Il blog è un ottimo strumento; ma seppellisce in fretta i suoi contenuti. Dunque ripubblico per ritrovarne gli spunti di meditazione che nutrono la nostra fede e per chi ci leggesse solo ora. Ogni anno, il 14 settembre, ricordavamo l'entrata in vigore del Summorum Pontificum...
Questa festa, che in Oriente è paragonata a quella della Pasqua, si collega alla dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul Sepolcro di Cristo e in ricordo del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di sant'Elena, madre dell’imperatore Costantino, avvenuto, secondo la tradizione, il 14 settembre del 320. Sant’Elena portò una parte della Santa Croce a Roma. La ripose nel Sessorium, il suo palazzo, parte del quale, dopo avervi sparso della terra del Calvario, aveva riadattato a cappella privata. Passata alla celeste gloria, suo figlio Costantino fece dono di tutto il palazzo alla Chiesa Romana nella persona di papa San Silvestro I. Sono le origini della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme che ancora custodisce le preziose reliquie.
Dal Commento al Vangelo di Giovanni
di Sant’Agostino
Dal Commento al Vangelo di Giovanni
di Sant’Agostino
Nessuno è salito in cielo, fuorché colui che dal cielo discese, il Figlio dell'uomo che è in cielo (Gv 3, 13). Egli dunque era qui ed era anche in cielo: era qui con la carne, era in cielo con la divinità; o meglio, con la divinità era dappertutto. Egli è nato dalla madre, senza allontanarsi dal Padre. Sappiamo che in Cristo vi sono due nascite, una divina [generazione ab aeterno], l'altra umana; una per mezzo della quale siamo stati creati, l'altra per mezzo della quale veniamo redenti. Ambedue mirabili: la prima senza madre, la seconda senza padre. Ma poiché aveva preso il corpo da Adamo, dato che Maria proviene da Adamo, e questo medesimo corpo avrebbe risuscitato, ecco la realtà terrena alla quale si riferiva, quando disse: Distruggete questo tempio, e in tre giorni io lo risusciterò (Gv 2, 19). Si riferiva invece a cose celesti, quando disse: Nessuno può vedere il regno di Dio, se non rinasce dall'acqua e dallo Spirito (Gv 3, 5). Sì, o fratelli, Dio ha voluto essere figlio dell'uomo, ed ha voluto che gli uomini siano figli di Dio. Egli è disceso per noi e noi ascendiamo per mezzo di lui. Solo infatti discende e ascende colui che ha detto: Nessuno ascende in cielo, se non colui che dal cielo discende. Non ascenderanno dunque in cielo coloro che egli fa figli di Dio? Certo che ascenderanno; ci è stato promesso in modo solenne: Saranno come gli angeli di Dio in cielo (Mt 22, 30). In che senso, allora, nessuno ascende al cielo se non chi ne è disceso?Infatti uno solo è disceso, e uno solo è asceso. E gli altri? Che cosa pensare, se non che saranno membra di lui, così che sarà uno solo ad ascendere in cielo? Per questo il Signore dice: Nessuno ascende in cielo, se non colui che dal cielo discende, il Figlio dell'uomo che è in cielo. Ti meraviglia perché era qui e anche in cielo? Fece altrettanto per i suoi discepoli. Ascolta l'apostolo Paolo che dice: La nostra patria è in cielo (Fil 3, 20). Se un uomo com'era l'apostolo Paolo camminava in terra col corpo mentre spiritualmente abitava in cielo, non era possibile al Dio del cielo e della terra, essere contemporaneamente in cielo e in terra?
Se dunque nessuno, fuorché Cristo, è disceso dal cielo, e nessuno, fuorché lui, vi ascende, che speranza c'è per gli altri? Questa: che il Signore è disceso precisamente perché in lui e con lui siano una persona sola coloro che per mezzo di lui saliranno in cielo…
15 commenti:
So che con l'Esaltazione della S. Croce avevano luogo le "Tempora d'autunno", ma da diversi anni ho osservato che sono spostate in avanti di una settimana.
Si tratta di una modifica del calendario, una consuetudine o altro?
Grazie.
