” (Mc 8, 29).
Fu Pietro a rispondere a nome degli altri: “Tu sei il Cristo” (ibid.), Cioè il Messia. La risposta di Pietro, che non gli è stata rivelata da “carne e sangue” ma gli è stata data dal Padre che è nei cieli (cfr Mt 16, 17), contiene come in un seme la futura confessione di fede della Chiesa. Tuttavia, Pietro non aveva ancora capito il contenuto profondo della missione messianica di Gesù, il nuovo significato di questa parola: il Messia.

Lo dimostrò un po’ più tardi, deducendo che il Messia che sta seguendo nei suoi sogni è molto diverso dal vero piano di Dio. Rimase scioccato dall’annuncio della Passione del Signore e protestò, scatenando una vivace reazione da parte di Gesù (cfr Mc 8, 32-33).

Pietro voleva come Messia un “uomo divino” che soddisfacesse le aspettative del popolo imponendo il suo potere su tutti: vorremmo anche noi che il Signore imponesse il suo potere e trasformasse il mondo all’istante. Gesù si è presentato come un “Dio umano”, il Servo di Dio, che ha rovesciato le aspettative della folla seguendo un percorso di umiltà e sofferenza.

Questa è la grande alternativa che dobbiamo imparare più e più volte: o dare priorità alle nostre aspettative, e rifiutare Gesù; o accettare Gesù nella verità della sua missione e mettere da parte le aspettative troppo umane.

Pietro, impulsivo com’era, non esitò a prendere da parte Gesù e lo rimproverò. La risposta di Gesù demolì tutte le sue false aspettative, chiamandolo alla conversione e a seguirlo: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mc 8, 33)”. Non sei tu che devi mostrarmi la strada. Prendo la mia strada e tu dovrai seguirmi.

Pietro apprese così che cosa significa seguire Gesù in realtà. Era la sua seconda chiamata, simile a quella di Abramo in Genesi 22, dopo quella in Genesi 12: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. [8.35] Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà”(Mc 8, 34-35). Questa è la regola esigente della sequela di Cristo: bisogna essere in grado, se necessario, di rinunciare al mondo intero per salvare i veri valori, per salvare l’anima, per salvare la presenza di Dio nel mondo (cfr Mc 8: 36-37). E sebbene con difficoltà, Pietro accettò l’invito e continuò la sua vita sulle orme del Maestro.

E mi sembra che queste conversioni di San Pietro in diverse occasioni, e la sua intera figura, siano una grande consolazione e una grande lezione per noi. Anche noi abbiamo un desiderio per Dio, anche noi vogliamo essere generosi, ma anche noi ci aspettiamo che Dio sia forte nel mondo e che trasformi il mondo subito, secondo le nostre idee e i bisogni che percepiamo.

Dio sceglie un modo diverso. Dio sceglie la via della trasformazione dei cuori nella sofferenza e nell’umiltà. E noi, come Pietro, dobbiamo convertirci, ancora e ancora. Dobbiamo seguire Gesù e non andare davanti a lui: è lui che ci indica la via.

È così che Pietro ci dice: pensi di avere la ricetta e che spetta a te trasformare il cristianesimo, ma è il Signore che conosce la strada. È il Signore che mi dice, che ti dice: seguimi! E dobbiamo avere il coraggio e l’umiltà di seguire Gesù, perché è la Via, la Verità e la Vita. “

Maria, Mater Ecclesiae, Ora pro nobis,
Maria, Regina Apostolorum, Ora pro nobis.
Maria, Mater Gratiae, Mater Misericordiae, Tu nos ab hoste protege et mortis hora suscipe.

+ Carlo Maria Viganò
Tit. Arcivescovo di Ulpiana - Nunzio Apostolico
21 febbraio 2019, Memoria di San Pietro Damiano

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo e preghiamo che sortisca l'effetto...Però Ildebrando di Soana non è Gregorio Magno ma Gregorio VII.

irina ha detto...

Non capisco come mai in questo frangente Guarini, Valli, Viganò, citino J.Ratzinger.

Anonimo ha detto...

Carissimi Amici,
una preghiera speciale per Mons. Livi, che verrà operato oggi pomeriggio.
Enrico Maria Radaelli

tralcio ha detto...

