Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 10 settembre 2022

La sconfitta russa vicino a Karkhiv avvicina l'opzione estrema...?

Leggo e riporto un commento di Gianluca Marletta Talbot su Facebook e, a seguire, una riflessione di Paolo Pasqualucci. Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.

La sconfitta russa vicino a Karkhiv 
avvicina l'opzione estrema...? 
La sconfitta nella battaglia di Balakleya-Kupyansk (non è ancora chiara l' entità delle conseguenze, ma è chiaro che si tratta da una sconfitta) mette la Russia davanti al fallimento della strategia dell' impegno limitato e la costringerà presto a scelte difficili.
I Russi in Ucraina sono circa 100.000, gli ucraini mobilitano quasi un milione e mezzo di soldati, armati da TUTTO L'Occidente.
È evidente che la Russia sarà costretta ad utilizzare tutto quello che finora NON ha utilizzato (non solo in termini di uomini ma soprattutto di armi...). La Russia può contare su quasi due milioni di militari, 7000 ordigni nucleari e ...altre armi non convenzionali mai dichiarate (immaginate cosa, se riuscite ad immaginarlo).
È probabilmente quello che desidera l'Occidente (non i popoli occidentali che al massimo desiderano uno spritz, ma i loro veri Padroni visibili o meno): un coinvolgimento drammatico di gran parte del Vecchio Mondo in un conflitto devastante (con gli USA alla finestra, in attesa che Europei, Slavi, Mediorientali e Asiatici si facciano a pezzi fra loro - questo è il vero Great Reset, altro che le cretinate di Davos). In questi giorni, 15 cargo iraniani sono atterrati a Mosca, via Armenia.
Probabilmente, la VERA GUERRA sta per iniziare solo adesso". 

* * * 
Apostasia, castigo della Chiesa apostata, 
guerra in Ucraina forse inizio del castigo.

Se le visioni di Fatima hanno un significato, sulla Chiesa cattolica apostata si dovrebbe abbattere un castigo simile a quello abbattutosi sugli Ebrei che rinnegarono e fecero condannare dai Romani il Messia, con l'occupazione dello Stato e la distruzione del Tempio e (forse) parziale di Gerusalemme, nel 70 d.C., cose preannunciate da Nostro Signore (Lc 21, 20 etc).
Un castigo non come fatto isolato ma nell'ambito di vaste guerre, stragi, carestie, sommovimenti di ogni tipo. Che forse sono cominciati con i disordini nordamericani dal 2020 in poi e la presente guerra in Ucraina, che tra l'altro, apprendiamo oggi, si sta mettendo male per i russi.

A sud, nella zona di Kherson l'avanzata ucraina è stata per ora contenuta dai russi. Ma i russi si sono fatti sorprendere a Nord est, nella zona di Karkhov, dove avevano poche truppe. Qui ci sarebbe stato un vero sfondamento, di decine di km in pochi giorni. La penetrazione ucraina è molto pericolosa perché, muovendo da nord-est, minaccia di cogliere alle spalle parte dello schieramento russo del Donbass, dividendo in due il fronte continuo che i russi, con molta fatica, erano riusciti a stabilire con la Crimea.
Adesso i russi devono bloccare per prima cosa l'avanzata ucraina dal nord-est, questo dovrebbe essere il loro obbiettivo primario.
La guerra è entrata in una nuova fase, assai delicata per la Russia. Parlare però di una vittoria decisiva ucraina appare prematuro, salvo clamorosi imprevisti.

Ma sulla fine della guerra è proibito farsi illusioni.
Se il castigo che Dio vuole giustamente infliggerci per l'abominevole corruzione delle nostre società e della Chiesa è ormai decretato, c'è poco da fare.
La guerra potrebbe continuare ancora per mesi, coinvolgendo risorse umane oltre che materiali sempre più grandi, dai due lati dello schieramento, diventando sempre più europea e mondiale.

Noi, individualmente, come ci insegna Don Davide Pagliarani [qui], superiore generale della FSSPX, nonostante l'eclissi tenebrosa della Chiesa ufficiale, dobbiamo cercare comunque di vivere da buoni cattolici, S. Messa, S. Rosario, santificazione quotidiana, e fare il proprio dovere nelle condizioni di stato di ciascuno, sino all'ultimo. 
Platone diceva che la giustizia, come virtù, è "fare ciò che è proprio di ciascuno", in sostanza fare il proprio dovere. Concetto che ognuno può sottoscrivere, credo.

Sappiamo per divina rivelazione che la figura di questo mondo passa, che in ogni caso, sia stata la nostra vita nella pace o nella fornace della guerra, appena morti ci troveremo individualmente di fronte al Cristo Giudice, che deciderà per l'eternità del nostro destino.
Conta quindi essere come Dio vuole che siamo, tanto più dentro la tempesta che ci sta avvolgendo, da ogni lato dell'orizzonte.

"Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita" (Ap 2, 10).
Piaccia al Signore mantenerci con la sua Grazia in questa fedeltà, ogni giorno - fedeltà assoluta, sino alla morte, senza mai deflettere - fedeltà nella speranza della vita eterna.

"Per questo non ci scoraggiamo ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti, il momentaneo leggero peso della nostra tribolazione ci procura un peso di gloria infinitamente più grande, poiché non miriamo alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono. Infatti le cose che si vedono sono temporanee; quelle che non si vedono eterne" (2 Cor 4, 16-18). Paolo Pasqualucci

82 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa vi porta ad essere così duri con l’Ucraina quando non apertamente filorussi è un vero mistero!
Per voi è normale che una nazione sovrana venga invasa senza batter ciglio nel XXI secolo?
Cosa siamo, ancora ai tempi di Napoleone sul cavallo bianco?

Anonimo ha detto...

"La notizia che la Russia starebbe acquistando munizioni dalla Corea del Nord è stata commentata così da un noto settimanale italiano di politica internazionale: “La Russia è chiaramente in difficoltà, sta esaurendo le munizioni”. Stando alle parole del comandante supremo dell’esercito tedesco, Eberhard Zorn, non sembra affatto vero. In un’intervista del 31 agosto scorso, Zorn ha dichiarato che la Russia dispone di uno sproposito di munizioni. L’acquisto russo potrebbe essere spiegato in molti modi. Potremmo ipotizzare che la Russia compri le munizioni nordcoreane per combattere in Siria o perché pianifica un attacco futuro contro la Finlandia o la Georgia sempre più vicine alla Nato, ma i media dominanti hanno concluso che quell’acquisto è la prova che la Russia sta precipitando.

Di contro, i generali americani dichiarano di essere preoccupati perché i loro magazzini si stanno svuotando di armi strategiche regalate agli ucraini. Quelle armi – dicono – devono essere rimpiazzate perché gli Stati Uniti non possono farne a meno. I media italiani non hanno commentato queste dichiarazioni con un drammatico: “Gli Stati Uniti stanno per crollare” oppure “non hanno armi sufficienti per aiutare l’Ucraina”. Una prova ulteriore del fatto che l’informazione in Italia sulla guerra è ampiamente distorta e spesso manipolata proviene dal fronte meridionale ucraino in cui è in atto la controffensiva di Zelensky. Le notizie giunte finora dicono che l’Ucraina non ha le forze per liberare l’Oblast di Kherson o la Crimea. Il Washington Post ha appena pubblicato un servizio in cui intervista nove soldati ucraini mutilati dai russi durante la controffensiva. I nove feriti non possono essere sospettati di avere parlato sotto minaccia di morte da parte dei russi, perché sono ricoverati in due ospedali di Odessa che è sotto il controllo ucraino. Questi soldati dicono che la controffensiva di Zelensky è un fallimento, perché la sproporzione tra le forze russe e quelle ucraine è enorme. Ma questo non può essere detto agli italiani, i quali devono pensare che anche oggi la Russia cadrà domani."

(Alessandro Orsini, tratto dal Fatto Quotidiano di oggi)

Anonimo ha detto...

Articolo per intero

Bugie da establishment sul crollo della Russia.

Nessun italiano vorrebbe che la guerra in Ucraina si prolungasse per molti anni come accade in Siria che sanguina ininterrottamente dal 2011. Tuttavia, la strategia del sanguinamento della Russia, una vera e propria strategia geopolitica contenuta nei migliori manuali di guerra, è quella che il blocco occidentale ha deciso di applicare in Ucraina. Il problema è che l’Unione europea deve creare il consenso intorno alla strategia del sanguinamento; deve convincere i cittadini che sia la strada giusta, l’unica percorribile. Il che richiede due condizioni di base.

La prima è la chiusura di ogni ipotesi di dialogo: chiunque parli di “accordo”, “mediazione”, “concessione”, “punto d’incontro” con la Russia, deve essere aggredito e diffamato. La seconda è la distorsione dell’informazione per indurre gli italiani a credere che il crollo della Russia sia imminente. Una volta costruita questa cornice cognitiva attraverso i media dominanti, milioni di italiani si convinceranno che “anche oggi la Russia cadrà domani”. La caduta imminente della Russia, che però non cade mai, fa apparire più razionale la condotta dei “falchi”, un’espressione con cui indichiamo quei leader politici convinti di risolvere la crisi soltanto con le armi, come Biden, Draghi e Stoltenberg.

Proviamo a indicare un caso di manipolazione dell’informazione avvenuto in questi giorni sui media dominanti utilizzando il metodo comparato ovvero confrontando una notizia che riguarda la Russia con una notizia analoga relativa agli Stati Uniti.

La notizia che la Russia starebbe acquistando munizioni dalla Corea del Nord è stata commentata così da un noto settimanale italiano di politica internazionale: “La Russia è chiaramente in difficoltà, sta esaurendo le munizioni”. Stando alle parole del comandante supremo dell’esercito tedesco, Eberhard Zorn, non sembra affatto vero. In un’intervista del 31 agosto scorso, Zorn ha dichiarato che la Russia dispone di uno sproposito di munizioni. L’acquisto russo potrebbe essere spiegato in molti modi. Potremmo ipotizzare che la Russia compri le munizioni nordcoreane per combattere in Siria o perché pianifica un attacco futuro contro la Finlandia o la Georgia sempre più vicine alla Nato, ma i media dominanti hanno concluso che quell’acquisto è la prova che la Russia sta precipitando.

Di contro, i generali americani dichiarano di essere preoccupati perché i loro magazzini si stanno svuotando di armi strategiche regalate agli ucraini. Quelle armi – dicono – devono essere rimpiazzate perché gli Stati Uniti non possono farne a meno. I media italiani non hanno commentato queste dichiarazioni con un drammatico: “Gli Stati Uniti stanno per crollare” oppure “non hanno armi sufficienti per aiutare l’Ucraina”. Una prova ulteriore del fatto che l’informazione in Italia sulla guerra è ampiamente distorta e spesso manipolata proviene dal fronte meridionale ucraino in cui è in atto la controffensiva di Zelensky. Le notizie giunte finora dicono che l’Ucraina non ha le forze per liberare l’Oblast di Kherson o la Crimea. Il Washington Post ha appena pubblicato un servizio in cui intervista nove soldati ucraini mutilati dai russi durante la controffensiva. I nove feriti non possono essere sospettati di avere parlato sotto minaccia di morte da parte dei russi, perché sono ricoverati in due ospedali di Odessa che è sotto il controllo ucraino. Questi soldati dicono che la controffensiva di Zelensky è un fallimento, perché la sproporzione tra le forze russe e quelle ucraine è enorme. Ma questo non può essere detto agli italiani, i quali devono pensare che anche oggi la Russia cadrà domani.

