Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 25 luglio 2021

I cattolici nevrotici e quelli psicotici

"Per gli psicotici la religione è cultica; per i nevrotici è attivistica."
Uno psicotico crede che due più due fa cinque; un nevrotico crede che due più due fa quattro, ma diventa pazzo per questo. I nevrotici si aggrappano al reale e dimenticano l’ideale.
Nella Scrittura, la Chiesa è simboleggiata dalla roccia che è stata colpita e da essa ne sono uscite acque vive. La roccia è permanente, le acque rappresentano il cambiamento e il dinamismo della Chiesa. Gli psicotici si aggrappano alla roccia e dimenticano le acque; i nevrotici nuotano nelle acque e dimenticano la roccia. Gli psicotici vogliono solo il letto del fiume; i nevrotici solo l’acqua che scorre. Gli psicotici isolerebbero la Chiesa dal mondo; i nevrotici identificherebbero la Chiesa con il mondo. Per gli psicotici la religione è cultica; per i nevrotici è attivistica.
Quando il Faust di Goethe cominciò a tradurre il Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo”, esitò, perché non poteva sottoscrivere il primato della Parola di Dio. Così, invece, scrisse: “In principio era l’Azione”. La verità, che manca sia agli psicotici che ai nevrotici, è che il Verbo si è fatto Carne. La biforcazione e il divorzio di quelle cose che Dio voleva che fossero tenute insieme, ha dato inizio a una divisione teologica simile alla scissione di un atomo.
(Fulton J. Sheen, da "Those Mysterious Priests" 1974)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mons. Lefebvre diceva di non fidarsi dei modernisti che stavano a Roma. Pochi anni fa un papa diceva che fa bene a tutti conservare le tradizioni liturgiche. Oggi il successore dice che fa male a tutti conservare le tradizioni liturgiche e che, anzi, le tradizioni vere sono solamente quelle dal 1970 in poi. Ieri un papa diceva che nella Chiesa c'è posto per tutti, anche per chi segue il messale preconciliare. Oggi il papa dice che c'è posto per tutti ma non per chi segue il messale antico. Lefebvre diceva che non si può fare un accordo pratico con Roma solo per vedersi riconoscere l'uso del rito antico. I pur benemeriti istituti ex ecclesiadei ritenevano che si può e si deve fare un simile accordo, ed oggi si ritrovano sotto le grinfie di chi per un solo sospetto, tra l'altro infondato, di preconciliarismo ha raso al suolo i Francescani dell'Immacolata e si appresta a radere al suolo pure loro, ancorché in tempi forse meno veloci ma con modalità non meno spietate. Lefebvre aveva torto a non fidarsi della Roma neomodernista. Si o no?
Lo spigolatore romano

Catholicus originario ha detto...

Certo che aveva ragione a non fidarsi, coi traditori di Cristo non si dialoga, lì si combatte e basta. A noi la battaglia, a Dio la vittoria, diceva S. Giovanna d
d'Arco.

Anonimo ha detto...

Da cosa potrebbe dipendere questa biforcazione con tutte le sue biforcate conseguenze?
Direi da una fede monca. Da una fede segnata dal peccato. Sarebbe possibile una fede fede senza peccato? Difficile, difficilissimo. Oggi poi ancor più difficile. Mancano gli oranti sinceri, compenetrati realmente della loro missione, che è quella di risanar la fede degli uomini. Tutto quanto accade è segno manifesto che la biforcazione è ormai al comando di un mondo diviso, impazzito. Un'orgia di detti e contraddetti dove entrambi sono detti e contraddetti ad un tempo.Una scissione vertiginosa che nella follia propria e procurata trova causa e scopo. E nessuna situazione delle nostre si risolve perché tutti siamo affetti da questa biforcazione, chi più chi meno. La biforcazione è perfino diventata tecnica di governo dello stato e della chiesa, tecnica di formazione delle nuove generazioni. Abbacinati dal male i popoli stanno a vedere cosa succederà di più e peggio domani. E in questo sortilegio si tira a campare schiacciati dalla carne in verboso lamento.

Anonimo ha detto...

A proposito di 2 + 2 = 4:

sfogliando, in questi giorni, la Filotea di san Francesco di Sales, non ho potuto far che non pensassi che tale santo fu (ed è) un lucido figlio e magnifico della Riforma tridentina;

donde all'incontro, Bergoglio, di quella montiniana.

2 + 2 = 4 (per l'appunto)

Signore Gesù Cristo, per i miei peccati crocifisso,abbi misericordia di me peccatore! Amen ha detto...