Magistrale intervento di Mons. Viganò.

Due sottolineature:

1-oggi, festa della cattedra di San Pietro da antichissima data, è anche memoria di San Pier Damiani, che tra l'altro è Dottore della Chiesa, uno dei pochissimi in venti secoli. E' così meritevole di menzione per essere stato un convinto assertore che nella Chiesa e nei consacrati qualunque riforma (parola "magica" da secoli) debba transitare dall'affrancamento dalla corruzione dei singoli. Poteva essere una questione di soldi (la simonia) o di altre soddisfazioni mondane (in primis l'ambizione e la sete del plauso del mondo), ma allora era soprattutto di sesso, contravvenendo al celibato o nel vizio dell'omosessualità, che il santo esecrava con particolare enfasi e ci scrisse esplicitamente un libro intero!
Guarda caso la memoria liturgica va a sovrapporsi a un tentativo, presso la cattedra petrina, di chiamare le cose con il loro nome, che non è il clericalismo. San Pier Damiani squarciò i tentativi, anche allora diffusi, di passare il problema sotto silenzio.

2-Pietro prima intuisce, per grazia divina, chi sia davvero Gesù. Poi ci mette "del suo" e mentre il Maestro fa APERTAMENTE un discorso assai scomodo, lui lo prende "IN DISPARTE" quasi a suggerire come si dovrebbe fare... L'iniziativa non è affatto lodata da Nostro Signore, che anzi, facendosi udire da tutti gli altri, rifila a Pietro un poderoso vade retro (lungi da me) Satana, perchè tu non ragioni secondo Dio, ma secondo gli uomini.

Ecco: preghiamo che i riuniti sappiano cogliere bene la situazione, come ottimamente l'ha inquadrata Mons. Viganò, che ha a cuore le anime e quindi queste cura.

Che il Signore conceda la grazia del coraggio di non ragionare secondo gli uomini...

Anonimo ha detto...

Qualcuno conosce o utilizza la recente edizione della Summa Theologiae tradotta
da Fernando Fiorentino? è consigliabile questa edizione?
Con il presente volume si inaugura una nuova edizione del capolavoro tomista, frutto di un profondo e accurato studio delle fonti tomiste e del pensiero antico classico e cristiano. Il Curatore individua gli autori che Tommaso nel corso della sua speculazione lascia non identificati e che nelle edizioni critiche precedenti erano riportati semplicemente in corsivo, senza alcuna indicazione. Nella traduzione del Fiorentino, invece, sono stati individuati e segnalati nelle note.
https://www.cittanuova.it/libri/9788831106504/somma-di-teologia/

Anonimo ha detto...

Si deve organizzare una manifestazione internazionale contro il silenzio del papa rispetto ai dubia, l'omosessualità nel clero, la persecuzione della Chiesa in Cina e tutte le altre problematiche fondamentali...Non basta una piccola manifestazione a Roma. Bisogna rompere il silenzio con un silenzio ancora più forte.

Anonimo ha detto...

Monsignor Viganò raduni i sopravvissuti all'apostasia richiedendo un giuramento sul Sillabo magari
https://www.lifesitenews.com/blogs/author-presents-evidence-pope-francis-used-family-synods-to-try-steer-churc?fbclid=IwAR1U5wYF2mlarDewFx4NUZQTQRq53ZWDzw6O26Q4gM1vEtHvxM8HfhMuPOYS
e valuti la coerenza di chi si presenti, perché le carte sono sporche, tanto sporche. L'avevo detto quando sentii la risposta ai giornalisti sull'aereo "giudicate da soli, per ora non parlo ". Voleva sdoganare l'omosessualità dei preti e questo sta facendo, dice il suo amico del libro Sodoma, ammirandolo.

Anonimo ha detto...