Anonimo ha detto...

Può anche darsi che tutta questa enfasi di riconquiste ucraine serva per giustificare gli spropositati sacrifici che ci attendono... Ci dicono vedete i vostri sacrifici sono utili.

Comunque sia queste notizie stanno a dimostrare quello che Tiziano Terzani e Gino Strada hanno sempre detto e cioè che imboccando la strada del conflitto e della guerra l'escalation diventa inevitabile e il pericolo per il mondo sempre più incombente e veramente non sappiamo più a che santo rivolgerci perché si ponga fine a questo gioco perverso e pericoloso...

Anonimo ha detto...


Questa volta però non si tratta di propaganda: la sconfitta russa è un fatto concreto anche se limitato ad un preciso settore del lungo fronte.

I russi hanno ammesso che si stanno ritirando dalle zone a est di Karkiv. Dicono che si stanno riorganizzando.
Vero. Ma si ritirano in fretta per non essere accerchiati dalla manovra a tenaglia, da nord e da sud, messa in piedi a sorpresa dagli ucraini. Manovra insidiosa che, prolungata, mira a prendere sul tergo parte ampia del fronte russo. Ci sono le foto dei soldati ucraini che festeggiano in due località liberate dai russi, località che pare fossero assai importanti nella logistica russa di occupazione.

Dalle analisi apparse sulla stampa sembra che gli ucraini siano riusciti finora a realizzare una manovra da manuale. Cioè: hanno attirato il grosso delle forze russe nella zona di Kherson a sud per poi colpire a Nord-Est in netta superiorità di uomini e mezzi, sfondando lì per decine di km. Sembra che il il loro capo di stato maggiore, di 49 anni, sia piuttosto abile. In effetti, cercando di essere obbiettivi, si deve riconoscere che non si tratta solo del vantaggio dato agli ucraini dalle armi occidentali e dal servizio d'informazione in tempo reale sul nemico fornito dall'imponente apparato informativo usa e nato. Il comando ucraino sembra finora migliore di quello russo. Non per nulla Putin ha già cambiato quattro comandanti in capo. Se fossimo ai tempi di Stalin sarebbero già stati fucilati per incapacità.
Se i russi tuttavia si svincolano dall'accerchiamento e perdono pochi uomini, il successo ucraino non è completo.
Sbagliato comunque vendere la pelle dell'orso russo, come se fosse già stato ucciso. La guerra è tutt'altro che finita.
Credo che l'opzione atomica sia ancora lontana. Dovrebbero tirarla, un'atomica tattica, sull'Ucraina, dove ci sono anche russi e filorussi? Non è credibile. Solo se perdessero la testa, ma al momento sembrano ben in controllo dei propri nervi. Certo, più dura la guerra più si avvicina per Putin il momento sgradevole di dover dichiarare una mobilitazione se non generale almeno parziale.
In tutta questa tragedia, una cosa sembra sicura: i russi hanno sottovalutato l'avversario, l'hanno affrontato con forze limitate, come se l'Ucraina non fosse una formidabile fortezza, con un grosso e ben armato esercito, già inserito nel sistema nato-usa e animato da un forte nazionalismo.
Miles

Anonimo ha detto...

Sacrifici come vaccinarsi e stare al freddo…e la gente vuole votarli ancora!

Anonimo ha detto...

La Nato agguanterà la Russia.

Anonimo ha detto...

L'Apocalisse che si avvicina é un'ottima notiza

Dal Covid al Gas ha detto...

Su Visione TV:
Dal Covid al Gas: tutto come da copione

Una trasmissione interessante. Quel che succede e che succederà è tutto studiato a tavolino e programmato da tempo, fin nei minimi particolari, compresa la guerra alla Russia. I mondialisti hanno la certezza di riuscire nel loro intento di resettare il mondo per ricrearlo come vogliono loro, hanno sempre vinto, vinceranno anche questa volta. Il commentatore di sopra scrive giustamente che "non sappiamo più a che santo rivolgerci perché si ponga fine a questo gioco perverso e pericoloso". Per quel che mi riguarda, non mi rivolgo più a nessun santo perché è inutile: le cose vanno come devono andare. È sempre stato così e sarà così pure questa volta. Il più forte vince. La vittoria spetta ai "valori occidentali", marci e nauséabondi fin che si vuole, ma vincenti. Per ora, è così.

Ai tempi di Putin ha detto...

Se fossimo ai tempi di Stalin sarebbero già stati fucilati per incapacità.

Anche Putin dovrebbe fucilarli per incapacità, ma, purtroppo, siamo... ai tempi di Putin, che resta inguantato nei suoi guanti bianchi.

Anonimo ha detto...

Cos’è Visione TV? E, soprattutto? Chi ha scritto il copione?

Anonimo ha detto...


"Tutto programmato da tempo fin nei minimi particolari.."
La "Caporetto" russa.

Assurdità. Anche la presente sconfitta russa nel NOrd-Est dell'Ucraina programmata da tempo? Anche gli errori di calcolo fatti da Putin o da chi per lui?
Basta con la mania di spiegare tutto con complotti preparati a tavolino anni o decenni prima.

Immancabile sulla stampa italiana il riferimento a Caporetto. Abbiamo trasformato scorrettamente quella dura sconfitta nell'archetipo della disfatta irrimediabile. Un falso storico in piena regola.
Due settimane dopo Caporetto, il Regio Esercito, "presunto in dissoluzione", tra la sorpresa degli austro-tedeschi (riportata anche nella Relazione Ufficiale Austriaca della I gm), riuscì da solo a bloccarli sul Grappa e sul Piave, fronte più corto e meglio difendibile dell'isontino, mentre le 11 divisioni anglo-francesi accorse restavano in riserva, peraltro utilissima e fondamentale. Fu un ciclo di terribili combattimenti, spesso all'arma bianca, che andò da metà Novembre sino a metà Dicembre, spegnendosi progressivamente.
Il Grappa e il Piave furono la nostra Marna, una vittoria difensiva decisiva ai fini della sopravvivenza del Paese.
La falsificazione storica oggi predominante, insinua che la I gm dell'Italia sarebbe finita a Caporetto onde noi avremmo alla fine vinto solo perché a rimorchio delle vittorie degli Alleati. Si tratta di ignoranza e malafede.

Se la sconfitta di oggi, piuttosto pesante anche in termini psicologici, può paragonarsi ad una Caporetto perché i russi rischiano di perdere l'intero Donbass, bisogna appunto ricordare che Caporetto fu seguita dalla vittoriosa battaglia d'arresto sul Grappa e sul Piave.
A parte i riferimenti storici, restano alcuni misteri sulle insufficienze delle forze russe. Che fine ha fatto la loro aviazione, si chiede qualcuno? E come mai non si sono accorti della preparazione dell'attacco ucraino a Nord-Est?
Possibile spiegazione: il sistema usa-nato di intelligence e droni-missili si è rivelato nettamente superiore e tiene liberi i cieli (oltre ad aver decimato la marina russa).
INoltre, i russi sono troppo pochi per un fronte così vasto e contro un esercito che ha già fatto la leva in massa. Qualcuno osserva che ora Putin deve procedere ad una mobilitazione, anche parziale. Giusto, ma occorrono mesi per avere reclute ben addestrate.
Intanto deve chiudere la falla apertasi nel Donbass. Impresa che non si presenta facile, a quanto è dato capire.
Gli ucraini si sono adesso detti disposti a trattare ma alle loro condizioni. Difficile credere che i russi accettino, la sconfitta potrebbe far cadere non solo Putin ma l'intera Federazione.
Devono tener duro. È diventata davvero "una questione di vita o di morte". L'importante è che il popolo russo lo capisca.
Miles


Anonimo ha detto...

Gino Strada che parlava di preservare la pace a me sembrava e sembra poco attendibile.Senza voler considerare i suoi trascorsi giovanili,quando non ci sono state guerre ma bastonate e sprangate in abbondanza si,le poche volte che l'ho visto in televisione era sempre molto agitato e pieno di rancore per quelli che non la pensavano come lui .Che poi a parole fosse contro la guerra è anche vero,ma quel contro era un contro molto selettivo.Alcuni ,secondo lui avevano il diritto di combattere i loro nemici mentre altri non dovevano difendersi in alcun modo.Ovviamente combattere per istaurare un governo marxista per il dottore era sempre cosa buona e giusta.

Anonimo ha detto...

60 ANNI FA STAVAMO PER DIVENTARE UNA SUPERPOTENZA MEDITERRANEA.
60 ANNI FA I BRITANNICI CI MASSACRANO E DISTRUSSERO IL NOSTRO FUTURO.
COME STANNO FACENDO ADESSO.

7 agosto 1962, con questo cablogramma “confidenziale” inviato al Ministero dell’Energia, il Regno Unito viene informato di una conversazione tra un pezzo grosso dell’industria petrolifera ed Enrico Mattei in cui il fondatore dell’ENI dice:
"Ci ho messo sette anni per portare il Governo verso una “apertura a sinistra”. Posso dirti che ce ne vorranno meno di sette per far uscire l’Italia dalla NATO e metterla alla testa dei paesi neutrali".

A Londra sono preoccupati, Mattei è visto come “un manager tosto e un uomo potente e pericoloso […] nelle condizioni di fare gran bene o gran male all'Italia". Un leader quindi, che col suo incoraggiare i paesi più poveri all’autarchia energetica minaccia direttamente gli interessi del cartello anglo-americano delle multinazionali del petrolio e del colonialismo britannico in Maghreb e Medio Oriente.

Al ministero dell'Energia non perdono tempo e scrivono al Foreign Office: "L'Eni sta diventando una crescente minaccia agli interessi britannici. Ma non dal punto di vista commerciale [...] La minaccia dell'Eni si sviluppa, in molte parti del mondo, nell'infondere una sfiducia latente nei confronti delle compagnie petrolifere occidentali".

Il ministero degli Esteri di Sua Maestà informa l’intelligence: “Fino a che punto l'Eni dipende dal petrolio russo? [...] È possibile distinguere tra le attività dell'Eni e gli interessi italiani? [...] Siamo in grado di affrontare il problema della virulenta propaganda di Mattei contro l'imperialismo e contro le compagnie petrolifere?"

81 giorni dopo quel cablogramma Enrico Mattei viene ucciso in un attentato. Era il 27 ottobre 1962. Regnante Elisabetta II di Windsor.
Ma voi continuate pure.

Anonimo ha detto...

E le armi speciali - diciamo così - di cui ha parlato Putin nei suoi discorsi, dove sono finite? in un museo?

Anonimo ha detto...

Per i russi la situazione è estremamente complicata e non è facile venirne fuori.La guerra era praticamente vinta ma l'invio massiccio dell'artiglieria mobile americana a lunghissima gittata ha cambiato le carte in tavola.I lanciarazzi americani hanno una gittata di 60km ed oltre e sono estremamente precisi.Gli americani forniscono le coordinate dei bersagli e gli ucraini fanno il tiro a segno con probabità di centrare il bersaglio quasi pari al 100%.Poi raccontano che hanno informatori dietro le linee e droni spia formidabili ma le informazioni vengono dai satelliti americani.Quasi tutte le informazioni vengono gestite da personale americano anzi sembra che in Ucraina ci sia un generale americano che coordina i tiri dell'artiglieria .Ora probabilmente da questa avventura la Russia ne uscirà sconfitta e senza un governo forte ,ma questo non sarà un bene ne' per noi né per gli USA.Senza contare che si parla di una potenza atomica ......

