Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 26 luglio 2021

La città che Dio s’era scelta...

Ho un vecchio Messalino del 1958, intitolato "Sacrificium nostrum".  Prima di ogni Messa - e di ogni momento topico della celebrazione - reca scritte che aiutano a viverla con maggiore partecipazione. Riprendo qui, prima di completare con i testi successivi, la scritta che precede la Santa Messa di ieri, Domenica IX dopo Pentecoste. Giudicatene voi la pertinenza con quanto sta accadendo oggi  e sulla condizione umana di ogni tempo. Meditiamo e preghiamo,

Il castigo della colpa
I castighi e le calamità pubbliche sono causati dalla inosservanza della legge divina: questo l'insegnamento della liturgia odierna. Quando gli Ebrei rinnegarono il loro Dio, preoccupati solo di «mangiare bere e... divertirsi», furono colpiti dal castigo; pestilenza, fame, guerra, distruzione (Epistola - Vangelo). Raccogliamo la lezione. Anche in fondo al male dei nostri tempi c'è il peccato come ultima causa, sebbene non ci si pensi. Purifichiamoci, e viviamo secondo i precetti del Signore (Offertorio): allora ci sarà amico e protettore (Introito, Graduale) ed avremo portato il miglior contributo alla pace sociale.
IX DOMENICA DOPO PENTECOSTE :
Cum appropinquáret Iesus Ierúsalem, videns civitátem, flevit super illam, dicens : Quia si cognovísses et tu, et quidem in hac die tua, quæ ad pacem tibi, nunc autem abscóndita sunt ab óculis tuis. Quia vénient dies in te : et circúmdabunt te inimíci tui vallo, et circúmdabunt te : et coangustábunt te úndique : et ad terram prostérnent te, et fílios tuos, qui in te sunt, et non relínquent in te lápidem super lápidem : eo quod non cognóveris tempus visitatiónis tuæ. ...(Lc.19,41-44)
Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo tuo giorno, ciò che occorre alla tua pace. Ma ormai è stato nascosto ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». ...
Introitus
Ps 53:6-7
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.
Ps 53:3
Deus, in nómine tuo salvum me fac: et in virtúte tua libera me.
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.
Introito
Sl 53:6-7.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.
Sl 53:3
O Dio, salvami nel tuo nome: e líberami per la tua potenza.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.
Graduale
Ps 8:2
Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in universa terra!
V. Quóniam eleváta est magnificéntia tua super cœlos. Allelúia, allelúia.
Ps 58:2
Eripe me de inimícis meis, Deus meus: et ab insurgéntibus in me líbera me.
Allelúia.

Offertorium
V. Dóminus vobíscum.
R. Et cum spíritu tuo.
Orémus.
Ps 18:9; 18:10; 18:11; 18:12
Iustítiæ Dómini rectæ, lætificántes corda, et iudícia eius dulcióra super mel et favum: nam et servus tuus custódit ea.
Graduale
Sl 8:2
Signore, Signore nostro, quanto ammirabile è il tuo nome su tutta la terra!
V. Poiché la tua magnificenza sorpassa i cieli. Allelúia, allelúia
Sl 58:2
Allontànami dai miei nemici, o mio Dio: e líberami da coloro che insorgono contro di me. Allelúia.

Offertorio
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
Ps 18:9; 18:10; 18:11; 18:12
La legge del Signore è retta e rallegra i cuori, i suoi giudizi sono più dolci del miele e di un favo stillante: e il tuo servo li custodisce.