Un'aria di sconfitta

Quest'intervento di mons. Viganò dà l'impressione che egli non si aspetti
ormai nulla dagli uomini di Chiesa e chieda pertanto di non lasciarsi
vincere dalla disperazione, attendendo con fiducia un intervento divino.
In qualche modo il Signore provvederà perché non potrà lasciar prevalere
nella sua Chiesa le porte dell'Inferno, come sta accadendo ora.
In effetti, su migliaia di vescovi e più di un centinaio di cardinali,
a criticare la presente deriva sono solo in quattro: Viganò, Schneider,
Burke, Brandmueller. Non con toni uguali. C'è poi il cardinale Mueller
e c'è il card. Sarah. Ma questi ultimi sono su posizioni più morbide,
a quanto sembra.
Realisticamente, il quadro è sconsolante mentre l'offensiva omosessualista,
condotta con consumata regia anche all'interno del Sinodo sugli Abusi
attualmente in corso, continua imperterrita.
Giustamente il card. Burke ha detto che la dichiarazione firmata da
Papa Francesco ad Abu Dabi sulla pluralità delle religioni voluta da Dio,
è un errore. Ma l'ecumenismo professato dalla Chiesa da 60 anni
in seguito al Concilio implica
forse qualcosa di diverso? Non professa oggettivamente lo stesso errore?
Forse per questo la situazione non si sblocca e tutte le preghere sembrano
inutili: perché non si va alla radice del male che affligge la Chiesa.
E questa latitanza non piace al Signore.
O.

tralcio ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=pTN_K25WyDQ

adattissimo...

Anonimo ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/02/22/secondo-giorno-del-summit-con-nuove-accuse-a-bergoglio-dalla-sua-argentina/

Anonimo ha detto...

Interpellato nella conferenza stampa di metà giornata, l’arcivescovo Charles Scicluna, uomo chiave del comitato organizzativo del summit, ha ribadito, come già il giorno precedente, che l’omosessualità “non ha niente a che fare con l’abuso sessuale sui minori”.
....
3. Lo scontro tra Roma e la conferenza episcopale degli Stati Uniti, esploso lo scorso novembre con il divieto del papa di mettere ai voti due decisioni operative su come contrastare il malgoverno dei singoli vescovi in materia di abuso sessuale, ha avuto il suo coronamento come già ampiamente previsto.

È toccato infatti al cardinale Cupich – arcivescovo di Chicago e bergogliano di ferro, nonché pupillo dell’ex cardinale Theodore McCarrick oggi ridotto allo stato laicale per le sue malefatte – presentare ufficialmente nel corso del summit proprio quella soluzione alternativa che lui stesso, in accordo con Roma, aveva opposto a ciò che la conferenza episcopale americana intendeva mettere in opera.

In breve, la soluzione di Cupich e di papa Francesco è di affidare in prima battuta le indagini sul malgoverno di un vescovo in materia di abusi sessuali non a un organismo indipendente di laici – come nel progetto della conferenza episcopale americana –, ma al metropolita della provincia ecclesiastica del vescovo stesso. Inviando poi l’esito dell’indagine alla Santa Sede, che provvederà a decidere sulla sua sorte.
.....
5. Ma molto più che il cardinale Gracias, è il papa in persona che proprio nel giorno d’apertura del summit è stato nuovamente chiamato in causa per la protezione da lui accordata all’argentino Gustavo Óscar Zanchetta, suo amico e figlio spirituale da quando questi era sottosegretario della conferenza episcopale argentina, promosso a vescovo di Orán nell’estate del 2013, poi dimessosi per imprecisate “ragioni di salute” nell’estate del 2017 ma prontamente elevato dal papa, nel dicembre di quello stesso anno, alla carica vaticana creata apposta per lui di “assessore” dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
.....
Col papa che tace, nel pieno del summit convocato per fare chiarezza su questo capitolo dolente della vita della Chiesa.

Anonimo ha detto...

E' molto strano che si ostinino a non voler capire che, così facendo, stanno accumulando legna sotto i loro piedi, qui in questo mondo.

irina ha detto...

Nel tempo hanno violentato generazioni di giovani seminaristi, giovani preti; può darsi che molti nel silenzio siano impazziti. Abusi reiterati, forse la vittima è diventata complice del suo carnefice. Può anche darsi che molti dei vescovi, cardinali siano stati prima abusati e poi si siano trasformati in abusanti. Può darsi che questo silenzio sia la tacita ammissione che l'omosessualità, agita fino ad oggi, riguardi tutti loro, per questo tacciono. Forse.Può darsi che le strane dimissioni di J.R. abbiano questo sfondo. Chissà!? Se le cose stanno così e/o quasi così, quali intrecci di violenze fisiche, ricatti reciproci. L'inferno. Basta, non ne posso più.