Queste descrizioni a volte sembrano esercizio di retorica, nei fatti invece si parla di tutte le componenti dell essere umano, corpo, anima, spirito e delle loro componenti, dei loro sensi, delle antenne di ciascuno di essi. Il sesto senso, per esempio, a cosa in particolare si riferisce? Ad un conoscere non legato ai nostri cinque sensi fisici; molte madri durante la guerra seppero, senza che nessuno ancora le avesse informate, che il loro figlio in quel certo giorno ed ora era morto. Le forze del cuore, dell anima purificata dai piccoli e grandi sacrifici di sé che una madre compie quotidianamente per amore del suo bambino, che tale rimane anche da uomo fatto,queste forze sono forse le componenti del sesto senso. Infondo sappiamo così poco della semplice complessità del nostro essere e del suo potenziale che la Grazia di Dio incrementa quando vede che giorno dopo giorno cerchiamo di imitarLo, cioè sempre salendo sulla nostra piccola croce quotidiana.
14 SETTEMBRE
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
“Tu nell’ultimo dì, quando le stelle
Pioveran fiamme, à consumare il mondo,
Colorata lassù d’auree fiammelle
Rifulgerai nel Ciel più puro, e mondo:
Tremenda all’alme al gran fattor rubelle
Con lume à giusti à riguardar giocondo,
Vittorioso, e trionfante segno
Sacrosanto immortal felice legno”.
Francesco Bracciolini, La croce racquistata, poema heroico, libro XXXV, 67, Venezia 1611.
Salve, croce adorabile,
sola nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.
O Trinità beata unico Dio,
a te si elevi la lode;
custodisci nei secoli
chi dalla croce è rinato. Amen.
Ave Crux spes unica
Oggi, il 13/14 settembre 1321, si verificò un avvenimento di grande rilevanza: la morte del Poeta Dante Alighieri.
Nel mese di agosto, Dante partecipò a una missione diplomatica a Venezia, su richiesta di Guido, nell'intento di prevenire un imminente conflitto bellico. Durante il suo ritorno attraverso le paludi di Comacchio, contrasse una grave febbre malarica che avrebbe poi condotto alla sua scomparsa. Questo tragico evento si verificò a Ravenna, proprio tra il 13 e il 14 settembre.
Il Poeta dell'Inferno, colui che ebbe il coraggio di rappresentare apertamente il caos delle emozioni umane, aveva una profonda consapevolezza che, nonostante le apparenze, un ordine supremo guidasse ogni creatura nel vasto mare dell'esistenza. Infatti, ciascun individuo può raggiungere destinazioni diverse, ma alla fine, tutti convergono verso una meta comune. La meta designata dal divino, una meta di felicità e perfezione. Qualora qualcuno si discosti da questo cammino, è solo per sua negligenza, poiché non ha adempiuto ai suoi doveri nei vari ruoli che Dio gli ha assegnato.
Da questa visione dell'ordine dell'universo, Dante, un esule che ha sperimentato l'ingiustizia, che è stato tradito dagli stessi esseri umani che amava, e che ha assistito con occhi chiari e ricolmi di angoscia al male nel mondo, ha tratto una virile convinzione nella giustizia. Una giustizia che non si limita al mondo terreno, ma che un giorno, secondo i disegni insondabili di Dio, si affermerà in tutto il mondo. Dante si erge a profeta e sostenitore di questa visione. In questo modo, cielo e terra si riconciliano una volta per tutte. Forse il messaggio principale di tutto il suo poema è proprio questa certezza.
14 settembre - Esaltazione della Santa Croce
Questa festa nacque a Gerusalemme, nell’anniversario della dedicazione, avvenuta il 14 settembre 335, delle due basiliche fatte edificare da Costantino, l’una sul Golgota (ad Martyrium), l’altra presso il santo Sepolcro (Anastasis), anche a seguito del ritrovamento delle reliquie della croce da parte di Elena, madre dell’imperatore.
La croce, già strumento del più terribile fra i supplizi, che Costantino nel 320 proibì di usare, per il cristiano è l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della Nuova Alleanza: dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. La croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria (cf. Rm 6, 5).
Nei secoli questa festività incluse anche la commemorazione del recupero da parte dell'imperatore Eraclio della Vera Croce dalle mani dei Persiani nel 628. Nell'usanza gallese, a partire dal VII secolo, la festa della Croce si teneva il 3 maggio.
Quando le pratiche gallesi e romane si combinarono, la data di settembre assunse il nome ufficiale di Trionfo della Croce nel 1963, ed era usato per commemorare la conquista della Croce dai Persiani, e la data in maggio fu mantenuta come Ritrovamento della Santa Croce, comunemente detta Invenzione della Croce.