Commento al Vangelo
È opportuno che contempliamo per un istante le lacrime di Gesù. “Il Signore fermò lo sguardo sulla grande città, sulla mole del Tempio, e una tristezza infinita gli invase l’anima… Pianse sulla sua patria: furono veri singhiozzi; e le parole che pronunciò hanno, infatti, un accento quasi rotto, in cui si tradisce la violenza dell’emozione. Non dimentichiamo mai quanto il Signore appartenesse alla nostra umanità. Amava Gerusalemme come ebreo, come Figlio dell’Uomo, come Figlio di Dio. Gerusalemme era il cuore d’Israele e di tutto il mondo religioso, la città che Dio s’era scelta. Sarebbe potuta divenire la capitale del regno messianico destinato ad abbracciare tutte le genti. Nel passato non le erano mancati gli avvertimenti e i castighi salutari, e da tre anni il Signore stesso le aveva prodigato così abbondantemente la sua luce! Fin sul Calvario e oltre, mediante il ministero degli Apostoli, egli doveva tendere le braccia al suo popolo. Ma tutto sarebbe stato vano. Sarebbe stato pur necessario che intervenisse alfine la giustizia. E possiamo leggere presso lo Storico Giuseppe (V e VI libro della Guerra Giudaica), con quale rigorosa esattezza si è realizzata la profezia del Salvatore riguardo al castigo di Gerusalemme che rimane la più impressionante lezione della storia” ( Dom Delatte, Evangile de N. S. J. C., II, p.74) 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/la-notizia-trascurata-i-media-parlano-solo-di-covid/

Perché la Sardegna brucia
Maurizio Blondet 25 Luglio 2021
Non riesco a guardare le immagini della mia terra che brucia. Non posso fermare il pensiero su tutte le creature, animali e vegetali, che hanno perso la vita in modo straziante. Non posso avvicinarmi alla disperazione dei miei conterranei che hanno perso tutto. Mi si fermerebbe il cuore. Ma penso, con rabbia grande, a quando la nostra terra era continuamente sorvolata dai droni, per scongiurare il pericolo che qualcuno andasse in campagna a respirare quando era proibito. Penso a quando due camionette di forestali riuscirono ad avvistare e si precipitarono su una coppietta che si era peccaminosamente appartata. Penso a tutte le auto di carabinieri e polizia mandati di corsa a controllare quel gruppo di medici che aveva deciso di incontrarsi all’aperto qualche mese fa, e a identificarli come criminali. Penso ai controlli a tappeto che abbiamo subito per mesi, per cielo e per terra, perché avevamo la pretesa di respirare la nostra aria.

Ma sapete, per vigilare sui piromani non ci sono soldi. Non si possono pagare le
vedette. Le risorse per la lotta agli incendi sono state drasticamente tagliate, anno dopo anno. E i droni vanno conservati per il prossimo lockdown. Soprattutto bisogna fare spazio ai progetti “green” di Cingolani, che guarda caso ha posato gli occhi sulla Sardegna. Tanto la gente, sardi in testa, è troppo occupata a chiedere campi di concentramento per quelli come me, invece di cercare i veri nemici del popolo e della terra. E poi, diciamocela tutta, unire i puntini e capire il grande disegno a molti non conviene: rischierebbero di darsi la zappa sui piedi.

Anonimo ha detto...

There IS a correlation. If the liturgy ist More conservative And Traditional oriented (TLM or even conservative novus ordo!), you get more vocations.
See dioceses where TLM is widespread or eastern Europe where the Novus ordo is celebrated with dignity and according to books.

https://www.theguardian.com/world/2012/aug/07/france-bishop-boost-priest-recruitment

Anonimo ha detto...

@ 26 luglio 2021 10:45

Nessun italiano avvezzo agli incendi estivi, nessun italiano che abbia parenti ed amici sardi, nessun italiano che abbia soggiornato un poco in Sardegna può ragionevolmente prendere in considerazione tra le cause di questa tragedia il 'gran caldo'. Nessun Italiano.

Introito e Graduale ha detto...

Introitus
Ps 53:6-7
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.
Ps 53:3
Deus, in nómine tuo salvum me fac: et in virtúte tua libera me.
Ecce, Deus adiuvat me, et Dóminus suscéptor est ánimæ meæ: avérte mala inimícis meis, et in veritáte tua dispérde illos, protéctor meus, Dómine.