Valeria Fusetti ha detto...

Grazie prima di tutto al prof. Radaelli che dà notizia di mons. Livi. Ho potuto leggerla solo ora, ma non mancherò di pregare. Per quello che riguarda il Sinodo penso che papa e organizzatori si aspettassero la lettera aperta di mons. Viganò. E che non li infastidisca più di tanto, perché la "strategia di risposta" l' hanno già decisa dopo la prima lettera, e a questa strategia si attengono . Che qualcuno gli dia retta, a lui e all' appello del prof Mattei,non sembra.L'impressione è che al Sinodo intervengano personaggi che, più che altro, hanno esperienza di insabbiamenti e coperture di sodomiti vari. Il libro "Sodoma " è la vera risposta. Che fosse o no in gestazione da 4 anni, come dichiarato dall' autore, è talmente funzionale alle idee del papa che sembrerebbe persino suggerito, nel suo impianto generale, da lui. Basta fare due colonne, in una mettere le cose che ogni tanto dichiara sull' omosessualità, nell' altra inserire ciò che ha fatto,in merito a coperture e promozioni di sodomiti e stupratori. Forse gli effetti si vedranno dopo questo Sinodo, se ci saranno persone, tra chi partecipa, che decideranno con chi stare. Se vorranno fare la scelta che ha fatto mons. Viganò,cioe' Gesù Cristo e la Sua Chiesa Santa ed Immacolata, oppure la scelta dell' apostasia e della promozione di un comportamento che sfida anche la giustizia. Come nel caso,ad esempio, di mons. Zanchetta. Un caso che mette in luce un aspetto che assomiglia molto ad un comportamento mafioso, oltre a far intravvedere un orgoglio smisurato. Non vorrei però, far pensare a chi legge, che sia le lettere di mons. Viganò,che tutte le altre iniziative siano inutili, destinate a fallire, per un' evidente disparità di forze. Se fosse una battaglia nostra, personale,di due "partiti" ecclesiastici, sarebbe ridicola, ma questa è una battaglia il cui senso è descritto da San Paolo nella Lettera agli Efesini, dove nel cap. 6 afferma non essere contro carne e sangue ma contro i dominatori di questo mondo di tenebre. (6:12_18). Gesù ha visto cadere satana come folgore, e Maria in rue du Bac si è mostrata con il piede sopra il capo del serpente. I Condottieri hanno già vinto.

Anonimo ha detto...

https://www.corriere.it/esteri/19_febbraio_22/inghilterra-mancano-sacerdoti-071feba8-36e2-11e9-a77e-854ef271b7f8.shtml
Un articolo sul disastro anglicano che dovrebbe fare riflettere la gerarchia cattolica
ultramodernista.

irina ha detto...

Ipotesi:
La perversione omosessuale usata come rito propiziatorio di magia analogica, il simile agisce sul simile,in particolare nelle 'aperture':della chiesa, dei cuori, della comunità, della mentalità, dei porti, verso gli altri, verso conosciuti e sconosciuti, verso virtuosi e viziosi; cioè l'apertura dell'ano come atto propiziatorio, fisico e mentale, di apertura ad ogni rapporto, ogni dialogo, alla salita verso i vertici di ogni carriera.
Bergoglio non mente nel dire che il clericalismo è la causa degli abusi sessuali, omette SOLO di dire che il clericalismo si fonda sull'omosessualità predicata, agita e diffusa come condizione indispensabile ad ogni curriculum per essere degno di seria considerazione.
Il venir meno della Fede, ha lasciato il posto alla Magia,'analogica' in questo caso, stando così le cose, ci troviamo nel regno delle Potenze dell'aria dove le pietre vengono mutate in pane per ogni nuovo adepto.

Anonimo ha detto...

Da questo sinodo la chiesa ne esce malissimo ma comunque finisca non ne esce bene neanche il Papa.La situazione è sfuggita di mano a Francesco e non saranno certo il cardinale americano ed il cardinale maltese con le loro mezze verità a risolvere la situazione. Il libro Sodoma è in prima battuta fortemente contro la chiesa ma non fa un bel servizio neanche al Papa.Situazione complicata e confusa che senza l' interessata benevolenza dei media per il Papa sarebbe insostenibile.Che il Signore ci aiuti anche se non lo meritiamo.