Personalmente cerco l'acqua cristallina della Fonte e con l'aiuto dell'Acquedotto vado alla ricerca di chi, stando ben radicato sulla Roccia,mi disseta con quell'acqua. Non mi lego a nessuno,tutti ascolto,cerco di prendere cio' che e' buono,mi guidi :" Il Tuo Volto Signore " e"rendero'conto"

Diretta Santa Messa IX Domenica dopo Pentecoste in rito tradizionale
- Vocogno 25 Luglio 2021
6 in attesa
Programmato per il giorno 25 lug 2021

radicatinellafede rnf
https://www.youtube.com/watch?v=SxCv_gH-MOQ
Per i fedeli che sono impossibilitati a spostarsi per raggiungere la chiesa per la S. Messa ecco la possibilità di seguirla in diretta streaming trasmessa dalla Chiesa di S. Caterina V. M. in Vocogno (VB).

Per grazia ricevuta dal governo, non certo dai vescovi ha detto...

Niente Green Pass per andare a messa. Su un eventuale utilizzo del “certificato verde” anche per chi va in chiesa «non abbiamo previsto nulla», chiarisce il sottosegretario M5s alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Capital.

Anonimo ha detto...

Un tempo ci si poteva rifugiare nello Stato della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Messe conventuelle à l'Abbaye Sainte-Madeleine du Barroux
Streaming avviato 43 minuti fa

https://www.youtube.com/watch?v=nzP8FBprfZU

Abbaye Sainte-Madeleine
Messe du 9e dimanche après la Pentecôte

Con l'aiuto dell'Addolorata piangiamo per noi e per i nostri simili. ha detto...

S equéntia +︎ sancti Evangélii secúndum Lucam
R. Glória tibi, Dómine.
Luca 19:41-47
In illo témpore: Cum appropinquáret Iesus Ierúsalem, videns civitátem, flevit super illam, dicens: Quia si cognovísses et tu, et quidem in hac die tua, quæ ad pacem tibi, nunc autem abscóndita sunt ab óculis tuis. Quia vénient dies in te: et circúmdabunt te inimíci tui vallo, et circúmdabunt te: et coangustábunt te úndique: et ad terram prostérnent te, et fílios tuos, qui in te sunt, et non lterelápidem non in lterelápidem: co tempus visitationis tuæ. Et ingréssus in templum, cœpit eiícere vendéntes in illo et eméntes, dicens illis: Scriptum est: Quia domus mea domus oratiónis est. Vos autem fecístis illam speluncam latrónum. Et erat docens cotídie in templo.
R. Laus tibi, Christe.
S. Per Evangélica dicta, deleántur nostra delícta.

#STOPCRISTIANOFOBIA ha detto...

Sono entrati nel cimitero di Caluso, nel torinese, e dopo aver saccheggiato il rame, hanno decapitato la statua di Nostro Signore.
I continui attacchi e le devastazioni di luoghi e simboli cristiani, non è più tollerabile e merita tutta la risonanza possibile.

Anonimo ha detto...

Ecco le ultime parole pubblicate da Monsignor Giovanni D'Ercole, rivolte in particolare ai Sacerdoti, ma anche a ciascun cristiano!
Sono parole molto significative. Meditiamo

Diversi mi chiedono come mai non ho scritto nulla in questo periodo. Grazie per l’attenzione. La risposta è semplice: davanti a tutto ciò che sta avvenendo nella società civile e religiosa con decisioni che fanno molto riflettere preferisco il silenzio della preghiera. Occorre veramente l’ascolto di Dio per non cadere nell’inutile rischio di finire nella mischia della confusione che mi pare stia prendendo sempre più piede. Ho meditato molto in questi giorni di esercizi spirituali sulla lectio divina di Benedetto XVI del 10 marzo 2011 ai sacerdoti di Roma, su Atti degli Appstoli 20,17-38. Invito a rileggerla perché è luce di coraggiosa speranza. Cito solo un brevissimo passaggio e vi lascio meditare su tutto il testo che è assai più importante oggi che discutere:
“Il puro sopravvivere biologico - dice San Paolo - non è il primo valore per me, il primo valore per me è l’essere con Cristo. Il vivere con Cristo è la vera vita. Anche se egli perde questa vita biologica , non perde la vera vita. Anche questo mi sembra importante: avere le giuste priorità. Certamente dobbiamo essere attenti alla nostra salute, ma anche sapere che il valore ultimo è stare in comunione con Cristo“
E più sotto aggiunge, commentando l’invito a vegliare sul gregge, che ci fa pensare oggi “la sonnolenza dei buoni“ "vedete Pietro dorme e Giuda è sveglio. Il problema grande del nostro tempo(cita Pio XI) non sono le forze del male, è la sonnolenza dei buoni. Pensiamo che il Signore nell’orto degli ulivi per due volte ha detto ai suoi apostoli “Vegliate”, ed essi dormono . “Vegliate” dice a noi , cerchiamo di non dormire in questo tempo, ma di essere realmente pronti per la volontà di Dio e per la presenza della sua Parola, del suo Regno”. Questo significa testimonianza e martirio!
#giovannidercole