Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 31 ottobre 2023

“Questo è il sinodo dell’oscurità. Che cosa vuole veramente il papa?”.

Parla nuovamente il vescovo Mutsaerts: uno degli interventi della pars sanior dei pastori, per quanto esigua, da non ignorare. Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità.

“Questo è il sinodo dell’oscurità. 
Che cosa vuole veramente il papa?”.

Mentre in Vaticano viene presentata la relazione di sintesi della prima sessione del Sinodo sulla sinodalità, parla il vescovo olandese Rob Mutsaerts, che un anno fa aveva deciso di abbandonare l’assemblea dichiarando: “Dio è fuori da questo ignobile processo sinodale”. [vedi e qui]

Monsignor Robertus Mutsaerts, vescovo ausiliare di Den Bosch in Olanda, è un raro caso di vescovo che parla chiaro e ha il coraggio di metterci la faccia.

A proposito del Sinodo sulla sinodalità, che ha concluso la prima tappa, dice senza girarci troppo intorno: “Qualunque cosa possa significare sinodalità, i sinodi sono fatti per scoprire come dobbiamo procedere nel tempo presente per promuovere l’avvicinamento delle persone a Cristo. Il problema è che Gesù e la salvezza delle anime (che è in definitiva ciò che conta) non sono entrati quasi mai nelle discussioni di questo Sinodo. Non c’è stato alcun riferimento ai Padri della Chiesa, ai santi e ai teologi, quasi nessuno alla Bibbia e alla Tradizione. Il Papa cita principalmente se stesso, e certamente non c’è alcun pensiero filosofico. Su tutto domina il sentimento. E ciò non produce idee chiare. Se c’è una cosa che Francesco non fa è proprio questa: produrre chiarezza. Ciò risulta evidente dalle risposte ai dubia. Ma senza idee chiare rimaniamo nell’oscurità, brancoliamo nelle ombre della notte e non ci restano altro che illusioni più o meno vicine alla verità. Ma non è forse vero che è la verità che ci rende liberi? A cosa serve sottolineare l’aspetto pastorale se non lo si fonda sulla verità?”.

Monsignor Robertus (ma lui in genere si firma Rob) Mutsaerts è nato nel 1958, è un mio coetaneo. Ha quindi vissuto tutta la parabola della Chiesa postconciliare. E oggi dice: “Certamente nella Chiesa sono tutti benvenuti, ma a una condizione: che si pentano e facciano appello alla misericordia di Dio. Questo è il punto centrale della nostra religione: riconoscere che c’è una verità che ci è stata rivelata. Ecco perché andiamo in chiesa. Dobbiamo chiedere perdono e rafforzarci con la grazia di Dio utilizzando i mezzi della grazia: i sacramenti, la Parola di Dio, il sostegno della comunità di fede, con l’obiettivo della santificazione”.

Parole inusuali oggi, quando la Chiesa proclama l’accoglienza senza più ricordare il bisogno della conversione e dell’adesione alla verità.

Continua il vescovo: “Vogliono che la Chiesa cambi i suoi standard, ma non può! Gesù disse alla donna adultera: va’ e non peccare più. Qualcuno vuole invece che la Chiesa dica, per esempio, alla cosiddetta comunità LGBTQ+: va’ e continua così. Se le persone mi chiedono una benedizione per un tipo di vita che la Chiesa considera peccaminoso io ovviamente non la darò. Se ci sono persone che si sentono escluse, così sia. Gesù stesso ha escluso molte persone chiarendo che c’è chi non eredita il Regno di Dio”.

Certo, dobbiamo amare il nostro prossimo, ma dobbiamo anche poter chiamare certe azioni per quello che sono: peccati. Risposte vaghe e poco chiare non attraggono nessuno verso la Chiesa di Cristo. Anzi, l’adattamento alle norme secolari allontana le persone da Cristo. Esse si sentono confermate nelle loro visioni secolari. Il primo comando della Chiesa da parte di Gesù non è mai stato l’ascolto, ma la missione: andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Con l’attuale pontificato non vediamo soltanto confusione e ambiguità. Vediamo il tentativo di far nascere una nuova religione che dovrà sostituire il cattolicesimo, e il sinodo appena incominciato sarà momento privilegiato di quest’opera di sovversione.