Unam Sanctam ha detto...

Alla vergognosa parata sodomitica (leggi 'orgoglio invertito', ovvero 'gay pride) dello scorso 30 giugno a Padova un manifestante portava un gilet con la scritta: 'C**I APERTI COME I PORTI'
(laddove la parola censurata rappresenta il plurale di ciò di cui Barbariccia 'fece trombetta').

Mario Rossi ha detto...

Viganò, voce di uno che grida nel deserto...

fabrizio giudici ha detto...

Forse per questo la situazione non si sblocca e tutte le preghere sembrano
inutili: perché non si va alla radice del male che affligge la Chiesa.
E questa latitanza non piace al Signore.


Penso anch'io.

Anonimo ha detto...

Mc Carrick: noto, ma utile
Ricca: noto, ma promosso in Santa Marta e IOR
Zanchetta: noto, ma promosso
Farrel: noto, fidanzato e camerlengo
Cupich: molto coinvolto con Mc Carrick eppure presidente della commissione...
e si potrebbe continuare.
Pare che per essere apprezzati e promossi si debba far parte di una certa lobby.
Chi sono io per giudicare?
Non giudico: so solo leggere.

Anonimo ha detto...

It's the parade of cardinals and bishops who have rushed to the cameras clutching their pectoral crosses, saying 'I knew nothing',I don't believe it, and I am one of them, I don't believe it. I was a seminarian when Theodore Mc Carrick was named archbishop of Newark and visit the seminarian often,and we all knew. Steven Lopes American Ordinariate.

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/uno-sbaciucchio-di-troppo-hanno-beffato-bergoglio/

Anonimo ha detto...

Da Riscossa Cristiana:
Liberi, forti e sinodali. Le nuove avventure dei cattolici in politica – di Marco Manfredini
By Redazione On 23 Febbraio 2019 · Add Comment

Quando iniziano a circolare locuzioni più o meno inedite e misteriose del tipo che occorre lavorare sulla “grammatica dell’umano”, c’è da cominciare a preoccuparsi. Per chi non ha mai smesso di farlo, si aggiunge un ulteriore motivo. Su “Avvenire” hanno detto che quella di Bassetti per i cattolici in politica è una proposta “sinodale”, come se ciò potesse servire a tranquillizzare i fedeli. Peccato che negli ultimi cinque anni almeno, ogni volta che si è trattato di dare una spallata alla verità della nostra fede da parte del clero, lo si sia fatto in nome della “sinodalità”. Non per nulla viviamo in una specie di allerta continua rappresentata da un sinodo perpetuo; ormai la Chiesa non c’è più, ha lasciato il posto ad un onnipresente ed interminabile sinodo.

La parola sinodo, dal greco, significa “cammino insieme”, e infatti si cammina, si cammina, e mentre si cammina si fanno delle gran chiacchiere tutti insieme, solo che c’è un problema: mentre si passeggia chiacchierando del più e del meno, di quello che piace all’uno e quello che piace all’altro, non ci si accorge che la meta è dalla parte opposta rispetto a quella verso cui ci si sta allegramente dirigendo.

Riepilogando:
Il sinodo sulla famiglia? Ha minato il significato plurimillenario ed immutabile di famiglia cristiana.
Il sinodo sui giovani? Un’esperienza come tante. Priva di contenuti. I giovani sono stati privati della roccia a cui aggrapparsi per diventare adulti.
Il sinodo sugli abusi del clero? Sta cercando di depistare la retta ragione e far credere che la pedofilia clericale sia dovuta non tanto all’omosessualità, quanto al nuovo baubau del “clericalismo”. E il bello è che questa trovata arriva da vertici ecclesiali che sono quanto più di clericalista si possa immaginare.

Per quest’anno è già previsto un sinodo sull’Amazzonia, dove si presume che inviteranno in Vaticano la foresta amazzonica a testimoniare quanto clericalismo e mancanza di sinodalità vi sia nella deforestazione.

Prima o poi faranno un sinodo sulla sinodalità, e c’è da scommettere che coinciderà con il Conciliovaticanoterzo da taluni auspicato. Quando accadrà speriamo di essere già passati a miglior vita.