Ps 53:6-7.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.
Ps 53:3
O Dio, salvami nel tuo nome: e líberami per la tua potenza.
Ecco, Iddio mi aiuta, e il Signore è il sostegno dell’ànima mia: ritorci il male contro i miei nemici, e disperdili nella tua verità, o Signore, mio protettore.

Graduale
Ps 8:2
Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in universa terra!
V. Quóniam eleváta est magnificéntia tua super cœlos.
Allelúia, allelúia.
Ps 58:2
Eripe me de inimícis meis, Deus meus: et ab insurgéntibus in me líbera me. Allelúia.

Ps 8:2
Signore, Signore nostro, quanto ammirabile è il tuo nome su tutta la terra!
V. Poiché la tua magnificenza sorpassa i cieli. Allelúia, allelúia
Ps 58:2
Allontànami dai miei nemici, o mio Dio: e líberami da coloro che insorgono contro di me. Allelúia.

Anonimo ha detto...

Fratres: Sóbrii estóte, et vigiláte: quia adversárius vester diábolus tamquam leo rúgiens círcuit, quærens quem dévoret: cui resístite fortes in fide.

Anonimo ha detto...

Consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria

Il fatto che in questo momento il Vaticano stia proibendo, ma il termine corretto sarebbe azzannando, la Messa di sempre, quella comprensibile a tutte le latitudini, quella che ha attraversato i secoli, la messa che é impropriamente detta “in latino”, fingendo quindi che la lingua sia l’unica differenza con quell’attuale, tutta questa animosità dimostra che le due messe sono completamente diverse e celebrare l’una o l’altra, la prima che ha al centro Dio, o la seconda che ha al centro l’uomo e che a Dio volta letteralmente le spalle, modifica il cattolicesimo rendendolo opinabile e porzionabile, distruggendo il principio che la Verità è una, che una sola strada porta a Dio.
...
Abbiamo perso Dio, di conseguenza abbiamo perso Verità, Bellezza e Giustizia.
Silvana de Mari su la Verità del 26/7/2021

Anonimo ha detto...

A proposito del decreto sul green pass

La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosidetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il “passaporto interno” che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come “li purgheremo con il green pass” c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale.

Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica. Nessuno invita a non vaccinarsi! Una cosa è sostenere l’utilità, comunque, del vaccino, altra, completamente diversa, tacere del fatto che ci troviamo tuttora in una fase di “sperimentazione di massa” e che su molti, fondamentali aspetti del problema il dibattito scientifico è del tutto aperto. La Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15 giugno u.s. lo afferma con chiarezza: «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, anche di quelle che hanno scelto di non essere vaccinate». E come potrebbe essere altrimenti? Il vaccinato non solo può contagiare, ma può ancora ammalarsi: in Inghilterra su 117 nuovi decessi 50 avevano ricevuto la doppia dose. In Israele si calcola che il vaccino copra il 64% di chi l’ha ricevuto. Le stesse case farmaceutiche hanno ufficialmente dichiarato che non è possibile prevedere i danni a lungo periodo del vaccino, non avendo avuto il tempo di effettuare tutti i test di genotossicità e di cancerogenicità. “Nature” ha calcolato che sarà comunque fisiologico che un 15% della popolazione non assuma il vaccino. Dovremo dunque stare col pass fino a quando?

Tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie. Paradossalmente, quelli “abilitati” dal green pass più ancora dei non vaccinati (che una propaganda di regime vorrebbe far passare per “nemici della scienza” e magari fautori di pratiche magiche), dal momento che tutti i loro movimenti verrebbero controllati e mai si potrebbe venire a sapere come e da chi. Il bisogno di discriminare è antico come la società, e certamente era già presente anche nella nostra, ma il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire.
Cit. Giorgio Agamben