In Occidente ci si riferisce spesso al 14 settembre come al Giorno della Santa Croce; la festività in maggio è stata tolta dal calendario liturgico del rito romano in seguito alle riforme del Missale Romanum operate sotto Giovanni XXIII nel 1960/1962.
La Chiesa ortodossa commemora ancora entrambi gli eventi, uno il 14 settembre, rappresentando una delle dodici grandi festività dell'anno liturgico, e l'altro il 1º agosto nel quale si compie la Processione del venerabile Legno della Croce, giorno in cui le reliquie della Vera Croce furono trasportate per le strade di Costantinopoli per benedire la città. In aggiunta alle celebrazioni nei giorni fissi, ci sono alcuni giorni delle festività mobili in cui viene fatto particolare ricordo della Santa Croce. La chiesa cattolica compie l'adorazione liturgica della Croce durante gli uffici del Venerdì Santo, mentre la chiesa ortodossa celebra un'ulteriore venerazione della Croce la terza domenica della Grande Quaresima. In tutte le chiese greco-ortodosse, durante il Giovedì Santo, una copia della Croce viene portata in processione affinché la gente la possa venerare.
...segue
INDULGENZE concesse dalla santa Chiesa, legate all'uso del Crocifisso
Obiectorum pietatis usus (Uso degli oggetti di pietà con la Croce)
Il fedele che devotamente usa un oggetto di pietà (crocifisso o croce, corona del Rosario, scapolare, medaglia), benedette da un sacerdote cattolico, può lucrare una indulgenza parziale.
Se poi tale oggetto religioso è benedetto dal Sommo Pontefice o da un Vescovo, il fedele, che devotamente lo usa, può acquistare anche l'indulgenza plenaria nella festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo del 29 giugno, aggiungendo però la professione di Fede, lo stato di grazia con una sana confessione, la santa Messa con la Comunione e 1Pater Noster, 1Ave Maria e 1Gloria al Pater...
per la santa Chiesa e per il sommo Pontefice.
In articulo mortis (al momento della morte, nel baciare il Crocefisso)
Al fedele in pericolo di morte, che non possa essere assistito da un sacerdote che gli amministri i sacramenti e gli impartisca la benedizione apostolica con l'annessa indulgenza plenaria, la santa Madre Chiesa concede ugualmente l'indulgenza plenaria in punto di morte, purché il moribondo sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera.
Per l'acquisto di tale indulgenza è raccomandabile l'uso del Crocifisso tra le mani della persona.
La condizione "purché abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera" supplisce in questo caso le tre solite condizioni richieste per l'acquisto dell'indulgenza plenaria, ossia: la professione di Fede e la recita di un Pater, Ave e Gloria, che può essere assolta dai familiari o gli amici presenti al suo capezzale.
Il moribondo non deve trovarsi in stato di peccato mortale, se vi fosse un dubbio sul suo reale stato è raccomandabile che si reciti per lui la Coroncina della Divina Misericordia e il Santo Rosario.
...segue
INNO ALLA SANTA CROCE
Salve, o Croce Santa, salve gloria del mondo, vera speranza nostra,
tu porti le vere gioie, vessillo di salvezza, salvezza nei pericoli,
legno vivificante che sostiene la vita di tutti.
Salve, crux sancta, salve mundi glória, vera spes nostra, vera ferens gáudia,
signum salútis, salus in perículis, vitále lignum vitam portans ómnium.
Straziato nelle carni, atrocemente inchiodato,
si immola il Figlio di Dio, vittima pura del nostro riscatto.
Colpo di lancia crudele squarcia il Tuo Cuore;
fluisce Sangue ed acqua: è la fonte che ogni peccato lava.
Sangue regale imporpora lo squallore del legno:
risplende la + Croce e Cristo regna da questo trono.
Salve, Croce adorabile! Su questo altare muore la Vita
e morendo ridona agli uomini la vita.
Salve, Croce adorabile, sola nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli, accresci nei giusti la grazia.
O Trinità beata unico Dio, a Te si elevi la lode;
custodisci nei secoli chi dalla Croce è rinato. Amen.
VERSIONE CANTATA LITURGICAMENTE IN LATINO
Salve, crux sancta, salve mundi glória, vera spes nostra, vera ferens gáudia,
signum salútis, salus in perículis, vitále lignum vitam portans ómnium.
Salve, o Croce Santa, salve gloria del mondo, vera speranza nostra,
tu porti le vere gioie, vessillo di salvezza, salvezza nei pericoli,
legno vivificante che sostiene la vita di tutti.
