Comunicato Stampa
Le crescenti perplessità e interrogativi che hanno provocato le discussioni relative al “Sinodo sulla sinodalità” nelle sue diverse fasi e documenti preparatori, aggravate da alcune scandalose proposte del cammino sinodale tedesco (synodaler weg) e di alti prelati in diversi luoghi, hanno causato una grande preoccupazione in quanti vedono nell’attuazione di queste idee una profonda deviazione dal compito di evangelizzazione affidato da Nostro Signore alla sua Chiesa.
La nostra famiglia di associazioni unite sotto il lemma Tradizione Famiglia Proprietà si è fatta eco di queste apprensioni pubblicando in otto lingue il libro “Processo Sinodale: un Vaso di Pandora” di J. A. Ureta e J. Loredo. Uno studio che documenta quali sono le dottrine cattoliche messe in discussione dai novatori, corredato inoltre con le opinioni di prelati, teologi, storici e giornalisti specializzati. Il testo rivela inoltre il modo verboso, ma oscuro e burocratico, con cui questo processo sinodale è stato portato avanti.
Nonostante una inedita ripercussione mondiale - in genere sfavorevole nel caso dei grandi mass media dell’“establishment” laico e cattolico -, nessuno dei commenti o opinioni critiche ha confutato i contenuti del libro “Processo Sinodale: un vaso di Pandora”, segnalando quando e come sarebbero dottrinalmente erronee le sue denunce o false le informazioni fornite sui fatti.
Il libro conta con una significativa prefazione del Cardinale Raymond Leo Burke che finora, a conferma della suddetta prassi di certi media prevenuti, non è mai stata confutata con argomenti seri. Gli avversari si limitano quasi sempre a commentare aspetti secondari, ripetendo spesso e in modo autoreferenziale slogan basati su precedenti notizie dello stesso tenore e della stessa “scuola” informativa.
Tuttavia, possiamo dire che “Processo Sinodale: un Vaso di Pandora”, con la fulgida e coraggiosa prefazione del card. Burke, ha raggiunto lo scopo di allertare l’opinione pubblica cattolica - clero e fedeli laici - sulla vera posta in gioco di questo lungo processo, sottolineando la reale probabilità che gli errori, ambiguità e disubbidienze disciplinari, manifestatisi prima, durante e dopo il synodaler weg tedesco, si riversino su tutta la Chiesa universale nelle sessioni dei Sinodi romani del 2023-24. Dalla pubblicazione, il 22 agosto scorso, di questo agile volumetto, si sono lodevolmente moltiplicati gli articoli, le prese di posizione, le iniziative, che vogliono informare in modo più esauriente un’opinione pubblica cattolica, ignara o disorientata.
Su questo scenario e sulla scia di tante pregevoli fonti di informazione, le nostre associazioni hanno ora il piacere di presentare ai loro amici e lettori una documentazione di enorme portata che conferma che le nostre preoccupazioni non erano irrealiste. Si tratta dell’iniziativa portata avanti da cinque membri del Sacro Collegio cardinalizio per compiere il loro diritto-dovere di “assistere il Santo Padre… anche come singoli…nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (canone 349), formulandogli filialmente e sulla base di una provata prassi ecclesiastica, cinque domande (dubia) sulle questioni che stanno al centro delle controversie del processo sinodale e che hanno suscitato le gravi perplessità di cui si è detto. Data l’alta qualifica dei prelati signatari, ci troviamo davanti a un evento che viene a collocare una pietra miliare nell’ambito del dibattito in atto sulla enorme crisi che si è aperta nella Chiesa.
Riteniamo che la lettura di questa corrispondenza tra venerabili membri del Sacro Collegio e il Sommo Pontefice sia della massima importanza per tutti i cattolici, ragion per cui la riportiamo qui di seguito.
Essa si compone di tre documenti:
1°) la notifica che i porporati firmatari fanno ai fedeli sulla menzionata corrispondenza;
2°) una prima formulazione dei dubia;
3°) una riformulazione dei dubia in risposta a una lettera privata che i porporati firmatari hanno ricevuto dal Papa.
Buona lettura!
2 ottobre 2023
Associazione Tradizione Famiglia Proprietà - Italia
P.S. Non possiamo non ricordare qui con una parola di omaggio la figura dell’eroico cardinale George Pell, deceduto improvvisamente prima della stesura di questi dubia, ma da molto tempo coraggioso critico delle iniziative che, col pretesto di una nuova Chiesa sinodale, sono state intraprese per favorire cambiamenti di enorme portata nel suo magistero e nella sua disciplina [qui - qui - qui].
3 commenti:
Come sempre, Müller non pervenuto...
Ottimo il ricordo del Cardinale Pell!
Tra poco più di un mese entreremo nell'Avvento per cui prendiamo spunto da un discorso natalizio.
Come negare il dogma dell'Immacolata Concezione e farlo neanche tanto sottilmente a prova di ignoranza, perché Bergoglio ritiene che il popolo di Dio sia completamente ignorante (evidentemente come lui).
《Allora, chi è felice nel presepe? La Madonna e San Giuseppe sono pieni di gioia: guardano il Bambino Gesù e sono felici perché, dopo mille preoccupazioni, hanno accolto questo Regalo di Dio, con tanta fede e tanto amore. Sono “straripanti” di santità e quindi di gioia. E voi mi direte: per forza! Sono la Madonna e San Giuseppe! Sì, ma non pensiamo che per loro sia stato facile: santi non si nasce, si diventa, e questo vale anche per loro》.
L'espressione "santi non si nasce, si diventa" vale sicuramente per S. Giuseppe, nato con il peccato originale, non per Maria che secondo la dottrina (dogma di fede) dell'Immacolata Concezione fu concepita da Dio senza aver contratto il peccato originale in previsione di diventare la Madre di Dio.
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