Anonimo ha detto...

10 settembre 2022 21:42

Gli ucraini non hanno solo le armi gratis dall'Occidente anglofono del mare, ma verosimilmente hanno uomini graduati di livello internazionale e questa 'guerricciola' non inizia 4/8 anni or sono ma, a dir poco, dal 1917. Gli organizzatori lavorano sul lungo periodo ed hanno sempre lavorato sul lungo periodo con ogni tipo di armi militari, terroristiche, culturali, propagandistiche, finanziarie e di corruzione morale. Il mestiere di guastatori dell'esistente lo hanno in mano ben saldo, questo è certo.

Anonimo ha detto...

10 settembre 2022 21:42

Gli ucraini non hanno solo le armi gratis dall'Occidente anglofono del mare, ma verosimilmente hanno uomini graduati di livello internazionale e questa 'guerricciola' non inizia 4/8 anni or sono ma, a dir poco, dal 1917. Gli organizzatori lavorano sul lungo periodo ed hanno sempre lavorato sul lungo periodo con ogni tipo di armi militari, terroristiche, culturali, propagandistiche, finanziarie e di corruzione morale. Il mestiere di guastatori dell'esistente lo hanno in mano ben saldo, questo è certo.

Anonimo ha detto...

Anche questo fa parte del tradizionalismo? Rimuginare continuamente sul passato, sempre incattiviti ed insoddisfatti della vita, sentendosi al centro di complotti e minacce, vivere di dietrologie e rancori acidi?
Ringrazio il cielo che non sono come voi!

La Storia non si fa con i 'se' ha detto...

Se invece di Putin ci fosse Stalin, la vittoria della Russia sarebbe assicurata. Se Putin vuole realmente vincere deve procedere alla mobilitazione generale, a fucilazioni quotidiane degli incompetenti e all'uso di tutte le armi a disposizione. Diversamente, deve dimettersi. Allo stato attuale delle cose, la Russia è perduta. Poi, si vedrà.

Anonimo ha detto...

La Russia ha già perso la guerra.

Anonimo ha detto...

Gran parte del popolo russo lo ha compreso, ma non nelle grandi città quali Mosca e San Pietroburgo, dove il liberismo alla Soros regna praticamente incontrastato, come nel 1917.

Anonimo ha detto...


Commento sugli "organizzatori" che avrebbero pianificato tutto dal 1917 [sic]...Chi erano?

Che nella tenuta ucraina e nella per ora vittoriosa controffensiva possa esserci anche l'opera di quadri americani di alto livello, non si può escludere.
Si tratta comunque allo stato di ipotesi. Cosa dicevano i "complottisti" dell'accieria di Azovstal? Non dicevano che nei suoi sotterranei c'era di tutto, laboratori segreti a causa dei quali l'acciaieria fu difesa così a lungo? Ebbene, i russi hanno forse trovato niente di tutto questo nei sotterranei dell'acciaieria?

Bisogna cercare di essere obbiettivi. Certamente un peso determinante l'ha avuto l'aiuto nato e usa, nelle varie forme. Ma va anche riconosciuto che gli ucraini si sono rivelati combattenti duri e valorosi. E che hanno dei generali capaci. Hanno commesso all'inizio l'errore di non difendere adeguatamente Kherson, ma poi non sembrano aver commesso errori rilevanti.
Il popolo ucraino ha una tradizione militare di tutto rispetto, partendo dalle armate cosacche sino alla II gm. Una nazione in un certo senso nata dalle continue guerre, contro polacchi, tartari, turchi, russi. Con un rapporto particolare (amore-odio) con i russi.
Ciò che dovette subire sotto Stalin ha creato un solco d'odio puntualmente riapparso nelle vicende attuale, dal 2014 ad oggi.

Molti combattenti bolscevichi e sovietici erano comunque ucraini.
Lo stesso Leone Trotsky (Bronstein), l'agitatore che divenne il fondatore della "Armata Rossa degli Operai e dei Contadini", era un ucraino. Nacque il 26 ott 1879 nel Governatorato di Kherson, figlio di contadini ebrei che, lavorando duramente, si erano procurati un discreto benessere.
Miles

Anonimo ha detto...

La vittoria degli USA e della Nato rafforza il Regime in maniera definitiva. Gli italiani ora andranno in massa a votare, sarà un plebiscito in favore del Regime. Ovunque c'è nell'aria una frenetica esultanza per codesta vittoria, un po' come per le partite di calcio (detesto il calcio e quando per caso so che ci sono delle partite spero che l'Italia perda, senza contare che una sera, a causa di un partita, ho inforcata una superstrada e ho percorsi 50 km invece di 6 km per ritornare a casa: per colpa della Reggiana!). Pazienza!

Anonimo ha detto...

Ci sono in UA 'consiglieri' militari, tattici e specialisti mercenari britannici in primis, e sofisticate armi tattiche oltre a droni e quant'altro i generali americani sono 4 se non di più, ciò nonostante, contando che gli USA hanno già profuso circa 90 mld.$ in armi, un alto esponente dei servizi segreti UK afferma che finora VP ha fatto combattere i suoi con un braccio legato dietro alla schiena, chi vuole capire.......la GB è in guerra colla Russia, che odia mortalmente, fin dalla seconda metà del XIX secolo con la famosa guerra di Crimea cui parteciparono i nostri bersaglieri di La Marmora, definiti spregevolmente dai British gallinacci ridicoli, quindi la cosa è molto più complessa, se VP si stufa e decide altrimenti, finora marina ed aviazione con tutti i corollari ed armamentari, sono rimaste immobili ed intatte, noi possiamo solo sperare che finisca in un modo o nell'altro e pregare e dire, come scriveva Pirandello 'Per noi il Signore non fa mai notte'.

Anonimo ha detto...

Putin é stato sconfitto.
Abbiamo perso l'ultima nostra speranza.
Cosa ci insegna tutto questo? La guerra é una cosa seria e va fatta seriamente
Putin non l'ha fatta seriamente, non ha usato le atomiche (che andavano impiegate un minuto dopo che la prima cartuccia occidentale era arrivata in Ucraina), e, come é giusto, ora la pagherà.
Putin ha appena distrutto la dignità della Russia cioè la Russia..
Deus vult.

Anonimo ha detto...

Non sono l'autore del commento sugli 'organizzatori', ma un altro commentatore.
Alla sua domanda - Chi erano? - si può rispondere invitandola a leggere, se non li conosce, i due volumi di A. Solzenicin Due secoli insieme, Edizioni Controcorrente. Fra tanti altri.

E.P. ha detto...

Mi scuso se offendo qualche soggetto petaloso, ma a furia di cibarvi esclusivamente di Notizie Ufficiali delle Fonti Ufficiali Uniche Autorizzate da Sé Stesse finite per autoalimentarvi l'ansia alle stelle.

Sarò breve perché questo blog si chiama Chiesa e Postconcilio, non Spiegazioni Infinitamente Dettagliate per Fiocchidineve Ascoltanti un'Unica Campana.

Promemoria strategico (cose elementari ben note, anche se non siete Sun Tzu Cesare von Clausewitz):
- se lascio che il nemico scelga il campo di battaglia, sto letteralmente prenotando la mia sconfitta
- se lascio che il nemico scelga oltre al campo anche il momento della battaglia, sto letteralmente mettendo in atto la mia sconfitta

Dunque:
- gli ucraini premono per attaccare una certa posizione e subito
- i russi consentono che il nemico attacchi la posizione che vuole e al momento che vuole
- dunque o i russi sono improvvisamente tutti rincoglioniti ("ipotesi molto improbabile") oppure si tratta di un'ottima trappola ("ipotesi molto probabile")
- e sì che se un'occasione è troppo bella per essere vera, non ti conviene approfittare dell'occasione a occhi chiusi…

E in che modo dovrebbe essere una trappola?
- l'esercito ucraino è debilitato da pesantissime perdite da febbraio ad oggi
- cioè per dare un minimo sentore di controffensiva deve concentrare uomini e mezzi tutti su un punto
- e proprio nel momento in cui vogliono attaccare quel punto, stranissimamente i russi acconsentono, venite, siore e siori, venite pure, proprio nel momento in cui volevate, proprio il punto che volevate, siore e siori, oggi grandi sconti, accorrete!
- un'enorme massa di combattenti ucraini tutta in un'unica area, cosa potrà mai andar storto?

Promemoria storico:
- il cagnolino davvero si illudeva di abbattere l'orso? fin dal primo giorno la sorte del cagnolino era segnata
- i russi hanno detto che lo scopo è "denazificare" l'Ucraina, non di devastarla (a che servirebbe ridurla come l'Iraq? a creare una guerriglia urbana eterna?)
- non sono i russi a spingere verso l'apocalisse nucleare ma altri (cosa ha detto di recente la Truss?), quegli stessi che hanno sempre fatto tanta cagnara per l'Ucraina e zero movimenti di sopracciglia per tutte le altre assurde guerre e persecuzioni nel mondo

Finché la questione ucraina la guardate col paraocchi mediatico ("Russia aggredisce Ucraina!") vi salirà l'ansia a mille ogni momento.
Se invece smettete di ascoltare la campana sbagliata e fate qualche onesta considerazione e ricordate che lo scopo era di "denazificare" (i biolaboratori americani, e il resto del porcaio antirusso messo su dai soliti noti: ricordate gli eventi del 2014 e la strage di Odessa? no? ovvio, la vostra fottuta memoria è limitata al telegiornale della sera prima, ovvio che non riuscite a capire ciò che non è strillato nei titoloni dei giornali, ovvio che non riuscite ad ascoltare una diversa campana, ovvio che permabannate dai vostri spazi virtuali chiunque inviti a usare almeno una volta il cervello "ma sentiamo almeno cosa disse Putin nel discorso in cui annunciava le sue intenzioni", ovvio che la vostra ansia salga a mille: avete creduto perfino al Ghost of Kiev, così come non avete mai avuto dubbi sull'islamicità dell'11 settembre 2001 e degli altri esplosivi colpi di scena avvenuti sempre nel posto giusto al momento giusto...), tutto diventerà più chiaro.

Anonimo ha detto...


"..se so che ci sono delle partite spero che l'Italia perda.."

-- Quelli che si augurano per principio la sconfitta dell'Italia negli sport di squadra di massa, idolatrati dalla plebe becera e volgare, sono magari gli stessi che si augurano la sconfitta dell'Italia anche alle prossime elezioni, i desistenti per vocazione, che se ne staranno a casa sperando che vinca il CS antiitaliano. Sono parte a loro modo attiva del "nemico interno".

-- Non mi preoccuperei dei commenti ironici della stampa inglese dell'epoca sui bersaglieri. L'intervento del Piemonte nella guerra fu sollecitato dagli stessi inglesi, per motivi politici (presentare l'aggressione come crociata contro le autocrazie) salvo poi cercare di non far combattere i piemontesi per non dover pagare in seguito dividendi politici. Comunque, nella battaglia della Cernaia, l'unica combattuta, i piemontesi, in particolare l'artiglieria, si batterono bene, lo dissero persino i francesi, il che è tutto dire.

