Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 24 novembre 2024

La vera terra dei pagani

Parafrasando Marcel Proust che diceva sapientemente: "La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l'arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa apprezzarli né conservarli", posso dire che la vera terra dei pagani non è quella nella quale il cristianesimo non è mai giunto, ma quella che, avendolo un tempo accolto e conosciuto, ha ridotto la sua salvezza in un cumulo di grottesche e futili superstizioni, poco attraenti perché del tutto, colpevolmente, misconosciute. RB

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE E' DA INTENDERSI OGNI DOTTRINA PERVERSA CHE SI AFFERMA NELLA CHIESA (S. GIROLAMO)

Siamo tutti invitati a comprendere: ciò che si sta per dire nasconde un senso misterioso. Ecco quello che leggiamo nel libro del profeta Daniele " E nel mezzo della settimana farà cessare il sacrificio e l'oblazione. E nel Tempio vi sarà l'abominazione della desolazione, e fino alla consumazione e al termine perdurerà la desolazione" (Dan. 9,27) E a tal proposito l'Apostolo dice che l' uomo dell'iniquità, l'avversario s'innalzerà al di sopra di ogni cosa chiamata Dio e oggetto di culto, osando perfino assidersi nel tempio di Dio, proclamandosi Dio lui stesso , e nella sua venuta verrà accompagnato dalla potenza di Satana per far perire e gettare nell'abbandono di Dio quelli che lo avranno accolto (cfr. II Th. 2,4-11)

Si può comprendere semplicemente che si tratta dell'Anticristo o dell'immagine di Cesare che Pilato fece collocare nel Tempio o della statua equestre di Adriano che si innalza ancora oggi nello stesso luogo del Santo dei Santi. Nell'Antico Testamento abominazione significa anche idolo; e l'aggiunta delle parole "della desolazione" stanno a significare che l'idolo è stato posto nel Tempio deserto e desolato.

Si può intendere l'abominio della desolazione come ogni dottrina perversa. Quando noi la vedremo installarsi nel luogo santo, cioè nella Chiesa, e farsi passare per Dio, dovremo fuggire dalla Giudea verso i monti, ossia abbandonare la lettera che uccide e l'errore giudaico, avvicinarci alle montagne eterne da dove Dio spande la sua mirabile luce, restare sul tetto e sulla terrazza dove le saette fiammeggianti del diavolo non possono giungere, non scendere nè cercare ciò che è dietro di noi, ma piuttosto seminare nel campo delle Sacre scritture al fine di raccoglierne dei frutti, nè portar via con sè una seconda tunica che non è permesso agli apostoli di possedere

XXIV DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Mt. 24,15-35

S.GIROLAMO
Liber 4 Commentarium ad in cap.24 Matthaei

Breviario romano, Mattutino, Lezioni del III Notturno

Anonimo ha detto...

“IL REGNO ETERNO DI GESÙ CRISTO, UNICO SALVATORE DEL MONDO”.

"Il regno di Gesù Cristo è VERITÀ, è luce che guida la volontà ai beni eterni.

Egli domina non per sottoporre i sudditi ad un regno d’oppressione, ma per elevarli nella verità e condurli con Lui nell’eterna gloria.

... In un momento storico nel quale il regno del mondo si sfascia dalle fondamenta, è di suprema importanza volgere gli occhi al VERO, UNICO ed ETERNO Re, nel quale SOLTANTO è riposta la speranza del mondo.

L’umanità mille volte è stata disillusa, e mille volte ha applaudito ai suoi IDOLI, CREDENDOLI SALVATORI... e per essi s’è gridato sempre: - Non questi, ma Barabba, Barabba omicida e ladrone!

... Il mondo combatte il regno del Redentore. Si serve dei FALSI cristiani ed avanza con lanterne, fiaccole ed armi, cioè con le pretese luci della scienza e della civiltà, che non tendono a far luce nella notte, ma solo a facilitare l’irrompere contro Gesù e la sua Chiesa con la violenza delle persecuzioni...

E’ questo il tempo nel quale la miscredenza fa i processi al Redentore PER NEGARNE LA DIVINITÀ, e nel quale tanti fedeli si accomunano agli empi per timore umano.

Il mondo però NON vince, è sempre PROSTRATO A TERRA dalla parola di Gesù, il quale è SEMPRE Lui e non muta: - Sono Io!".

(Dall’opera “I quattro Vangeli” del Servo di Dio don Dolindo Ruotolo: https://www.casamarianaeditrice.it/prodotto/sacra-scrittura-i-quattro-vangeli/)

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Ave Maria!

Anonimo ha detto...

La profezia sull'abominio della desolazione nel tempio, con il culto e il sacrificio interrotti, viene anche riferita al fatto storico della distruzione del Tempio ad opera dei Romani nel 70 dC. Gli zeloti assediati dentro la città si erano divisi in due fazioni che si combattevano violentemente, anche profanando il Tempio in varie sue parti, escluso il Santo dei Santi. Nella fase finale dell'assedio il culto quotidiano fu interrotto. Nel Tempio stava imponendosi "l'abominio della desolazione" della Profezia. Il passo di Daniele citato dal Signore viene in primis rapportato alla prima parte della sua profezia, quella che si riferisce appunto alla distruzione del Tempio, che si sarebbe verificata nella prima Guerra Giudaica. La Profezia invitava i cristiani di Gerusalemme a fuggire dalla città quando avessero cominciato a vedere queste cose terribili. E sembra che così sia avvenuto. Si rifugiarono a Pella.
Pilato fece collocare un'immagine di Cesare nel Tempio? Non esattamente. Espose al pubblico (non nel Tempio, ovviamente) insegne militari con l'effigie dell'imperatore, cosa contraria agli usi dei Giudei + fece appendere al Palazzo di Erode scudi d'oro fregiati col nome dell'imperatore (Flavio Giuseppe + Filone). Questi usi apparivano blasfemi ai Giudei ma erano ben lontani dallo "abominio della desolazione" che si sarebbe verificato nel Tempio, soprattutto per colpa degli Zeloti. Pilato offese gli Ebrei in vari modi, ma non profanò il Tempio.
H.
H.

Anonimo ha detto...

Medaglia Miracolosa (27 novembre) - Resoconto dal giovane ebreo di un’importante famiglia di Strasburgo, Alphonse Ratisbonne, a chi la Madonna apparve e lo converte grazia alla Medaglia Miracolosa
https://gloria.tv/post/8H13mwmQhZbu2vdv9ioPkFdtA
Purtroppo, non vado piu' molto volentieri lì (come facevo prima) da quando celebrano voltando le spalle al Tabernacolo e al quadro della Madonna. Dio abbia pieta' di me!

Anonimo ha detto...

Seneca esamina un fenomeno senza tempo.

Subducendus populo est tener animus et parum tenax recti: facile transitur ad plures. Socrati et Catoni et Laelio excutere morem suum dissimilis multitudo potuisset (...) unum exemplum luxuriae aut avaritiae multum mali facit

Bisogna sottrarre alla folla le anime deboli e poco salde nel bene: è facile cedere ai gusti della maggioranza. Anche Socrate, Catone e Lelio in mezzo a un popolo di costumi corrotti avrebbero potuto perdere la propria dirittura morale.. (...) un solo esempio di dissolutezza o di avarizia causa grandi mali.

Epistulae ad Lucilium, I, 7, 6 sgg.