Nella nostra traduzione un commento di Gregory Dipippo, pubblicato sul sito New Liturgical Movement, al discorso del 7 maggio di Bergoglio [qui - qui] ai docenti e agli studenti del Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, il think-tank della Traditionis Custodes e di iniziative simili [qui]. I suoi attacchi alla tradizione sono, come sempre, superficiali, ipocriti e giudicanti, e il suo imperituro ottimismo per una riforma fallita porta tutti i segni degli stereotipi di facciata, ignorando tutte le realtà sul terreno e soprattutto la Grazia e dunque la gioia autentica che scaturisce dal Rito dei secoli... Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e Responsa.
Cos’è un’ideologia?
Uno dei contributi più importanti di Platone alla filosofia è la dottrina delle Idee, la nozione che le astrazioni non materiali, che lui chiamava «Idee», sono eterne e più reali delle cose del mondo materiale. Per fare un esempio specifico, l’astrazione «cavalleria» è, secondo questa dottrina, più reale dei cavalli materiali, ed esiste eternamente in un mondo di Idee; i cavalli reali in questo mondo semplicemente partecipano a questa astrazione. Platone direbbe che se un uomo che non avesse mai visto un cavallo e non sapesse nulla su di essi ne vedesse uno, e poi ne vedesse un altro in seguito, saprebbe immediatamente che sono lo stesso tipo di cosa, non a causa della loro somiglianza fisica (i cavalli possono, dopo tutto, variare notevolmente in dimensioni, forma e colore), ma perché entrambi partecipano della stessa Idea. (Il maggior punto di questa dottrina è che cose più importanti dei cavalli, come la Virtù e la Verità, esistono anche come Idee eterne, indipendentemente dal grado in cui sono praticate o conosciute).
Aristotele, tuttavia, rifiutò questa dottrina del suo maestro, una divergenza che diede origine al proverbio: «Platone è mio amico, ma la verità è un amico migliore»; il che è liberamente basato su un passaggio dell’Etica Nicomachea, 1096a, 11-15, e spesso citato in latino, «Amicus Plato, sed magis amica veritas.» Per Aristotele, le idee, cioè le astrazioni, sono meno reali degli oggetti materiali da cui sono ricavate; esse esistono SOLO nella nostra mente, non in un mondo eterno di Idee e, se un certo tipo di oggetto fosse del tutto sconosciuto all'uomo, non ci sarebbe alcuna idea di esso. Per tornare all’esempio di cui sopra, la «cavalleria» è meno reale dei cavalli, ed esiste solo nella mente umana. Se non ci fossero cavalli, o se non ci fossero menti che li percepiscono, non ci sarebbe l’idea di un cavallo.
Se il secondo paragrafo supra vi è sembrato più sensato del primo («cavalleria»?), è perché è prevalso il significato aristotelico di «idea» che, in larga misura, si è sviluppato nel significare «qualcosa che esiste solo nella mente». Il termine moderno «ideologia», quindi, significa «ragionare secondo o per mezzo di un’idea», con «idea» intesa nel suo senso aristotelico di qualcosa meno reale della realtà. Il secondo elemento della parola, «-logia», deriva da «logos» nel senso di «ragionamento». «Ideologia», quindi, significa guardare e comprendere il mondo per mezzo di un concetto che non è reale.
Per fare un esempio specifico (non legato ai cavalli), il comunismo è un’ideologia; valuta il mondo attraverso nozioni sulla natura umana e sull’economia che non hanno alcuna relazione con la realtà, ma esistono solo nella mente dei comunisti. Una di queste nozioni, rivelatasi particolarmente catastrofica in Unione Sovietica, era che una grande impresa collettiva (diciamo una fattoria di un milione di acri) è meglio di molte piccole imprese (diciamo 1000 fattorie di mille acri), perché determinerà una maggiore uguaglianza tra i membri della società. Questo era vero solo nella misura in cui tutti i contadini a cui veniva imposto erano indotti ad un grado approssimativamente uguale di povertà e miseria.
Il problema peggiore nel valutare il mondo attraverso queste nozioni non reali è che possono rendere le persone permanentemente, e in alcuni casi incurabilmente, cieche alla realtà. Per esempio, non c’era nessun grado di insuccesso dell’economia sovietica, per quanto catastrofico, e nessun grado di miseria umana che potesse convincere i membri irriducibili del partito comunista che la loro ideologia era fallimentare.