-- Forse una maggior chiarezza nel commmento di EP non avrebbe guastato.

Anonimo ha detto...

“Mi scuso se offendo qualche soggetto petaloso, ma a furia di cibarvi esclusivamente di Notizie Ufficiali delle Fonti Ufficiali Uniche Autorizzate da Sé Stesse finite per autoalimentarvi l'ansia alle stelle.”

Il mondo è bello proprio perché siamo tutti diversi. Io, per esempio, ho smesso di essere in ansia proprio quando ho iniziato ad andare alle fonti ufficiali.
Mi si è aperto un mondo: dopo anni passati ad ascoltare “indipendenti” che parlano di complotti, poteri forti, nuovo ordine mondiale cattivo, poveri cattolici tradizionalisti perseguitati e quant’altro, finalmente ero sereno, senza il bisogno di dover mettere in discussione ogni cosa, piccandomi di saperne più degli altri anche in materie a me completamente estranee, senza sentirmi braccato dal governo ecc.
Ecco, diciamo che il colpo di grazia c’è stato quando ho iniziato a leggere professori di storia o di lettere parlare di vaccini anticovid sostenendo di sapere solo loro cose che la totalità dei medici e ricercatori mondiali sosteneva. È allora che ho visto in tutto il loro “splendore” le teorie complottiste come un grande pacco messo su apposta per abbindolare la gente.

Anonimo ha detto...

Ipotesi apocalittica: scoppia la terza guerra mondiale, si riunisce il Parlamento, i vari partiti prendono posizione, chi vota per la guerra, chi per la neutralità. Gli astenuti a casa si ritengono i veri vincitori e cercheranno di fermare la guerra con i post su fb che inneggiano alla purezza d’animo.
Antonio Rossix

Anonimo ha detto...


"Chi erano gli organizzatori del 1917?"

Posseggo i due volumi di Solzenitsin. Ho letto la parte iniziale del primo e la parte sulla rivoluzione russa. Se non ricordo male, proprio il grande scrittore sostiene che è sbagliato sostenere che la rivoluzione è stata nient'altro che il prodotto di una macchinazione ebraica, e lo sostiene nonostante l'evidente ampio apporto degli ebrei ai quadri rivoluzionari. La rivoluzione covava da decenni
.
Nei commenti dei c.d. "tradizionalisti" o simili si respira sempre quest'aria asfittica, queste due o tre ideuzze ripetute all'infinito: il complotto giudaico, i Protocolli dei Savi di Sion, anzi no: il complotto giudaico-massonico - l'azione perennemente micidiale di poteri occulti per spiegare tutto e il contrario di tutto.
Gli errori di tattica e strategia commessi dai russi nella campagna ucraina (vedi dichiarazioni polemiche del leader ceceno Kadyrov, uno che di guerra se ne intende) erano anch'essi programmati? A quale sezione del "complotto" appartengono?

Ma Lenin con il suo staff non fu mandato in Russia via Germania e Svezia (dalla Svizzera) nell'Aprile del 17 nel famoso vagone piombato per organizzare il tracollo finale dell'esercito imperiale russo, e finanziato con i soldi di banchieri ebrei? Certamente. L'idea fu però dello Stato Maggiore tedesco, che si servì di banchieri ebrei tedeschi, impegnati anche loro a sostenere lo sforzo bellico tedesco, per far avere ai bolscevichi i fondi necessari. Un'idea fatale. Ma qui i banchieri ebrei tedeschi furono solo strumenti disciplinati della mossa pazzesca del generale Erich von Ludendorff e sodali.

Ma forse anche gli Junker prussiani era parte del "complotto giudaico-massonico"...


Anonimo ha detto...

Parente di Asterix?

Anonimo ha detto...

Putin ha perso. E con lui le persone oneste.
La guerra si fa seriamente o non si fa.

Il clown l'ha fatta seriamemte.

Dopo il primo proiettile occidentale arrivato in ucraina, putin doveva trarre le conclusioni e radere al suolo ucraina e ueue.

Se non era pronto a farlo, questa "operazione speciale" era una pagliacciata fin dall'inizio.

Non commovebitur ha detto...

Io resto fermo nelle mie idee.
In uscita, il 27 settembre 2022:
Jean-Yves Le Gallou: La Société de propagande : Manuel de résistance au goulag mental, Nouvelle Librairie, 2022, pp.104, 9,00 euros

Anonimo ha detto...

Gierre 1 di stamattina: nel servizio sull'Ucraina si dice che la TV in Russia è sotto il controllo del governo. Poi si parla di elezioni e salta fuori il solito Fratoianni che espone il programma di Sinistra Italiana, che non è altro che un PD clonato: tutti insieme, 5 Stelle compresi, per evitare che questa pericolosa destra vinca. Idee ZERO. Finalmente è la volta di Letta che accusa la Meloni di maschilismo. Forse la RAI è sotto il controllo del governo? Parlo dell'Italia, non della Russia...
Ancora 13 giorni e se Dio vuole ci sarà un gran lavoro per le ditte che si occupano dei traslochi!

, e questa e' casa mia, ognidì voglio vedere chi viene e chi va ! ha detto...

Mattarella fu quello che nel maggio 2018 pose il veto alla nomina di Paolo Savona al ministero dell’Economia. E siccome Conte – gli sia reso onore – rimise l’incarico a causa del rifiuto, il palermitano figlio e padre di Bernardo usci con un comunicato brutale : “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di […] un esponente che non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro”.

E non solo: subito dopo, il Palermitano convoca l’indomani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli, al quel vuol dare l’incarico di formare un governo. Un governo che non ha alcun rapporto con il risultato delle elezioni – avevano vinto a man bassa Lega e 5 Stelle, uniti nel governo – dato che Cottarelli era stato ministro (alla spending review) nel governo Letta del 2013; ma era anche l’uomo che al Fondo Monetario vietò che alla Grecia la “ristrutturazione” del debito storico (enorme, contratto con le banche tedesche ben consce del.òla rovina a cuui avviavano iolpaese), che avrebbe permesso al paese di tornare a respirare, evitando il martirio della popolazione che non ha ancora finito di travolgerlo”.

https://www.maurizioblondet.it/mattarella-ha-chiamato-giorgia/

Anonimo ha detto...

L’ODORE DELLA VITTORIA

Sembra il destino, o una regia perfetta: i paesi della Nato si riuniscono a Ramstein a decidere aiuti militari ed economici all’Ucraina per una guerra di lunga durata, e l’esercito ucraino dimostra sul campo che è possibile vincere, che si può ricacciare i russi entro i loro confini, che la riconquista non è un’utopia. Certo, un giornalista sportivo direbbe che l’inerzia della guerra è ribaltata, e i russi hanno perso in pochi giorni molto di quello che avevano conquistato all’inizio dell’estate. Più che le dimensioni dell’avanzata ucraina conta che alcune città strategiche nella mappa della guerra siano state perse o liberate, a seconda del punto di vista. Le immagini ci mostrano tante piccole Iwo Jima con la bandiera ucraina risollevata (in una di queste immagini, involontariamente, la legittima soddisfazione dei vincitori è appannata dai colori che danno l’idea dell’apertura di una filiale Ikea). E conta ancora di più il modo in cui è avvenuto, che influenzerà il morale degli uni e degli altri: un collasso che l Ministero della Difesa russo descrive come un raggruppamento, un rischieramento di forze, in una narrazione che stride che il numero dei mezzi corazzati abbandonati, con gli armamenti lasciati alle spalle, con le immagini di un ritiro precipitoso. Cosa cambia, adesso ? Secondo me che la pace, se mai fosse stata vicina, è più lontana che mai. Fino alla fine di agosto i due nemici erano nella posizione perfetta per negoziare, se lo avessero voluto: entrambi potevano cantare vittoria e leccarsi le ferite. Adesso non più, e delle due l’una: o crediamo che sia possibile un crollo del fronte russo, o ci rassegniamo a quello che la nato sta preparando: una lunga guerra di logoramento. Nel primo caso, con gli ucraini che ritornano ai confini dell’atlante politico, che si riprendono le terre dove non esercitavano la loro sovranità dal 2014, dovremo fare i conti con l’aspetto più trascurato dai nostri media. Che quella in corso è anche una guerra civile, tra ucraini. Nel nord del distretto di Kharkiv i russi si sono ritirati sino oltre il posto di confine di Hopitkva. Con loro, nella descrizione del Corriere della Sera: “in una lunga fila di auto sono fuggiti migliaia di civili. Non necessariamente filorussi, ma persone che hanno paura di morire sotto le bombe”. Voi sapete che su 5 milioni di abitanti del Donbass almeno settecentomila avevano anche il passaporto russo. Non vorremmo essere tra le migliaia di altri che avevano fatto richiesta di riceverne uno, quando i funzionari di Kiev metteranno mano agli archivi delle prefetture espugnate. E l’Europa di guerra saprà ottenere una qualche forma di protezione per coloro che non riusciranno a fuggire ? Non ci sembra un clima di addio alle armi, di riconciliazione, a giudicare dagli arresti degli insegnanti che a Balaklja, avevano accettato i programmi scolastici dell’invasore.

Anonimo ha detto...

...segue
E un’ eventuale, repentina sconfitta dei russi naturalmente porrebbe il problema della stabilità di un paese enorme e pericoloso per le sue dimensioni, per i suoi arsenali, per le grandi risorse naturali e gli appetititi che destano. Può una sconfitta spogliare Putin dell’aura di uomo forte e vincente ? Certo, ma c’è qualcuno che ha in tasca un’alternativa, o è un salto nel buio ? Nel secondo caso – e che cioè si tratti di una vittoria tattica, importante ma non decisiva nell’esito finale della guerra- credo che l’idea che le armi avvicinino la pace sia destinata a essere smentita dall’incrudelirsi della guerra. Già le prime notizie – i missili sulle centrali termoelettriche, il black out dell’Ucraina orientale – annunciano qualcosa che corre tra la vendetta e il ricorso definitivo ad armi più importanti (Kiev ha definito il bombardamento delle centrali terroristico. Senza scomodare il ricordo della figlia di Dugin, basta risalire ai bombardamenti Nato sulla ex Jugoslavia, alle bombe alla graffite appunto contro le centrali…). Non mi piace, ma non ho mai definito Putin un pazzo. Eppure temo un Putin sull’orlo della sconfitta: cosa può fare un uomo che intende il potere come lui lo intende quando viene messo con le spalle al muro ? Come ogni guerra, anche questa ha i suoi fronti interni. Lo smargiasso ceceno Kadirov polemizza con le strategie moscovite, e promette rivincite. Zelensky si concede una libera uscita dal ruolo duro ma elegante del combattente leale: “l’esercito russo ha mostrato la sua parte migliore, le terga”. La conferma che le guerre non migliorano nessuno, e non risparmiano alcuno: alla guerra si va come alla guerra, direbbero i francesi. L’odore della vittoria dietro l’angolo è affascinante, ma i profumi hanno i loro inganni. Non era l’avventura di una notte, ma un matrimonio, quello nostro con la guerra ucraina.
Toni Capuozzo

Anonimo ha detto...

