Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 18 gennaio 2020

In preghiera silenziosa, a Monaco di Baviera, per il bene della Chiesa

Indice articoli pubblicati sul Sinodo amazzonico - Comunicato di Acies Ordinata.

Oggi, 18 gennaio, a Monaco di Baviera si svolgerà una manifestazione di preghiera di Acies ordinata, coalizione internazionale di laici cattolici fedeli alla Tradizione della Chiesa. Dopo le due precedenti manifestazioni svoltesi a Roma il 19 febbraio [qui - qui] e il 28 settembre 2019 [qui], la città di Monaco di Baviera è stata scelta perché è la sede episcopale del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca.
I vescovi tedeschi, dopo essere stati tra i promotori ideologici e finanziari del Sinodo sull’Amazzonia [qui], costituiscono oggi la punta avanzata della rivoluzione nella Chiesa [qui] e il prossimo 30 gennaio si riuniranno in assemblea plenaria a Francoforte per discutere sul “cammino sinodale” da percorrere dopo il sinodo panamazzonico.
Per questo i partecipanti ad Acies ordinata (acies in latino significa linea, schiera, ma è anche la punta della spada), come già è accaduto nelle due precedenti manifestazioni, rimarranno in piedi per un’ora, schierati questa volta davanti alla Theatinerkirche, la grande chiesa dei Teatini, e oggi dei Domenicani, nel centro della città, in segno di rispettosa ma ferma protesta contro la Conferenza episcopale tedesca e il suo presidente.
La manifestazione si concluderà con il canto collettivo del Credo, durante il quale, come è avvenuto a Roma, i partecipanti enfatizzeranno, alzando il tono della voce, le parole Et unam Sanctam Catholicam Ecclesiam. È infatti l’amore per la Chiesa cattolica, apostolica e romana che riunisce gli aderenti all’Acies ordinata. Ciò che è in gioco è il futuro non solo della Chiesa tedesca, ma della Chiesa universale. Papa Francesco non ignora le posizioni dei vescovi tedeschi né il loro obiettivo, che è quello di estendere alla Chiesa universale le decisioni “vincolanti” del loro “sinodo permanente”. Se egli condivide le loro deviazioni dottrinali, abbia il coraggio di dirlo apertamente.
Molti sacerdoti e conventi di clausura parteciperanno con la preghiera all’iniziativa di Monaco.
Di seguito il testo italiano dell’intervista al professor Roberto de Mattei predisposta in inglese per il sito OnePeterFive. (A.M.V.)

* * *
Professor de Mattei, che cos’è, innanzitutto, Acies ordinata?
Acies ordinata è una manifestazione di laici cattolici che vogliono testimoniare pubblicamente la loro fedeltà alla Chiesa. Rimaniamo in piedi, in silenzio, per un’ora, con il rosario in mano, per esprimere la nostra resistenza al processo di autodemolizione della Chiesa. Ci sembra che sia giunta l’ora di svegliarci dal sonno (Rm 13,11), ricordando le parole di Pio XII: “È necessario che tutti i militanti cattolici stiano in piedi e combattano con le armi che sono consentite” (Radiomessaggio, 8 dicembre 1953).

Perché la manifestazione di oggi si svolge a Monaco di Baviera?
Perché Monaco di Baviera è la sede episcopale del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Conferenza episcopale tedesca. Il 1 dicembre 2019 il cardinale Marx ha avviato nel duomo di Monaco il “cammino sinodale” della Chiesa tedesca. La prossima tappa sarà il 30 gennaio 2020, nella cattedrale di San Bartolomeo a Francoforte sul Meno, dove è prevista la prima assemblea plenaria dei vescovi per discutere sul “cammino sinodale” da percorrere dopo il sinodo sull’Amazzonia. È l’amore per la Chiesa che ci riunisce, per elevare la nostra rispettosa ma ferma protesta contro la strada percorsa dai vescovi tedeschi.