Monsignor Mutsaerts non teme neppure di chiamare in causa direttamente Bergoglio: “Che cosa vuole veramente il Papa? Perché invita e riceve padre James Martin? Perché sceglie il cardinale Hollerich come relatore del sinodo quando Hollerich ha confermato che secondo lui alcune posizioni della Chiesa sono scientificamente e sociologicamente errate? No, caro cardinale, le posizioni che lei considera sbagliate hanno un fondamento biblico. E perché il Papa, in mezzo a tutto il trambusto sinodale, ha trovato il tempo di ricevere suor Jeannine Gramick, che crede che l’insegnamento della Chiesa sulle questioni etiche (ovviamente parliamo di questione LGTBQ+) debba essere cambiato? Perché il Papa fa spazio nella sua agenda per ricevere Whoopi Goldberg, la quale ha prontamente riferito che la visita è stata fantastica perché il papa accetta le relazioni gay ed è aperto all’ordinazione delle donne? Ciò che ha detto l’attrice e attivista americana è corretto? Il Vaticano non lo ha smentito. Noto che Whoopi Goldberg è tuttora una forte sostenitrice dell’aborto. Sarebbe questa la sinodalità? Ascoltare chiunque abbia qualcosa da dire? È perché il Papa ascolta proprio queste persone? Il Papa sostiene effettivamente queste idee? E se non le sostiene, perché crea così tanta confusione?”.

Il vescovo Rob Mutsaerts pone domande semplici e legittime. Proprio quelle domande che ormai sembrano essere tabù. E lo fa senza nascondere tristezza e disappunto.

Sentite: “La Chiesa cattolica ha la tradizione culturale più lunga e ricca del mondo. Ma oggi gli angeli piangono quando ascoltano l’attuale linguaggio ecclesiastico usato dal Sinodo: privo di significato, ipocrita, pseudo-sociologico, quasi psicologico. È come se la Chiesa avesse deciso che la sua profonda e ampia eredità, costituita dai profeti, dai primi Padri della Chiesa, dalla filosofia greca, dal diritto romano e da tutta la storia successiva dei santi e dei saggi della nostra civiltà, possa essere messa da parte per amore del camminare insieme”.

Senza contare che il Sinodo, “che sembra pensato per mettersi al passo con il mondo, è già molto indietro rispetto al mondo”. Infatti, “mentre i sinodali discutono, all’acronimo LGBTQ sono già state aggiunte molte altre lettere”. Basti pensare che “il primo ministro canadese Justin Trudeau, difendendosi dall’accusa, vera, di aver attaccato i diritti dei genitori circa l’istruzione dei figli, ha fatto riferimento alla necessità di proteggere le persone 2SLGBTQI+. Avremo presto bisogno di un altro Sinodo per affrontare questo sviluppo? E ci sono ancora molte lettere inutilizzate. E anche numeri”.

Come cattolici – spiega il vescovo – non dobbiamo lasciarci ingannare dai trucchi ideologici. Se accettiamo con noncuranza l’uso di un termine (LGBTQ eccetera eccetera) creato per scopi ideologici, siamo molto vicini al naufragio intellettuale e morale”.

Secondo monsignor Mutsaerts occorre finirla di parlare di inclusività e diversità: “Parliamo usando termini come santo e peccaminoso, sacro e profano, divino e umano, bene e male. Per comprendere veramente l’homo sapiens abbiamo bisogno di buona filosofia e buona teologia cristiana. E, nel nostro tempo, soprattutto abbiamo bisogno di coraggio”.

Il relatore del sinodo, il cardinale Hollerich, ha più volte affermato che l’assemblea non ha l’autorità di prendere decisioni: quello che può fare è solo discernere. Ma questa, commenta monsignor Mutsaerts, è una furbata, perché già il modo in cui si discute è una sorta di decision-making su cosa è importante e cosa non lo è, su cosa si può e non si può affrontare, su come dovrebbe essere la futura governance della Chiesa. In breve, si lascia intendere che cosa significa essere cattolico al giorno d’oggi. E poi si aggiunge che tutto ciò è stato ispirato dallo Spirito Santo! Certo, il Papa potrebbe decidere di ignorare tutto. Ma il fatto è che proprio lui e i suoi più stretti alleati hanno organizzato le cose in questo modo”.
A.M.V. – Fonte

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perché dovremmo dare alcun credito ai documenti di un sinodo "dei vescovi" i cui partecipanti non erano tutti vescovi? Da quando nella Chiesa alcuni laici sono gerarchicamente superiori ad altri laici e persino alla maggior parte dei vescovi (che al sinodo non c'era)? Da quando i partecipanti ad un sinodo si scelgono ad uso e consumo di certe ideologie precostituendo maggioranze estranee al sentire del popolo di Dio? Quand'è che al Vaticano si torna a fare le persone serie? O taluni pensano che siamo tutti pecoroni ignoranti e manipolabili?

Bonum certamen certavi ha detto...

Si ritornerà ad una decorosa serietà quando si avrà il coraggio di estirpare la malapianta: il Concilio Vaticano II. Invochiamo l'intercessione dei Santi per ottenere dal Signore la grazia di ben combattere la buona battaglia.

Anonimo ha detto...

Ma il Cardinale Hollerich: che problemi ha “con il catechismo che vuole cambiare a ogni costo . E con il celibato dei preti ”?

Vigilia di Ognissanti ha detto...