La guerra già, ogni minuto escono notizie discordanti e all'opposto, chi dice sia una ritirata strategica, chi una ritirata vera e propria, fatto sta che verità non ne escono, però adesso arrivano armi pesanti usate dai Russi, Bidé parla con orgoglio delle migliaia di istruttori militari che hanno insegnato l'uso delle nuove armi e anche la guerriglia, come se gli Ucraini non la sapessero fare già da soli, tutto fa brodo per farsi bello in attesa del mid term visto la cifra astronomica spesa per armare VZ, reporter non allineati forniscono altre versioni, staremo a vedere, intanto pare che JMB vada a Nur el Sultan ( la luce del sultano) città peraltro bellissima, ma Kirill non ci sarà, a proposito, alcune fonti dicono che JMB si rechi 3 volte a settimana al S. Raffaele e vi rimanga 1h e 3/4 per farci che, radioterapia, cure antitumorali mirate e non invasive? Mah, tornando al Palermitano, è così sicuro che nulla cambierà, che trova il tempo di andare a Monza e concedersi un selfie coi Ferragnez.........de gustibus......

Anonimo ha detto...

La guerra già, ogni minuto escono notizie discordanti e all'opposto, chi dice sia una ritirata strategica, chi una ritirata vera e propria, fatto sta che verità non ne escono, però adesso arrivano armi pesanti usate dai Russi, Biden parla con orgoglio delle migliaia di istruttori militari che hanno insegnato l'uso delle nuove armi e anche la guerriglia, come se gli Ucraini non la sapessero fare già da soli, tutto fa brodo per farsi bello in attesa del mid term visto la cifra astronomica spesa per armare VZ, reporter non allineati forniscono altre versioni, staremo a vedere, intanto pare che JMB vada a Nur el Sultan ( la luce del sultano) città peraltro bellissima, ma Kirill non ci sarà, a proposito, alcune fonti dicono che JMB si rechi 3 volte a settimana al S. Raffaele e vi rimanga 1h e 3/4 per farci che, radioterapia, cure antitumorali mirate e non invasive? Mah, tornando al Palermitano, è così sicuro che nulla cambierà, che trova il tempo di andare a Monza e concedersi un selfie coi Ferragnez.........de gustibus......

Anonimo ha detto...

La Rai è la televisione di stato. Non mi pare sia un segreto.

Anonimo ha detto...

Secondo il giornale ucraino Strana, circa due terzi della popolazione di Izjum hanno lasciato la città al seguito delle truppe russe.
Direi che in quelle zone dell'Ucraina è abbastanza evidente chi sia il liberatore e chi l'occupante.

mic ha detto...

Sui media ucraini si parla di "Blitzkrieg", operazione Fredericus (che sarebbe la seconda battaglia di Kharkov), dipingono croci di ferro sui carri armati e le rune delle SS sugli elmetti. Non è più solo il battaglione Azov, molti pensano davvero di essere la Wehrmacht durante l'operazione Barbarossa (pessimo auspicio tra l'altro, se posso dire).
Ovviamente, sperare che qualche media occidentale riprenda la cosa senza essere tacciato di russofilia o putinismo è impossibile.

È innegabile che anche i russi abbiano commesso molte atrocità soprattutto nella prima fase del conflitto, ma dalla zona dell'Ucraina che li vedeva come invasori se ne sono andati. Nel sudest, molti (forse la maggioranza) vedono invece gli ucraini con apatia o con paura. A questo punto, dopo sei mesi di guerra e senza uno straccio di trattativa, temo che abbiamo visto ben poco del livello di brutalità a cui arriverà questa guerra.
Cit. Lorenzo Caperchione

Anonimo ha detto...


La guerra incrudelirà e diventerà europea, con rischi sempre più grandi di conflitto nucleare.

Questa la prospettiva al momento più realistica. Per la Russia non perdere questa guerra è diventata questione di vita o di morte.
Infatti, non si tratta solo di perdere il prestigio, se perde, cioè se deve arrivare ad una pace accettando le condizioni imposte dagli ucraini appoggiati da Usa e Nato. Si tratta della sicurezza nazionale.

Una Ucraina vittoriosa diventerebbe una base Nato apertamente, avremmo le navi americane nel Mar Nero, basi nato o usa in Ucraina. Insomma, la Russia si troverebbe più o meno come dopo la pace durissima che all'inizio del 1918 le imposero i tedeschi: gli austro-tedeschi occuparono tutto il territorio che va da Riga al Mar d'Azov, incamerando l'Ucraina e gran parte della Bielorussia. La Russia perse anche i paesi baltici e la Finlandia.
Perdendo oggi, i Russi si vedrebbero ricacciati indietro anche nel tempo, ricacciati indietro di più di due secoli, quando la zarina Caterina conquistò la Crimea, sottomettendo i Tartari.
Del resto, la distruzione dello Stato russo è sempre stata un obbiettivo dichiarato della mente malata di Biden. E riflette evidentemente il senso dell'espansione ad Est della Nato, come l'hanno inteso gli Americani, soprattutto le ammnistrazioni democratiche. Una politica folle che porta dritta alla III gm.

All'inizio l'appoggio usa era per la difesa della libertà dell'Ucraina, attaccata da PUtin. Ma poi, visto che l'Ucraina teneva bene, si è passati a dichiarare apertamente che lo scopo della guerra doveva essere il cambio di regime a Mosca, cioè il crollo della Federazione, un cataclisma politico-economico che solo un pazzo può augurarsi.
Inutilmente il centenario Kissinger ha cercato di far sentirre la voce della ragione, richiamandosi agli ammonimenti di George F. Kennan ("l'espansione della Nato ad Est sarebbe stato un esiziale errore").
Adesso la Russia, che ha a quanto pare sottovalutato l'avversario e le forze che potevano sostenerlo, si trova di fronte alla necessità di una mobilitazione nazionale e alla necessità di instaurare un'economia di guerra. Se è vero che i russi stanno palesando una grave inferiorità tecnologica per via degli embargo economici, allora la vittoria (ma anche la sopravvivenza) sarebbe alquanto difficile per i russi, con le armi convenzionali, avvicinando sempre più il momento dell'impiego delle armi atomiche.
Miles

Anonimo ha detto...

Non c'è due senza tre. Anche questa volta Dio darà la vittoria alla parte sbagliata. Dio è molto eccentrico.

Anonimo ha detto...

Bisogna votare ,il rischio è l'astensionismo .Tutti in Italia convengono che la magistratura è fuori controllo,eppure al referendum sulla giustizia ha votato il 20% degli aventi diritto.Chi non vota vota per il Pd.

Anonimo ha detto...

Ai turchi non conviene la vittoria di uno dei due contendenti,per questo adesso faranno di tutto perché si arrivi ad un compromesso.È l'unica speranza di una fine accettabile della guerra.Biden invece ha un disperato bisogno di una vittoria militare per la sua sopravvivenza politica.L'Europa avrebbe bisogno della pace perchè è prossima al disastro economico.Invece politici e stampa parlano di guerra a Putin come se facendo la guerra a Putin non si facesse guerra alla Russia.I compagni nostrani sono i più oltranzisti dimenticando gli amori di un passato neanche troppo remoto.Comunque gli ucraini sono dei gran soldati degni eredi dei cosacchi degli zar.

Anonimo ha detto...

La sensazione è che le restrizioni per il covid fossero solo l’antipasto…

Anonimo ha detto...

"Comunque gli ucraini sono dei gran soldati degni eredi dei cosacchi degli zar."

Più che altro sembrano gli eredi delle truppe naziste!

... surprise !... ha detto...

Concordo. Più che di una sensazione si tratta di una certezza. La farsa pandemica è stata una prova generale, certe misure, tipo il coprifuoco, verranno applicate per riguardo alla crisi energetica e alla guerra alla Russia. Il great reset e la guerra alla Russia devono procedere in modo parallelo, aiutandosi a vicenda. Il successo del great reset è certo, così come l'annientamento della Russia, ma non si tratta di imprese che si possano compiere dall'oggi al domani. I mondialisti, per l'applicazione delle nuove restrizioni riguardo all'Italia, stanno aspettando le elezioni, le quali legittimeranno tutte le copiose porcherie a venire. Poco importa chi sarà il vincitore. Le elezioni sono una farsa ovunque. In Svezia, il centrodestra sembra che sia in vantaggio per un pugno di voti, ma il conteggio dei voti all'estero, non ancora effettuato, può riservare la solita sorpresa miracolosa: la vittoria dei socialdemocratici. Il povero scemo che va a votare con la speranza di un cambiamento resterà come sempre deluso. Peraltro pochissimi italiani desiderano un cambiamento, dato l'enorme benessere: tutti facoltosi (chi più chi meno), tutti laureati, tutti felici. Risparmiamoci pure inutili grandi analisi, nonché inutili pie illusioni!

Anonimo ha detto...

Più che di truppe ucraine si tratta di truppe mercenarie statunitensi. L'Ucraina è un pretesto. Si scrive Ucraina, ma si legge Stati Uniti d'America!

...surprise! ha detto...

Concordo. Più che di una sensazione si tratta di una certezza. La pandemia è stata una prova generale, certe misure, tipo il coprifuoco, verranno applicate per riguardo alla crisi energetica e alla guerra alla Russia. Il great reset e la guerra alla Russia devono procedere in modo parallelo, aiutandosi a vicenda. Il successo del great reset è certo, così come l'annientamento della Russia, ma non si tratta di imprese che si possano compiere dall'oggi al domani. I mondialisti, per l'applicazione delle nuove restrizioni riguardo all'Italia, stanno aspettando le elezioni, le quali legittimeranno tutte le copiose porcherie a venire. Poco importa chi sarà il vincitore. Le elezioni sono una farsa ovunque. In Svezia, il centrodestra sembra che sia in vantaggio per un pugno di voti, ma il conteggio dei voti all'estero, non ancora effettuato, può riservare la solita sorpresa miracolosa: la vittoria dei socialdemocratici. Il povero scemo che va a votare con la speranza di un cambiamento resterà come sempre deluso. Peraltro pochissimi italiani desiderano un cambiamento, dato l'enorme benessere: tutti facoltosi (chi più chi meno), tutti laureati, tutti felici. Risparmiamoci pure inutili grandi analisi, nonché inutili pie illusioni!

mic ha detto...

"Il successo del great reset è certo, così come l'annientamento della Russia"

E dire che tanti ma tanti non li pubblico perché danno tutto così drasticamente per scontato...
Realisticamente siamo messi male ma non credo che impegno e preghiera non possano dar frutti se è volontà di Dio.
E non penso sia ancora detta l'ultima parola!

mic ha detto...

In ogni caso le truppe ucraine sono il battaglione Azov et similes

Anonimo ha detto...

Tutti? Il battaglione Azov quanti effettivi ha esattamente?
Come dire “gli italiani sono tutti mafiosi”. Il livello è quello.

Anonimo ha detto...

Ho visto foto e brevi filmati dell'ispezione degli inviati ONU a Zaporizhzhia, i resti dei proiettili di obici ed altro a terra, erano UE, USA, e ce n'erano anche made in Italy, a denti stretti si ammette che non hanno trovato quelli russi, ergo bombardavano solo gli ucraini, la centrale è in totale controllo RUS, adesso è stata spenta, tutti i 6 reattori, perché i razzi e le bombe erano caduti troppo vicino ai depositi di scorie radioattive e si temevano pericoli maggiori, tipo fuoriuscita di materiali altamente tossici, la denazificazione significa distruzione totale del battaglione AZOV, veri e propri nazisti che adesso disegnano le 2 sieg sieg sugli elmetti e la svastika sui carri armati, non so se gli ucraini siano straordinari soldati, so però che, assieme ai polacchi, erano a dirigere i campi di concentramento per conto di AH. penso sia sufficiente, vero che avanzano, ma più si allargano i confini dei territori acquisiti e maggiori sono le problematiche di controllo e difesa delle linee, ma la storia insegna ancora? I Romani mai si sono spinti oltre le pianure Sarmatiche, Nappy e AH sì, sono arrivati quasi correndo, a Mosca il primo, Leningrado e Stalingrado il secondo, sappiamo tutti com'è finita......