Te adorándam, te crucem vivíficam, in te redémpti, dulce decus sæculi,
semper laudámus, semper tibi cánimus, per lignum servi, per te, lignum, líberi.
Te degna di adorazione, te croce che dà vita, in te redenti, dolce onor del mondo,
sempre ti lodiamo, sempre a te cantiamo, servi a causa di un albero, e per te, un albero, liberati.
[Originale crimen necans in cruce, nos a privatis christe munda maculis:
humanitatem miseratus fragilem, per crucem sanctam lapsis dona veniam.
Protege salva benedic sanctifica populum cunctum crucis per signaculum.
Morbos averte corporis et animae, hoc contra signum nullum stet periculum.]
Laus Deo Patri sit in cruce Fílii, laus coæquáli sit Sancto Spirítui;
cívibus summis gáudium et ángelis, honor sit mundo crucis exaltátio. Amen.
Sia lode a Dio Padre, nella croce del Figlio, identica lode sia al Santo Spirito;
gioia per i cittadini del cielo e per gli angeli, onore per il mondo sia l’esaltazione della croce. Amen.
CONSACRAZIONE della Famiglia al Crocifisso
🙏kGesù Crocifisso, da Te riconosciamo il grande dono della Redenzione e, per essa, il diritto che Tu ci donasti al Paradiso. Come atto di riconoscenza per tanti benefici, Ti intronizziamo solennemente nella nostra Famiglia, perché Tu ne sia il dolce Sovrano e Maestro Divino. La tua parola sia luce nella nostra vita: la tua morale, regola sicura di tutte le nostre azioni. Conserva e rinvigorisci lo spirito cristiano perché ci mantenga fedeli alle promesse del Battesimo e ci preservi dal materialismo e da ogni forma di idolatria, rovina spirituale di tante famiglie.
Concedi ai genitori fede viva nella Divina Provvidenza e virtù eroica per essere esempio di vita cristiana ai figli; alla gioventù di essere forte e generosa nell'osservare i tuoi comandamenti; ai piccoli di crescere nella innocenza e bontà, secondo il tuo Cuore divino. Questo omaggio alla tua Croce sia anche atto di riparazione per l'ingratitudine di quelle Famiglie che pur dicendosi cristiane, Ti hanno rinnegato, oltraggiato, bestemmiato, ferito, profanato... Ascolta, o Gesù, la nostra preghiera per l'amore che ci porta la tua SS.ma Madre; e per i dolori da Lei sofferti ai piedi della Croce, benedici la nostra Famiglia perché, vivendo nel tuo amore oggi, possa goderti nell'eternità. Così sia! -
1Pater, Ave e Gloria.... per le sante indulgenze…
L’innalzamento del Figlio sul Legno della Croce e la presenza della Santa Madre e del Discepolo ai piedi della Croce, sono da una parte il sigillo dell’amore sconfinato di Dio che “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv.3,16) e dall’altra parte, ma inscindibile e inseparabili, i Sacramenti consegnati alla Chiesa che, nascendo dal costato aperto del Crocifisso (Gv.19,34), diventa essa stessa tabernacolo di Dio da offrire agli uomini e le donne di tutti i tempi.
Saliamo anche noi al Monte della Salvezza, volgiamo lo sguardo alla Croce, invocando lo Spirito Santo che ci abilita a stare in preghiera davanti al trono della gloria che è questa Croce, alla quale rivolgiamo gli occhi del cuore, facendo nostre le parole dell’apostolo Paolo (cf.Gal.6,14): Di null’altro mai ci glorieremo se non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione. Per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.
E ancora: Desideriamo «confessare» che Gesù Cristo è Signore (cf.Fil.2,11). Per questo invochiamo lo Spirito Santo che ha aperto i Cieli (cioè il Regno di Dio) e ha rivelato il volto di Dio nel volto umano di Gesù di Nàzaret perché nessuno può dire che «Gesù è Signore se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor.12,3).
«Stat Crux dum volvitur orbis», dice il motto dei monaci certosini: la Croce sta salda, mentre il mondo gira.
Stat Crux, in mezzo allo scorrere vorticoso delle vicende umane.
Stat Crux, mentre noi ci affanniamo come formichine indaffarate.
Stat Crux, mentre io lavoro e pianifico e fatico e mi preoccupo. Mentre mi lascio prendere dall'ansia. Mentre mi spavento davanti al dolore vicino e lontano. Mentre le sirene del mondo mi seducono, e io mi sento confusa.