Ma lasciamo stare i massimi sistemi, e torniamo ai minimi patemi. Uno dei personaggi più stiracchiati di quest’anno è stato senz’altro don Luigi Sturzo; il sacerdote doveva essere un uomo molto ricco, perché la sua eredità ancora oggi è contesa praticamente da tutte le forze politiche dell’arco costituzionale e da tutte le forze clericali dell’arco postconciliare.

La CEI? Erede di Sturzo.
Mario Adinolfi? Successore.
I democristiani? Ci mancherebbe.
I popolari? Fin ovvio.
Gli antipopulisti? Sturziani.
Gli europeisti? Pure loro.
I federalisti? Presenti.
Mattarella? Libero e forte.
Rosy Bindi? Forte e libera.
Del Rio e Castagnetti? Immancabili.
Salvini? Quasi quasi.
Enrico Letta? Pure lui.

Persino Silvio, già piuttosto benestante di suo, ne rivendica il lascito. Anzi, soprattutto Silvio si sente il legittimo erede. Del resto non poteva farsi mancare nemmeno il popolarismo sturziano chi è stato in grado di essere al contempo liberale e autoritario, craxiano e di destra, berlusconiano e renziano, condannato e in odore di santità, presidente e operaio, produttore e utente finale, familista e pluriammogliato, cantante e agricoltore, costruttore e allevatore, trombato e (soprattutto) trombante, europeista dopo essere stato antieuropeista, sovranista e antisovranista, populista ma convertito al tecnoburocratismo… il tutto in una recidiva e grottesca discesa incampo che sempre più appare come un esorcizzare l’unica cosa di cui alla sua età dovrebbe veramente preoccuparsi: la discesa al camposanto...

Anonimo ha detto...

《"Città del Vaticano – La seconda giornata del summit sugli abusi inizia con la relazione del cardinale indiano Osvald Gracias e, contemporaneamente, fa emergere la prima contraddizione. Inspiegabile. Lo stesso cardinale – secondo la Bbc – non avrebbe fatto nulla davanti alla notizia di un prete pedofilo che in una diocesi indiana, tre anni fa, ha molestato un bambino. Nel 2015 la mamma si accorge della violenza sul piccolo da parte di un religioso e va dal cardinale a denunciare il fatto e chiedere giustizia. Per tutta risposta il cardinale gli fa sapere che se ne sarebbe occupato ma che in quel momento aveva altre cose più urgenti e che doveva andare a Roma, violando, tra l’altro le leggi indiane sulla protezione dei minori che gli avrebbero imposto di chiamare subito la polizia. Alla BBC il porporato ha ammesso di essere stato preso dal panico. «Ammetto che in quel momento la polizia avrebbe dovuto essere coinvolta».

Nella relazione che il cardinale Gracias legge non c’è traccia di questo suo personale episodio. Ai vescovi presenti in aula sviluppa il discorso della collegialità. «Perché una guarigione avvenga in modo efficace, deve esserci una comunicazione chiara, trasparente e coerente da parte di una Chiesa collegiale alle vittime, ai membri della Chiesa e alla società in generale. In quella comunicazione, la Chiesa offre diversi messaggi».》

Cfr.:
https://retelabuso.org/2019/02/23/pedofilia-il-cardinale-gracias-vescovi-rendano-conto-degli-abusi-ma-anche-lui-e-accusato-di-insabbiamento

Silente ha detto...