Anonimo ha detto...


Per capire meglio la sconfitta russa a Nord-Est

Ci sono dichiarazioni di autorità americane riprese dalla stampa usa mainstream che confermano certe sensazioni. Ossia che sin dall'inizio la superiorità satellitare-informatica dei Servizi americani ha fatto la differenza, senza nulla togliere ai meriti dei soldati ucraini.

Parlano queste dichiarazioni di una guerra "asimmetrica" perché sin dall'inizio capace di colpire con successo i russi nei gangli vitali: centri di rifornimento, di comando, logistica, scompaginando tutto. Ci ricordiamo di come all'inizio diversi generali russi siano stati uccisi in combattimento. Spiegazione fabbricata all'Ovest: colpa della mentalità sovietica che non lascia iniziativa ai subordinati onde i generali devono andare in prima linea. Spiegazione che a me è sempre parsa ridicola. La verità è un'altra: grazie alle loro superiori "antenne" gli americani e gli inglesi riuscivano ad individuare con precisione i vari comandi tattici per poi annientarli facendo tirare il missile occidentale o il drone dagli ucraini. Devono aver incenerito diversi comandi, un'ecatombe. Questo spiega anche il caos e le difficoltà logistiche dei russi, altro che "mentalità burocratica". Notevoli devono anche essere le capacità di intercettazione e di "accecamento" dei satelliti del nemico.

Evidentemente la difesa contraerea russa non è all'altezza. La superiorità tecnologica usa e nato si è rivelata devastante, esattamente come nella Prima guerra irakena, quando Saddam Hussein, forte di un imponente armamento sovietico costatogli miliardi di dollari, fece l'errore gravissimo di invadere il Kuwait, cosa che gli spalancava le porte dell'Arabia Saudita, facendone virtualmente il padrone del petrolio mondiale. IL sistema difensivo contraereo irakeno fu bucato come niente dagli americani, che acquisirono subito una superiorità aerea totale.
Questo è forse l'aspetto più preoccupante, per i russi. L'efficacia della missilistica occidentale regalata agli ucraini potrebbe spiegare anche quella che sembra l'assenza inspiegabile dell'aviazione russa dai cieli. Ora i carri di Kiev avanzano verso nord-est in una zona che nella II gm ha visto gigantesche battaglie di carri tra tedeschi e sovietici, ora avanzava l'uno ora l'altro - zona ondulata pianeggiante, senza difese naturali, tranne i fiumi. I russi dovrebbero fabbricarsi "un Piave", per così dire, scriveva qualcuno. Ma intanto non dovrebbe l'aviazione russa impiegata in massa colpire le formazioni corazzate ucraine? Eppure, non se ne sente parlare.
Evidentemente l'aviazione dovrebbe pagare un prezzo troppo alto.
A questo va aggiunto che i famosi lanciarazzi americani a lunga gittata devono esser riusciti ad effettuare un efficace tiro di interdizione sull'artiglieria russa.
Ci sono poi gli errori, come quello di aver sguarnito, a quanto sembra, il fronte del Nord-Est per rinforzare la zona di Karkov. Qui forse continua a pesare l'equivoco dei russi di voler fare una guerra pretendendo che non sia tale, trovandosi in tal modo con forze inferiori alla bisogna, per mancanza di un'adeguata mobilitazione.
Ma dichiarare la guerra avrebbe un peso politico assai pesante, in varie direzioni. Aprirebbe una via di non ritorno.
Miles

Anonimo ha detto...


"I Romani mai si sono spinti oltre le pianure sarmatiche.."

Pompeo Magno durante le guerre mitridatiche arrivò ad una giornata di marcia dal Mar Caspio ma dovette fermarsi e ritornare per la ribellione dei soldati: erano lande deserte, aride, piene di scorpioni velenosi e altro.
I paragoni col passato valgono certamente, ma sino ad un certo punto.
Non è pensabile che i russi di colpo avessero disimparato a fare la guerra. I loro problemi sembrano nascere da una superiorità tecnologica americana (fornita agli ucraini) che al momento appare incolmabile.
A meno che i russi non tirino fuori a sorpresa nuovi e superiori armamenti. Chi vivrà vedrà.
Non devono comunque mollare, rischiano il crollo dell'intera Federazione, una catastrofe attesa e invocata solo dai politici perversi che attualmente sono alla guida dell'Occidente.

Anonimo ha detto...


Curioso come si continui ad applicare il topos negativo di Caporetto per "fissare" la sconfitta russa odierna.

Capita anche ad un giornalista preparato come Fausto Biloslavo su Il Giornale di oggi. Ha scritto: difficile sapere come andrà a finire perché "i russi non sono in rotta come a Caporetto e la guerra sarà ancora lunga..".

Chi legge ricava l'impressione che con la rotta di Caporetto la guerra sul fronte italiano sia poco dopo finita, naturalmente con la vittoria di fatto degli austro-tedeschi. Possibile che l'immaginario collettivo, nutrito di perversa ideologia antiitaliana, sia arrivato ad una simile falsificazione della realtà?

Dopo Caporetto, la guerra continuò per un intero anno e finì con il crollo dell'Austria-Ungheria e della Germania, sino a prova contraria.
A Caporetto, dal 24 ott 17 realizzando una sorpresa totale il nemico sfondò l'ala sinistra dello schieramento italiano (II armata) della quale si salvarono solo alcune divisioni. Il resto si ritirò in ordine, combattendo, lasciando indietro l'armamento pesante soprattutto. Il bollettino di Cadorna che accusava di viltà i soldati, senza sapere come erano andate le cose, creò vigliaccamente il mito del fante italiano che scappa e non combatte, mito del tutto fasullo. Calando il nemico dall'alto Isonzo alle spalle del fronte italiano, il fronte dovette retrocedere interamente per non essere circondanto: da qui una fuga in massa, disordinata nelle retrovie logistiche, che erano enormi in ogni esercito dell'epoca (solo un terzo delle truppe erano effettivamente combattenti).
Ma giunte al Piave e al Grappa, fronte notevolmente più corto e con buone difese naturali, le truppe superstiti, che avevano mantenuto una buona coesione, si abbarbicarono, bloccando il nemico (metà nov - dic 17).
Il riorganizzato esercito italiano, con aggiunte tre div inglesi e due francesi, respinse nel giugno del 18 l'ultima poderosa offensiva austro-ungarica, fatta a sostegno delle offensive tedesche in Francia per vincere la guerra. Infine, ott - nov 18, l'esercito italiano attaccò, assieme ai suoi alleati, un esercito nemico indebolito mentre l'impero si stava sfaldando e sfondò, dopo 5 giorni di battaglia, il centro della linea, in corrispondenza di Vittorio Veneto.
Questi i fatti.
Non si capisce per quale misterioso meccanismo mentale si debba continuare a rappresentare Caporetto quale simbolo di sconfitta irrecuperabile e definitiva.
H

Anonimo ha detto...

Con una telefonata, Scholz ha chiesto a Putin di ritirare completamente le truppe russe dall'Ucraina.

Anonimo ha detto...

Ho il presentimento della sconfitta della Russia.

Anonimo ha detto...

NATO NUOVA WEHRMACHT.
Qualche analogia tra l'avanzata Nato-Ucraina verso est e l'Operazione Barbarossa di hitleriana memoria ? Dopotutto anche Stalin-Putin aveva iniziato occupando la Polonia orientale (e con ragioni molto meno valide di Mosca rispetto al Donbass), per poi vincere, con immenso "tributo di sangue", la Grande Guerra Patriottica.
A uno sguardo miope, intossicato dalla propaganda, l'aggredita è l'Ucraina e la Russia è l'aggressore. A uno sguardo appena meno miope la prospettiva si rovescia: la vera aggressione (subdola, centellinata) è l'epansionismo NATO verso est (più colpo di Stato a Kiev nel 2014), e la vera aggredita - e accerchiata dalla Moldova all'Estonia - è la Russia, prima con i massacri di civili in Donbass, e quindi con l'intero Occidente coalizzato a fianco dell'Ucraina "aggredita", e cinicamente utilizzata come arma di sfondamento.
Non è la Russia che vuole invadere l'Europa, ma esattamente il contrario: invaderla o meglio ancora disintegrarla, Stoltenberg dixit.

Flavio Piero Cuniberto

Anonimo ha detto...

Bombe sugli Armeni e 108 chiese rase al suolo, solo silenzio dall'Italia. Nel 1895 il nostro Francesco Crispi disse: "Abbiamo doveri speciali verso gli Armeni, che in Italia hanno radici più profonde di ogni altro paese europeo". Erano i giorni in cui il sultano turco Abdul Hamid aveva deciso la “soluzione finale del problema armeno” e la nostra ambasciatrice Maria Pansa fu testimone oculare dei massacri: “Gli armeni non si difendono: per le strade quando si trovano davanti al turco si buttano in ginocchio, bande armate di un grosso bastone con una punta ferrata con la quale colpiscono alla testa l'armeno che cade insanguinato, passano delle carrette che raccolgono i cadaveri, li buttano accatastati e i cani li seguono leccando il sangue. Arrivano al Bosforo e ve li buttano. Questo barbaro massacro continua da tre giorni per ordine del sultano che vuole sterminare gli armeni”. Un tempo c'era una grande solidarietà fra Italia e Armenia. Oggi stendiamo tappeti rossi alla mezzaluna turca che li vuole annientare, mentre nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 49 soldati armeni. Tutta la politica italiana (anche di destra) è sensibile alla "diplomazia del caviale", mentre il celebre regista francese Robert Guédiguian dice: “L’Armenia potrebbe sparire". Ne parlo in esclusiva per la newsletter con il ministro degli Esteri della repubblica armena di Artsakh e un linguista armeno. Intanto un rapporto accademico americano racconta: "Gli azeri hanno distrutto 108 chiese armene su 110 conquistate". Immaginate questa terra cristiana di meno di 3 milioni di abitanti (Armenia e Artsakh insieme) circondata da musulmani belligeranti trenta volte più numerosi (Azerbaigian e Turchia). E immaginate Hitler che disse ai suoi generali nel 1939 per giustificare ciò che stava per fare agli ebrei: “Chi si ricorda degli armeni?”.

Anonimo ha detto...