Probabilmente non c’è un’area della vita della Chiesa odierna che non sia influenzata dalle ideologie in modo altrettanto distruttivo, ma certamente non c’è nessun ambito in cui ciò sia più vero che nella liturgia. Molti si ostinano a guardare la riforma post-conciliare solo attraverso certe lenti ideologiche. Attraverso queste lenti, si dichiara che essa è il prodotto e il compimento del Movimento Liturgico originale ispirato da uomini come Dom Guéranger e Don Romano Guardini, di cui avrebbe tradito gli ideali, di cui avrebbe largamente rifiutato i principi, e di cui non avrebbe realizzato gli obiettivi. Si dichiara essere il prodotto e il compimento della volontà del Vaticano II come espressa nella Sacrosanctum Concilium, della quale avrebbe tradito gli ideali, in gran parte respinto i principi senza realizzarne gli obiettivi [in realtà molti li ha oltrepassati -ndT]. Viene ignorata o respinta ogni perplessità sul fatto che le premesse scientifiche della riforma nel migliore dei casi fossero errate e i suoi metodi fraudolenti. Viene sbandierato uno spettacolare successo pastorale, mentre le chiese, le case religiose e le scuole si svuotano e chiudono, e i membri della Chiesa crollano precipitosamente. E poiché è nella natura stessa di un’ideologia rendere ciechi ai suoi insuccessi coloro che ci credono, chi fa notare i suoi fallimenti viene insultato o messo a tacere, ma non riceve mai risposta.
La realtà, tuttavia, inevitabilmente si impone all’ideologo, o rompe il sistema che egli costruisce per se stesso al di fuori da essa. Giunse un momento in cui nessuno credeva abbastanza nel comunismo da ordinare alle truppe di sparare a chi protestava contro i suoi fallimenti, desiderando un mondo migliore, e l’ombra profonda del male e della repressione che incombeva sul mondo per la maggior parte della mia infanzia svanì con una rapidità inimmaginabile. «Che Dio sorga», cantano i nostri amici bizantini a Pasqua, «e che i suoi nemici siano dispersi…». E così Egli fece, e così accadde.
Allo stesso modo, verrà un giorno in cui la convinzione ideologica che le riforme post-conciliari siano state un successo spettacolare non avrà più l’irragionevole fascino che esercita su così tante menti, specialmente tra coloro che le hanno vissute, e rimangono indebitamente attaccati all’ingenuo ottimismo della loro gioventù. Allora gli insulti, le dimissioni forzate e le soppressioni finiranno, e comincerà il difficile processo di valutare onestamente cosa è andato storto, e perché è andato storto, e determinare il da farsi per rimediare.
Può essere faticoso aspettare che questo accada, ma succede sempre, e nel frattempo, come ci ricorda San Paolo, «l’amore tutto sopporta». In Polonia ci sono voluti dieci anni, e sono stati dieci anni innegabilmente difficili. Ma in Cecoslovacchia ci sono voluti dieci mesi, nella Germania dell’Est dieci settimane e in Romania dieci giorni. (Gregory Dipippo)
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
13 commenti:
I veri guerriglieri liturgici
Francesco Bergoglio ha detto che non si può usare la liturgia come un campo di battaglia, riferito ovviamente al clero e ai fedeli legati al Rito Romano antico e apostolico.
Si dimentica che chi ha utilizzato il rito come arma di distruzione liturgica e teologica,
non sono I "tradizionalisti ", ma sono stati coloro che hanno attuato, più di sessant'anni fa, la rivoluzione del rito cattolico, i cui risultati sono dinanzi agli occhi di tutti, e di cui lui è supremo erede e garante.
Quella di appioppare ai propri nemici le proprie responsabilità, è un vecchio trucco, tipico dei rivoluzionari di professione.
Chi ama e frequenta il Rito Romano Apostolico è la vittima delle guerre altrui, non il carnefice.
L'odio di cui sono ricolmati da Bergoglio stesso e dal suo clero ne è conferma inoppugnabile. (MV)
Vorrei capire qual'è la durata di una ideologia e quali sono le leve che essa muove. Nel mentre ipotizzo. Le leve rivoluzionarie mi sembra che inizialmente siano tutte anarchiche, poi costatando che con l'anarchia non c'è ordine alcuno, si passa più o meno bruscamente al totalitarismo che riduce i comandi all'osso, ma aggrava di molto le punizioni di chi non obbedisce. Il popolo viene blandito con la propaganda. Adesso non so esattamente come fu in passato, ma quello che mi sembra oggi essenziale per mantenere il consenso è concedere tutto alla goduria delle mutande, questi sono 'i nostri valori' che la ue tutela. La goduria a tutta birra ha due vantaggi:1) assicura l'attuazione dei 'nostri valori' e il consenso popolare che ne deriva; 2) corrompe nel profondo i beneficiati, che diventano facilmente manipolabili e convincibili della bontà dei gestori dei'nostri valori'e della loro imperitura conservazione. Come ognuno di noi può vedere, anche nel suo ristrettissimo ambiente sociale, la goduria/nostro valore non ha migliorato la società, anzi possiamo dire, senza tema di essere smentiti, che la nostra società è forse per più de due terzi profondamente peggiorata, si è corrotta massimamente proprio nel pensiero.