Occorre tornare a una consapevolezza diffusa, condivisa, trasmessa che la sodomia è una perversione non soltanto alla luce della dottrina cattolica e del diritto naturale, ma anche del comune sentire civile. Occorre fermare l'avanzare dell'arroganza, della violenza ideologica, dell'apparato falsario e falsificante delle lobby sodomitiche, anche nella Chiesa. Occorre boicottare tutte le iniziative di aziende e istituzioni che diffondono una immagine positiva di questa perversione. Occorre battersi contro il diffondersi dell'ideologia omosessualista nei media, nelle scuole, ovunque. Occorre difendere e offrire la nostra solidarietà a chi, come la dottoressa Silvana De Mari, viene perseguitata per il suo impegno per la verità sull'omosessualità.
Per quanto riguarda la Chiesa, è disgustoso che si neghi il legame e la contiguità tra pedofilia e omosessualità. Tenendo inoltre presente che le violenze (peraltro sempre presunte) dei prelati sono state contro adolescenti e adulti. Dunque: violenze omosessuali.
E' inaccettabile la posizione ambigua e talvolta giustificazionista assunta da molti presuli sull'omosessualità, che va condannata senza riserve come peccato mostruoso che grida vendetta contro Dio, come recita la Dottrina di sempre.
Quanti danni ha fatto quel miserabile "Chi sono io per giudicare?". Anziché indire inutili conferenze autoconsolatorie, che il papa chieda scusa per quella frase e riproponga la dottrina di sempre di totale, incondizionata, severissima condanna dell'omosessualità, come tendenza, come atto, come ideologia, come giustificazione.
Da parte mia, invito tutti a ordinare e leggere un piccolo libretto edito da Radio Spada: Sodoma distrutta, con la prefazione di Silvana De Mari, una silloge di citazioni di Santi e Papi contro la sodomia.
Silente

Silente ha detto...

Irina delle 9:46. Trovo particolarmente profondo e significativo quanto lei ha scritto. Invito tutti a rileggere e riflettere sulle sue parole, perché particolarmente illuminanti sul "lato oscuro" dell'omosessualismo. Da parte mia, mi limito a sottolineare il contro-metafisico, infero, perverso legame tra sodomia e demonismo a cui lei accenna: che la diffusione ideologica di questa perversione non risulti una sorta di evocazione demoniaca di massa?
Silente

irina ha detto...

@ Silente,questo commento è stato un incastro 'casuale' di tessere della memoria che questa mattina si sono posizionate come qui vengono lette, cercherò di farne un elenco:
1) un quadro visto, dove? forse Uffizi, un corteo di spalle, un paesaggio, uomini vestiti con la calzamaglia, uno di questi, il cui viso non si vede perché di spalle, aveva la sua sembianza dipinta sui glutei. Che strano! mi dissi e ne rimasi colpita tanto da aver dimenticato tutto il resto ma, non questo particolare. Lo sguardo era inquietante. Forse fu addirittura una visita al tempo del liceo, perché vidi il quadro come di scorcio, andavo di fretta, forse per raggiungere le compagne.Il colore d'insieme era verde scuro,verde bottiglia, lo sguardo fiammante. Mi è tornato alla mente di recente quando ho notato come oggi il completo da uomo è molto più attillato che non ai tempi di Humphrey Bogart, Casablanca. Così mi son detta, sembra quasi che oggi gli uomini indossino la calzamaglia. E qui è scattata la connessione tra quadro del passato remoto e situazione morale del presente, alla moda. E ho capito il quadro di ieri l'altro e il completo maschile di oggi. Comprensione che poi si è approfondita da sola semplicemente uscendo di casa per commissioni.
2)Durante le primavere arabe, ma questo devo averlo già scritto, diversi amici di sinistra sentirono, ognuno per conto suo ma, tutti contemporaneamente, che era tempo di fare un viaggio tra L'Africa Mediterranea e il Medio Oriente,ebbi la sensazione che fosse un must. Anche per la Cina vi fu questa spinta di sostegno. Capii velatamente che, vi fosse o no piena avvertenza, i fatti avevano però un sapore magico.
3) Sulla magia mi ricordavo una specchietto che sono andata a rivedere, dove viene divisa in bianca, quella buona; in nera, quella cattiva. Un' ulteriore divisione è tra magia analogica,come ho scritto , è quella che agisce sul simile; e magia contagiosa, trasmissione di forze per contatto.

La condizione oggi è pessima su tutti i fronti, la sodomia nella chiesa lo è ancor di più primo, perché coperta dall'ipocrisia; secondo, perché coltivata nel centro che dovrebbe essere propulsore della Vera spiritualità. Stando così le cose è chiaro che i demoni sono accorsi al richiamo, legioni su legioni, per festeggiare, considerando che non è rimasto nessuno ad ordinare: Vade retro Satana.

P.S. Tra i mezzi di risanamento oggi proposti al sinodo: lo sportello, lo sportello di ascolto...Che dice sarà efficace?