TESTIMONIANZE DA IZYUM
dal canale TG di Escobar
"parlato con una donna della città di Izyum. Sua sorella non poteva lasciare la città quando è finita sotto l'AFU. Ha un marito paralizzato. La sua storia mette i brividi! Dopo l'arrivo dell'AFU, la violenza è off limits. Perquisizioni e sequestri ovunque, terribili saccheggi, omicidi. Sono gli Zapadentsy che sono venuti, gli Ucraini occidentali, soprattutto antirussi. Dicono palesemente che tutti noi siamo "Mos**ls" e "Vata". Questo significa che non abbiamo pietà. Abbiamo vissuto con i russi felici per tre mesi quindi siamo tutti traditori, e ora non siamo niente! Prendono tutto: TV, smartphone, elettrodomestici, cibo. Hanno arrestato decine di persone e le hanno portate via. Hanno sparato a diverse persone proprio sul posto, quelle che hanno cercato di fermare il saccheggio. Ora dicono che spareranno tutti quelli che cercano di pagare con rubli russi nei negozi. Abbiamo chiesto dove potevamo prendere le grivnas e ci hanno detto: "Succhiatelo! Questo è il tuo lavoro principale! ” Ora quelli che erano seduti tranquilli in attesa dell'arrivo dell'AFU, ora sono tutti allo scoperto. E stanno regolare i conti con i loro nemici personali. Semplicemente li accusano di cooperare con i russi, e queste persone vengono portate via. Molto probabilmente gli sparano. La città è paralizzata dal terrore. Ora non siamo niente! Piange. "

Pio ha detto...

La nostra amata Armenia ha chiesto aiuto alla Russia (e a chi altri, altrimenti?).
L'Europa è succube dell'islamismo, figuriamoci se prende posizione a sostegno degli armeni.
Mentre gli anglosassoni si muovono solo dove sentono profumo di business.

Anonimo ha detto...

Poco dopo la mezzanotte odierna l'Azerbaijan ha attaccato l'Armenia sul suo territorio nazionale internazionalmente riconosciuto. Un atto di aggressione non provocato in palese violazione del diritto internazionale.
Dopo circa due ore, la mediazione russa, a cui l'Armenia si è appellata in quanto parte di una alleanza militare con Mosca, ha permesso il raggiungimento di un non si sa quanto lungo cessate il fuoco.
L'Azerbaijan, uno Stato musulmano autoritario alleato dei turchi, è uno di quegli Stati definiti affidabili con cui Draghi ha stretto accordi di fornitura di gas per sostituire quello russo. L'Armenia, di contro, è uno Stato democratico ed è stato il primo Stato al mondo ad adottare il cristianesimo come religione di Stato.
Gli azeri approfittano dell'impegno russo sul fronte ucraino per alzare la tensione sul fronte armeno mentre la comunità internazionale sta a guardare e noi finanziamo il regime.
Nessun governante ha qualcosa da dire?

Anonimo ha detto...

"...Nessun governante ha qualcosa da dire?"

Coloro che governano l'Italia sono di due tipi: quelli che hanno un'agenda estera, esterna, straniera da fare eseguire; gli altri pazzi della poltrona che lustrano, vezzeggiano e leccano instancabilmente.

Anonimo ha detto...

Il Corriere della sera "svela" l' evidenza: gli Usa sono in guerra. Nell' articolo si riporta anche l' aneddoto putiniano del topolino stretto all' angolo e costretto a reagire. Se accadrà questo, la Russia alzerà terribilmente il livello dello scontro. Se mettesse mano ad armi atomiche e non, che sino ad ora non ha mai usato, da una parte l' Ucraina finirebbe al massacro, dall' altra il rischio di un conflitto mondiale diverrebbe altissimo.
Nell' articolo si dice che il Pentagono ne è ben consapevole. Ciò significa che - esclusi a priori i tentativi di mediazione- si sta conducendo un gioco pericoloso e criminale

Anonimo ha detto...

Uno dei motivi (di cui si parla poco) per cui le forze russe sono state quasi-sconfitte ed hanno dovuto arretrare di parecchi kilometri , sono le diserzioni di centinaia e centinaia di soldati russi. Molti di loro non hanno avuto più il coraggio-criminale di uccidere "fratelli" .I soldati russi loro malgrado, hanno dovuto assistere ai massacri, ruberie, e stupri perpetrati dai mercenari Ceceni, che in alcuni casi li hanno anche coinvolti. Sventolare la bandiera russa non bastava a molti filo-russi, i mercenari ceceni li derubavano di tutto.
Erano lì non come guerriglieri ma come predoni...
Cambiare di continuo capo militare non fà bene al morale delle truppe: colpa solo di Putin ? E' evidente che ha dei cattivi e demoniaci consiglieri militari: tra cui il capo delle milizie cecene Kadyrov.
La Russia è sull'orlo di un baratro ...Satana ringrazia...

Anonimo ha detto...


Diserzioni di russi e violenze dei ceceni..

Quali sono le fonti di queste affermazioni?
Sono informazioni verificabili in modo indipendente?
Che ci siano e siano state atrocità dalle due parti
è molto probabile, si tratta anche di una guerra
per certi aspetti civile. Le precedenti guerre
tra ucraini e russi, includendovi anche le rivolte
cosacche del passato, furono sempre feroci.
Ma se entriamo nel dettaglio bisognerebbe disporre
di una fonte verificabile.

Anonimo ha detto...

Putin a questo punto non può perdere la faccia, deve per forza usare, obtorto collo, la forza, ovverosia i riservisti e i professionisti della guerra, finora ha usato ragazzini 18enni, poco adusi ai macelli che capitano in ogni guerra, ci sono alcune cose che non mi tornano, i rapporti con Merkel erano più che buoni, e quando si incontravano, parlavano in russo, che Angela parla fluentemente, adesso si dice che con Scholz le cose vadano peggio anche a causa delle traduzioni degli interpreti ai colloqui tra i 2, ma la cosa puzza, perché Benedetto XVI, che incontrò VP 2 o 3 volte, a domanda precisa in quale lingua si parlassero e se c'erano interpreti, rispose papale papale" Parlavamo in tedesco perché lui lo parla meglio di me" non credo che Ratzinger abbia raccontato balle, poi VP è vissuto per molti anni a Berlino fino al crollo del muro, come agente speciale amministrativo del KGB, Corsera e Repubblica sono indecenti nei loro articoli, pieni anche di errori grammaticali, coniugazione verbi, e lasciamo perdere sintassi e la punteggiatura.....

Anonimo ha detto...

Non succederà niente di straordinario. L'Ucraina è piena di mercenari americani, polacchi, inglesi e di altre nazionalità. Usa e Nato sono onnipotenti e stanno preparando accuratamente questa guerra da anni: vinceranno e il nuovo ordine mondiale vedrà la luce. Purtroppo la cruda verità è questa. A meno che Dio non si degni di venire in aiuto della Russia cristiana e non esiti - come ha fatto finora - a punire le nazioni apostate (sembra che Gli dispiaccia).

Anonimo ha detto...

Anche con la violenza bisogna saper distinguere, esistono tipi di uomini che non possono e non devono essere trattati con i guanti perché lo considerano una debolezza, con loro bisogna usare la forza al confine della violenza senza oltrepassarlo. Con altri uomini basta uno sguardo, una mezza parola e subito capiscono e si mettono in riga. I ceceni da quel poco che ho sentito di loro appartengono al primo tipo. E con loro molte altre etnie asiatiche. Da questo punto di vista si illude l'Occidente di smantellare la Federazione Russa corrompendola con i 'nostri diritti' ed ingabbiandola con l'alta tecnologia, si illude. La vecchia forza primigenia si inabisserà nelle sue radici e ne uscirà di nuovo feroce come e più di allora. Attenzione è facile fare i gradassi lanciando, con la tecnologia, morte dal cielo, il discorso cambia quando si viene bruciati o squartati vivi a terra. Tengano presente gli USA che molti russi sono, nel tempo, emigrati in America fino a diventare americani, ma nessuno di noi e di voi sa quali sentimenti battano nel loro cuore o potrebbero battere nel loro cuore vedendo contro il loro paese natio un vile sterminio per imporre là la supremazia che in America questo potere non ha più.

Anonimo ha detto...

Il presidente della Commissione europea, in visita a Kiev, che si veste di giallo e azzurro, è inguardabile.
Il ridicolo a livelli stratosferici.

Anonimo ha detto...

Quello che gli iperatlantisti non capiscono, o fanno finta di non capire, è che la Russia si gioca in Ucraina la sua reputazione e il suo ruolo di superpotenza contrapposta al blocco occidentale. La controffensiva ucraina, alimentata dalle armi di Washington e Bruxelles, rischia di accelerare bruscamente la fine della partita. Lo stesso Putin riceve enormi pressioni dall'interno per innalzare il livello dello scontro e mettere in campo la spaventosa mole di uomini, risorse e mezzi di cui dispone l'armata russa.
Da mesi si sta giocando col fuoco. Gli occidentali, rimbambiti e ridotti a bambini urlanti, credono che la guerra sia un videogioco e la distruzione solo un filtro di Instagram. A furia di giocare ai soldatini da salotto, rischiano di svegliarsi nel peggiore degli incubi.
L'Italia, in tutto questo, avrebbe dovuto agire come mediatrice. Ma qualcuno ha bisogno di qualche migliaio di imprese morte per sedersi al tavolo dei potenti. O meglio, per far loro da cameriere.

Cit. Matteo Brandi

Anonimo ha detto...

UCRAINA: LA DITTATURA PROSEGUE IMPONENDO ALTRE RESTRIZIONI ALLE LIBERTA’.
Dopo l’abolizione dei partiti e gli arresti dei leader di opposizione, la ferrea e totale censura sulle comunicazioni e sui social, la cancellazione del diritto di manifestare, le retate nelle case dei sospetti contrari al regime di Zelen’sky
il Consiglio dei ministri ucraino ha approvato il progetto di legge sulla responsabilità penale per l'ottenimento della cittadinanza russa.
Lo ha dichiarato il vice primo ministro del regime di Kiev, Iryna Vereshchuk.

Il progetto di legge prevede la reclusione da 5 a 15 anni. Se un dipendente pubblico ucraino riceve un passaporto russo, può essere imprigionato da 10 a 15 anni, mentre la propaganda a favore della cittadinanza russa comporta una detenzione da 5 a 8 anni.

Hanno timore che qualcuno lasci il Paese per raccontare la grave corruzione e le nefandezze compiute dai filo nazisti che governano lo Stato e i suoi apparati?
Ciò che sconcerta è che nessun giornalista filo occidentale narra quello che accade veramente in Ucraina e fa conoscere la realtà dell’imprigionamento e dell’eliminazione (anche fisica) dei dissidenti, della promozione delle idee naziste di ordine razzista. Lo sanno che avviene ma obbediscono al mantra di turno.

Aggiornamenti ha detto...