Quali sono i pericoli di questo cammino sinodale?
Alla definizione di questo percorso sinodale ha contribuito, assieme alla Conferenza episcopale tedesca, il Zentralkomitee der Deutsche Katholiken (ZdK), un gruppo di laici tedeschi che promuove il cambiamento della morale sessuale della Chiesa, l’accesso delle donne ai ministeri ecclesiastici, il matrimonio dei sacerdoti e la benedizione delle coppie omosessuali. Tutte queste rivendicazioni fanno parte del processo sinodale avviato dal cardinale Marx.

Che cosa chiedete ai vescovi tedeschi ?
Il fine della nostra manifestazione è un appello alla chiarezza e alla coerenza alla vigilia dell’assemblea del 30 gennaio. Se i vescovi tedeschi vogliono persistere nei loro errori abbiano la coerenza di uscire dalla Chiesa.

Ma con ciò non li si spingete allo scisma?
Partiamo dal presupposto che lo scisma all’interno non solo della Chiesa tedesca, ma della Chiesa universale, già esiste, anche se non è formalmente dichiarato. Per questo io preferisco parlare dell’esistenza di due religioni all’interno della medesima Chiesa, piuttosto che di due chiese contrapposte. Perché, naturalmente, esiste una sola vera Chiesa, quella divinamente fondata da Gesù Cristo. Noi ovviamente non chiediamo lo scisma né a Dio né ai vescovi tedeschi. Chiediamo solo che i vescovi si assumano le loro responsabilità: l’ideale sarebbe che essi tornassero alla fede ortodossa della Chiesa, ma se vogliono percorrere il cammino sinodale fino in fondo si assumano la responsabilità anche formale di uno scisma, che purtroppo già esiste sul piano materiale. Non si può cooperare attivamente a nessun male, ma si può preferire che tra due mali si realizzi un male minore. E io ritengo che un eretico che rimane all’interno della Chiesa rappresenti un male maggiore di un eretico che esce da essa.

Il problema è che papa Francesco sembra proteggerli…
Probabilmente papa Francesco condivide l’obiettivo dei vescovi tedeschi ma vorrebbe arrivarci in maniera più graduale e ambigua di quanto essi non vogliano. In questa chiave si spiega la lettera al popolo di Dio pellegrino in Germania che ha inviato loro il 29 giugno 2019 [qui].
Per questo chiediamo chiarezza anche a papa Francesco. Egli non ignora le posizioni dei vescovi tedeschi né il loro obiettivo, che è quello di estendere alla Chiesa universale le decisioni “vincolanti” del loro “sinodo permanente”. Se egli condivide le loro deviazioni dottrinali abbia il coraggio di dirlo apertamente. In questo caso però non si formerà una Chiesa romano-germanica, ma una Chiesa amazzonico-germanica, diversa dalla Chiesa cattolica apostolica romana. Noi non usciremo mai dalla Chiesa romana e mai entreremo in quella amazzonica.

C’è un rapporto tra il percorso sinodale tedesco e il sinodo sull’Amazzonia che si è concluso a Roma lo scorso 27 ottobre?
Il percorso sinodale tedesco è la prosecuzione del sinodo sull’Amazzonia, come ha affermato il vescovo Franz-Josef Bode di Osnabrück in un’intervista del 21 novembre 2019 al National Catholic Register. A loro volta le questioni che saranno sollevate dal percorso sinodale tedesco avranno conseguenze non nella sola Germania, ma in tutto il mondo.

Ma la vostra manifestazione non può sembrare un’ingerenza nella vita religiosa tedesca?
Ciò che è in gioco è il futuro non solo della Chiesa tedesca, ma della Chiesa universale.  Secondo il cardinale Müller [qui] “la “Chiesa Tedesca” rivendica l’egemonia sulla Chiesa Universale e si vanta orgogliosamente e arrogantemente di essere colei che decide la direzione che un Cristianesimo in pace con la modernità debba prendere”. La Chiesa cattolica non è una Chiesa nazionale, ma una Chiesa universale, alla quale appartengono, in spirito di amore fraterno, i cattolici di tutta la terra. Siamo laici provenienti da tutto il mondo che con la loro simbolica presenza a Roma, a Monaco di Baviera o in qualsiasi altra parte del mondo vogliono dimostrare che lo spirito militante non si è affievolito nella Chiesa e che c’è ancora chi combatte per il suo onore e per la sua gloria.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