Ero giovane, molto giovane e mi stupivo, durante le vacanze estive, di trovare tanta intelligenza nelle persone semplici, umili, avevano un rigore di pensiero che in città stava scomparendo e che poi attribuii alla educazione cittadina più conformista. Non sapevo allora, ma era la goduria che stava avanzando a grandi passi e che stava rincretinendo persone, ambienti eppoi un intero popolo.
Se diamo uno sguardo solo superficiale vediamo che i totalitarismi si reggono realmente e solo sul 'libera tutti dalle mutande'. E' questo il consenso profondo ed occulto che 'tiene'. Non sarà un caso che in questi tempi l'aborto americano è permesso fino a nascita imminente. L'altra sera ho visto dei disegni che illustrano questa vergogna, siccome devono coprirsi con ipocrisia massima e bestiale, a nascita prossima, girano il bambino che quasi sempre e naturalmente si presenta con la testa, lo girano sottosopra per farlo presentare podalico, con i piedi, e cominciando dalle gambe, con una lunga pinza, lo smembrano, sempre entro l'utero materno, così ogni parte viene estratta pezzo a pezzo, per ultima rimane la testa del bambino morto. Credo che così si dia ad intendere che il bambino è nato morto.
Anche nei tempi più terribili la nascita è sempre stata concessa integra al nascente ora 'i nostri valori' non gli concedono neanche di morire con l'integrità del suo proprio corpo.
Il rito di Paolo vi sempre più degenera, i fatti sono sotto gli occhi di tutti e Non so fino a che punto, forse fino a perdere la validità anche della Transustanziazione .. il motivo è semplice : tale rito è anche Sostanzialmente Staccato dalla Continuità della Santa Tradizione .
Ovvero staccato quasi del tutto dalla vera Vite, destinato a seccarsi e a produrre sempre più frutti marci !
Il Rito da San Pio v Papa invece Germoglia di continuo anche se la grande quantità di zizzania anche da Roma sta cercando di soffocarlo ! ...
Non Prevalebunt !
Alessio Micelli
Tale odio li qualifica come figli e servitori del Principe di questo mondo: " voi avete per padre il diavolo, perché fate le sue opere" disse Gesù ai sacerdoti del Sinedrio, frase che calza a pennello per Bergoglio e il suo carrozzone modernista eretico- apostata e traditore.
È sconcertante di constatare così tanto odio nei confronti del S. Sacrificio della Messa.
@9 maggio 2022 18:22
No, non si sono resi conto che le tenebre stavano scendendo sul loro cuore oltre che sui loro occhi. Il 13 Maggio preghiamo e offriamo per loro una santa Comunione perche'tornino a vedere di nuovo. Signora, Vergine Immacolata, restituisci loro il candore immacolato dei gigli.
Il discorso di Francesco sulla liturgia lascia trasparire nervosismo e un'avversione verso la forma liturgica scambiata per formalismo: ma è l'uomo che deve lasciarsi ri-formare dalle forme della liturgia. Perché non ci accetta che nella liturgia la forma è sostanza? La liturgia odierna ha fatto la fine della cipolla: togli uno strato e poi un altro. Non ci è rimasto più nulla.
L'ideologia impedisce di riconoscere i difetti di un rito costruito a tavolino e una sana riflessione sulla soluzione.
Coroncina al Sacro Cuore di Gesù, recitata da Padre Pio.
1. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, chiedete ed otterrete, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto!”, ecco che io picchio, io cerco, io chiedo la grazia…(richiedere umilmente la grazia)
Pater, Ave, Gloria.
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
2. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, qualunque cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, Egli ve la concederà!”, ecco che al Padre Tuo, nel Tuo nome, io chiedo la grazia…(richiedere umilmente la grazia)
Pater, Ave, Gloria.
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
3. O mio Gesù, che hai detto “in verità vi dico, passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole mai!” ecco che appoggiato all’infallibilità delle Tue sante parole io chiedo la grazia…(richiedere umilmente la grazia)
Pater, Ave, Gloria.
S. Cuore di Gesù, confido e spero in Te.
O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non avere compassione degli infelici, abbi pietà di noi miseri peccatori, ed accordaci le grazie che ti domandiamo per mezzo dell’ Immacolato Cuore di Maria, tua e nostra tenera Madre, S. Giuseppe, Padre Putativo del S. Cuore di Gesù, prega per noi.
Salve Regina.
Quando il Signore istituì l'Eucaristia (e il Sacerdozio) il rito della Santa Messa non c'era o meglio gli Apostoli stavano "mangiando la Pasqua" come desiderato ardentemente da Gesù secondo la celebre espressione riportata dal vangelo lucano.