L 'analisi del Professor Alexandr Dugin sulla situazione attuale.
(Grazie a Rainaldo Graziani per averlo reso condivisibile a tutti).
Gli ultimi giorni hanno visto un cambiamento significativo nell'equilibrio di potere in Ucraina. Questo deve essere compreso nella sua interezza.
I contrattacchi di Kiev non hanno registrato particolare successo nella regione di Kherson, ma, ahimè, si sono rivelati più efficaci nella regione di Kharkiv. E la situazione a Kharkiv ha prodotto la ritirata tattica delle forze alleate che è difatto un punto di svolta. Mettendo da parte gli effetti psicologici e i sentimenti legittimi dei combattenti, bisogna registrare che in tutta la storia dello OSM siamo arrivati al punto di non ritorno.
Tutti ora raccomandano misure straordinarie per invertire la situazione, e alcuni di questi suggerimenti sono abbastanza razionali. Non pretendiamo l'originalità, ma cerchiamo semplicemente di riassumere i punti e le raccomandazioni più importanti e di collocarli nel contesto geopolitico globale.
Terza guerra mondiale
Siamo sull'orlo della terza guerra mondiale, per la costante e indiscutibile volontà dell'Occidente. E questa non è più una preoccupazione o una vaga ipotesi, è un dato di fatto. La Russia è in guerra con l'Occidente in tutto il suo complesso, con la NATO e i suoi alleati (anche se non con tutti: Turchia e Grecia hanno una loro posizione e alcuni paesi europei, in primo luogo ma non solo Francia e Italia, non vogliono partecipare attivamente a una guerra con la Russia). Eppure, la minaccia di una terza guerra mondiale si avvicina sempre di più.
Se si arriverà all'uso di armi nucleari è una questione aperta. Ma la probabilità di un Armageddon nucleare cresce di giorno in giorno. È abbastanza chiaro, e molti comandanti militari americani (come l'ex comandante americano in Europa Ben Hodges) dichiarano apertamente che l'Occidente non sarà nemmeno soddisfatto nemmeno del nostro completo ritiro dal territorio dell'ex Ucraina, ma finanche sul nostro suolo, dovremmo piegarci ad una "resa incondizionata" oppure come dice Jens Stoltenberg vogliono procedere alla "de-imperializzazione" e smembramento della Russia.
Nel 1991, l'Occidente si accontentò del crollo dell'URSS e della nostra resa ideologica, principalmente accettando l'ideologia liberale occidentale, il sistema politico e l'economia sotto la leadership occidentale. Oggi, la linea rossa per l'Occidente è l'esistenza di una Russia sovrana, anche all'interno dei confini della Federazione Russa. Il contrattacco dell'AFU nella regione di Kharkiv è un attacco diretto dell'Occidente alla Russia. Tutti sanno che questa offensiva è stata organizzata, preparata ed equipaggiata dal comando militare degli Stati Uniti e della NATO e ha avuto luogo sotto la loro diretta supervisione. Non è solo l'uso di attrezzature militari della NATO, ma anche il coinvolgimento diretto dell'intelligence aerospaziale occidentale, dei mercenari e degli istruttori. Agli occhi dell'Occidente, questo è l'inizio della "nostra fine". Una volta che abbiamo dimostrato una sorta di debolezza nella difesa dei territori sotto il nostro controllo nella regione di Kharkiv, possiamo -secondo loro- essere ulteriormente sconfitti. Questo non è un piccolo successo della controffensiva di Kiev, ma il primo successo tangibile del Drang nach Osten delle forze NATO.
Naturalmente, si può cercare di attribuire tutto ciò a "difficoltà tecniche" temporanee e rimandare l'analisi sostanziale della situazione a più tardi. Ma questo non farebbe che ritardare la realizzazione del fatto compiuto e quindi sottinderebbe il rischio di deprimerci e demoralizzarci.

Aggiornamenti ha detto...

...segue/2
Mobilitazione
La mobilitazione è inevitabile. La guerra colpisce tutti e tutto, ma la mobilitazione non significa l'invio forzato di coscritti al fronte, questo può essere evitato, ad esempio, formando un vero e proprio movimento di volontariato, con i necessari benefici e il sostegno dello Stato.
Dobbiamo concentrarci sui veterani e su un supporto speciale per i guerrieri novorossiani. La Russia ne ha pochi, ma ci sono sostenitori anche all'estero. Non dovremmo essere timidi nel formare brigate anti-globalizzazione con persone oneste provenienti dall'est e dall'ovest. Soprattutto, non dobbiamo sottovalutare il particolare che siamo russi. Siamo una nazione di eroi. Anche se a caro prezzo, abbiamo sconfitto nemici terribili ed i loro eserciti più di una volta nella nostra gloriosa storia. Anche questa volta vinceremo, se non altro nella guerra contro l'Occidente, e questa volta sarà una guerra popolare. Stiamo vincendo le guerre popolari, guerre in cui il popolo gigante si è svegliato per combattere.
La mobilitazione implica un completo cambiamento della politica dell'informazione. Le norme del tempo di pace (che sono essenzialmente una copia cieca dei programmi occidentali e delle strategie di intrattenimento che non fanno altro che corrompere la società) devono essere abolite. La televisione e i media in generale dovrebbero diventare strumenti di mobilitazione ideale in tempo di guerra. Cultura, informazione, educazione, scienza, politica, sociale: tutto deve funzionare all'unanimità per la guerra, cioè per la vittoria.
Economia
Ogni stato sovrano può emettere tutta la valuta nazionale di cui ha bisogno. Se è veramente sovrano. La guerra con l'Occidente rende inutile continuare a determinare accordi economici secondo le precedenti regole. Un'economia di guerra non può che essere sovrana. Giuste e sufficienti devono quindi essere la spese per la vittoria. È solo necessario fare in modo che la questione sia concentrata in un apposito circuito a fini strategici. La corruzione o la speculazione in tali circostanze dovrebbe essere equiparata a un crimine di guerra.
Guerra e comodità sono incompatibili. La comodità come meta, come punto di riferimento nella vita, va abbandonata; solo le nazioni preparate alle difficoltà sono in grado di vincere guerre vere.
In queste situazioni c'è sempre una nuova razza di economisti il cui obiettivo è salvare lo stato, specialmente questo. I dogmi, le scuole, i metodi e gli approcci sono secondari. Possiamo chiamare tale economia un'economia di mobilitazione o semplicemente un'economia di guerra.
I nostri alleati
In ogni guerra, il ruolo degli alleati è estremamente importante. Oggi la Russia non ne ha così tanti, ma esistono. In primo luogo, stiamo parlando di quei paesi che rifiutano l'ordine unipolare liberale occidentale. Sono i fautori del multipolarismo come Cina, Iran, Corea del Nord, Serbia, Siria, Repubblica Centrafricana, Mali, ma anche, in una certa misura, India, Turchia, alcuni paesi islamici, africani e latinoamericani (soprattutto Cuba, Nicaragua e Venezuela)
Per fronteggiarli occorre mobilitare tutte le risorse disponibili, non solo la diplomazia professionale, ma anche quella popolare, e per questo è nuovamente necessaria l'ideologia. Dobbiamo convincere i nostri alleati che abbiamo deciso di rompere irreversibilmente con il globalismo e l'egemonia occidentale e che siamo pronti ad andare fino in fondo nella costruzione di un mondo multipolare. Qui dobbiamo essere coerenti e risoluti. Il tempo dei mezzitoni e dei compromessi è finito. La guerra dell'Occidente contro la Russia sta dividendo l'umanità su diversi lati delle barricate.

Aggiornamenti ha detto...

...segue/3
Fattore spirituale
Al centro del confronto globale che è iniziato c'è l'aspetto spirituale, religioso. La Russia è in guerra con una civilizzazione antireligiosa che combatte Dio e rovescia le basi stesse dei valori spirituali e morali: Dio, la Chiesa, la famiglia, il genere, l'uomo. Con tutte le differenze tra l'ortodossia, l'Islam tradizionale, l'ebraismo, l'induismo o il buddismo, tutte le religioni e le culture costruite su di esse riconoscono la verità divina, l'elevata dignità spirituale e morale dell'uomo, onorando tradizioni e istituzioni: lo stato, la famiglia, la comunità . L'Occidente moderno ha abolito tutto questo, sostituendolo con la realtà virtuale, l'individualismo estremo, la distruzione del genere, la sorveglianza universale, una "cultura dell'abolizione" totalitaria, una società post-verità.
Il satanismo aperto e il vero razzismo fioriscono in Ucraina e l'Occidente è lì a sostenerlo..
Abbiamo a che fare con quella che gli anziani ortodossi chiamano la "civiltà dell'Anticristo". Il ruolo della Russia è quindi quello di unire credenti di fedi diverse in questa battaglia decisiva.
Non devi aspettare che il nemico del mondo distrugga la tua casa, uccida tuo marito, tuo figlio o tua figlia... Ad un certo punto sarà troppo tardi. Dio non voglia di essere costretti a vedere e vivere un momento simile.
L'offensiva nemica nella regione di Kharkiv è proprio questo: l'inizio di una vera guerra dell'Occidente contro di noi.
L'Occidente dimostra la sua intenzione di iniziare una guerra di annientamento contro di noi: la terza guerra mondiale. Dobbiamo riunire tutto il nostro più profondo potenziale nazionale per respingere questo attacco. Con tutti i mezzi: pensiero, forza militare, economia, cultura, arte, mobilitazione interna di tutte le strutture statali e di ciascuno di noi.

Anonimo ha detto...

"Noi vogliamo e speriamo in un' Ucraina solida, indipendente e prospera, integrata nelle istituzioni euro-atlantiche". (Bridget Brink, ambasciatrice Usa a Kiev).
Avete capito? Nonostante tutto quello che è successo da febbraio in poi, la guerra, la morte, la distruzione, gli Usa vogliono ancora l'Ucraina nelle "istituzioni euro-atlantiche", cioè nella Ue e nella Nato.
Questo rende ovviamente impossibile ogni minimo spazio di trattativa coi russi. Gli Usa sembrano davvero disposti a combattere fino all'ultimo ucraino, pur di portare i loro missili nucleari sempre più vicini a Mosca.
Bisogna essere onesti e riconoscere che la classe dirigente americana è talmente accecata dalla hybris, da essere peggiore persino della classe dirigente dell'ex Urss.
Stalin infatti compì spaventosi eccidi di massa, ma rimase sempre un realista politico. Krusciov di fronte al pericolo della guerra mondiale ritirò i missili da Cuba.
Gli americani non sono capaci di fermarsi. Come il loro sistema economico non conosce limiti ed è quindi mostruoso, come la loro ideologia dirittista non conosce limiti etici ed è quindi mostruosa, così la loro espansione politico-militare. Gli Usa sono il patto faustiano allo stato puro, un prometeismo senza limiti, in confronto al quale pesino il marxismo leninismo sembrava avere qualche forma di misura.
A causa dell'ateismo violento e ripugnante del comunismo e dei suoi metodi tirannici, si è a lungo pensato che la "società aperta" americana fosse il male minore, nonostante il suo evidente materialismo pratico. Non lo è. Sotto l'apparenza della libertà, essa è dismisura generalizzata, quindi Caos. L'americanismo in ogni sua forma è la sfida mortale a qualsiasi Ordine stabile, geopolitico quanto sociale, religioso quanto familiare, economico quanto culturale. E' Sovversione nel senso preciso del termine, cioè capovolgimento universale. tendenzialmente illimitato, quindi mostruoso.
Martino Mora

Anonimo ha detto...

ULTIM'ORA:
IL REFERENDUM PER L'ANNESSIONE DEL DONBASS ALLA RUSSIA SI TERRÀ FRA UNS SETTIMANA!
Il referendum per l'adesione alla Russia da parte della Repubblica popolare di Donetsk si terrà dal 23 al 27 settembre. In contemporanea con quello organizzato a Lugansk. In caso (certo) di risultato positivo, con l'annessione alla Russia un attacco contro i territori del Donbass equivarrebbe ad un attacco sl territorio russo.
È evidente che a Mosca stanno preparando con cura ineccepibile la risposta contro la NATO.
Questo comporterà una SVOLTA TOTALE negli eventi della guerra con tutto ciò che ne consegue.
P.S.
La Duma di Stato della Federazione Russa ha appena introdotto nel codice penale i concetti di “mobilitazione”, “codice marziale” e “tempo di guerra”.