A me sembra che si sia troppo assorbiti dal seguire i bergogliani e poco dal costrure il dopo (che potrebbe arrivare anche molto presto).
C'è molta attenzione sull' "Amazzonia" e altrettanta sulla Germania e troppo poca sugli USA e sui "fratelli resistenti" sotto persecuzione che certamente non seguono Bergoglio che considerano loro persecutore.
La Provvidenza ha (per paradossale che possa sembrare) il volto di Trump: è stata la sua elezione a mettere in scacco il disegno dei democratici liberal di cui i bergogliani sono una pedina.
In USA la nuova amministrazione è antiabortista e genuinamente laica (nel senso che riconosce i limiti che un governo deve avere) e perciò combatte il totalitarismo laicista e il socialfascismo mondialista (l' "Europa" per ora continua tranquillante ad essere filo cinese ovvero riconosce e venera una brutale dittatura).

Molti diranno: che c'entra?
C'entra per vari motivi:
1) Pietro è stato inviato a Roma perché era il " centro del mondo " e il centro di comando;
2) il futuro della Chiesa non sarà eurocentrico ma autenticamente universale
3) gli ultimi necessariamente saranno i primi e perciò i cristiani che soffrono e subiscono il martirio saranno le colonne della Chiesa rinnovata, appunto, dai testimoni della fede;
4) civiltà e libertà non sono scindibili e "la libertà dei figli di Dio" rinnoverà il mondo anche dove i regimi sembrano invulnerabili (compreso il Vaticano !!!);
5) "lasciate che i morti seppelliscano i loro morti".

Cerchiamo di non praticare lo sport (comodo) dell'antibergoglismo e/o antivaticansecondismo. Questa fase meritoria e necessaria va superata.
Occorre lavorare TUTTI ASSIEME, costruire i legami, "tirare i fili" e presentare la realtà di una Chiesa vivissima che nessun Bergoglio può sporcare con la sciatteria e la cretinità delle sue/loro azioni.

Ribadisco: lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.
Paolo Montagnese

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

Attenzione che gli USA attuali sono una realtà molto più complessa. Detto da sostenitore di Trump, il POTUS sta dando soddisfazioni agli anti-abortisti e anche alla lotta dei cattolici e dei cristiani in generale per non essere imbavagliati dal politicamente corretto; ma nei confronti degli LGBT è molto, molto liberale. Ora mi attendo che in tutto quest'anno dia grande attenzione ai cristiani visto che si va a votare, però il secondo mandato è sempre un po' un'incognita per tutti, non essendoci terza rielezione. Inoltre quattro anni passano velocemente e non sappiamo chi potrebbe essere al suo posto nel 2024.

Sempre che venga rieletto nel 2020... Per ora non si vedono grandi problemi, ma ci sono sempre i cigni neri (e quelli non poi così neri, diciamoli grigi, all'interno del GoP).

mic ha detto...

Ecclesia immaculata ex maculatis,
- Sant'Ambrogio, In Lucam 22,17
by Andrea Sandri

Anonimo ha detto...


Il "socialfascismo mondialista" è espressione oscura nel sostantivo.
Che significherebbe esattamente "socialfascismo"? Tirare continuamente in ballo il fascismo, un fenomeno che appartiene definitivamente al passato, alla storia, serve solo a creare confusione, anche perché il termine "fascismo" è usato in senso appunto poco chiaro. Andare oltre l'opposizione alle eresie del presente e regnante e alla critica del Concilio? Le une dipendono dall'altra, tutta la deriva presente nella Chiesa è figlia del Concilio, sul quale un franco dibattito degli addetti ai lavori non è stato ancora aperto (e forse mai lo sarà, piuttosto lasceranno occupare S. Pietro dai cavalli dei cosacchi, per così dire). E dobbiamo andare oltre come se il problema, rappresentato da Bergoglio e dal Concilio, fosse già stato superato?
O.

Anonimo ha detto...