Stat Crux, e meno male! Resta salda, la Croce della nostra salvezza. E so bene che, tenendo lo sguardo fisso su Cristo, resterò salda anch'io.
[14 settembre, festa della Santa Croce]
PREGHIERA PER L'ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Ti benediciamo, Signore, Padre santo, perché nella ricchezza del tuo amore, dall'albero che aveva portato all'uomo morte e rovina, hai fatto scaturire la medicina di salvezza e di vita.
Il Signore Gesù, sacerdote, maestro e re, venuta l'ora della sua Pasqua, salì volontariamente su quel legno e ne fece l'altare del sacrificio, la cattedra di verità, il trono della sua gloria.
Innalzato da terra trionfò sull'antico avversario e avvolto nella porpora del suo sangue con amore misericordioso attirò tutti a sé; aperte le braccia sulla croce offrì a te, o Padre, il sacrificio della vita e infuse la sua forza redentrice nei sacramenti della nuova alleanza; morendo rivelò ai discepoli il senso misterioso di quella sua parola: "il chicco di grano che muore nei solchi della terra produce una messe abbondante".
Ora ti preghiamo, Dio onnipotente, fa' che i tuoi figli adorando la Croce del Redentore, attingano i frutti della salvezza che egli ha meritato con la sua passione; su questo legno glorioso inchiodino i propri peccati, infrangano la loro superbia, guariscano l'infermità della condizione umana; traggano conforto nella prova, sicurezza nel pericolo, e forti della sua protezione percorrano incolumi le strade del mondo, fino a quando tu, o Padre, li accoglierai nella tua casa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
𝑨𝒗𝒆 𝑪𝒓𝒖𝒙, 𝑺𝒑𝒆𝒔 𝑼𝒏𝒊𝒄𝒂
"Sì, fratelli miei, ai piedi della croce noi impariamo che cosa sia il peccato, quale sia il prezzo della nostra anima, e l'amore di Dio verso gli uomini.
E' ai piedi della croce che troveremo le più dolci consolazioni nelle nostre pene, la più grande forza nelle tentazioni, e nell'ora della morte, la più ferma fiducia.
Veniamo dunque spesso ai piedi di questa croce, a spalancare il nostro cuore, e vi apprenderemo ciò che un Dio ha fatto per noi, e ciò che noi dobbiamo fare per Lui".
Santo Curato d'Ars
"E la Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, da molto astuti nemici è stata riempita di amarezza e abbeverata di fiele; essi hanno messo le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro; e lì dove fu istituita la Sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà, così che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso."
Tratto dall'esorcismo di Leone XIII
Il riferimento è al sacrilego “saccheggio” di Roma da parte di sabaudi e soci
Una tradizione greca, per la festa di oggi, Esaltazione della Santa Croce, è di poggiare la Croce su un letto di foglie di basilico profumato: come dice il nome, questa è l'erba del Re (basileus); in foto, basilico e croce presso la Chiesa di San Teodoro al Palatino a Roma...
"Alla fine del mattutino si svolge il rito dell'esaltazione e della venerazione della santa Croce. Il sacerdote prende dall'altare il vassoio che contiene la Croce preziosa collocata in mezzo a foglie di basilico - l'erba profumata che, secondo la tradizione, era l'unica a crescere sul Calvario e che attorniava la Croce quando fu ritrovata - e in processione lo porta tenendo il vassoio sulla sua testa fino alla porta centrale dell'iconostasi e in mezzo alla chiesa. Lì depone il vassoio su un tavolino, fa tre prostrazioni fino a terra e, prendendo in mano la Croce con le foglie di basilico, guardando a oriente, la innalza sopra il proprio capo, poi l'abbassa fino a terra e infine traccia il segno di croce, mentre i fedeli cantano per cento volte "Kyrie eleison". Ripetendo questa grande benedizione verso i quattro punti cardinali e di nuovo verso oriente, il sacerdote invoca la misericordia e la benedizione del Signore sulla Chiesa e sul mondo intero. Al termine, il sacerdote innalza la Croce e con essa benedice il popolo che poi passa a venerarla e riceve delle foglie di basilico, per ricordare il buon profumo del Cristo risorto che tutti i cristiani sono chiamati a testimoniare nel mondo."
(Mgr Manuel Nin, ex Rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma e ora Esarca greco-cattolico di Atene)
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