"La vigilia è una lotta contro la lussuria, una liberazione dai fantasmi dei sogni, un occhio lacrimoso, un cuore rasserenato, la guardia dei pensieri, la fornace ardente degli alimenti, la sottomissione delle passioni, l'addomesticamento degli spiriti, la purificazione della lingua, il bando delle fantasie." (San Giovanni Climaco, nella Vigilia di Tutti i Santi)

Processo involutivo..? ha detto...

SABATO 21 OTTOBRE 2023
Vaticano
Se in chiesa spunta l’errore. Il declino dell’arte sacra
https://ilsismografo.blogspot.com/2023/10/vaticano-se-in-chiesa-spunta-lerrore-il.html

Anonimo ha detto...

Questo modo di parlare è quello che ci vuole;bisogna essere chiari e precisi.L'ambiguità è nemica della verità.Il cv2 è la fonte di moltissimi mali che travagliano la Chiesa.

Anonimo ha detto...

Pecoroni ignoranti e manipolabili ?
Se fossimo tutti pecoroni ignoranti e manipolabili questo blog ed altri consimili non esisterebbero. Nessuna lagnanza si udirebbe contro Bergoglio e i suoi discepoli. Il problema e' che coloro che hanno studiato alla Gregoria, magari per soli 3 anni pensano di poter dire quello che vogliono. Chissa' perche'. E se qualcuno osa obiettare si sente rispondere : Ma io sono il prete !!
Ovviamente viene sottinteso se ti metti contro di me ti metti fuori dalla Chiesa !

Anonimo ha detto...


Che cosa vuole veramente il papa, questo papa, si dovrebbe averlo capito.

Come ha detto il card. Mueller, attribuendo la colpa al Sinodo, vuole (si vuole) che vengano sdoganati il peccato contro natura, che le donne possano alla fine diventare preti o una sorta di equivalente etc.
Tutto questo nell'ambito della trasformazione della Chiesa gerarchica in una struttura fluida di tipo assembleare semipermanente con dentro tutti, non governata ma in balia di una "governance" guidata però sempre dal papa e dai suoi fidi posti nelle posizioni chiave.
Con amoris laetitia ha sdoganato l'adulterio, questo papa, di cosa ci dobbiamo meravigliare?
I vescovi d'opposizione devono dirgli apertamente che sta cavalcando l'eresia a tutto sprone.
Un articolo di LSNews si sofferma sulle prove dell'appartenenza di personaggi come Bugnini e Baggio alla massoneria, cosa del tutto credibile. Pubblica anche un testo del prof. De Mattei in proposito. Ma forse, più che alla penetrazione settaria all'interno della Chiesa, bisognerebbe occuparsi di quella "arcobaleno", della "mafia" costituitasi in questa direzione. Infatti, i nomi dei prelati scherzosamente definitisi "mafia di S. Gallo" sono quasi tutti connessi alla "omofilia", diretta o indiretta.
Si è creata da tempo una "rete" perversa nella Chiesa, connessa probabilmente a similari reti nelle istituzioni internazionali odierne. E non da oggi, da questo pontificato.

Anonimo ha detto...

JMB fa quello per cui è stato ri-chiamato a fare dal suo paese, dove peraltro era ben conosciuto dai veri cattolici, andò buca nel 2005, ce la fecero 8 anni dopo, i mali della CC cominciarono già con la Rivoluzione Francese, ai primi del secolo scorso iniziarono le infiltrazioni interne di falsi prelati da parte di forze politiche anti cattoliche provenienti da Est e da Ovest, il resto lo ha fatto il '68 con tutti i suoi correlati, adesso si deve soffrire, sperando che il prossimo Papa, vero possibilmente, sia dotato di fede profonda ed abbia tutti i carismi giusti.

Anonimo ha detto...

#anonimo 16.02
Sperare nel prossimo Papa e' lodevole, ma temo sia un esercizio di stile o retorica.
E' un po' come credere che l'acqua fredda diventi calda senza intervento esterno.
Ma lei con un episcopato come quello attuale crede che il prox Papa faccia l'inversione a U e restauri un minimo di serietà dottrinale e morale?
La situazione e' troppo grave e purtroppo anche seria, con una Chiesa molto mondana in un mondo molto pagano, e dovremo essere noi laici a fornire tanta legna da ardere se vorremo riaccendere la Fede in un consesso ambiental-chic come quello del clero ampiamente maggioritario.

Gz

Anonimo ha detto...

@ Gz 31/10 h19.15

Spes ultima dea, comunque la Chiesa è di Cristo, in ultima analisi, sarà quello che Lui vorrà, la chiesa, tra scarsi fedeli e clerici da dimenticare, continuerà nell'opera di auto distruzione. Amen.

mic ha detto...

Anonimo 23:35
L'autodistruzione può riferirsi alla sponda peccatrice ma non riguarda l'Una Santa... verso la quale - promessa di Cristo Signore -
"Non praevalebunt"!