Fuori Tema però..Occhio a Salvini
Visto che siamo in tema di preghiere, preghiamo anche per Salvini, che non faccia la fesseria di farsi processare dai giudici. Pare abbia appena detto ai suoi di votare in Commissione a favore del processo per la faccenda della nave Diciotti, dicendo che al processo si chiarirebbe tutto. Chiarire che cosa? Non c'è niente da chiarire. E con chi, dovrebbe chiarire? Non ha ancora capito con chi ha a che fare? Possibile che sia così ingenuo? O forse sopravvaluta il suo "carisma"? L'audacia è una virtù, la spavalderia un errore. La Bongiorno che non è una sprovveduta e conosce bene l'ambiente lo sconsigliò fortemente già in passato di farsi processare da questi. Questi, vogliono una sola cosa: mettere in galera Salvini presto e il più a lungo possibile. Salvini deve restare libero, innanzitutto perché non ha commesso nessun reato quando era ministro, avendo agito sempre nell'ambito delle leggi dello Stato, e poi perché deve si spera vincere le prossime elezioni, per poter procedere alle indispensabili riforme costituzionali, cominciando da quella della magistratura.
O.

Anonimo ha detto...

c'è un motivo fondamentale dietro la decisione di Salvini di farsi processare: il leader della Lega, infatti, avrebbe in mano le carte che dimostrerebbero che l'affaire Gregoretti non riguarderebbe solamente lui, ma tutto il governo. Ogni decisione presa in quei tragici giorni di luglio sarebbe stata infatti condivisa da tutto il governo: "Per risolvere la vicenda Gregoretti ci furono numerose interlocuzioni tra Viminale, presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari" e "il via libera allo sbarco fu annunciato dal ministro dell'Interno, appena conclusi gli accordi per la redistribuzione degli immigrati in una struttura dei vescovi italiani e in cinque Paesi europei". Opinione confermata, seppur indirettamente, dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, il 30 luglio del 2019, afferma a In Onda su La7: "La posizione del governo è sempre la stessa: vengono salvaguardati i diritti, le persone che dovevamo scendere sono scese, sono monitorate le condizioni di salute, ma del problema immigrazione deve farsi carico tutta l'Europa". Lo stesso Bonafede aggiunge poi: "Ringrazio il presidente Conte che continua a porre la questione nelle cancellerie d'Europa".

Anonimo ha detto...

Secondo il giornalista cattolico Alexander Kissler il card. Marx aveva già donato 50.000 euro a “Lifeline”, quell’organizzazione che recentemente ha definito il cancelliere austriaco un “baby Hitler”.

Lo stesso giornalista dice che il card. Marx ha fatto una ulteriore donazione di 50.000 euro a un controverso “gruppo di salvataggio in mare”.

“In tal modo contribuisce nuovamente a creare tensioni e divisioni anche all’interno del gregge sempre più sparuto dei fedeli”

Anonimo ha detto...


Il Leader della Lega ha le carte che dimostrano il coinvolgimento del governo..

Sono "carte" note e arcinote. Lo sanno tutti che il governo era coinvolto. Non avranno nessun effetto su chi vuole fare a Salvini un processo politico per infliggergli magari una decina d'anni di galera e toglierlo di mezzo. Non abbiamo qui a che fare con una magistratura politicamente indipendente, preoccupata unicamente di garantire un giusto processo. L'impressione è che questa scelta singolare di farsi processare sia motivata soprattutto da ragioni elettorali, pensando alle imminenti elezioni in Emilia-Romagna. Il sempiterno calcolo a breve, di tipo elettoralistico. E che nasconda una eccessiva fiducia nei propri mezzi. INoltre, anche Salvini sembra condividere l'idea e la prassi della politica come grande e continuo spettacolo mediatico, che lui crede di poter dominare, cosa che invece ad Agosto con la crisi di governo non gli è riuscita.
La "presa" di certi settori della magistratura sulla politica italiana non si risolve facendosi processare da loro, accettando di confrontarsi su imputazioni assurde, si risolve respingendo intanto certe non meno assurde richieste di rinvio a giudizio e preparando bene le elezioni, vincendole, in modo da far poi le opportune riforme costituzionali, che devono comprendere anche una ristrutturazione della magistratura, p.e. in tema di separazione delle carriere.