Quindi erano dentro un rituale precedente (il memoriale della liberazione dalla schiavitù), mangiavano un sacrificio (l'Agnello immolato) e in quella sera appresero (anche se non lo compresero immediatamente) che l'Agnello era Gesù: il pane e il vino della cena il Suo Vero Corpo e il Suo Vero Sangue, un sacrificio offerto per la redenzione dell'umanità. Il giorno dopo la crocifissione avrebbe realizzato il sacramento (fate questo in memoria di me) per abitare realmente, nelle sacre specie consacrate, il Cuore Eucaristico di Gesù.
C'era un rito ed era un sacrificio. Le parole di Gesù spostano tutta l'attenzione sul suo essere l'Agnello Immolato e lo proiettano su tutta la missione della Chiesa. Anche la lavanda dei piedi non è un "fare filantropico", ma essenzialmente l'anticipatore di quello stesso sacrificio che chiede di unirsi a Lui nel celebrarne il memoriale. L'eucaristia è memoriale (attualizzazione) di un sacrificio e la nostra comunione è possibile proprio lì.
Ogni pretesa di ridurre il tutto a una cena è uno sviamento dal vero e dalla volontà che ce l'ha ordinato di farne memoria. E' questa l'ideologia: il rifiuto della realtà.
Errare è umano, ma perseverare è diabolico. La Santa Messa va liberata dall'errore di significato, così che Gesù, realmente presente, possa essere adorato. Mangiandolo, ma non come un qualsiasi alimento. Con agape fraterna, ma dentro un sacrificio e il dono di sé, fino alla croce. Sapendo Cristo risorto, certamente. Ma con tutti i segni dei chiodi.
Ogni cincischiare per guardare altrove o voler salvare capra e cavoli è triste. E pure nervoso, come purtroppo accade a chi deve forzare le cose, perché da sole non possono stare e andare dove vorrebbe spostarle chi le mette fuori posto.
Il sistema di assassinio del bambino nascente è stato pensato per "rispettare" la legge. Se il bambino nasce normalmente, ed ovviamente respira, e vagisce, essendo nato vivo si corre il rischio di un'accusa di omicidio volontario. La legge è rispettata e la forma è salva. Che è la cosa più importante perché il fine è non andare in galera, facendo sempre è comunque i propri porci comodi. Ovviamente è "colpa" di quel manipolo di "fanatici" che si oppongono ad una modifica "seria" della legge vigente. Sono " I Valori dell'Occidente" bellezza !
Motivi di sofferenza da offrire a Nostra Signora per la conversione della nostra e altrui anima :
Per onorare l'Immacolata nel 1° Sabato del mese ho avuto la grazia di poter andare con due ore e passa di autobus in una data Chiesa della Tradizione. Con dispiacere sono arrivata a Devozione gia' iniziata ma ho avuto la gioia di ri-trovare l'acqua benedetta nella conchiglia all'ingresso e di non dover usare la mia nella piccola bottiglietta. Il Sacerdote, inginocchiato all'altare dedicato alla Vergine, era gia' al quarto Mistero della Gloria per cui ho ritenuto di dovermi fermare al termine della Santa Messa per far compagnia alla Vergine con il mio personale Rosario. Nel frattempo, non ho potuto fare a meno di notare alcuni fedeli, anch'essi evidentemente in ritardo, che hanno chiesto la Confessione e la Santa Comunione "al di fuori" della Messa e il Sacerdote, con tanta carita',ha elargito sia l'una che l'altra.
Cosa c'e' di speciale , non e' forse il compito di ogni Pastore di anime amministrare i Santi Sacramenti?
Questo e' vero, il fatto e' che nella mia Parrocchia N.O.questo non succede. E purtroppo fin'ora non si e' visto mai,mai, un Sacerdote guidare il Santo Rosario dando l'esempio ai fedeli. Con commozione penso e ripenso a quel Sacerdote, nascosto dal piviale che,in quel frangente, mi e' sembrato così"pesante"come un giogo/come una Croce da portare per amore di Cristo al Quale "per obbedienza obbligata" e' stata negata l'offerta del Triduo Pasquale. E' stato negato un atto d'amore da tributare al Redentore.
Mi domando : a chi giova mantenere un puntiglio? Il puntiglio di mantenere in vita un asfittico cattolicesimo fatto di balli e canti e schiamazzi e rumore e che non lavora per Dio, per restituirGli l'anima redenta finalmente liberata dagli strati di cerone di cui le passioni l'avevano rivestita nel corso di una vita ma opera solo per rendere l'uomo felice in questa vita. Non e' forse questo il sogno dell'America, la felicita' sulla terra ?
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